del 22 ottobre 1984 Art. 1
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- Elisabetta Bianchini
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1 19.2 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE DI PROPRIETÀ DEL COMUNE DI VIGANELLO E SITUATE SUL TERRITORIO DI CUREGGIA E PREGASSONA del 22 ottobre 1984 Art. 1 Campo di applicazione La zona di protezione comprende le zone I. (zona di captazione) II. (zona di protezione adiacente) e III. (zona di protezione discosta) secondo il piano delle zone di protezione della captazione d acqua potabile del Comune di Viganello, situata in territorio di Cureggia e Pregassona, l art. 30 della Legge federale contro l inquinamento delle acque (LIA) e gli art. da 34 a 38 della Legge d applicazione della LIA (LALIA). Prescrizioni d utilizzazione Art. 2 Le seguenti prescrizioni d utilizzazione sono applicabili alle diverse zone di protezione, dedotte dalle direttive federali: Ufficio Federale per la protezione dell Ambiente Direttive per la determinazione dei settori di protezione delle acque, delle zone ed aree di protezione delle acque sotterranee. - Ottobre 1977 Edizione parzialmente riveduta Data la situazione, così come prescritto dalla direttive federali sono state delimitate delle zone di protezione con efficacia limitata. In parte le note come prescritte dalle direttive stesse sono state adattate al caso in esame. Tuttavia per ragioni di opportunità, le prescrizioni vengono riprese quasi integralmente al fine di comprendere anche eventuali futuri casi attualmente imprevedibili. Le seguenti prescrizioni d utilizzazione sono applicabili alle diverse zone di protezione. Spiegazione dei segni + autorizzato; +2 autorizzato, premesse le restrizioni secondo la nota 2; - non autorizzato; -7 in via di massima non autorizzato; le eccezioni sono possibili soltanto alle condizioni formulate nella nota 7; b autorizzato soltanto in via eccezionale; le Autorità cantonali competenti possono autorizzare un'eccezione dopo esame del caso particolare. 1) Utilizzazione agricola e silvicola A) Utilizzazione del suolo per prati
2 19.2 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE 2 pascoli campi coltivazione: frutti-, viti- e orticolture, coltivazione intensive compatibili, orti vivai con piante in container (e simili) - - b foreste B) Concimazione (2, 3) Concime verde (erba lasciata sul posto) Spargimento di colaticcio Spargimento di letame Spargimento di fango di depurazione (5) Spargimento di composto di spazzatura, fermentato Spargimento di composto di spazzature, grezzo o fresco Impiego di concime commerciale Concimazione a mezzo iniezione Concimazione in foresta con concimi liquidi aziendali o fatti di rifiuti C) Preparazione e uso di miscele di prodotti fitosanitari, ecc (6, 7) Preparazione di miscele con prodotti fitosanitari, regolatori di crescita, antigerminanti, prodotti per il trattamento del legno ed altre sostanze ausiliarie chimiche Uso di prodotti fitosanitari chimici e di altre sostanze chimiche analoghe per l agricoltura e la silvicoltura (compresi gli ormoni vegetali): - nell'agricoltura, secondo l'ordinanza sul commercio delle materie ausiliarie dell'agricoltura (8) nella selvicoltura (9) - b lungo e su i binari altrove, come lungo i cigli delle strade e dei viottoli, sulle scarpate, nei parchi e nei campi sportivi, nelle colture di piante ornamentali, ecc. - b D) Irrigazione Uso di acque superficiali Uso di acque depurate in un impianto di depurazione e inoffensive per le piante e il suolo E) Diversi (11) Fosse per il colaticcio canalizzazioni interrate per il colaticcio, prese di colaticcio Sili per il colaticcio, a livello del suolo
3 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE 19.2 Stagni per il colaticcio Deposito di concime - presso le stalle deposito intermedio nei campi superiore a 1 mc Sili per foraggi verdi Eliminazione del colaticcio e del concime eccedenti il fabbisogno (per esempio deposito definitivo) (I riferimenti bibliografici si trovano nell annesso) 1. Gli alberi e gli arbusti vanno piantati e curati in zona S I solo se il livello delle acque sotterranee è situato a sufficiente profondità, vale a dire se è escluso che le radici penetrino nella captazione, col rischio di pregiudicarla. 2. Per evitare una concimazione eccessiva del suolo, i quantitativi necessari sono stabiliti secondo le direttive per la concimazione di campi- e foraggicolture. 3. Secondo le: Direttive per la concimazione campi- e foraggicolture. Direttive concernenti l'uso dei concimi secondo principi conformi alla protezione dell'ambiente naturale. Direttive per la protezione delle acque nell'agricoltura. 4. Uso dei concimi alle condizioni seguenti: il livello massimo delle acque sotterranee non deve trovarsi a meno di 2 metri dalla superficie del suolo; gli strati di copertura delle acque sotterranee devono presentare un buon potere filtrante; quando si tratta di spandere i concimi, il suolo non deve essere nè saturo d'acqua o coperto di neve, nè gelato. Bisogna quindi scartare i periodi che coincidono o seguono piogge abbondanti o lo scioglimento della neve; i campi abbandonati, vale a dire senza coltre vegetale, non devono essere concimati, soprattutto non quando si vogliono coltivare immediatamente dopo. I concimi liquidi, tali il colaticcio e il fango di depurazione, sono inoltre soggetti alle seguenti regole: Evitare lo scorrimento in direzione della captazione. Ciascun carico di spandimento non deve oltrepassare i 30 m³ per ettaro. La quantità annua per ettaro è ammessa per un totale di 100 m³, da ripartire uniformemente. Lo spandimento del concime mediante tubi non è autorizzato; bisogna evitare che il concime liquido si accumuli nelle depressioni del suolo. Per il letame valgono le seguenti norme: Ciascun carico di spadimento non deve oltrepassare le 20 tonnellate per ettaro ( sono ammesse 2 o 3 concimazioni per anno). Le concimazioni devono essere distribuite uniformemente; il letame, soprattutto, va ben sminuzzato. 3
4 19.2 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE 4 5. Secondo l Ordinanza dell 8 aprile 1981 concernete i fanghi di depurazione. 6. Nel manipolare queste sostanze, bisogna evitare il rischio che prevengano nelle acque sotterranee e vi provichino un inquinamento, anche se solo locale. 7. Secondo il bollettino sui problemi ecologici in campagna, che tratta tra l altro dell eliminazione di resti di prodotti e di miscele, di acque di sciacquatura e di imballaggi vuoti, come pure della pulizia di attrezzi di spruzzatura. 8. Sono riservate le restrizioni previste dalla Stazione di ricerche ortivitifrutticole, Wädenswil, per i singoli prodotti figuranti nella lista dei prodotti fitosanitari, come pure quelle indicate sugli imballaggi. Secondo le condizioni locali, per es. livello alto delle acque sotterranee, suoli poco assorbenti, precipitazioni abbondanti occorrono restrizioni più severe nelle zone S I e S II. Per i terreni abbandonati, le superfici non coltivate, i prati e i pascoli vale inoltre la nota n In tutte le zone boschive, l impiego di prodotti antiparassitari implica l osservanza delle direttive dell Ufficio federale delle foreste (vedi calendario forestale, pagg ). Secondo le condizioni locali - per es. livello alto delle acque sotterranee - l'impianto di prodotti fitosanitari chimici e altri del genere può essere vietato nelle zone S II e S III. Nelle zone S I e S II è, in tutti i casi, vietato trattare il legname da costruzione con prodotti chimici per la silvicoltura. 10. In via di massima, i diserbanti totali, vale a dire le sostanze ad ampio raggio d azione impiegate nei terreni abbandonati, nelle superfici non coltivate, ecc. richiedono prudenza nelle zona S. Lo stesso vale per l impiego di diserbanti superfici verdi, quali scarpate, prati, pascoli, tappeti erbosi, ma anche lungo i cigli delle strade e dei viottoli e nei campi sportivi. Nelle zone S II e S III è vietato impiegare prodotti con sostanze attive persistenti, come il tricloracetato (TCA), il dalapon, l amitrol, il 2.4-D o il T (la lista viene sempre aggiornata). Secondo le condizioni locali per es. livello alto delle acque sotterranee, suoli poco assorbenti, massicciate di binari, precipitazioni abbondanti occorrono restrizioni più severe nelle zone S II e S III. 11. Secondo le direttive per la protezione delle acque nell agricoltura e le direttive per la progettazione e l esecuzione di determinati impianti agricoli dal profilo della protezione delle acque. 12. Altezza utile non superiore a 4 m e il contenuto massimo non oltre i 300 m³; le derogazioni devono essere fondate. 2. Campi sportivi e parchi Campi sportivi e bagni all aperto - i loro impianti sanitari i loro impianti su terreno indurito (per es. campi da - b +
5 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE 19.2 tennis) - le loro aree verdi (per es. campi da gioco e da sdraio) - b + Campeggi Campeggi per roulottes e mobil-home - con raccordi individuali alle canalizzazioni senza raccordi alle canalizzazioni Costruzioni (in quanto non già menzionate nei gruppi speciali) Costruzioni, con scarico di acque di rifiuto, ma nelle quali non vengono prodotte, utilizzate, travasate, trasportate o depositate sostanze nocive alle acque sotterranee; vi sono ammessi tutt al più i prodotti petroliferi destinati al riscaldamento dell edificio (cfr. capitolo 7 delle presenti direttive) Costruzioni senza acque di rifiuto, nelle quali non vengono prodotte, utilizzate, travasate, trasportate o depositate sostanze nocive alle acque (2) Aziende artigianali e industriali, che producono, utilizzano, travasano, trasportano o hanno in deposito sostanze nocive alle acque - - b Aziende artigianali e industriali, che non producono, utilizzano, travasano, trasportano o non hanno in deposito sostanze nocive alle acque sotterranee; sono ammessi i prodotti petroliferi destinati al riscaldamento dell azienda Iniezioni, pareti d impermeabilizzazione - - b Disposizione di pali a mezzo battitura o trivellazione Nelle costruzioni che vengono a trovarsi sotto lo specchio della falda freatica, ogni drenaggio o pompaggio delle acque sotterranee, sia esso permanente o sporadico, è soggetto ad autorizzazione. 2. Nelle costruzioni adibite a deposito, la frequenza dei trasporti non deve costituire un rischio supplementare. 3. Il numero dei pali va ridotto ad un minimo. 4. In zona I sono ammesse soltanto le costruzioni facenti parte della captazione. In via di massima, gli impianti di trasformazione a raffreddamento liquido non sono autorizzati in zona I. Se le eccezioni sono giustificate per motivi tecnici e finanziari, bisogna in ogni modo evitare di utilizzare i trasformatori ad askarel (tipo di policlorobifenile (PCB) usato come mezzo refrigerante). I 5
6 19.2 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE trasformatori ad olio vanno posati in bacini di ritenzione, con capacità utile pari al volume totale del trasformatore. 4. Impianti per le acque di rifiuto Tubazioni di - acque di rifiuto domestiche acque di rifiuto industriale provenienti - da aziende artigianali ed industriali, che non utilizzano nè producono sostanze nocive alle acque sotterranee da aziende artigianali ed industriali che utilizzano e producono sostanze nocive alle acque sotterranee acqua di raffreddamento o acqua utilizzata per le pompe termiche (5) Pozzi di drenaggio - acque di rifiuto domestiche - - b - acque di rifiuto industriali acque di raffreddamento o acqua utilizzata per le pompe termiche - - b - acqua di grondaia Impianti di depurazione delle acque di rifiuto (2) Nella prova di tenuta stagna delle tubazioni posate nelle varie zone, l aggiunta di acqua è ammessa soltanto a condizione che non siano oltrepassati i valori massimi menzionati nella norma SIA 190. La stessa esigenza dev essere posta per le tubazioni autorizzate in via eccezionale, secondo la nota L immissione delle acque di rifiuto depurate in un ricettore deve compiersi in modo che una captazione di acque sotterranee o di sorgenti non possa essere direttamente pregiudicata da un infiltrazione. 3. In deroga al divieto della posa di condutture, il servizio cantonale di protezione delle acque può autorizzare delle eccezioni nei casi in cui, per questioni di pendenza, non si può evitare un attraversamento della zona II. Le prove su cui basare l autorizzazione eccezionale, devono essere vincolate ad esigenze molto severe. In questi casi bisogna prendere delle misure di protezione in vista di individuare immediatamente le fughe e di assicurarne la ritenzione (per esempio condutture in galleria, tubi doppi, tubi e doppia parete, ecc.). Inoltre, bisogna esigere che nell ambito della zona II non venga effettuato alcun raccordo agli immobili, se detto impianto è stato oggetto di un autorizzazione eccezionale. 5) Infrastrutture del traffico 6
7 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE 19.2 Strade - -1/3 +2 Piste di campagna e di bosco - b5 + Gallerie, sottopassaggi, trincee Utilizzazione di prodotti antiparassitari, di erbicidi e di ormoni vegetali lungo i sentieri, le strade e le linee ferroviarie Secondo la cifra 14 delle direttive del Dipartimento federale dell interno concernenti i provvedimenti per la protezione delle acque nelle costruzioni stradali, occorre evitare che le strade attraversino le zone di protezione adiacenti alle prese di acque sotterranee e di sorgenti. La cifra 15 di dette direttive prescrive: Se, in casi eccezionali non fosse possibile evitare che le strade attraversino zone di protezione adiacenti, occorre prendere dei provvedimenti protettivi speciali che escludano tutte le possibilità d inquinamento delle acque sotterranee durante la costruzione e l esercizio di strade. 2. Secondo la cifra 20 delle direttive del 27 maggio 1968 del Dipartimento federale dell interno concernenti i provvedimenti per la protezione delle acque nelle costruzioni stradali. 3. Giusta l Ordinanza del 24 maggio 1972 concernente il trasporto di merci pericolose su strada, bisogna, all occorrenza, vietare, sulle strade esistenti, la circolazione di veicoli che trasportino liquidi nocivi alle acque. 4. Terminata la fase di costruzione, il drenaggio o il pompaggio di acque sotterranee, sia esso permanente o sporadico, è soggetto all obbligo d autorizzazione. 5. E autorizzato soltanto il traffico vicinale destinato all agricoltura, alla silvicoltura e alle necessità dell approvvigionamento d acqua. 6) Spiazzi d accesso ad autorimesse, posti di lavaggio, e officine di riparazione per veicoli (1) Parcheggi, area di posteggio per vetture, spiazzi d accesso ad autorimesse senza raccordo d acqua Spiazzi d accesso ad autorimesse private, con raccordo d acqua, singoli posti di lavaggio privati Piccole piazze industriali per il lavaggio di veicoli, grandi piazze di lavaggio pubbliche o private Grandi piazze industriali per il lavaggio di veicoli (per esempio piste di lavaggio automatico) Officine industriali di riparazione (parte con acqua e parte senza) - - b 1. Rimangono riservate le prescrizioni relative alle esigenze per l immissione delle acque di rifiuto in un ricettore, risp. in un impianto di depurazione. Non entreremo, qui, nei dettagli delle misure interne, quali la ricircolazione, il pretrattamento, ecc. 2. I provvedimenti consistono, in particolare, in rivestimenti stagni, in 7
8 19.2 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE bordure e nell evacuazione delle acque. 7) Impianti di deposito per liquidi nocivi alle acque (1) a) Liquidi della classe 1 Impianti di deposito con capacità utile per OPERA DI PROTEZIONE - in piccoli recipienti fino a 450 l fino a 30 m³ fino a 1000 m³ oltre 1000 m³ Impianti di deposito con capacità utile per CONTENITORE - in piccoli recipienti fino a 450 l fino a 30 m³ oltre 30 a 1000 m³ oltre 1000 m³ b) Liquidi della classe 2 - in piccoli recipienti con capacità utile fino a 450 l per opera di protezione per opera di protezione per contenitore liquidi che servono esclusivamente alla preparazione dell'acqua serbatoi fino a 2000 m³ serbatoi oltre 2000 m³ Secondo l Ordinanza del 28 settembre 1981 contro l inquinamento delle acque con liquidi nocivi (Oliq.) e le prescrizioni tecniche per la protezione delle acque contro l inquinamento da combustibili e carburanti (PTF), e successive modifiche. I liquidi assegnati alla classe 1 costituiscono di regola un pericolo per le acque anche se vi pervengono in piccole quantità, quelli assegnati alla classe 2, se vi pervengono in grandi quantità. 2. Secondo l articolo 23 capoverso 1 Oliq. 3. Misure di protezione secondo l articolo 23 capoverso 2 lettera b Oliq. 4. Secondo l articolo 23 capoverso 2 lettera c Oliq. 8) Circuiti, che prelevano calore dall acqua o dal suolo o ve lo consegnano (per es. le pompe di calore) 1 Utilizzazione SI S II S III 8
9 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE 19.2 Circuiti che prelevano calore - dal suolo dalle acque sotterranee dalle acque superficiali dalle acque di rifiuto depurate o ve lo consegnano 1. I segni (-) non ammesso e (+) ammesso si riferiscono esclusivamente al modo in cui sono utilizzati i refrigeranti e i liquidi diatermici. Il processo di raffreddamento o di riscaldamento delle acque è descritto nelle Direttive concernenti lo sfruttamento del calore proveniente dall acqua o dal suolo. Il segno (+) non significa dunque a priori che l Autorità competente ammetta questo sfruttamento anche dal profilo della termica delle acque. 2. Secondo gli articoli 19 e 23 Oliq. E autorizzato solo l impiego di liquidi diatermici. 3. Eccezioni ai sensi dell art. 23 capoverso 5 Oliq. 9) Piazzole di travaso e condotte per liquidi nocivi alle acque (1) a. Piazzole di travaso (4) Posti di riempimento - per liquidi che servono alla preparazione dell'acqua con un travaso annuo inferiore a 250 m³ della classe 1 o 1000 m³ della classe con un travaso annuo superiore a 250 m³ della classe 1 o 1000 m³ della classe Posti di travaso, stazione di rifornimento, posti di riempimento di piccoli recipienti, posti di trasbordo b. Condotte di trasporto agli impianti di deposito (4) - per liquidi che servono alla preparazione dell'acqua per serbatoi fino a 30 m³ c. Condotte di trasporto assoggettate alla legge sugli impianti di trasporto in condotta - - b 1. Secondo l Ordinanza contro l inquinamento delle acque con liquidi nocivi l Ordinanza sul travaso del petrolio e degli oli minerali e la legge federale sugli impianti di trasporto in condotta. 2. Secondo l articolo 23 capoverso Oliq. 3. Secondo l articolo 23 capoverso 2 lettera c Oliq. 4. Definizione secondo gli articoli 5 e 6 Oliq. 10) Deposito di materiale 9
10 19.2 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE 10 Deposito di materiali solidi, insolubili Deposito, all aperto, di materiali solubili, nocivi alle acque Cimiteri di automobili Deposito di terricciato di spazzatura e di fango di depurazione secco Ammessi, a condizione che la manutenzione del materiale non richieda l impiego di sostanze nocive alle acque, i frequenti trasporti non aumentino i pericoli. 11. Discariche (1) e depositi di scarti di macello Discariche di classe: I. (materiale esclusivamente inerte) (2) - b + II. (materiale prevalentemente inerte) (3) III. (rifiuti urbani) (4) IV. (rifiuti speciali) (5) Depositi di scarti di macello (6) L articolo 27 LIA stipula: per scaricare sostanze solide nelle acque o nelle loro vicinanze, è richiesta un autorizzazione del Cantone. Si confrontino inoltre le direttive del Dipartimento federale dell interno concernenti l ubicazione, l attuazione, l esercizio e la sorveglianza delle discariche controllate. 2. Discariche per materiale esclusivamente inerte, senza influssi negativi sull acqua d infiltrazione. Principali gruppi di sostanze: materiale di scavo e di demolizione, pulito. 3. Discariche per materiale prevalentemente inerte, nelle quali non è escluso un leggero inquinamento dell acqua d infiltrazione. Principali gruppi di sostanze: materiale di demolizione pulito (tegole, mattoni, cemento armato, frammenti di rivestimento stradale, legno), materiale di scavo con torba ed humus. 4. Discariche controllate, l acqua d infiltrazione delle quali non corrisponde in generale alle prescrizioni federali sull immissione delle acque di rifiuto in un ricettore, ma è conforme alle esigenze dell immissione in una canalizzazione. Principali gruppi di sostanze: rifiuti urbani e loro residui da combustione. 5. Discariche, l acqua d infiltrazione delle quali, senza le misure ai sensi delle prescrizioni federali sull immissione delle acque di rifiuto, non corrisponde in generale alle prescrizioni sull immissione in una canalizzazione (le cosiddette discariche per rifiuti speciali). Principali gruppi
11 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE 19.2 di sostanze: rifiuti speciali solidi (per esempio idrossidi metallici disidratati, terra leggermente inquinata da idrocarburi), per contro nessuna sostanza idrosolubile, fortemente tossica, come i cianuri, l arsenico, il mercurio, e nessun liquido come l olio esausto, i solventi, i bagni galvanici, ecc. 6. Se esiste la possibilità di consegnare le carcasse di animali e gli scarti di macello ad un appropriato impianto d eliminazione, l Ordinanza federale sulle epizoozie vieta che si creino nuovi posti di sotterramento o si prosegua l esercizio di quelli esistenti. 12) Estrazione di materiali Cave di ghiaia, cave di sabbia (1) - - b Cave d argilla, cave di pietra (1) - - b 1. Secondo l articolo 32 LIA, l estrazione di ghiaia, sabbia e altri materiali nelle cave o delle acque superficiali richiede l autorizzazione del Cantone. 13) Cimiteri utilizzazione S I S II S III Cimiteri ) Misure di protezione delle acque durante la costruzione Nei cantieri in zona II è vietato l impianto di latrine con pozzo filtrante. Per le utilizzazioni citate nelle tabelle precedenti ed associate ai lavori edilizi bisogna, in via di massima, inserire nell autorizzazione a costruire le seguenti condizioni durante il periodo di costruzione in zona II: la sera e in fine settimana, le macchine del genio civile devono essere parcheggiate lontano dallo scavo di fondazione. Le pulizie, il rifornimento di carburanti e la riparazione delle macchine e dei veicoli vanno effettuati soltanto in luogo protetto (per esempio bacino in calcestruzzo, piazzuola ricoperta a tenuta stagna). I barili d olio, i bidoni, ecc., di carburanti, lubrificanti e di altri liquidi nocivi alle acque vanno posati in un bacino di ritenzione al 100 %. I detriti di cantieri lasciati dai vari corpi di mestiere non devono in alcun caso essere gettati nello scavo di fondazione per riempirlo, così com è vietato versarvi liquidi. I detriti di cantiere vanno messi in un apposito contenitore. Sul cantiere gli assorbenti vanno tenuti pronti in quantità commisurata agli idrocarburi depositati. Il posto in cui è posata la betoniera dev essere stagno. Prima di essere evacuate, le acque di rifiuto vanno convogliate ad un pozzo di decantazione e, in seguito, in una canalizzazione riempita di ghiaia. All occorrenza, bisogna vuotare il pozzo e sostituire la ghiaia nella canalizzazione. L impiego di palancole lubrificate è vietato tanto in zona I quanto in zona II. Il deposito di materiale di casseratura oliato è lubrificato è vietato tanto in zona I quanto in zona II. 11
12 19.2 REGOLAMENTO GENERALE PER LE ZONE DI PROTEZIONE DELLA SORGENTE RAVEE L impiego di sbarramenti nelle acque sotterranee va adeguato al fabbisogno d acqua. Tutti gli addetti al cantiere devono essere messi al corrente delle presenti prescrizioni, in particolare a mezzo istruzione personale o affissi. Costruzioni e impianti esistenti Art. 3 Le disposizioni di risanamento saranno esaminate caso per caso, tenendo conto dei criteri seguenti: 1. Installazioni per acque luride (impianto di depurazione, canalizzazioni) gli impianti di depurazione esistenti (fosse di chiarificazione, pozzi perdenti) dovranno essere eliminati nell'ambito dei lavori di depurazione comunali o consortili; le canalizzazioni e gli allacciamenti alla fognatura comunale esistenti potranno essere mantenuti allo stato attuale; non saranno eseguite prove di tenuta delle installazioni esistenti. 2. Installazioni di serbatoi secondo gli art. 10, 57 e 58 dell'ordinanza del contro l'inquinamento delle acque con liquidi nocivi, le vecchie installazioni costruite in cantine all'interno di abitazioni o attigue a quest'ultime devono essere adattate alle prescrizioni in vigore; le esistenti installazioni interrate devono essere adattate secondo le istruzioni dell'autorità competente, oppure sostituite. Disposizione penali e finali Art Infrazioni La mancata osservanza del presente Regolamento comporta la denuncia alla magistratura penale in base agli art. dal 37 al 42 LIA. 2. Disposizioni finali Per quanto non previsto dal presente ragolamento, fanno stato i disposti federali e cantonali in materia. Il presente Regolamento entra in vigore con l'approvazione del Consiglio di Stato. PER IL CONSIGLIO COMUNALE Il Presidente: Il Segretario: Eros Cometta Avv. Orlando Taschetta Adottato dal Consiglio Comunale in data 22 ottobre Approvato dal Dipartimento ambiente, Sezione protezione acque e aria in data 15 febbraio
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