Ai Direttori generali della Giunta regionale. Al Responsabile della Trasparenza della Giunta regionale

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1 IL DIRETTORE GENERALE ALL ORGANIZZAZIONE, IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE PERSONALE, SISTEMI INFORMATIVI E TELEMATICA DELLA CORRUZIONE (D.G.R. N. 783/2013) LORENZO BROCCOLI TIPO ANNO NUMERO REG. PG /2015 / DEL 14 /10 / 2015 Ai Direttori generali della Giunta regionale Al Responsabile della Trasparenza della Giunta regionale Alla Responsabile del Servizio Pianificazione finanziaria e controlli Alla Responsabile del Servizio "Affari della Presidenza" Ai Referenti di direzione per le nomine negli organismi partecipati E p.c. Al Direttore generale dell Assemblea Legislativa Al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Responsabile della Trasparenza dell'assemblea Legislativa Loro sedi Oggetto: Disposizioni per l'attuazione della determinazione n. 8 del 17 giugno 2015 dell'autorità Nazionale Anticorruzione ad oggetto Linee guida per l'attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici. Viale Aldo Moro Bologna tel fax dor@regione.emilia-romagna.it PEC: dor@postacert.regione.emilia-romagna.it INDICE LIV. 1 LIV. 2 LIV. 3 LIV. 4 LIV. 5 ANNO NUM SUB. a uso interno: DP/ / Classif. Fasc.

2 1. Descrizione sintetica degli obblighi derivanti dalla determinazione ANAC in oggetto. Con la presente si richiama all'attenzione di tutte le direzioni generali della Giunta regionale la determinazione n. 8 di quest'anno, con cui l' Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) detta linee guida circa gli adempimenti specifici, in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza, a cui sono chiamati le società e gli altri enti di diritto privato controllati o partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni, nonché gli enti pubblici economici istituiti o vigilati dalle stesse. Come precisato nella determinazione ANAC, che si allega, le linee guida non sono solo rivolte ai precitati enti, ma anche... alle amministrazioni pubbliche che vigilano, partecipano e controllano gli enti di diritto privato e gli enti pubblici economici. Ad avviso dell'autorità, infatti, spetta in primo luogo a dette amministrazioni promuovere l'applicazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza da parte di tali enti... in ragione dei poteri che le amministrazioni esercitano nei confronti degli stessi ovvero del legame organizzativo, funzionale o finanziario che li correla (determinazione n. 8 /2015 pag. 5). In via preliminare, si evidenzia che, con la precitata determinazione, l'anac, in coerenza con il dettato legislativo, distingue, in base alla natura e alle caratteristiche degli enti, i rispettivi oneri in materia di trasparenza e anticorruzione, come sinteticamente riportato nel seguente schema riassuntivo: 1. Società pubbliche in house: sono a loro carico gli obblighi di trasparenza come previsti per le stesse pubbliche amministrazioni (senza alcun adattamento) e gli obblighi di prevenzione della corruzione come precisati in legge, nel Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) e nella stessa determinazione ANAC; la Giunta regionale con deliberazione n del 6 agosto scorso ha già dettato indirizzi operativi in tal senso alle società interessate. 2. Società in controllo pubblico (diretto o indiretto) e altri Enti di diritto privato (fondazioni, associazioni) in controllo pubblico: sono previsti a loro carico obblighi di trasparenza come per le stesse pubbliche amministrazioni, fatti salvi alcuni adattamenti (indicati all'allegato 1 della determinazione ANAC), con riferimento alle attività di interesse pubblico (esercizio di funzioni amministrative, attività di produzione di beni e servizi, gestione di servizi pubblici) e all'organizzazione; gli obblighi di prevenzione della corruzione sono quelli precisati in legge, nel PNA e nella stessa determinazione ANAC. 3. Società a partecipazione pubblica non di controllo (partecipazione pubblica di minoranza): a carico di queste società vi sono solo gli obblighi di trasparenza previsti ai commi da 15 a 33 dell'art. 1 della L. 190 del 2012, con esclusivo riferimento alle attività di pubblico interesse disciplinate dal diritto nazionale o dell'unione europea, se esercitate effettivamente, oltre agli obblighi di cui agli artt. 14 e 15 del D.Lgs. n. 33 del 2013, per rinvio dell'art. 22, comma 3, del medesimo decreto e con gli adattamenti di cui all'allegato 1 della determinazione ANAC; queste società, in materia di prevenzione della corruzione, a parte gli oneri di cui sopra in materia di trasparenza, non hanno obblighi particolari, tuttavia sono invitate a dotarsi di un 2

3 adeguato modello organizzativo ai fini del D.Lgs. n. 231/2001, che contempli anche idonee misure di prevenzione dei fatti corruttivi. 4. Enti di diritto privato partecipati non sottoposti a controllo pubblico (es.: fondazioni bancarie): non è previsto alcun obbligo di adottare misure di prevenzione della corruzione o di trasparenza, previste dalla L. n. 190/2012: tuttavia le pubbliche amministrazioni partecipanti, soprattutto nei casi in cui corrispondano finanziamenti a vario titolo, sono invitate dall'anac a promuovere l'adozione di protocolli di legalità che disciplinino precisi obblighi di prevenzione della corruzione e di trasparenza (nei limiti descritti all'allegato 1 della determinazione), diversamente calibrati, a seconda dell'entità dei poteri di nomina o di vigilanza e del finanziamento della Pubblica amministrazione. 5. Enti pubblici economici: per quanto riguarda le disposizioni in materia di prevenzione della corruzione hanno gli stessi obblighi, secondo la determinazione ANAC, stabiliti per le società in controllo pubblico; invece in materia di trasparenza devono osservare la medesima disciplina prevista per le pubbliche amministrazioni. In ogni caso, come precisato all'allegato 1 della determinazione ANAC, tenuto conto della natura privatistica di tutti gli enti e delle società considerati nelle linee guida e del tipo di attività svolta, non sono considerati applicabili a tali soggetti alcuni obblighi di trasparenza contenuti nel d.lgs. n. 33/2013 quali, ad esempio, quelli sui controlli sulle imprese (art. 25), il Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio (art. 29), gli oneri informativi per cittadini e imprese (art. 12, c. 1-bis). L'ANAC stabilisce (punto della determina, a pag. 19) che le società e gli enti in controllo pubblico, d'intesa con le Amministrazioni controllanti/vigilanti, indichino chiaramente, nei rispettivi Programmi Triennali per la Trasparenza e l'integrità, quali attività siano di pubblico interesse, regolate dal diritto nazionale o dell'unione Europea, per un corretto adempimento degli obblighi in materia. Si informa, infine, che le linee guida ANAC, in esame, non si applicano, al momento, alle società con azioni quotate, alle società con strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati e relative controllate (determinazione n. 8/2015, pag. 5). 2. Prime misure da adottare. In ragione di quanto stabilito dalla determinazione in esame, al paragrafo 6, gli enti pubblici economici, le società e gli enti di diritto privato in controllo pubblico devono quindi nominare, qualora non avessero ancora provveduto, il Responsabile della Prevenzione della corruzione dell'ente, in modo tale che entro il prossimo 15 dicembre 2015 sia in grado di presentare una relazione sulle attività di prevenzione e le misure adottate, anche in base a quanto previsto dal PNA e dalla determinazione ANAC in esame, sulla base di uno schema che ANAC si è riservata di definire. In ogni caso l'adeguamento e l'adozione delle misure previste per la prevenzione della corruzione, secondo le linee guida ANAC, devono avvenire, da parte di tali società ed enti, entro il 31 gennaio

4 Inoltre gli enti destinatari delle linee guida per i quali siano previsti oneri in materia di trasparenza, devono adeguare tempestivamente i propri siti web in conformità agli indirizzi ANAC, in base alla rispettiva categoria di appartenenza. Invece, per le misure di prevenzione della corruzione da promuovere nelle società partecipate e negli altri enti di diritto privato, che non sono in controllo pubblico, (in quest'ultimo caso anche con riferimento alla trasparenza) sarà cura del Responsabile della Prevenzione della Corruzione della Giunta regionale, in accordo con il Responsabile della Trasparenza, proporre alla Giunta regionale l'adozione, entro il 31 dicembre 2015, di uno schema-tipo di protocollo di legalità, con indicazione della cadenza temporale delle misure da adottare negli enti partecipati, come espressamente richiesto dall'anac (determinazione n. 8/2015, paragrafo 6). 3. Attività di vigilanza e monitoraggio degli enti partecipati e controllati. Come già precisato al paragrafo 1, spetta in primo luogo alle Amministrazioni pubbliche controllanti, vigilanti o partecipanti verificare e promuovere il rispetto della legge e delle direttive dell'autorità Nazionale Anticorruzione (come previsto anche nel PNA, paragrafo ultima parte) da parte delle società e degli altri enti contemplati dalla determinazione in oggetto. Lo stesso Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) , approvato dalla Giunta regionale, con deliberazione n. 56 del , prevede, tra le Misure da introdurre entro l'anno 2015, l'attivazione di un sistema articolato di vigilanza sulle società partecipate e gli enti controllati per l'attuazione delle disposizioni in materia di anticorruzione, attraverso la progettazione di un idoneo sistema informativo-informatico. Peraltro si ricorda l'attività di vigilanza dell' ANAC stessa, che ha anche poteri sanzionatori. Per facilitare l'attività di controllo, l'anac raccomanda, nella determinazione in esame (paragrafi 2 e 5), l'individuazione puntuale, da parte delle Amministrazioni di riferimento, in sede di applicazione di quanto stabilito dall'art. 22, comma 1, del D.Lgs. n. 33 del 2013, del tipo di ciascuna società, se in controllo pubblico o a partecipazione pubblica non di controllo. A tal fine, si propone, a puro scopo collaborativo, nel documento allegato sub 1 alla presente circolare, la distinzione tra le tipologie di società quale risulta a seguito dell'istruttoria compiuta dalla struttura dello stesso RPC. Le Direzioni generali in indirizzo sono invitate a segnalare eventuali diverse valutazioni, o integrazioni a quanto indicato nel citato allegato, entro 15 giorni dal ricevimento della presente, trascorsi i quali la classificazione si intenderà condivisa e confermata. Decorso il periodo sopra indicato, e quindi dopo questa ulteriore fase istruttoria, la classificazione sarà di nuovo inviata ai soggetti in indirizzo alla presente circolare. Il Responsabile della Trasparenza della Giunta regionale, al ricevimento della prossima comunicazione, come sopra indicata, è invitato a provvedere alla annotazione della distinzione, nella apposita tabella pubblicata in Amministrazione Trasparente, dove già sono elencate tutte le società partecipate dalla 4

5 Regione Emilia-Romagna con attribuzione di funzioni di pubblico interesse (come espressamente evidenziate nella casella Funzioni attribuite e attività svolte in favore dell'amministrazione o attività di servizio pubblico affidate ), evidenziando altresì, nell'apposito elenco degli enti pubblici vigilati dalla Regione, quelli che hanno natura di enti pubblici economici (Consorzi di bonifica). Si chiede alle Direzioni generali, con riferimento alle società, controllate e partecipate, agli enti pubblici economici e agli enti di di diritto privato in controllo pubblico, di rispettivo presidio e vigilanza, di curare una adeguata informazione, trasmettendo a ciascuno di essi la presente circolare, con i relativi allegati, dando contestualmente informazione dell'avvenuto adempimento anche alla struttura del Responsabile Anticorruzione della Giunta regionale (anticorruzione@regione.emilia-romagna.it). In attesa degli esiti della ricognizione e delle verifiche di approfondimento, a cura delle strutture regionali competenti, si chiede alle direzioni generali di tenere conto, per l'inoltro della documentazione agli enti di diritto privato in controllo pubblico, dell'elenco pubblicato in Amministrazione Trasparente, dove peraltro sono già riportate espressamente le funzioni e le attività di pubblico interesse (svolte a favore dell'amministrazione o di servizio pubblico) in capo a ciascuno di essi. Per qualsiasi chiarimento o per una risposta a quesiti specifici, si prega di contattare la struttura del Responsabile della Prevenzione della Corruzione della Giunta regionale attraverso l'indirizzo di posta elettronica anticorruzione@regione.emilia-romagna.it. Si informa,infine, che la presente circolare e gli allegati saranno resi disponibili sul sito web interno (Internos- Lavorare in Regione- Anticorruzione). Cordiali saluti F.to Lorenzo Broccoli Allegati 3: Allegato 1 tabella distinzione società partecipate Allegato 2 determinazione ANAC n. 8/2015 Allegato 3 nota circolare del Responsabile della prevenzione della corruzione per l'applicazione del D.Lgs. n. 39/2013 IP/ 5

6 ALLEGATO 1) TIPOLOGIA SOCIETA' IN CONTROLLO PUBBLICO CRITERI DI INDIVIDUAZIONE Codice civile art.2359, comma 1, n. 1) le società in cui un'altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria; n. 2) le società in cui un'altra società dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria. ELENCO DELLE SOCIETA' Specificare in house : 1. APT SERVIZI SRL 2. ASTER Scpa 3. CUP 2000 spa 4. ERVET spa 5. FER srl 6. FMB Finanziaria Bologna Metropolitana SpA 7. LEPIDA SpA Altre società in controllo pubblico: 8. AEROPORTO GUGLIELMO MARCONI 9. CAL Centro Agroalimentare e Logistica Srl consort. 10. CAB -Centro Agroalimentare di Bologna Scpa 11. Fiere di Parma -Scpa 12. Infrastrutture fluviali srl 13. Piacenza Expo SpA 14. Società Attracchi Parmensi srl in liquidazione 15. Terme di Castrocaro spa 16. Terme di Salsomaggiore e di Tabiano spa 17. Tper SpA 18. Reggio Children srl 19. IRST Istituto Scientifico Romagnolo Studio e Cura Tumori-srl 20. Centro Agroalimentare Riminese SpA 21. Porto Intermodale Ravenna SpA SAPIR 22. Rimini Fiera spa 6

7 SOCIETA A PARTECIPAZIONE PUBBLICA NON DI CONTROLLO D.LGS. N.33/2013, art. 11, comma 3: Alle societa' partecipate dalle pubbliche amministrazioni di cui al comma 1, in caso di partecipazione non maggioritaria, si applicano, limitatamente all'attivita' di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell'unione europea, le disposizioni dell'articolo 1, commi da 15 a 33, della legge 6 novembre 2012, n Bologna Fiere SPA (privati al 54,23%) 2. Banca Popolare Etica ScpA (azionariato diffuso al 99,89%; RER detiene il rimanente 0,11%) 7

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