LEGGE REGIONALE 31 LUGLIO 1996, N. 61: Approvazione del Piano Oncologico Regionale. Art. 1

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LEGGE REGIONALE 31 LUGLIO 1996, N. 61: Approvazione del Piano Oncologico Regionale. Art. 1"

Transcript

1 LEGGE REGIONALE 31 LUGLIO 1996, N. 61: FONTE: BOLLETTINO UFFICIALE REGIONALE N. 27 del Approvazione del Piano Oncologico Regionale. Art E' approvato il piano oncologico regionale di cui all'allegato "A" che costituisce integrazione del Piano Sanitario Regionale approvato con L.R , n 72. Art La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione. La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Abruzzo. Data a L'Aquila, addì 31 luglio 1996 ALLEGATO "A" REGIONE ABRUZZO PIANO ONCOLOGICO REGIONALE INDICE 1) Premessa pag. 60 2) Prevenzione pag ) Prevenzione primaria pag ) Prevenzione secondaria pag. 61 3) Accertamenti diagnostici a livello primario e/o distadiazione pag. 62 4) Assistenza domiciliare pag. 62 5) Strutture deputate all'organizzazione e all'assistenza oncologica regionale pag ) Commissione oncologica regionale pag ) Strutture a valenza regionale pag ) Comprensori oncologici pag ) Centro di riferimento oncologico regionale pag. 65 6) Radioterapia oncologica pag. 65 7) Polo oncologico pag. 66 8) Aspetti finanziari pag. 66 1) PREMESSA Le malattie neoplastiche rappresentano la seconda causa di morte in Italia ed il loro peso sta continuamente aumentando (a differenza ad esempio delle malattie cardiovascolari e delle malattie pediatriche). Il continuo aumento della mortalità per patologia neoplastica è in gran parte dovuto al progressivo allungarsi della vita media e al diminuire delle "morti competitive". A fronte di ciò vi sono lenti ma costanti miglioramenti delle terapie oncologiche, anche grazie alla scoperta di nuovi farmaci ed all'utilizzo di terapie sopramassimali; inoltre, sempre più si allunga la sopravvivenza mediana dei pazienti neoplastici non guaribili e sempre maggiore è la percentuale di

2 pazienti oncologici guariti. Questi lenti ma incontestabili successi sono dovuti essenzialmente a due fattori: 1) l'ottimizzazione delle integrazioni terapeutiche (chirurgia, radioterapia, terapie mediche). Deve essere ben chiaro che per integrazione terapeutica ottimale si intende la pianificazione diagnostica, stadiativa e terapeutica concordata ab initio dalle varie componenti mediche coinvolte nel successivo iter del paziente. L'integrazione terapeutica (approccio multidisciplinare) richiede sia un adeguamento culturale degli operatori sanitari sia un modello organizzativo che faciliti il continuo contratto tra specialisti con competenze diverse. 2) il rapido trasferimento in clinica di metodologie diagnostiche e terapeutiche innovative. Per la Regione Abruzzo va tenuto presente, tuttavia: a) che le realtà oncologiche già esistenti in ambito Regionale del tutto carenti in rapporto alle esigenze territoriali, operano per la maggior parte con ristrettezze di mezzi e personale. A tal proposito si evidenzia che la situazione attuale, in ambito regionale, è la seguente: - U.S.L. Teramo - Presidio ospedaliero di Teramo - divisione di Oncologia con n 15 posti letto oltre 3 posti letti di day-hospital oncologico. Inoltre sono attivati 2 posti letto oncologici in dayhospital nel presidio ospedaliero di Giulianova. - U.S.L. Pescara - Presidio ospedaliero di Pescara - Servizio di Chemioimmunoterapia ematologicooncologica con n 20 posti letto in day-hospital di oncologia ed ematologia. Servizio di Radioterapia. - U.S.L. Chieti. Presidio ospedaliero di Chieti - divisione di Radioterapia e Medicina nucleare n 10 posti letto e n 2 posti letto in day-hospital. - U.S.L. Lanciano-Vasto - Presidio ospedaliero di Vasto - n 5 posti letto in day-hospital in Oncoematologia, nell'ambito del servizio di immunoematologia. - U.S.L. L'Aquila - Centro sociale per la profilassi, prevenzione, diagnosi e cura dei tumori - Centro sociale di senologia - Servizio di Medicina nucleare. b) che presso tali strutture gravitano circa pazienti neoplastici. In particolare nel corso dell'anno 1995 sono stati diagnosticati circa nuovi casi di tumori con le seguenti percentuali: - tumori polmonari 26% - tumori dell'apparato digerente 14% - tumori della mammella 13,5% - tumori organi genitali maschili 11% - tumori organi genitali femminili 12% - tumori del tessuto linfatico ed emopoietico 9% - altri 14,5%. d) che la carenza cronica di strutture oncologiche ha portato a fenomeni di "spontaneismo", mentre è indispensabile la professionalità e la peculiarità della figura dell'oncologo medico nella pianificazione diagnostica e terapeutica delle malattie neoplastiche, per cui non è oggi pensabile di poter affidare ad altri specialisti il compito di effettuare terapie antineoplastiche, come talora avviene in molti presidi ospedalieri; e) che la struttura orografica della Regione Abruzzo è prevalentemente montuosa e la distribuzione della popolazione è disomogenea. Va evidenziato che nonostante il buono stato dei collegamenti stradali, i malati oncologici necessitano di particolari terapie, anche di supporto, che non consentono spostamenti continui. In base a queste premesse è indispensabile dunque garantire su tutto il territorio regionale una rete di strutture oncologiche che tenga conto dell'esistente, ma che sia in grado di assicurare: - la prevenzione (primaria e secondaria) delle malattie neoplastiche - gli accertamenti diagnostici a livello primario e/o a livello di ristadiazione - la sorveglianza del paziente in follow-up - l'organizzazione dell'assistenza domiciliare anche tramite il collegamento con il medico di medicina generale.

3 2) PREVENZIONE In riferimento agli aspetti strutturali e organizzativi concernenti l'attività di prevenzione delle neoplasie, occorre distinguere tra Prevenzione Primaria e Secondaria La Prevenzione Primaria sarà rivolta: - all'igiene Ambientale; - all'esposizione professionale; - all'educazione sanitaria alla salute (campagna contro il fumo, abitudini alimentari, lotta all'alcoolismo, campagne di vaccinazione, azioni contro l'eccessiva esposizione ai raggi solari e alla diagnosi del melanoma) La Prevenzione Secondaria sarà rivolta: - alla diagnosi precoce delle malattie neoplastiche della sfera genitale femminile, mediante l'attività svolta anche nei Consultori ed i Centri di senologia. Sono noti i grandi risultati ottenuti attraverso la diagnosi precoce nel cancro del collo dell'utero mediante il PAP-test e nella diagnosi del tumore della mammella; - alla diagnosi precoce dei tumori dell'apparato digerente, mediante le strutture gastroenterologiche già esistenti; A tali attività di prevenzione primaria e secondaria sono preposti i medici di medicina generale, i dipartimenti di prevenzione di ogni singola USL nonché i comprensori oncologici. L'attività professionale del medico di medicina generale, in ambito oncologico, sarà centrata sull'informazione ed educazione sanitaria individuale ai suoi assistiti per quanto riguarda la prevenzione primaria e secondaria delle neoplasie (screening programmato), all'attività clinica finalizzata alla diagnosi tempestiva e alla collaborazione con i medici dei presidi ospedalieri nel corso della stadiazione e della terapia nonché alla partecipazione all'assistenza domiciliare. 3) ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI A LIVELLO PRIMARIO E/O di RISTADIAZIONE Appare chiaro che, sia nel campo della prevenzione che nel trattamento della malattia neoplastica, non è possibile prescindere da un corretto inquadramento diagnostico ed istopatologico. A tal fine vanno potenziati prioritariamente i Servizi di Anatomia ed Istologia Patologica già esistenti dando maggiore impulso alle tecniche di Immunoistochimica e di Biologia Molecolare, sempre più importanti nella valutazione delle neoplasie, anche in termini prognostici. Vanno inoltre potenziati i Centri di Medicina Nucleare, i Centri di Radiodiagnostica ed i Laboratori di patologia clinica degli Ospedali dei Comprensori Oncologici Regionali anch'essi indispensabili per una corretta diagnosi in campo oncologico. Detto potenziamento avverrà attraverso una adeguata assegnazione di personale e di attrezzature da parte dei Direttori Generali delle Unità Sanitarie Locali. 4) ASSISTENZA DOMICILIARE Viene promossa dalla Regione Abruzzo l'organizzazione ed il funzionamento di Servizi di assistenza domiciliare per i pazienti neoplastici che, dimessi dal Presidio Ospedaliero, necessitano di proseguire le cure a domicilio; - le caratteristiche delle attività da svolgere sono il trattamento domiciliare di pazienti oncologici anche terminali, con disagio ad accedere alle strutture sanitarie, mediante l'utilizzo di personale medico e paramedico, con la possibilità di effettuare a domicilio prelievi per analisi di laboratorio o anche esami strumentali come ECG, terapie antiblastiche e/o di supporto, trattamento del dolore e delle complicanze e infine sostegno psicologico, umano e morale; - l'assistenza domiciliare viene attivata su richiesta del medico di medicina generale, con il consenso del paziente o della sua famiglia, e previa autorizzazione della Azienda USL. Il programma di assistenza domiciliare può essere attivato anche presso residenze collettive o case alloggio a favore di quei soggetti affetti da malattia oncologica con gravi limitazioni dell'autosufficienza o terminali, che non possono essere accolti nell'ambito familiare; - tale assistenza, coordinata dal Comprensorio Oncologico, sarà gestita dal Medico di medicina

4 generale con il supporto di: * servizi sociali (materiali e personale di sostegno al paziente e alla famiglia); * personale paramedico dei distretti; * associazioni di volontariato, riconosciute dall'autorità regionale e periodicamente sottoposte a verifica, all'uopo convenzionate. A tale riguardo la Regione predispone uno schema di convenzione tipo da stipularsi da parte delle Aziende sanitarie regionali con le organizzazioni di volontariato; * unità operative di Oncologia Medica, Servizi di Anestesia e Rianimazione e altri Specialisti, ove si ritenga necessario il loro intervento; il loro accesso a domicilio avverrà sulla base della programmazione fatta dal Responsabile del Comprensorio Oncologico e concordata con la Direzione Sanitaria. Tutti gli interventi diagnostici e terapeutici saranno segnalati nella Cartella Clinica Domiciliare, custodita dal Medico di medicina generale. - Per rendere omogenei gli interventi e uniformare le procedure sono da attivare corsi locali di formazione per i Medici di Medicina Generale, organizzati dalle Aziende USL con il proprio personale specializzato al fine di predisporre protocolli di assistenza domiciliare che prevedano gli interventi medici e infermieristici più adeguati; - la fornitura di presidi, farmaci e attrezzature di tipo ospedaliero avverrà su richiesta del medico di medicina generale attraverso le Farmacie Ospedaliere, previo controllo dei Responsabili dei Comprensori Oncologici; - la Commissione Oncologica Regionale, nell'ambito delle proprie funzioni di supporto tecnicoscientifiche alle iniziative della Regione nella lotta contro le neoplasie, provvede a periodiche verifiche in ordine alla realizzazione del programma di Assistenza domiciliare. 5) STRUTTURE DEPUTATE ALL'ORGANIZZAZIONE E ALL'ASSISTENZA ONCOLOGICA REGIONALE - Commissione oncologica regionale - Strutture a valenza regionale - Comprensori Oncologici (comprendenti: la Divisione di Oncologia, i day-hospitals, gli Ambulatori ospedalieri e/o distrettuali, l'assistenza domiciliare) - Centro di riferimento oncologico regionale. 5.1 La Commissione Oncologica Regionale ha funzioni di tipo consultivo e propositivo presso l'assessorato alla Sanità, con compiti di realizzazione di programmi specifici di intervento preventivo e curativo delle malattie i oncologiche, nonché di programmi di potenziamento strutturale delle attrezzature necessarie a livello regionale. Provvede, altresì, alla realizzazione di un sistema coordinato per la standardizzazione degli interventi diagnostico-terapeutici ed all'allestimento e validazione di protocolli. Inoltre organizza e promuove campagne informative sulla prevenzione dei tumori e coordina le attività di prevenzione. La Commissione si pone, come finalità, anche la divulgazione, alla classe medica e paramedica, di informazioni sui metodi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei tumori, anche attraverso corsi, convegni e pubblicazioni nonché la promozione e lo svolgimento della ricerca scientifica applicata all'oncologia. La Commissione Oncologica Regionale è nominata, con decreto del Presidente della Giunta regionale, su proposta del componente della Giunta preposto al Settore Sanità, ed è così composta: - assessore alla Sanità o suo delegato che la presiede; - un dirigente del Settore Sanità; - 11 medici scelti tra professori Universitari e dipendenti delle USL della Regione operanti nelle U.O. di Radioterapia, Oncologia, Anatomia Patologica, Ginecologia, Chirurgia, Medicina Nucleare, medicina, Ematologia, Anestesiologia e Rianimazione ed un medico di medicina generale convenzionato. - I responsabili dei Comprensori Oncologici e delle strutture a valenza regionale.

5 Le funzioni di Segretario sono svolte da un dipendente regionale di livello non inferiore al sesto. Ai componenti della Commissione ed al Segretario compete, per ogni seduta, il gettone di presenza di cui alla L.R , n 79 nonché il rimborso delle spese di viaggio. Al relativo onere, presuntivamente stimato per l'anno 1996 in L , si provvede con lo stanziamento di cui al capitolo dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'esercizio Per gli anni successivi al 1996, l'onere sarà imputato al corrispondente capitolo dei pertinenti bilanci. In fase di prima applicazione della presente legge, in attesa della nomina della Commissione Oncologica di cui sopra, continua ad operare la Commissione nominata con deliberazione di Giunta regionale n 3054 del Le Strutture a valenza regionale sono: 1) Centro Trapianti e Centro Regionale di Coordinamento e di Compensazione Sangue, già operanti presso il Dipartimento di Ematologia di Pescara, per l'attività trapiantologica dei pazienti oncologici anche mediante la manipolazione di cellule staminali emopoietiche. 2) Centro di Tipizzazione Tissutale già attivo a L'Aquila. 5.3 I Comprensori Oncologici sono 6, coincidenti con le attuali USL. Trattasi di organi dipartimentali, deputati all'assistenza oncologica integrata, che comprendono un Ospedale di Riferimento, collegato funzionalmente con tutte le strutture oncologiche della Azienda USL. Essi sono a loro volta collegati con le Strutture a Valenza Regionale e con la Commissione Oncologica Regionale. Il Comprensorio Oncologico di ciascuna USL comprende la Divisione di Oncologia Medica, i dayhospital, gli Ambulatori ospedalieri e/o distrettuali e i Servizi di Assistenza Domiciliare, distribuiti funzionalmente sul territorio comprensoriale. Nell'ambito dell'assistenza oncologica integrata vanno realizzati piani di trattamento chirurgico, medico e radioterapico finalizzati alle singole neoplasie. Poiché attualmente non è ancora possibile, anche se auspicabile, l'istituzione di Centri di Chirurgia Oncologica, vanno potenziate le attività oncologiche nell'ambito delle divisioni chirurgiche già esistenti. E' necessario inoltre che nei servizi anestesiologici già esistenti venga prevista la terapia del dolore. La direzione del Comprensorio oncologico è affidata dal Direttore generale della USL al responsabile della divisione di oncologia medica. Ciascuna responsabile dovrà trasmettere una relazione annuale alla Commissione oncologica regionale suill'attività svolta dal Comprensorio Oncologico. In considerazione delle strutture già esistenti ed operanti sul territorio della Regione e delle odierne necessità, si propone la seguente dislocazione delle strutture di Oncologia Medica nelle rispettive USL: PESCARA Divisione di Oncologia a Pescara con 15 posti letto e 5 in day-hospital; 5 posti letto in day-hospital a Popoli e 5 posti letto in day-hospital a Penne. CHIETI Divisione di Oncologia a Chieti con 15 posti letto e 5 in day-hospital e 5 posti letto in day-hospital presso il presidio ospedaliero di Ortona. LANCIANO-VASTO Divisione di Oncologia a Lanciano con 15 posti letto e 5 in day-hospital; 5 letto in day-hospital a Vasto. TERAMO

6 Divisione di Oncologia a Teramo con 15 posti letto e 5 in day-hospital; 5 posti letto in i dayhospital a Giulianova, 5 posti letto in 1 day-hospital ad Atri e 5 posti letto in day-hospital a S. Omero. AVEZZANO-SULMONA Divisione di Oncologia ad Avezzano con 15 posti letto e 5 in day-hospital; 5 posti letto in dayhospital a Sulmona. L'AQUILA Divisione di Oncologia con 15 posti letto e 5 day-hospital. Tale distribuzione prevede 155 posti letto di Oncologia Medica, omogeneamente distribuiti sul territorio della Regione e nell'ambito delle varie USL. Le Divisioni di Oncologia dovranno garantire anche il funzionamento del day-hospital, dell'ambulatorio situato nella stessa sede, e degli ambulatori oncologici dei Presidi Ospedalieri di Ortona e di Castel di Sangro, nonché il coordinamento dell'assistenza domiciliare. I day-hospital periferici di Penne, Popoli, Vasto, Giulianova, Atri, Sulmona e S. Omero nonché i rispettivi ambulatori oncologici, sono raccordati funzionalmente con la divisione di Oncologia del comprensorio oncologico. I Direttori Generali delle USL entro 3 mesi dall'entrata in vigore del presente Piano, provvederanno alla riduzione di un numero di posti letto pari a quelli in aumento, istituiti con ii presente provvedimento, secondo le modalità previste nella L.R , n 72 punto 2.2. E' abrogata la L.R n Centro di riferimento oncologico regionale Nella fase di prima applicazione del presente piano, il Centro di riferimento oncologico Regionale è previsto nell'ambito del Settore Sanità della Regione Abruzzo. Ha funzioni di supporto organizzativo alle attività oncologiche stolte nell'ambito dei comprensori oncologici della Regione. Svolge, altresì, funzioni di osservatorio degli interventi di prevenzione primaria e secondaria. Provvede inoltre ad istituire un'anagrafe delle sperimentazioni cliniche nonché al controllo delle migrazioni sanitarie. A tal proposito verrà realizzata una rete informatica di collegamento tra le strutture regionali coinvolte in attività in campo oncologico e si provvederà ad organizzare banche dati riguardanti aspetti scientifici, epidemiologici ed assistenziali sui tumori. Le funzioni del Centro saranno svolte dal Servizio del Settore Sanità competente per materia che si avverrà, per gli aspetti tecnico-sanitari, della Commissione Oncologica Regionale. Nel corso dell'attuazione del piano oncologico, con provvedimenti di Giunta regionale, sentita la Commissione Oncologica Regionale potranno essere identificate ulteriori strutture che per specifici aspetti rappresentino centri di riferimento. 6) RADIOTERAPIA ONCOLOGICA Circa il 60% dei pazienti affetti da neoplasia viene trattato con la Radioterapia. In Abruzzo sono circa l'anno i pazienti abbisognevoli di un trattamento radioterapico: di questi, solo sono trattati nelle strutture esistenti di Chieti e Pescara. I pazienti restanti sono costretti a rivolgersi presso strutture extraregionali. I dati statistici nazionali più recenti dicono che i tumori maligni sono in incremento e che per soddisfare la domanda di cure radioterapiche c'è bisogno di una unità divisionale di Radioterapia ogni abitanti. Dette unità, per la complessità del trattamento radiante, vanno ubicate presso ospedali dotati di alti livelli di servizi diagnostici. Alla luce di quanto esposto, nella Regione Abruzzo sono state previste, nel Piano Sanitario Regionale, quattro Divisioni di Radioterapia Oncologica con sede nei quattro Ospedali dei capoluoghi di Provincia. In particolare la Radioterapia di Pescara continuerà a svolgere una stretta collaborazione con il

7 Centro Regionale di Ematologia, finalizzata al trattamento delle patologie oncologiche ed ematologiche anche mediante il trapianto di midollo autologo ed allogenico. L'Ospedale di Teramo dovrà dedicarsi particolarmente all'attività di brachiterapia. Si ritiene, poi, indispensabile, che nell'ospedale, dotato di una Divisione di Radioterapia, venga istituito dal Direttore Generale, secondo le modalità indicate nel Piano Sanitario Regionale di cui alla L.R. 72/94, un Servizio di Fisica Sanitaria. Per quanto concerne la terapia radiometabolica, l'ospedale di Lanciano dedicherà particolare interesse a tale attività, così da consentire la valorizzazione ed il pieno utilizzo delle strutture esistenti. 7) POLO ONCOLOGICO Nell'ambito della Regione Abruzzo non sono previste Aziende Ospedaliere e, pertanto, non è possibile realizzare poli oncologici con le caratteristiche di cui alle linee guida ministeriali pubblicate sulla G.U. - serie generale - n 42 del ) ASPETTI FINANZIARI Per quanto riguarda gli aspetti finanziari relativi all'attuazione del presente piano oncologico, le maggiori spese saranno fronteggiate con la quota del Fondo Sanitario Nazionale assegnate alla Regione Abruzzo per l'anno La Giunta regionale provvederà ad assegnare alle USL della Regione somme vincolate, sia di parte corrente che in conto capitale, la cui quantificazione sarà effettuata in sede di ripartizione delle quote del Fondo Sanitario Nazionale 1996 di parte corrente e di parte in conto capitale, iscritti nei capitoli e del bilancio regionale relativo all'esercizio 1996.

LEGGE REGIONALE 5 FEBBRAIO 1998, n. 5. Piano ematologico regionale. B.U.R.A. del Art1. Obiettivi del Piano Ematologico

LEGGE REGIONALE 5 FEBBRAIO 1998, n. 5. Piano ematologico regionale. B.U.R.A. del Art1. Obiettivi del Piano Ematologico LEGGE REGIONALE 5 FEBBRAIO 1998, n. 5 Piano ematologico regionale B.U.R.A. del 13.3.1998 Art1 Obiettivi del Piano Ematologico 1. La presente legge si propone lo scopo di qualificare e razionalizzare ulteriormente

Dettagli

Art. 1 (Obiettivi del Piano Ematologico)

Art. 1 (Obiettivi del Piano Ematologico) LEGGE REGIONALE 3 febbraio 1998, n. 5 Piano ematologico regionale. (B.U.R. 13 marzo 1998, n. 3) Art. 1 (Obiettivi del Piano Ematologico) 1. La presente legge si propone lo scopo di qualificare e razionalizzare

Dettagli

Norme di attuazione della Legge 16 marzo 1987, n. 115, recante disposizioni per la... LEGGE REGIONALE 15 GIUGNO 1988, N. 48:

Norme di attuazione della Legge 16 marzo 1987, n. 115, recante disposizioni per la... LEGGE REGIONALE 15 GIUGNO 1988, N. 48: Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE 15 GIUGNO 1988, N. 48: Norme di attuazione della Legge 16 marzo 1987, n. 115, recante disposizioni per la prevenzione e la cura del Diabete Mellito. Art. 1 Obiettivi e Finalità

Dettagli

LEGGE REGIONALE 16 SETTEMBRE 1998, N. 85

LEGGE REGIONALE 16 SETTEMBRE 1998, N. 85 LEGGE REGIONALE 16 SETTEMBRE 1998, N. 85 Norme di attuazione della Legge 16 marzo 1987, n. 115, recante: Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito. BURA N. 24 DEL 9.10.1998 Art. 1 Obiettivi

Dettagli

La continuità assistenziale

La continuità assistenziale Le reti oncologiche regionali Presente, problematiche e prospettive future La continuità assistenziale Giuseppe Nastasi U.O.C. Oncologia Medica A.O. Bolognini - Seriate (BG) Camera dei Deputati - Palazzo

Dettagli

Legge 23 dicembre 1993, n. 548

Legge 23 dicembre 1993, n. 548 Legge 23 dicembre 1993, n. 548 "Disposizioni per la prevenzione e la cura della fibrosi cistica" (Pubblicata nella G.U. 30 dicembre 1993, n. 305) Prevenzione della fibrosi cistica. 1)Le regioni e le province

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XX N Il Consiglio regionale ha approvato

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XX N Il Consiglio regionale ha approvato 31 12 1989 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XX N. 143 Legge Regionale del 30 dicembre 1989 n. 33 Organizzazione e disciplina delle strutture Nefro-Dialitiche nella Regione Marche. la seguente

Dettagli

Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito nella Regione autonoma Friuli - Venezia Giulia. Art. 1. Disposizioni preliminari

Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito nella Regione autonoma Friuli - Venezia Giulia. Art. 1. Disposizioni preliminari Legge regionale 27 giugno 1990, n. 28 Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito nella Regione autonoma Friuli - Venezia Giulia. Art. 1 Disposizioni preliminari 1. Le funzioni e le attività

Dettagli

La Rete di Oncologia e Oncoematologia Pediatrica del Piemonte e della Valle d Aosta

La Rete di Oncologia e Oncoematologia Pediatrica del Piemonte e della Valle d Aosta La gestione del catetere venoso centrale e delle infezioni ad esso correlate Torino, 3 marzo 2011 La Rete di Oncologia e Oncoematologia Pediatrica del Piemonte e della Valle d Aosta La vita non é una questione

Dettagli

INGRESSO DI CORSO BRAMANTE 88 (ex medicina d'urgenza)

INGRESSO DI CORSO BRAMANTE 88 (ex medicina d'urgenza) C.O.E.S. CENTRO ONCOLOGICO EMATOLOGICO SUBALPINO INGRESSO DI CORSO BRAMANTE 88 (ex medicina d'urgenza) SEGRETERIA C.A.S. e G.I.C. dal lunedi al venerdi dalle ore 8.00 alle ore 17.00 Prenotazioni prime

Dettagli

Cagliari, 16/10/2015 Dr EMILIO MONTALDO

Cagliari, 16/10/2015 Dr EMILIO MONTALDO Cagliari, 16/10/2015 Dr EMILIO MONTALDO - FAMIGLIA - CAREGIVER D - - - - - MEDICO DISTRETTO MEDICO SPECIALISTA INFERMIERE PRESIDI ASSISTENTE SOCIALE M P ON OS Quali i ruoli del Medico di Medicina Generale?

Dettagli

Consiglio Regionale della Puglia

Consiglio Regionale della Puglia LEGGE REGIONALE 8 OTTOBRE 2014, N. 40 Disposizioni per la tutela delle donne affette dall endometriosi 2 LEGGE REGIONALE Disposizioni per la tutela delle donne affette dall endometriosi Il Consiglio regionale

Dettagli

Preambolo LA CAMERA DEI DEPUTATI ED IL SENATO DELLA REPUBBLICA HANNO APPROVATO; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA LA SEGUENTE LEGGE:

Preambolo LA CAMERA DEI DEPUTATI ED IL SENATO DELLA REPUBBLICA HANNO APPROVATO; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA LA SEGUENTE LEGGE: LEGGE 16 MARZO 1987, n. 115 (GU n. 071 del 26/03/1987) DISPOSIZIONI PER LA PREVENZIONE E LA CURA DEL DIABETE MELLITO. 097 IGIENE E SANITA' PUBBLICA - 053 BALIATICO 097 IGIENE E SANITA' PUBBLICA - 004 AMMINISTRAZIONE

Dettagli

Direttore Generale Area Sanità e Sociale Regione del Veneto 1

Direttore Generale Area Sanità e Sociale Regione del Veneto 1 1 Provvedimenti Attuativi : schede ospedaliere e territoriali, reti cliniche, integrazione ospedale territorio,. 2013 2014 2015 2012 PIANO SOCIO SANITARIO REGIONALE 2016 Legge 19 / 2016 2018 popolazione

Dettagli

Relatore: Michelangelo mirabello

Relatore: Michelangelo mirabello PROPOSTA Di legge n. 15/10^ Di Iniziativa del consigliere REGIONALe G. Giudiceandrea, recante: DISPOSIZIONI PER IL RICONOSCIMENTO DELLA RILEVANZA SOCIALE DELL ENDOMETRIOSI ED ISTITUZIONE DEL REGISTRO REGIONALE.

Dettagli

C.O.E.S. CENTRO ONCOLOGICO EMATOLOGICO SUBALPINO

C.O.E.S. CENTRO ONCOLOGICO EMATOLOGICO SUBALPINO C.O.E.S. CENTRO ONCOLOGICO EMATOLOGICO SUBALPINO SONO STATI TRASFERITI PRESSO I LOCALI DELL'EX MEDICINA D'URGENZA (ENTRATA DA INGRESSO CENTRALE CORSO BRAMANTE 88): - LA SEGRETERIA C.A.S. E G.I.C. - UNO

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 47 DEL 16 OTTOBRE 2006

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 47 DEL 16 OTTOBRE 2006 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 15 settembre 2006 - Deliberazione N. 1400 - Area Generale di Coordinamento N. 20 - Assistenza Sanitaria - Seconda Università degli Studi di Napoli: potenziamento

Dettagli

PRESIDENZA/DIREZIONI. Dipartimenti gestionali. Struttura semplice dipartimentale. Struttura complessa. Struttura semplice

PRESIDENZA/DIREZIONI. Dipartimenti gestionali. Struttura semplice dipartimentale. Struttura complessa. Struttura semplice - Organigramma proposto PRESIDENZA/DIREZIONI Dipartimenti gestionali Struttura complessa Struttura semplice dipartimentale Struttura semplice 1 PRESIDENZA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE s.s. Relazioni istituzionali,

Dettagli

Le Cure Palliative erogate in Rete

Le Cure Palliative erogate in Rete Le Cure Palliative erogate in Rete La normativa nazionale e regionale Codigoro - 29 settembre 2012 Mauro Manfredini Focus sulla Rete No Terapia del dolore No Cure Palliative Pediatriche LEGGE n. 39 26

Dettagli

INDICE GENERALE CAPITOLO I PRESENTAZIONE

INDICE GENERALE CAPITOLO I PRESENTAZIONE INDICE GENERALE CAPITOLO I PRESENTAZIONE L AZIENDA U.S.L DI RIETI pag. 2 Gli organi direzionali pag. 2 L ambito territoriale pag. 2 La superficie pag. 2 La popolazione pag. 2 Il personale dipendente pag.

Dettagli

Consiglio Regionale della Basilicata - Gruppo LB / FRATELLI D ITALIA ALLEANZA NAZIONALE

Consiglio Regionale della Basilicata - Gruppo LB / FRATELLI D ITALIA ALLEANZA NAZIONALE Consiglio Regionale della Basilicata - Gruppo LB / FRATELLI D ITALIA ALLEANZA NAZIONALE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SEDE PROPOSTA DI LEGGE PROVVIDENZE A FAVORE DI FAMILIARI O ACCOMPAGNATORI

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Allegato n. 2 alla delibera n. 1429 del 30 dicembre 2004 REGIONE DEL VENETO UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 8 via Forestuzzo, n. 41, Asolo (TV) L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ASSETTO ORGANIZZATIVO UNITÀ LOCALE

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 31 DEL REGIONE SARDEGNA Interventi per la tutela e l' educazione sanitaria delle attività sportive.

LEGGE REGIONALE N. 31 DEL REGIONE SARDEGNA Interventi per la tutela e l' educazione sanitaria delle attività sportive. LEGGE REGIONALE N. 31 DEL 30-08-1991 REGIONE SARDEGNA Interventi per la tutela e l' educazione sanitaria delle attività sportive. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE SARDEGNA N. 35 del 7 settembre

Dettagli

ATTO LA GIUNTA REGIONALE. Visti

ATTO LA GIUNTA REGIONALE. Visti OGGETTO : Rete regionale di cure palliative: modello organizzativo N. 277 IN 16/03/2007 del REGISTRO ATTI DELLA GIUNTA DATA Visti LA GIUNTA REGIONALE la legge 26 febbraio 1999 n.39 di conversione del decreto

Dettagli

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2016

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2016 I numeri del cancro in Italia 2016 Ministero della Salute - Roma 27 Settembre 2016 Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2016 Carmine Pinto Presidente Nazionale AIOM Programmare

Dettagli

che è, malgrado ciò, particolarmente rilevante il fenomeno della migrazione passiva per tali patologie

che è, malgrado ciò, particolarmente rilevante il fenomeno della migrazione passiva per tali patologie A.G.C. 20 - Assistenza Sanitaria - Deliberazione n. 402 del 23 marzo 2010 ISTITUZIONE DI UN CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE PER LA DIAGNOSI ED IL TRATTAMENTO DELLE NEOPLASIE GINECOLOGICHE ATTESO Che i

Dettagli

LEGGE REGIONALE 24 NOVEMBRE 1981, N. 52: Promozione della educazione sanitaria e sportiva e tutela sanitaria delle attività sportive. ART.

LEGGE REGIONALE 24 NOVEMBRE 1981, N. 52: Promozione della educazione sanitaria e sportiva e tutela sanitaria delle attività sportive. ART. LEGGE REGIONALE 24 NOVEMBRE 1981, N. 52: Promozione della educazione sanitaria e sportiva e tutela sanitaria delle attività sportive. ART. 1 Finalità e obiettivi La Regione Abruzzo, in attuazione dell'articolo

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XV LEGISLATURA N. 255 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore TOMASSINI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 5 MAGGIO 2006 Disposizioni in materia di cure palliative domiciliari integrate

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 477

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 477 Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 477 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore MASSIDDA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 12 MAGGIO 2008 Disposizioni in materia di cure palliative domiciliari integrate

Dettagli

Piano dei Centri di Costo

Piano dei Centri di Costo Piano dei Centri responsabilità 1 GOVERNO STRATEGICO 10 DIREZIONE STRATEGICA 1001 DIREZIONE STRATEGICA 100101 10010100 DIREZIONE GENERALE 100102 10010200 DIREZIONE AMMINISTRATIVA 100103 10010300 DIREZIONE

Dettagli

Implementazione del PDTA per i tumori del colon retto nella provincia di Ferrara

Implementazione del PDTA per i tumori del colon retto nella provincia di Ferrara SMC di Ferrara SICE Sessione Congiunta Implementazione del PDTA per i tumori del colon retto nella provincia di Ferrara Prof Antonio Frassoldati Dip. Oncologico-Medico Specialistico AOU ed AUSL di Ferrara

Dettagli

L integrazione dell ANT nell assistenza territoriale del paziente neoplastico in fase avanzata di malattia. Dott.

L integrazione dell ANT nell assistenza territoriale del paziente neoplastico in fase avanzata di malattia. Dott. L integrazione dell ANT nell assistenza territoriale del paziente neoplastico in fase avanzata di malattia Dott.ssa Cannarile Rosa MORTALITA PER TUMORE: le dimensioni del problema 160.000 morti per tumore/anno

Dettagli

ASL 11 VERCELLI LEGENDA AL PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

ASL 11 VERCELLI LEGENDA AL PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ASL 11 VERCELLI LEGENDA AL PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE STRUTTURE IN STAFF ALLA DIREZIONE GENERALE DIREZIONE GENERALE FUNZIONI STRUTTURA COMPLESSA STRUTTURA SEMPLICE ARTICOLAZIONE DI STRUTTURA COMPLESSA

Dettagli

COLLEGIO SINDACALE. Direttore Sanitario. Dipartimenti funzionali interaziendali. Staff Direzione Sanitaria

COLLEGIO SINDACALE. Direttore Sanitario. Dipartimenti funzionali interaziendali. Staff Direzione Sanitaria DIRETTORE GENERALE COLLEGIO SINDACALE Organismi Consultivi, di valutazione e di Vigilanza Organismi Paritetici e di Partecipazione Direttore Amministrativo Staff Direzione Generale Direttore Sanitario

Dettagli

I PAZIENTI SOPRAVVISSUTI AL CANCRO: QUALI NECESSITÀ

I PAZIENTI SOPRAVVISSUTI AL CANCRO: QUALI NECESSITÀ I PAZIENTI SOPRAVVISSUTI AL CANCRO: QUALI NECESSITÀ L elevato tasso di sopravvivenza dei malati oncologici è accompagnato da un rischio significativo di eventi avversi tardivi che si manifestano a distanza

Dettagli

La rete oncologica. Piero Borgia

La rete oncologica. Piero Borgia La rete oncologica nella regione Lazio Piero Borgia Situazione attuale 80.000 ricoveri l anno distribuiti in quasi tutti gli istituti del Lazio distribuiti in tipologie molto varie di reparti grande accentramento

Dettagli

I numeri del cancro in Italia Sandro Barni

I numeri del cancro in Italia Sandro Barni I numeri del cancro in Italia 2017 Sandro Barni I quesiti in Sanità Pubblica nel 2017 Quale è l impatto della patologia neoplastica in Italia? Come si è modificato l andamento per le diverse neoplasie

Dettagli

Disciplina dei compiti e definizione dell assetto organizzativo dei DIMT (Dipartimenti Interaziendali di Medicina Trasfusionale).

Disciplina dei compiti e definizione dell assetto organizzativo dei DIMT (Dipartimenti Interaziendali di Medicina Trasfusionale). REGOLAMENTO REGIONALE 6 marzo 2008, n. 2 Disciplina dei compiti e definizione dell assetto organizzativo dei DIMT (Dipartimenti Interaziendali di Medicina Trasfusionale). IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 967 del O G G E T T O

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 967 del O G G E T T O REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE n. 967 del 7-12-2016 O G G E T T O Istituzione della Breast Unit tra l Azienda U.L.SS. n. 5 Ovest Vicentino e l Azienda

Dettagli

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2017

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2017 I numeri del cancro in Italia 2017 Ministero della Salute Roma 15 Settembre 2017 Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2017 Carmine Pinto Presidente Nazionale AIOM I quesiti in

Dettagli

LE RETI ONCOLOGICA ED EMATOLOGICA NEL VENETO

LE RETI ONCOLOGICA ED EMATOLOGICA NEL VENETO LE RETI ONCOLOGICA ED EMATOLOGICA NEL VENETO Dr. Domenico Mantoan Direttore Generale Area Sanità e Sociale Regione del Veneto P a d o v a 1 2 g i u g n o 2 0 1 8 L area Oncologica è caratterizzata da costanti

Dettagli

Il modello organizzativo delle Breast Unit nella Regione Veneto

Il modello organizzativo delle Breast Unit nella Regione Veneto Il modello organizzativo delle Breast Unit nella Regione Veneto Claudio Pilerci Direttore Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria Regione del Veneto Il modello organizzativo delle Breast Unit nella

Dettagli

ASL VC VERCELLI PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ORGANIGRAMMA

ASL VC VERCELLI PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ORGANIGRAMMA ASL VC VERCELLI PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ORGANIGRAMMA 1 ASL VC - VERCELLI LEGENDA AL PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DIREZIONE GENERALE FUNZIONE DIPARTIMENTO relazione gerarchica -----------------

Dettagli

ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTI OSPEDALIERI

ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTI OSPEDALIERI Allegato alla deliberazione n. 908 del 30 ottobre 2008 ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTI OSPEDALIERI Direzione Medica di Ospedale Servizio di Farmacia Ospedaliera Strutture semplici Direzione Medica del Presidio

Dettagli

Principi Generali. Appropriatezza Diagnostico Terapeutica in Oncologia. Prof. Francesco Cognetti

Principi Generali. Appropriatezza Diagnostico Terapeutica in Oncologia. Prof. Francesco Cognetti Appropriatezza Diagnostico Terapeutica in Oncologia Principi Generali Prof. Francesco Cognetti Direttore Dipartimento di Oncologia Medica Istituto Nazionale Tumori Regina Elena Roma Roma 22 Giugno 2010

Dettagli

Legge regionale 4 Settembre 1995, n.53

Legge regionale 4 Settembre 1995, n.53 Legge regionale 4 Settembre 1995, n.53 NORME PER IL POTENZIAMENTO, LA RAZIONALIZZAZIONE ED IL COORDINAMENTO DELL'ATTIVITA Dl PRELIEVO E Dl TRAPIANTO D'ORGANO E TESSUTO IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO

Dettagli

ASSISTENZA IN RETE INTEGRATA OSPEDALE - TERRITORIO DELLA PATOLOGIA DIABETICA E DELLE PATOLOGIE ENDOCRINO-METABOLICHE

ASSISTENZA IN RETE INTEGRATA OSPEDALE - TERRITORIO DELLA PATOLOGIA DIABETICA E DELLE PATOLOGIE ENDOCRINO-METABOLICHE 1050 N. 7 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 5-2-2010 Parte I Legge regionale 29 gennaio 2010, n. 9. ASSISTENZA IN RETE INTEGRATA OSPEDALE - TERRITORIO DELLA PATOLOGIA DIABETICA E DELLE

Dettagli

LE STRUTTURE NEL CONTESTO AZIENDALE

LE STRUTTURE NEL CONTESTO AZIENDALE LE STRUTTURE NEL CONTESTO AZIENDALE DPR 27 Marzo 1969 n.128 Ordinamento interno dei servizi ospedalieri Capo III Sezione II: Servizi speciali di diagnosi e cura Art. 34 : Servizio di Fisica Sanitaria Negli

Dettagli

Piano di Organizzazione Aziendale Strategico P.O.A.S ORGANIGRAMMA

Piano di Organizzazione Aziendale Strategico P.O.A.S ORGANIGRAMMA Piano di Organizzazione Aziendale Strategico P.O.A.S. 2016-2018 ORGANIGRAMMA LEGENDA STRUTTURE RELAZIONI GESTIONALE STAFF FUNZIONALE DIPENDENZA GERARCHICA STRUTTURA COMPLESSA RELAZIONE FUNZIONALE STRUTTURA

Dettagli

Il piano degli studi per la coorte di studenti che si immatricola nell anno accademico 2014/2015 è riportato nelle pagine seguenti.

Il piano degli studi per la coorte di studenti che si immatricola nell anno accademico 2014/2015 è riportato nelle pagine seguenti. Il corso in Medicina e Chirurgia dell Università degli studi del Molise è mirato a formare professionisti dotati delle basi scientifiche e della preparazione teorico-pratica necessarie all esercizio della

Dettagli

DE BIASI, BIANCONI, DI GIORGI, ANITORI, CONTE, D ADDA, FASIOLO, FILIPPIN, LIUZZI, LO GIUDICE, MATTESINI, PEZZOPANE

DE BIASI, BIANCONI, DI GIORGI, ANITORI, CONTE, D ADDA, FASIOLO, FILIPPIN, LIUZZI, LO GIUDICE, MATTESINI, PEZZOPANE Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 3020 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori PUGLISI, DE BIASI, BIANCONI, DI GIORGI, ANITORI, CONTE, D ADDA, FASIOLO, FILIPPIN, LIUZZI, LO GIUDICE, MATTESINI,

Dettagli

Giordano D. Beretta. Presidente eletto AIOM Oncologia Medica Humanitas Gavazzeni Bergamo

Giordano D. Beretta. Presidente eletto AIOM Oncologia Medica Humanitas Gavazzeni Bergamo Giordano D. Beretta Presidente eletto AIOM Oncologia Medica Humanitas Gavazzeni Bergamo La VIII Edizione cartacea del Libro Bianco dell Oncologia Italiana del 2017 rappresenta un ulteriore contributo di

Dettagli

RUOLO, FUNZIONI, COMPITI, Tommasa Maio

RUOLO, FUNZIONI, COMPITI, Tommasa Maio RUOLO, FUNZIONI, COMPITI, ATTIVITA Tommasa Maio Ruolo, Funzioni, Compiti e Attività Definiscono uno spazio professionale e non solo culturale Rispondono principalmente a bisogni della Società In particolare,

Dettagli

ULSS6 - EUGANEA. Igiene e medicina preventiva. Medicina del lavoro. Endocrinologia e malattie del metabolismo. Geriatria

ULSS6 - EUGANEA. Igiene e medicina preventiva. Medicina del lavoro. Endocrinologia e malattie del metabolismo. Geriatria ULSS6 - EUGANEA Igiene e medicina preventiva Tipologia Standard Requisiti Tipologia Struttura Unità Operativa / Livelli Fondamentali collegata Dipartimento di prevenzione Annessi collegata Igiene ospedaliera

Dettagli

Scuola di Specializzazione in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie A.A. 2015/2016 Coorte di iscritti 01/11/2016

Scuola di Specializzazione in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie A.A. 2015/2016 Coorte di iscritti 01/11/2016 Scuola di Specializzazione in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie A.A. 2015/2016 Coorte di iscritti 01/11/2016 Classe di appartenenza MEDICINA CLINICA GENERALE E SPECIALISTICA Insegnamento ufficiale

Dettagli

IX Giornata mondiale della BPCO

IX Giornata mondiale della BPCO IX Giornata mondiale della BPCO V Conferenza Nazionale BPCO ROMA 17 Novembre 2010 La Programmazione Sanitaria e la BPCO Dr. Paola Pisanti Ministero della Salute Direzione Generale della Programmazione

Dettagli

1. Premessa. 2. Analisi del bisogno assistenziale

1. Premessa. 2. Analisi del bisogno assistenziale Allegato n. 2 alla Delib.G.R. n. 10/22 del 21.2.2017 Linee di indirizzo per l attuazione dell intervento denominato Realizzazione di progetti che prevedano interventi a domicilio da parte di figure mediche

Dettagli

( B.U. REGIONE BASILICATA n.7 del 05 febbraio 2010 ) Articolo 1 Finalità

( B.U. REGIONE BASILICATA n.7 del 05 febbraio 2010 ) Articolo 1 Finalità Legge Regionale 29 gennaio 2010, n. 9 Assistenza in Rete integrata Ospedale-Territorio della Patologia Diabetica e delle Patologie Endocrino-metaboliche ( B.U. REGIONE BASILICATA n.7 del 05 febbraio 2010

Dettagli

INDICE GENERALE CAPITOLO I PRESENTAZIONE

INDICE GENERALE CAPITOLO I PRESENTAZIONE INDICE GENERALE CAPITOLO I PRESENTAZIONE INDICE pag. 1 L AZIENDA SANITARIA LOCALE RIETI pag. 2 Gli organi direzionali pag. 2 L ambito territoriale pag. 2 La superficie pag. 2 La popolazione pag. 2 Il personale

Dettagli

AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA PISANA

AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA PISANA AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA PISANA Stabilimento SANTA CHIARA n.edificio Unità Operativa /Sezione/etc n. ingresso EDIFICIO 1: U.O. Pediatria U.O. Oncoematologia Pediatrica SSN S.D. Anestesia e Terapia

Dettagli

SIG DIRETTORE GENERALE AZIENDA OSPEDALIERA COSENZA

SIG DIRETTORE GENERALE AZIENDA OSPEDALIERA COSENZA REGIONE CALABRIA Azienda Ospedaliera Cosenza Dipartimento di Chirurgia Divisione di Chirurgia Generale F.Migliori (direttore f.f.:dott P.Verre) U.O. di Senologia Chirurgica Integrata (responsabile: dott.

Dettagli

LA GOVERNANCE DELLA RETE E LA SUA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

LA GOVERNANCE DELLA RETE E LA SUA STRUTTURA ORGANIZZATIVA ONCORETE SHARING AND INNOVATION SYSTEM LA GOVERNANCE DELLA RETE E LA SUA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Gianni Amunni Direttore Generale Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica Motore Sanità

Dettagli

LA RETE ONCOLOGICA MOLISANA UN PERCORSO IN ITINERE

LA RETE ONCOLOGICA MOLISANA UN PERCORSO IN ITINERE LA RETE ONCOLOGICA MOLISANA UN PERCORSO IN ITINERE Dr. Liberato Di Lullo Direttore U.O.C. Oncologia ASReM NORMATIVA UTILIZZATA Il presente progetto si pone in continuità con la programmazione degli Obiettivi

Dettagli

PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE (PDTA) PER I PAZIENTI AFFETTI DA CARCINOMA DELLA PROSTATA

PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE (PDTA) PER I PAZIENTI AFFETTI DA CARCINOMA DELLA PROSTATA PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE (PDTA) PER I PAZIENTI AFFETTI DA CARCINOMA DELLA PROSTATA Unità destinatarie e competenze Urologia (prevenzione, diagnosi e stadiazione), trattamento, riabilitazione,

Dettagli

PAGANI MAURO Strada del Corriere 9/d Cerese di Virgilio (MN)

PAGANI MAURO Strada del Corriere 9/d Cerese di Virgilio (MN) F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail PAGANI MAURO Strada del Corriere 9/d 46030 Cerese di Virgilio (MN) mauro.pagani@asst-mantova.it

Dettagli

PRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative

PRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative PRP 2010-2012 Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative Cagliari maggio 2011 Premessa Obiettivo: Prevenzione e riduzione

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 14 DEL REGIONE CAMPANIA << Norme per la medicina dello sport e per la tutela sanitaria delle attività sportive >>

LEGGE REGIONALE N. 14 DEL REGIONE CAMPANIA << Norme per la medicina dello sport e per la tutela sanitaria delle attività sportive >> LEGGE REGIONALE N. 14 DEL 02-07-1996 REGIONE CAMPANIA > Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA N. 43

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 28 DEL 30 MAGGIO 2005

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 28 DEL 30 MAGGIO 2005 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 28 DEL 30 MAGGIO 2005 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 4 marzo 2005 - Deliberazione N. 344 - Area Generale di Coordinamento - N. 20 - Assistenza

Dettagli

Giunta Regione Emilia-Romagna

Giunta Regione Emilia-Romagna Giunta Regione Emilia-Romagna Delibera di Giunta - N.ro 1999/2286 - del 07/12/1999 Oggetto: ISTITUZIONE DEL CENTRO RIFERIMENTO TRAPIANTI LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Vista la legge 1 Aprile 1999

Dettagli

REGIONE EMILIA-ROMAGNA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 18 dicembre

REGIONE EMILIA-ROMAGNA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 18 dicembre 5-1-2007 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PARTE SECONDA - N. 2 57 REGIONE EMILIA-ROMAGNA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 18 dicembre 2006, n. 1807 Approvazione delle intese sottoscritte

Dettagli

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE -

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE - 187 6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ 6.3 188 Le attività da svolgere per soddisfare i requisiti relativi alla gestione, valutazione e miglioramento della qualità consistono nella:

Dettagli

Accreditamento degli Screening

Accreditamento degli Screening Accreditamento degli Screening Legge Regionale 22/2002 Governo della sanità attraverso l autorizzazione e l accreditamento istituzionale Autorizzazione all esercizio: accertamento del possesso e verifica

Dettagli

Organizzazione Aziendale: UOC Oncologia: Ivano Seccafien

Organizzazione Aziendale: UOC Oncologia: Ivano Seccafien Organizzazione Aziendale: UOC Oncologia: Ivano Seccafien 12 Posti Letto Organizzazione del reparto I Pazienti afferiscono al reparto: Per essere sottoposti a trattamento di terapia antiblastica con una

Dettagli

Il percorso di cura per la neoplasia della mammella: l esperienza dell Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine

Il percorso di cura per la neoplasia della mammella: l esperienza dell Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine Sesto al Reghena(PN) 3-4 Dicembre 2009 Il percorso di cura per la neoplasia della mammella: l esperienza dell Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine Carla Cedolini Cattedra di Chirurgia Generale Scuola

Dettagli

Convegno Regionale SICP Emilia Romagna COMPETENZE E QUALITA IN CURE PALLIATIVE

Convegno Regionale SICP Emilia Romagna COMPETENZE E QUALITA IN CURE PALLIATIVE Convegno Regionale CP Emilia COMPETENZE E QUALITA IN CURE PALLIATIVE Competenze e organizzazione nella rete di cure palliative Maria Rolfini Direzione Generale sanità e politiche sociali Regione Emilia-

Dettagli

6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ

6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ 176 6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ 6.1 177 Questa sezione del D.A. 890/2002 comprende 13 requisiti identificati dalla sigla SVQM.1.1A che richiedono: - la pianificazione dell attività

Dettagli

ACCOGLIENZA Pagina. 1 di 5

ACCOGLIENZA Pagina. 1 di 5 2 Rev. Marzo 1 di 5 GRUPPO DI LAVORO Resp. GdL Dott.ssa Cristina Oliani Dr. Fabio Miserocchi Dr. Marcello Magazù Dr. Vincenzo Cordiano firma Sig.ra Debora Strobe coordinatore Oncologia Montecchio M. Sig.ra

Dettagli

QUALE RUOLO, RESPONSABILITA ED ATTIVITA DEVE AVERE UNA RETE ONCOLOGICA REGIONALE PER GARANTIRE LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE ONCOLOGICO

QUALE RUOLO, RESPONSABILITA ED ATTIVITA DEVE AVERE UNA RETE ONCOLOGICA REGIONALE PER GARANTIRE LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE ONCOLOGICO QUALE RUOLO, RESPONSABILITA ED ATTIVITA DEVE AVERE UNA RETE ONCOLOGICA REGIONALE PER GARANTIRE LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE ONCOLOGICO Dott. Rocco GUERRA Medico in formazione Specialistica Igiene e

Dettagli

I PDTA come strumento di rete. Alfonso Mascitelli Direttore ASR Abruzzo

I PDTA come strumento di rete. Alfonso Mascitelli Direttore ASR Abruzzo I PDTA come strumento di rete. Alfonso Mascitelli Direttore ASR Abruzzo ONCOLINE. IL CANALE DI ONCOLOGIA Reti oncologiche, attive solo in 6 Regioni su 20: «Così non si garantiscono uguali cure a tutti».

Dettagli

Presentazione della nuova. Unità Operativa Complessa Cure Palliative, del Direttore. e dei dati di attività della rete hospice

Presentazione della nuova. Unità Operativa Complessa Cure Palliative, del Direttore. e dei dati di attività della rete hospice Conferenza Stampa Presentazione della nuova Unità Operativa Complessa Cure Palliative, del Direttore e dei dati di attività della rete hospice Parma, 17/12/2010 ore 10.00 Sala Riunioni Direzione Generale

Dettagli

ALLEGATO A alla domanda di autorizzazione all esercizio di attività sanitaria e/o socio-sanitaria ELENCO ATTIVITA

ALLEGATO A alla domanda di autorizzazione all esercizio di attività sanitaria e/o socio-sanitaria ELENCO ATTIVITA ALLEGATO A alla domanda di autorizzazione all esercizio di attività sanitaria socio-sanitaria ELENCO ATTIVITA (barrare le caselle relative alle attività da autorizzare): funzione strutturale AMBULATORIALE

Dettagli

Best practice: l esperienza della rete oncologica toscana

Best practice: l esperienza della rete oncologica toscana IL GOVERNO DELL ASSISTENZA SANITARIA Best practice: l esperienza della rete oncologica toscana Gianni Amunni Direttore Generale ISPRO Motore Sanità Biblioteca del Senato 28 novembre 2018 Insieme in Toscana

Dettagli

Collaborazioni didattiche teorico-pratiche nei Corsi di Formazione di Medicina Generale

Collaborazioni didattiche teorico-pratiche nei Corsi di Formazione di Medicina Generale PROTOCOLLO D INTESA tra Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (di seguito denominata FIMMG) e Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (di seguito denominata SITI) Collaborazioni

Dettagli

Progetto gestionale piattaforma biologia molecolare

Progetto gestionale piattaforma biologia molecolare Progetto gestionale piattaforma biologia molecolare Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell avere nuovi occhi Marcel Proust G. Morstabilini: Responsabile Area Tecnico

Dettagli

Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute. Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014

Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute. Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014 Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014 INDICE Contesto ed epidemiologia Il percorso del paziente Gestione appropriata e sostenibilità: - Requisiti

Dettagli

Il paziente oncologico tra oncologo e medico di medicina generale: complessità ed integrazione

Il paziente oncologico tra oncologo e medico di medicina generale: complessità ed integrazione Il paziente oncologico tra oncologo e medico di medicina generale: complessità ed integrazione Angela S. Ribecco Dipartimento Oncologico- SOS Oncologia Medica Osp. S. Giovanni di Dio Azienda Sanitaria

Dettagli

RELAZIONE SULLA PERFOMANCE

RELAZIONE SULLA PERFOMANCE RELAZIONE SULLA PERFOMANCE ANNO 2014 AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA MEYER Il processo di budget si conclude con la verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi. Tale fase inizia l anno successivo

Dettagli

Chiara Volpone. I PDTA: A come Assistenziale

Chiara Volpone. I PDTA: A come Assistenziale Chiara Volpone I PDTA: A come Assistenziale in un contesto ad elevata complessità e con risorse limitate come quello del SSN, la Pianificazione e la Programmazione sono di estrema rilevanza ai fini del

Dettagli

Tecnologia, Sanità e Industria: uno sguardo sulla strategia di governance della relazione ospedale fornitore

Tecnologia, Sanità e Industria: uno sguardo sulla strategia di governance della relazione ospedale fornitore Tecnologia, Sanità e Industria: uno sguardo sulla strategia di governance della relazione ospedale fornitore Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Pavia 22 febbraio 2010 " L organizzazione L dipartimentale

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 67 DEL 19 DICEMBRE 2005

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 67 DEL 19 DICEMBRE 2005 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 67 DEL 19 DICEMBRE 2005 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 26 novembre 2005 - Deliberazione N. 1690 - Area Generale di Coordinamento N. 20

Dettagli

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I.

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I. Guida alla Carta dei Servizi per l accesso al servizio di ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I. associazione Premessa L'Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) è una forma di assistenza rivolta a

Dettagli

Conferenza stampa. Presentazione del volume. Donne e tumori. Aspetti clinici, psicologici e terapeutico-assistenziali

Conferenza stampa. Presentazione del volume. Donne e tumori. Aspetti clinici, psicologici e terapeutico-assistenziali Conferenza stampa Presentazione del volume Donne e tumori Aspetti clinici, psicologici e terapeutico-assistenziali dedicato a Mario Sideri e Ada Burrone 25 novembre 2014 Roma INTERVENTI ISTITUZIONALI

Dettagli

NUOVI ASSETTI TERRITORIALI. Area Sanità e Sociale

NUOVI ASSETTI TERRITORIALI. Area Sanità e Sociale NUOVI ASSETTI TERRITORIALI Area Sanità e Sociale 1 1 Presidiare un sistema complesso, derivante da interconnessioni di ambiti funzionali diversi (clinico, assistenziale, amministrativo), di soggetti diversi

Dettagli

Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali

Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Teresa Petrangolini 23 giugno 2014

Dettagli