CONSORZIO DELL OGLIO - BRESCIA. Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale

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1 COSORZIO DELL OGLIO - BRESCIA Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale Relazione annuale

2 Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale Progetto approvato con prescrizioni con DDG 7684 del Regione lombardia Il Rapporto è a cura di Massimo Buizza Hanno contribuito alla stesura del testo: Idrologia : Massimo Buizza Consorzio dell Oglio - Brescia Antonio Dalmiglio Consulente del Consorzio dell'oglio Fauna Ittica : Marco Mancini, Consulente del Consorzio dell'oglio Per il Dipartimento di Scienze Ambientali dell Università degli Studi di Parma - con il coordinamento del prof. Pierluigi Viaroli Chimica-fisica delle acque : Marco Bartoli, Erica Racchetti, Elisa Soana, Francesco Casana Macroinvertebrati : Alex Laini, Daniele Longhi, Macrofite : Rossano Bolpagni Fotografia in copertina: F.Oglio a monte del ponte nuovo di Marcaria

3 SOMMARIO 1. MOITORAGGIO CHIMICO-FISICO Metodologia di campionamento, analisi, archiviazione dati Stazioni di campionamento e campagne di misura Campionamento e analisi laboratorio Analisi dei dati RISULTATI Scenari di sperimentazione Gruppo A Scenari di sperimentazione Gruppo B MOITORAGGIO BIOLOGICO Macroinvertebrati Stazioni di campionamento e campagne di misura Campionamento e analisi di laboratorio Analisi dei dati Macrofite Stazioni di campionamento e campagne di misura Campionamento e analisi di laboratorio Analisi dei dati 2.3 Diatomee Stazioni di campionamento e campagne di misura Campionamento e identificazione in laboratorio Analisi dei dati Risultati MACROIVERTEBRATI MACROFITE Analisi della struttura delle comunità a macrofite L uso delle macrofite come indicatori: IBMR DIATOMEE Analisi della comunità diatomica nei tratti a monte e a valle delle centrali elettriche (n.1/11) Analisi della comunità diatomica nei tratti a monte e a valle delle centrali elettriche: confronto con le campagne precedenti Analisi della comunità diatomica nelle stazioni di campionamento arpa Analisi della comunità diatomica nelle stazioni di campionamento ARPA: confronto con le campagne precedenti MOITORAGGIO DELL ITTIOFAUA Campagna n. 9/ Stazioni censite durante la campagna 9/ Calendario attività Stato della comunità ittica Confronto tra campagne 1/9,5/1 e 9/ Applicazione dell indice ISECI Attività sperimentale per una nuova classificazione su base annua Campagna n. 12/ Stazioni censite durante la campagna 12/ /139

4 Calendario attività Stato della comunità ittica Confronto tra le campagne 4/1,8/11 e 12/ Applicazione dell indice ISECI Considerazioni conclusive 1 4. MOITORAGGIO IDROLOGICO Andamento generale dell anno idrologico Interventi sulla rete di monitoraggio Considerazioni sulle campagne di misura DEFIIZIOE DEI TRATTI FLUVIALI E AALISI STATISTICA Analisi del f.oglio per la definizione dei tratti omogenei Discontinuità pedologica geomorfologica Discontinuità longitudinale Discontinuità laterale Discontinuità nella granulometria dell alveo Importanza relativa dei criteri definiti per la suddivisione del f.oglio in tratti omogenei finalizzati alla definizione e gestione del D.M.V AALISI STATISTICA DEI DATI CHIMICO-FISICI Azione chimico- fisica Azione biologica MACROIVERTEBRATI MACROFITE Analisi della complessità strutturale delle comunità di produttori primari del fiume Risultati della Cluster Analysis Importanza delle caratteristiche idromorfologiche e de fattori chimico-fisici nella strutturazione delle comunità macrofisiche Specie indicatrici Conclusioni 135 BIBLIOGRAFIA 136 4/139

5 1. MOITORAGGIO CHIMICO-FISICO 1.1 METODOLOGIA DI CAMPIOAMETO, AALISI E ARCHIVIAZIOE DATI Stazioni di campionamento e campagne di misura Il monitoraggio chimico-fisico del terzo anno di sperimentazione è stato svolto in accordo con i due anni precedenti e al Protocollo per la sperimentazione del rilascio del D.M.V. nel fiume Oglio sublacuale. Il numero di stazioni campionate durante lo scenario di base (gruppo A) e gli scenari del gruppo B così come il numero di giorni di campionamento, il numero di operatori e i criteri di campionamento delle stazioni a valle delle derivazioni irrigue e delle stazioni in prossimità degli scarichi puntiformi rispecchia quanto svolto e definito nella relazione del secondo anno (Relazione annuale ). La tabella 1.1 illustra le date di campionamento delle campagne di misura del terzo anno, che sono state definite rispettivamente campagna n 9/211 (al termine della stagione irrigua - periodo di massimo di stress per il sistema fluviale), n 1/211 (il fiume ha riacquistato cospicui volumi d acqua), n 11/212 (il fiume risulta acclimatato al rilascio abbondante delle acque dalla diga dovuto al periodo autunnale e invernale) e n 12/212 (inizio della stagione irrigua). Tab Date di campionamento delle campagne di misura n 9/211, n 1/211, n 11/212 e n 12/212. Campagna di misura n 9 (estate 211) Periodo irriguo n 1 (autunno 211) Periodo non irriguo n 11 (inverno 212) Periodo non irriguo n 12 (primavera 212) Periodo irriguo Scenario Gruppo Data di campionamento stazioni campionate 5% A 27/7/ % A 28/7/ % A 29/7/ % B 2/7/ % B 3/8/ % B 9/8/ % A 29/11/ % A 3/11/ % A 1/12/ % B 14/12/ % B 6/12/ % B 22/11/ % B 22/2/ % B 14/2/ % B 8/2/ % A 31/1/ % A 2/2/ % A 3/2/ % B 26/4/ % A 17/4/ % A 18/4/ % A 19/4/ La campagna di misura n 11/212 è stata caratterizzata da una forte nevicata che ha determinato l interruzione del campionamento per il secondo giorno di attività. Durante la campagna n 12/212 le stazioni monitorate modulando gli scenari di sperimentazione del gruppo B sono state campionate solo 5/139

6 per lo scenario 7.5% a causa di eventi di pioggia alla fine del mese di aprile e all inizio del mese di maggio, periodo nel quale era stata pianificata la sperimentazione Campionamento e analisi di laboratorio Il campionamenti di acqua e le metodiche analitiche utilizzate sono stati effettuati secondo quanto previsto da APAT-CR-IRSA Metodi analitici per le acque (Manuali e Linee Guida 29/23). Per i dettagli inerenti la fase di campo e di laboratorio si rimanda alla Relazione annuale 29-21: Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale Consorzio dell Oglio. I descrittori chimico-fisici analizzati corrispondono a quelli monitorati durante il primo anno di sperimentazione (paragrafo della Relazione annuale 29-21) e a quelli definiti dalle Linee Guida per l avvio di sperimentazioni sul Deflusso minimo vitale in tratti del reticolo idrico naturale regionale Analisi dei dati I dati idrochimici raccolti durante le quattro campagna di misura del terzo anno sono stati elaborati insieme ai dati raccolti durante il primo e il secondo anno di sperimentazione. L analisi dei dati è stata condotta riproducendo quanto effettuato per il primo e il secondo anno di sperimentazione: determinazione 1) dello stato di qualità delle acque secondo i due indici LIM Livello di inquinamento da macrodescrittori (D.lgs. 152/ 99 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento ) e LIMeco Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico utilizzato a sostegno degli elementi biologici per la classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici (D.M. 26/21) e 2) degli effetti dei diversi scenari di portata sulla capacità metabolica del sistema fluviale tramite l applicazione dell analisi delle regressioni lineari tra descrittori chimico-fisici e deflussi in alveo, e, tra indici di qualità e i deflussi in alveo. Per le assunzioni e i dettagli si rimanda alla Relazione annuale e alla Relazione annuale del presente progetto. Inoltre gli indici di qualità sono stati usati per investigare l effetto sul sistema fluviale dei diversi valori di portata misurati nelle stazioni poste a valle delle derivazioni irrigue. 1.2 RISULTATI Scenari di sperimentazione del gruppo A: periodo irriguo e periodo non irriguo L evoluzione dei parametri misurati da monte a valle durante i tre anni di attività è riportata nelle figure In Allegato I ( Scenari di sperimentazione: gruppo A - immissari ) sono riportati alcuni grafi-ci relativi alla qualità idrochimica (tenori di azoto e fosforo totali, ripartiti nelle diverse forme, COD, BOD e solidi sospesi totali) degli immissari campionati nelle quattro campagne di misura del terzo anno di attività. Le percentuali di ossigeno disciolto misurati nel fiume Oglio durante le quattro campagne del terzo anno di sperimentazione variano tra 85% e 115% e rientrano nell intervallo dei valori misurati gli anni precedenti (fig. 1.1). I valori estivi della campagna n 9 sono in linea con quelli dell estate 21 (campagna n 5); queste ultime due campagne estive hanno valori di ossigeno nettamente inferiori rispetto ai valori dell estate 29 (campagna n 1) a partire dal km 22. In generale non sono osservabili degli andamenti specifici delle percentuali di saturazione di ossigeno nei tre anni di sperimentazione così come tra le stagioni del terzo anno; ciò denota una buona capacità di ossidare la materia organica da parte del sistema fluviale, anche nei periodi estivi in cui le portate sono minime (5%). 6/139

7 n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) O 2 % saturazione km Fig Percentuale di saturazione di ossigeno misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). I valori di domanda chimica di ossigeno (COD) e di domanda biologica di ossigeno (BOD 5 ) misurati durante le campagne del terzo anno di sperimentazione rientrano nell intervallo dei dati raccolti nei primi due anni di sperimentazione, senza quindi mostrare alcun andamento lungo l asta fluviale (fig. 1.2 e 1.3). In generale, i valori variano tra e ~18 mg O 2 l -1 per il COD e tra e a ~6 mg O 2 l -1 per il BOD 5, escludendo alcuni valori delle campagne autunnale n 2 e invernale n 3, caratterizzate da e- venti di pioggia. Dal confronto delle stesse stagioni nei tre anni di sperimentazione è da notare che i valori di COD e BOD 5 della campagna n 12 (primavera 212, 1%) sono generalmente prossimi allo zero e molto più bassi rispetto alle primavere precedenti; analogamente i valori di entrambi i parametri della campagna n 9 sono nettamente inferiori rispetto alle concentrazioni misurate nelle precedenti estati a partire dal km 19 fino al km 24. In generale quindi per il terzo anno la domanda chimica e quella biologica di ossigeno non risultano maggiori nelle campagne estiva e primaverile in coincidenza con gli scenari di sperimentazione più bassi (rispettivamente 5% e 1%). Infine, i valori di COD e BOD 5 delle campagne del terzo anno ricadono nel livello di qualità ottimo o buono dell indice LIM, confermando quanto ritrovato gli anni precedenti. 7/139

8 n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) COD (mg l -1 ) km Fig. 1.2 Domanda chimica di ossigeno misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). Anche per le unità formanti colonie di Escherichia coli non si nota un trend stagionale e lungo l asta fluviale (fig. 1.4); la maggiore parte dei valori del terzo anno rientrano nel livello sufficiente dell indice LIM, qualche rara eccezione si è verificata nei primi 3 km di fiume caratterizzati da ingressi di acque reflue trattate o di acque nere non trattate, i valori sono ricaduti nel livello scadente. 8/139

9 n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) BOD 5 (mg l -1 ) km Fig. 1.3 Domanda biologica di ossigeno misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). 4 n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) Escherichia coli (UFC su 1 ml) km Fig. 1.4 Unità formanti colonie di Escherichia coli (su 1 ml) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). 9/139

10 I valori di conducibilità misurati durante le campagne del terzo anno di sperimentazione confermano un andamento crescente da monte verso valle registrato per tutte le stagioni di campionamento dei primi due anni (fig. 1.5). I dati della campagna estiva n 9 sono più bassi rispetto alle campagne estive n 1 e n 5 e non riproducono un aumento repentino dei valori a partire dal km 133 (Cividate al Piano). Alla stazione fluviale a foce Po i valori estivi 211 non raggiungono i 65 µs cm -1 come quelli delle altre campagne estive, ma si attestano intorno ai 45 µs cm -1 risultando molto più simili ai valori misurati per le campagne con scenario di sperimentazione del 1 e 15%. In modo analogo anche la campagna di misura autunnale n 1 (scenario 15%) presenta valori più bassi rispetto alle campagne di misura svolte con lo stesso scenario di sperimentazione raggiungendo ~3 µs cm -1 a Torre d Oglio contro i ~55 µs cm -1 misurati nella stessa stazione per le altre campagne autunnali. Come per la conducibilità i valori di carbonio inorganico disciolto (DIC) del terzo anno di sperimentazione aumentano da monte verso valle e sono in accordo con i valori misurati gli anni precedenti (fig. 1.6). A differenza della conducibilità, i valori della campagna estiva n 9 sono coerenti coi valori delle campagne estive n 1 e n 5, così come quelli delle altre stagioni in confronto con le campagne precedenti. In modo analogo, gli andamenti delle concentrazioni di azoto totale e di azoto nitrico (circa l 8% dell azoto totale) risultano essere crescenti e mostrano un aumento repentino sempre dal km 133 (fig. 1.7 e 1.8). Come per la conducibilità, i valori di azoto nitrico della campagna n 9 mostrano valori più bassi dal km 15 al km 18 rispetto alle campagne estive dei primi due anni. Le concentrazioni di nitrato rientrano nei livelli da ottimo a buono dell indice LIMeco fino al km 132, mentre dal km 14 (Rudiano) per le campagne estive e poi via via sempre verso valle per le restanti campagne (dal km 15, Soncino, e al km 17, Calstevisconti) i valori oscillano tra il livello 3, 4 e 5 di sufficiente, scarso e cattivo dell indice LIMeco. I dati di conducibilità, DIC e azoto nitrico misurati il terzo anno di sperimentazione supportano l ipotesi dell interazione tra acque di falda e acque superficiali proposta nella Relazione annuale el periodo estivo le acque di falda, caratterizzate da valori di conducibilità, nitrati e DIC maggiori rispetto alle acque superficiali, alimentano le acque fluviali generando per l appunto i picchi di concentrazione di conducibilità, nitrati e DIC dal km 14 al km 16. Alla fine dei primi 3 km di fiume le derivazioni irrigue per concessione prelevano gran parte dell acqua del fiume, ottem perando comunque alla normativa relativa ai rilasci di DMV, ma grazie all apporto delle acque di falda il sistema fluviale non rimane privo di acqua. 1/139

11 n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) 8 7 Conducibilità (μs cm -1 ) km Fig Conducibilità (µs cm -1 ) misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). 8 n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) 7 6 DIC (mm CO 2 tot) km Fig. 1.6 Carbonio inorganico disciolto (DIC) misurato nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). 11/139

12 n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) T (mg l -1 ) km Fig. 1.7 Concentrazioni di azoto totale () misurate nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno) n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) (mg l -1 ) _O km Fig. 1.8 Concentrazioni di azoto nitrico () misurate nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). 12/139

13 I valori di azoto ammoniacale (_H 4 + ) sono più o meno costanti lungo tutto il corso del fiume e sono compresi tra. e,2 mg l -1 (fig. 1.9). I valori più bassi sono stati misurati per le campagne estate n 1, primavera n 4 e autunno n 1, mentre la campagna n 9 presenta alcuni picchi di circa.8 mg l -1 nel tratto di fiume fino al km 13. Per le campagne autunno n 2, primavera n 8 e inverno n 11 sono stati misurati valori superiori alla media tra il km 18 e il km 25. In generale il terzo anno di sperimentazione rimane pressoché similare ai 2 anni precedenti, fatto riscontrabile anche nel confronto tra stagioni estive. Le campagne inverno n 1 e primavera n 12 presentano valori tra il livello 1 di ottimo ed il 3 di sufficiente secondo l indice LIMeco, mentre l estate n 9 e l inverno n 11 mostrano anche valori ricadenti nel livello 5 cattivo. n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) 1,,9,8 _H 4 + (mg l -1 ),7,6,5,4,3,2,1, km Fig. 1.9 Concentrazioni di azoto ammoniacale () misurate nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). Le concentrazioni di fosforo totale misurate durante le campagne di misura del terzo anno di sperimentazione confermano l andamento crescente da monte verso valle registrato negli anni precedenti (fig. 1.1). Anche per il fosforo reattivo solubile (SRP) è confermata una debole tendenza ad aumentare procedendo verso valle (fig. 1.11). Per quest ultimo parametro, sono da evidenziare le concentrazioni maggiori nei primi 2 km per la campagna n 9 e n 12 e negli ultimi 3 km per la campagna n 6. I valori di SRP della campagna estiva n 9 e autunnale n 6 rappresentano una frazione dominante del fosforo totale. Per la maggiore parte delle campagne di misura del terzo anno i valori di fosforo totale appartengono ai livelli elevato e buono dell indice LIMeco fino al km 2 per poi ricadere, negli ultimi 7 km, nel livello sufficienti dell indice LIMeco. Osservando la concentrazione di solidi sospesi totali, anche per le campagne del terzo anno di sperimentazione c è stato un aumento da valori prossimi allo zero nel tratto nord fino a valori di circa 2 mg l -1 nel tratto sud (fig. 1.12). Il confronto tra stagioni uguali nei tre anni di sperimentazione mostra come i valori delle stagioni del terzo anno siano più bassi rispetto alle stagioni dei due anni precedenti a partire dal km 2. I valori elevati della campagna n 2 rispetto ai valori delle altre campagne di misura dei 3 anni illustra come eventi di pioggia possano alterare nel breve termine e in modo significativo i tenori di solidi sospesi nel sistema fluviale (dilavamento dei campi e canali di drenaggio) e au- 13/139

14 mentare in modo considerevole il suo trasporto verso valle. Infine è da notare come l andamento dei solidi sospesi totali sia molto simile a quello del fosforo totale. Gran parte del fosforo infatti è trasferito a valle in forme co-precipitate o associate al materiale in sospensione. n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) TP (μg P l -1 ) km Fig. 1.1 Concentrazioni di fosforo totale misurate nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). 4 n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) 35 3 (μg P l -1 ) PO km Fig Concentrazioni di fosforo reattivo solubile (PO43-) misurate nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante 14/139

15 le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). 12 n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) 1 SST (mg l -1 ) km Fig Solidi sospesi totali (SST) misurati nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). Come per i primi due anni di sperimentazione, le concentrazioni di metano disciolto nelle acque del fiume Oglio misurate l ultimo anno di sperimentazione oscillano tra valori prossimi al limite di rilevabilità e i 5 µm, non mostrano un andamento monte-valle (fig. 1.13). Le campagne autunnale e invernale n 1 e n 11 mostrano valori prossimi allo zero nei primi 6km, così come la campagna estiva n 9 che risulta avere valori più bassi rispetto alle altre campagne estive. Da notare in ogni modo per la campagne n 9 l influenza dei tratti bacinizzati e quindi degli ecosistemi caratterizzati da acque lentiche nel generare metano (comunità batteriche): nei primi 2 km ci sono alcuni valori di metano che si discostano dallo zero. La concentrazione di clorofilla-a fitoplanctonica nel fiume Oglio sublacuale misurata nelle 4 campagne del terzo anno non mostra andamenti da monte verso valle, confermando quanto ritrovato gli anni precedenti, ed in generale le concentrazioni non superano gli 8 µg l -1 (fig. 1.14). I valori delle campagne del terzo anno, confrontandole con le stesse stagioni degli anni precedenti, mostrano concentrazioni minori per tutte le stagioni facendo rientrare il sistema nello stato di oligotrofia secondo quanto proposto da Dodds et al. (1998) 15/139

16 n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) CH 4 (μm) km Fig Tenori di metano disciolto misurati nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). 25 n 1 (estate 5%) n 2 (autunno 15%) n 3 (inverno 15%) n 4 (primavera >15%) n 5 (estate 5%) n 6 (autunno 15%) n 7 (inverno 15%) n 8 (primavera 1%) n 9 (estate 5%) n 1 (autunno 15%) n 11 (inverno 15%) n 12 (primavera 1%) Chl-a fitoplanctonica (μg l -1 ) km Fig Clorofilla-a fitoplanctonica misurata nelle acque del fiume Oglio sublacuale dalla diga di Sarnico (112 km) fino alla confluenza in Po a Torre d Oglio (266 km) durante le dodici campagne di misura del progetto di sperimentazione sul DMV del fiume Oglio (1, 2 e 3 anno). 16/139

17 L intero dataset dei dati raccolti nei tre anni di sperimentazione, indipendentemente dalla stagione di campionamento, è stato analizzato tramite il test di correlazione di Pearson: ogni parametro idrochimico è stato testato contro gli altri parametri misurati compresi i valori di portata (fig. 1.15). È stato ritenuto significativo il test quando il coefficiente r è risultato maggiore di.75. La figura 1.15 rappresenta sulla diagonale principale i parametri testati. L intersezione di due parametri sulla destra della diagonale riporta il coefficiente di correlazione e la dimensione del carattere è proporzionale alla significatività della correlazione. L intersezione degli stessi parametri sul lato sinistro della diagonale illustra graficamente l andamento dei dati. essun parametro chimico-fisico è risultato significativamente correlato ai valori di portata. Correlazioni positive sono state trovate per conducibilità e DIC (r =.91), conducibilità e azoto nitrico (r =.85), conducibilità e azoto totale (r =.84), DIC e azoto nitrico (r =.85) e DIC e azoto totale (r =.85). Tali correlazioni vanno a sostenere l ipotesi di interazione tra acque superficiali e acque di falda. Essendo l azoto nitrico la componente principale dell azoto totale, è risultata positiva anche la correlazione tra i due parametri (r =.97). E risultata inoltre ovvia la correlazione negativa tra temperatura e concentrazione di ossigeno disciolto (r = -.8). Infine, la frazione inorganica del fosforo SRP è correlata positivamente con il fosforo totale (r =.82). Le figure 1.16 e 1.17 mostrano lo stato di qualità secondo l indice LIM e LIMeco delle stazioni fluviali campionate nelle quattro stagioni del terzo anno di sperimentazione rispettando lo scenario di sperimentazione del gruppo A degli anni precedenti: in estate il 5% della portata media naturale, in autunno e in inverno il 15% ed in primavera il 1%; tali percentuali sono state garantite alla traversa del aviglio Grande Pallavicino, ultimo punto fluviale in cui il Consorzio è in grado di gestire il deflusso in alveo. Confrontando il livello LIM per le campagne del terzo anno di sperimentazione con quelle dei 2 anni precedenti non si osservano variazioni significative fra un anno e l altro (Relazione annuale ). In generale la qualità del sistema in tutte le stagioni e quindi per tutti gli scenari di sperimentazione si conferma sul livello buono. Come per le otto campagne di misura del 1 e del 2 anno di sperimentazione, lo stato di qualità per le campagne di misura del terzo anno definito con l indice LIMeco è molto diverso rispetto a quello determinato con l indice LIM e riporta uno stato di qualità migliore nel tratto nord e peggiore nel tratto sud (fig. 1.17). Tale discordanza nella definizione dello stato di qualità è già stata spiegata nella Relazione annuale come eliminazione nell indice LIMeco dei parametri Escherichia coli, COD e BOD 5 che sono in grado di segnalare gli apporti di natura puntiforme, caratterizzanti il tratto nord del fiume Oglio sublacuale, e come effetto del restringimento dei valori soglia tra un livello o classe ed il successivo per i parametri azoto ammoniacale, azoto nitrico e fosforo totale che caratterizzano il tratto fluviale di media-alta e bassa pianura a causa dell attività agrozootecnica che insiste sul suo bacino. Confrontando i risultati dell indice LIMeco del terzo anno con quelli dei primi due anni si può osservare che le condizioni del fiume tendono a migliorare nel periodo autunnale (DMV sperimentato 15%) a peggiorare nella stagione estiva (DMV sperimentato 5%) dal primo al terzo anno. 17/139

18 Fig Coefficienti di correlazione di Pearson sull intero dataset dei parametri idrochimi e delle misure di portata delle 12 campagne di misura effettuate nel progetto di sperimentazione. Per ogni coppia di dati su cui è stato effettuato il test viene rappresentato l andamento dei valori, nei riquadri a sinistra, e il valore r di correlazione in quelli di destra. Il test è stato ritenuto significativo per un r di correlazione maggiore di /139

19 a) 5% b) 15% c) 15% d) 1% Fig Stato di qualità delle acque secondo l indice LIM per le campagne di misura del terzo anno di sperimentazione: a) n 9/211 (estate 5%); b) n 1/211(autunno 15%) ; c) n 11/212 (inverno 15%); d) n 12/212 (primavera 1%). 19/139

20 b) 15% d) 1% Fig Stato di qualità delle acque secondo l indice LIMeco per le campagne di misura del primo anno di sperimentazione: a) n 9/211 (estate 5%); b) n 1/211(autunno 15%) ; c) n 11/212 (inverno 15%); d) n 12/212 (primavera 1%). La figura 1.18 mostra un confronto dello stato di qualità annuale del fiume Oglio secondo l indice LIMeco per i tre anni di sperimentazione. Il terzo anno conferma un peggioramento dello stato di qualità da monte verso valle da ottimo a buono e quindi a sufficiente. Il confine tra lo stato ottimo e lo stato buono oscilla tra Calcio e Genivolta, mentre quello tra lo stato buono e lo stato sufficiente varia tra Seniga e Ostiano. 2/139

21 a) b) c) Fig Stato di qualità annuale delle acque secondo l indice LIMeco: a) LIMeco annuale calcolato dalle quattro campagne di misura stagionali del primo anno di sperimentazione; b) LIMeco annuale calcolato dalle quattro campagne di misura stagionali del secondo anno di sperimentazione; c) LIMeco annuale calcolato dalle quattro campagne di misura stagionali del terzo anno di sperimentazione. Come per il primo ed il secondo anno di sperimentazione, anche per il terzo anno l analisi dell effetto delle variazioni dei deflussi in alveo sullo stato di qualità e di salute dell ecosistema fluviale Oglio sublacuale è stata realizzata attraverso una serie di grafici che mostrano gli andamenti dei principali macrodescrittori, e della loro aggregazione con l indice LIMeco, in relazione ai valori di portata misurati (figure ; saturazione percentuale di ossigeno, azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale, COD, clorofilla-a fitoplantonica, metano disciolto ed infine l indice LIMeco). I valori della percentuale di saturazione di ossigeno non mostrano andamenti specifici al variare dei deflussi in alveo in tutte le stagioni di campionamento, le relazioni tra ossigeno e portata per le campagne del terzo anno sono concordi con le stagioni degli anni precedenti (fig. 1.19). Risulta significativa la relazione lineare tra saturazione e portata misurate nella campagna n 6 (R 2 =.79). In generale i valori rientrano nell intervallo tra l 8% e il 12% (a parte alcuni casi di valori inferiori riscontrati in autunno e primavera) indicando una buona capacità di ossidare la sostanza organica in ingresso al fiume anche quando i valori di portata sono bassi. Anche la domanda chimica di ossigeno COD non mostra alcuna relazione con i valori di portata per tutte le stagioni di campionamento (fig. 1.2). Il confronto sui 3 anni di sperimentazione mostra come i valori stagionali siano abbastanza regolari al variare delle portate. Analogamente alla percentuale di saturazione dell ossigeno, l assenza di relazione con i valori di portata suggerisce due cose. La prima è che il sistema fluviale riceve carichi di sostanza organica che è in grado di metabolizzare anche in mancanza di portate elevate. La seconda è che gli apporti puntiformi di sostanza organica (dai depuratori) non incidono in modo consistente sui tenori complessivi di COD e BOD delle acque e quindi in definitiva sono apporti quantitativamente contenuti. Confrontando le stagioni del terzo anno si nota, come negli anni precedenti, che all aumentare dei valori di portatea le concentrazioni di azoto ammoniacale non tendono ad aumentare o a diminuire in modo univoco: in generale, i valori si attestano tra un minimo di ~.1 e un massimo di ~.4 mg l -1 in un intervallo molto più ampio di portate (tra ~3 e ~28 m 3 s -1 ). L unica relazione lineare con R 2 =.64 è stata ancora una volta riscontrata per i valori della campagna autunnale n 6 (fig. 1.21). Per quel che riguarda la concentrazione di azoto nitrico, il confronto nei tre anni mostra come nelle stagioni autunno, inverno e primavera si denoti un trend di crescita dei valori di concentrazione 21/139

22 all aumentare dei valori di portata (fig. 1.22). La relazione lineare è confermata per le campagne autunnali n 6 e n 1 (rispettivamente R 2 =.63, R 2 =.64) e per quelle invernali n 3 e n 11 (rispettivamente R 2 =.68, R 2 =.79). Al contrario nel periodo estivo questo trend di crescita non è osservabile, anzi i valori sono al quanto variabili con valori minimi prossimi allo e massimi prossimi a 8 mg l -1 per lo stesso valore di portata. Come già spiegato per le campagne estive del primo e del secondo anno, valori così elevati di azoto nitrico in corrispondenza di valori bassi di portata mettono ancora una volta in evidenza il contributo non trascurabile delle acque di falda sulle acque fluviali in transito nel periodo estivo rispetto al resto dell anno. Il fosforo totale mostra, come l azoto nitrico, un trend di crescita significativo delle concentrazioni all aumentare delle portate per la campagna autunnale n 6 (R 2 =.76) e invernale n 11 (R 2 =.62), nonostante osservando l intero dataset di ogni stagione si noti una tendenza generale all aumento da monte a valle (fig. 1.23). Per le tutte le campagne di misura delle stagioni autunno, inverno e primavera si nota una tendenza all aumento delle concentrazioni di metano all aumentare dei valori di portata (fig. 1.24). Di fatto solo le campagne n 1, n 3 e n 11 mostrano una relazione lineare tra i due parametri. In generale i valori che si sono misurati sembrano abbastanza costanti sui 3 anni di sperimentazione, a parte alcuni casi in cui si sono osservati valori che si discostano dalla media di stagione. Un esempio è il campionamento n 6 della stagione autunnale in cui si hanno valori che non sembrano minimamente in relazione con i valori di portata, e il campionamento n 3 che presenta valori più bassi rispetto a quelli del secondo e terzo anno. Dai dati misurati nei 3 anni di sperimentazione non si possono osservare particolari relazioni tra le concentrazioni di clorofilla e le misure di portata (fig. 1.25). I valori della clorofilla sono piuttosto lineari in tutte le stagioni all aumentare delle portate; solo per la campagna n 6 la relazione lineare negativa risulta significativa: ciò è stato probabilmente determinata dall effetto diluizione di un ingresso di acque particolarmente povere di fitoplancton. In generale i valori del terzo anno sono più bassi rispetto a quelli del primo e del secondo anno, in particolare questa differenza è osservabile nella stagione autunnale in cui vi è notevole variazione tra i valori della campagna n 2 e della campagna n 1. I valori dell indice LIMeco di tutte le campagne di misura del terzo anno di sperimentazione rispetto ai valori di portata misurati nelle corrispettive stazioni non hanno modificato in modo sostanziale quanto trovato nel primo e nel secondo anno (fig. 1.26). Confrontando le campagne di misura per stagione sembra esserci una relazione tra portata e indice LIMeco nelle stagioni autunnali, invernali e primaverili, con un tendenziale calo dello stato di qualità all aumentare dei valori di deflusso in alveo. La relazione lineare significativa è stata in ogni modo riscontrata nella stagione autunnale per la campagna n 6, in quella invernale per la campagna n 1 ed in quella primaverile per la campagna n 12. Durante la stagione estiva non c è alcuna relazione tra portata e valore del indice LIMeco. In generale quindi il punteggio LIMeco non è dipendente dai valori di portata fino al valore di 1 m 3 s -1 oscillando tra lo stato scarso e l ottimo di qualità. Per valori di portata maggiori di 1 m 3 s -1, ad eccezione di pochi valori ricadenti nello stato ottimo, il punteggio LIMeco si è invece abbassato ed è variato tra.15 e.65 (stato cattivo e buono). L analisi dei dati ha confermato che i valori di portate superiori ai 1 m 3 s -1 caratterizzano l ultima parte dell asta fluviale, circa dall altezza di Ostiano fino alla foce in Po e le stagioni autunno, inverno e primavera. Il peggioramento dello stato di qualità del sistema fluviale secondo l indice LIMeco in concomitanza dell aumento dei deflussi in alveo nelle stagioni autunnali e invernali risulta quindi rispecchiare lo stato di qualità a livello di bacino piuttosto che quello fluviale. Gli eventi di pioggia che caratterizzano le due stagioni convogliano nel sistema fluviale ingenti quantità di acqua ricche di nitrato a causa dello sfruttamento del territorio dall attività agro-zootecnica: il fiume risulta quindi il recettore del surplus di azoto prodotto a livello di bacino. 22/139

23 % O Estate m 3 s 1 n 1/9 (5%) n 5/1 (5%) n 9/11 (5%) % O Autunno y = -,1496x + 114,96 R² =, m 3 s 1 n 2/9 (15%) n 6/1 (>15%) n 1/11 (15%) Lineare (n 6/1 (>15%)) % O Inverno m 3 s 1 n 3/1 (15%) n 7/11 (15%) n 11/12(15 %) % O Primavera y = -,4437x + 118,63 R² =, m 3 s 1 n 4/1 (>15%) n 8/11 (1%) n 12/12(1 %) Lineare (n 8/11 (1%)) Fig Valori percentuali di ossigeno disciolto VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate lungo l asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km ) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di misura estive n 1/9, n 5/1 e n 9/11 (5%), autunnali n 2/9 (15%), n 6/1 (>15%) e n 1/11 (15%), invernali n 3/1, n 7/11, n 11/12 (15%), primaverili n 4/1 (>15%), n 8/11 (1%) e n 12/12 (1%). 3 23/139

24 4 Estate 4 Autunno 35 3 n 1/9 (5%) 35 3 n 2/9 (15%) mg COD l n 5/1 (5%) mg COD l n 6/1 (>15%) 1 5 n 9/11 (5%) 1 5 n 1/11 (15%) m 3 s m 3 s 1 4 Inverno 4 Primavera 35 3 n 3/1 (15%) 35 3 n 4/1 (>15%) mg COD l n 7/11 (15%) mg COD l n 8/11 (1%) 1 5 n 11/12 (15%) 1 5 n 12/12 (1%) m 3 s m 3 s 1 Fig. 1.2 Sostanza organica ossidabile COD (mg l-1) VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate lungo l asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km ) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di misura estive n 1/9, n 5/1 e n 9/11 (5%), autunnali n 2/9 (15%), n 6/1 (>15%) e n 1/11 (15%), invernali n 3/1, n 7/11, n 11/12 (15%), primaverili n 4/1 (>15%), n 8/11 (1%) e n 12/12 (1%). 24/139

25 mg _H 4 + l 1 1,4 Estate 1,2 1,8,6,4, m 3 s 1 n 1/9 (5%) n 5/1 (5%) n 9/11 (5%) mg _H 4 + l 1 1,4 1,2 1,8,6,4,2 Autunno y =,7x +,25 R² =, m 3 s 1 n 2/9 (15%) n 6/1 (>15%) n 1/11 (15%) Lineare (n 6/1 (>15%)) 1,4 Inverno 1,4 Primavera mg _H4 + l 1 1,2 1,8,6,4, m 3 s 1 n 3/1 (15%) n 7/11 (15%) n 11/12 (15%) mg _H 4 + l 1 1,2 1,8,6,4, m 3 s 1 n 4/1 (>15%) n 8/11 (1%) n 12/12 (1%) Fig Concentrazione di azoto ammoniacale (mg _H4+ l-1) VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate lungo l asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km ) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di misura estive n 1/9, n 5/1 e n 9/11 (5%), autunnali n 2/9 (15%), n 6/1 (>15%) e n 1/11 (15%), invernali n 3/1, n 7/11, n 11/12 (15%), primaverili n 4/1 (>15%), n 8/11 (1%) e n 12/12 (1%). 25/139

26 mg _O 3 l 1 1 Estate m 3 s 1 n 1/9 (5%) n 5/1 (5%) n 9/11 (5%) mg _O 3 l Autunno y =,269x +,144 R² =,6413 y =,123x +,421 R² =, m 3 s 1 n 2/9 (15%) n 6/1 (>15%) n 1/11 (15%) Lineare (n 6/1 (>15%)) Lineare (n 1/11 (15%)) y =,298x +,6194 R² =,6848 Inverno y =,41x +,298 R² =,7914 n 3/1 (15%) n 7/11 (15%) Primavera n 4/1 (>15%) mg _O 3 l m 3 s 1 n 11/12 (15%) Lineare (n 3/1 (15%)) Lineare (n 11/12 (15%)) mg _O 3 l m 3 s 1 n 8/11 (1%) n 12/12 (1%) Fig Concentrazione di azoto nitrico (mg _O3- l-1) VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate lungo l asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km ) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di misura estive n 1/9, n 5/1 e n 9/11 (5%), autunnali n 2/9 (15%), n 6/1 (>15%) e n 1/11 (15%), invernali n 3/1, n 7/11, n 11/12 (15%), primaverili n 4/1 (>15%), n 8/11 (1%) e n 12/12 (1%). 26/139

27 µg TP l 1 35 Estate m 3 s 1 n 1/9 (5%) n 5/1 (5%) n 9/11 (5%) µg TP l Autunno y =,7999x - 8,5287 R² =, m 3 s 1 n 2/9 (15%) n 6/1 (>15%) n 1/11 (15%) Lineare (n 6/1 (>15%)) µg TP l Inverno y =,7635x + 11,8 R² =,6174 n 3/1 (15%) n 7/11 (15%) n 11/12 (15%) µg TP l Primavera n 4/1 (>15%) n 8/11 (1%) m 3 s 1 Lineare (n 11/12 (15%)) m 3 s 1 n 12/12 (1%) Fig Concentrazione di fosforo totale (µg TP l-1) VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate lungo l asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km ) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di misura estive n 1/9, n 5/1 e n 9/11 (5%), autunnali n 2/9 (15%), n 6/1 (>15%) e n 1/11 (15%), invernali n 3/1, n 7/11, n 11/12 (15%), primaverili n 4/1 (>15%), n 8/11 (1%) e n 12/12 (1%). 27/139

28 6 5 Estate n 1/9 (5%) 6 5 Autunno n 2/9 (15%) CH4 μm n 5/1 (5%) CH4 μm y =,73x -,163 R 2 =,648 n 6/1 (>15%) n 1/11 (15%) m 3 s 1 n 9/11 (5%) m 3 s 1 Lineare (n 1/11 (15%)) CH4 μm Inverno y =,21x -,687 y =,9x -,442 R 2 =,6125 R 2 =, m 3 s 1 n 3/1 (15%) n 7/11 (15%) n 11/12 (15%) Lineare (n 3/1 (15%)) Lineare (n 11/12 (15%)) CH4 μm Primavera m 3 s 1 n 4/1 (>15%) n 8/11 (1%) n 12/12 (1%) Fig Concentrazione di metano (µm) VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate lungo l asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km ) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di misura estive n 1/9, n 5/1 e n 9/11 (5%), autunnali n 2/9 (15%), n 6/1 (>15%) e n 1/11 (15%), invernali n 3/1, n 7/11, n 11/12 (15%), primaverili n 4/1 (>15%), n 8/11 (1%) e n 12/12 (1%). 28/139

29 µg Chl a l Estate n 1/9 (5%) n 5/1 (5%) µg Chl a l Autunno y = -,343x + 11,927 R² =,693 n 2/9 (15%) n 6/1 (>15%) n 1/11 (15%) m 3 s 1 n 9/11 (5%) m 3 s 1 Lineare (n 6/1 (>15%)) 16 Inverno 16 Primavera n 3/1 (15%) n 4/1 (>15%) µg Chl a l n 7/11 (15%) µg Chl a l n 8/11 (1%) 4 2 n 11/12 (15%) 4 2 n 12/12 (1%) m 3 s m 3 s 1 Fig Concentrazione di clorofilla-a fitoplanctonica (µg l-1) VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate lungo l asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km ) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di misura estive n 1/9, n 5/1 e n 9/11 (5%), autunnali n 2/9 (15%), n 6/1 (>15%) e n 1/11 (15%), invernali n 3/1, n 7/11, n 11/12 (15%), primaverili n 4/1 (>15%), n 8/11 (1%) e n 12/12 (1%). 29/139

30 1,2 1 Estate n 1/9 (5%) 1,2 1 Autunno y = -,32x +,9514 R² =,7879 n 2/9 (15%) LIM eco,8,6,4 n 5/1 (5%) LIM eco,8,6,4 n 6/1 (>15%) n 1/11 (15%), m 3 s -1 n 9/11 (5%), m 3 s -1 Lineare (n 6/1 (>15%)) LIM eco 1,2 1,8,6,4 Inverno y = -,38x +,7815 R² =,6642 n 3/1 (15%) n 7 /11 (15%) n 11/12 (15%) LIM eco 1,2 1,8,6,4 Primavera y = -,46x +,7643 R² =,6382 n 4/1 (>15%) n 8/11 (1%) n 12/12 (1%), Lineare (n 11/12 (15%)), Lineare (n 12/12 (1%)) m 3 s -1 m 3 s -1 Fig Punteggio LIMeco VS valori di portata misurati nelle stazioni fluviali monitorate lungo l asta del fiume Oglio sublacuale da Sarnico (km ) alla foce in Po (km 154) durante le campagne di misura estive n 1/9, n 5/1 e n 9/11 (5%), autunnali n 2/9 (15%), n 6/1 (>15%) e n 1/11 (15%), invernali n 3/1, n 7/11, n 11/12 (15%), primaverili n 4/1 (>15%), n 8/11 (1%) e n 12/12 (1%). 3/139

31 La tabella 1.2 riassume la presenza o assenza di correlazione lineare tra i parametri e i corrispettivi valori di portata misurati per ogni campagna di misura. In tabella sono riportati solo i valori del coefficiente r di correlazione di Pearson con valore maggiore.7. elle campagne invernali, autunnali e primaverili con maggiore quantità di acqua in transito nel sistema, all aumentare dei valori di portata aumentano le concentrazioni di azoto nitrico, fosforo totale e metano, mentre diminuisce il punteggio del LIMeco indicando un abbassamento dello stato di qualità. Per la campagna autunnale n 6/21, svolta durante un evento di pioggia e neve, quasi tutti i parametri sono risultati correlati ai valori di portata. Tab Coefficienti di Pearson tra i parametri chimico fisici e le portate r di Pearson n 1/29 n 2/29 n 3/21 n 4/21 n 5/21 n 6/21 n 7/211 n 8/211 n 9/211 n 1/211 n 11/212 n 12/212 m 3 s -1 m 3 s -1 m 3 s -1 m 3 s -1 m 3 s -1 m 3 s -1 m 3 s -1 m 3 s -1 m 3 s -1 m 3 s -1 m 3 s -1 m 3 s -1 % O COD (mg l -1 ) _O - 3 (mg l -1 ) _H + 4 (mg l -1 ) TP (µg l -1 ) CH4 (µm) Chl-a (µg l -1 ) LIMeco Le tabelle illustrano i punteggi dell indice LIMeco calcolati per le stazioni fluviali situate a valle delle principali derivazioni irrigue raggruppando le informazioni per stagione e periodo irriguo e non irriguo. Lo stato di qualità del sistema fluviale è posto in relazione alle misure di portata svolte nel periodo di campionamento delle acque fluviali. elle tabelle sono quindi riportati il valore medio con deviazione standard delle misure di portata del mese di campionamento; da tali valori e dalla portata media naturale sono state calcolate le percentuali di deflusso minimo vitale corrispondenti. Per le campagne di misura estive (scenario 5%) sono state utilizzate le portate medie naturali proposte dal metodo PTUA (Programma di Tutela e Uso delle Acque) della Regione Lombardia, mentre per le campagne di misura primaverili (scenario 1%) e per le campagne di misura autunnali e invernali (scenario 15%) sono state utilizzate le portate medie naturali fornite dalla serie storica del Consorzio dell Oglio metodo del Consorzio (Specifiche integrative al progetto Protocollo per la sperimentazione del rilascio del DMV nel fiume Oglio Sublacuale, 3 giugno 29). Le derivazioni irrigue sono attive da aprile a settembre, di conseguenza analizzeremo con maggiore attenzione le tabelle 1.3 e 1.4 riferite al periodo irriguo estivo e primaverile. elle tre stagioni estive lo stato di qualità delle stazioni a valle delle derivazioni irrigue fino al km 149,8 risulta elevato nella maggior parte dei casi. Alcune derivazioni irrigue, nello specifico Franciacorta e Media Pianura Bergamasca (stazioni fluviale F11A), Roggia Castrina (stazioni fluviale F15A), Roggia Baiona (stazioni fluviale F19A), Roggia Rudiana-Vescovada (stazioni fluviale F22A), Roggia Castellana (stazioni fluviale F24A), Roggia Donna (stazioni fluviale F25A), aviglio di Cremona e Roggia Antegnata (stazioni fluviale F27A), non generano mai situazioni di deflusso in fiume allarmanti, con percentuali di deflusso generalmente maggiori del 2%. Le derivazioni Roggia Fusia (stazioni fluviale STA3), Roggia Vetra (stazioni fluviale STD14), Roggia Trenzana e Sale (stazioni fluviale STE18), aviglio Grande Pallavicino (stazioni fluviale FS31A), Roggia Molinara (stazioni fluviale FS33A) e il Cavo di suppeditazione (stazioni fluviale FS36A) risultano invece di maggiore interesse. Le prime tre si trovano infatti in concomitanza di prelievi non irrigui per alimentari centrali idroelettriche, in questo caso la percentuale di deflusso in alveo è variata tra il 5 e il 16%, non mostrando in ogni modo scostamenti significativi dallo stato di qualità elevato. Il aviglio Grande Pallavicino, la Roggia Molinara e il Cavo di suppeditazione risultano avere già a monte minore disponibilità di acqua da prelevare a causa delle derivazioni irrigue precedenti che riducono la quantità di acqua in transito in fiume. Queste derivazioni risultano quindi di interesse nell analisi dello stato ecologico del sistema fluviale in relazione al deflusso in alveo. elle campagne estive lo stato di qualità del fiume a valle di queste derivazioni non è in ogni caso risultato dipendere dalla 31/139

32 portata, all aumentare della percentuale di DMV non è corrisposto un aumento dello stato di qualità. Le derivazioni irrigue dal km 26 fino alla foce in Po hanno determinato % di deflusso in alveo tra il 2% e il 3% in estate 29 con stato buono di qualità, mentre in estate 21 e in estate 211 lo stato di qualità è risultato sufficiente o scadente nonostante la quantità di acqua in transito fosse maggiore, circa 4%. In primavera 21 il campionamento delle acque è stato svolto dopo un periodo di pioggia che ha caratterizzato la stagione primaverile e che ha generato grande disponibilità di acqua. È da notare infatti che a valle delle derivazioni irrigue la percentuale di DMV è risultata sempre maggiore del 3% con stato di qualità elevato per le stazioni fino al km 149,8 e buono per le successive. Per le restanti stagioni primaverili, sia le stazioni a valle dei prelievi della Roggia Fusia che della Roggia Vetra hanno presentato condizione di qualità elevate con un % di DMV tra 1 e 12%. Tutte le stazioni a valle delle derivazioni irrigue hanno invece mostrato un peggioramento dello stato di qualità nella primavera 211 rispetto alla primavera 212 in coincidenza con una diminuzione di acqua in transito nel sistema fluviale del 2%. In ogni modo un numero maggiore di prove sperimentali sarebbero opportune per sostenere tale ipotesi, anche alla luce del fatto che in alcune stazioni lo stato di qualità non è cambiato o addirittura è migliorato al diminuire dei valori di portata. Osservando i valori di portata e di % di DMV durante le campagne del periodo non irriguo con i rispettivi punteggi di LIMeco, è chiaro che nel 9% dei casi il deflusso in alveo a valle delle derivazioni irrigue è nettamente superiore al 1% proprio per l assenza di prelievi di acqua fluviale (Tab. 1.5 e 1.6). Lo stato di qualità elevato risulta pressoché costante fino al km 149,8. A valle delle derivazioni irrigue presenti dal km 26 lo stato di qualità oscilla tra il buono e il cattivo indipendentemente dal % di deflusso; c è in ogni modo una tendenza a passare a stati di qualità peggiori con l aumentare dei deflussi in alveo. Tale risultato non dovrebbe stupire considerando la rilevanza dei parametri azotati nel computo complessivo e gli apporti di azoto nitrico e ammoniacale al fiume nella stagione invernale e autunnale a causa del processo di dilavamento di un territorio fortemente sfruttato dall attività agrozootecnica. Tab. 1.3 Stazioni fluviali a valle delle principali derivazioni irrigue: punteggio LIMeco, valori di portata misurati (media±deviazione standard) e relativa percentuale di deflusso minimo vitale sperimentati durante la campagna di misura estiva del periodo irriguo nei 3 anni di sperimentazione. Estate 29, scenario 5% Estate 21, scenario 5% Estate 211, scenario 5% PERIODO IRRIGUO km codice LIMeco m 3 s -1 % DMV LIMeco m 3 s -1 % DMV LIMeco m 3 s -1 % DMV Derivazione irrigue punteggio media dev.st media dev.st punteggio media dev.st media dev.st punteggio media dev.st media dev.st Fusia 112,7 STA3,88 4,1 2,11 7,8 3,64,81 7,47 2,27 12,89 3,92,63 3,46,45 5,96,78 Franciacorta e Media Pianura Bergamasca 119,3 F11A,88 56,69 2,66 96,58 4,53,81 63,66 3,78 18,46 6,44,75 53,34 8,66 9,86 14,76 Vetra 121,9 STD14,81 5,2 1,5 8,5 2,53,81 9,75 2,68 16,5 4,54,78 3,19, 5,4, Castrina 123,4 F15A,88 42,87 2,47 71,83 4,14,81 52,77 2,89 88,42 4,84,88 41,69 5,75 69,85 9,63 Trenzana e Sale 125,6 STE18,88 5,19 1,51 8,59 2,51,69 7,32 2,41 12,13 3,99 1, 3,39, 5,62, Baiona 126,6 F19A,81 3,15 1,97 49,74 3,25,81 39,81 2,37 65,67 3,91,88 31,76 3,4 52,4 5,61 Rudiana-Vescovada 128,7 F22A 1, 27,43 1,97 42,91 3,8 1, 37,12 2,38 58,7 3,72,81 31,2 2,77 48,51 4,33 Castellana 129,9 F24A 1, 24,17 1,99 37,74 3,1,88 33,8 2,4 52,77 3,75,63 27,84 2,3 43,46 3,59 Donna 131,5 F25A,75 22,78 1,57 35,42 2,45,81 31,82 2,56 49,48 3,99,69 26,67 1,84 41,47 2,87 aviglio di Cremona e Antegnata 135,9 F27A,75 13,67 1,29 21,14 1,99,88 21,49 2,55 33,23 3,95,69 18,78 1,99 29,5 3,8 Molina e Calciana 137,8 F28A,81 n.d n.d n.d n.d,69 n.d n.d n.d n.d,69 n.d n.d n.d n.d aviglio Grande Pallavicino 142,9 FS31A,78 5,66 1,43 8,69 2,2,66 12,26 2,55 18,83 3,92,47 8,38 2,11 12,87 3,23 Molinara 143,8 FS33A,56 4,56 1,43 6,97 2,19,66 1,31 2,55 15,76 3,91,69 7,52 2,7 11,5 3,17 Cavo di suppeditazione 147,2 FS36A,75 4,98 1,6 7,59 2,44,78 9,34 2,55 14,23 3,89,66 6,86 2,7 1,45 3,16 Conta di Barco 149,8 FS38A,75 5,2 1,57 7,88 2,39 n. d. 6,93 2,55 1,51 3,88,78 8,29 2,7 12,58 3,15 Consorzio Ostianese uova 26,7 FS59A,5 24,8 2,56 24,39 2,59,25 38,4 2,6 38,9 2,63,38 45,9 3,73 46,49 3,78 Impianto di S.Maria di Calvatone 233 FS68A,63 28,8 3,14 24,85 2,78,28 46,56 2,57 41,22 2,27,41 51,62 3,73 45,7 3,3 Sollevamente di S.Michele in Bosco 243,5 FS77A,63 33,59 3,6 21,26 1,94,38 62,34 3,14 39,46 1,99,41 59,2 5,81 37,47 3,67 Impianto Maldinaro di Marcaria 253 FS79B,66 45,77 4,97 28,84 3,13,41 66,4 3,16 41,6 1,99,44 67,22 5,81 42,34 3,66 Torre d'oglio 265,6 FS8A,59 48,91 5,18 3,78 3,26,41 65,82 3,24 41,42 2,4,41 7,54 5,81 44,38 3,65 32/139

33 Tab. 1.4 Stazioni fluviali a valle delle principali derivazioni irrigue: punteggio LIMeco, valori di portata misurati (media±deviazione standard) e relativa percentuale di deflusso minimo vitale sperimentati durante la campagna di misura primaverile del periodo irriguo nei 3 anni di sperimentazione Primavera 21, scenario >15% Primavera 211, scenario 1% Primavera 212, scenario 1% PERIODO IRRIGUO km codice LIMeco m 3 s -1 % DMV LIMeco m 3 s -1 % DMV LIMeco m 3 s -1 % DMV Derivazione irrigue punteggio media dev.st media dev.st punteggio media dev.st media dev.st punteggio media dev.st media dev.st Fusia 112,7 STA3 1, 19,83 7,65 38,21 14,74,69 5,77,23 11,12,44,75 6,22,33 11,99,64 Franciacorta e Media Pianura Bergamasca 119,3 F11A,88 75,87 8,78 15,5 17,37,69 36,32,18 71,83,36,81 27,41 4,41 54,22 8,72 Vetra 121,9 STD14,88 22,19 8,25 44,2 16,37,66 5,5,4 1,3,7,69 5,69, 11,29, Castrina 123,4 F15A,88 67,85 1,3 135,91 2,9,78 31,91,18 63,93,36,78 27,44 4,41 54,96 8,83 Trenzana e Sale 125,6 STE18,66 29,17 9,88 58,23 19,73,69 9,24,27 18,45,54,63 5,35,1 1,69,19 Baiona 126,6 F19A 1, 62,85 11,21 126,29 22,53,66 24,14,58 48,51 1,17,75 26,23 4,43 52,7 8,91 Rudiana-Vescovada 128,7 F22A 1, 61,85 11,46 114,47 21,22,66 23,67,54 43,81 1,,66 27,64 5,6 51,16 9,36 Castellana 129,9 F24A n.d. 6,44 11,71 111,3 21,51,56 21,81,28 4,6,52,66 28,4 5,6 51,51 9,29 Donna 131,5 F25A 1, 6,4 11,84 18,42 21,26,56 2,27,28 36,38,5,66 27,96 5,3 5,18 9,2 aviglio di Cremona e Antegnata 135,9 F27A 1, 53,38 12,62 92,21 21,79,63 16,8,28 27,77,48,75 22,6 5,2 38,1 8,98 Molina e Calciana 137,8 F28A 1, n.d n.d n.d n.d,69 n.d n.d n.d n.d,66 22,75 4,42 38,69 7,52 aviglio Grande Pallavicino 142,9 FS31A,88 45,66 13,24 74,49 21,6,44 1,28,58 16,77,94,59 19,72 5,1 32,17 8,18 Molinara 143,8 FS33A,75 43,66 13,24 7,62 21,42,41 8,38,43 13,56,69,69 18,24 5, 29,5 8,9 Cavo di suppeditazione 147,2 FS36A 1, 43,26 13,24 69,74 21,35,59 8,66,61 13,96,98,63 17,38 5, 28,1 8,6 Conta di Barco 149,8 FS38A n.d. 45,6 13,24 72,35 21,26,66 8,71,61 13,99,98,56 2,96 5, 33,65 8,3 Consorzio Ostianese uova 26,7 FS59A,53 13,23 17,81 112,74 19,45,19 44,89,57 49,2,62,28 71,3 5,57 77,87 6,8 Impianto di S.Maria di Calvatone 233 FS68A,53 126,29 17,78 121, 17,3,25 57,38,57 54,97,55,41 78,98 5,58 75,67 5,35 Sollevamente di S.Michele in Bosco 243,5 FS77A,53 194,85 38,12 131,8 25,64,25 72,8,57 48,49,38,38 92,75 5,81 62,39 3,91 Impianto Maldinaro di Marcaria 253 FS79B,53 21,65 38,12 134,99 25,52,38 8,7,57 53,6,38,34 1,5 5,81 66,98 3,89 Torre d'oglio 265,6 FS8A,41 21,65 38,12 134,76 25,47,22 83,39,57 55,73,38,34 13,37 5,81 69,8 3,88 Tab. 1.5 Stazioni fluviali a valle delle principali derivazioni irrigue: punteggio LIMeco, valori di portata misurati (media±deviazione standard) e relativa percentuale di deflusso minimo vitale sperimentati durante la campagna di misura autunnale del periodo non irriguo nei 3 anni di sperimentazione. Autunno 29, scenario 15% Autunno 21, scenario 15% Autunno 211, scenario 15% PERIODO IRRIGUO km codice LIMeco m 3 s -1 % DMV LIMeco m 3 s -1 % DMV LIMeco m 3 s -1 % DMV Derivazione irrigue punteggio media dev.st media dev.st punteggio media dev.st media dev.st punteggio media dev.st media dev.st Fusia 112,7 STA3,59 1,59 8,28 2,4 15,96,88 29,14 33,32 56,15 64,21,75 8,84,24 17,4,47 Franciacorta e Media Pianura Bergamasca 119,3 F11A,53 29,81 7,83 58,96 15,48,88 85,73 35,69 169,56 7,59,75 43, 8,22 85,5 16,27 Vetra 121,9 STD14,5 5,24 2,41 1,4 4,79 1, 36,25 34,39 71,9 68,23,88 7,95, 15,77, Castrina 123,4 F15A,78 27,55 7,74 55,19 15,51 1, 83,22 35,78 166,72 71,67 1, 4,78 7,98 81,69 15,99 Trenzana e Sale 125,6 STE18,5 4,75 2,26 9,48 4,51 1, 45,5 34,39 89,95 68,67,75 11,13 2,52 22,23 5,3 Baiona 126,6 F19A,53 26,72 7,84 53,68 15,76 1, 8,52 35,63 161,79 71,6,75 38,87 7,56 78,9 15,2 Rudiana-Vescovada 128,7 F22A,34 26,83 8,13 49,67 15,5 n.d 82,78 39,4 153,2 72,92,75 39,63 7,66 73,35 14,17 Castellana 129,9 F24A n.d 27,89 8,23 51,22 15,11 n.d 82,24 39,36 151,7 72,31,75 4,3 7,66 73,53 14,7 Donna 131,5 F25A,41 29,89 8,23 53,64 14,77 1, 82,24 39,36 147,62 7,66,88 39,71 7,68 71,27 13,79 aviglio di Cremona e Antegnata 135,9 F27A,63 32,25 8,27 55,7 14,28 1, 79,32 39,17 137,1 67,67 1, 36,32 8,28 62,74 14,31 Molina e Calciana 137,8 F28A,5 n.d n.d n.d n.d,81 n.d n.d n.d n.d,88 41,96 7,71 71,37 13,11 aviglio Grande Pallavicino 142,9 FS31A,31 34,24 8,84 55,86 14,41,69 73,66 38,92 12,17 63,5,81 31,64 8,4 51,62 13,71 Molinara 143,8 FS33A,5 32,24 8,84 52,15 14,29 n.d 72,7 38,92 116,57 62,95,81 31,64 8,48 51,18 13,72 Cavo di suppeditazione 147,2 FS36A,41 32,5 8,49 52,39 13,69,69 7,74 38,92 114,3 62,74,81 32,48 8,48 52,36 13,68 Conta di Barco 149,8 FS38A,38 34,3 8,49 55,7 13,63,69 71,43 38,92 114,68 62,49,69 34,61 8,48 55,57 13,62 Consorzio Ostianese uova 26,7 FS59A,22 84,95 18,82 92,77 2,55,25 167,18 38,82 182,58 42,39,56 88,29 8,74 96,41 9,55 Impianto di S.Maria di Calvatone 233 FS68A,28 15,34 22,39 1,93 21,45,19 2,2 38,82 191,65 37,19,47 99,68 8,78 95,5 8,41 Sollevamente di S.Michele in Bosco 243,5 FS77A,44 157,58 51,96 16,1 34,96,16 274,5 38,7 184,36 26,3,53 115,93 9,45 77,99 6,35 Impianto Maldinaro di Marcaria 253 FS79B,31 164,38 51,96 11,4 34,79,19 278,77 38,7 186,62 25,91,47 123,94 9,45 82,97 6,33 Torre d'oglio 265,6 FS8A,25 164,38 51,96 19,85 34,73,16 278,85 38,7 186,35 25,86,47 127,26 9,45 85,5 6,32 33/139

34 Tab. 1.6 Stazioni fluviali a valle delle principali derivazioni irrigue: punteggio LIMeco, valori di portata misurati (media±deviazione standard) e relativa percentuale di deflusso minimo vitale sperimentati durante la campagna di misura invernale del periodo non irriguo nei 3 anni di sperimentazione. Inverno 21, scenario 15% Inverno 211, scenario 15% Inverno 212, scenario 15% PERIODO IRRIGUO km codice LIMeco m 3 s -1 % DMV LIMeco m 3 s -1 % DMV LIMeco m 3 s -1 % DMV Derivazione irrigue punteggio media dev.st media dev.st punteggio media dev.st media dev.st punteggio media dev.st media dev.st Fusia 112,7 STA3,75 4,57 2,24 8,8 4,32,88 8,27,11 15,93,21 1, 7,89, 15,2, Franciacorta e Media Pianura Bergamasca 119,3 F11A,69 44,77 1,27 88,54 2,31,88 61,97 6,15 122,56 12,16,66 28,81 5,14 56,99 1,16 Vetra 121,9 STD14,75 6,52 2,57 12,93 5,9,88 14,86 4,2 29,47 8,34,66 8,25, 16,37, Castrina 123,4 F15A,75 43,34 1,31 86,83 2,66,88 62,2 6,15 124,23 12,31,69 27,33 5,12 54,75 1,26 Trenzana e Sale 125,6 STE18,63 15,11 6,86 3,17 13,7,88 25,38 6,14 5,67 12,26,63 7,71, 15,39, Baiona 126,6 F19A,75 42,69 1,31 85,78 2,72,88 6,73 6,16 122,2 12,37,78 25,84 5,1 51,91 1,25 Rudiana-Vescovada 128,7 F22A,88 42,89 1,31 79,39 19,9 n.d 61, 6,18 112,91 11,44,66 24,92 5,12 46,12 9,47 Castellana 129,9 F24A n.d 41,8 1,26 76,78 18,85 n.d 59,21 6,22 18,76 11,43 n.d 25,32 5,12 46,51 9,4 Donna 131,5 F25A,75 41,8 1,26 75,3 18,42,88 59,21 6,22 16,28 11,17,69 25,5 5,9 44,96 9,15 aviglio di Cremona e Antegnata 135,9 F27A,88 39,92 1,25 68,95 17,71,88 57,93 6,22 1,6 1,74 n.d 2,34 3,96 35,14 6,84 Molina e Calciana 137,8 F28A 1, 4,99 1,25 69,7 17,44 1, n.d n.d n.d n.d,88 21,26 4,29 36,16 7,3 aviglio Grande Pallavicino 142,9 FS31A,81 42,42 1,16 69,2 16,58,81 51,94 5,93 84,73 9,68 n.d 16,37 3,85 26,7 6,27 Molinara 143,8 FS33A,81 41,42 1,16 66,99 16,44,88 5,47 5,93 81,63 9,6 n.d 15,42 3,85 24,93 6,22 Cavo di suppeditazione 147,2 FS36A,81 41,71 1,16 67,23 16,38,81 49,9 5,93 79,13 9,56,53 14,36 3,85 23,14 6,2 Conta di Barco 149,8 FS38A,81 43,51 1,16 69,85 16,31,69 49,78 5,93 79,92 9,52 n.d 16,49 3,85 26,47 6,17 Consorzio Ostianese uova 26,7 FS59A,56 8,48 13,64 87,89 14,9,53 98,2 6,13 17,4 6,7,44 7,55 5,22 77,4 5,7 Impianto di S.Maria di Calvatone 233 FS68A,41 11,79 13,64 97,53 13,7,44 129,5 6,13 123,65 5,88,34 81,1 5,12 77,71 4,91 Sollevamente di S.Michele in Bosco 243,5 FS77A,44 142,67 18,88 95,98 12,7,44 163,9 5,37 11,26 3,61,44 94,17 5,52 63,35 3,72 Impianto Maldinaro di Marcaria 253 FS79B,5 146,47 18,88 98,5 12,64,53 171,2 5,37 114,61 3,6,44 11,46 5,52 67,92 3,7 Torre d'oglio 265,6 FS8A,41 146,47 18,88 97,88 12,62 1, 174,52 5,37 116,63 3,59,47 14,78 5,52 7,2 3, Scenari di sperimentazione: GRUPPO B Lo stato di qualità secondo l indice LIMeco delle stazioni fluviali in cui sono stati sperimentati gli scenari del gruppo B durante le campagne di misura del terzo anno di sperimentazione sono illustrati nelle figure Le figure mettono a confronto il punteggio LIMeco dei quattro scenari sperimentati (5, 7.5, 1 e 15%) per ogni campagna di misura e allo stesso tempo il punteggio LI- Meco del primo, secondo e terzo anno di sperimentazione per gli stessi scenari. ell analizzare i grafici è opportuno ricordare che lo scenario di sperimentazione è stato applicato alle stazioni sottese alle centrali idroelettriche (STA3, STB6, STC8, STD14, STE18, STF26), mentre le stazioni a monte degli sbarramenti delle centrali sono da ritenersi dei riferimenti per le stazioni sottese (F1A, F4A, F7A, F11A, F15A, F25A). ella stagione estate, indipendentemente dall anno di misura, lo stato di qualità risulta elevato in tutti gli scenari di sperimentazione con rarissime eccezioni per le stazioni STA3, STC8, STF26 a causa di concentrazioni elevate di azoto ammoniacale (fig. 1.27). La campagna di misura autunnale del terzo anno non evidenzia differenze nello stato di qualità per gli scenari del 5 e 15% rispetto a quelle degli anni precedenti, stato elevato. Gli scenari di sperimentazione del 7.5% e del 1% mostrano invece un peggioramento dello stato di qualità da elevato a buono o sufficiente sia per le stazioni sottese che per quelle bacinizzate evidenziando quindi la non influenza dei deflussi sullo stato di qualità, ma piuttosto una condizione, caratterizzante i primi 3 km di fiume, di maggiori concentrazioni dei nutrienti azotati (fig. 1.28). L inverno 212 (campagna n 11/12) non ha mostrato scostamenti di qualità rispetto alle campagne invernali del primo e secondo anno di sperimentazione: il punteggio LIMeco per le stazioni sottese ricade nel livello 1 o 2 indipendentemente dagli scenari di sperimentazioni applicati (fig. 1.29). Mettendo a confronto le campagne primaverili non si registra una differenza significativa dello stato ecologico di qualità tra i 3 anni e tra gli scenari sperimentati (fig. 1.3). Infine, confrontando il punteggio LIMeco tra la stazione bacinizzata e la corrispettiva stazione sottesa per lo stesso scenario e campagna di misura, è da notare come il deflusso sperimentato nelle stazioni sottese non abbia modificato lo stato di qualità. 34/139

35 Il valore LIMeco annuale del terzo anno di attività conferma i risultati del primo e del secondo anno di sperimentazione: lo stato di qualità è elevato per tutti gli scenari di portata applicati con rarissime eccezioni (fig e Relazione annuale ). Confronto campagne di misura estive: '9, '1 e '11 1,9 Punteggio indice LIMeco,8,7,6,5,4,3,2, km F1A STA3 F4A STB6 F7A STC8 F11A STD14 F15A STE18 F25A STF26 Livello 1 Livello 2 Livello 3 5% n 1/'9 7.5% n 1/9 1% n 1/9 5% n 5/1 7.5% n 5/1 1% n 5/1 5% n 9/11 7.5% n 9/11 1% n 9/11 15% n 9/11 15% n 5/1 Fig Punteggio dell indice LIMeco calcolato per le campagna di misura estiva n 1/29, n 5/21 e n 9/211 nelle stazioni a monte (tratto bacinizzato: F1A, F4A, F7A, F11A, F15A, F25A) e a valle (tratto sotteso: STA3, STB6, STC8, STD14, STE18, STF26) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata differente nei tratti sottesi: 5%, 7.5%, 1% e 15% rispetto alla portata media naturale. Confronto campagne di misura autunnali: '9, '1 e '11 1,9 Punteggio indice LIMeco,8,7,6,5,4,3,2,1 Livello 1 Livello 2 Livello 3 5% n 2/'9 7.5% n 2/9 1% n 2/9 >15% n 6/ % n 1/11 km 7.5% n 1/11 F1A STA3 F4A STB6 F7A STC8 F11A STD14 F15A STE18 F25A STF26 1% n 1/11 15% n 1/11 Fig Punteggio dell indice LIMeco calcolato per le campagna di misura autunnali n 2/29, n 6/21 e n 1/211 nelle stazioni a monte (tratto bacinizzato: F1A, F4A, F7A, F11A, F15A, F25A) e a valle (tratto sotteso: STA3, STB6, STC8, STD14, STE18, STF26) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata differente nei tratti sottesi: 5%, 7.5%, 1% e >15% rispetto alla portata media naturale. 35/139

36 Confronto campagne di misura invernali: '1, '11 e '12 1,9 Punteggio indice LIMeco,8,7,6,5,4,3,2, km F1A STA3 F4A STB6 F7A STC8 F11A STD14 F15A STE18 F25A STF26 Livello 1 Livello 2 Livello 3 5% n 3/'1 7.5% n 3/1 1% n 3/1 15% n 3/1 5% n 7/11 7.5% n 7/11 1% n 7/11 15% n 7/11 5% n 11/12 7.5% n 11/12 1% n 11/12 15% n 11/12 Fig Punteggio dell indice LIMeco calcolato per le campagna di misura invernali n 3/21, n 7/211 e n 11/212 nelle stazioni a monte (tratto bacinizzato: F1A, F4A, F7A, F11A, F15A, F25A) e a valle (tratto sotteso: STA3, STB6, STC8, STD14, STE18, STF26) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata differente nei tratti sottesi: 5%, 7.5%, 1% e 15% rispetto alla portata media naturale. Confronto campagne di misura primaverili: '1, '11 e '12 1,9 Punteggio indice LIMeco,8,7,6,5,4,3,2, km F1A STA3 F4A STB6 F7A STC8 F11A STD14 F15A STE18 F25A STF26 Livello 1 Livello 2 Livello 3 7.5% n 4/1 15% n 4/1 >15% n 4/1 5% n 8/11 7.5% n 8/11 1% n 8/11 15% n 8/11 7.5% n 12/12 1% n 12/12 Fig Punteggio dell indice calcolato per le campagna di misura primaverili n 4/21, n 8/211 e n 12/212 nelle stazioni a monte (tratto bacinizzato: F1A, F4A, F7A, F11A, F15A, F25A) e a valle (tratto sotteso: STA3, STB6, STC8, STD14, STE18, STF26) di ognuna delle sei centrali, con scenari di portata differente nei tratti sottesi: 5%, 7.5%, 1%, 15% e >15% rispetto alla portata media naturale. 36/139

37 LIMeco annuale (3 anno) Punteggio indice LIMeco 1,9,8,7,6,5,4,3,2, km F1A STA3 F4A STB6 F7A STC8 F11A STD14 F15A STE18 F25A STF26 Livello 1 Livello 2 5% 7.5% 1% 15% Fig Punteggio dell indice LIMeco calcolato per il secondo anno di campionamento come media delle quattro stagioni: estate n 9/211, autunno n 1/211, inverno n 11/212 e primavera n 12/212, nelle stazioni a monte (tratto bacinizzato: F1A, F4A, F7A, F11A, F15A, F25A) e a valle (tratto sotteso: STA3, STB6, STC8, STD14, STE18, STF26) di ognuna delle sei centrali. Dalla figura 1.32 alla figura 1.39 sono riportati i dati dei parametri idrochimici (saturazione percentuale di ossigeno, azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale, COD, clorofilla-a fitoplantonica, metano disciolto) e indice LIMeco versus i valori di portata misurati nelle sei stazioni sottese alle centrali idroelettriche, dove sono applicati i diversi scenari di sperimentazione (5%, 7.5%, 1% e 15%) durante i tre anni di progetto. Anche nel terzo anno di attività è capitato che alcune centrali idroelettriche, avendo impianti con bassa capacità di derivazione, non riuscissero a mantenere gli scenari stabiliti nei tratti sottesi e rilasciassero in fiume portate anche maggiori rispetto al 15% (tra ~7.5 e ~8.3 m 3 s -1 ). L analisi dell esistenza di relazioni tra i principali macrodescrittori ed i valori di portata misurati, considerando le percentuale sperimentate (5%: tra ~2.5 e ~2.8 m 3 s -1, 7.5%: tra ~3.7 e ~4.2 m 3 s -1, 1%: tra ~5. e ~5.6 m 3 s -1, 15%: tra ~7.5 e ~8.3 m 3 s -1 ) non ha evidenziato alcuna correlazione tra parametri idrochimici e valori di portata, così come tra LIMeco e valori di portata. Il confronto tra stazioni nel tratto bacinizzato e stazione nel rispettivo tratto sotteso (dati non riportati) ha evidenziato solamente come il metano disciolto sia in concentrazioni significativamente più elevate nei tratti bacinizzati rispetto a quelle prettamente fluviali. Questo risultato è stato interpretato alla luce di un accumulo di sedimento organico nei tratti a minore velocità dell acqua. 37/139

38 16 14 %O m 3 s -1 5% 7.5% 1% 15% Fig Percentuali di saturazione dell ossigeno vs valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 1% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle dodici campagne di misura (n 1/9, n 2/9, n 3/1, n 4/1, n 5/1, n 6/1, n 7/11, n 8/11, n 1/11, n 11/12 e n 12/12) COD mg l % 7.5% 1% 15% m 3 s -1 Fig Valori di COD vs valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 1% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle dodici campagne di misura (n 1/9, n 2/9, n 3/1, n 4/1, n 5/1, n 6/1, n 7/11, n 8/11, n 1/11, n 11/12 e n 12/12). 38/139

39 5, 4,5 4, _O3 - mg l -1 3,5 3, 2,5 2, 1,5 1,,5, m 3 s -1 5% 7.5% 1% 15% Fig Concentrazioni di azoto nitrico vs valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 1% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle dodici campagne di misura (n 1/9, n 2/9, n 3/1, n 4/1, n 5/1, n 6/1, n 7/11, n 8/11, n 1/11, n 11/12 e n 12/12). _H4 + mg l -1,5,45,4,35,3,25,2,15,1,5, % 7.5% 1% 15% m 3 s -1 Fig Concentrazioni di azoto ammoniacale vs valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 1% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle dodici campagne di misura (n 1/9, n 2/9, n 3/1, n 4/1, n 5/1, n 6/1, n 7/11, n 8/11, n 1/11, n 11/12 e n 12/12). 39/139

40 TP μg l m 3 s -1 5% 7.5% 1% 15% Fig Concentrazioni di fosforo totale vs valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 1% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle dodici campagne di misura (n 1/9, n 2/9, n 3/1, n 4/1, n 5/1, n 6/1, n 7/11, n 8/11, n 1/11, n 11/12 e n 12/12) CH4 μm % 7.5% 1% 15% m 3 s -1 Fig Concentrazioni di metano vs valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 1% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle dodici campagne di misura (n 1/9, n 2/9, n 3/1, n 4/1, n 5/1, n 6/1, n 7/11, n 8/11, n 1/11, n 11/12 e n 12/12). 4/139

41 Chla μg l m 3 s -1 5% 7.5% 1% 15% Fig Concentrazioni di clorofilla-a fitoplanctonica vs valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 1% e 15% rispetto alla portata media naturale. I dati sono riportati indipendentemente dalle dodici campagne di misura (n 1/9, n 2/9, n 3/1, n 4/1, n 5/1, n 6/1, n 7/11, n 8/11, n 1/11, n 11/12 e n 12/12). 5% 7.5% 1% 15% 1,2 LIMeco 1,,8,6 5% 7.5% 1% 15%,4,2, m 3 s -1 Fig Punteggio indice LIMeco vs valori di portata misurati nelle sei stazioni a valle delle centrali idroelettriche (tratti sottesi) in cui sono stati applicati gli scenari di portata del 5%, 7.5%, 1% e 15% rispetto alla portata media naturale, i cui valori di portata sono indicati con le rette verticali. I dati sono riportati indipendentemente dalle dodici campagne di misura (n 1/9, n 2/9, n 3/1, n 4/1, n 5/1, n 6/1, n 7/11, n 8/11, n 1/11, n 11/12 e n 12/12). Le rette orizzontali indicano il limite inferiore tra il salto di un livello e il successivo dell indice LIMeco (stato elevato.66, azzurro; stato buono.5, verde; stato sufficiente.33, giallo; stato scarso.17, arancione; stato cattivo <.17, rosso) 41/139

42 2. MOITORAGGIO BIOLOGICO MACROIVERTEBRATI Stazioni di campionamento e campagne di misura La tabella 2.1 riassume le date di campionamento delle campagne di misura svoltesi nel terzo anno di sperimentazione per la caratterizzazione della comunità dei macroinvertebrati. Le tempistiche del campionamento e il numero di operatori sono conformi agli anni precedenti. Le 17 stazioni previste da progetto sono state campionate durante le campagne di misura estiva (n 9) e autunnale (n 1), mentre in quelle invernale (n 11) e primaverile (n 12), a causa dell eccessiva quantità di acqua che fluiva in alveo nelle stazioni guadabili e della difficoltà nel campionare con il retino Surber, sono state caratterizzate le comunità macrozoobentoniche solamente nelle stazioni in cui solitamente è utilizzata la metodologia dei substrati artificiali, circa 12 stazioni. In tutte le 4 campagne di misura non è stato possibile recuperare tutti i substrati artificiali a causa di atti vandalici quali troncamento del filo del substrato o deposizione del substrato a riva. Tab Date di campionamento dei macroinvertebrati delle campagne di misura (la sigla S.A. indica Substrati Artificiali) Campagna di misura n 9 (estate 211) n 1 (autunno 211) n 11 (inverno 212) n 12 (primavera 212) Data di campionamento stazioni campionate 2/7/211 3 (Retino Surber) 21/7/211 2 (Retino Surber) 16/8/211 6 (Retino Surber e Deposizione S.A.) 17/8/211 6 (Deposizione S.A.) 19/9/211 5 (recupero S.A.) 2/9/211 6 (recupero S.A.) 15/11/211 5 (Retino Surber) 29/11/211 5 (Deposizione S.A.) 3/11/211 2 (Deposizione S.A.) 1/12/211 5 (Deposizione S.A.) 11/1/212 8 (Recupero S.A.) 13/1/212 4 (Recupero S.A.) 31/1/212 4 (deposizione S.A.) 2/2/212 2 (deposizione S.A.) 3/2/212 6 (deposizione S.A.) 21/3/212 6 (recupero S.A.) 22/3/212 6 (recupero S.A.) 17/4/212 4 (deposizione S.A.) 18/4/212 4 (deposizione S.A.) 19/4/212 3 (deposizione S.A.) 22/5/212 6 (recupero S.A.) 24/5/21 5 (recupero S.A.) 42/139

43 Campionamento e analisi di laboratorio el terzo anno di attività il campionamento dei macroinvertebrati è stato eseguito seguendo il protocollo previsto dal otiziario dei Metodi analitici Istituto di Ricerca Sulle Acque CR Macroinvertebrati acquatici e Direttiva 2/6/CE.. 1, Marzo 27 (CR-IRSA, 27). Si rimanda al Relazione annuale 29-21: Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume O- glio sublacuale Consorzio dell Oglio per maggiori dettagli e approfondimenti Analisi dei dati L analisi dei dati ha previsto il calcolo dell indice IBE per ogni stazione, nonostante la metodologia di campionamento per l applicazione di quest ultimo sia differente da quella in uso. L'indice multimetrico STAR_ICMi è stato calcolato in accordo con quanto riportato nel notiziario IRSA 27, non essendo disponibile il software MACROPER. Il calcolo dell'indice STAR_ICMi necessita del calcolo di alcune metriche, riportate in tabella 2.2, che opportunamente pesate e normalizzate consentono di ottenere l'indice finale. Per i campioni raccolti utilizzando il metodo dei substrati artificiali è stato calcolato l'indice ISA, considerato come media ponderata tra STAR e MTS (Mayfly Total Score) con pesi rispettivamente uguali a.6 e.4. L'Average Score per Taxon (ASPT) è stato calcolato utilizzando i punteggi riportati da Davy-Bowker (28) ed il calcolo dell'rqe per questa metrica è stato effettuato sottraendo il valore 2 al valore grezzo della metrica stessa e ai valori di ASPT di riferimento. I punteggi da assegnare ai singoli taxa di efemerotteri per il calcolo dell'mts sono quelli riportati nel lavoro di Buffagni et. al (1997). Il fiume Oglio sublacuale ricade all'interno dell'idroecoregione Pianura Padana ed è classificato come fiume avente origine da grande lago (Autorità di Bacino del Fiume Po, 21). on essendo presenti valori di riferimento specifici per questa tipologia fluviale si è optato per l'utilizzo del valore generico attribuibile al macrotipo C come indicato nel DM 26/21. Siccome il riconoscimento degli efemerotteri è avvenuto generalmente a livello di genere e non di unità operazionale ai generi Caenis e Baetis sono stati attribuiti i punteggi minori (pari a 1) in modo da avere la stima più conservativa possibile. Tab Metriche necessarie al calcolo dello STAR-ICMi (da Buffagni et al., 28) MACROFITE Stazioni di campionamento e campagne di misura Le campagna di misura per il campionamento delle macrofite è ripartita in 2 fasi successive (così come richiesto dalla metodica nazionale che presuppone per una sua rappresentatività l acquisizione di dati in 2 momenti susseguenti all interno di una medesima stagione vegetativa), in modo da caratterizzare in modo esemplificativo le comunità a macrofite del fiume durante il 43/139

44 periodo tardo primaverile-estivo. el corso dei tre anni di studio le macrofite sono state caratterizzate in tre campagne di misura (n 1/9, n 5/1 e n 9/11) eseguendo complessivamente 23 uscite di campo (6 nel primo anno, 9 nel secondo e 8 nel terzo), riassunte in tabella 2.3. el complesso, per tutti e tre gli anni è stato possibile rilevare in modo completo tutte e trenta le stazioni in analisi. Tabella 2.3. Date di campionamento delle macrofite nelle tre campagne di misura effettuate (n 1/9, n 5/1 e n 9/11). Campagna di misura n 1 (estate 29) n 5 (estate 21) n 9 (estate 211) Data di campionamento stazioni campionate 12/8/ /8/ /8/ /9/29 7 3/9/29 5 9/9/ /7/ /7/ /7/ /7/ /7/ /8/ /8/ /8/ /8/21 6 8/7/ /7/ /7/ /8/ /8/ /8/ /8/ /8/ /139

45 Campionamento e analisi di laboratorio Il campionamento delle macrofite è stato effettuato seguendo la metodica nazionale di valutazione, così come delineato nel documento di riferimento: RT/29/23/EEA Metodo per la valutazione e la classificazione dei corsi d acqua utilizzando la comunità delle macrofite acquatiche, che risulta conforme alla normativa CE (23) E e al protocollo nazionale (APAT, 27). Si rimanda alla Relazione annuale 29-21: Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale Consorzio dell Oglio per maggiori dettagli e approfondimenti Analisi dei dati ella Relazione annuale del Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sublacuale Consorzio dell Oglio si è trattato approfonditamente il tema dell affidabilità delle risposte delle macrofite alle perturbazioni antropogeniche dei corpi idrici colonizzati, testo cui si rimanda per gli opportuni approfondimenti scientifico-metodologici sul tema. Il presente documento si limita, invece, a una preliminare trattazione dei risultati ottenuti nel triennio di indagine presentando i risultati dell indicizzazione delle stazioni sensu Direttiva 2/6/CE DIATOMEE Stazioni di campionamento e campagne di misura La campagna di misura estiva n 9/211 è stata presentata nella Relazione annuale , alla quale si rimanda per le informazioni sulle stazioni campionate e sulle date di campionamento. La tabella 2.4 riporta le date di campionamento della campagna di misura autunnale n 1/211 per la quale sono state campionate tutte le 9 stazioni oggetto di indagine. Tab Date di campionamento delle diatomee della campagna di misura n 11/211. Campagna di misura n 1 (autunno 211) Data di campionamento stazioni campionate 29/11/ /11/ /12/ Campionamento e identificazione e conteggio in laboratorio Il campionamento delle diatomee è stato eseguito secondo le indicazioni del Protocollo di campionamento e analisi delle diatomee bentoniche dei corsi d acqua, riportato nel manuale APAT Metodi Biologici per le Acque. Parte 1 (27). Il campionamento delle diatomee bentoniche è stato effettuato procedendo lungo un transetto, raccogliendo lungo il percorso 4-5 substrati naturali (ciottoli e rocce) e prelevando lo strato perifitico che ne colonizza la superficie per mezzo di uno spazzolino a setole dure. Successivamente, il campione è stato trattato in laboratorio tramite ossidazione della sostanza organica, utilizzando il metodo con perossido di idrogeno su piastra (Dell Uomo, 24). Le fasi successive prevedono la preparazione e l osservazione al microscopio ottico dei vetrini permanenti al fine di identificare e conteggiare gli organismi raccolti. Per l applicazione degli indici diatomici, devono essere identificati almeno 4 individui per campione, a livello di specie, come previsto dalla norma standard (UI E 1447:24). Per le determinazioni sono stati utilizzati i seguenti manuali: Krammer and Lange-Bertalot ( ), Lange-Bertalot and Metzeltin (1996), Krammer (1997a,b), Reichardt (1999) Lange-Bertalot (21), Krammer (2; 21; 22; 23), Werum and Lange-Bertalot (24), Metzeltin et al. (25), Metzeltin & akov (27), Lavoie et al. (28). 45/139

46 Analisi dei dati I taxa rinvenuti nelle stazioni di monitoraggio durante la campagna autunnale n 1/211 sono stati analizzati come quelli delle campagne di misura n 5, n 6 e n 9: sono stati calcolati gli indici diatomici IPS (Indice de Polluosensibilité Specifique), IBD (Biological Diatom Index), TID (Trophic Index) e %PTV (% Pollution Tolerant Valves) che permettono di restituire un giudizio di qualità ambientale del sistema. Dall indice IPS e TID è stato quindi calcolato l Indice Multimetrico di Intercalibrazione (ICMi) per la valutazione dello stato ecologico (DM n 26/21). Per tutte le campagne di misura, oltre agli indici diatomici, la comunità è stata analizzata in termini di percentuale di individui planctonici (P) o bentonici (B), in termini di ecological guilds (low-profile=l, high-profile=h, motile=m) e in termini di forme di crescita (prostrate=p, erette=e, peduncolate=s, mobili=m, non-ancorate=u). Le diatomee utilizzano diverse strategie per resistere allo stress ambientale (come ad esempio la pressione degli erbivori, le variazioni di portata, i diversi livelli di nutrienti) ed alcune di queste si riflettono nella produzione di diverse forme di crescita (Rimet & Bouchez, 211). Le forme di crescita, o più in generale le ecological guilds, possono fornire informazioni utili sulla struttura e architettura del biofilm e di conseguenza sul suo grado di maturità. Una perturbazione di tipo fisico, come ad esempio variazioni di portata improvvise o la presenza di materiale fine in sospensione non permette lo sviluppo di una comunità matura, ma piuttosto pioniera ed instabile. Uno dei limiti degli indici diatomici è quello di non rilevare questo tipo di risposta, è necessario pertanto affiancare al loro calcolo, uno studio della comunità in termini di struttura. Per l assegnazione delle diverse forme di crescita ai diversi generi si è fatto riferimento alla pubblicazione di Passy (27) e Rimet & Bouchez (211) RISULTATI MACROIVERTEBRATI L elenco completo dei taxa delle campagne del terzo anno è riportato nelle tabelle I-V in Allegato II ( Azione 3: monitoraggio biologico, macroinvertebrati ). Seguendo la logica delle relazioni del primo e del secondo anno di attività, i risultati del terzo anno sono stati rielaborati applicando il metodo di calcolo dell'indice IBE al fine di dare delle indicazioni di qualità dei siti campionati attraverso l elemento biologico dei macroinvertebra-ti. È stato anche calcolato l indice Star_ICMi. La figura 2.1 mostra il confronto dei valori IBE stagionali ovvero delle campagne di misura estive n 1/29-n 5/21-n 9/211, autunnali n 2/29-n 6/21-n 1/211, invernali n 3/21- n 7/211- n 11/212 e primaverili n 4/21-n 8/211. Le metodiche di campiona-mento sono indicate dai diversi colori delle barre (RS retino surber, S.A. substrati artificiali). I campioni della campagna primaverile 212 sono ancora in fase di analisi. elle campagne estive le stazioni situate nei primi 15 km presentano uno stato qualitativo di classe 3 (ambiente alterato), ad eccezione della stazione 8 (estate 29) e delle stazioni 3 e 7 (estate 211) che rientrano nella classe di qualità 2. Dal km 13 presso Pontoglio al km 18 presso Pontevico l indice IBE dei primi due anni di sperimentazione caratterizzava il fiume Oglio come un ambiente con moderati sintomi di alte-razione (primo anno) o alterato (secondo anno). I risultati del terzo anno di sperimentazione consentono di classificare il sistema in classe 1 presso Cividate al Piano e Calcio. elle sta-zioni del tratto situato dal km 18 in poi lo stato di qualità rimane invariato per l estate 29 e 21 (classe 3 ambiente alterato) mentre tende ad aumentare per l estate 211 passando alla classe 2. Le campagne autunnali indicano, come quelle estive, un punteggio IBE ricadente in classe 3 e raramente in classe 4 e 2 nel tratto iniziale ed in quello finale del fiume: questo indica un ambiente alterato e quindi con stato di qualità sufficiente da Sarnico fino al km 124 (Palazzolo sull Oglio), dove sono 46/139

47 numerose le interruzioni longitudinali di origine antropica, e dal km 23 (Binanuova) fino a foce in Po. Il tratto centrale del fiume fino a Ostiano risulta essenzialmente in stato di qualità buona (ambiente con moderati sintomi di alterazione) o ottima (ambiente non inquinato o poco alterato). Questo tratto risulta coincidere con il tratto dove si è ipotizzata l influenza delle acque di falda su quelle fluviali e dove di fatto sono numerosi i tratti di fiume tutelati con zone SIC e ZPS. I punteggi IBE delle stagioni invernali ribadiscono come il sistema sia alterato o molto alterato fino al km 124 (Palazzolo sull Oglio). Purtroppo sono carenti le informazioni raccolte fino a Torre Pallavicina (km 148) a causa della difficoltà nel reperire i campioni tramite retino surber nelle stagioni invernali. In ogni modo il punteggio IBE indica un sistema con moderati sintomi di alterazione fino al km 171. Dal km 148 la qualità del sistema fluviale nell inverno 211 ed in quello 212 risulta migliorata se confrontata con i risultati dell inverno 21. IBE Estate 29 - Estate 21 - Estate km Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 n 1/9 (S.A.) n 1/9 (RS) n 5/1 (S.A.) n 5/1 (RS) n 9/11(S.A.) n 9/11 (RS) IBE Autunno 29 - Autunno 21 - Autunno km Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 n 2/9 (S.A.) n 2/9 (RS) n 6/1 (S.A.) n 6/1 (RS) n 1/11 (S.A.) n 1/11 (RS) 47/139

48 Inverno 21 - Inverno Inverno 212 Classe 1 Classe 2 n 2/9 (S.A.) n 2/9 (RS) n 6/1 (S.A.) n 6/1 (RS) n 11/12 (S.A.) n 11/12 (RS) IBE Classe 3 Classe 4 Classe km Primavera 21 - Primavera 211 n 4/1 (S.A.) n 4/1 (RS) n 8/11 (S.A.) n 8/11 (RS) Classe 2 Classe 3 IBE Classe 4 Classe km Fig Indice IBE applicato alle comunità rinvenute mediante campionamento con Surber (RS) e con Substrati Artificiali (SA) nelle campagne di misura del progetto: partendo dall alto verso il basso, estate 29- estate 21-estate 211 (scenario 5%), autunno 29 - autunno 21 autunno 211 (scenario 15%), inverno 21 - inverno 211 inverno 212 (scenario 15%) e primavera 21 e primavera 211 (rispettivamente >15% e 1%). Questa rappresentazione ha un valore puramente esplorativo poiché l applicazione dell indice IBE non è corretta come già spiegato nel testo. ella tabella 2.5 sono riassunti e riportati i valori di IBE ottenuti per ogni sito campionato, per ognuna delle campagne di misura del primo, secondo e terzo anno di attività. 48/139

49 Tab Valori dell indice IBE calcolato per ogni stazione di campionamento e riportato per le campagne di misura, indicate come ES 9 (estate 29), AU 9 (autunno 29), IV 1 (inverno 21) e PR 1 (primavera 21), ES 1 (estate 21), AU 1 (autunno 21), IV 11 (inverno 211) e PR 11 (primavera 211), ES 11 (estate 211), AU 11 (autunno 211), IV 12 (inverno 212) e PR 12 (primavera 212). Sono indicati anche le metodologie di campionamento Surber o Substrati Artificiali (S.A.). km S SURBER ES T SURBER AU A SURBER IV G SURBER PR I TRAPS ES O TRAPS AU TRAPS IV I TRAPS PR km S SURBER ES T SURBER AU 1 A SURBER IV 11 G SURBER PR I TRAPS ES O TRAPS AU TRAPS IV I TRAPS PR km S SURBER ES T SURBER AU A SURBER IV 12 G SURBER PR 12 I TRAPS ES O TRAPS AU TRAPS IV I TRAPS PR 12 ella Tab. 2.6 sono riassunti e riportati i valori di STAR_ICMi - ISA ottenuti per ogni sito campionato, per ognuna delle campagne di misura del primo, secondo e terzo anno di attività. Il confronto tra i risultati ottenuti attraverso il calcolo dell'indice multimetrico STAR-ICMi/ISA e quelli ottenuti attraverso il calcolo dell'ibe non è possibile. I due indici, infatti, sono basati su presupposti teorici e metodologici differenti. Il calcolo dell'ibe nelle precedenti relazioni è da intendersi quindi come una semplice indicazione dettata dalla non disponibilità del software di calcolo MacrOper. I valori dell'indice STAR-ICMi/ISA sono risultati maggiori nel terzo anno di sperimentazione rispetto agli anni precedenti, che non presentano differenze tra loro. A livello stagionale non sembrano esserci, in media, differenze significative anche se l'autunno tende ad avere valori lievemente più alti e la primavera più bassi. Questi risultati rappresentano delle tendenze in quanto la variabilità stagionale e interannuale risulta mascherata dalla variabilità nella qualità dei siti campionati. Differenze evidenti le si possono osservare quando si prende in considerazione la suddivisione del fiume Oglio sublacuale in macrotratti. Il tratto corrispondente all'area di influenza delle risorgive presenta in media i valori maggiori seguito dal tratto sud potamale e da quello a nord bacinizzato che presenta i valori minori. 49/139

50 Tab Valori dell indice STAR_ICMi - ISA calcolato per ogni stazione di campionamento e riportato per le campagne di misura. Stazioni km tratto n 1 estate 5% STAR ICMi ISA n 2 autunno 15% STAR ICMi ISA n 3 inverno 15% STAR ICMi ISA n 4 primavera 15% STAR ICMi ISA n 5 estate 5% STAR ICMi ISA n 6 autunno 15% STAR ICMi ISA n 7 inverno 15% STAR ICMi ISA n 8 primavera 1% STAR ICMi ISA n 9 estate 5% STAR ICMi ISA n 1 autunno 15% STAR ICMi ISA n 11 inverno 15% STAR ICMi ISA F1A 11,9,52,288,273,437,416,263,278,365,351,3,47 STA3 112,1,592,525,313,443,683,815,781 STB6 114,,435,276,282,417,522,282,445,253,172,496 F7A 114,6,531,251,297,181,264,531,437,28 STC8 115,7,689,742,589,561,27,635 F15A 122,7,347,249,29,486,481,27,478,221,11 STE18 125,6,654,586,567,248,51,238,57,48 F24A 129,9,78,744,297,588,444,689,474,636 STF26 131,6,823,895,677,667,46,687,788 FS31A 141,3,726,995,526,511,677,44,914 FS36A 147,2,731 1,38,682,281,997,688,724,872 1,57 FS44A 17,5 1,265 1,47 1,,919,675,935,533 1,3 1,428 FS53C 22,8,72,882,521,625 1,68,568,472,953,797 FS59A 26,7,577,672,549,563,677,468,58,792,851 1,92 FS63A 218,9,422,372,672,788,77 1,58 FS68A 233,,82,789,675,99,792,84,93,78,882 FS77A 243,5,463,531,363,814,739,768,471,25,733,882 FS8A 265,6,735,786,439,72,669,666,76,578,864,832 1,15 n 12 primavera 15% STAR ICMi ISA Biological traits e ecological traits (sensu Usseglio-Polatera et al., 2). Analogamente a quanto evidenziato nelle campagne precedenti il gruppo biologico e (organismi di dimensioni medie e piccole, uni- o pluri-voltini, con uova cementate e respirazione acquatica) risulta essere tra i più rappresentati (67%, 34% e 4% rispettivamente nelle campagne n 9/211, n 1/211 e n 11/212). La campagna estiva (n 9) presenta percentuali simili di organismi appartenenti ai gruppi biologici f (11%, organismi di media taglia, monovoltini, camminatori e in parte tagliuzzatori), b (8%, organismi di dimensioni medio-grandi, generalmente scrapers o shredders, crawlers e spesso ovovivipari), c (7%, organismi di dimensioni medie, crawlers, con uova cementate o in grappoli, predatori o shredders) e h (organismi principalmente scavatori o interstiziali, monovoltini, principalmente detritivori). La campagna autunnale (n 1) presenta percentuali elevate di organismi appartenenti al gruppo biologico h (37%) a causa alle considerevoli abbondanze di oligocheti appartenenti alle famiglie aididae e, in misura minore, Lumbriculidae. Anche il gruppo b (21%) è ben rappresentato nella campagna autunnale a causa delle elevate abbondanze di crostacei gammaridi. I gruppi b (33%) e h (16%) sono presenti con buone percentuali nella campagna invernale (n 11). I gruppi biologici d (,5 % del totale - organismi di dimensioni medio-grandi, con lunghi cicli vitali ed immagini caratterizzate da buone capacita di volo) e g (organismi di dimensioni piccole e medie, buoni nuotatori, con respirazione generalmente aerea ed apparato boccale spesso pungente-succhiante) sono presenti solitamente con percentuali inferiori all'1% nelle 3 campagne di campionamento. I gruppi ecologici dominanti nelle campagne n 9/211, n 1/211 e n 11/212 risultano essere F (taxa semi-lentici o comunque assolutamente non-reofili, termofili, legati spesso alle macrofite acquatiche, alfa e beta-mesosaprobici), C (taxa planiziali, che popolano diverse tipologie di substrato, oligo e beta-mesosaprobici, con velocità della corrente medie o moderate) e E (taxa termofili, mesosaprobi, tipici di habitat lentici o semi-lentici). ella campagna estiva (n 9) il gruppo maggiormente rappresentato è risultato essere quello C (49%), seguito dai gruppi F (27%) e D (11%, taxa presenti nelle aree laterali e vicino alle sponde fluviali, euritermi). La campagna autunnale (n 1) è caratterizzata da elevate abbondanze degli organismi appartenenti ai gruppi F (59%), E (21%) e C (15%). ella campa- 5/139

51 gna invernale (n 11) il gruppo maggiormente rappresentato è risultato quello F (41%), seguito dai gruppi E (32%) e C (23%). elle tre campagne di campionamento sono generalmente poco rappresentati gli organismi appartenenti ai gruppi ecologici D e G (organismi francamente lentici, euritermi, che vivono in substrati fini o finissimi, anche organici, e tra le macrofite). I risultati delle prime tre campagne di campionamento del terzo anno di sperimentazione sono in linea con i risultati ottenuti nei due anni di sperimentazione precedenti. In particolare i biological ed ecological traits hanno consentito di evidenziare come, in generale, la comunità del fiume Oglio sublacuale sia caratterizzata da organismi tolleranti, euritermi, adattati alla vita in ambienti a debole corrente, con un certo apporto organico, granulometria del substrato fine, buona copertura a macrofite ed abitudini alimentari generalmente microfaghe (sospensivori come Hydropsychidae e Bivalvi, e detritivori come Chironomidae e Oligochaeta) oppure shredders, che si nutrono delle macrofite sommerse (come i crostacei Gammaridae) MACROFITE Analisi della struttura delle comunità a macrofite del fiume Oglio sublacuale el corso del primo triennio di sperimentazione sono state caratterizzate complessivamente 3 stazioni fluviali, secondo le indicazioni riportate nel paragrafo metodologico (agosto-settembre 29: 1/9; luglio-settembre 21: 5/1; e agosto-settembre 211: 9/11) (Tab. 2.7). In Allegato II sono riportati i dati per singola stazione della campagna n 9/211. Complessivamente i taxa individuati sono 68, di cui 44 spermatofite, 2 pteridofite (Equisetum ramossissimum subsp. ramossissimum e Salvinia natans), 3 briofite (Fontinalis antipyretica, Hygrohypnum luridum e Amblystegium fluviatile) e 19 alghe tra chlorophyceae e cyanophyta. Per molte di quest ultime (le alghe verdi e verdazzurre) l accuratezza della determinazione si è fermata a livello di genere, come richiesto dal protocollo d indagine. el corso del campionamento 211 è stato possibile confermare almeno due delle stazioni di Thorea hispida indicate in precedenza per l Oglio sub lacuale (specie indicata erroneamente nelle relazioni precedenti come Thorea violoacea) che rappresentano le prime segnalazioni accertate per il genere e la specie a scala nazionale (si ringrazia la prof.ssa Abdelahad dell Università La Sapienza per il supporto nelle fasi di determinazione). Si tratta di un alga rossa (Rhodophyta) filamentosa (che presenta solo un livello di ramificazione secondaria) non comune, distribuita sia nelle regioni temperate che tropicali; la scarsità di dati relativi alla sua distribuzione è dovuta principalmente alla difficoltà di osservarla nello stadio di sviluppo macroscopico (nel quale può raggiungere dimensioni notevoli fino a 1-2 m di lunghezza), nella maggior parte della sua vita, infatti, l alga si presenta sotto forma di piccoli aggregati cellulari adesi a substrati duri difficilmente riconoscibili (John et al., 1989). el complesso, analizzando la rappresentatività di ciascun gruppo tassonomico identificato (spermatofite, pteridofite, briofite e macroalghe), la gran parte della γ diversità floristica (n = 68) del fiume O- glio sublacuale risulta rappresentata da spermatofite (44 entità pari al 64.7% della diversità complessiva) anche se, considerando le percentuali di copertura, nel complesso, queste specie sono in grado mediamente di colonizzare/coprire meno del 1% dei settori fluviali analizzati (coperture mediamente comprese tra 9.3 e 1.%; come valori medi). Le specie maggiormente diffuse si sono rilevate Oscillatoria sp., (numero medio di stazioni colonizzate 29) Spirogyra sp. (numero medio di stazioni colonizzate 26) e Cladophora glomerata (numero medio di stazioni colonizzate 24), tre taxa macroalgali caratteristici di ambienti da meso-eutrofici a ipertrofici; considerazioni che confermano i dati riportati nella prima relazione annuale di analisi. Peraltro, amplissima è la letteratura che evidenzia come la diffusione di C. glomerata sia strettamente legata al peggioramento qualitativo delle acque e, in particolare all aumento della disponibilità di fosforo. Tra le spermatofite, la specie maggiormente rappresentata (numero medio di stazioni colonizzate 21) è Myriophyllum spicatum, un entità ad ampia valenza ecolo- 51/139

52 gica considerata indicatrice di ambienti perturbati. In generale, la percentuale di copertura media complessiva della componente macrofitica (± deviazione standard) è pari al 54 ± 11% per i primi due anni e al 43 ± 16%, con minimi e massimi rispettivamente del 1% e del 15%. Il macrotipo maggiormente rappresentato è quello macroalgale (che contribuisce per una quota compresa tra il 72 e l 8% alle percentuali di copertura complessiva) seguita da quello spermatofitico compreso tra il 19 e il 42%. el complesso, quindi, dominano taxa che possiamo considerare indicatori di ambienti sottoposti a perturbazioni non trascurabili ed elevati carichi di nutrienti. Escludendo pochissime stazioni (1, 4, 7 e 11), dunque, le macroalghe dominano incontrastate le comunità di produttori primari con percentuali di copertura e abbondanza notevoli, in oltre il 5% dei tratti indagati esse rappresentano (mediamente tra i tre anni analizzati) il 9% e più della copertura macrofitica (fino a rappresentarne il 1% in alcuni di essi). Tab. 2.7 Caratteristiche principali delle stazioni di campionamento delle macrofite. Ciascun sito è stato caratterizzato per: coordinate spaziali; quota altimetrica (m s.l.m.); grado di ombreggiamento complessivo (%); ampiezza alveo bagnato (m); ampiezza dell alveo di morbida (m); n di facies idrologiche (i dati in tabella si riferiscono alla nona campagna di caratterizzazione del 211). Stazione Coordinate stazione Quota stazione (m s.l.m.) grado ombreggiamento ampiezza alveo bagnato (m) ampiezza alveo di morbida (m) facies idrologiche Copertura Spermatofite Copertura Pteridofite complessiva Copertura Briofite complessiva Copertura Algae complessiva '53.28" 9 56'4.2"E '46.8" 9 56'21.81"E '21.73" 9 56'16.84"E '53.71" 9 55'59.76"E '48.18" 9 55'33.74"E '49.43" 9 54'58.24"E '1.56" 9 54'3.45"E '15.85" 9 53'28.17"E '15.85" 9 53'28.17"E '15.18" 9 51'49.49"E '32.79" 9 5'35.38"E '39.19" 9 51'3.5"E '12.66" 9 5'16.5"E '4.36" 9 5'47.7"E '37.7" 9 51'4.68"E '1.62" 9 52'29.76"E '49.45" 9 52'36.6"E '24.14" 9 53'29.65"E '57.77" 9 53'25.9"E '57.58" 9 53'25.17"E '17.88" 9 54'14.73"E '43.87" 1 2'31.3"E '3.78" 1 14'33.1"E '21.16" 1 18'13.84"E '43.82" 1 18'57.56"E '1.2" 1 24'47.91"E '41.61" 1 26'48.3"E Copertura Macrofite α diversità 52/139

53 Stazione Coordinate stazione Quota stazione (m s.l.m.) grado ombreggiamento ampiezza alveo bagnato (m) ampiezza alveo di morbida (m) facies idrologiche Copertura Spermatofite Copertura Pteridofite complessiva Copertura Briofite complessiva Copertura Algae complessiva '24.7" 1 3'38.65"E '39.48" 1 35'4.22"E '34.69" 1 39'1."E Copertura Macrofite α diversità M SD ES Max Min L uso della macrofite come indicatori: Indice Biologique Macrophyitique en Rivière (IBMR) el contesto europeo, l IBMR (Indice Biologique Macrophyitique en Rivière) è tra le poche metodologie pienamente indirizzate alla caratterizzazione delle cenosi macrofitiche in senso ecologico e non esclusivamente, quindi, in ottica di stato trofico. Tale riflessione, corroborata dalle considerazioni avanzate da Minciardi et al. (21a) che ne hanno dimostrato una buona applicabilità su tutto il territorio nazionale (si veda per esempio: Gerbaz et al, 25; Minciardi et al., 25; Morgana et al; 25; ARPAV, 28; ARPA Sicilia, 28; Mezzotero et al., 29; Minciardi et al., 21b), ha portato all adozione del IBMR (attraverso il DM 26/1) come indice ufficiale per l Italia nelle acque interne di tipo lotico. La metodologia dell IBMR si basa sull analisi della comunità delle macrofite acquatiche utilizzano una lista di taxa indicatori per i quali è stata valutata, in campo, la sensibilità, in primo luogo, nei confronti delle concentrazioni di azoto ammoniacale e ortofosfati. A ciascuna specie corrisponde un valore indicatore (che varia da a 2) di sensibilità vs. lo stato trofico. La raccolta dei dati di campo è del tutto analoga a quanto previsto dal protocollo APAT (27). I dati di copertura reali vanno, però, tradotti in corrispondenti coefficienti di copertura sensu IBMR mediante una semplice conversione; alle specie sporadiche (copertura-abbondanza = +) si dovrà associare il coefficiente di copertura 1 (per le questioni operazionali del metodo si rimanda alle relazioni intermedie dei primi due anni di analisi). el complesso, l IBMR raffigura un corso d acqua profondamente manomesso (livello trofico di classe media: di poco inferiore a 9 per i primi due anni e pari a 7.9 per il 211 in altre parole il fiume tende ad essere classificato in un livello trofico elevato o molto elevato ) senza evidenziare gradienti significativi di qualità tra stazioni o settori di corso d acqua. el corso dei tre anni si osserva un progressivo peggioramento dell IBMR e del livello trofico corrispondente, in particolare per quanto riguarda il settore propriamente potamale del fiume (delimitato tra le progressive chilometriche ) per il quale, con ogni probabilità, la metodica applicata non è in grado di rilevare adeguatamente il livello di alterazione del sistema fluviale. I valori misurati anche se sono ripartiti in tre distinte classi di valore trofico (molto elevato, elevato e medio quest ultima classe non rilevata nella stagione 211) sono tutti molto prossimi; in particolate i valori peggiori sono di poco inferiori al limite di classe (IBMR = 8), condizione rilevata nelle prime due stagioni vegetative in analisi; nel corso dell estate 211, invece, ben 5 stazioni (3, 16, 68, 77 e 8) hanno presentato valori inferiori al 7. Quanto alle migliori perfor- 53/139

54 mance, nel corso dei primi 2 anni si sono registrati valori di poco superiori al valore 1 (stazioni 6, 31, 39 e 59), mentre nel 211 i valori massimi si sono fermati alla soglia del 9.9 (stazioni 47 e 59). In generale, comunque, l IBMR riconosce tra i siti a minor qualità (classe con livello trofico molto elevato) i principali tratti bacinizzati del fiume (1, 4, 7 e 14) e il settore propriamente potamale, indicando il ruolo non trascurabile dell interruzione della continuità idromorfologica nel modulare l affermazione e lo sviluppo delle cenosi macrofitiche che tendono ad allontanarsi significativamente da quanto atteso in base ai paradigmi dell ecologia fluviale [dal River Continuum concept (RCC) al flood pulse concept (FPC)]. Quanto alla determinazione dell EQR (il rapporto tra il valore di IBMR e il valore di riferimento per il fiume Oglio sub-lacuale), nel complesso il sistema si presenta in uno stato sufficiente (con numerosi tratti classificati buoni o eccellenti ); nei tre anni si è osservata una progressiva riduzione della rappresentatività delle classi migliori anche se il sistema fluviale non si colloca mai in uno stato inferiore al sufficiente (mai al di sotto del 6% del valore di riferimento). 54/139

55 DIATOMEE Analisi della comunità diatomica nei tratti a monte e a valle delle centrali elettriche: campagna di misura autunnale (n 1/211). SITI 7-8 Il numero di generi e di specie è maggiore nel sito a valle rispetto a quello a monte, così come l indice di biodiversità. I valori dell indice di Shannon sono comunque molto elevati e denotano una comunità molto ricca, tipica di corsi d acqua planiziali di buona qualità (tabella 2.8 e figura 2.2). Tab Indice di Shannon della comunità diatomica rinvenuta nelle stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel di Tagliuno durante la campagna autunnale n 1. n generi* n specie* Indice di Shannon evenness ,22, ,9,83 *su 4 individui identificati 5 Diversità di Shannon (logaritmo base2) 4,8 4,6 4,4 4,2 4 3,8 7 8 Fig Indice di Shannon della comunità diatomica rinvenuta nelle stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel, durante la campagna autunnale n 1. Amphora pediculus rappresenta una percentuale consistente della comunità e domina il sito a monte della centrale (26.5%) mentre presenta una percentuale inferiore (14.2%) nel sito a valle dove codomina con itzschia dissipata (fig. 2.3). Il sito a monte presenta una più consistente percentuale di taxa pionieri e prostrati (genere Achnanthidium e Cocconeis), questa componente manca completamente nel sito a valle dove al contrario, aumentano i taxa mobili e siltation tolerant appartenenti al genere itzschia e avicula. 55/139

56 Dal punto di vista degli indici di qualità, non si osservano differenze tra monte e valle: anche il TID, che è noto per essere in grado di evidenziare sottili differenze in termini di qualità, presenta giudizi omogenei (fig. 2.4). Il TID presenta comunque giudizi di qualità più bassi (eutrofico per tutti e 2 i siti) rispetto alla seconda classe (mesotrofico) evidenziata da IPS e IBD. La percentuale di specie tolleranti (%PTV) tra monte e valle è abbastanza confrontabile ed è piuttosto bassa (sotto il 1%) il che denota una buona condizione di qualità. 7 8 abbondanza relativa (%) abbondanza relativa (%) Fig Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel, durante la campagna autunnale n 1. IPS IBD TID %PTV 4 3,6 3,2 2,8 2,4 2 1,6 1,2,8, sens %PT Fig Indici IPS, IBD, TID e %PTV per le stazioni fluviali 7 e 8, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Enel. Campagna autunnale n 1. 56/139

57 SITI Esiste una lieve differenza in termini di biodiversità tra il sito a monte della centrale Elettra 2 e quello a valle: il valore dell indice di Shannon e l evenness sono maggiori nel sito 24 rispetto al 26 (tab. 2.9 e fig. 2.5). Tab Indice di Shannon della comunità diatomica rinvenuta nelle stazioni fluviali 24 e 26, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra 2 di Urago d Oglio durante la campagna autunnale n 1. n generi* n specie* Indice di Shannon evenness ,43, ,21,78 * su 4 individui identificati Diversità di Shannon (logaritmo in base 2) 4,45 4,4 4,35 4,3 4,25 4,2 4,15 4, Fig Indice di Shannon della comunità diatomica rinvenuta nelle stazioni fluviali 24 e 26, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra 2, durante la campagna autunnale n 1. Le comunità a monte e a valle sono ben strutturate e mature, composte in buona percentuale sia da taxa prostrati (Amphora pediculus), peduncolati (Gomphonema minutum) e mobili (itzschia dissipata). on si notano differenze in termini di composizione della comunità, a parte nella ripartizione dei taxa:. dissipata domina nel sito a monte, mentre in quello a valle la sua abbondanza è paragonabile a quella di G. minutum. Quest ultimo è anch esso una specie β-mesosaprobia caratteristica di ambienti mesotrofici (fig. 2.6). on esistono differenze in termini di indici di qualità tra i siti a monte e quelli a valle della centrale (fig. 2.7). Gli indici IPS e IBD reputano i siti in seconda classe di qualità (mesotrofico) mentre il giudizio del TID è un po più severo (eutrofico). In entrambi i casi la percentuale di taxa tolleranti è piuttosto bassa (ca. 1%). 57/139

58 abbondanza relativa (%) abbondanza relativa (%) Fig Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 24 e 26, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra 2, durante la campagna autunnale n 1. 2 IPS 2 IBD ,6 3,2 2,8 2,4 2 1,6 1,2,8,4 TID %PTV sensibili tolleranti Fig Indici IPS, IBD, TID e %PTV per le stazioni fluviali 24 e 26, rispettivamente a monte (tratto bacinizzato) e a valle (tratto sotteso) dello sbarramento della Centrale Elettra 2. Campagna autunnale n 1. 58/139

59 Analisi della comunita diatomica nei tratti a monte e a valle delle centrali elettriche: confronto con le campagne precedenti SITI 7 e 8 In generale le comunità analizzate sono mature e stabili in tutte le stagioni di campionamento. Si nota una percentuale leggermente più alta di taxa pionieri nel sito a monte della centrale rispetto a quello a valle, in cui aumenta la percentuale di taxa mobili (fig. 2.8). La componente planctonica che spesso era presente nei primi campionamenti e che rappresentava una componente dominante durante i campionamenti estivi del 211, è molto ridotta nella campagna autunnale del ecological guilds 5 % abbondanza H L M ESTATE21 AUTUO21 ESTATE211 AUTUO211 Fig Percentuale di individui planctonici o bentonici in termini di ecological guilds (lowprofile=l, high-profile=h, motile=m), calcolata per i campioni dei siti 7 e 8 nelle quattro campagne di misura n 5/1 (estate), n 6/1 (autunno), n 9/11(estate) e n 1/11 (autunno). In tutte le campagne una delle specie più dominanti è Amphora pediculus una diatomea alcalofila (principalmente rinvenuta in corsi d acqua con ph>7), potenzialmente aerofila, perciò in grado di tollerare brevi periodi di siccità. In generale è una specie mediamente tollerante, caratteristica di ambienti mesotrofici; il suo valore di affidabilità ecologica, in termini di bioindicatore ambientale, è solo sufficiente a causa della sua ampia distribuzione. el sito a valle (8) compaiono con abbondanze relative consistenti specie appartenenti al genere itzschia (in particolare. dissipata e. fonticola) che, quando presenti, sono in percentuale decisamente più bassa a monte dello sbarramento. itzschia dissipata è una specie in grado di tollerare moderati carichi di nutrienti e in grado di resistere anche a contaminazione da parte di erbicidi o metalli pesanti. Anche itzschia fonticola è piuttosto tollerante l inquinamento organico ed è descritta come β-mesosaprobia. L aumento di questi due taxa potrebbe indicare un lieve aumento di nutrienti nel sito a valle. Per la prima volta compare nel sito 7 Eolimna comperei: rinvenuta inizialmente nel sito 8 durante l autunno 21 con una bassa percentuale (ca..5%), viene identificata anche nel sito 7 nell estate 211 (anche in questo caso in bassa percentuale ca..2%). In autunno la sua abbondanza cresce considerevolmente raggiungendo il 9% nel sito a monte e il 3.4% in quello a valle. E. comperei è stata descritta recentemente come specie alloctona a carattere invasivo. Ad oggi, in Italia, è stata rinvenuta solo in Piemonte e in Lombardia, dove sembra particolarmente diffusa. umerose sono le segna- 59/139

60 lazioni di questa specie nel fiume Mincio, dove E. comperei presenta un abbondanza relativa spesso elevata, indipendentemente dalla stagione di campionamento. Per quanto riguarda la sua diffusione in Europa, si segnala la sua presenza in Spagna e in Francia, dove presenta proliferazioni massive fino al 4-5% dell intero campione. Gli indici di diversità si mantengono perlopiù costanti in tutte le stagioni di campionamento e non mettono in luce nessuna differenza di qualità tra il sito a monte della centrale e quello a valle. In tutti i casi IPS e IBD li collocano in seconda classe di qualità, mentre il TID li giudica generalmente eutrofici. Si nota un giudizio di qualità inferiore (eu-politrofico) solo nel sito 7 durante l estate 21 e durante la campagna autunnale del 21. SITI el sito a monte (24) dominano quasi sempre taxa appartenenti al genere itzschia e avicula (componente mobile). ei campioni estivi, nel sito a valle (26) domina la componente prostrata: genere Achnanthidium e Cocconeis, che potrebbero indicare un lieve disturbo di tipo fisico (es. variazioni di portata) e la presenza di macrofite in alveo (essendo Cocconeis euglypta un taxon epifitico) (fig. 2.9). In estate, si segnala la presenza di una maggiore percentuale di taxa planctonici nel sito a monte dello sbarramento dove inoltre si registra una maggiore percentuale di taxa mobili e siltation. Tutto ciò potrebbe indicare un regime più lentico nel sito 24 e la presenza di una maggior quantità di materiale fine in sospensione. Come anche per i siti a monte e a valle della Centrale Enel di Tagliuno (7-8), i giudizi di qualità per le stazioni 24 e 26 a monte e a valle della Centrale Elettra 2 di Urago d Oglio si mantengono perlopiù costanti nel corso delle stagioni, senza evidenziare differenza tra monte e valle. In particolare, IPS e IBD giudicano entrambi i siti in seconda classe di qualità, con l eccezione del sito 26 nell estate 211, in corrispondenza del valore più elevato di SRP e azoto ammoniacale. Il TID, più severo, ricade costantemente in classe VI classe (eutrofico) con l eccezione della campagna autunnale del 21 in cui sia il sito 24 che 26 ricadono in VII classe (eu-politrofico) P E S M U ESTATE21 AUTUO21 ESTATE211 AUTUO211 Fig Percentuale di individui planctonici o bentonici in termini di forme di crescita (prostrate=p, erette=e, peduncolate=s, mobili=m, non-ancorate=u), calcolata per i campioni dei siti 24 e 26 nelle quattro campagne di misura n 5/1 (estate), n 6/1 (autunno), n 9/11(estate) e n 1/11 (autunno). 6/139

61 Analisi della comunità diatomica nelle stazioni di campionamento ARPA: campagna di misura autunnale (n 1/211) STAZIOI ARPA (44,53,59,63,8) La biodiversità e il numero di specie identificate nel sito 44 sono nettamente inferiori ai siti più a valle (tab. 2.1 e fig. 2.1). Anche la comunità è piuttosto diversa in 44 rispetto agli altri siti. Si nota un aumento dei taxa mobili e siltation tolarant procedendo verso valle e si osserva un picco di questa categoria in 63 dove ca. l 8% della comunità è composta da specie appartenenti al genere avicula e itzschia. I taxa non-ancorati al substrato (coloniali o planctonici) presentano un andamento complementare e raggiungono il loro picco massimo in 44 che sembra essere caratterizzato da un regime piuttosto lentico (fig. 2.11). Tab Indice di Shannon per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 8 rispettivamente coincidenti con le stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull Oglio e Marcaria (campagna autunnale n 1). n generi* n specie * Indice di Shannon evenness ,91, ,96, ,91, ,4, ,2,87 *su 4 individui identificati Diversità di Shannon (logaritmo in base 2) Fig Indice di Shannon per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 8 rispettivamente coincidenti con le stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull Oglio e Marcaria (campagna autunnale n 1). Le specie appartenenti al genere Achnanthidium presentano una percentuale considerevole solo nel sito 44, mentre la loro abbondanza diminuisce nettamente nei siti più a valle dove prevalgono generi colonizzatori secondari. 61/139

62 Fig Percentuali di abbondanza dei taxa rinvenuti nelle stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 8 rispettivamente coincidenti con le stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull Oglio e Marcaria (campagna autunnale n 1). La qualità dei siti esaminati è costante, anche le lievi differenze in termini di classe di qualità rilevate dall IPS sono formali (i valori nei siti 44 e 59 sono appena inferiori al limite della seconda classe) (fig. 2.12). I siti sono giudicati mesotrofici da IPS e IBD, mentre il giudizio espresso dal TID ricade, per poco, in VII classe (eu-politrofico; con un valore di P totale medio maggiore di.1 mg/l e valori estremi maggiori di.25 mg/l). 62/139

63 IPS IBD ,6 3,2 2,8 2,4 2 1,6 1,2,8,4 TID %PTV sensibili tolleranti Fig Indici IPS, IBD, TID e %PTV per le stazioni fluviali 44, 53, 59, 63, 8 rispettivamente coincidenti con le stazioni ARPA di Castelvisconti, Seniga, Ostiano, Canneto sull Oglio e Marcaria (campagna autunnale n 1) Analisi della comunità diatomica nelle stazioni di campionamento arpa: confronto con le campagne precedenti La biodiversità è sempre più bassa nella stazione a monte (44) rispetto a tutti gli altri siti, indipendentemente dalla stagione di campionamento. Anche l evenness si presenta sempre più bassa nel sito 44, il che denota una minor equiripartizione delle abbondanze relative delle diverse specie e la dominanza (anche se non assoluta) di un unico taxa. el caso del campione estivo del 21 la specie dominante è Achnanthidium minutissimum, una specie pioniera, colonizzatrice primaria, in grado di tollerare stress ambientali di tipo fisico (come variazioni della portata, banalizzazione del substrato fluviale e opere in alveo in generale). A. minutissimum è considerata una specie cosmopolita ed è ampiamente diffusa in qualsiasi tipo ambiente, dall oligo al mesotrofico, non è però in grado di tollerare elevati livelli di eutrofizzazione (eu, poli e ipertrofico), per questo motivo la maggior parte degli indici diatomici la considerano una specie sensibile, seppur con un grado di affidabilità ecologica (in termini di bioindicatore ambientale) solo sufficiente, data la sua ampia diffusione. Durante l estate 211 la specie dominante è invece. fonticola: piuttosto tollerante l inquinamento organico e descritta come β- mesosaprobia, potrebbe indicare un lieve aumento di nutrienti. Durante l ultimo campionamento la specie dominante è nuovamente un taxa prostrato, Amphora pediculus. elle stazioni a valle del sito 44, la comunità presenta quasi sempre una percentuale inferiore di taxa prostrati. In generale, specialmente nella stagione estiva (21 e 211) la comunità è dominata da taxa β-mesosaprobi (es. itzschia sociabilis,. fonticola, Amphora pediculus) e α-meso-polisaprobi (Eolimna minima) che indicano una qualità del corso d acqua medio-bassa. I campioni prelevati durante l autunno 21 presentano una composizione in specie diversa. In molti siti domina Diatoma tenue, una specie α-mesosaprobia, spesso coloniale che potrebbe indicare un flusso di corrente lentico. 63/139

64 Da segnalare la presenza di Eolimna comperei, completamente assente nei campioni estivi del 21 Questa specie compare con percentuali basse in autunno 21 ed estate 211; mentre inizia a presentare un abbondanza e diffusione maggiore nell autunno 211. Per quanto riguarda la qualità: il sito 44 presenta sempre una condizione ecologica migliore rispetto ai siti più a valle ed, in generale, una minore percentuale di specie considerate tolleranti. Procedendo verso valle la condizione peggiora. Partendo dal giudizio espresso dall IPS, notiamo che la condizione peggiore si ha nell estate 21 in cui c è un netto peggiormento da una condizione di mesotrofia (II classe in 44) a una condizione di eutrofia (IV classe) nei siti 59, 63 e 8. elle restanti campagne la condizione sembra essere migliore, e gli indici oscillano tra la II e la III classe di qualità. Il giudizio espresso dal TID è sempre più severo rispetto all IPS ed è piuttosto omogeneo in tutte le stagioni: in quasi tutti i campioni il livello di trofia è alto e l indice ricade in VII classe di qualità (eu-politorfico). In tabella 2.11 sono riportati i risultati del calcolo dell indice ICMi suggerito da un report dell Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente di Trento. Come evidenziato dall applicazione degli altri indici, anche l ICMi evidenzia un maggiore stato di qualità nelle stazioni a nord e in generale nella stagione autunnale 21, estiva 211 e autunnale 211. Anche l indice ICMi non evidenzia differenze dello stato di qualità del sistema in relazione ai deflussi in alveo, considerando che durante le campagne estive lo scenario di sperimentazione è stato il 5%, mentre durante la stagione autunnale è risultato maggiore del 15%. Tab Calcolo dell indice ICMi secondo il Report dell Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente di Trento (21): Rilascio del DMV nel rio Algone: monitoraggio componenti biotiche e studio ecosistema fluviale. per le tre campagne di misura n 5 (estate 21), n 6 (autunno 21), n 9 (estate 211) e n 1 (autunno 211). (RQE_IPS= valore osservato / valore atteso ; RQE_TI= (4-valore osservato) / (4-valore atteso); ICMi= (RQE_IPS+RQE_TI)/2). 64/139

65 3. MOITORAGGIO DELL ITTIOFAUA Al termine del terzo anno di Sperimentazione l indagine ittiologica ha ulteriormente sviluppato le conoscenze legate alla comunità ittica popolante il fiume Oglio sublacuale, alla distribuzione e stato di salute delle singole specie e alle pressioni che ne limitano lo sviluppo. Al completamento della doppia campagna annuale (estate 211 e primavera 212) è stato quindi possibile accertare in maniera univoca lo stato dell ittiofauna, permettendo le prime valutazioni d insieme sullo stato della comunità ittica del fiume e sull influenza dei deflussi modificati dal regime sperimentale. In questa relazione saranno in ogni caso riportati i risultati e i dati del terzo anno di ricerca, rimandando alla relazione del triennio le valutazioni complessive. I censimenti relativi al terzo anno di sperimentazione si sono svolti in 2 distinte campagne di monitoraggio: Campagna 9/11 agosto stazioni di 24 previste Campagna 12/12: aprile-maggio stazioni di 37 previste 3.1 CAMPAGA n. 9/211 Le attività per la realizzazione della quinta campagna di monitoraggio dell ittiofauna nell ambito della Sperimentazione per il rilascio del DMV del fiume Oglio sublacuale, coincidente con la campagna 9/11, si sono svolte nel mese di agosto 211 ed hanno portato al campionamento delle 24 stazioni previste, senza evidenziare problematiche particolari o difficoltà di censimento Stazioni censite durante la campagna 9/11 F1A: a monte della diga di Sarnico STA3: a valle del torrente Guerna F7A: a valle della restituzione.k. Capriolo STC8: tratto sotteso centrale EEL Tagliuno F15A: a valle della seriola Castrina STE18: a valle del depuratore di Palazzolo F21A: a valle del fiume Cherio STF26: tratto sotteso centrale di Urago F27A: a valle roggia Antegnata F28A: a monte del depuratore di Calcio FS31A: a monte del depuratore di Rudiano FS38A: a valle del ponte della tangenziale Orzinuovi Soncino FS39A: Bosco di Barco FS42A: a valle dello scolmatore di Genivolta FS48A: a monte del fiume Strone FS52C: a monte del ponte di Seniga FS53B: a valle del ponte di Seniga FS55A: a valle del fiume Mella FS62A: a valle del fiume Gambara FS63A: Isola Dovarese FS64A: Lanche di Gerre Gavazzi e Runate FS67A: aviglio di Canneto FS7A: a valle del fiume Chiese 65/139

66 Calendario attività F1A STA3 F7A STC8 F15A STE18 F21A STF26 F27A F28A FS31A FS38B FS39A FS42A FS44A FS48A FS52C FS53B FS55A FS62A FS63A FS64A FS67A FS7A Agosto Stato della comunità ittica Il completamento della 5 campagna di monitoraggio 9/11 ha permesso di poter iniziare ad effettuare le prime valutazioni e considerazioni concrete sullo stato di conservazione, salute e distribuzione della comunità ittica del fiume Oglio sublacuale. Tali osservazioni saranno meglio esplicitate successivamente, ma si riporta fin da ora che, nuovamente, vengono confermate le specie rilevate precedentemente, la loro distribuzione pur ricordando la naturale migrazione dei soggetti che può far variare la presenza spaziale, ma non la consistenza dei popolamenti e vengono nuovamente riconfermate le vocazioni ittiche del fiume. In particolare, vi è una assoluta prevalenza delle specie ciprinicole ed un graduale passaggio dalle specie reofile a quelle limnofile da monte a valle. Come detto non si evidenziano significativi cambiamenti nell assetto e nella costituzione della comunità che rimane più o meno invariabilmente composta dalle stesse specie rilevate nelle campagne precedenti. I rapporti tra le specie risultano stabili e, data la presenza di novellame, si ritiene che la regola di rilascio applicata non influenzi in maniera negativa la disponibilità di aree di frega né la distribuzione ed accrescimento del pesce. Anzi, soprattutto per il tratto regolato, compreso tra Sarnico e Calcio, si ritiene che la presenza di tratti sottesi a portata ridotta in un fiume monocorsuale, antropizzato e privo di interazioni con ambienti laterali, risulti positiva al fine di generare cambiamenti idraulico-morfologici tali da garantire mesohabitat idonei alle diverse fasi fisiologiche delle specie. 66/139

67 Si creano così differenziazioni idromorfologiche che permettono il mantenimento di una riproduzione attiva in aree di frega idonee, zone di accrescimento e foraggiamento per il novellame e aree di distribuzione e mantenimento. Tali zone, identificabili nei tratti sottesi delle centrali idroelettriche, sono infatti prevalentemente popolate nel periodo estivo da soggetti nati nell anno e giovanili, e in quello primaverile da riproduttori e soggetti giovanili e subadulti; dimostrano quindi lo svolgimento della tipica attività migratoria che caratterizza questa zoocenosi, ed evidenziano che la strategia di monitoraggio permette di correlare i dati di una stessa popolazione descrivendone le dinamiche in 2 macroperiodi distinti. Il tratto centrale del fiume, compreso tra Calcio e Pontevico, si caratterizza invece per una morfologia e un assetto biologico tra le specie differente, caratterizzandosi come il tratto qualitativamente migliore, sia a seguito di giudizio esperto, sia tramite l applicazione dell indice biologico. Grazie ad una migliore morfologia e strutturazione del fondo, alla presenza di fasce riparie vegetate e ed all assenza di un impatto alloctono significativo, in questo tratto si riscontrano popolazioni ben strutturate e distribuite, anche di specie target come il pigo (Rutilus pigus), la savetta (Chondrostoma soetta), il luccio (Esox lucius) e la lasca (Chondrostoma genei). Anche in questo caso si può anticipare che, grazie al doppio campionamento annuo, si è potuto osservare l impatto della regola di rilascio, valutando un effetto nullo sulla biologia delle specie e sul mantenimento di habitat e aree di diffusione dei soggetti e delle distinte classi d età. Valutazioni ulteriori sul potenziale ittiologico del tratto verranno riproposte successivamente e nella relazione conclusiva del triennio. Infatti, al termine dei primi 3 anni di studio, non sono stati rilevati soggetti di trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) e si ritiene, date le condizioni chimico-fisiche dell acqua prevalentemente le temperature che non sussistano le condizioni ambientali per il mantenimento di una presenza stabile di questa specie. La presenza di risorgive in questo tratto permetterebbe di mitigare notevolmente le temperature estive dell acqua in uscita dal lago, ma perché se ne possa osservare un effetto significativo, si dovrebbe ridurre considerevolmente il rilascio di acqua proveniente dal bacino lacustre a valle della traversa di Calcio, riducendo così il deflusso di acque calde proveniente dal lago. Tale possibilità sarà in ogni caso da valutare ed eventualmente studiare nel prossimo triennio, permettendo quindi di valutare lo stato termico dell acqua e capire quale sia il limite ideale di compromesso tra portate e temperature, al fine di diminuire lo stress termico estivo su tutta la fauna ittica in genere. Il tratto terminale del fiume, identificato tra Pontevico e la confluenza in fiume Po, si caratterizza come quello maggiormente impattato, sia dall attività antropica, che da uno scompenso biologico dettato dalla massiccia presenza di specie alloctone destrutturanti gli equilibri tra le specie ittiche autoctone. La canalizzazione del corso d acqua, l assenza di connessione diretta con aree laterali, la scarsa diversità morfologica e l assenza di fasce tampone boscate sulle rive, rendono il tratto decisamente poco ospitale per popolamenti ittici vitali e dinamici. Inoltre, la forte presenza di specie alloctone invasive, quali il siluro (Silurus glanis), il lucioperca (Stizostedion lucioperca), l aspio (Aspius aspius) e l abramide (Abramis brama), riduce ulteriormente la qualità biologica generale dell ittiofauna, a prescindere da quelli che possono essere eventuali impatti derivabili dalle metodiche di regolazione e rilascio del deflusso minimo vitale. 67/139

68 Grafico 3.1. popolazioni rilevate, distinte per famiglie, nella campagna 9 11 Grafico 3.2. confronto campagne estive ( e 9 11) per il tratto tra Sarnico e Calcio 68/139

69 Grafico 3.3. confronto campagne estive ( e 9 11) per il tratto tra Calcio e Pontevico Grafico 3.4. confronto campagne estive ( e 9 11) per il tratto tra Pontevico e la confluenza in fiume Po 69/139

70 Grafico 3.5, confronto famiglie tra campagna primaverile 211 (8 11) ed estiva 211 (9 11) Utilizzando la metodologia già impiegata nelle passate relazioni, sono riportati i dati relativi alla distribuzione per famiglie nelle stazioni estive. Il primo grafico riporta il solo dato relativo alla campagna 9-11, mentre i successivi evidenziano il confronto con le campagne estive (grafico 2) e la campagna primaverile del medesimo anno solare (grafico 3). Da essi è possibile osservare come la costituzione per famiglie, con i limiti propri di tale rappresentazione, non evidenzi in ogni caso sostanziali mutamenti tra gli equilibri delle popolazioni che risultano sempre rappresentate da una maggioranza di specie appartenenti alla classe dei Ciprinidi limnofili. Dato il contesto morfologico e chimico-fisico del fiume e dei tratti indagati, si può quindi affermare che la comunità ittica rilevata risulta in linea con quella attesa. Inoltre, come si vedrà dal grafico delle abbondanze, si può osservare un lieve, ma importante, ritorno di alcune specie che giovano enormemente degli interventi volti al contenimento del siluro (Silurus glanis) che, come si vedrà in seguito, sono stati avviati sul fiume. Come detto, la presenza delle specie alloctone costituisce una realtà allarmante che causa un deperimento significativo delle condizioni di qualità dell indice fauna ittica. Tale declassamento deriva sia da un azione diretta, imposta dalla presenza fisica del pesce in fiume, sia da una indiretta, derivante dall applicazione di malus nell indice di valutazione. 7/139

71 La presenza del siluro (Silurus glanis), anche nella campagna 9-11 è allarmante, anche se in lieve contrazione grazie alle attività in essere, costituendo il 45,3% della biomassa totale catturata, per 3,64 quintali di peso totale. Fig. 3.1, giovanili di siluro catturati in F1A Fig. 3.2 siluri catturati nella stazione FS44A Analisi sintetica dati campagna 9/11 Tratti previsti: Tratti indagati: Specie censite: Specie autoctone: Specie alloctone: totale soggetti catturati: Biomassa totale catturata (kg): ,8 3.2 COFROTO TRA CAMPAGA 1/9, 5/1 E 9/11 Il confronto tra le 3 campagne estive porta ad osservare un sostanziale mantenimento delle consistenze delle singole popolazioni, sia in termini di distribuzione che abbondanza. Si riportano a tal proposito i grafici di distribuzione delle principali specie rilevate. ei grafici di abbondanza in ordinata sono indicate le stazioni, mentre in ascissa le classi: : assente 1: raro 2: occasionale 3: comune 4: abbondante 5: molto abbondate 71/139

72 72/139

73 73/139

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76 Si può osservare come le principali specie rilevate, appartenenti sia alle specie reofile che a quelle limnofile, si mantengono distribuite nel fiume con variazioni puntuali limitate e non significative, evidenziando una distribuzione spaziale nel fiume più o meno costante. Le uniche due specie che evidenziano variazioni sono: ghiozzo: soprattutto nel tratto centrale, ove si rileva con presenza ed abbondanza diminuite. Tale condizione è da valutare e mantenere studiata, infatti in questi tratti, durante il periodo estivo, si evidenzia un aumento di portata rispetto lo storico passato, quando il fiume risultava costituito prevalentemente da acque di risorgiva (prima del 28), va quindi studiato se il cambiamento della popolazione risulta dovuto ai cambiamenti ambientali o a condizioni di naturale variazione ciclica del popolamento. Persico reale: evidenzia un apprezzabile aumento, sia in termini spaziali che di abbondanza, permettendo di valutare positivamente l andamento dei deflussi, rilevando che, su una specie sensibile come questa, non sta evidenziando impatti limitanti. 76/139

77 Abbondanze delle singole specie rilevate nella campagna 9/11 Specie F1A STA3 F7A STC8 F15A STE18 F21A STF26 F27A F28A FS31A FS38A FS39A FS42A FS44A FS48A FS52C FS53B FS55A FS62A FS63A FS64A I66A FS7A Abramide O/ Alborella R/ R/ C/ C/ M/ R/ O/ O/ O/ R/ R/ O/ O/ M/ C/ C/ M/ C/ C/ O/ S S S S S S S S S Anguilla R/ R/ C/ R/ O/ A/ O/ O/ O/ R/ R/ R/ R/ A A Aspio R/ O/ Barbo comune C/ C/ R/ O/ R/ C/ O/ O/ C/ M/ A/ C/ A/ A/ O/ C/ O/ C/ O/ S S S S A S S S S S G Blicca Carassio R/ R/ O/ R/ O/ O/ O/ O/ O/ C/ R/ O/ S Carpa regina C/ R/ C/ R/ R/ O/ R/ O/ O/ O/ R/ R/ O/ O/ A A A A Cavedano C/ C/ C/ A/ A/ C/ A/ C/ A/ C/ A/ A/ M/ C/ M/ C/ M/ A/ A/ A/ O/ O/ O/ O/ S S S S S S S S S S S S S S S S S S S S Cefalo ca Gardon R/ R/ R/ Ghiozzo O/ O/ O/ C/ O/ O/ O/ C/ O/ R/ R/ O/ O/ S S Gobione C/ R/ C/ O/ R/ O/ O/ O/ R/ R/ O/ S S Lasca O/ O/ C/ C/ R/ R/ S S Luccio O/ O/ O/ O/ O/ Lucioperca A/ A O/ O/ O/ R/ R/ O/ O/ O/ R/ lamita Cobite O/ R/ O/ R/ O/ R/ R/ C/ C/ S S Gambusia Misgurno R/ O/ Persico A/ O/ C/ O/ R/ O/ C/ C/ C/ A/ R/ A/ R/ O/ O/ R/ R/ R/ O/ S S S A S S S reale Persico sole C/ O/ O/ C/ O/ R/ R/ O/ O/ R/ O/ S S Persico R/ trota Pesce gatto Pigo R/ R/ R/ R/ Pseudorasbora O/ O/ O/ O/ O/ O/ O/ O/ O/ O/ S Rodeo a O/ O/ O/ M/ O/ O/ O/ R/ C/ O/ C/ M/ A/ M/ O/ C/ C/ O/ O/ O/ A S S S S S S S maro Sanguinerola C/ O/ O/ R/ C/ R/ S S Savetta R/ O/ O/ R/ O/ O/ R/ O/ O/ R/ Scardola A/ A/ O/ O/ C/ C/ O/ O/ O/ O/ R/ O/ O/ O/ O/ R/ R/ S S S S Scazzone Siluro O/ R/ C/ O/ O/ O/ C/ C/ C/ C/ C/ O/ M/ O/ C/ A/ C/ C/ A/ O/ C/ O/ S S S S S S S S S S S S S Trota fario Tinca O/ R/ R/ O/ R/ R/ O/ R/ O/ Triotto O/ R/ M/ O/ M/ A/ C/ O/ O/ C/ O/ O/ O/ S S S S S Trota iridea O/ R/ O/ Vairone R/ O/ C/ S A/ S C/ S O/ A/ S C/ S A/ S C/ S R/ R/ R/ 77/139

78 3.2.1 APPLICAZIOE DELL IDICE ISECI L applicazione dell indice ISECI viene riproposta, come per la passata relazione, con una comunità di riferimento standard e una modificata secondo le condizioni morfologiche e chimico-fisiche degli habitat. A tal proposito si fa rimando alla Relazione del secondo anno per approfondire la metodica usata. I risultati del calcolo sono riportati nelle tabelle seguenti. Tab tabella dati ISECI con comunità ittica standard e modificata. Evidenziati in grassetto e con colore grigio le stazioni per cui, applicando la modifica della comunità di riferimento, si osserva un significativo cambio del valore. Stazione 9-11 normale 9-11 modificato Valore Classe Valore Classe F1A,59 sufficiente,59 sufficiente STA3,41 sufficiente,51 sufficiente F7A,42 sufficiente,42 sufficiente STC8,41 sufficiente,49 sufficiente F15A,36 scarso,42 sufficiente STE18,38 scarso,48 sufficiente F21A,32 scarso,42 sufficiente STF26,55 sufficiente,69 buono F27A,38 scarso,54 sufficiente F28A,32 scarso,44 sufficiente FS31A,32 scarso,42 sufficiente FS38A,37 scarso,53 sufficiente FS39A,58 sufficiente,72 buono FS42A,51 sufficiente,65 buono FS44A,37 scarso,51 sufficiente FS48A,47 sufficiente,47 sufficiente 1\FS52C,36 scarso,36 scarso FS53B,31 scarso,31 scarso FS55A,31 scarso,31 scarso FS62A,27 scarso,27 scarso FS63A,26 scarso,26 scarso FS64A,36 scarso,36 scarso FS67A,24 scarso,24 scarso FS7A,34 scarso,34 scarso Cattivo - Scarso - Sufficiente - Buono - Elevato Al fine di osservare eventuali cambiamenti dello stato qualitativo dell indice, è stato effettuato un primo confronto tra i dati estivi (tipici del periodo termicamente più critico). A tale scopo, in modo da rendere più sensibile lo strumento ai cambiamenti accumunabili agli impatti derivanti da un DMV, si è 78/139

79 ritenuto di impiegare la comunità ittica di riferimento modificata, tarando la risposta dell indice sulla comunità realmente popolante il fiume e stabilizzatasi in esso da diversi decenni. Tab Confronto classi di qualità delle campagne estive Stazione Valore Classe Valore Classe Valore Classe F1A,45 sufficiente,46 sufficiente,59 sufficiente STA3,6 sufficiente,56 sufficiente,51 sufficiente F7A,51 sufficiente,54 sufficiente,42 sufficiente STC8,45 sufficiente,35 scarso,49 sufficiente F15A,42 sufficiente,43 sufficiente,42 sufficiente STE18 - -,3 scarso,48 sufficiente F21A,48 sufficiente,38 scarso,42 sufficiente STF ,69 buono F27A,66 buono,61 buono,54 sufficiente F28A - -,44 sufficiente,44 sufficiente FS31A,62 buono,62 buono,42 sufficiente FS38A,62 buono,77 buono,53 sufficiente FS39A - -,68 buono,72 buono FS42A - -,58 sufficiente,65 buono FS44A,64 buono,49 sufficiente,51 sufficiente FS48A,43 sufficiente,37 scarso,47 sufficiente FS52C - -,3 scarso,36 scarso FS53B,36 scarso,35 scarso,31 scarso FS55A,46 sufficiente,35 scarso,31 scarso FS62A,35 scarso,27 scarso,27 scarso FS63A,24 scarso,3 scarso,26 scarso FS64A,22 scarso,19 cattivo,36 scarso FS67A - -,31 scarso,24 scarso FS7A,24 scarso,27 scarso,34 scarso Cattivo - Scarso - Sufficiente - Buono - Elevato La tabella 2 serve a mettere in confronto i valori delle singole stazioni, con relativa classe qualitativa riportata, evidenziando i cambiamenti di classe lungo il corso del fiume durante la campagna (lettura verticale), sia i cambiamenti annuali delle medesime stazioni (lettura orizzontale). In tal modo risulta possibile osservare eventuali variazioni qualitative e valutarne le cause, come si vedrà in seguito uno dei principali motivi per cui si evidenziano variazioni è la sola presenza/assenza del siluro (Silurus glanis). 79/139

80 Grafico 3.6. rappresentazione grafica dei valori di classe ISECI Il mantenimento dei parametri qualitativi risulta evidente, dimostrando come la comunità ittica si stia mantenendo invariata e non evidenzi sostanziali mutamenti dei propri equilibri, denotando l assenza di effetti impattanti e destrutturanti gli equilibri ittici riconducibili ad eventuali scenari critici di rilascio. Infatti, come possibile osservare dalla precedente tabella, i principali impatti sono ascrivibili a cause differenti e completamente svincolate dai deflussi in alveo. Si è già fatta menzione dei limiti morfologici dettati dall antropizzazione, prevalentemente legati alla regimentazione ed arginatura del fiume ed all uso agricolo posto fino a ridosso della sponda; anche se in realtà sono gli impatti biologici derivanti della presenza di specie aliene a causare i più evidenti deperimenti dello stato della comunità ittica. Come detto esiste infatti un impatto diretto di queste popolazioni sulla comunità autoctona per via dell occupazione degli areali, della competizione alimentare e della predazione diretta, oltre che un effetto indiretto che genera un malus dal 1% al 2% del valore dell indice per la presenza di popolazioni invasive. Per evidenziare ciò, anche al fine di meglio giustificare passaggi di classe negativi tra un anno e l altro, nella tabella sono state riportate evidenziate in grassetto rosso (malus del 2%) le stazioni in cui è stata rilevata un popolazione strutturata di siluro (Silurus glanis) e in grassetto viola (malus del 1%) dove ne è stata rilevata una presenza non strutturata. Come si può osservare, quindi, la maggior parte dei cambiamenti di classe tra le stazioni è più che altro legata alla migrazione di questa specie all interno degli habitat fluviali. Infatti, al netto del malus generato dalla presenza del siluro, non si evidenzierebbero sostanziali cambiamenti di classe e, anzi, si riscontrerebbero molte più stazioni aventi una classe qualitativa nettamente più elevata. 8/139

81 Tab esempio di classificazione in condizioni di non impatto alloctono (siluro) Stazione Valore ISECI Valore ISECI senza siluri Classe ISECI Classe senza siluro Valore ISECI Valore ISECI senza siluri Classe ISECI Classe senza siluro Valore ISECI Valore ISECI senza siluri Classe ISECI Classe senza siluro F1A,45,55 suff suff,46,56 suff suff,59,69 suff buono STA3,6,6 buono buono,56,56 suff suff,51,61 suff buono F7A,51,61 suff buono,54,64 suff buono,42,62 suff buono STC8,45,55 suff suff,35,55 scarso suff,49,59 suff suff F15A,42,52 suff suff,43,53 suff suff,42,52 suff suff STE ,3,5 scarso suff,48,58 suff suff F21A,48,58 suff suff,38,58 scarso suff,42,62 suff buono STF ,69,69 buono buono F27A,66,76 buono buono,61,71 buono buono,54,74 suff buono F28A ,44,64 suff buono,44,64 suff buono FS31A,62,62 buono buono,62,62 buono buono,42,62 suff buono FS38A,62,62 buono buono,77,77 buono buono,53,73 suff buono FS39A ,68,68 buono buono,72,72 buono buono FS42A ,58,68 suff buono,65,75 buono buono FS44A,64,74 buono buono,49,69 suff buono,51,71 suff buono FS48A,43,53 suff suff,37,47 scarso suff,47,57 suff suff FS52C ,3,5 scarso suff,36,56 scarso suff FS53B,36,46 scarso suff,35,55 scarso suff,31,51 scarso suff FS55A,46,66 suff buono,35,35 scarso scarso,31,51 scarso suff FS62A,35,45 scarso suff,27,47 scarso suff,27,47 scarso suff FS63A,24,34 scarso scarso,3,5 scarso suff,26,46 scarso suff FS64A,22,32 scarso scarso,19,39 cattivo scarso,36,46 scarso suff FS67A ,31,41 scarso suff,24,44 scarso suff FS7A,24,24 scarso scarso,27,37 scarso suff,34,44 scarso suff Cattivo - Scarso - Sufficiente - Buono - Elevato Evidenziato in grigio le stazioni che pur migliorando senza variare la classe di qualità, sono prossime al passaggio di classe Come più volte ribadito, lo strumento di valutazione ISECI soffre di una sensibilità di lettura inadeguata ai fini della valutazione degli effetti di un DMV, come dimostrato precedentemente. Infatti, al netto del malus imposto dal siluro, è facilmente osservabile che, la reale classe di qualità, risulta nettamente migliore e soprattutto che esiste un trend positivo di miglioramento nei 3 distinti anni di rilievo. Quindi, pulendo il dato dal disturbo generato dal siluro, si osserva che le condizioni qualitative del fiume O- 81/139

82 glio sublacuale stanno subendo un lento miglioramento a seguito dell applicazione dell attuale schema di rilascio; ciò anche grazie agli interventi fisici di riduzione del siluro che stanno venendo realizzati, sia durante gli interventi per il DMV sull intera asta fluviale (prelevati 17,88 quintali nel triennio di sperimentazione), sia con i progetti posti in essere nel tratto regolato (prelevati oltre 2 quintali da novembre 211 a oggi), che permettono una ripresa e ridistribuzione delle specie autoctone ATTIVITÀ SPERIMETALE PER LA DEFIIZIOE DI UA UOVA METODOLOGIA DI CLASSIFICAZIOE SU BASE AUA L indagine ittiologica del fiume Oglio prevede la realizzazione di due campagne annue, con lo scopo di disporre di dati esaustivi sulle popolazioni, in grado di descrivere approfonditamente lo stato dell ittiofauna e gli impatti su di essa esercitabili da una regola di rilascio errata. Tale scelta metodologica nasce in funzione delle peculiarità tipiche dell ittiofauna che, naturalmente, è migrante e popola tratti di fiume differenti a seconda del proprio stadio fisiologico: riproduzione primo accrescimento sviluppo maturazione sessuale foraggiamento riposo migrazione trofica. Per tale motivo, essendo l indagine ittiologica di campo in grado di fornire solamente una fotografia istantanea dello stato rilevato, si è voluto indagare la componente ittica in due momenti distinti, potendo quindi compensare l assenza di una specie o di classi di taglia della stessa in un dato periodo. Inoltre, essendo la comunità ittica distribuita secondo criteri ambientali facilmente evidenziabili nel fiume Oglio sublacuale, si può ritenere che la fauna rilevata in una serie di stazioni, interconnesse tra loro e morfologicamente e biologicamente simili, possa costituire un unica comunità popolante il tratto in interesse, all interno del quale si muove liberamente, ma nel quale mantiene invariate dinamiche ed equilibri. Con tale finalità si è quindi proceduto alla distinzione di 3 macrotratti all interno del fiume Oglio sublacuale, già presentati nelle precedenti relazioni, nei quali è stata identificata un unica comunità ittica, derivante dall integrazione delle singole popolazioni rilevate durante i campionamenti, cui è poi stato applicato l indice di qualità. Tab suddivisione stazioni in macrotratti Primo macrotratto Stazione Comune Località Prov Zonazione F1A Sarnico diga di Sarnico BG Fitofila ittica STA3 Paratico a valle del torrente Guerna BS Litofila F4A Paratico a monte del depuratore di Paratico BS Fitofila F7A Credaro a valle restituzione.k.capriolo BS Fitofila STC8 Capriolo tratto sotteso centrale Enel Tagliuno BS Litofila F11A Castelli Calepio scarico depuratore Molino del Comune BG Fitofila F15A Palazzolo a valle della Seriola Castrina BS Litofila STE18 Pontoglio a valle del depuratore di Palazzolo BS Litofila F21A Palosco a valle del fiume Cherio BG Litofila F24A Pontoglio a valle roggia Castellana BS Litofila STF26 Cividate al Piano tratto sotteso centrale Urago d'o. BG Litofila F27A Calcio a valle r. Antegnata BG Litofila F28A Calcio a monte depuratore di Calcio BG Litofila 82/139

83 Secondo macrotratto Terzo macrotratto F3A Calcio a monte del aviglio Grande BG Litofila FS3B Calcio a valle del aviglio Grande BG Litofila FS31A Rudiano a monte depuratore Rudiano BS Litofila FS33A Rudiano a valle depuratore Rudiano e Roggia Molina- BS Litofila FS36A Roccafranca a monte Cavo Suppeditazione BS Litofila FS38A Torre Pallavicina a valle acquacoltura -Torre Pallavicina BG Litofila FS38B Torre Pallavicina a valle ponte tangenziale Orzi-Soncino BG Litofila FS39A Orzinuovi Bosco di Barco BS Litofila FS39B Orzinuovi Bosco di Barco BS Litofila FS4A Villachiara a monte scolmatore di Genivolta - Bosco BS Litofila FS42A Genivolta a d valle Mdello i scolmatore di Genivolta BG Litofila FS44A Castelvisconti Castelvisconti CR Litofila FS45A Quinzano a monte della roggia Saverona BS Litofila FS47A Verolavecchia a valle roggia Saverona BS Litofila FS48A Pontevico a monte del fiume Strone BS Fitofila FS5A Pontevico a valle f. Strone e a monte Seriola Pontevi- BS Fitofila FS52B Pontevico a valle Seriola Pontevico BS Fitofila FS52C Pontevico Scandolara Ripa O. BS Fitofila FS53A Seniga a monte ponte Seniga BS Fitofila FS53B Seniga a valle ponte Seniga BS Fitofila FS53C Seniga a monte f. Mella BS Fitofila FS55A Gabbioneta Bi- a valle f. Mella CR Fitofila FS59A Ostiano al ponte di Ostiano CR Fitofila FS59B Ostiano a valle di Ostiano CR Fitofila FS6A Volongo tra Villarocca e Monticelli Ripa O. CR Fitofila FS62A Volongo a valle del fiume Gambara CR Fitofila FS63A Isola Dovarese Isola Dovarese CR Fitofila FS64A Drizzona Lanche di Gerre Gavazzi e Runate CR Fitofila FS67A anneto s.o. a valle del aviglio di Canneto M Fitofila FS7A Calvatone a valle del Chiese - 2 m CR Fitofila FS74A Calvatone al ponte vecchio Calvatone - Le Bine CR Fitofila FS75A Bozzolo a monte del Dugale Delmona M Fitofila FS77A Bozzolo a valle del Dugale Delmona M Fitofila FS78B Bozzolo al ponte vecchio Marcaria M Fitofila FS79A Gazzuolo Brede d' Oglio - Belforte M Fitofila FS79B Gazzuolo Maldinaro M Fitofila FS8A Viadana ponte di barche a foce in Po M Fitofila Il primo macrotratto, date le caratteristiche idraulico-morfologiche, è stato distinto in 2 sotto-tratti, rispettivamente costituiti dalle stazioni fitofile e da quelle litofile. I tre macrotratti identificano la seguente comunità costituente Tab comunità rilevata per macrotratto Specie 1 fitofila 1 litofila 2 3 Abramide O/ Alborella O/ C/S C/S C/S Anguilla C/A C/A O/A O/ Aspio O/ Barbo comune R/ C/S A/S O/ 83/139

84 Blicca O/ Carassio R/ O/ R/ O/ Carpa regina O/ O/A R/ O/ Cavedano C/S A/S A/S C/S Cefalo calamita O/ Cobite O/ O/ O/ - Gambusia Gardon R/ Ghiozzo O/ C/S C/S R/ Gobione O/ O/ R/ R/ Lasca - R/ O/ - Luccio O/ O/ R/ - Lucioperca R/ Misgurno O/ Persico reale C/G C/S C/S R/ Persico sole O/ Persico trota Pesce gatto Pesce gatto afr Pigo R/ R/ R/ - Pseudorasbora - - R/ O/ Rodeo amaro R/ R/ R/ C/S Sanguinerola - O/ C/S - Savetta - - O/ R/ Scardola C/S A/S O/ O/ Siluro C/S C/S O/ C/S Storione cobice T. fario atlantica - R/ - - Tinca O/ O/ R/ - Triotto C/S C/S O/ - Vairone - C/S C/S - Al codice alfabetico è stato assegnato un codice numerico compreso tra e 5: : assente 1: raro 2: occasionale 3: comune 4: abbondante 5: molto abbondate La comunità è quindi stata ottenuta mediando i dati complessivi i tutte le stazioni rilevate per macrotratto nelle due singole campagne annue e successivamente mediando i dati così ottenuti, con i seguenti limiti cui è stata riassegnata l abbondanza: : assente > e <,5: raro >,5 e < 2,5: occasionale > 2,5 e < 3,5: comune > 3,5 e < 4,5: abbondante > 4,5: molto abbondante 84/139

85 Rispetto ad una valutazione per giudizio esperto la comunità rilevata risulta leggermente penalizzata per alcune abbondanze, ma nel complesso si rileva comunque ben rappresentativa della condizione della comunità ittica esistente. uovamente è la presenza del siluro a generare i malus peggiori, sia in termini di applicazione dell indice, sia per l impatto diretto sui popolamenti ittici. Tali comunità hanno quindi fornito le seguenti classi di qualità ISECI Tab classi ISECI macrotratti anno 211, in grassetto rosso i valori influenzati dal malus del 2% del siluro e in grassetto viola quelli influenzati dal malus del 1% Sezione 211 Valore Classe Media Classe 1fitofila,45 sufficiente,53 sufficiente 1litofila,62 buono 2,67 buono 3,38 scarso Cattivo - Scarso - Sufficiente - Buono - Elevato Questa metodica di valutazione, al termine di un periodo di prova e taratura, sarà replicata nel prossimo triennio, permettendo di racchiudere in un unico dato lo stato di qualità della comunità ittica del fiume, con il presupposto che l analisi puntuale risulta significativa solo nel caso di uno studio sito specifico per l identificazione di un impatto locale e che, quindi, nella valutazione complessiva dello stato di un fiume risulta troppo influenzata da singoli fattori locali. Quindi, l analisi di una comunità migrante all interno di un ambiente diversificato ed esteso, ma che costituisce di fatto un unico habitat popolato da specie e classi d età differenti, sarà costruita attraverso una serie di valutazioni sia sito specifiche, sia per mezzo del raggruppamento sistemico dei dati, identificando una comunità dinamica costituita da tutte le popolazioni rilevate durante il doppio campionamento annuo e dall integrazione dei dati. Per mezzo di tale accorpamento sarà quindi possibili mitigare la scarsa sensibilità di lettura dello strumento di valutazione (ISECI), quando applicato a valutazioni di impatti legati alla modulazione dei deflussi, assorbendo quindi piccole variazioni legate a fattori fisiologici, locali o eventi straordinari, e permettendo così di osservare annualmente la variazione di qualità, ed identificare l impatto derivante dall applicazione di regole diverse di rilascio. Tali impatti, infatti, risultano o assenti o presenti e, in questo caso, evidenti a causa di un danno significativo agli equilibri ittici. Un grave scostamento dei valori di classe, se non spiegato diversamente, rappresenterebbe quindi un impatto derivante da mutate condizioni ambientali, a questo punto riconducibili alle portate di deflusso. A titolo di prova si è quindi riportata l analisi per il solo anno 211. A seguito della valutazione della validità del metodo e dell approvazione del Tavolo Tecnico, si procederà all analisi dei dati di tutti gli anni a disposizione, applicando la metodologia anche ai successivi anni di sperimentazione. Tab esempio di classi di qualità al netto del malus imposto dalla presenza del siluro Sezione 211 senza siluro Valore Classe Media Classe 1fitofila,65 1litofila,72 buono buono,68 buono 2,77 buono 3,58 sufficiente Cattivo - Scarso - Sufficiente - Buono - Elevato 85/139

86 Con questo esempio si vuole solo dimostrare l importanza di attuare piani di gestione e contenimento dell ittiofauna alloctona che, oggi, si dimostra uno dei principali elementi penalizzanti il raggiungimento dei livelli di qualità attesi. Inoltre, come oramai dimostrato, l applicazione dei deflussi sperimentali non si sta dimostrando penalizzante e non limita la diffusione e sopravvivenza della comunità ittica. Infatti, al netto della presenza del siluro, si evidenzia un significativo trend positivo della classe di qualità ed un deciso mantenimento degli equilibri ittici. A sostegno di quanto ora riportato si può procedere all osservazione della costituzione delle singole popolazioni di un tratto. Infatti, analizzando univocamente il dato sito specifico, si è portati spesso ad un analisi penalizzante le condizioni di una popolazione a causa della tipologia di classi di taglia che sono state rinvenute in una stazione morfologicamente più adatta a un tipo o ad altri. Ad esempio, in tratti con forte corrente e scarsità di rifugi e ombreggiamento, sarà più difficile ritrovare soggetti giovanili. Inoltre, come si vedrà dai grafici seguenti, anche la durata del monitoraggio influisce sulla presenza o assenza di classi di taglia. In primavera sarà più probabile trovare adulti e subadulti, mentre in estate un maggior numero di giovanili, essendo nati nei mesi precedenti. La distribuzione per classi di taglia è una tipologia di indagine interessante, in quanto rende subito evidente il mutamento dei rapporti tra le classi di taglia, andando a identificare impatti soprattutto sulle classi più giovani. La scomparsa di queste, infatti, sarebbe il primo campanello d allarme per segnalare uno scompenso tra gli equilibri ittici e la necessità di dover ricercare le cause, tra le quali potrebbero esserci i deflussi in alveo. Il mantenimento delle normali dinamiche di popolazione, invece, indica un sostanziale non mutamento delle condizioni degli habitat e delle popolazioni, permettendo di escludere impatti legati al DMV, ad oggi unica variabile mutata nella gestione degli ultimi anni. Vengono riportati a titolo di esempio i grafici delle classi di taglia del cavedano nel secondo macrotratto per le campagne 8-11 e 9-11 e, successivamente, come unica popolazione rilevata nell anno 211. Taglia umero > 51 1 Totale 941 Grafico distribuzione per classi di taglia della popolazione di cavedano rilevata durante la campagna 8-11 nel secondo macrotratto. In rosso la curva ideale di popolazione 86/139

87 Taglia umero > 51 3 Totale 85 Grafico distribuzione per classi di taglia della popolazione di cavedano rilevata durante la campagna 9-11 nel secondo macrotratto. In rosso la curva ideale di popolazione Dal secondo grafico si può osservare come la popolazione estiva sia più in linea con quelle ideale per la presenza del giovanile dell anno nato in primavera. Allo scopo di integrare e rendere completo il dato di un anno, si uniscono quindi i soggetti delle 2 campagne distinte in un unica popolazione facente parte la comunità ittica popolante il tratto centrale del fiume. Taglia umero > 51 4 Totale Grafico distribuzione per classi di taglia della popolazione di cavedano rilevata durante l anno 211 nel secondo macrotratto. In rosso la curva ideale di popolazione 87/139

88 Come è possibile osservare, la struttura di popolazione complessiva del tratto risulta molto più in linea con la struttura teorica, avendo un dato più completo e non limitato ad un solo periodo temporale. Inoltre, essendo la tipologia di habitat campionati eterogenea, si è in grado di unire informazioni provenienti da ambienti che singolarmente risulterebbero incompleti per l assenza di soggetti di taglie differenti e di popolazioni strutturate correttamente. Combinando quindi tutte le analisi proposte su base annua per macrotratti, con l indice qualitativo e l osservazione delle modificazioni delle classi di taglia (primo indice del mutamento degli equilibri ittici), si potrà essere in grado di valutare gli effettivi impatti conseguenti a modulazioni improprie dei rilasci CAMPAGA n. 12/212 Le attività per la realizzazione della sesta campagna di monitoraggio dell ittiofauna nell ambito della Sperimentazione per il rilascio del DMV del fiume Oglio sublacuale, coincidente con la campagna 12/12, si sono svolte nei mesi di aprile e maggio 211 ed hanno portato al campionamento di 21 stazioni su 37 previste. Infatti, a seguito di condizioni climatiche avverse, non si è potuto eseguire i campionamenti a causa dello stato di disturbo che il fiume accusava a causa delle portate di piena e dell effetto di dispersione evidenziabile sul pesce a seguito delle condizioni climatico-idrauliche Stazioni censite durante la campagna 12/12 F1A: monte della diga di Sarnico F4A: a monte del depuratore di Paratico F7A: a valle della restituzione.k. Capriolo STC8: tratto sotteso centrale EEL Tagliuno F11A: scarico depuratore Molino del Comune F15A: a valle della seriola Castrina STE18: a valle del depuratore di Palazzolo F21A: a valle del fiume Cherio F24A: a valle roggia Castellazza F27A: a valle roggia Antegnata F28A: a monte del depuratore di Calcio F3A: a monte del aviglio Grande Pallavicino FS31A: a monte del depuratore di Rudiano FS44A: Castelvisconti FS48A: a monte del fiume Strone FS5A: a valle del fiume Strone FS52C: Scandolara Ripa d Oglio FS53B: a valle del ponte di Seniga FS59A: ponte di Ostiano FS7A: a valle del fiume Chiese FS78B: al ponte vecchio di Marcaria FS8A: ponte di barche in foce Po 88/139

89 Calendario attività F1A F4A F7A STC8 F11A F15A STE18 F21A F24A F27A F28A F3A FS31A FS44A FS48A FS52C FS53B FS59A FS7A FS78B FS8A Aprile Maggio Stato della comunità ittica Delle 37 stazioni previste è stato possibile realizzare il censimento solamente di 21. I lavori sono stati più volte sospesi, ma l effetto di disturbo delle portate elevate, sia sull operatività di campo che sul pesce, si è protratto a lungo, portando alla decisione di sospendere le attività a metà maggio. I dati raccolti risultano in ogni caso abbastanza significativi per il tratto regolato (fino a stazione F31A), mentre si ritiene che siano decisamente meno attendibili per i tratti di valle. In ogni caso si ritiene fondamentale l integrazione con i dati della successiva campagna estiva (la prima del secondo triennio) e la rivalutazione della campagna con i rilievi della campagna primaverile successiva. onostante quanto premesso, anche in questa campagna, i rapporti tra le specie autoctone risultano pressoché stabili, con variazioni minime, non rivelando sostanziali modificazioni tra gli equilibri ittici e riconfermando quanto precedentemente detto per la campagna Dai dati raccolti e dalle analisi morfologiche e chimico-fisiche dei tratti indagati, si può quindi affermare che la comunità ittica rilevata risulta nuovamente in linea con quella attesa. 89/139

90 Grafico distribuzione delle famiglie nelle stazioni censite della campagna Grafico 3.11,- confronto delle campagne primaverili ( ) nel tratto tra Calcio e Pontevico 9/139

91 Grafico confronto delle campagne primaverili ( ) nel tratto tra Calcio e Pontevico Grafico confronto delle campagne primaverili ( ) nel tratto tra Pontevico e la confluenza in Po 91/139

92 Come visibile, le dinamiche tra le popolazioni si mantengono pressoché immutate, non identificando scompensi o mutamenti gravosi. Tale condizione riconferma, unitamente a tutte le altre analisi poste in essere, che attualmente lo schema di rilascio applicato non sta apportando impatti tali da incidere direttamente sullo stato dell ittiofauna autoctona popolante il fiume Oglio sublacuale. Anche in questa campagna si evidenzia allarmante la presenza delle specie alloctone, tra le quali è sempre il siluro (Silurus glanis) ad esercitare la pressione maggiore, costituendo circa il 55,4% della biomassa totale catturata (dato che, in ogni caso, risulta fortemente influenzato in eccesso dall insuccesso delle catture e del numero di stazioni realizzato). onostante ciò, l attuazione di progetti di contenimento nel tratto regolato da parte delle Province di Brescia e di Bergamo, in collaborazione con il Consorzio dell Oglio, ha evidenziato una netta regressione della specie nei tratti di intervento. Infatti, non solo i quantitativi numerici e di biomassa catturata sono diminuiti, ma lo sono anche la taglia media e l incidenza sulle specie autoctone. Precisamente è stato possibile osservare una redistribuzione spaziale delle specie indigene che, disponendo di nuovi meso-habitat e rifugi lasciati liberi dal siluro, hanno ricolonizzato aree in cui precedentemente non venivano rilevate. Inoltre, nei prossimi anni, si inizieranno ad osservare gli effetti benefici legati alla riduzione della pressione predatoria Fig alcune catture di siluro durante il progetto di contenimento del 211 Figura 3.4. fasi di cattura subacquea del progetto di contenimento del Analisi sintetica dei dati della campagna 12/12 Tratti previsti: Tratti indagati: Specie censite: Specie autoctone: Specie alloctone: totale soggetti catturati: Biomassa totale catturata (kg): /139

93 Abbondanze delle singole specie rilevate nella campagna 12/12 Specie F1A F4A F7A STC8 F11A F15A STE18 F21A F24A F27A F28A F3A FS31A FS44A Abramide - O/ R/ C/ S Alborella C O/ A/S A/S C/S C/S R/ R C/S R/ O/ C/ A/ C/S C/ A/S C/ C/ O/ R/ / / S S S S S Anguilla A/ O A/A R/ O/ A/A O/ O O R/ C/ R/ O/ - R/ - - A / / / S Aspio - R/ R/ O/ Barbo comune R/ R/ A R/ R/ O/ C/ C/ C/S C/ O/ O/ R/ R/ O/ /S S S S Barbo esotico Blicca - O/ - O/ Carassio O O/ R/ O/ C/ C/ O/ O/ O/ - R/ - - Carpa regina / A S C/ O/ R/ O/ O/ C/ O/ Cavedano R/ C C/S A/S C/ C/S M/S M A A/S C/S S A/ A/ A/ C/S C/ O/ O/ O/ A R/ R/ Cefalo calamita / /S /S - S S S S R/ O/ O/ Cobite O/ C/S C/ S Gambusia Gardon O/ Ghiozzo O/ O / C/S R/ C/S R/ O/ C/S R/ R/ R/ Gobione O/ R/ C/S O/ R/ O/ Lasca R/ C/ S R/ Luccio O/ O / O/ C/ C/S O/ O/ O/ Lucioperca R/ - R/ - O/ Misgurno Persico reale O/ C O/ O/ O/ O/ R/ O O O/ R/ R/ O/ R/ - R/ - - / / / Persico sole R O/ R/ O/ O/ R/ O O/ R/ - R/ - - / / Persico trota Pesce gatto Pesce gatto afr. Pigo O/ R/ O/ O/ R/ Pseudorasbora R/ R/ R/ R/ R/ R/ - R/ Rodeo amaro R O/ C/S O/ O/ O O R/ R/ C/ O/ R/ C/S C/ C/S - R/ - - / / / S S FS48A FS52C FS53B FS59A FS7A FS78B FS8A 93/139

94 Sanguinerola O/ Savetta R/ R/ Scardola C/ A O/ C/S A/S O/ C/S O A O/ R/ O/ R/ R/ Siluro S / / /S O/ M O/ C/ C/S A/S O A O/ O/ C/ O/ O/ O/ C/ O/ - R/ O/ O/ Storione cobice / / /S S S T. fario atlantica Tinca C/ C O/ R/ A/A O/ R/ R/ O/ R/ C/ R/ Triotto S R/ / C O/ C/S C/S C/S C/S O O/ R/ O/ S C/ R/ R/ R/ R/ / / S Vairone / R O/ / O / R O/ O/ S A/ R/ R/ COFROTO CAMPAGE PRIMAVERILI 4/1, 8/11 E 12/12 Secondo la stessa metodica presentata precedentemente si riportano i grafici di distribuzione e abbondanza delle principali specie rilevate nelle 3 distinte campagne 94/139

95 95/139

96 96/139

97 Come si evince dai grafici, il monitoraggio risulta penalizzato dall andamento dell ultima campagna, che limita la disponibilità dei dati e la significatività degli stessi. L analisi dei dati disponibili restituisce comunque un chiaro mantenimento della distribuzione e abbondanza delle specie principali e più sensibili. Tale condizione porta a definire un impatto nullo delle condizioni di rilascio che, allo stato attuale, non evidenziano disturbi significativi sullo stato di salute delle popolazioni autoctone. Per un più approfondito confronto delle prime due campagne di monitoraggio primaverile (4-1 e 8-11) si fa rimando alla relazione del secondo anno APPLICAZIOE DELL IDICE ISECI Anche per la campagna 12/12 è stato applicato l indice qualitativo ISECI. Tab tabella dati ISECI con comunità ittica standard e modificata. Evidenziati in grassetto e con colore grigio le stazioni per cui, applicando la modifica della comunità di riferimento, si osserva un significativo cambio del valore. Stazione normale modificato Valore Classe Valore Classe F1A,55 sufficiente,55 sufficiente F4A,49 sufficiente,49 sufficiente F7A,53 sufficiente,53 sufficiente STC8,16 cattivo,26 scarso F11A,54 sufficiente,54 sufficiente F15A,27 scarso,35 scarso 97/139

98 STE18,44 sufficiente,54 sufficiente F21A,36 scarso,34 scarso F24A,34 scarso,42 sufficiente F27A,45 sufficiente,57 sufficiente F28A,38 scarso,52 sufficiente F3A,4 scarso,5 sufficiente FS31A,38 scarso,46 sufficiente FS44A,45 sufficiente,57 sufficiente FS48A,36 scarso,36 scarso FS52C,25 scarso,25 scarso FS53B,43 sufficiente,43 sufficiente FS59A,35 scarso,35 scarso FS7A,38 scarso,38 scarso FS78A,25 scarso,25 scarso FS8A,25 scarso,25 scarso Cattivo - Scarso - Sufficiente - Buono - Elevato Al fine di osservare eventuali cambiamenti dello stato qualitativo dell indice Fauna Ittica, è stato effettuato un primo confronto tra i dati primaverili. A tale scopo, in modo da rendere più sensibile lo strumento ai cambiamenti accumunabili agli impatti derivanti dalla modulazione del DMV, si è ritenuto di impiegare la comunità ittica di riferimento modificata, tarando la risposta dell indice sulla comunità realmente popolante il fiume e stabilizzatasi in esso da diversi decenni. Tab confronto classi di qualità ISECI delle 3 campagne primaverili 4/1 Stazione 8/11 12/12 Valore Classe Valore Classe Valore Classe F1A,52 sufficiente,43 sufficiente,55 sufficiente STA3,55 sufficiente,53 sufficiente F4A,54 sufficiente,45 sufficiente,49 sufficiente F7A,52 sufficiente,4 sufficiente,53 sufficiente STC8,39 scarso,4 sufficiente,26 scarso F11A,39 scarso,51 sufficiente,54 sufficiente F15A,39 scarso,39 scarso,35 scarso STE18,42 sufficiente,41 sufficiente,54 sufficiente F21A,42 sufficiente,48 sufficiente,34 scarso F24A,56 sufficiente,54 sufficiente,42 sufficiente STF26,66 buono,74 buono F27A,56 sufficiente,52 sufficiente,57 sufficiente F28A,66 buono,59 sufficiente,52 sufficiente F3A,64 buono,6 buono,5 sufficiente FS3B FS31A,55 sufficiente,52 sufficiente,46 sufficiente FS33A 98/139

99 FS36A FS38A,78 buono,65 buono FS38B,67 buono FS39A,79 buono,78 buono FS39B,64 buono FS4A,69 buono,63 buono FS42A,7 buono,77 buono FS44A,53 sufficiente,49 sufficiente,57 sufficiente FS45A,6 buono FS47A,43 sufficiente FS48A,32 scarso,35 scarso,36 scarso Stazione 4/1 8/11 12/12 Valore Classe Valore Classe Valore Classe FS5A,25 scarso,43 sufficiente FS52B,39 scarso FS52C,31 scarso,33 scarso,25 scarso FS53A,21 scarso FS53B,37 scarso,25 scarso,43 sufficiente FS53C,45 sufficiente FS55A,39 scarso,47 sufficiente FS59A,35 scarso,34 scarso,35 scarso FS59B,35 scarso,28 scarso FS6A,35 scarso,24 scarso FS62A,28 scarso,34 scarso FS63A,3 scarso,15 cattivo FS64A,35 scarso,25 scarso FS67A,28 scarso,3 scarso FS7A,3 scarso,28 scarso,38 scarso FS74A,27 scarso FS75A FS77A,16 cattivo,25 scarso FS78B FS79A FS79B FS8A,15 cattivo,25 scarso Cattivo - Scarso - Sufficiente - Buono - Elevato Il mantenimento dei parametri qualitativi risulta evidente nelle prime 2 campagne (4-1 e 8-11); purtroppo data l incompletezza dei dati raccolti nella campagna non è possibile effettuare una valutazione estesa a tutto il fiume. Resta comunque evidente un sostanziale mantenimento delle classi di qualità per il tratto regolato (compreso tra la stazione F1A e la stazione F31A), con variazioni legate prevalentemente al malus derivante dalle specie alloctone (nella tabella sono state riportate evidenziate in grassetto rosso le stazioni in cui è stata rilevata un popolazione strutturata di siluro e 99/139

100 in grassetto viola dove ne è stata rilevata una presenza non strutturata, identificando così le diminuzioni di valore legate a questo malus). Come si può osservare, quindi, la maggior parte dei cambiamenti di classe tra le stazioni è più che altro legata alla migrazione delle specie alloctone all interno degli habitat fluviali. Infatti, al netto del malus generato dalla presenza del siluro, non si evidenzierebbero sostanziali cambiamenti di classe e, anzi, si riscontrerebbero molte più stazioni aventi una classe qualitativa nettamente più elevata. Il confronto tra le 3 campagne risulta quindi di significativa rilevanza per i primi due anni, che non denotano sostanziali variazioni tra le classi di qualità, mentre la terza campagna (12-12) necessiterà di integrazioni e valutazioni derivanti dai dati delle future campagne per rendere omogeneo e impiegabile il dato. In linea di massima, al netto di un teorico handicap dettato dalle condizioni climatiche avverse, si ritiene comunque che le variazioni osservabili sarebbero nettamente più miti e meno dequalificanti per alcune stazioni che, come detto, verranno rivalutate successivamente. 3.6 COSIDERAZIOI COCLUSIVE Al termine del terzo anno di sperimentazione si dispone di un approfondito livello di conoscenza del fiume e delle dinamiche che regolano gli equilibri ittici, ciò permette la realizzazione di un primo confronto tra campagne di monitoraggio e la valutazione della regola di rilascio applicata. Da tali confronti risulta: 1. una sostanziale stabilità, nel triennio, degli equilibri tra le popolazioni costituenti la comunità ittica; 2. il mantenimento della distribuzione ed abbondanza delle singole specie all interno del fiume; 3. la riconferma della vocazione ittica del fiume e del fatto che la comunità rilevata sia in linea con quella attesa e potenzialmente in grado di popolare le acque del fiume Oglio sublacuale; 4. non si sono riscontrati evidenti segni di disturbo correlabili all applicazione degli scenari di deflusso, dato il mantenimento della distribuzione e densità delle principali specie; 5. anzi, si ritiene che gli stessi non stiano influenzando negativamente la disponibilità di ambienti per la riproduzione, sviluppo e foraggiamento per l ittiofauna; 6. nuovamente si evidenziano diversi fattori limitanti la distribuzione e la qualità dell ittiofauna popolante il fiume Oglio sublacuale, identificabili nell alterazione morfologica, nella banalizzazione dell alveo e nella pressione biologica; 7. in ultimo si è provveduto all applicazione dell indice biologico ufficiale (ISECI), evidenziandone il limite applicativo in un fiume di grandi dimensioni ed avente elevata biodiversità e tipologia di impatti morfologici e biologici, limite che si riflette anche nelle valutazioni necessarie allo studio di un progetto di deflusso minimo vitale. In conclusione si può quindi affermare che nel fiume Oglio sublacuale, a seguito delle attività di rilievo e monitoraggio messe in atto, è stato identificato un sostanziale mantenimento degli equilibri ittici delineatisi nell ultimo decennio periodo per il quale si dispone di dati, anche se non sempre esaustivi e che, allo stato attuale, l applicazione degli scenari di Sperimentazione non influenza negativamente la disponibilità di ambienti popolabili e colonizzabili dall ittiofauna. Infatti, la comunità ittica popolante il fiume trova indistintamente aree idonee allo svolgimento delle proprie fasi fisiologiche e vitali. uovamente si torna a ribadire che i principali fattori limitanti la diffusione e la salute dell ittiofauna autoctona siano da ricercarsi nelle pressioni biologiche ed antropiche, oltre che ai più volte citati problemi legati alla morfologia fluviale e di banalizzazione dell alveo. 1/139

101 4. MOITORAGGIO IDROLOGICO ADAMETO GEERALE DELL AO IDORLOGICO Il terzo anno di svolgimento del Progetto di Sperimentazione si è caratterizzato con un andamento idrologico favorevole grazie alle precipitazioni e alle temperature primaverili, e la regolazione del lago ha raggiunto il massimo livello al 23/6/11. ella campagna estiva di monitoraggio è stato possibile mantenere costanti le portate erogate, mentre le portate derivate sono state modulate su base settimanale per utilizzare gli eventi meteo della stagione. Anche le campagne autunnale ed invernale hanno avuto svolgimento regolare, mentre la campagna primaverile del 212 è stata interrotta ad inizio maggio a causa di afflussi elevati in condizione di quasi completo riempimento dell invaso, per cui non è stato possibile laminarli nel lago. Campagna n. 9/211 La nona campagna di monitoraggio, prima del terzo anno, è stata anticipata a metà del mese di luglio ed è terminata entro il 1/8 per quanto riguarda il monitoraggio chimico fisico e il monitoraggio i- draulico. Sono state effettuate 48 misure di portata dirette, oltre a numerose giornate di rilevamento delle stazioni idrometriche realizzate in primavera; si è proceduto al monitoraggio degli immissari naturali ed artificiali potenzialmente significativi per l incremento di portata, sia mediante misure dirette, sia mediante rilevi speditivi e stime (soprattutto nei casi di portate minime). Campagna n. 1/211 Programmata con inizio alla metà del mese di novembre, ha avuto andamento regolare e gli scenari previsti sono stati tutti applicati. Sono state effettuate 44 misure di portata dirette. Campagna n. 11/212 L inverno ha registrato afflussi modesti, inferiori ai valori di magra ordinaria del periodo storico. E stato comunque possibile applicare gli scenari previsti, anche quello di rilascio maggiore, grazie alla regolazione del lago d Iseo che aveva provveduto al riempimento dell invaso concesso. L inizio della campagna è avvenuto alla fine di gennaio, in condizioni idraulicamente stabili, e l operatività è stata solo parzialmente ostacolata da precipitazioni nevose. Questa campagna ha visto l esecuzione di 47 misure di portata. Sono state eseguite in contemporanea con il monitoraggio chimico fisico per ottenere una fotografia dettagliata degli effetti di questi scarichi sulle condizioni generali del fiume. Campagna n. 12/212 L esecuzione della campagna ha subito un repentino stop dopo che erano stati monitorati due scenari, 7,5% e 1%, a causa di una perturbazione consistente, a cui sono seguiti deflussi dal lago ben superiori a 1 mc/s per alcuni giorni. La situazione normale si è ristabilita a metà del mese di maggio, ma poi dal giorno 2/5 i deflussi sono nuovamente saliti a valori che impedivano l applicazione degli scenari nei tratti sottesi, obiettivi principali della campagna. Si è allora deciso di interrompere la campagna, perché il monitoraggio sarebbe avvenuto in periodo climatico prossimo all estate, e quindi con caratteristiche troppo difformi dal periodo in cui si era svolta la prima parte. Le misure di portata eseguite sono state /139

102 4.2 ITERVETI SULLA RETE DI MOITORAGGIO a) Si è proceduto alla realizzazione della stazione di monitoraggio di Roccafranca, chiesta dal Tavolo Tecnico, con la quale si è ottenuto il monitoraggio in continuo dei livelli del f. Oglio a monte della traversa, e delle portate prelevate dalla derivazione irrigua denominata Conta. I dati rilevati sono trasmessi alla banca dati del Consorzio dell' Oglio, e sono resi pubblici attraverso il sito web Simultaneamente il Consorzio ha proceduto ad una serie di misure di portata sul fiume, così da creare un set di dati per la formazione della scala di portata della stazione. Le misure devono essere ripetute periodicamente, dopo il verificarsi di eventi particolari di magra, per consentire l aggiornamento della scala. Tutte le modifiche ad essa che devono essere apportate sono registrate nella banca dati, per cui è assicurata la continuità storica dei valori rilevati. b) Il Consorzio dell' Oglio ha completato il telerilevamento dei dati delle sezioni di misura delle portate derivate dalle Utenze irrigue, installando n. 7 nuove stazioni, per cui ora sono 16 le derivazioni irrigue dotate di trasmissione dati in tempo reale. c) E stata realizzata anche la teletrasmissione dei dati della Roggia Molinara, che non fa parte del sistema irriguo del f. Oglio di competenza del Consorzio. d) Sempre utilizzando il sito web del Consorzio, è stato creato un quadro sinottico delle derivazioni sia irrigue che idroelettriche, aggiornate giornalmente, nel quale sono riportati i dati medi giornalieri delle derivazioni, le portate di concessione, la portata teorica di rilascio del DMV e la portate reale giornaliera. L accesso è riservato ai componenti il Tavolo tecnico e a coloro che ne fanno semplice richiesta al Consorzio. Misure e stime 4.3 COSIDERAZIOI SULLE CAMPAGE DI MISURA L attività in campo ha confermato la validità sia dei metodi sia delle attrezzature impiegate nel monitoraggio; per alcune delle sezioni di misura si è deciso di operare uno spostamento di alcune centinaia di metri, alla ricerca di migliori condizioni di operatività e per sfruttare migliori situazioni di regolarità della corrente in alveo che consentissero maggiori precisioni di misura. Calendario generale dell attività di monitoraggio ell Allegato è riportato il calendario generale delle attività svolte, suddiviso per campagna e per scenario applicato; inoltre sono riportati i giorni o il periodo di campionamento per ciascuna delle Azioni previste dal Progetto di Sperimentazione. Tabelle delle principali grandezze idrologiche del bacino del lago d Iseo e del f. Oglio sublacuale ell Allegato sono riportate in forma tabellare le portate giornaliere degli afflussi al lago, del deflusso dalla traversa fluviale di Sarnico, della portata complessiva derivata dalle Utenze irrigue del tratto di fiume regolato dal Consorzio dell' Oglio, i valori dei livelli del lago sullo zero idrometrico di Sarnico e del fiume a monte dell ultima traversa sommersa di Calcio. Tabelle delle portate nelle sezioni Al fine di rendere più immediata l analisi dell andamento idraulico delle campagne, i risultati sono stati inseriti in tabelle separate per le sezioni del fiume e per le sezioni sottese dalle derivazioni idroelettriche. ell Allegato sono riportati i prospetti delle portate medie giornaliere registrate nei singoli scenari, suddivisi per campagna di monitoraggio. Per lo scenario primario della campagna, cioè quello appli- 12/139

103 cabile a tutto il fiume, la tabella riporta tutte le stazioni di misura, individuate dalla posizione chilometrica rispetto all origine del tratto sublacuale, e le portate relative ai giorni di attuazione dello scenario. Per gli altri scenari le stazioni sono quelle presenti nei tratti sottesi dalle singole centrali idroelettriche. Tabelle dei rilasci a valle delle derivazioni ell Allegato sono inoltre riportati i valori delle portate medie giornaliere di DMV rilasciate a valle delle grandi derivazioni irrigue e delle derivazioni idroelettriche, nei giorni di applicazione degli scenari e di svolgimento dei campionamenti. elle Tabelle sono evidenziati con lo sfondo in colore arancio i giorni in cui si è registrata una portata rilasciata inferiore a quella prevista dal PTUA, quando lo scarto rispetto al valore teorico sia stato superiore al 5 % di tale valore. Si ricorda che questo range di tolleranza è legato al concetto di misura di portata, per la quale non esiste un valore esatto a causa di variazioni anche minime nell istante di tempo e nelle diverse zone della sezione, principalmente dovute ad irregolarità del fondo dell alveo. 13/139

104 5. DEFIIZIOE DEI TRATTI FLUVIALI E AALISI STATISTICA DEI DATI I 16 tratti fluviali sono stati definiti in base alle caratteristiche morfologiche del fiume e alle discontinuità longitudinali, laterali, geopedologiche e granulometriche, quindi per ovvi motivi, sono state incluse le opere antropiche di natura idraulica, che sono risultate determinanti nella ripartizione del fiume stesso in tratti. Il primo tratto di fatto è risultato essere suddiviso in ulteriori 13 sottotratti contraddistinti per l appunto dai numerosi sbarramenti e da traverse che permettono il prelievo di acqua per scopi industriali ed irrigui. Questa suddivisione risulta, quindi, coerente al contesto generale nel quale si inserisce il presente progetto di sperimentazione in quanto la presenza di traverse impone il rilascio del deflusso minimo vitale. In Allegato III - tabella I- sono riportati i 27 tratti definiti dal presente gruppo di lavoro a confronto con i 33 tratti suggeriti da Regione Lombardia al fine di evidenziare le scarse differenze tra le due proposte e che ha spinto quindi il gruppo di lavoro a utilizzare i tratti definiti dal gruppo stesso (in sede di Tavolo Tecnico del 2 marzo 212 sia il gruppo di lavoro che Regione Lombardia hanno presentato la proposta dei tratti omogenei) AALISI DEL FIUME OGLIO SUBLACUALE PER LA DEFIIZIOE DI TRATTI OMOGEEI La funzionalità ecologica e la capacità autodepurativa di un ecosistema fluviale, così come la struttura delle comunità biologiche è influenzata dalle caratteristiche geomorfologiche del sistema fluviale e dalle modificazioni delle stesse causate dall insediamento e dalle attività antropiche, da opere per la messa in sicurezza contro il rischio idraulico (argini, difese di sponda longitudinale e trasversale) e per lo sfruttamento della risorsa idrica (traverse, derivazioni irrigue e industriali) (Pinay et al., 2; Pinay et al., 22; Tabacchi et al., 29; Elosegi et al., 21; Corenblit et al., 211). L analisi del fiume Oglio sublacuale è stata condotta partendo dalla suddivisione in tratti omogenei suggerita dall analisi morfologica e delle tendenze evolutive riportata nello studio di fattibilità della sistemazione idraulica dell AdB-Po - Relazione dell attività Definizione delle tendenze evolutive dell alveo e delle forme fluviali riattivabili 1. La classificazione in 12 tratti omogenei (Fig. 5.1 e tab. 5.1) è una suddivisione robusta, realizzata implementando la suddivisione in tratti omogenei già eseguita nel progetto SP1 Piene e naturalità alvei fluviali 4 fase (stralcio residuo) 2, attraverso i rilievi aereo- 1 L Autorità di Bacino del fiume Po nello Studio di fattibilità della sistemazione idraulica del 23 ha perseguito l obiettivo di definire degli interventi necessari per l attuazione delle linee definite nel Piano stralcio delle fasce fluviali (PSFF) e nel Progetto di Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI). Le attività svolte per raggiungere tale obiettivo riguardano: 1-quelle atte ad implementare e approfondire le conoscenze sul sistema idrografico studiato (indagini relative agli aspetti plano altimetrici, alle opere idrauliche, alle caratteristiche geomorfologiche, alle condizioni di uso del suolo e agli aspetti idrologici -portate di piena al colmo, delle onde e dei volumi di piena- e idraulici -profili di piena relativi alle diverse condizioni di regime idrologico e alle valutazioni sul trasporto solido-) e 2- quelle di rielaborazione delle conoscenze acquisite al fine di sintetizzare l assetto del corso d acqua nelle attuali condizioni, con riferimento alla caratterizzazione delle condizioni di criticità rispetto alla sicurezza idraulica e all assetto ecologico del sistema fluviale, e di definire l assetto di progetto dell asta fluviale in studio a scala di insieme, con l individuazione degli schemi di funzionamento idraulico, e la predisposizione dei progetti di fattibilità degli interventi da realizzare e del piano generale di monitoraggio e manutenzione ( fattibilitadellasistemazioneidraulicadeicorsid146acqua.html). 2 Il Sottoprogetto SP1.1 "Piene e naturalità degli alvei" degli anni 9 (1997) ha sistematizzato le conoscenze disponibili per i corsi d'acqua principali del bacino del Po, generando Schede descrittive della morfologia degli alvei, ed è stato utilizzato come base conoscitiva dal PSFF e dal PAI insieme alla Relazione Annesso: monitoraggio morfologico e del trasporto solido degli alvei del PSFF, che stabilisce, per la prima volta, le regole e i riferimenti metodologici per il monitoraggio degli aspetti morfologici e sedimentologici degli alvei fluviali, quale strumento per attuare il PSFF; 14/139

105 fotogrammetrici e topografici e i risultati della determinazione sperimentale delle caratteristiche granulometriche dell alveo e della determinazione degli indici morfometrici, applicando la metodologia descritta da Rosgen (1994) 3. In particolare, i tratti omogenei sono stati individuati fermandosi al primo e al secondo livello di classificazione, considerando quindi le caratteristiche morfologiche dell alveo (il profilo planimetrico, la pendenza media del corso d acqua e le sezioni trasversali della valle o dell alveo) e il materiale di fondo alveo. Tab Tratti omogenei definiti dall AdB-Po secondo i criteri dello studio di fattibilità. Tratto AdB- Po Località I Prog. I_km Località F Prog. F_km OG 12 Emissario Lago d Iseo 11,94 Ponte stradale Pontoglio 128,28 OG 11 Ponte stradale Pontoglio 128,28 Ponte stradale Pumenengo 143,26 OG 1 Ponte stradale Pumenengo 143,26 Ponte SS 235 (Soncino) 154,45 OG 9 Ponte SS 235 (Soncino) 154,45 Località Bompensiero 162,2 OG 8 Località Bompensiero 162,2 Ponte stradale Bordolano 175,58 OG 7 Ponte stradale Bordolano 175,58 Ponte stradale Pontevico 187,2 OG 6 Ponte stradale Pontevico 187,2 Confluenza Mella in Oglio 22,95 OG 5 Confluenza Mella in Oglio 22,95 Ponte stradale Isola Dovarese 221,73 OG 4 Ponte stradale Isola Dovarese 221,73 Confluenza Chiese in Oglio 227,22 OG 3 Confluenza Chiese in Oglio 227,22 Ponte Marcaria 24,45 OG 2 Ponte Marcaria 24,45 Bocca Chiavica 258,99 OG 1 Bocca Chiavica 258,99 Confluenza Oglio in Po 267,13 3 L attività 2 Caratterizzazione geometrica, geomorfologica ed idraulica del reticolo idrografico delle aree soggette ad allagamento del sottoprogetto SP1 Piene e naturalità alvei fluviali ha permesso di valutare gli aspetti morfologici e idraulici del reticolo idrografico nelle loro dinamiche evolutive e nelle interazioni con gli interventi antropici. 15/139

106 Fig Mappa dell asta fluviale del fiume Oglio sublacuale suddivisa in 12 tratti omogenei secondo i criteri dello studio di fattibilità dell AdBPo. Alla luce degli obiettivi del presente progetto e di una visione di insieme del sistema fluviale, i 12 tratti omogenei sono stati un ottima base di partenza per una revisione delle discontinuità di varia natura che insistono lungo l asta fluviale del fiume Oglio sublacuale. Utilizzando i 12 tratti omogenei dell AdB- Po è stato deciso di non seguire le indicazioni di Rinaldi et al. (211) per la definizione di tratti omogenei (cap. 4 del Manuale tecnico di Rinaldi et al., 211), ma semplicemente sono state intergrate le indicazioni riguardanti le discontinuità (par pag. 81 del Manuale tecnico di Rinaldi et al., 211). Riassumendo, i criteri utilizzati nel presente lavoro al fine di determinare tratti omogenei per la gestione del DMV nel fiume Oglio sublacuale sono: 1- I 12 tratti omogenei per le caratteristiche geomorfologiche definiti dall AdB-Po; 2- discontinuità pedologica-geomorfologica: variazione dei sottosistemi dell unità di paesaggio u- tilizzando la Carta Pedologica della Regione Lombardia (Geoportale della Lombardia); voce analizzata unità di paesaggio ; 3- discontinuità longitudinale: variazione della pendenza del fondo dell alveo per cause naturali o artificiali attraverso l analisi delle 331 sezioni dallo studio di fattibilità dell AdB-Po, lo shape opere lineari creato durante l Analisi del Catasto delle opere (studio di fattibilità dell AdB-Po) e la confluenza di altri corsi d acqua Tipizzazione dei corsi d acqua 4 (ARPA Lombardia, 29); [ 4 ] L approccio sviluppato dal MATTM nel Decreto n 131 del 16 giugno 28, derivato dall approccio del Centre ational du Machinisme Agricole, du Gènie Rural, des Eaux et des Fôrets (CEMAGREF) per la Francia, prevedeva tre fasi: i) regio- 16/139

107 4- discontinuità laterale: fasce PAI, Analisi del catasto delle opere idrauliche dell AdBPo, variazione della larghezza dell alveo (CTR 1:1. e software ArcGis 9.); 5- discontinuità nella granulometria dell alveo: Determinazione sperimentale delle caratteristiche granulometriche dell alveo dell AdB-Po e esperienza di campo. nalizzazione e definizione delle Idro-Ecoregioni (HER),ii) definizione delle tipologie e iii) definizione delle tipologie di dettaglio. I principali fattori che determinano le caratteristiche dei sistemi idrici sono la geologia, l orografia e il clima, che regolano la morfodinamica e i parametri idrochimici a scala di tratto fluviale e, di conseguenza, regolano l ecosistema e le biocenosi presenti. In Tabella I sono riportati gli indicatori attribuiti ai diversi livelli di tipizzazione. Tabella I. Lista dei fattori considerati nei tre livelli proposti per l individuazione delle tipologie per i fiumi italiani. Livello 1 Regionalizzazione 2 Definizione delle tipologie 3 Definizione delle tipologie di dettaglio Descrittori Localizzazione geografica morfometrici climatici Geologici Idromorfologici Ideologici Altitudine, Latitudine, Longitudine, Pendenza media del corpo idrico Precipitazione, Temperatura dell aria Composizione geologica del substrato Distanza dalla sorgente Morfologia dell alveo principale Perennalità e persistenza Origine del corso d acqua Possibile influenza del bacino a monte Temperatura Portata / Regime / Curve durata Interazioni con la falda Carattere lentico-lotico Altro L individuazione delle tipologie si basa su pochi e semplici descrittori abiotici, il più possibile indipendenti dalla presenza di eventuali alterazioni antropiche del sistema fluviale. Per la definizione in Regione Lombardia delle tipologie fluviali è stato applicato il protocollo operazionale predisposto dal MATTM (Buffagni et al, 26) che fino al livello 2, si articola in 6 step ad ognuno dei quali corrisponde un descrittore: step 1 attribuzione ad una Idro-Ecoregione; step 2 perennità o temporaneità; step 3 origine/persistenza del corso d acqua; step 4 - distanza dalla sorgente/morfologia dell alveo; step 5 - posizionamento delle separazioni tra i diversi tratti fluviali successivi; step 6 - influenza del bacino a monte. In sintesi, l analisi svolta da ARPA Lombardia ha fatto riferimento ai seguenti punti: 1. estrazione di tutte le aste naturali; 2. individuazione per ciascuna asta o tratto di asta dello stato idrologico naturale perenne o temporaneo; 3. individuazione della morfologia confinata o modificabile dell alveo nel caso di aste/tratti naturali temporanei; 4. individuazione origine del corso d acqua; 5. distanza dalla sorgente - posizionamento delle sezioni relative ai 5, 25, 75, 15 e oltre 15 km sulle altre aste naturali perenni; 6. posizionamento accurato delle sezioni di separazione tra i diversi tratti fluviali successivi; 7. valutazione dell influenza delle eventuali Idro-Ecoregioni di monte; 8. codifica dei tratti fluviali. 17/139

108 5.2.- DISCOTIUITÀ PEDOLOGICA-GEOMORFOLOGICA La carta pedologica della Regione Lombardia (Geoportale della Lombardia), ed in particolare la voce unità di paesaggio, ha permesso di suddividere il fiume Oglio sublacuale in segmenti caratterizzati dai Sistemi di paesaggio: - M Anfiteatri morenici dell alta pianura : sottosistema MR1 - Depositi morenici recenti ( wurmiani ) dotati di morfologia aspra e costituiti da sedimenti glaciali e subordinatamente fluvioglaciali e fluviolacustri, generalmente poco alterati, con diffusa presenza di pietrosità in superficie e di scheletro nei suoli. - V Valli alluvionali rappresentanti il reticolato idrografico olocenico :. sottosistemi VT1 e VT2 - Superfici terrazzate costituite da alluvioni antiche o medie, delimitate da scarpate d erosione, e variamente rilevate sulle piane alluvionali (Olocene antico). sottosistemi VA8, VA6, VA4, VA3 - Piane alluvionali inondabili con dinamica prevalenmente deposizionale, costituite da Sedimenti recenti od attuali (Olocene recente ed attuale). Considerando la classificazione del fiume Oglio sublacuale secondo le unità di paesaggio, esso appartiene all ambito fisiografico di Pianura: dal km 112 al km 138 l unità fisiografica è di Alta pianura (pendenze >.15%), mentre dal km 138 al km 266 l unità fisiografica è di Bassa Pianura (pendenze <.15%). La sovrapposizione dei 12 tratti omogenei definiti dall AdB-Po ha evidenziato che la variazione del sottosistema dell unità di paesaggio coincide con il passaggio dai tratti: OG9-OG8, OG6- OG5, OG5- OG4, OG3-OG2 e OG2-OG1. La figura pone in relazione i 12 tratti dell AdBPo con le unità di paesaggio della carta pedologica. 18/139

109 Legenda Tratti_AdBPo OG 1 OG 2 OG 3 OG 4 OG 5 OG 6 OG 7 OG 8 OG 9 OG 1 OG 11 OG 12 Unità di Paesaggio MR1 VA3 VA4 VA5 VA6 VA8 VT1 VT2 confine_bacino_oglio mella strone t_cherio chiese_sublacuale iseo Fig Unità di paesaggio caratterizzanti l asta fluviale del fiume Oglio sublacuale5. Sono evidenziati anche i 12 tratti omogenei definiti nello Studio di fattibilità dell AdBPo 5 Le unità di paesaggio che caratterizzano l asta fluviale del fiume Oglio sublacuale sono: MR1 Cordoni morenici principali e secondari, compresi quelli addossati ai versanti montuosi, generalmente a morfologia netta, con pendenze da basse a molto elevate, costituiti da depositi grossolani poco classati immersi in matrice fine (sabbie e limi) ; VA3 Superficie modale subpianeggiante della piana alluvionale a meandri e di tracimazione, facente transizione tra le aree più rilevate (dossi) e quelle più depresse (conche) ; VA4 Conche chiuse di forma subcircolare, artificialmente drenate, rappresentanti le parti depresse delle piane alluvionali di tracimazione e meandriformi, costituite da sedimenti molto fini da cui dipende lo scarso drenaggio interno dei terreni ; VA5 Golene protette da arginature artificiali, inondabili durante gli eventi di piena straordinaria, caratteristiche delle sole piane alluvionali di tracimazione e meandriformi ; VA6 Superfici adiacenti ai corsi d acqua ed isole fluviali inondabili durante gli eventi di piena ordinaria. elle piane di tracimazione ed a meandri coincidono con le golene aperte ; nelle piane a canali intrecciati e rettilinei si identificano con gli alvei di piena a vegetazione naturale riparia ; VA8 Superfici subpianeggianti corrispondenti alle piane alluvionali delle valli più incise, comprese tra i terrazzi antichi e le fasce maggiormente inondabili limitrofe ai corsi d acqua, da cui sono generalmente separate da gradini morfologici. Appartengono ai tratti medio-alti dei fiumi ove dominano patterns intrecciati, rettilinei e sinuosi ; VT1 Terrazzi fluviali stabili, delimitati da scarpate erosive evidenti, a morfologia pianeggiante o ondulata, comprendenti antiche linee di drenaggio (paleoalvei) lievemente ribassate ed affrancate dall idromorfia ; VT2 Terrazzi fluviali subpianeggianti condizionati da un drenaggio lento, causato dal ristagno e dal deflusso di acque provenienti da superfici più rilevate. Coincidono spesso con paleoalvei, conche e depressioni. 19/139

110 5.3.- DISCOTIUITÀ LOGITUDIALE L analisi della variazione delle pendenze dell alveo associate alla presenza di discontinuità artificiali ha permesso di evidenziare che le numerose traverse e briglie, coincidenti essenzialmente agli sbarramenti e derivazioni delle acque per usi industriali e per usi irrigui, generano le più forti discontinuità longitudinali nel fiume. L analisi è stata condotta confrontando le pendenze del fondo calcolate dalle 331 sezioni effettuate per lo studio di fattibilità dell AdB-Po e lo shape opere lineari creato, sempre per lo stesso studio, durante l Analisi del Catasto delle opere idrauliche. La tabella 5.2 elenca le opere artificiali utilizzate nella revisione dei tratti omogenei definiti dall AdB-Po. La maggior parte delle traverse individuate ricade all interno dei tratti omogenei definiti dall AdB-Po; l unica eccezione è la traversa al ponte di Soncino-Orzinuovi al km 154,4 che coincide con la fine del tratto OG1 e l inizio del tratto OG9. Tab Discontinuità della pendenza del fondo generate da traverse e briglie. Località Traversa Progressiva Km Pendenza fondo (%) Tratto AdB-Po Sarnico Diga di Sarnico e Centrale Montecchio 112,94 OG12 Capriolo Centrale Capriolo 114 2,75 OG12 Castelli Calepio Centrale Castelli Calepio 115,7 4,39 OG12 Tagliuno Centrale Tagliuno 119,8,92 OG12 Palazzolo sull'oglio Traversa Palazzolo sull Oglio 122,2 1,52 OG12 Palosco Centrale Palosco 124,2 1,39 OG12 Cividate al Piano Centrale Cividate al Piano 131,6,68 OG11 Calcio aviglio di Cremona e Roggia Antegnata 135,2 1,27 OG11 Urago d Oglio Roggia Molina 136,7 1,11 OG11 Pumenengo aviglio Grande Pallavicino 141,3 1,82 OG11 Torre Pallavicina aviglio di alimentazione impianto di acquacoltura 147,7 1,35 OG1 Soncino SS235 Ponte Soncino-Orzinuovi 154,4,95 OG1-OG9 Isola Dovarese Traversa al ponte vecchio 218,9 2,11 OG5 La confluenza dei principali affluenti crea anch essa una discontinuità di tipo naturale perché può determinare significativi incrementi localizzati di portate liquide e/o solide. L analisi di queste discontinuità naturali è stata condotta considerando l applicazione del processo di tipizzazione sul fiume Oglio sub lacuale da parte di ARPA Lombardia e dai risultati dei primi tre anni di sperimentazione per la definizione del deflusso minimo vitale. È stato deciso quindi di considerare solo i quattro principali affluenti caratterizzati da valori di portata più consistenti: tra il km 126 e il km 127 entra il fiume Cherio (OG12, AdB-Po), al km 187 il fiume Strone (OG7, AdB-Po), al km 23,5 il fiume Mella (OG5, AdB-Po) ed tra il km 234 e il km 235 il fiume Chiese (OG3, AdB-Po). La tabella 5.3 illustra i 5 corpi idrici individuati da ARPA Lombardia per il fiume Oglio sublacuale. 11/139

111 Tab Tipizzazione del fiume Oglio sub-lacuale (ARPA Lombardia) ome CIS Oglio postlacuale Tipologia F F F F F ome tratto tipizzato OGLIO_POST_ 1 OGLIO_POST_ 2 OGLIO_POST_ 2 OGLIO_POST_ 2 OGLIO_POST_ 3 Inizio - termine tratto tipizzato da L. Iseo a confl. Cherio dal Cherio a confl. Chiese dal Cherio a confl. Chiese dal Cherio a confl. Chiese dal Chiese a immis. in Po Codice tratto OG5 OG6 OG6 OG6 OG7 Inizio - termine corpo idrico da L. Iseo a confl. Cherio dal Cherio a confl. dello Strone da Strone a confl. del Mella dal Mella a confl. del Chiese dal Chiese a immis. in Po Cod corpo idrico Ecotipo OG5_1 22 Criterio OG6_ confluenza 5 confluenza - OG6_ cambio qualità SECA OG6_3 24 OG7_ DISCOTIUITÀ LATERALE L analisi della cartografia e le conoscenze di campo associate agli shape delle fasce PAI A, B e C e delle opere lineari (Analisi del Catasto delle opere idrauliche) hanno permesso di identificare le discontinuità laterali, essenzialmente generate dalla presenza di argini, muri arginali e difese di sponda trasversali. La presenza di argini inizia ad interessare in modo continuo l asta fluviale a partire dal tratto OG5 e OG4 (AdB-Po) in prossimità della confluenza del fiume Mella; inoltre dal tratto OG5, a valle del fiume Mella, le fasce PAI di deflusso di piena (A) e quella di esondazione (B) iniziano a coincidere. I tratti OG3 e OG2 (AdB-Po) sono i più artificializzati, gli argini risultano a ridosso del corso d acqua. el tratto OG1, invece, argini e fasce A e B coincidono, ma non risultano adiacenti all alveo bagnato, la zona golenale o fascia B risulta più ampia, probabilmente a causa della confluenza nel fiume Po. La variazione della larghezza dell alveo è stata determinata dopo avere misurato, attraverso le CTR (1:1.) ed il software ArcGis 9., la larghezza dell alveo fluviale ad ogni km di fiume, a partire dalla diga di Sarnico fino alla foce in Po, per un totale di 155 valori. Le singole osservazioni sono state raggruppate secondo i tratti definiti dall AdB-Po e per ciascuno di essi è stata calcolata la larghezza media con l errore standard (tab. 5.4). Dalla tabella 5.4 risulta chiaro che il tratto OG5 divide l asta fluviale in due tratti di fiume caratterizzati da una larghezza media dell alveo molto diversa. E stato quindi deciso di suddividere il corso del fiume in due tratti: dal km 11,9 al km 221,7 (dal tratto OG12 al tratto OG5 compreso dell AdB-Po) e dal km 221,7 al km 267 (tratto da OG4 a OG1 dell AdB Po), rispettivamente caratterizzati da una larghezza media di 44±16 metri e di 88±2 metri. Tab Larghezza media dell alveo ed errore standard calcolato per i tratti dell AdB-Po. Tratto AdB- Po Prog. I_km Prog.F_km Larghezza media dell'alveo errore standard OG 12 11,94 128,28 48,8 ± 5,78 OG ,28 143,26 33,52 ± 2,54 OG 1 143,26 154,45 34,8 ± 1,33 OG 9 154,45 162,2 35,49 ± 5,29 OG 8 162,2 175,58 35, ± 2,86 111/139

112 Tratto AdB- Po Prog. I_km Prog.F_km Larghezza media dell'alveo errore standard OG 7 175,58 187,2 43,9 ± 3,42 OG 6 187,2 22,95 47,4 ± 2,26 OG 5 22,95 221,73 62,12 ± 3,52 OG 4 221,73 227,22 83,87 ± 7,32 OG 3 227,22 24,45 82,46 ± 5,66 OG 2 24,45 258,99 92,17 ± 3,71 OG 1 258,99 267,13 92,73 ± 1, DISCOTIUITÀ ELLA GRAULOMETRIA DELL ALVEO L analisi della granulometria dell alveo è stata condotta combinando i risultati della relazione Determinazione sperimentale delle caratteristiche granulometriche dell alveo dell AdB-Po con quelli di campo. Durante i campionamenti dei primi due anni di sperimentazione è stato osservato un cambiamento nella trasparenza delle acque da limpide a torbide coincidente con una variazione della granulometria del fondo da grossolano (ghiaia>7%) a fine (sabbia >8%) tra la stazione presso il ponte di Castelvisconti-Acqualunga al km ed il successivo ponte di Bordolano-Quinzano d Oglio al km Tale variazione coincide con la fine del tratto OG8 e l inizio del tratto OG7 dell AdB-Po IMPORTAZA RELATIVA DEI CRITERI DEFIITI PER LA SUDDIVISIOE DEL FIUME OGLIO SUBLACUALE I TRATTI OMOGEEI FIALIZZATI ALLA DEFI- IZIOE E GESTIOE DEL DEFLUSSO MIIMO VITALE DEL FIUME STESSO. Il fiume Oglio sublacuale è caratterizzato dalla presenza di sei centrali idroelettriche nei primi 22 km del suo corso. Questo tratto di fiume risulta frammentato dalla presenza degli sbarramenti per il prelievo di acqua da destinare alle centrali idroelettriche che determinano un alternanza di parti di fiume bacinizzate e parti di fiume lotiche con bassi valori di portata, non consoni alla natura del fiume stesso. ell ottica della definizione e gestione del deflusso minimo vitale a valle di tali sbarramenti è stato deciso di considerare i primi 22km di fiume come un tratto distinto dal resto del fiume e di suddividere questo tratto in sottotratti, caratterizzati appunto dalla natura lentica di bacini o da quella lotica delle zone sottese. I restanti 132 km di fiume sono stati suddivisi considerando come criterio più importante la discontinuità longitudinale determinata dalle numerose traverse per il prelievo di acqua a scopo irriguo e per la stabilità dei ponti, qualora la loro presenza determini una variazione della pendenza del fondo dell alveo dell 1%: OGS_1 termina alla traversa a Calcio per il aviglio di Cremona e Roggia Antegnata; OGS_2 termina alla traversa a Urago d'oglio per Roggia Molina; OGS_3 termina alla traversa a Pumenengo per aviglio Grande Pallavicino; OGS_4 termina alla traversa a Pumenengo per Cavo Molinara; OGS_5 termina alla traversa per Cavo di suppeditazione; OGS_6 termina alla traversa al ponte di Soncino e OGS_11 termina alla traversa al ponte di Isola Dovarese. I tratti OGS_7, OGS_8, OGS_9 e OGS_1 rispecchiano la suddivisione dei tratti AdB-Po, rispettivamente OG9, OG8, OG7 e OG6. Sono stati considerati in ordine di importanza i criteri inerenti: l unità di paesaggio per il tratto OGS_7 per il quale da VA8 si passa a VA8 e VA6 nel tratto OGS_8; la discontinuità della granulometria del fondo dell alveo per il tratto OGS_8 e la discontinuità naturale generata dalla presenza e dal trasporto solido nel fiume Oglio del fiume Strone per il tratto OGS_9 e del fiume Mella 112/139

113 per il tratto OGS_1. Questi ultimi tratti hanno quindi considerato la suddivisione definita nel processo di tipizzazione da ARPA Lombardia. Proseguendo, la fine del tratto OGS_11, del tratto OGS_12, del tratto OGS_14 e del tratto OGS_15 è stata determinata sempre dal cambiamento di unità di paesaggio: da VA6/VA8 a VA6/VA8/VA3 per il primo tratto, da VA8/VA3 a VA6/VA3 per il secondo, da VA6/VA3/VA4 a VA6/VA4 per il terzo e da VA6/VA3 a VA6/VA3/VA4 per il quarto. Il tratto OGS_13 è stato delimitato dalla confluenza nel fiume Oglio del fiume Chiese (discontinuità naturale e tipizzazione). Infine il tratto OGS_16 termina con la confluenza in Po del fiume Oglio sublacuale. La tabella 5.5 riassume i 16 tratti e le discontinuità che hanno generato la fine e l inizio di ogni tratto, mentre la tabella 5.6 riporta la chilometrica di inizio e fine tratto. Infine, la figura 5.3 illustra il corso del fiume suddiviso nei 16 tratti definiti dal presente lavoro. Il tratto OGS_1 è ripartito in 13 sottotratti per la presenza degli sbarramenti delle sei centrali idroelettriche che lo caratterizzano (Fig. 5.4). I sotto-tratti sono distinti dalla lettera A ad indicare i tratti bacinizzati, a monte degli sbarramenti, e dalla lettera B ad indicare quelli sottesi, a valle degli sbarramenti delle centrali. Tab Elenco dei 16 tratti definiti considerando le caratteristiche morfologiche e le discontinuità incidenti sul fiume Oglio sublacuale. Tratti Delimitazione OGS_1 OGS_2 OGS_3 OGS_4 OGS_5 OGS_6 OGS_7 OGS_8 OGS_9 OGS_1 OGS_11 OGS_12 OGS_13 OGS_14 OGS_15 OGS_16 Discontinuità longitudinale artificiale Discontinuità longitudinale artificiale Discontinuità longitudinale artificiale Discontinuità longitudinale artificiale Discontinuità longitudinale artificiale Discontinuità longitudinale artificiale Discontinuità pedologica Discontinuità granulometrica Discontinuità longitudinale naturale Discontinuità longitudinale naturale Discontinuità longitudinale artificiale Discontinuità pedologica Discontinuità longitudinale naturale Discontinuità pedologica Discontinuità pedologica Traversa di Calcio (aviglio di Cremona e Roggia Antegnata) Traversa di Urago d'oglio (Roggia Molina) Traversa di Pumenengo (aviglio Grande Pallavicino) Traversa di Pumenengo (Cavo Molinara) Traversa (Cavo di suppeditazione) Traversa al ponte di Soncino VA8 --> VA8/VA6 dal 7% ghiaia a 7% sabbia confluenza del fiume Strone confluenza del fiume Mella Traversa al ponte di Isola Dovarese da VA8/VA3 a VA6/VA3 confluenza del fiume Chiese da VA6/VA3/VA4 a VA6/VA4 da VA6/VA3 a VA6/VA3/VA4 113/139

114 Tab. 5.6 Chilometrica iniziale e finale dei 16 tratti e dei 13 sotto-tratti del segmento OGS_1 definiti considerando le caratteristiche morfologiche e le discontinuità incidenti sul fiume Oglio. TRATTI PROPOSTI Località di inzio tratto prog. Km_inizio prog. Km_fine Discontinuità che genera la fine del tratto OGS_1_1A Lago d'iseo 11,9 112,1 Sbarramento diga di Sarnico OGS_1_1B Sarnico-Fosio 112,1 113,3 Restituzione Centrale Montecchio OGS_1_2A Credaro 113,3 114, Sbarramento Centrale.K. OGS_1_2B Capriolo 114, 114,6 Restituzione Centrale.K. OGS_1_3A Capriolo 114,6 115,7 Sbarramento Centrale Enel OGS_1_3B Castelli Calepio 115,7 117,8 Restituzione Centrale Enel OGS_1_4A Tagliuno 117,8 119,7 Sbarramento Centrale Italgen OGS_1_4B Ponte Oglio 119,7 122,7 Restituzione Centrale Italgen e traversa di Palazzolo sull'oglio OGS_1_5A Palazzolo sull'oglio 122,7 124,2 Sbarramento Centrale Elettra OGS_1_5B fine di Palazzolo sull'oglio 124,2 125,7 Restituzione Centrale Elettra OGS_1_6A Palosco 125,7 128,6 OGS_1_7A Pontoglio 128,6 131,6 OGS_1_7B Cividate al Piano 131,6 135,1 OGS_2 Calcio 135,1 136,4 OGS_3 Urago d'oglio 136,4 141,3 OGS_4 Pumenengo 141,3 143,6 OGS_5 Pumenengo 143,6 147,2 OGS_6 Torre Pallavicina 147,2 154,4 Ingresso fiume Cherio e traversa di Pontoglio Sbarramento Centrale ex. Marzoli Restituzione Centrale ex. Marzoli e traversa aviglio Civico di Cremona e Roggia Antegnata Traversa di Urago d'oglio (Roggia Molina) Traversa di Pumenengo (aviglio Grande Pallavicino) Traversa di Pumenengo (Cavo Molinara) Traversa (Cavo di suppeditazione) Traversa ponte Soncino- Orzinuovi OGS_7 Soncino 154,4 162,5 Discontinuità pedologica OGS_8 Bompensiero 162,5 175,2 Discontinuità granulometria OGS_9 Bordolano 175,2 186,8 Confluenza del fiume Strone OGS_1 Pontevico 186,8 23, Confluenza del fiume Mella OGS_11 Binanuova 23, 219, Traversa al ponte di Isola Dovarese OGS_12 Isola Dovarese 219, 227,2 Discontinuità pedologica OGS_13 Canneto sull'oglio 227,2 234,7 Confluenza del fiume Chiese OGS_14 Calvatone 234,7 24,5 Discontinuità pedologica OGS_15 Mosio 24,5 259, Discontinuità pedologica OGS_16 Gazzuolo 259, 267,1 Foce nel fiume Po 114/139

115 um. Tratto F. C herio Palazzolo s ull Oglio Urago d Oglio Rudiano Orzinuovi Castelvisconti F. S trone F. Mella Pontevico Robecco Ostiano d Oglio Is ola Dovarese F. Chiese Canneto sull Oglio Marc aria Calvatone Gazzuolo OGS_1 OGS_2 OGS_3 OGS_4 OGS_5 OGS_6 OGS_7 OGS_8 OGS_9 OGS_1 OGS_11 OGS_12 OGS_13 OGS_14 OGS_15 OGS_16 Po Fig Mappa del bacino del fiume Oglio sublacuale con i 16 tratti fluviali definiti nel presente progetto. 115/139

116 Fig Sotto-tratti in cui è stato suddiviso il Tratto OGS_1 definito nel presente progetto (A: tratto bacinizzato; B: tratto sotteso). 116/139

117 6. AALISI STATISTICA dei dati chimico-fisici del fiume Oglio sublacuale per la definizione di tratti omogenei dal punto di vista del metabolismo fluviale e delle comunità macrozoobentonica e macrofitica La definizione del Deflusso Minimo Vitale per i tratti fluviali va, di pari passo con la conoscenza del sistema fluviale e delle sue funzioni metaboliche e della capacità di au-to-depurazione delle acque, identificata in relazione allo stato di conservazione delle comunità biologiche indicatrici, che sono oggetto di analisi nell ambito della presente sperimentazione. Va da sé che i processi fluviali non seguono la suddivisione nei 16 tratti (o 27 tratti) stabilita con l analisi morfologica, la presenza di traverse non modifica sostanzialmente il chimismo delle acque, che viene influenzato principalmente da altri fattori sia interni che esterni al sistema. Da questa considerazione scaturisce la necessità di studiare i dati, raccolti lungo l asta fluviale, nel loro insieme al fine di indagare se sia possibile suddividere il corso del fiume in base ai processi interni e quindi alla risposta a pressioni antropiche (sorgenti di inquinamento puntiformi e diffuse) e a interazioni con acque superficiali provenienti dagli affluenti e con acque sotterranee. L analisi a macroscala è stata quindi condotta attraverso l utilizzo dell analisi statistica delle componenti principali (PCA) sui dati idrochimici delle stazioni di monitoraggio. L analisi del dataset acquisito nel corso del presente progetto ha permesso di ripartire le stazioni in tre raggruppamenti differenziati dal chimismo delle acque e che permet-tono di ipotizzare che il sistema fluviale sia composto da tre tratti con funzionalità differente. Inoltre, è stato effettuato lo studio delle comunità macrozoobentonica e macrofitica tramite l analisi dell MDS in modo da validare e/o migliorare la suddivisione in tratti effettuata sulla base delle caratteristiche chimico-fisiche delle acque e di quelle morfologiche Le informazioni raccolte sulla comunità diatomica sono risultate insufficienti per sostenere la suddivisione in tratti AZIOE CHIMICO-FISICA L elevato numero di stazioni proposte e campionate nel presente progetto di sperimentazione è motivato dall esigenza di raccogliere il maggiore numero di informazioni sul sistema fluviale al fine di disporre al termine dei tre anni di un adeguato livello informativo del sistema in analisi sostenuto, appunto, dal numero robusto di dati raccolti. Tale obiettivo è stato raggiunto attraverso l analisi statistica della PCA (Principal Component Analysis) sull intero dataset dei dati idrochimici (Rossi et al., 29; Borcard et al., 211). In generale, la tecnica di statistica multivariata della PCA viene usata per ridurre un numero elevato di variabili e informazioni di un sistema ambientale a una o due variabili o componenti principali, che da sole sono in grado di spiegare e prevedere il funzionamento del sistema. Se n rappresenta il numero di unità ambientali che sono state sperimentate (per il fiume Oglio n sono le 5 stazioni fluviali) e k rappresenta il numero di variabili ambientali misurate in ogni unità ambientale (per il fiume Oglio sono le 17 variabili idrochimiche misurate), allora con la PCA si è in grado di ridurre la dimensione dalle k variabili (k=17) a poche (da 1 a 4) variabili o componenti principali che saranno in grado di spiegare il sistema. Per il presente progetto, l Analisi delle Componenti Principali è stata effettuata con il software statistico R (2.14.1), pacchetto vegan (R-Development-Core-Team, 21; Oksanen, 211). Dal dataset utilizzato sono state eliminate le stazioni di campionamento degli immissari e le stazioni fluviali che durante il corso del triennio di sperimentazione sono state abolite. I parametri chimico-fisici considera- 117/139

118 ti nell analisi sono stati temperatura, ph, saturazione percentuale di ossigeno, conducibilità, solidi sospesi totali, carbonio inorganico disciolto, metano disciolto, azoto nitrico, azoto ammoniacale, azoto totale particellato, fosforo reattivo solubile, fosforo totale particellato, domanda chimica di ossigeno e clorofilla a-fitoplanctonica. I parametri misurati durante le campagne di misura non considerati nell analisi della PCA sono: le unità formanti colonie di Escherichia coli, perché sono stati misurati solo in 19 stazioni; ossigeno disciolto espresso in mg l -1 perché ridondante rispetto alla percentuale di saturazione; domanda biologica di ossigeno perché non dà informazioni aggiuntive rispetto alla domanda chimica di ossigeno presentando lo stesso andamento; la concentrazione di azoto nitroso perché rappresenta meno dell 1% dell azoto totale; azoto totale perché è composto per più del 7% dall azoto nitrico ed in ogni modo nell analisi è incluso l azoto ammoniacale ed il particellato; fosforo totale perché anche in questo caso si è preferito sostituirlo con fosforo totale particellato e fosforo reattivo solubile. Quando i dati ecologici da analizzare sono strutturati in gradienti, è meglio analizzare il dataset secondo tecniche statistiche di ordinamento senza costrizioni che estraggono i principali trend nella forma di assi continui. Lo scopo dei metodi di ordinamento è quello di rappresentare i dati lungo un numero ridotto di assi ortogonali, senza limiti in modo che essi rappresentino in ordine decrescente i principali trend dei dati. La PCA si basa sul metodo degli auto-vettori, mantiene la distanza euclidea tra siti e rileva relazioni lineari. Quando le variabili sono dimensionalmente eterogenee, come nel caso del fiume Oglio, il metodo utilizza la matrice di correlazione derivante dalle variabili piuttosto che la matrice delle covarianze. La PCA conduce ad una rotazione del sistema originale degli assi definito dalle variabili, tale che i nuovi assi (chiamati componenti principali) siano ortogonali l un l altro e corrispondano alle nuove dimensioni della varianza massima della dispersione dei punti. Il diagramma di ordinamento della PCA consiste nel diagramma a dispersione nel sistema di coordinate cartesiane dove gli oggetti (stazioni o siti) sono rappresentati da punti e le variabili (parametri chimico-fisici) sono mostrati come frecce. Il principio base del metodo dell ordinamento in spazi ridotti è che partendo da un dataset di n oggetti e p variabili n per p (nxp), gli n oggetti possono essere rappresentati come un gruppo di punti in uno spazio dimensionale p (multidimensionale). Questo gruppo (cluster) è in genere non sferoide, è allungato verso alcune direzioni e appiattito verso altre. Queste direzioni non sono necessariamente allineate secondo una singola direzione (= una singola variabile) dello spazio multidimensionale. La direzione dove il cluster è più allungato corrisponde alla direzione con la più grande varianza del cluster e rappresenterà il primo asse dell ordinamento. L asse successiva estratta sarà la seconda più importante nello spiegare la varianza dei dati e sarà ortogonale alla prima e quindi linearmente indipendente e non correlata con la prima. Tale processo continua finché non sono determinati tutti gli assi o componenti principali. Ogni componente principale è una combinazione lineare delle p variabili pesate per un coefficiente o autovettore. Per convenzione nell analisi dei dati ecologici, si sceglie il numero di componenti principali (PC) che insieme spiega almeno il 7% della varianza. Con il pacchetto vegan di R è possibile scegliere le PC che spiegano la maggiore variabilità del sistema attraverso il broken stick model. Questo metodo divide in modo randomizzato un bastoncino di lunghezza unitaria nello stesso numero di pezzi quanti sono gli assi della PCA. I pezzi sono messi in ordine descrescente di lunghezza e comparati agli autovalori. Gli assi della PCA per i quali i rispettivi autovalori sono più grandi della lunghezza dei corrispondenti pezzi del bastoncino speigano la massima variabilità. Una volta realizzata una PCA, per capire quali variabili incidono maggiormente su ogni componente principale, si analizzano i coefficienti di ogni PC attraverso l analisi della correlazione con i dati di origine o variabili. Il coefficiente τ di Kendall è consigliato rispetto a quelli r di Pearson e a ρ di Spearman. La correlazione di Pearson prevede una distribuzione normale dei dati e quella di Spearman è poco sensibile all individuazione della dipendenza tra variabili. 118/139

119 Riassumendo, l analisi della PCA è stata eseguita per ogni campagna di misura (n parametri chimicofisici = 14, n stazioni fluviali = 48) e per stagione utilizzando il valore medio dei dati chimico-fisici generato dalla stessa stagione campionata nei tre anni di sperimentazione (n parametri chimico-fisici = 16, n stazioni fluviali = 48). I risultati ottenuti per singola campagna e per stagione non sono differenti, per questo motivo di seguito sono trattati i risultati per stagione. Infine per individuare quali variabili (n parametri chimico-fisici = 14) sono maggiormente correlati con ogni componente principale è stato calcolato il coefficiente τ di Kendall. La PCA per ogni stagione è stata infine corredata con l analisi tra le componenti principali e i valori medi delle misure di portata effettuate in concomitanza del campionamento delle acque. Il pacchetto vegan di R permette attraverso la funzione envfit di proiettare sul diagramma della PCA una variabile ambientale che possa aiutare a spiegare i cambiamenti nei valori delle altre variabili. Tale variabile è riprodotta come vettore e aggiunta nel diagramma della PCA in modo che il vettore abbia massima correlazione con le corrispondenti variabili ambientali. Sempre grazie al pacchetto vegan, attraverso la funzione ordisurf i valori medi delle misure di portata sono stati proiettati sul diagramma della PCA come isolinee ovvero un insieme di linee che uniscono punti aventi lo stesso valore sulla superficie in base al parametro portata. L analisi delle componenti principali applicata ai dati idrochimici medi stagionali del fiume Oglio sublacuale ha permesso di ridurre le variabili in grado di spiegare il sistema fluviale da 14 a 2. Il modello broken stick ha infatti selezionato per tutte le stagioni analizzate la prima e la seconda componente principale (PC1 e PC2), come le due variabili in grado di spiegare circa il 7% della variabilità del sistema. I grafici a dispersione nelle figure da 6.1 a 6.4 mostrano come si dispongono le stazioni fluviali lungo le componenti principali PC1 e PC2, che come è stato spiegato sono ortogonali tra loro, nelle stagioni estate, autunno, inverno e primavera. Inoltre i grafici riportano le variabili come frecce, la punta di ogni freccia corrisponde alle coordinate della variabile o meglio ai coefficienti della variabile per la PC1 e per la PC2. Questa rappresentazione facilita l obiettivo di individuare più sottogruppi di stazioni fluviali entro il gruppo di partenza, utilizzando un numero più piccolo di nuove variabili, PC1 e PC2, rispetto a quello originario. I sottogruppi così derivati sono stati quindi studiati e caratterizzati analizzando i coefficienti delle corrispondenti PC. In particolare, la circonferenza che compare nei grafici rappresenta la circonferenza di equilibrio: il suo raggio è dato (d / p), dove d è il numero delle dimensioni utilizzate per la rappresentazione della PCA (le componenti principali) e p il numero delle variabili di origine. Il raggio della circonferenza di equilibrio riproduce la lunghezza del vettore rappresentante una variabile che contribuirebbe in modo uguale nel generare le due dimensioni nello spazio della PCA. Quindi, per ogni coppia di assi data, le variabili che hanno i vettori più lunghi di questo raggio influenzano in modo rilevante le due dimensioni nello spazio della PCA. Per completezza, è stata calcolata la correlazione (τ di Kendall) tra le componenti principali e le variabili di partenza per ogni stagione (fig. V- XII in allegato I). Le figure V-XII in allegato I rappresentano sulla diagonale principale i parametri testati, il primo è la PC e i seguenti sono tutte le variabili chimico-fisiche utilizzate per l analisi della PCA. Ciò che interessa riguarda la correlazione tra PC e variabili, quindi è necessario focalizzare l attenzione sulla prima riga che rappresenta l incrocio della PC con ogni variabile e riporta il coefficiente di correlazione, la dimensione del carattere è proporzionale alla significatività della correlazione; e sulla prima colonna che illustra l andamento dei dati, ponendo il parametro che proviene dall alto (la PC) sull asse x e quello che deriva da destra sull asse y. La figura 6.1 mostra un gradiente dall alto verso il basso, partendo da un gruppo formato dalle stazioni da 1 a 3A che mostrano valori più alti di azoto ammoniacale (H4) e ph e valori più bassi di azoto nitrico (O3), conducibilità (Cond) e carbonio inorganico disciolto (DIC). Al contrario il secondo gruppo di stazioni dalla 33 alla 44 ha i valori più alti di azoto nitrico (O3), conducibilità (Cond) e carbonio inorganico disciolto (DIC) e più bassi per i restanti parametri. È presente anche un gradiente da destra verso sinistra, ovvero dalle stazioni del secondo gruppo alle stazioni dalla 45 alla 77 che sono invece caratterizzate da valori crescenti di domanda chimica di ossigeno (COD), clorofilla a fitoplanctonica (Chla), fosforo e azoto totale particellato (TPP e TP), fosforo reatti- 119/139

120 vo solubile (PO4), solidi sospesi totali (SST), metano disciolto (CH4), e simili per i parametri O3, DIC e Cond. Infine i parametri COD, Chla, TPP, TP, PO4, SST, CH4 mostrano il valore massimo intorno alle stazioni 79B e 8. PC Chla TP 8CH4 SSTPO4 TPP Cond DIC O3 T COD H4 79B A A C A A A A O2. ph PC1 Fig Risultato grafico dell analisi PCA. Posizione delle 48 stazioni fluviali del fiume Oglio lungo le 2 componenti PC1 e PC2 originatesi dall analisi dei valori medi estivi dei parametri idrochimici misurati durante i tre anni di progetto. Le frecce rosse indicano l importanza di ogni parametro nel determinare la posizione delle stazioni nel piano cartesiano. Il cerchio determina la significatività del parametro. Le componenti principali sono influenzate in modo rilevante dalla variabile azoto nitrico che mostra il vettore al di fuori della circonferenza di equilibrio, seguita in modo non significativo da conducibilità e DIC. Anche le variabili ph e temperatura sembrano influenzare le dimensioni della PCA. Le figure V e VI in allegato I mostrano in effetti che la PC1 è determinata dall importanza dei coefficienti di azoto nitrico, conducibilità e DIC (τ di Kendall rispettivamente.5,.71 e.69), mentre la PC2 dai coefficienti di ph e Temperatura (τ di Kendall rispettivamente.65 e.69). La disposizione a ferro di cavallo delle stazioni fluviali nello spazio bidimensionale della PCA caratterizza il sistema fluviale solo nella stagione estiva. I tre sottogruppi individuati dalla PCA esprimono essenzialmente il gradiente nord sud del corso del fiume, dalla diga di Sarnico alla foce nel fiume Po. La PCA conferma che il fiume Oglio non presenta problemi di anossia e la richiesta di ossigeno per degradare la sostanza organica risulta rilevante solo nelle ultime due stazioni potamali. In modo analogo le maggiori concentrazioni di metano nelle acque risultano nel tratto finale del fiume Oglio. Da un sistema con acque limpide e basse concentrazioni di clorofilla a fitoplanctonica e azoto e fosforo particellato e fosforo inorganico, il sistema si arricchisce procedendo verso sud a partire dalla stazione 45. Conducibilità, DIC e azoto nitrico 12/139

121 non presentano invece un gradiente ma piuttosto caratterizzano una zona ben distinta dell asta fluviale, quella in cui, come ipotizzato nelle relazioni annuali, interagiscono e siano dominanti le acque di falda. Osservando inoltre il vettore temperatura, la zona dalla stazione 33 alla 44 presenta valori di temperatura più bassi rispetto al resto del fiume, indicando ancora una volta l influenza delle acque di falda. Per facilitare l interpretazione dei dati, è stato aggiunto al grafico della PCA il vettore indicante l influenza della quantità di acqua in transito nel sistema (misura di portata) e le isolinee lungo il corso del fiume dello stesso parametro (fig. 6.5). I valori di portata più bassi caratterizzano proprio la zona dalla stazione 33 alla stazione 44, tale zona è a valle del tratto fluviale caratterizzato da 16 derivazioni irrigue che per l appunto nel periodo estivo prelevano acqua fluviale e la allontanano verso le campagne. Per concessione tali derivazioni possono prelevare tutta l acqua scaricata dalla diga di Sarnico e quindi a valle della traversa del aviglio Grande Pallavicino i valori di portata dovrebbero essere nulli. In realtà, a valle di tale derivazione irrigua scorre il 5% della portata media naturale e i m 3 s -1 di acqua tendono ad aumentare dalla stazione 33 alla 44, probabilmente grazie all alimentazione dalle acque sub-superficiali che caratterizzano i parametri chimico-fisici misurati in questo tratto di fiume. Dalla stazione 45 in poi il contributo delle acque di falda sembre diminuire rispetto a quello delle acque di scolo derivanti dal bacino. ella stagione autunnale non sono invece evidenti i tre sottogruppi individuati per la stagione estiva (fig. 6.2). Le stazioni si posizionano essenzialmente lungo la PC1 e da destra verso sinistra mostrando un sottogruppo dalla stazione 1 alla stazione 45 caratterizzato da acque più ossigenate e temperature più alte. Le stazioni dalla 45 alla 8 hanno invece valori più alti dei nutrienti nella forma inorganica e particellata, della conducibilità, dei solidi sospesi totali e dei valori di DIC. I vettori di CH4, ph e Chla risultano rilevanti nell influenzare la PC2. Le figure VII e VIII in allegato I mostrano però che la maggior parte delle variabili contribuisce in modo rilevante alla PC1 piuttosto che alla PC2. Anche il vettore e le isolinee dei valori di portata in figura 6.6 presentano valori crescenti da monte verso valle e quindi da destra verso sinistra lungo la PC1. CH4 Chla ph PC H4 TPP PO4 TP Cond SST DIC O3 COD A B C A 35A 27 74T 38A 39A 52A T O PC1 121/139

122 Fig Risultato grafico dell analisi PCA. Posizione delle 48 stazioni fluviali del fiume Oglio lungo le 2 componenti PC1 e PC2 originatesi dall analisi dei valori medi autunnali dei parametri idrochimici misurati durante i tre anni di progetto. Le frecce rosse indicano l importanza di ogni parametro nel determinare la posizione delle stazioni nel piano cartesiano. Il cerchio determina la significatività del parametro. Anche la stagione invernale, come quella autunnale mostra essenzialmente una distribuzione delle stazioni lungo la PC1 e anche in questo caso si possono distinguere due sotto-gruppi (fig. 6.3). I vettori che superano il raggio della circonferenza di equilibrio e che contribuiscono in modo rilevante alle componenti principali sono temperatura, domanda chimica di ossigeno e concentrazione di clorofilla a fitoplanctonica. Come per l autunno, la PC1 è correlata con la maggiore parte delle variabili (fig. IX e X in allegato I). La figura 6.7 mostra il grafico della PCA con i valori di portata crescenti lungo la PC1 dalle stazioni di origine del fiume alle stazioni verso la confluenza in Po. PC ph O2 Chla COD A A A 74T 53C 59A 6 79B A A TPP T H4 PO4 CH4 TP DIC SST Cond O PC1 Fig Risultato grafico dell analisi PCA. Posizione delle 48 stazioni fluviali del fiume Oglio lungo le 2 componenti PC1 e PC2 originatesi dall analisi dei valori medi invernali dei parametri idrochimici misurati durante i tre anni di progetto. Le frecce rosse indicano l importanza di ogni parametro nel determinare la posizione delle stazioni nel piano cartesiano. Il cerchio determina la significatività del parametro. La stesse considerazioni per le stagioni autunnali e invernali sono confermate per la stagione primaverile. Le stazioni dalla 45 alla 77 presentano valori più alti di solidi sospesi, azoto particellato, conducibilità, azoto nitrico, carbonio inorganico disciolto e fosforo reattivo solubile (fig. XI in allegato I). I valori più alti di COD, fosforo particellato, metano e temperatura sono presso la stazione 8. L unica variabi- 122/139

123 le che risulta rilevante nel definire la PC2 è la concentrazione di clorofilla a fitoplanctonica come risulta anche dalla correlazione di Kendall (fig. XII in allegato I). Il vettore e le isolinee dei valori di portata in figura 6.8 mostrano anche in primavera un aumento lungo la componente PC1 dalla stazione 1 alla 8. PC O2 ph Chla COD TPP CH4 T A A A 3 39A A T 79B 53C 59A H4 SST O3 Cond DIC PO4 TP PC1 Fig Risultato grafico dell analisi PCA. Posizione delle 48 stazioni fluviali del fiume Oglio lungo le 2 componenti PC1 e PC2 originatesi dall analisi dei valori medi primaverili dei parametri idrochimici misurati durante i tre anni di progetto. Le frecce rosse indicano l importanza di ogni parametro nel determinare la posizione delle stazioni nel piano cartesiano. Il cerchio determina la significatività del parametro. 123/139

124 2 Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale nel fiume Oglio sub lacuale PC portata Chla H4 TP 8CH4 SST PO4 TPP 79B A A 28 53C 47 52A A 36 39A 4438A Cond DIC 7 O3 COD 4 T O2. ph PC1 Fig PCA della stagione estiva. I numeri in nero indicano le stazioni lungo le componenti PC1 e PC2, i coefficienti per la PC1 e la PC2 di ogni variabile sono indicati dalle coordinate in cui si trovano le variabili in rosso, la variabile portata è indicata dal vettore blu così come le isolinee delle misure di portata. CH4 Chla ph PC H4 TPP PO4 63 TP portata 7775 Cond 8 59A B SST 74T DIC O COD C A 35A 27 38A 39A 31 52A O T PC1 Fig PCA della stagione autunnale. I numeri in nero indicano le stazioni lungo le componenti PC1 e PC2, i coefficienti per la PC1 e la PC2 di ogni variabile sono indicati dalle coordinate in cui si trovano le variabili in rosso, la variabile portata è indicata dal vettore blu così come le isolinee delle misure di portata. 124/139

125 PC ph O2 Chla COD A A A 74T C 59A 6 79B A A TPP T H4 PO4 CH4 TP DIC O3 SST Cond portata PC1 Fig PCA della stagione invernale. I numeri in nero indicano le stazioni lungo le componenti PC1 e PC2, i coefficienti per la PC1 e la PC2 di ogni variabile sono indicati dalle coordinate in cui si trovano le variabili in rosso, la variabile portata è indicata dal vettore blu così come le isolinee delle misure di portata. Chla PC O2 ph COD A 35A A 39A A T 79B 77 53C 59A H TPP CH4T 11 SST O3 Cond DIC PO4 TP portata PC1 Fig PCA della stagione primaverile. I numeri in nero indicano le stazioni lungo le componenti PC1 e PC2, i coefficienti per la PC1 e la PC2 di ogni variabile sono indicati dalle coordinate in cui si trovano le variabili in rosso, la variabile portata è indicata dal vettore blu così come le isolinee delle misure di portata. 125/139

126 In conclusione, l unico periodo in cui il fiume Oglio sublacuale presenta un funzionamento differente dal continuum fluviale è l estate. Due sono essenzialmente i fattori che rendono la stagione estiva a- nomala e critica dal punto di vista dei deflussi in alveo: lo sfruttamento antropico delle acque del fiume Oglio concentrato nei primi 3 km di fiume e l alimentazione del fiume dalle acque sotterranee. Oltre alla combinazione di questi due fattori è da ricordare che il bacino è sfruttato per il 7% del suo territorio dall attività agro-zootecnica e che non solo le acque superficiali ma anche quelle di falda sono inquinate dallo ione nitrato. ella stagione estiva il fiume Oglio sublacuale può quindi essere suddiviso in tre tratti fluviali: dal km ~112 al km ~141 (stazioni 1-3A), dal km ~141 al km ~175 (stazioni 31-44) ed infine dal km ~175 al km ~266 (stazioni 45-8). Il primo tratto è caratterizzato da acque di origine lacustre e, nonostante i numerosi ingressi di scarichi di acque reflue urbane trattate, nel complesso il sistema è in grado di degradare gli input di sostanza organica e presenta bassi valori di nutrienti e clorofilla a fitoplanctonica. La quantità di acqua che alimenta il secondo tratto deriva di conseguenza dalla portata di rilascio di DMV dal primo tratto e dagli apporti di acque di risorgiva; per questo motivo è la zona più critica nel caso si presentassero condizioni diffuse di siccità, perché tali eventi prolungati comporterebbero una riduzione dell approvvigionamento delle acque sotterranee e quindi anche l alimentazione del tratto fluviale stesso. L aumento repentino delle concentrazioni di azoto nitrico, conducibilità, DIC e i più bassi valori di temperatura sostengono l ipotesi di una alimentazione dalle acque sub-superficiali. L ultimo tratto di fiume è di fatto potamale, raccoglie le acque di scolo che derivano dal bacino e quindi vanno ad aumentare la frazione nitrica, la conducibilità e il trasporto di particellato nel corso del fiume AZIOE BIOLOGICA Lo studio delle comunità macrozoobentonica e macrofitica è stato condotto al fine di confermare la suddivisione in tratti risultante dalla caratterizzazione chimico-fisica delle acque e dell idormorfologia fluviale. La struttura di comunità dei macroinvertebrati e delle macrofite, infatti, è in grado di evidenziare pattern spaziali e temporali difficilmente identificabili attraverso il singolo studio delle caratteristiche chimico-fisiche delle acque. L'utilizzo dei macroinvertebrati e macrofite come bioindicatori, inoltre, consente di mettere in evidenza eventuali cambiamenti della qualità del corpo idrico nel breve-medio periodo qualora presenti MACROIVERTEBRATI Analogamente a quanto effettuato per il primo anno di sperimentazione i pattern spaziali della comunità macrozoobentonica del fiume Oglio sublacuale sono stati analizzati utilizzando tecniche di statistica multivariata. In particolare è stata utilizzata la tecnica del non Metric Multidimensional Scaling (nmds) sulla matrice di presenza assenza dei taxa rinvenuti in tutti i campioni analizzati nei tre anni di sperimentazione. Dal momento in cui i campioni sono stati raccolti con tecniche differenti (retino surber e substrati artificiali) è stato deciso di usare la sola matrice di presenza assenza dei taxa. Da letteratura è noto infatti che le diverse tecniche determinano variazioni delle abbondanze degli organismi ma non influiscono eccessivamente sul dato di presenza/assenza di un determinato taxon. L'indice di similarità utilizzato è stato pertanto quello di Jaccard, consigliato nel caso in cui i dati siano binari ovvero di presenza/assenza. Sulla falsariga di quanto effettuato per il primo anno di sperimentazione i 126/139

127 singoli campioni/stazioni sono stati classificati a priori in tratti bacinizzati (stazioni F1A, STB6, F7A, F11A, F15A e F21A), sottesi (stazioni STA3, STC8, STE18, F24A e STF26) e potamali (stazioni FS47A, FS53C, FS59A, FS63A, FS68A, FS77A e FS8A). Rispetto alla prima suddivisione è stato aggiunto anche un tratto risorgive (stazioni FS31A, FS36A e FS44A), dal momento in cui questo segmento fluviale presenta caratteristiche peculiari tali da giustificare la creazione di una nuova tipologia di tratto. Al fine di evidenziare eventuali relazioni tra l'ordinamento ottenuto attraverso l'nmds e le metriche utilizzate per la definizione degli indici di qualità STAR_ICMi e IBE è stata utilizzata una funzione in grado di valutarne il grado di associazione attraverso il coefficiente di determinazione (R 2 ). Il coefficiente di determinazione può assumere valori da, nessuna relazione, a 1, relazione perfetta. Il grado di associazione tra le metriche e l'ordinamento è rappresentato graficamente da vettori la cui lunghezza è proporzionale alla robustezza di tale associazione. Per ulteriori specifiche sulle tecniche utilizzate si rimanda alla relazione relativa al secondo anno di sperimentazione. Le analisi statistiche sono state svolte utilizzando il pacchetto vegan (Oksanen, 211) del software freeware R (R- Development-Core-Team, 21). I risultati dell'intero triennio ricalcano quelli ottenuti utilizzando i dati relativi al primo anno di sperimentazione. L'nMDS è stata effettuata costringendo l'ordinamento su 3 assi. Il valore di stress ottenuto, misura dell'affidabilità dell'ordinamento, è risultato pari a.16 con valori inferiori a.2 ritenuti accettabili. In figura 6.17 è possibile osservare l'ordinamento relativo ai primi 2 assi (MDS1 e MDS2). Risulta chiaramente osservabile una separazione tra i siti bacinizzati e gli altri siti lungo il primo asse dell'ordinamento analogamente a quanto osservato nelle elaborazioni relative al primo anno di sperimentazione. In tabella 6.2 sono riportati i risultati del coefficiente di determinazione per tutte le metriche selezionate. Fig Output grafico dell'analisi multivariata nmds in cui è possibile osservare la netta separazione tra i tratti bacinizzato, potamale e sotteso. Le stazioni appartenenti al tratto influenzato dalle acque di falda non sembrano separarsi dalle stazioni appartenenti al tratto sotteso. 127/139

128 Tab Valori del coefficiente di determinazione utilizzati per stimare il grado di associazione tra le metriche utilizzate nel calcolo degli indici STAR_ICMi e IBE (Indice biotico esteso). r 2 ASPT.4514 umero di famiglie.1734 EPT GOLD.3951 Indice di Shannon.981 Selected EPTD.4381 STAR/ISA.57 Unità sistematiche.246 IBE.3789 In figura 6.18 è possibile osservare come il vettore relativo alla metrica 1 GOLD (R 2 =.4) vada nella direzione opposta a quella del cluster delle stazioni bacinizzate. Tale risultato è atteso e rispecchia la struttura tipica delle comunità presenti nei tratti bacinizzati, caratterizzata da molluschi gasteropodi e, in misura minore, da oligocheti. Fig Output dell'analisi multivariata nmds al quale sono stati sovrapposti i vettori relativi alle metriche necessari per il calcolo degli indici STAR_ICMi e IBE. el caso del fiume Oglio sublacuale le metriche ASPT (R 2 =.45), selected EPTD (R 2 =.44), EPT (R 2 =.44) e l'indice STAR/ISA (R 2 =.51) sembrano rispecchiare in modo prioritario le caratteristiche di bacinizzazione del sistema, con valori minori nei tratti bacinizzati. Alcune di queste relazioni possono essere facilmente spiegate a causa del valore bionindicatore legato alla presenza o meno delle forme larvali di insetti ed in particolare di efemerotteri. Gli efemerotteri hanno un peso elevato nel calcolo dell'indice MTS e di conseguenza sull'indice ISA, inoltre alcuni di essi (ad esempio Heptageniidae, Potamanthidae, etc.) hanno elevati valori di BMWP mentre i gasteropodi, caratteristici dei siti bacinizzati, 128/139

129 hanno valori sensibilmente minori. In figura 6.19 è possibile osservare in modo qualitativo come, in media, i tratti bacinizzati siano quelli che presentano un numero minore di famiglie EPT. Fig Boxplot che rappresenta la variabilità dei valori della metrica EPT (somma delle famiglie di efemerotteri, plecotteri, tricotteri) nelle diverse stazioni di campionamento. In grigio sono indicate le stazioni bacinizzate, in blu quelle sottese, in verde quelle influenzate dall'acqua di falda e in rosso quelle potamali. I tratti sottesi si separano dagli altri con un cluster nettamente identificabile. ella relazione del secondo anno i tratti sottesi risultavano negativamente correlati con la portata e con la profondità. Il tratto delle risorgive non presenta un cluster isolato, ma piuttosto si ritrova intersecato al cluster sotteso come risultato nelle elaborazioni dei dati del primo anno e, in misura minore, a quello potamale. Le stazioni appartenenti al tratto potamale tendono a raggrupparsi in unico cluster, analogamente a quanto riscontrato nelle elaborazioni del primo anno di sperimentazione MACROFITE Analisi della complessità strutturale delle comunità di produttori primari del fiume L analisi della complessità strutturale delle cenosi a macrofite è stata condotta considerando i soli dati raccolti nel corso del primo anno di sperimentazione (estate 29); di fatto solo per la prima campagna di indagine si disponeva di uno spettro di informazioni sufficientemente robusto e rappresentativo per valutare in modo esaustivo l effetto dei fattori idrologici e chimico-fisici sulla struttura delle comunità a macrofite lungo il settore sub-lacuale del fiume Oglio utilizzando metodiche standard di indagine. I risultati conseguiti sono da considerarsi consistenti, nonostante considerino unicamente i dati relativi al primo anno di sperimentazione, grazie alla robustezza delle metodiche impiegate. In breve, si è proceduto: 1) a una preliminare tipizzazione delle stazioni monitorate in base alle caratteristiche 129/139

130 ambientali del sito identificando tre tipologie di sezione fluviale (tratti bacinizzati, a monte di dighe o briglie; tratti sottesi, subito a valle dei bacinizzati; tratti potamali, a corrente libera dopo il tratto interessato dalle bacinizzazioni); e 2) tale suddivisione è stata validata (tramite Cluster Analysis) e utilizzata per guidare l analisi sulle comunità (nmds) considerando i soli dati di presenza/assenza, in modo da evitare qualsiasi influenza del tipo di campionamento sull'abbondanza degli organismi (i dati di presenza/assenza, infatti, non influiscono oltremodo sulla determinazione della struttura di comunità). L analisi del dataset è stata condotta applicando la Cluster Analysis, un metodo di analisi multivariato attraverso cui è possibile ordinare le unità statistiche (in questo caso le sezioni analizzate) in modo da minimizzarne la lontananza logica interna e di massimizzare quella tra i gruppi, e l nmds (nonmetric multidimensional scaling) una tecnica di ordinamento finalizzata all identificazione di eventuali relazioni tra le comunità di macrofite e le variabili ambientali analizzate. La misura di distanza utilizzata in entrambi i casi è stata Bray-Curtis, comunemente utilizzata nelle applicazioni ecologiche, e il valore di stress è stato utilizzato come misura della bontà dell'adattamento, con un valore soglia di.2 al di sopra del quale l'ordinamento non è ritenuto affidabile. Vettori e superfici dei parametri idrologici e variabili chimico-fisiche sono stati adattati all'output dell'nmds, in modo da identificare quali fattori ambientali influenzino maggiormente la struttura delle comunità. Accoppiata alla Cluster Analysis e all nmds è stata eseguita l'analisi IndVal (Indicator Value) con l obiettivo di evidenziare le specie indicatrici per ogni sezione individuata a priori (Dufrene & Legendre, 1997). Tale metodica permette di associare a ciascun gruppo sistematico un valore indicatore (IV) espressione dell affinità di ogni singolo taxon per ciascuno dei gruppi d'appartenenza scelti a priori (nel nostro caso le tre tipologie di sezione fluviale). Tutte le analisi statistiche sono state eseguite attraverso il software R (R-Development core-team, 21) e i pacchetti vegan (Oksanen et al., 211) e indicspecies (De Caceres and Legendre, 29). Si rimanda al paragrafo concernente l analisi dei pattern distributivi delle comunità a macroinvertebrati per i necessari approfondimenti sulle metodologie impiegate Risultati della Cluster Analysis L analisi multivariata del dataset relativo al primo anno di indagine tramite Cluster Analysis ha permesso di identificare chiaramente tre diversi gruppi corrispondenti ad altrettante tipologie di comunità. In altre parole, lungo il gradiente monte-valle del fiume Oglio sublacuale è stato possibile riconoscere tre diverse comunità (fig.6.2). Due di esse sono caratterizzate da una chiara predominanza di forme macroalgali, il cluster A da Cladophora glomerata, cui si associano in modo costante alcune specie vascolari tipiche delle acque fluenti tra cui le più rappresentate sono Ranunculus trichophyllus subsp. trichophyllus e asturtium officinale subsp. officinale, e il cluster C da Spirogyra spp. e Thorea hispida, una rara alga rossa. Solamente il terzo cluster identificato (cluster B) mostrava un buon corredo di specie vascolari capaci di competere efficacemente con la componente macroalgale e di raggiungere, in conseguenza, elevati valori di copertura-abbondanza che localmente superano quelli delle macroalghe filamentose. Tra le vascolari più diffuse in questi settori ricordiamo: Vallisneria spiralis, Ceratophyllum demersum, Myriophyllum spicatum, Iris pseudoacorus, Elodea nuttallii, Potamogeton perfoliatus e Potamogeton crispus. In termini generali è stato possibile, in forma del tutto preliminare, ricondurre le tre tipologie di comunità di produttori primari alle tre tipologie di sezione fluviale identificate a priori. Le forme macroalgali si sono rivelate tipiche delle tipologie tratti sottesi (cluster A) e tratti potamali (cluster C), mentre i tratti bacinizzati erano caratterizzati da comunità dominate in termini di diversità e copertura-abbondanza da piante vascolari (cluster B). La corrispondenza rilevate attraverso la Cluster Analysis è stata successivamente validata mediante le tecniche di ordinamento e l IndVal technique. Sempre in generale, quindi, l alterazione della continuità longitudinale del fiume (in termini di presenza di una cesura completa del flusso, come per esempio la presenza di uno sbarramento a scopo idroelettrico e/o irriguo) sembra essere il parametro chiave per descrivere la struttura e i processi evolutivi delle formazioni di produttori primari in un fiume di media dimensione fortemente artificializ- 13/139

131 zato. ei settori bacinizzati, infatti, il passaggio da un sistema lotico a uno prossimo lentico incentiva, tra l altro, l accumulo di particellato fine a livello sedimentario e riduce di molto l effetto selettivo della corrente favorendo la stabilizzazione di una flora acquatica vascolare tipica di sistemi lacustri più che di un sistema fluviale (ad esempio, V. spiralis e le varie forme di potamidi ed elodeidi). A B C A B C Fig Risultati della Cluster Analysis. Il dendrogramma in alto illustra i tre gruppi identificati; le immagini riportate sotto descrivono le tipologie di sezione fluviale contraddistinte dai tre tipi di comunità: A = tratti sottesi; B = tratti bacinizzati; C = tratti potamali. 131/139

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