Fondazioni, basta sacrifici Parte la caccia al dividendo

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Filippa Longhi
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del 27 Ottobre 2013 CORRIERE DELLA SERA Quotidiano Milano estratto da pag. 27 Ustoria Dagli enti 8,5 miliardi negli ultimi sei anni per il rafforzamento degli istituti.

1 del 27 Ottobre 2013 CORRIERE DELLA SERA Quotidiano Milano estratto da pag. 27 Ustoria Dagli enti 8,5 miliardi negli ultimi sei anni per il rafforzamento degli istituti. I vincoli di Bankitalia Fondazioni, basta sacrifici Parte la caccia al dividendo Ma alle banche, sotto esame dell'europa, serviranno capitali Ogni banca ha la sua storia ed è difficile anticipare il bilancio delle attività dell'anno in corso. L'impressione è che, nonostante la grande crisi sia tutt'altro che superata, in un modo o nell'altro i risultati del conto economico saranno quanto meno discreti, con ogni probabilità migliori degli anni passati. Quanto basta per autorizzare reazioni a catena. Gli enti locali, e non soltanto loro, bussano alla porta delle Fondazioni cosiddette ex bancarie, che a loro volta cominciano a coltivare la speranza d'incassare finalmente qualche dividendo interessante. La stagione dei sacrifici dura da qualche tempo e, nonostante gli effetti positivi del fondo di stabilizzazione da cui negli anni scorsi sono state attìnte risorse per mantenere a livelli accettabili le erogazioni da destinare ai territori, dalla base arriva una spinta forte a voltare pagina. Emblematica, in proposito, la battuta con cui il grande vecchio delle Fondazioni, Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo e dell'acri, l'associazione di categoria, ha risposto a chi gli chiedeva previsioni sui dividendi «Io sono ottimista», ha dichiarato, «però bisogna vedere. È troppo presto per dirlo». Di sicuro il partito del dividendo, sia pure dietro le quinte e con estrema prudenza per evitare reazioni di segno opposto, non perde occasione per far valere le sue ragioni. In questi anni di grandi difficoltà, le Fondazioni hanno fatto la loro parte. E, in proposito, citano numeri che ritengono significativi. Nel 2012 le Fondazioni hanno patrimonializzato le banche per quasi i,2 miliardi di euro, confermando il ruolo svolto nei cinque anni precedenti: 7,3 miliardi versati nelle casse degli istituti di credito per metterli nelle condizioni di reggere l'urto di una crisi epocale. Il tutto, viene fatto notare, rinunciando a una fetta non trascurabile di dividendi e tirando la cinghia Soltanto nel 2012, per esempio, i dividendi ottenuti sono diminuiti da circa 1,1 miliardi a poco più di 750 milioni. L'impressione, anzi la certezza, è che la speranza delle Fondazioni dovrà fare i conti con posizioni di segno opposto. Da mesi, ormai, sia Banca d'italia sia la Banca centrale eurooea insistono sottolineando i rischi che ancora corre il sistema bancario e la necessità che le banche rafforzino a oltranza il patrimonio. Per questo, come sintetizza uno dei principali banchieri su piazza, «nei prossimi mesi ne vedremo delle belle». E ammette che, proprio sull'argomento dividendi, «c'è forte tensione». D'altra parte, nonostante qualche segnale di ripresa, le indicazioni che arrivano dal fronte dell'economia reale risultano tutt'altro che confortanti. E, in particolare, il governatore della Banca d'italia, Ignazio Visco, da giudizi rassicuranti sulla tenuta delle banche italiane ma esercita fino in fondo i suoi poteri per spingerle verso il rafforzamento patrimoniale. Indicazioni che sono in assoluta sintonia con quelle del presidente della Bce, Mario Draghi. Anche nel suo caso l'invito è di andare verso il miglioramento degli indici patrimoniali e di farlo in fretta. Non solo. Le stime, per quanto riguarda il sistema bancario italiano, è che per garantire risorse adeguate manchino all'appello almeno una decina di miliardi. Per questo la distribuzione generosa di dividendi alla vigilia di probabili aumenti di capitale risulterebbe paradossale. Certo ogni situazione è diversa e, di conseguenza, sono possibili scelte differenti anche sul fronte dei dividendi. Ma il problema di fondo resta. La conferma si ha considerando la stretta sugli accantonamenti voluta dalla Banca d'italia. Tanto che c'è chi arriva a considerarla un modo indiretto per ridurre la possibilità di scelte troppo generose per gli azionisti. E in modo analogo possono essere interpretate le richieste di maggior severità nella valutazione degli attivi Fabio Tamburini i. :M I ' >-.' : Le richieste Gli enti locali sono tornati a bussare alle Fondazioni per le erogazioni Patrimonio Banca d'italia e Bce premono perché le banche rafforzino il patrimonio milioni di euro I dividendi ottenuti dalle Fondazioni nel 2012, in calo dagli 1,1 miliardi del 2011 miliardi di euro. I capitali versati nel 2012 dalle Fondazioni negli aumenti di capitale delle banche Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile II logo della testata e il contenuto dell'articolo appartengono ai legittimi proprietari

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