RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 30 ottobre 2012

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1 RASSEGNASTAMPA 30 ottobre 2012

2 Vince Crocetta (Pd) Grillo il primo partito Ma 1 su 2 non ha votato E in Molise annullate le elezioni del Bisogna tornare alle urne Matera Autosuf ficienza e n e rg e t i c a all Asm: il piano illustrato da Maglietta QUARTO a pagina 31 Terremoto a Rotonda Corsa contro il tempo per salvare il campanile In 37 senatori chiedono lo stato di calamità naturale alle pagine 6 e 7 Crocetta a pagina 8 e AMATO a pagina 9 Le due vittime: Rosanna Coletta e Giulia Rotundo Tragico lunedì mattina muoiono due donne Rosanna Coletta di Picerno, colonna del volontariato e Giulia Rotundo di Montemurro ANGELA PEPE a pagina 24 Criminalità jonica L amara denuncia dell imprenditore Ciro Morrone dopo l incendio della sua azienda «Abbandonato dalle istituzioni, è una vergogna!» POLICORO - Lui ha rispettato tutti gli impegni, dopo l'incendio che ha devastato la sua azienda, ma oggi Ciro Morronedi Terredel sud denuncia l assenza delle istituzioni. di ANTONIO CORRADO alle pagine 12 e 13 Droga in viaggio Trenta chili di marijuana Blitz dell Ar ma sulla Sp 175 a pagina 35 Il campanile della chiesa Incredibile Mastrosimone: a Matera parla di una riforma inesistente e glissa sul disastro in corso Il crac dei consorzi di bonifica Debiti, dighe a rischio, energia elettrica tagliata, enti sovrapposti e acqua svenduta di MARIATERESA LABANCA alle pagine 18 e 19 SPORT Calcio serie D Il Matera è in crisi Columella pr omette fulmini Anno 11. n in abbinata obbligatoria con Italia Oggi Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel , fax ; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel , fax ALLE PORTE DI MARSICO Elisa Claps si racconta Il libro di Basentini e Coviello CARA MAMMA, ECCOMI Cara Mamma Eccomi. Quanti anni, quanti mesi, quanti giorni e quante notti abbiamo trascorso lontano. Mamma, tu lontano da me e io distante,poco distante da te, dal mio papà, dai miei fratelli. segue a pagina 15 di PARIDE LEPORACE alle pagine 14 e 15 Elisa Claps Matera, falso psicologo scoperto dalla Finanza 50 euro a seduta. Era un professore in pensione a pagina Conferenza stampa della Gdf Provincia unica La telenovela del vertice con il ministro Chi mente? La vicenda data per data: Santarsier o difende la scelta di Potenza LORUSSO alle pag. 10 e 11 E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

3 RASSEGNASTAMPA La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,20 LA GAZZETTA (in abbin. con La Stampa) DI PUGLIA - CORRIERE DELLE Quotidiano fondato nel 1887 PUGLIE B A S I L I C ATA Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l Africano Bari. Sede centrale di Bari (prefisso 080): Informazioni Direzione Generale Direzione Politica (direzione politica@gazzettamezzogiorno.it) - Segreteria di Redazione (segred@gazzettamezzogiorno.it) - Cronaca di Bari (cronaca.bari@gazzettamezzogiorno.it) - Cronache italiane (cronaca.it@gazzettamezzogiorno.it) - Economia (economia@gazzettamezzogiorno.it) - Esteri (esteri@gazzettamezzogiorno.it) - Interni (politica.int@gazzettamezzogiorno.it) - Regioni (cronache.regionali@gazzettamezzogiorno.it) - Spettacoli (cultura.e.spettacoli@gazzettamezzogiorni,it) - Speciali (iniziative.speciali@gazzettamezzogiorno.it) - Sport (sport@gazzettamezzogiorno.it) - Vita Culturale (cultura.e.spettacoli@gazzettamezzogiorno.it). Abb. Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 125 Numero 300 ILVA E AMBIENTE IL BIOMONITORAGGIO DEL MINISTERO DELLA SALUTE IL BILANCIO PARLA ANCHE DI DUE FERITI GRAVI Taranto, c è diossina nel latte e nelle cozze Marsico Nuovo, scontro tra auto sulla «598» Perdono la vita due donne SERVIZIO IN GAZZETTA BASILICATA A PAGINA V >> I giudici: i Riva restano ai domiciliari TRAGEDIA Le due auto coinvolte nell incidente COLUCCI E MAZZA A PAGINA 7 >> ELEZIONI NELL ISOLA IL CANDIDATO DI PD E UDC STACCA MUSUMECI, SCHIERATO DAL PDL. MA PIÙ DI UN ELETTORE SU 2 SI ASTIENE LUTTO SCRITTORE, MERIDIONALISTA E POLITICO: AVEVA 87 ANNI Giacovazzo Crocetta re di metà siciliani Addio giornalista di classe Ma esplodono il candidato di Grillo (terzo col 19%) e l astensione Il vincente: ora rivoluzione. Giù il Pdl. Alfano: mi candido a leader Aveva diretto anche la Gazzetta BOTTA E RISPOSTA LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA MA LA SITUAZIONE NON È OTTIMA Il professore snobba la sfida del Cavaliere «Da lui nessuna minaccia» di MICHELE COZZI D a un uragano all altro. Se negli Usa «Sandy» allunga la sua ombra sulle presidenziali, gettando nel panico soprattutto il team di Obama, in Sicilia, l uragano politico si è già abbattuto, con effetti-choc. Se non è il giorno del de profundis del sistema dei partiti, l appuntamento è vicino. Certo, la realtà siciliana presenta caratteristiche specifiche, isolane e isolate, ma il campanello d allarme è forte. Lì, sono scese in campo alleanze che appaiono di difficile riproposizione su scala nazionale: dall accordo Pd-Udc, che fino a ieri appariva meno probabile per lo scivolamento a sinistra dell asse dei Democratici; al Pdl, alleato con la Destra, e lacerato in tanti rivoli, alla frammentazione a sinistra, con Sel e Idv, separati dal Pd, che non superano nemmeno la soglia di sbarramento per eleggere qualche consigliere regionale. UN GRANDE NARRATORE NELLA MAGIA DEL TRULLO l Minacce di ritirare la fiducia a questo governo «non si possono fare», per il semplice fatto che «non si può chiamare minaccia qualcosa che a noi non toglierebbe niente», se non «un attività di governo che non abbiamo ricercato». Il presidente del consiglio Mario Monti ostenta indifferenza di fronte ai duri attacchi del suo predecessore Silvio Berlusconi che ha ventilato la possibilità di staccare la spina al governo del Professore. SERVIZI ALLE PAGINE 2,3,4 E 5 >> SERVIZIO A PAGINA 5 >> di GIUSEPPE DE TOMASO E GAZZETTA Peppino Giacovazzo AL BANO CARRISI, CONVERTINI, IARUSSI, PATRUNO, PANI E TONDO ALLE PAG >> APPELLO DI OBAMA: «COLPIRÀ MILIONI DI PERSONE, DOBBIAMO RESTARE UNITI» Usa, Sandy paralizza NY e la costa Est SERVIZI A PAGINA 14 >> SANDY Nel Massachusetts c è chi scruta l orizzonte quando la minaccia del ciclone è ancora lontana. La grande paura non è passata SEGUE A PAGINA 29 >> MONOPOLI Tagli all ospedale Vendola convoca il sindaco Romani MARTELLOTTA E CAZZORLA A PAG.6 >> ECOSISTEMA Puglia «rimandata» nella classifica delle città vivibili ARMENISE A PAGINA 8 >> Of0l17FbcY+HRWTfvu5uCD9oOjITST9HPuJ8FFse/GQ= ra un fuoriclasse. Il suo ultimo articolo sulla Gazzetta era uscito il 7 settembre scorso, giorno d inaugurazione della Fiera del Levante. Giuseppe Giacovazzo cominciava a non stare bene, ma non aveva voluto mancare all appuntamento settimanale con i suoi numerosi lettori. Ci inviò un amarcord, delizioso come al solito, sulla Fiera della sua infanzia, in cui la vena nostalgica era mitigata da quelle tracce di ironia e autoironia che hanno costituito il comune denominatore di ogni suo scritto. Era così, Giacovazzo. Anche quando scriveva di politica estera o di fatti internazionali, di sport o di spettacolo, non voltava mai le spalle alla sua storia, al suo mondo, al suo passato, al suo trullo. Un caso originale e irripetibile di narratore glocale.. Pensava sicuramente a questo l inglese Lord Warwick, storico dell età normanna, quando presentando a Londra l edizione inglese di un bellissimo libro di Giacovazzo, intitolato «Puglia, il suo cuore», concluse la recensione con un immagine inarrivabile: «Non è lui che scrive, ma il suo trullo». Una frase che inorgogliva Giacovazzo più di un premio alla carriera. Mai unione tra uno scrittore e la sua casa, tra un giornalista e il suo paese d origine (Locorotondo), fu così assoluta, totalizzante, indissolubile. Tanto che, per completare il flash di Lord Warwick, non si è mai capito se sia stato il trullo a scrivere per la penna di Giacovazzo o se sia stato Giacovazzo a scrivere grazie alla magia del trullo. SEGUE A PAGINA 29 >>

4 Of0l17FbcY+HRWTfvu5uCDCC7LxY++mbzQ9/m8+chCU= RASSEGNASTAMPA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 w w w. l a g a z z e t t a d e l m e z z o g i o r n o. i t LA GA Z Z E T TA DI POT E N Z A - LA GA Z Z E T TA DI MAT E R A Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/ Fax: 080/ redazione.potenza@gazzettamezzogiorno.it Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/ Fax: 080/ redazione.matera@gazzettamezzogiorno.it Pubblicità-Publikompass. Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/ Fax: 0971/274883; Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/ Fax: 0835/ Necrologie: - Gazzetta Affari: LE ALTRE REDAZIONI Bari: 080/ Foggia: 0881/ Lecce: 0832/ Tirana (Albania): 00355/ Barletta: 0883/ Brindisi: 0831/ Taranto: 099/ ABBONAMENTI: tutti i giorni esclusi i festivi: ann. Euro 260,00; sem. Euro 140,00; trim. Euro 80,00. Compresi i festivi: ann. Euro 290,00; sem. Euro 160,00; trim. Euro 90,00. Sola edizione del lunedì: ann. Euro 55,00; sem Euro 30,00. Estero: stesse tariffe più spese postali, secondo destinazione. Per info: tel. 080/ , dal lunedì al venerdì, 09,30-13,30, fax 080/ , commerciale@gazzettamezzogiorno.it. Copia arretrata: Euro 2,40. Tel 080/ INCIDENTE STRADALE TRA LE VITTIME LA PRESIDENTE DELL ASSOCIAZIONE «TENDI LA MANO» Scontro frontale Due donne muoiono sulla statale 598 Impatto tra utilitarie. Due i feriti gravi Sulla fondovalle dell Agri hanno perso la vita Rosanna Coletta, 43 anni, di Picerno, e Giulia Rotundo, 23, di Montemurro R OTO N DA Terremoto infinito lo sciame sismico coinvolge il Sirino PERCIANTE A PAGINA VII >> L AG O N E G R O Rinvii a giudizio per la gang dei «portavalori» SERVIZIO A PAGINA VII >> M AT E R A Su un autocarro trasportava 30 kg di marijuana SERVIZIO A PAGINA >> l Due le vittime dell incidente stradale di ieri mattina sulla ss 598 «Fondovalle dell Agri», nei pressi della galleria allo svincolo per Pergola, frazione di Marsico Nuovo. Sul colpo ha perso la vita la 43enne Rosanna Coletta, di Picerno, fondatrice di un as - sociazione di sostegno e solidarietà ai diversamente abili «Tendi la mano». L altra vittima è una ragazza di 23 anni di Montemurro, Giulia Rotundo, morta poco dopo il trasporto all ospedale di Potenza. LAGUARDIA A PAGINA V >> T R AG E D I A L incidente nei pressi dello svincolo per Pergola [foto T. Vece] IL CASO DIVERSI AUTOMOBILISTI AVEVANO GIÀ PAGATO MA HANNO RICEVUTO PER ERRORE NOTIFICHE DI MANCATO VERSAMENTO Il «pasticcio» del bollo auto 2006 dopo le scuse arriva il rimborso? MOROSI È stato inserito nell elenco dei morosi anche chi aveva già pagato il bollo auto. Regione, Poste ed Equitalia: chi rimborsa?. In una lettera ai cittadini la Regione ammette lo sbaglio. Chi ha pagato rivuole indietro i soldi l In questi giorni, nelle case degli automobilisti di Potenza costretti a pagare due volte il bollo auto del 2006, sta arrivando una lettera di scuse da parte dell Ufficio Ragioneria generale e fiscalità della Regione in cui si spiega che la vicenda è frutto di un errore (a ruolo sono stati inseriti anche i nominativi di chi aveva già pagato) e che è stata già comunicata ad Equitalia la somma da stornare. Ma sul rimborso è giallo. I cittadini riavranno indietro i soldi? BRANCATI A PAGINA IV >> MELFI Un nuovo piano auto nel tempo della cig lscommettere sul settore auto in Italia. Un settore spostato a Sud. La Cgil propone di creare una rete fra distretti per far ripartire un motore oggi spento: ricerca, innovazione per un auto che garantisca risparmi energetici ed eco-compatibilità. Col sindacato, ne hanno discusso ieri a Melfi rappresentanti di politica e impresa. Sullo sfondo l incubo cig in Sata. SAMMARTINO E RUSSO A PAGINA II >> M AT E R A «Io, senza lavoro vendo un rene per poter vivere» DISPERAZIONE La protesta di Nabil DORIA A PAGINA XI >> REGIONE UNA PROPOSTA DI LEGGE OGGI IN CONSIGLIO Paesi e cambio dei confini «Così decidono i cittadini» CALCIO INVASERO IL CAMPO FACENDOSI CONSEGNARE LE MAGLIE Divieto di accesso allo stadio per sei ultrà del Potenza CONTESA Confini da modificare l Approda oggi in Consiglio regionale la proposta di legge sul cambio dei confini comunali. Pochi cittadini potrebbero decidere le sorti di un'intera città. Sullo sfondo di questa iniziativa legislativa c'è la «guerra» in atto tra Ripacandida e Rionero per il «possesso» di due contrade e tra Filiano e Avigliano per le spinte «secessioniste» di alcune frazioni. INCISO A PAGINA III >> ROSSOBLÙ I tifosi del Potenza l Sei ultrà del Potenza (Serie D, girone H) che il 7 ottobre scorso, irritati per la sconfitta interna della loro squadra (1-3) contro il San Felice Gladiator, invasero il campo e costrinsero alcuni giocatori rossoblù a consegnare loro le maglie di gioco, sono stati identificati e denunciati alla magistratura dalla Polizia. Per gli ultrà sono state avviate le procedure del Divieto di accesso alle manifestazioni sportive (Daspo). SERVIZIO A PAGINA V >>

5 WH112C7qxbDEELD4AChA8+NlXCfJywHxMtPpnc+MJvo= RASSEGNASTAMPA Vi è una Sicilia «babba», cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia «sperta», cioè furba. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica... Tante Sicilie, perché? Soffre, la Sicilia, di un eccesso d identità, né so se sia un bene o sia un male. Gesualdo Bufalino 1,20 Anno 89 n. 300 Martedì 30 Ottobre 2012 Così si fece la Resistenza in Valsesia Verri pag. 22 Il Dna entra anche in cucina Pulcinelli pag. 21 Lisa Gerrard la voce dell infinito Boschero pag. 23 U: Vince Crocetta sulle macerie Boom di Grillo al 18%. Astensione al 52%. Il vincitore: in Sicilia cambierà tutto Rosario Crocetta sarà il nuovo governatore della Sicilia. Sostenuto da Pd e Udc, il sindaco antimafia di Gela vince con il 31% distaccando il candidato del Pdl Musumeci di quasi sei punti. Ma il voto siciliano è un vero e proprio terremoto: l astensionismo raggiunge percentuali preoccupanti (52%). Crolla il Pdl, che si ferma al 12,2%: una frana se O si cambia o si muore CLAUDIO SARDO È UNA VITTORIA STORICA PER LA SINI- STRA SICILIANA. Un successo mai neppuresfiorato dal Pd o dall Ulivo negli anni di Berlusconi. Eppure non c è da esultare. Più della metà degli elettori ha disertato le urne. Quello di Grillo è diventatoilprimo partito. L esplosione del centrodestra non ha portato consensi al centrosinistra. La crisi politica unita a quella sociale spinge al ribellismo anziché alla ricostruzione. Lo scenario è pieno di macerie. E Rosario Crocetta, segno di rottura e di legalità, non dispone di una maggioranza precostituita che gli assicuri una navigazione sicura. Sarà un impresa difficile. L allarme è già suonato. La sfiducia versoi partiti rischia di diventare sfiducia nella democrazia. È suonato l allarme anche per il Pd, il solo «partito» rimasto in campo. Non c è più tempo. Il cambiamento va messo in campo ora. Non ci sono tatticismi che tengano. Vale per Crocetta, che deve costruire il suo governo con coraggio, sfidando l Assemblea regionale. Vale per Bersani, che deve prendere il testimone di Monti dimostrando che i tecnici non sono stati una parentesi, ma neppure sono una condanna. InSicilia havinto un alleanza di progressisti e moderati. È l orizzonte di una riscossa civica, costituzionale, sociale. Ma serve ancora apertura, umiltà, rinnovamento. Guai a chiudere le porte. Bisogna includere per dare speranza, per progettare sviluppo. Chi a sinistra pensava di trarre una rendita di posizione dalla protesta è stato sconfitto. Il ribellismo è carburante solo per Grillo. Chinon simetteingioco enon è disposto a rischiare, ha già perso. Risposte gelide. Monti liquida le parole di Berlusconi: non mi sento minacciato. Sfiducia? Basta chiedere ai mercati, dice. E ricorda che un anno fa lo spread era quasi a 600. ANDRIOLO A PAG. 8 L Idv processa Di Pietro: ora il congresso Santo Piazzese: la vera sfida è il buon governo FALLICA A PAG. 7 Staino Monti: non mi sento minacciato Il premier liquida le parole di Berlusconi: «Ci fa cadere? Chiedete ai mercati». E «l Italia è tra i fondatori dell Europa» si pensa a quel 61 a zero del È boom invece per il candidato di Grillo che ottiene il 18% e spazza via i consensi di Idv e Sel che non riescono a superare la soglia di sbarramento e restano fuori dall assemblea regionale. Esulta Crocetta: è una svolta per la Sicilia, da oggi cambia tutto. BUFALINIFUSANIZEGARELLIAPAG.2-7 Bersani: un voto storico, avanti con le alleanze FRULLETTI A PAG. 4 Casini rilancia il patto moderatiprogressisti Prato, battaglia per non morire CRONACHE OPERAIE/11 RINALDO GIANOLA CIARNELLI A PAG. 4 Alfano sconfitto va alle primarie sperando nel Cav FANTOZZI A PAG. 5 CARUGATI A PAG. 6 A PAG CGIL Sciopero generale il 14 novembre insieme con i sindacati europei FRANCHI A PAG. 8 L ultima possibilità L ANALISI GIUSEPPE PROVENZANO Crocetta ha vinto. Nel marasma generale ha offerto la proposta migliore di cambiamento e responsabilità. Non deve, non può sfuggire a nessuno la portata storica della vittoria del centrosinistra in Sicilia. SEGUE A PAG. 4 I segni di una crisi profonda IL COMMENTO EMANUELE MACALUSO Il voto rispecchia la crisi politica e sociale in Sicilia. Ma è un segnale per il Sud e il Paese. L astensionismo è il dato inquietante: cittadini che non volevano più votare per i partiti tradizionali, né dare un voto protestatario a Grillo. SEGUE A PAG. 5 L autonomismo senza controllo L INTERVENTO FRANCESCO BENIGNO C è un immagine, tradizionale e oleografica, che identifica la Sicilia con un contadino in sella a un mulo che avanza solitario tra campi deserti e assolati, punteggiati da agavi e fichi d India. SEGUE A PAG. 7

6 Of0l17FbcY+HRWTfvu5uCGRRrMvpMITp8wSE6l07HPI=. RASSEGNASTAMPA 2 PRIMO PIANO L ESITO DEL VOTO TRA VINCITORI E VINTI Sicilia, grande fuga dal voto astensione di oltre il 53% Vince l alleanza Pd-Udc, tonfo Pdl. I grillini primo partito dell isola I numeri rivelano che non avrà una maggioranza all Assemblea regionale, gli mancano 7 deputati l PA L E R M O. Per la prima volta la Sicilia elegge un ex comunista al governo della Regione, da sempre feudo di presidenti ex e post democristiani. Rosario Crocetta, già sindaco antimafia di Gela con un passato nel Pdci sostenuto da Pd-Udc-Api e Psi, ha vinto le elezioni con oltre il 30% delle preferenze, distaccando di circa 5 punti l ex missino Nello Musumeci, che paga il tonfo del Pdl, soltanto il 12% di consensi, 20 punti in meno delle regionali di quattro anni fa. Ma i numeri rivelano che Crocetta («ora inizia la rivoluzione) non avrà una maggioranza all Assemblea regionale, gli mancano 7 deputati; in suo soccorso potrebbe arrivare Raffaele Lombardo, il governatore uscente, che lascia in dote, oltre al figlio Toti, 24 anni, eletto nel collegio di Catania, altri nove deputati. Insomma si profila la stessa maggioranza che ha sostenuto Lombardo per un periodo, in linea con la tradizione del gattopardismo: tutto cambia affinchè nulla cambi. La vera sorpresa è il boom del Movimento 5 Stelle, che diventa il primo partito nell isola, con circa il 15%. Un risultato straordinario per Grillo ottenuto in una regione che per decenni è stata in mano alla Dc e poi agli eredi democristiani e poi ancora roccaforte di Forza Italia (e quindi del Pdl) che mise a segno il famoso cappotto del 61 a zero alle politiche del Il M5S, condotto per mano da Beppe Grillo che nel suo tour siciliano di diciotto giorni, dopo avere attraversato a nuoto lo Stretto, ha riempito le piazze di migliaia di simpatizzanti, supera di due punti il Pd, che però scalza i «grillini» se si sommano anche i voti conquistati dalla lista «Crocetta presidente», che ha ottenuto intorno al 6%. Ma questa elezione passerà alla storia anche per il dato impressionante di astensionismo: ben il 53% degli elettori non ha votato. Di fatto il nuovo governo e l Assemblea regionale sono stati legittimati dalla minoranza dei siciliani che si è recata alle urne, il 47%. Crocetta diventa presidente della Regione con quasi la stessa percentuale che nel 2008 ottenne il candidato del Pd Anna Finocchiaro (30%) sconfitta da Lombardo (65%): allora si parlò di una debacle per il centrosinistra che si presentò compatto. Sul risultato ha pesato la frammentazione degli schieramenti e la presenza di dieci candidati alla presidenza. Il nuovo governatore dovrà trovarsi la maggioranza in Assemblea potendo contare su 39 deputati su 90, compresi gli 8 eletti direttamente col listino. «Non farò inciuci, cercherò intese sui singoli provvedimenti», ha garantito a caldo Crocetta. Escludendo un allargamento a Pdl e Pid, che hanno sostenuto Musumeci, rimangono due alternative: un alleanza con i grillini (15 deputati) che finora hanno sempre escluso accordi con i partiti oppure con i deputati eletti nelle liste di Grande Sud (5) e Pds-Mpa (10), il partito di Lombardo. Rimane fuori dall Assemblea, Gianfranco Miccichè. Giunto quarto nella corsa alla Presidenza della Regione (ha avuto il 15,5%) e dietro a Giancarlo Cancelleri del Cinque Stelle, il leader di Grande Sud come capolista nel collegio di Palermo ha ottenuto meno voti rispetto ai due candidati eletti, Edy Tamajo e Riccardo Savona. Fuori per la seconda volta consecutiva da Palazzo dei Normanni Idv e la lista di sinistra (Sel, Fds e Verdi) che non hanno superato lo sbarramento del 5% e che hanno sostenuto Giovanna Marano (6%), subentrata in corsa a Claudio Fava, incappato nell errore procedurale che lo ha costretto a rinunciare alla candidatura. A bocca asciutta anche Fli, che non avrà alcun dep u t at o. Il maggior numero di parlamentari va al Pd e alla lista «Crocetta presidente», in totale 19. Seguono il M5S con 15, il Pdl con 12, l Udc con 11, Pds-Mpa con 10, Grande Sud con 5, lista 'Musumeci presidente e Pid-cantiere popolare con 4 deputati a testa. Alfredo Pecoraro Crocetta, già sindaco di Gela, un passato nel Pdci, sostenuto da Pd-Udc-Api e Psi ha vinto le elezioni con oltre il 30 per cento IL PERSONAGGIO GUAI SE LA STAMPA CONTINUERÀ A DENOMINARLI «GRILLINI». STRADA SBARRATA A CHI TENTERÀ DI SALIRE SUL CARRO DEI VINCITORI E Grillo si candida a premier Parte la «marcia su Roma». E detta il nuovo vocabolario: non onorevoli, ma cittadini l ROMA. L'exploit del Movimento 5 Stelle che diventa il primo partito in Sicilia è la prima vera vittoria sul campo dei grillini che ora marciano spediti verso la «conquista» del Parlamento nazionale. Non a caso proprio nel giorno in cui il comico genovese poteva godersi i risultati della vittoria nell Isola che si lascia conquistare dallo «straniero», Beppe Grillo ne approfitta per lanciare la sfida finale: Candidandosi premier di quella truppa che tenterà l'assalto del Parlamento. E cercando di convincere gli italiani, partendo subito dalla condivisione delle regole: saranno ferree e trasparenti, con un occhio fermo sui costi della politica. E come un novello Robespierre, Beppe Grillo detta anche il nuovo vocabolario: quando saranno eletti i deputati del Movimento non dovranno essere più chiamati «onorevoli»; solo semplici «cittadini». E guai se la stampa continuerà a denominarli «grillini». Nè Grillo commenta i dati che arrivano dall Isola: si commentano da soli o li commentano gli avversari, scottati tutti dal successo del Movimento. Lo sgomento corre sul web dove impazzano commenti al «boom». Il senso è quello che riassume Pier Ferdinando Casini: «tutti dobbiamo renderci conto che se Grillo ha preso il 15% in Sicilia può prendere il 25% alle elezioni in Italia». E stando così le cose, se dovesse essere primo partito anche a Roma, con l attuale legge elettorale si prenderebbe anche il «porcellissimo» premio di maggioranza. Fatto sta che anche di fronte all eventualità di elezioni anticipate, Grillo si prepara a guidare, anche se da fuori, la truppa parlamentare a cui impone le regole per candidarsi. «Io devo essere il capo politico di un movimento», annuncia sempre via web. Non si candiderà in prima persona, e questo è fatto noto. Ma, spiega il consigliere regionale emiliano Giovanni Favia, «sarà lui il «capo della coalizione» che in linguaggio non tecnico, significa candidato premier». Insomma, «Grillo è il capo della coalizione e il capo della coalizione è di fatto il candidato premier». In effetti, spiega Favia, «la legge non dice che il capo della coalizione deve essere candidato nelle liste per il Parlamento». Lui sarà anche il «garante» del Movimento e vigilerà, innanzitutto, affinchè non entrino in Parlamento eventuali «Toto u curtu», o gentaglia che non ti togli più di torno. Poi garantirà un seggio solo a chi nel movimento ha già fatto gavetta, presentandosi in liste a livello locale. La strada del M5S, insomma, sarà preclusa ai quanti cercheranno di saltare sul cavallo in corsa, ora che sembra vincente. «Sarà un cambiamento epocale, duro, sbaglieremo, sbaglierò. Ma dovremo affrontare insieme una grande I risultati Rosario Crocetta Pd, Udc, Api e socialisti Così le liste cosa che stiamo facendo, ce ne renderemo conto tra qualche anno» avverte Grillo. Per questo le regole per correre con lui dovranno essere inattaccabili: chi sarà eletto dovrà «dimettersi obbligatoriamente se condannato, anche solo in primo grado»; l'indennità parlamentare dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il resto dovrà essere restituito allo Stato; ci sarà la rendicontazione delle spese mensili per l attività parlamentare (viaggi, vitto, alloggi) sul sito del M5S. Di fronte a palesi violazioni del Codice di Comportamento, il parlamentare potrà essere espulso dai suoi colleghi. Divieto per i gruppi parlamentari di associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi. Sconsigliati, infine, i talk show. Francesca Chiri sezioni su Percentuale ottenuta alle elezioni regionali in Sicilia Mov. Idv 5 Stelle 14,7% 3,5% Pd Fed. Sinistra Sel - Verdi 13,5% 3,0% Pdl I Forconi Udc Mpa 12,8% 10,8% 9,6% Grande Sud 6,2% Mov. Politico Crocetta Presid. 6,3% Cantiere Popolare 5,9% Nello Musumeci Presidente 5,6% Fli Presidente della Regione Sicilia 1,3% Rivoluzione Siciliana 1,2% Sturzo Presidente 0,8% Adc 0,3% P.P.A. - Partito Pensiero Azione 0,1% Pcdl 0,1% Volontari per l Italia 0,1% Unione Dem. per i consumatori SICILIA Giancarlo CanceIleri, candidato a governatore del Movimento 5 Stelle: ha ottenuto un ottimo successo 4,2% 0,0% ANSA-CENTIMETRI Voti Nello Musumeci Pdl, Cantiere popolare e Alleanza di Centro Carlo Giovanni Cancelleri Mov. 5 Stelle Voti Voti Voti APPRODO Beppe Grillo sbarca a nuoto in Sicilia: così con questo atto il leader del M5S si è lanciato alla conquista politica dell isola. Il risultato elettorale ha premiato il suo partito che è diventato il primo, soppiantando tutti i partiti tradizionali. Adesso Grillo ha lanciato un altra sfida per la portare la sua truppa di assalto in Pa r l a m e n t o Gianfranco Miccichè Partito dei Sicilia Nuovo polo per Sicilia, Grande Su 30,88% 25,47% 18,00% 15,50%

7 Of0l17FbcY+HRWTfvu5uCOAwtiNSX3C3gydFlh53tIY=.. RASSEGNASTAMPA ani la ud Giovanna Marano Sel, Idv, Fed. Sinistra PRIMO PIANO 3 Affluenza 47,43% Mariano Ferro I Forconi Cateno De Luca Rivoluzione Siciliana sezioni su Gaspare Sturzo Italiani Liberi e Forti Giacomo Di Leo Partito Comunista dei Lavoratori ANSA-CENTIMETRI Lucia Pinsone Volontari per l Italia 5 Voti Voti Voti Voti Voti Voti % 6,00% 1,70% 1,13% 0,96% 0,23% 0,18% IL V I N C I TO R E Nella foto centrale il neopresidente Crocetta l ROMA. In Sicilia prevale per un soffio Rosario Crocetta, crolla di 20 punti il Pdl, che sosteneva Nello Musumeci, e vincono due partiti: quello del non voto e quello di Grillo. Per Palazzo d Orleans il candidato di Pd e Udc passa però con una percentuale intorno al 31% e quindi senza una maggioranza certa a Palazzo dei Normanni che gli consenta di fare subito il governo. Si tratta in ogni caso, come dice Bersani, di «risultati storici». E ha aggiunto: «Vi do una bella notizia, abbiamo vinto, cosa da pazzi» I grandi sconfitti sono i partiti tradizionali. Non solo il Pdl. Perchè anche quelli che hanno vinto non sono usciti indenni (persino il Pd ha lasciato 5 punti sul campo) e perchè tutti dovranno fare i conti con il forte segnale che arriva dall astensionismo siciliano. Meno di un siciliano su due è andato a votare e Crocetta diventa governatore con il I grandi sconfitti sono i partiti tradizionali: il crollo del Pdl ma anche il Pd ha perso voti LA DIRETTA Segui gli aggiornamenti sul tuo telefonino. Leggi le istruzioni a pagina 3 Bersani canta vittoria «Un risultato storico» Casini: progressisti e moderati l unica coalizione possibile voto di circa il 15% dell eletto - rato totale. Nemmeno Grillo è riuscito a incidere un blocco che ha rifiutato insieme la politica e la cosiddetta anti-politica. Anche questo dovrà far riflettere. Per il Movimento 5 Stelle è stata una vittoria limpida. Cancelleri ha beneficiato del voto disgiunto e il movimento è balzato dal 2-3% del 2008 (politicamente è ormai giurassico) al 18% attuale. Soprattutto è oggi il primo partito dell isola, in barba a vincitori (Pd) e vinti (Pdl). Quando Grillo parla di boom ha ragione da vendere. E stavolta il botto dev'essere arrivato alle orecchie di tutti. Il radicamento nazionale dei grillini è tale, ma questo era ormai chiaro, che nessun sistema elettorale potrà sbarrargli la porta del Parlamento. Al massimo si potrebbe tentare di «contenerlo» con una riforma che però, bozza attuale alla mano, manifesta forti rischi di ingovernabilità. D altro canto, l'attuale porcellum potrebbe portare, vista la forza in alcune zone dei grillini, ad una ingovernabilità del Senato, dove il premio è appunto regionale. Il premier dai risultati siciliani non esce sicuramente indebolito: a vincere sono partiti che mantengono saldo il loro impegno di sostenerlo; inoltre la fragilità del quadro politico generale sconsiglia colpi di testa. Il terzo polo, pur diviso in Sicilia tra Crocetta e Miccichè, può cantare vittoria. E Casini ha tutte le ragioni per invocare la validità del laboratorio siciliano: «Da lì è arrivata un in - dicazione chiara e semplice: è ineludibile il rapporto tra progressisti e moderati che mette al bando gli estremismi e i populismi ed è l unico antidoto all antipolitica». Perchè Grillo, argomenta, può arrivare ad un 25% nazionale e se si vuole contrastarlo servono alleanze vincenti. Il Pd, dice, eviti di ragionare per «sommatorie» perchè Grillo ha «rubato» voti a Idv e Sel. Chi è sempre più nei guai è il Pdl. Nello Musumeci è uscito sconfitto dalla prova elettorale e il partito ha perso oltre 20 punti, quasi i due terzi dei voti. Un al - tra ferita in un Pdl sempre più dilaniato. Alfano non è riuscito a portare dalla sua parte i moderati in campo nazionale ( Se i toni sono quelli di Berlusconi dice Casini è ridicola ogni ipotesi di rapporto con il Pdl») e neanche nella sua Sicilia (dove il Cavaliere ha brillato per l as - senza). Il segretario però tiene duro (la colpa della sconfitta, dice, è «del centrodestra diviso») e conferma sia la data delle primarie (il 16 dicembre) sia la propria candidatura. Il rischio a questo punto è che le primarie diventino il terreno di uno scontro anche personale Aldo Puthod I RIFLESSI DEL VOTO SICILIANO SULLE POSSIBILI ALLEANZE NEL CENTROSINISTRA. I NODI CHE RESTANO SUL TAPPETO A L L E AT I Pi e r l u i g i Bersani e Pi e r f e r d i n a n d o Casini: il loro candidato in Sicilia ha vinto. L alleanza per le politiche appare più vicina, anche perché nel centrodestra regna la confusione sul ruolo di Berlusconi e sulla strategia politica Pd e Udc sempre più vicini Ma incombono le divisioni sul rapporto con Monti, con Sel e sulla legge eletto ra l e l ROMA. Se, come dice Pier Ferdinando Casini, «la Sicilia anticipa sempre scelte nazionali», da qui al voto i partiti avranno molto da riflettere. Non solo il Pdl che, dopo il crollo siculo, dovrà raccogliere i cocci ma anche Pd e Udc, che escono vincenti se non nelle percentuali nel successo di Rosario Crocetta, dovranno capire come arginare il M5s e l'astensionismo per arrivare a Palazzo Chigi. E soprattutto fare i conti con i due convitati di pietra dell intesa siciliana: il premier Mario Monti, che i moderati, ma non Bersani, vorrebbero alla guida anche dopo il 2013 e Nichi Vendola, l alleato al quale Pier Luigi Bersani non vuole rinunciare ma su cui pesa, per ora, il COMMENTI IL GOVERNATORE SOTTOLINEA IL PESO DELL ASTENSIONISMO NEL VOTO SICILIANO Vendola: stop ai toni trionfalistici Il leader Sel: «L alleanza Pd-Udc non è un laboratorio nazionale» veto dell U d c. L'esito del voto siciliano, in realtà, non ha stupito nessuno tra i partiti: il boom di Beppe Grillo era ampiamente previsto al punto che c'era chi temeva che, come Parma, anche Palazzo dei Normanni fosse espugnato dal M5s. E le percentuali del non voto sono la conferma dell ondata di antipolitica che tra scandali e mancate riforme i partiti non riescono a fren a re. Ma quello che i leader non dicono, e su cui si concentrano le maggiori preoccupazioni, riguarda il rischio ingovernabilità a cui va incontro Crocetta. Ma che incombe anche sulle elezioni nazionali: le trattative sulla riforma elettorale sono ad un punto morto e, se si andasse a votare con il Porcellum, al Senato potrebbe non emergere una maggioranza chiara vista l'assenza del sostanzioso premio di maggioranza come alla Camera. Ed è qui il vero nodo da sciogliere visto che sulle alleanze oggi Casini sembra aver tratto il dado, definendo «ineludibile» l intesa tra progressisti e moderati. E chiudendo, sembra definitivamente, la porta al Pdl perchè «se i toni sono quelli di Berlusconi è ridicola ogni ipotesi di rapporto con il Popolo della libertà». Per sigillare l intesa con il Pd il leader centrista chiede al Pd di «tirare le somme» dell al - leanza con Sel e Idv, rimasti fuori. COMMENTI IL SEGRETARIO REGIONALE DELL UDC RILANCIA L ALLEANZA DI CENTROSINISTRA Sanza: «Dall esito del voto siciliano una conferma del laboratorio Puglia» l ROMA.«Trovo imbarazzante un certo tono trionfalistico di chi commenta il voto siciliano omettendo alcuni piccoli particolari. Quando l astensionismo supera la metà dell e l e t t o r at o vuol dire che la politica nel suo complesso è finita in un buco nero. Quando il presidente eletto a cui faccio gli auguri è stato votato da poco più' del 10% degli elettori siciliani vuol dire che la legittimazione democratica è assai fragile». Lo afferma Nichi Vendola in una dichiarazione. «Che abbia vinto un alleanza incentrata sull' Udc prose gue Vendola non credo rappresenti una storica discontinuità nella Sicilia dei Cuffaro e Lombardo. Ed è quantomeno risibile immaginare che la vicenda siciliana possa diventare il laboratorio dell Italia futura. Noi siamo impegnati a costruire una coalizione di centrosinistra che si affermi nel Paese alle prossime elezioni e che sia capace di battere il populismo, e di dare speranze concrete alle giovani generazioni, di segnare u n alternativa reale dopo il ventennio berlusconiano. Per chi ha scelto la strada della testimonianza e della non compromissione forse il destino era segnato, ma talvolta bisogna avere davvero il coraggio di andare contro la corrente quando la corrente è torbida e melmosa». SEL Il leader Nichi Vendola l «Nel voto della Sicilia emerge l'affermazione dell'incontro tra moderati e progressisti responsabili. Lo stesso incontro che ha permesso di dar vita a tante amministrazioni in vaste aree della Puglia». Lo dichiara il segretario regionale dell'udc, l'on. Angelo Sanza. «Il governo Monti - prosegue - è il risultato di una maggioranza che, Berlusconi a parte, chiama le forze politiche di ceppo europeo, popolari e socialiste, a salvare l'italia di oggi per costruire il bene dell'italia di domani. Il populismo di destra, finalmente interpretato dal Cavaliere in tutte le sue contraddizioni, e il populismo di quella sinistra massimalista e anarcoide che hanno preteso in Sicilia di correre da soli, dimostrano di non servire né alla Sicilia né al Pa e s e». Aggiunge che «solo l'incontro tra moderati-popolari e progressisti del Pd può rappresentare un progetto programmatico capace di fondere l'esperienza politica della meritocrazia con le energie nuove del cambiamento. L'Udc, in questo contesto, mette a disposizione la sua ispirazione cristiana e le linee programmatiche che puntano a realizzare l'economia sociale di mercato. Al progetto vanno recuperate, come dice Casini, quelle forze ancora sane che stavano perdendosi dietro le biz - z e giornaliere di Berlusconi». UDC Angelo Sanza

8 2 martedì 30 ottobre 2012 LE ELEZIONI SICILIANE La Sicilia cambia e sceglie Crocetta Il candidato del Pd vince col 30,8% Record astensioni che supera il 52% 5 stelle primo partito MARIA ZEGARELLI ROMA Rosario Crocetta, vince le elezioni: sarà il presidente della Sicilia. 61 anni, vicepresidente della Commissione speciale Antimafia (Crim) dell Ue, sotto scorta dal 2003, sostenuto da Pd-Udc, Api e Psi, ha ottenuto, a spoglio quasi ultimato, il 30,8% dei consensi. Vince lui e vince l astensionismo, in una Regione dove solo il 47,4% degli elettori si reca alle urne mentre il resto dei siciliani diserta le urne e guarda dalla finestra lo sfaldamento di un intero sistema politico. Se la vittoria di Crocetta indica un radicale cambiamento, il dato sull astensionismo denuncia un allarmante sfiducia verso la politica e i partiti che finora l hanno interpretata. Crolla il Pdl, che si ferma al 12,6% del consensi, una frana irrecuperabile se si pensa a quel 61 a zero nei confronti del centrosinistra nel 2001 o a quel 66,6% di Raffaele Lombardo, nel 2008 con la coalizione che inglobava anche Mpa e Udc. Il Pdl allora viaggiava sul 33,5% e Berlusconi aveva qui la sua roccaforte. Un altra era politica rispetto ad oggi, con il segretario Angelino Alfano che perde nella sua isola e perde ancor peggio nella sua Agrigento.... Crolla il Pdl: Musumeci al 25,5%, il partito al 12% Alfano sconfitto. È finito il berlusconismo nell isola CLAUDIA FUSANI INVIATA A PALERMO La rivoluzione è arrivata dalla terra che non ha più nulla da perdere. «Ca è finita moneta», dicevano i siciliani alla vigilia del voto. Dove per «moneta» s intende il sistema clientelare che ha sostenuto, fino a farla fallire, la Sicilia. Per il Movimento 5 Stelle la rivoluzione sono loro. Il 10 ottobre Beppe Grillo ha attraversato a nuoto lo stretto, «a 64 anni e impiegando venti minuti meno del traghetto», ha gigioneggiato durante le quaranta tappe nelle piazze dell isola. Una cavalcata seguita dai media ma ancor più dalle persone. «Piazze piene e urne vuote», cercavano di rassicurare i vecchi della politica. E intanto silenziosa, dal basso, da Modica a Carini, dall Etna ai pescatori delle tonnare, da Termini Imerese a Catania saliva l onda che ha portato il M5S ad un risultato record. Tra i tanti modi di presentarsi Giancarlo Cancelleri, 37 anni, geometra di Caltanissetta, ha scelto - gli è Cancelleri: «Non ci alleiamo con nessuno, siamo zitelle incallite, valuteremo ogni provvedimento»... Sul web la campagna per reclutare nuovi parlamentari capitato - quello migliore: grande risultato personale (18% e 70 mila voti in più della lista) e di lista perché M5S è il primo partito dell isola con 14,8%. Non avrà però la responsabilità di governare, né avrebbe voluto averla. Cancelleri resta tutto il giorno nella sede del suo Meet up di Caltanissetta, rinviato a oggi l arrivo a Palermo, e anche questo ha un significato: «La politica si fa sul territorio e si resta nel territorio». Il contatto con Grillo un sms a metà mattinata: «La Sicilia ha fatto il salto nel buio», ha digitato Cancelleri. È stato in quaranta piazze l invito di Grillo ai siciliani: «Non dipende da me, io vi posso dare la scossa, ma il salto nel buio dovete farlo voi». Certo, la scorsa notte gli exit poll hanno tolto il sonno a molti di questi trentenni che non vogliono più fare i ragazzi e pretendono di contare. Dicevano, gli exit pool, 27 per cento solo su Palermo dove cinque mesi fa, alle comunali, si erano fermati al 4,13. Lo spoglio ha poi ridimensionato questi sogni. Ma non troppo. Non abbastanza per parlare di delusione. Anzi. «Noi siamo zitelle incallite e non ci alleiamo con nessuno», replica Cancelleri appena è chiaro che la coalizione del presidente Crocetta non ha la maggioranza e per governare gli toccherà cercare di volta in volta... Il candidato di Grillo è terzo col 18% 3 punti e mezzo in meno i 5 stelle I grillini: «Abbiamo vinto la rivoluzione siamo noi» con chi approvare leggi e delibere. «Noi - chiarisce - saremo in consiglio con i nostri rappresentati e valuteremo ogni provvedimento in nome e nell interesse dei cittadini. Siamo i loro portavoce». Allegre zitelle. Chissà se e quando diventeranno disponibili. Solo giovani al quartier generale del M5S a Caltanissetta. E molte donne, per chi avesse avuto la sensazione di un movimento declinato al maschile. Valentina Botta, occhi verdi, sicuramente deputata, è ricercatissima da tutte le tv. «Portiamo valori nuovi, diversi e rispetto alla vecchia politica. Siamo tante donne in M5S e lavoriamo per una politica che tenga conto delle nostre esigenze». Note a margine: in Sicilia, per ora, non sembra esserci traccia di quel metodo del terrore e anti-democratico denunciato con i casi Favia-Grillo-Casaleggio, con i divieti di apparire in tv e di parlare in prima persona. Certo le facce contano. In via Respighi, a Palermo, 400 metà dall albero di Falcone, Francesco Lupo, ultimo esame prima di diventare medico, è il portavoce del Meet Up di Palermo, quaranta metri quadrati più un bagno affacciati sulla strada. Segni particolari: luogo tecnologicamente altamente... «Meglio l opposizione visto lo stato delle casse regionali» Spopola Grillo con quel 14.7% che consacra il M5s primo partito dell isola e spazza in un giorno i voti di Idv e Sel al punto da non fargli superare la soglia di sbarramento e bloccarli con quel 3% circa di consensi fuori dal Palazzo.Il Pd raccoglie il 13,6%, perde voti rispetto al 2008 ma nel dato non si può non considerare il fatto che Crocetta, delpd, haunasua proprialista e dunque qualche punto percentuale in meno è fisiologico. L Udc raccoglie il 10,8% e fa dire a Pier Ferdinando Casini che alla luce di quanto emerge in Sicilia a livello nazionale occorre lavorare a «maggioranze solide». Erano dieci i candidati alla poltrona oltre Crocetta. I nomi più pesanti si portano dietro le sconfitte più cocenti: Nello Musumeci (Pdl, Pid e Ld), che ha preso il 25,5% dei voti;gianfranco Miccichè (Fli, Pds-Mpa, Gs e Mps), con il 15,4%; Giovanna Marano (Fed, Sel, Verdi, Idv) con il 6%. Ride e parla di un «grande successo» Giancarlo Cancellieri, il grillino che approda nell Ars con il 18%. Un quadro politico complesso quello che viene fuori dal laboratorio politico d Italia a cui da Roma hanno sempre guardato con grande attenzione. Il dato politico è senza dubbio la vittoriadi Crocetta, ilprimo politicodi sinistra che arriva al governo della Sicilia, e sul quale ha puntato da subito l Udc. Eppure, quella che il segretario Pd Pier Luigi Bersani, definisce «una vittoria storica» è una vittoria che non garantisce la maggioranza assoluta sui novanta seggi dell Ars. Quando stiamo per mandare il giornale in stampa, infatti, questa la situazione con lo scrutinio relativo a 4717 sezioni su 5308: il Movimento 5 Stelle avrebbe14 deputati; lelistecollegatea Rosario Crocetta, conterebbero 30 deputati (14 il Pd, 5 Crocetta presidente, 11 l Udc); quelle che appoggiano Musumeci 21 seggi ( Pdl 13,Musumeci presidente 4 seggi, Cantiere popolare 4 seggi); Miccichè 15 seggi (a Grande sud 5 seggi, 10 al Partito dei siciliani-mpa). A questi 80 seggi andrebbero aggiunti gli 8 dei candidati nel listino del presidente vincitore, quello del presidente stesso e quello del candidato governatore arrivato secondo. Crocetta potrebbe dunque contare su 39 seggi su 90. E questo è il primo dato con cui il neo-governatore dovrà fare i conti. Per governare dovrà cercare il consenso tra i deputati che non lo hanno sostenuto alle elezioni. Crocetta garantisce che non ci saranno inciuci, che chiederà la maggioranza sui singoli provvedimenti e che se alla fine non sarà possibile governare è ai siciliani chechiederàdidargliun mandatopieno tornando alle urne. L altro dato è la fine di un epoca, il berlusconismo, che proprio in Sicilia aveva le sue fondamenta più solide, «la zona blu» l ha sempre definita Ilvo Diamanti, cioè quella dove il centrodestra era più forte. Non c è più adesso, malgrado Alfano definisca «straordinariamente positivo» quel 25% raccolto dal suo candidato. Tutta la politica, invece, dovrà fare i conti con un astensionismo, oltre il 52%, che non aveva mai raggiunto questi livelli dal dopoguerra ad oggi. L astensione e il boom di Grillo - che arriverà in forze anche in Parlamento a Roma - sono il frutto di una crisi profonda che attraversa tutti i partiti. Se il Pd tiene e resta l unica forza politica con il carattere del grande partito di massa tutti gli altri perdono consistenza mettendo sulle prossime elezioni politiche una pesantissima ipoteca. connesso. «Quattordici di noi entrano all Ars. Abbiamo fatto la rivoluzione, questa campagna elettorale, con 30 mila euro. Dunque è possibile». Francesco si gode il personale successo palermitano, la città dove M5S ha raggiunto quasi il 24 per cento. «Sono orgoglioso che Palermo abbia rotto con il sistema. Abbiamo pescato voti ovunque, soprattutto tra i partiti per cui il sistema clientelare è stato l unico collante. La città ha raccolto il messaggio di Grillo. Loro sono venuti qua, in questo posto, ci hanno incontrato, li abbiamo stupiti perché abbiamo dimostrato che siamo anche, soprattutto competenti. Con noi i cittadini hanno acquisito consapevolezza delle ruberie e delle clientele e delle possibili soluzioni». È questo che ha fatto la differenza rispetto alle comunali di maggio: «Siamo andati oltre la Rete, abbiamo utilizzato di più i mezzi tradizionali di comunicazione». Resta il neo dell astensionismo, uno su due ha scelto di non votare. Oggi si poserà la gioia e comincerà il lavoro più duro. Anche se stare all opposizione è sempre meglio che governare davvero: «Secondo i nostri conti nelle casse della Regione ci sono forse 20 milioni di euro. Come si pagano gli stipendi ai 140 mila dipendenti pubblici?», dice Francesco. Hanno proposte anche questo. Grillo intanto guarda avanti. Alle politiche sempre più vicine. Lancia dal web la campagna I want you, tipo quella dello zio Sam d America per reclutare i nuovi soldati del Parlamento. «Ma niente Toto u curtu - avvisa - sennò chi se lo leva più». Detta un nuovo vocabolario ai giornalisti: «Basta termini come partito, leader, grillino, onorevole. M5S è una forza politica, ha un portavoce e molti attivisti 5 stelle». E fissa il codice etico: «No a condannati, 5 mila netti di stipendio per chi entra in Parlamento». PAROLE POVERE I nostri rispetti al megafono TONI JOP Il Movimento di Grillo va forte, e così arrivano per mail le prime, opportune, istruzioni per l'uso di ciò che lo riguarda. La sezione milanese del marchio ha provveduto a stilare un breviario di termini al rispetto dei quali i giornalisti sono chiamati ogni volta che parleranno di loro e delle loro strutture. Un nuovo eccellente «Glossario cinque stelle» - così lo chiamano i mittenti - «necessario» affinché «il Vocabolario di riferimento usato dai media sia coerente e corretto», viene quindi passato alle redazioni. Tenero è il movente: «È indispensabile che tutti voi giornalisti, redattori, caporedattori e direttori poniate la massima attenzione ad evitare parole che non appartengono alla realtà del Movimento». Caspita, eccoci attentissimi. Primo punto: parole come partito e leader, spiegano, non li riguardano perché «incompatibili e fuorvianti». Secondo: al Movimento Cinque Stelle è corretto riferirsi come «forza politica» e ai suoi eletti come «portavoce». Terzo: guai ad usare il termine «grillini», ritenuto «scorretto e anche un po' offensivo in quanto riduttivo e verticistico». «Grillo spiegano in postilla è megafono e non leader»:ok, ecco il primo Movimento nella proprietà privata di un megafono in grado di espellere i portavoce. Quarto:accettano in uno slancio di pura generosità di essere riduttivamente chiamati «attivisti a Cinque Stelle». Ma grazie! I nostri rispetti al megafono. È uno scherzo?

9 martedì 30 ottobre Rosario Crocetta all arrivo al suo comitato elettorale, dopo aver saputo dei risultati dello spoglio FOTO ANSA Rosario, la sinistra al governo «Questo voto cambia tutto» La grande festa di Crocetta: «È una rivoluzione, ora la Sicilia è in Europa» La maggioranza? «La troverò sui contenuti. Se si rivota prendo il 60%» JOLANDA BUFALINI INVIATA A PALERMO Il viso e il corpo di un intellettuale di altri tempi, quando le radici di chi studia, con sacrificio della famiglia, affondavano in un mondo contadino. Il viso che impallidisce nell'assalto delle telecamere e rivela lo stress e la stanchezza piùdelle parole, che invecefanno un affresco in grande della vittoria ostinatamente perseguita e ottenuta: «Cambia la storia della Sicilia, è rivoluzione, con questo voto la Sicilia entra in Europa. Per la prima volta un presidente della Regione Sicilia di sinistra e dichiaratamente antimafia». Un successo che scontauna astensione sopra il 50% eun voto di protesta che fa del Movimento 5 stelle il primo partito (la prima forza politica, secondo il vocabolario politicamente corretto dettato da Beppe Grillo), nato dallo sgretolamento del Pdl, ottenuto nonostante la divisione a sinistra, nonostante le fragilità del Partito democratico che cerca di risalire la china dopo i contrasti delle elezioni palermitane. Nella selva delle telecamere, mentre su via della Libertà, i supporter applaudono e scandiscono: «Rosario, Rosario», «Crocetta, Crocetta» «Presidente, presidente», emergono a malapena i suoi capelli scuri. Lui si arrabbia quando i cronisti scrivono «stranamente scuri», perché lui, che ha 61 anni, i capelli non li ha mai tinti, li ha ereditati da sua madreche facevalasarta, cucivaivestiti dei figli con i resti delle pezze di stoffa, ei capelli li aveva scuri anche a 90 anni. Cattolico, profondamente credente, comunista e gay, «ha servito messa fino a 20 anni», racconta di lui Totò Cardinale che, ai tempi della Dc, era suo avversario. È stato un militante del Pci come suo fratello Salvatore, che era deputato. È stato assessore alla cultura con il sindaco Gallo, del Pci. Eletto sindaco di Gela nel 2001 con Rifondazione, al primo mandato entrò in carica dopo aver fatto ricorso, al secondo prese il 65 per cento dei voti e, in quel trionfo, pesava l'impegno antiracket che gli ha fruttato il sostegno della Confindustria Sicilia del no al pizzo: Ivan Lo Bello, Antonello Montante, Emma Marcegaglia, ma anche di funzionari dello Stato come l'allora vicequestore di Gela Malafarina, che ora sarà al governo della Regione con lui «per continuare, in altro modo, la battaglia». Dichiarò la sua omosessualità allora, appena eletto sindaco, ma, racconta ancora l'onorevole Cardinale, «se non l'avesse dichiarata lui, nessuno avrebbe saputo nulla, è stato sempre una persona riservatissima». Forse proprio l'esperienza di sindaco gli fa rispondere, ai cronisti che chiedono dove troverà la maggioranza per governare, che la «troverò sui contenuti e, se non la troverò, torneremo a votare e prenderò il 60 per cento». Respinge l'acronimo coniato in campagna elettorale, il crocché, dalla combinazione del suo nome con quello del leader di Grande Sud Gianfranco Micciché: «Niente inciuci lombardini, miccichini, musumecini. Si troveranno nell'assemblea regionale tre o quattro persone disposte a lavorareperilbene comunedella Siciliaenon per calcoli personali». Ha fatto tanta politica ma non è un LE REAZIONI L esultanza arriva fino a Bruxelles «Una bella affermazione». Dalla sede del Parlamento europeo, a riassumere la soddisfazione dei colleghi di Crocetta è David Sassoli, capogruppo Pd a Bruxelles, che spedisce subito le congratulazioni degli europarlamentari democratici al vincitore. «A Bruxelles abbiamo lavorato fianco a fianco con Rosario per oltre due anni e mezzo durante i quali ne abbiamo conosciuto e apprezzato le grandi doti di tenacia, passione civile e coraggio», ricorda Sassoli, che al neo-eletto fa «gli auguri di buon lavoro per il compito difficile e appassionante che lo attende». «Da domani si volta pagina e comincia per la Sicilia una storia nuova», prosegue. «Crocetta è stato davvero bravo: è partito in una situazione difficile ma alla fine sono stati premiati il suo impegno e la sua credibilità», sottolinea pure Debora Serracchiani, anche lei europarlamentare Pd. «Le altissime percentuali di astenuti, il risultato importante di Grillo, la frammentazione del voto in Sicilia, sono elementi che devono imporre nell agenda politica anche nazionale di tutti i partiti una riflessione profondissima, perché il rischio scollamento tra politica e cittadini è preoccupante. In questo panorama - prosegue Serracchiani - il risultato di Crocetta è positivo e confortante». politico di professione, entrò all'eni come operaio, non era riuscito a laurearsi perdifficoltà economichema èdiventato un ottimo tecnico informatico, ha lavorato nel Golfo Persico, ha imparato l'arabo, il francese e l'inglese, «è un uomo colto, un leader del noi e non dell' io», dice di lui il suo amico e sostenitore Beppe Lumia. «Determinato, le decisioni più difficili, più scabrose, le prende da solo senza consultarsi con chi gli sta vicino», racconta Mariella Maggio, segretaria della camera del lavoro di Palermo e ora eletta nel listino del presidente. Una dote, quella di saper decidere in solitudine, che gli servirà molto, perché entra a palazzo d'orleans circondato dalle macerie del sistema politico e del fallimento economico: «Non dovrà guardare in faccia a nessuno, perché la crisi siciliana è altrettanto grave di quella nazionale». Crocetta annuncia per il suoprimogiorno dilavoroche «mi guadagnerò lo stipendio tagliando consulenze inutili e pagate in modo spropositato». La sua elezione dice guardando al voto di protesta per il M5S - «è il miracolo di avere unito partiti e antipolitica». Quel voto, e soprattutto il minisondaggio palermitanoche davai grillini al 27 per cento, hanno agitato i sonni dell' ultima notte, prima dell'apertura delle urne. Davide Zoggia, inviato di Bersani asostenere la campagnaelettorale, èfinalmente sorridente: «Il risultato del Pd è buono, questo voto avrà una ricaduta nazionale». Crocetta, ecumenico, non chiude nemmeno verso quelli che dovevano essere gli alleati naturali, Sel e Idv, che hanno fatto la scelta di andare in solitaria e che non entrano a palazzo dei Normanni: «Mai immaginato l'alleanza con l'udc contro di loro». La foto prima foto ricordo, in una saletta riservata del comitato elettorale, mentre letv lo aspettano in sala stampa per le dirette, è con Gianpiero D'Alia e Beppe Lumia, quelli che per primi hanno creduto nella sua candidatura. ArrivaGiuseppeLupo, segretario regionale delpd, è laseconda foto, come i quattro moschettieri. Il senatore D'Alia, coordinatore regionale dell'udc: «Abbiamo consapevolmente scelto un candidato che fa bene all'immagine dei siciliani e gli elettori hanno capito».è stato D'Alia, nell'agosto di quest'anno, quando ancora c'era la foto di Vasto, a fare il passo indietro, che ha sbloccato l'impasse della candidatura. «Ora dice D'Alia sull'astensionismo dovranno riflettere tutti, vincitori e vinti. Bisogna cambiare rapidamente. Tagliare i costi della politica, perché il risanamento in sintonia con il governo Monti si deve fare salvaguardando le fasce deboli». La terza foto è con la figurina esile di Lucia Borsellino, il volto molto somigliante a quello del padre, che sarà assessoreallasanità, materiache conosce benissimo, da integerrima dirigente della Regione.

10 4 martedì 30 ottobre 2012 LE ELEZIONI SICILIANE Bersani: voto storico «Fermi sulle alleanze» Il leader Pd a Firenze nel giro delle fabbriche: «Abbiamo vinto anche in Sicilia, cose da pazzi» Il distacco dalla politica: «Lo dico da un anno, è il primo problema» VLADIMIRO FRULLETTI FIRENZE «Abbiamo vinto in Sicilia. Cose da pazzi. È un risultato storico». Bersani usa un aggettivo impegnativo in piazza a Arezzo di fronte a migliaia di persone per commentare quello che è successo nell isola. Ma è un dato «storico» perché lì «dal dopoguerra a oggi - fa notare - non è mai capitato che un partito della sinistra riformista fosse in competizione per vincere». E invece questa volta il Pd, alleato con i centristi dell Udc, non solo s è giocato la partita, ma è andato in gol. «Tocca a Crocetta, a chi lo ha sostenuto, in particolare al Pd, interpretare adesso con forza l esigenza di cambiamento dell elettorato siciliano» dice Bersani confermando di fatto che l esperimento siciliano non finirà in un cassetto. Certo in Sicilia è mancata («purtroppo» sottolinea) l intesa con Sel, ma il progetto di ricomporre il campo delle forze progressiste e poi di cercare un intesa col centro resta in campo. Perché lo confermano i buoni numeri siciliani. Anche quelli del Pd il cui dato, suggerisce Bersani, va visto in relazione alla presenza anche della lista personale di Crocetta che ovviamente un po di voti democratici li ha dragati. Il che però non lo spinge a lanciare in aria tappi di spumante. Certo non sarebbe nel suo stile. Ma al di là del carattere c è soprattutto una ragione politica che Bersani esplicita nella sua tappa toscana. Un giro fra le fabbriche di Firenze (Elsag e Nuovo Pignone) e Prato (la manifattura Bardazzi e la tessitura Castagnoli) una conclusione in serata con un comizio in piazza ad Arezzo. Ed è davanti ai lavoratori riuniti nella saletta della Rsu del Pignone che, al di là della soddisfazione per il successo di Crocetta e del Pd, Bersani mette in guardia dalle nebbie che salgono dal voto siciliano. La prima e più preoccupante è la crescente disaffezione dei cittadini dal voto. L enorme fronte astensionista che sale e che dall isola è destinato a sbarcare anche nel continente. «È un anno che lo dico, il primo problema è questo: il distacco fra cittadini e politica» ragione a alta voce Bersani. Che vede qui il principale fronte per il Pd «Non è neanche più una battaglia fra destra e sinistra - spiega -. È una battaglia fra un idea di una sinistra riformista e uno stato di disagio e disarticolazione che è notevole. Impressionante. La destra si sta sfarinando e non è che quando si sfarina, come ci fanno leggere spesso i giornali va verso i moderati.no, si sfarina e i suoi elettori o stanno a casa o vanno da Grillo». Un fenomeno quello dei 5 Stelle che al di là delle discussioni su percentuali attese e poi ottenute Bersani invita a prendere in considerazione. «C è - risponde a chi gli domanda di un Grillo che non sfonda- è c è in modo serio». Che poi Grillo, come il non voto siano sintomi di una malattia e non il possibile rimedio, Bersani ne è straconvinto. Tanto da indicare in questa la vera sfida che attende il Pd. «C è distacco, protesta, gente che non va a votare e poi ci siamo noi che siamo sostanzialmente l unico argine, l unica possibilità». Il Pd può stare su questo fronte proprio perché ha scelto di aprirsi con le primarie («guai se non le avessimo fatte») e non di chiudersi in un «fortino». Così agli operai spiega che «se tocca a me parto da lì», dal ricomporre la frattura «larga» che in questi anni s è scavata fra Paese, «anche fra gli stessi lavoratori», e le istituzioni e la politica. E partire da lì per Bersani significa rimettere al centro dell azione politica alcuni principi basilari: onestà, pulizia, sobrietà. E... Agli operai: ancorarsi al lavoro e alle imprese, non c è altra strada per la sinistra riformista poi lasciare da parte le «favole» e ri-immergersi nel mondo reale, «nella vita vera delle persone». Che poi è il motivo per cui il format della campagna delle primarie di Bersani sia così distante da quello di Renzi. «Se mi capita un palazzetto lo riempio anch io» risponde con un sorriso il segretario Pd a chi gli fa notare che mentre lui gira le fabbriche il sindaco di Firenze riempie teatri e Palasport. «Ma ho scelto questo taglio perché credo che le primarie servano a mettere un orecchio a terra per ascoltare i problemi del Paese. Per fare un po di formazione professionale». E per far accendere i riflettori su chi la vita se la guadagna ogni giorno col proprio lavoro. Come quelli della Selex Elsag, gruppo Finmeccanica, con cui pranzaalla mensa (alla cassa, dopo aver fatto la fila col suo vassoio e il suo piatto di trippa, tira fuori il portafoglio, ma gli operai non lo fanno pagare) che rischiano il posto perché sono stati bloccati i fondi al progetto per una rete di comunicazione unica fra tutte e 5 le forze di polizia. O come ClaudioGiardi, rsu Nuovo Pignone, che ha59 anni ma «grazieallafornero» dovrà starsene in fabbrica ancora qualche anno, e che dando il benvenutoa Bersani (anche a nome di altre rsu, compresa quella del Maggio musicale fiorentino) fa una dichiarazione di voto esplicita: «Te lo dico col cuore, cerca di vincere altrimenti poi per noi sarebbe un problema andare a votare». Pericolo che Bersani punta ovviamente a scongiurare. Così spiega di non vedere altra strada per la sinistra riformista che non sia quella di ancorarsi alle forze reali del Paese e della sua economia: il lavoro e le imprese che investono per creare lavoro. Il che significa dal punto di vista politico rimettere al centro queste figure di imprenditori, operai e insegnanti e non staccarsi dalle proprie radici. Senza cui le foglie nuove che propone qualcuno non sono altro che foglie prese da altri alberi, e non di sinistra. Radici che Bersani vede profonde nelle lotte per l emancipazione di fine 800, dei più deboli che si riunivano per alzare la testa e rivendicare i propri diritti. Come racconta la grande foto color seppia di operai che sta alle sue spalle. È del1920. «Noi - assicurabersani - ripartiremo da chi la vita se la deve sudare». Casini rilancia l asse progressisti-moderati Fino all apertura delle urne le forze politiche, specialmente quelle che temevano il risultato siciliano, ne avevano ridimensionato la portata nazionale. Ma a risultato acquisito, nessuno ha più potuto sfuggire l evidenza che il voto dell isola è stato ancora una volta un indicatore di valore nazionale di cui i partiti dovranno fare buon uso per affrontare le prove dei prossimi mesi. Chi per rafforzare le proprie posizioni, chi per cercare di uscire dal baratro. Tutti per ragionare sulle alleanze che sono diventate, quando azzeccate, la mossa vincente per risultati mai raggiunti prima. E per cercare di ridare senso alla politica trovando risposte al partito di maggioranza relativa, per ora della Sicilia. LO SCENARIO MARCELLA CIARNELLI ROMA L alleanza tra democratici e i centristi è l unico elemento «solido» in un quadro politico segnato da grande frammentazione Quello dell astensione che neanche il possibile voto di protesta ad un movimento come quello di Grillo è bastato per fare andare almeno sotto il cinquanta per cento il numero di chi ha L ultima possibilità nell autunno della politica L ANALISI GIUSEPPE PROVENZANO SEGUE DALLA PRIMA Non può, non deve passare in secondo piano la sconfitta di quello che fino a quattro anni fa si presentava come il «centrodestra più forte d Europa». La sconfitta storica di un blocco sociale della conservazione che si sgretola, il precipitato di oltre sessant anni di classi dirigenti che si disperde in mille rivoli, con il tracollo del Pdl di Alfano. È stata la crisi che ha determinato, con la controversa stagione di Lombardo, fratture insanabili in quel campo di interessi e poteri forti. La perdita generalizzata di credibilità ha fatto restare a casa gli elettori. Non sfugge a nessuno la rilevanza nazionale di queste elezioni: per le prospettive di governo del Pd, per il destino di un centrodestra in cerca d autore, per ciò che Grillo può rappresentare. Di quest ultimo, ora s avanzano proiezioni nazionali fuori misura: esagerano, non fanno i conti con lo specifico siciliano di protesta che il M5S ha saputo intercettare nella contingenza, anche grazie all onda mediatica e alla campagna di Grillo. Tuttavia, questo voto siciliano restituisce soprattutto un isola in frantumi. È questa l immagine di sintesi di ciò che non è sintetizzabile. È difficile mettere a fuoco l intreccio di speranze e volontà, di interessi e ricatti, di dissenso, rivolta e altre pulsioni che fuoriescono dalle urne, e su cui si dovrà riflettere ancora a lungo e a fondo se la politica italiana davvero vorrà fare i conti con la realtà, e con se stessa. I principali partiti - al netto di astensione, schede bianche e nulle - rappresentano in Sicilia molto meno di un elettore su dieci. I riferimenti sociali si polverizzano, la variabilità territoriale del voto, tra aree interne e città, non si ricompone a nessun livello e si aggrega solo intorno ad alcune personalità. È la deriva greca, una disgregazione sociale che si riflette nella disgregazione politica, e c è da sperare che non si debba ricorrere a nuove elezioni. È la deriva greca, ma quasi con rassegnazione. Se nel voto di Atene era in gioco carne e sangue della nazione, qui è prevalsa la convinzione che non si giochi a Palermo, e forse nemmeno Roma, la partita politica che possa davvero incidere nella vita quotidiana di bisogni insoddisfatti degli inoccupati, benessere minacciato dei lavoratori, libertà condizionata dell impresa. E allora, nel popolo, oltre le minoranze di cambiamento, vince soprattutto il disincanto. È la democrazia mutilata dalla sfiducia nel presente e nella prospettiva, dalla estraneità di vasti settori sociali alla scena pubblica. Così, oltre la metà dei siciliani disertano le urne. Hanno votato 800 mila elettori in meno dell ultima volta. È clamoroso, ma non sorprende, e non solo perché era stato annunciato alla vigilia del voto. È il frutto di un lento processo di separazione, già evidente alle elezioni europee e alle regionali del 2006 (quando aveva votato solo il 59%, mentre nel 2008 il 66% si spiega soprattutto con i due giorni di voto e l accostamento alla campagna elettorale, assai infuocata, per le politiche). È la diffusione dell idea mortale di una politica che ha perso gli strumenti, persino prima della credibilità, per uscire fuori dalla crisi economica e sociale; che ha perso la possibilità finanche di rispondere a interessi privati e particolari - perché «alla Regione i soldi sono finiti» e così il «posto pubblico», perché «è finito il lavoro» ed è più difficile manipolarne l accesso. È la lenta fine del voto di scambio, senza un alternativa riconosciuta di sviluppo e nuove opportunità, urgente come urgente è la fame o il bisogno di liberazione di una generazione intera costretta nell alternativa tra «fuga» o «spreco». È tutta qui la debolezza e l estraneità di una politica che «non serve», avvertita solo come un insopportabile costo. La fine della politica che poteva tutto, testimoniata da una campagna elettorale in sordina e quasi clandestina, tutta volta nei partiti tradizionali all affannata raccolta delle preferenze. In questo contesto, sarebbe potuto accadere di tutto. È prevalsa la responsabilità, la saggezza, in buona parte dei siciliani: quel poco che si può fare a Palermo è bene che lo faccia il centrosinistra e Crocetta, con quel misto di «rottura», «capacità di governo» e «legalità» che rappresenta. Però per tutti i partiti - per come sono oggi - è suonata la campana. Suonava da mesi, in verità, almeno dalle elezioni di Palermo dove l attuale sindaco è pronto a brindare alla «fine dei partiti» (a partire dal suo, visto il risultato). Crocetta avrà la difficile missione di volgere quest autunno della politica in primavera, di ricostruire una Regione in crisi finanziaria, economica, sociale e politica. Ma c è bisogno di ricostruire soprattutto partiti e organizzazioni sociali, tessere i legami del vasto mondo escluso da rendita e privilegi, legati a una macchina pubblica insostenibile. È una sfida per un Pd, che è minoranza e perde consensi, che ha bisogno di una stagione di rigenerazione e cambiamento, di idee, uomini e comportamenti consolidati. Questo tempo amaro gli ha affidato il compito di rimanere in piedi tra le macerie, dove non può ricostruire chi fin qui ha distrutto.

11 martedì 30 ottobre Bersani allamensa della fabbricaselex Elsag a Firenze, per l incontro congli operai FOTO ANSA rinunciato. Con le indicazioni arrivate dalla Siciliaora i partitidovranno farei conti. E se Angelino Alfano, in scontato accordo con Berlusconi, ha smorzato i toni del premier nei confronti del governo Monti assicurando la fiducia sulle norme anticorruzione e, quindi, ha allontanato lo spettro di una crisi da Pier Ferdinando Casini cono giunte puntualizzazioni sul futuro immediato, e non, del suo percorso. «Dalla Sicilia, che ha sempre anticipato le scelte della politica nazionale, è arrivata un indicazione chiara e semplice: è ineludibile il rapporto tra progressisti e moderati, è l unico antidoto all antipolitica» ha detto il leader dell Udc confermando il convincimento che l ha portato all alleanza con il Pd, Api e socialisti e, quindi, alla vittoria di Crocetta. «Quello tra moderati e progressisti deve essere un rapporto che deve mettere al bando gli estremismi e i populismi» ha aggiunto ricordando a Bersani che «il tempo delle sommatorie è finito, le sommatorie indeboliscono invece di rafforzare». È chiaro che il problema restano i rapporti con Sel e con l Idv, partiti tagliati fuori dal voto dell altro ieri e che non saranno presenti in consiglio regionale. E sono le coalizioni alle prossime regionali il primo problema politico che si dovranno porre i vertici dei partiti. Il voto per la Lombardia e il Lazio è alle porte così come quello per il Molise. È riproducibile la coalizione che ha visto l affermazione del proprio candidato oppure lì, al Centro e al Nord, il percorso non sarà lo stesso? E, acquisito l impegno Alfano, quale sarà il percorso del governo davanti a prove difficili come si preannunciano l approvazione della legge di stabilità e l ancora possibile riforma elettorale? Nel giro di un mese questi nodi dovranno essere per forza sciolti. Il rischio, altrimenti, è che la solidità della coalizione di governo, che già mostra qualche crepa, arrivi a termine. Ed allora il voto politico anticipato non sarà solo un ipotesi. Ma qualcosa di più concreto. Certo chi dovesse provocarlo si assumerà la responsabilità di portare al voto gli italiani con una legge che tutti trovano ingiusta. E la cui modifica da tempo il presidente della Repubblica ha chiesto e sollecitato. Finora inutilmente. Alfano surreale: grande risultato E su Monti si smarca dal capo «Avanti con le primarie, da movimento carismatico diventiamo movimento popolare» FEDERICA FANTOZZI ROMA Il governo Monti «per quanto mi riguarda deve andare avanti». Contrasti con Berlusconi? «Vado oltre, mi candido alle primarie». Sconfessato da lui? Sono convinto che le mie idee sono largamente condivise nel partito». Che il 16 dicembre, data della consultazione «aperta anche ai non iscritti, senza diaframmi» per la leadership, «da movimento carismatico diventerà un grande movimento popolare per recuperare il consenso di chi non è andato a votare». Intanto, già oggi, «voteremo la fiducia sull anti-corruzione». Angelino Alfano lancia il guanto di sfida a Berlusconi. Lo fa a modo suo: «Il mio compito è unire, tenere unito il nostro grande patrimonio di persone perbene. In Sicilia abbiamo perso perché abbiamo diviso i moderati. Ora dobbiamo unificare l area alternativa alle sinistre». Ieri, ore 19. Dopo lunghi tentennamentiil segretario ha convocato una conferenza stampa in via dell Umiltà, dove ha atteso il consolidarsi dei risultati siciliani. Prima di scendere aspetta che le prime due file di sedie, riservate, si riempiano: Lupi, Gasparri, Cicchitto, Quagliariello, Meloni, Augello, Santelli, Saltamartini, Sacconi, Baldelli, Ronchi, D Alessandro. Si rivede Capezzone. C è Bonaiuti. Pure Verdini. Tra i primi ad arrivare Piso, Abbrignani e Martinelli. Frattini assente giustificato a Madrid con il premier. È il segno che il gruppo dirigente lo segue. Di più: lo incalza. Il segretario è in maglione blu e camicia azzurra. Non si dimette, rilancia attraverso le primarie: dovranno dargli quella legittimazione che finora gli è mancata, archiviando infine il berlusconismo. Non strappa, ma nel suo discorso è palpabile un fondo di irritazione verso il Cavaliere. A partire dal «ho taciuto per due giorni rispettando il silenzio elettorale», cosa che IL CASO Quote rosa negli enti locali, la legge arriva alla Camera Il disegno di legge sulle quote rosa negli enti locali è stato inserito nel calendario dell Aula della Camera la prossima settimana, quella tra il 5 e il 9 novembre. Il provvedimento, arrivato alla terza lettura, è all ordine del giorno dopo il decreto sui costi della politica. Lo ha stabilito ieri la conferenza dei capigruppo. «Speriamo diventi legge - ha detto il presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini - perché è arrivato alla terza lettura e si tratta di una piccola rivoluzione. Finalmente avremo negli enti locali una rappresentanza femminile adeguata». Quattro giorni fa, il Cdm ha invece approvato in via definitiva il regolamento sulle «quote rosa» nei consigli di amministrazione e di controllo delle società pubbliche. Silvio si è ben guardato dal fare. Anche il suo programma da candidato al primo punto tra gli ideali vede la fede in un Europa che unifichi e renda la pace e la sicurezza le sue ragioni fondative anche se non quella della burocrazia e delle attitudini egemoni di certi Paesi. E poi, sul governo: «Troppo can can mediatico sulle paroledi Berlusconi. E stato luia farlonascere, l'idea che il Pdl sia diviso tra montiani e antimontiani capeggiati da lui che, se volesse potrebbe far cadere il governo ma fino ad ora non l'ha fatto, e' unarappresentazione surreale e a tratti comica». Stile più democristiano, ma concetto non diverso da quello di Stracquadanio: «Cav che abbaia non morde». Persino l unica battuta che Alfano si concede tocca corde delicate per l amico Silvio: «Sulle candidature alle primarie si rischia l effetto Biancaneve e i sette nani? Io sono alto 1,84 ma non considero gli altri nani». Feroce e senza schermature, invece, l attacco alla Santanchè (che ne aveva di nuovo chiesto le dimissioni) e alle Amazzoni Azzurre. «Ad alcuni andrebbe revocata l autorizzazione a interpretare il pensiero di Berlusconi perché non lo rappresentano». E ancora: «Ci sono troppi zelanti interpreti dispensatori di polpette avvelenate, ma non sarò io a far finire il fenomeno». Sottinteso: se ne incarichino altri. Certo,se a questo punto la Santanchè si candidasse in rappresentanza della linea populista e anti-europea che Berlusconi sfoggia a giorni alterni, e finisse sconfitta, ad Alfano farebbe un bel favore. Il dado insomma è tratto. Per tutto il pomeriggio si sono rincorse voci che davano Alfano indeciso tra una conferenza stampa o un più indolore comunicato stampa. Rumors di choc per il risultato in Sicilia (che peraltro chiama in causa anche Schifani, altro capo corrente nell Isola) di amarezza per l intervento a gamba tesa di Berlusconi subito prima. Nello stesso lasso di tempo sono intercorse molte telefonate con i big. Tutti, all unisono, gli hanno consigliato di non dimettersi. Troppo tardi per fissare una cesura con gli esiti disastrosi del voto siciliano: sarebbe suonata come una ritirata precipitosa e ingloriosa. E avrebbe trascinato con sé il gruppo dirigente e il partito stesso. «Devi rilanciare alla grande. Ora è l unica strada possibile» gli hanno ripetuto. Il primo ad aprire le danze è stato Osvaldo Napoli: «Alfano ha subito un bombardamento atomico dentro il suo stesso partito, poche ore prima che si aprissero le urne». D accordo Cicchitto: «Ha pesato il fuoco amico». Ma sulla Sicilia Angelino ostenta ottimismo: «Risultato straordinario, Musumeci e Micciché insieme hanno il 40%. Lì bisogna unificare i moderati e parlare agli indecisi del nostro popolo».l analisi, dice, è condivisa dal Cavaliere. Dà la colpa della diaspora a Micciché: «Noi abbiamo fatto il possibile» e allarga le braccia. Poi la road map per le primarie: oggi il tavolo fisserà le regole, il 16 novembre scade il termine per presentare le candidature. Maroni escluso perché non saranno di coalizione ma di partito. È una chiamata alle armi. Tempi strettissimi, una mission quasi impossibile. Alleanze? Se ne parlerà dopo. «Se torniamo forti troveremo alleati, altrimenti no. Inutile almanaccare sulle sigle». Meloni chiosa subito: «Ora azzerare i vertici, serve discontinuità, il partito di plastica è morto». La crisi è profonda: basterà una maggioranza relativa? IL COMMENTO EMANUELE MACALUSO SEGUE DALLA PRIMA Ilquale, però, haraccolto unagran partedegli indignatossiciliani. Il fatto chein questomarasma, lacoalizione Pd-Udc abbia parzialmente e significativamenteretto, è unaltro segnaleperla sinistrae per ilcentro. In questo dopoguerra la Sicilia ha conosciutomomentiin cuiimovimenti contestavanoe sicontrapponevano ai grandipartitinazionali impegnatia darealpaesela Repubblicae la Costituzione. Dopo losbarcoalleato del lugliodel1943in Siciliasimanifestò un forte movimento separatista, soprattuttonellegrandicittà - Palermo, Cataniae Messina - checoinvolse ilceto mediourbanotanti giovanidi destrae di sinistra. Lacostruzione deipartitinazionalie dei sindacatifufaticosa, soprattutto per quellidi sinistra; ladc avevaradicinel Partitopopolaredi Sturzoe godette dell impegnodi granparte delclero. Dopoilseparatismoarrivò l ondata monarchicainsieme almovimento dell UomoQualunqueche ottenneroun grandesuccesso nel referendum istituzionale, nelleelezioniper la Costituente del 1946, nelle amministrative: governarono lecittà di Palermoe Catania ealtri copoluoghi. Fuilgrande movimento contadino, proprionel e ilgrande impegnopolitico e organizzativodelpci edelpsi, unitinel Blocco delpopolo, ad affermare la forte presenza della sinistra, nelleprimeelezioni regionali del1947. La rispostadelladestra agrariae dellamafiafu lastragedi Portella delle Ginestre. Conleelezioni del1948, leforze conservatricisiradunarono nella Dc ei movimentiseparatisti, monarchici e qualunquistiverranno assorbitidal partitodide Gasperi. LaSiciliaper 7 anni (48-55) fugovernatadai governidi centrodestrapresiedutida Franco Restivo, uomo colto eabiledella conservazionesiciliana. Mala sinistra resseeresse bene, organizzandoun bloccosociale epolitico alternativo alla Dc. E quando aromaentra incrisi il centrismodegasperiano, a Palermo entrain crisi ilcentradestrarestiviano (1955) e siapre unafase dilotte politicheche provocherannouna scissionenel bloccosociale conservatoree nella Dc, conun movimentopopolareguidato da un democristiano sturziano, Silvio Milazzo. Ilmovimentomilazziano, nel quale confluiscelapiccola emedia impresa siciliana, grazie all iniziativadelpci, mosseversosinistra. Eanche senon resseall urtodeigrandi poterinazionali e siciliani, facilitò l'avvento anticipato delcentrosinistra (1961). Ilquale dopo uniniziopositivo, si consumòin una gestioneclientelare dellaregione, con unaespansionedellaburocrazia edella spesapubblicaimproduttiva cheha alimentatounsistemadi potere inquinato dalla mafia. Unsistemache allafinedeglianni Settantaentra incrisi ancheperché nelladc e nella societàc èun sommovimentoche trovaun riferimentonella svolta impressada Morosulpiano nazionale. Sono glianni di Piersanti Mattarella, dei suoi tentativi diintesacon ilpci, delmutamentodi climachesi respira anchenel Palazzodi Giustiziadoveoperano magistratichesi chiamanocosta, Chinnici, Terranova e poiigiovanifalcone, Borsellino ealtri. Sonogli anniincui imperversail terrorismomafiosoche massacrerà queimagistrati, Mattarella, La Torre, DallaChiesaetanti altri servitoridello Stato. E in questoclimaroventenasceil movimento della «Primavera» di Palermoche metteincrisi la Dce in giuocoilpci. Unmovimentoche ha come leader Leoluca Orlando, il quale, però, tende apersonalizzarlo e adargli un carattere giustizialista, a cui si associòilpcientrando cosìnel cono d ombra dell orlandismo. Eancora unavoltasi manifestaun movimentocheappare travolgente negliannidelcollassodi Dc epsi. Il movimento dei sindaci in Sicilia mieteva successiimpensabili: la sinistra in quell ondavinse apalermo, Catania, Messinaein tutti glialtri capoluoghi, mentre i partiti decadevano. Orlando a Palermoottenne nel 1993più del70%. Ma, unannodopo, nel 1994il movimento berlusconiano di Miccichè, Dell Utriesociottenne 61seggi ezero lasinistra. E, ancorauna volta, pochi mesifaorlandoottenne apalermo più del70%, maora ilsuopartitopersonale èsparito. Mentre scrivosembracerta chelacoalizione Pd-Udcguidato da Crocettaavrà lamaggioranzarelativa. Macomesarà governata, se sarà governata, la Sicilia, doveiproblemi aperti appaiono insolvibili? Chi avrà la forzadi riformareradicalmente una Regionedoveilbilancionon copre le spesedeidipendenti, deiconsulenti e dei clienti? Ilpartitopiùfortein Sicilianon èun partito, èun movimentodi solaprotesta etale resterà. Ladestraconsuma una crisi irreversibile, i partiti «locali» di LombardoeMiccichè appaiono residuatidi untempoche non c'èpiù. Lasinistra èdebole e diincerta costituzione. Il centrodell Udc èun insiemedi exdc senza unachiara identità. Ilmio non èunpessimismo cieco. Guardola realtà, sperando che si raduninoattorno alcentrosinistraforze socialieculturali che guardinocon preoccupazionequestarealtàe mettano manoa unaricostruzioneche dia dignitàallapolitica e sensoai partiti. Se nonci sarà questaconsapevolezza, la crisisiciliana, intrecciatacon quelladel Paese, puòassumere caratteri imprevedibili. Riflettiamo tutti, anche a Roma.

12 6 Primo piano di ALDO PUTHOD ROMA In Sicilia prevale per un soffio Rosario Crocetta, crolla di 20 punti il Pdl, che sosteneva Nello Musumeci, e vincono due partiti: quello del non voto e quello di Grillo. Per Palazzo d Orleans il candidato di Pd e Udc passa però con una percentuale intorno al 31% e quindi senza una maggioranza certa a Palazzo dei Normanni che gli consenta di fare subito il governo. Ma se la vittoria del candidato dell al - leanza-laboratorio tra democratici e cetristi non è completa, è il quadro politico ad uscire fortemente segnato dal boom grillino e dell astensionismo. Come andrà a finire la partita Crocetta lo si vedrà nei prossimi giorni: un alleanza con Miccichè, vero arbitro data l'indisponibilità di Grillo ad alleanze, appare l unica praticabile, ma l interessato è pronto anche a tornare alle urne («Se qualcuno mi dovesse fermare allora si va al voto e sono convinto che questa voltà sarò eletto con il 60% dei consensi»). Si tratta in ogni caso, come dice Bersani, di «risultati storici». E lo è davvero se si pensa al cappotto 61 a 0 che subì il centrosinistra nel 2001, ma anche al tratto anti-mafia che rivendica il nuovo governatore: «Si è rotto un muro di gomma, per la prima volta è stato eletto un candidato che ha scelto come valore fondante la lotta alla mafia». I grandi sconfitti sono i partiti tradizionali. Non solo il Pdl, che ne subirà le più immediate conseguenze. Perchè anche quelli che hanno vinto non sono usciti indenni (persino il Pd ha lasciato 5 punti sul campo) e perchè tutti dovranno fare i conti con il forte segnale che arriva dall astensionismo siciliano. Meno di un siciliano su due è andato a votare e Crocetta diventa governatore con il voto di circa il 15% dell elettorato totale. Nemmeno Grillo è riuscito a incidere un blocco che ha rifiutato insieme la politica e la cosiddetta anti-politica. Anche questo dovrà far riflettere. Per il Movimento 5 Stelle è stata una vittoria limpida. Cancelleri ha beneficiato del voto disgiunto e il movimento è balzato dal 2-3% del 2008 (politicamente è ormai giurassico) al 18% attuale. Soprattutto è oggi il primo partito dell isola, in barba a vincitori (Pd) e vinti (Pdl). Quando Grillo parla di boom ha ragione da vendere. E stavolta il botto dev'essere arrivato alle orecchie di tutti. Il radicamento nazionale dei grillini è tale, ma questo era ormai chiaro, che nessun sistema elettorale potrà sbarrargli la porta del Parlamento. Al massimo si potrebbe tentare di «contenerlo» con una riforma che però, bozza attuale alla mano, manifesta forti rischi di ingovernabilità. D altro canto, l'attuale porcellum potrebbe portare, vista la forza in alcune zone dei grillini, ad una ingovernabilità del Senato, dove il premio è appunto regionale. E a quel punto si potrebbero aprire scenari greci, con tanto Il voto in Sicilia Il Pdl sprofonda, persi 20 punti in 4 anni i grandi sconfitti sono i partiti tradizionali Crocetta vince Grillo fa boom Il candidato del centrodestra Musumeci si ferma al 25%, l M5S è il primo partito dell Isola di possibile ritorno immediato alle urne. O con un ritorno della grande alleanza di cui oggi beneficia Monti. Il premier, peraltro, dai risultati siciliani non esce sicuramente indebolito: a vincere sono partiti che mantengono saldo il loro impegno di sostenerlo; inoltre la fragilità del quadro politico generale sconsiglia colpi di testa. Il terzo polo, pur diviso in Sicilia tra Crocetta e Miccichè, può cantare vittoria. E Casini ha tutte le ragioni per invocare la validità del laboratorio siciliano: «Da lì è arrivata un indicazione chiara e semplice: è ineludibile il rapporto tra progressisti e moderati che mette al bando gli estremismi e i populismi ed è l unico antidoto all antipolitica». Perchè Grillo, argomenta, può arrivare ad un 25% nazionale e se si vuole contrastarlo servono alleanze vincenti. Il Pd, dice, eviti di ragionare per «sommatorie» perchè Grillo ha «rubato» voti a Idv e Sel. Chi è sempre più nei guai è il Pdl. Nello Musumeci è uscito sconfitto dalla prova elettorale e il partito ha perso oltre 20 punti, quasi i due terzi dei voti. Un altra ferita in un Pdl sempre più dilaniato. Alfano non è riuscito a portare dalla sua parte i moderati in campo nazionale («Se i toni sono quelli di Berlusconi dice oggi Casini è ridicola ogni ipotesi di rapporto con il Pdl») e neanche nella sua Sicilia (dove il Cavaliere ha brillato per l assenza). Il segretario però tiene duro (la colpa della sconfitta, dice, è «del centrodestra diviso») e conferma sia la data delle primarie (il 16 dicembre) sia la propria candidatura. Il rischio a questo punto è che le primarie diventino il terreno di uno scontro anche personale, quasi una sorta di ordalia, dall esito, per la sopravvivenza del partito, difficilmente prevedibile. di FRANCESCA CHIRI ROMA L'exploit del Movimento 5 Stelle che diventa il primo partito in Sicilia è la prima vera vittoria sul campo dei grillini che ora marciano spediti verso la conquista del Parlamento nazionale. Non a caso proprio nel giorno in cui il comico genovese poteva godersi i risultati della vittoria nell Isola che si lascia conquistare dallo straniero, Beppe Grillo ne approfitta per lanciare la sfida finale: Candidandosi premier di quella truppa che tenterà l'assalto del Parlamento. E cercando di convincere gli italiani, partendo subito dalla condivisione delle regole: saranno ferree e trasparenti, con un occhio fermo sui costi della politica. E come un novello Robespierre, Beppe Grillo detta anche il nuovo vocabolario: quando saranno eletti i deputati del Movimento non dovranno essere Il nuovo presidente della Sicilia Rosario Crocetta LO SCENARIO La prima volta di un ex Pci Non ha la maggioranza di ALFREDO PECORARO PALERMO Per la prima volta la Sicilia elegge un ex comunista al governo della Regione, da sempre feudo di presidenti ex e post democristiani. Rosario Crocetta, già sindaco antimafia di Gela con un passato nel Pdci sostenuto da Pd- Udc-Api e Psi, quando mancano poche sezioni ha vinto le elezioni con oltre il 30% delle preferenze, distaccando di circa 5 punti l ex missino Nello Musumeci, che paga il tonfo del Pdl, soltanto il 12% di consensi, 20 punti in meno delle regionali di quattro anni fa. Ma i numeri rivelano che Crocetta non avrà una maggioranza all Assem - blea regionale, gli mancano 7 deputati; in suo soccorso potrebbe arrivare Raffaele Lombardo, il governatore uscente, che lascia in dote, oltre al figlio Toti, 24 anni, eletto nel collegio di Catania, altri nove deputati. Insomma si profila la stessa maggioranza che ha sostenuto Lombardo per un periodo, in linea con la tradizione del gattopardismo: tutto cambia affinchè nulla cambi. La vera sorpresa è il boom del Movimento 5 Stelle, che diventa il primo partito nell isola, con circa il 15%. Un risultato straordinario Il comico genovese pronto a candidarsi premier alla guida del suo movimento Grillo prepara l assalto al Parlamento per Grillo ottenuto in una regione che per decenni è stata in mano alla Dc epoi agli eredidemocristiani e poi ancora roccaforte di Forza Italia (e quindi del Pdl) che mise a segno il famoso cappotto del 61 a zero alle politiche del Il M5S, condotto per mano da Beppe Grillo che nel suo tour siciliano di diciotto giorni, dopo avere attraversato a nuoto lo Stretto, ha riempito le piazze di migliaia di simpatizzanti,supera diduepunti il Pd, che però scalza i grillini se si sommano anche i voti conquistati dalla lista Crocetta presidente, che ha ottenuto intorno al 6%. Ma questa elezione passerà alla storia anche per il dato impressionante di astensionismo: ben il 53% degli elettori non ha votato. Di fatto il nuovo governo e l Assemblea regionale sono stati legittimati dalla minoranza dei siciliani che si è recata alle urne, il 47%. Crocetta diventa presidente della Regione con quasi la stessa percentuale che nel 2008 ottenne il candidato del Pd Anna Finocchiaro (30%) sconfitta da Lombardo (65%): allora si parlò di una debacleper il centrosinistra che si presentò compatto. Sul risultato ha pesato la frammentazione degli schieramenti e la presenza di dieci candidati alla presidenza. più chiamati 'onorevolì; solo semplici 'cittadinì. E guai se la stampa continuerà a denominarli 'grillinì. Nè Grillo commenta i dati che arrivano dall Isola: si commentano da soli o li commentano gli avversari, scottati tutti dal successo del Movimento. Lo sgomento corre sul web dove impazzano commenti al 'boom'. Il senso è quello che riassume Pier Ferdinando Casini: «tutti dobbiamo renderci conto che se Grillo ha preso il 15% in Sicilia può prendere il 25% alle elezioni in Italia». E stando così le cose, se dovesse essere primo partito anche a Roma, con l attuale legge elettorale si prenderebbe anche il 'porcellissimò premio di maggioranza. Fatto sta che anche di fronte all even - tualità di elezioni anticipate, Grillo si preparaaguidare, anchesedafuori, la truppa parlamentare a cui impone le regole per candidarsi. «Io devo essere il capo politico di un movimento», annuncia sempre via web. Non si candiderà in prima persona, e questo è fatto noto. Ma, spiega il consigliere regionale emiliano Giovanni Favia, «sarà lui il capo della coalizione che in linguaggio non tecnico, significa candidato premier». Insomma, Grillo è il capo della coalizione e il capo della coalizione è di fatto il candidato premier». In effetti, spiega Favia, «la legge non dice che il capo della coalizione deve essere candidato nelle liste per il Parlamento». Lui sarà anche il garante del Movimento e vigilerà, innanzitutto, affinchè non entrino in Parlamento eventuali Totou curtu,o gentagliache nonti togli più di torno. Poi garantirà un seggio solo a chi nel movimento ha già fatto gavetta, presentandosi in liste a livello locale.la strada del M5S, insomma, sarà preclusa ai quanti cercheranno di saltare sul cavallo in corsa, ora che sembra vincente. Il nuovo governatore dovrà trovarsi la maggioranza in Assemblea potendo contare su 39 deputati su 90, compresi gli 8 eletti direttamente col listino. «Non farò inciuci, cercherò intese sui singoli provvedimenti», ha garantito a caldo Crocetta. Escludendo un allargamentoa PdlePid,che hannosostenuto Musumeci, rimangono due alternative: un alleanza con i grillini (15 deputati) che finora hanno sempre escluso accordi con i partiti oppure con i deputati eletti nelle liste di Grande Sud (5) e Pds-Mpa (10), il partito di Lombardo. Rimane fuori dall Assemblea, Gianfranco Miccichè. Giunto quarto nella corsa alla Presidenza della Regione (ha avuto il 15,5%) e dietro a Giancarlo Cancelleri del Cinque Stelle, il leader di Grande Sud come capolista nel collegio di Palermo ha ottenuto meno voti rispetto ai due candidati eletti, Edy Tamajo e Riccardo Savona. Fuori per la seconda volta consecutiva da Palazzo dei Normanni Idv e la lista di sinistra (Sel, Fds e Verdi) che non hanno superato lo sbarramento del 5% e che hanno sostenuto Giovanna Marano (6%), subentrata in corsa a Claudio Fava, incappato nell errore procedurale. A bocca asciutta anche Fli. Beppe Grillo a Palermo

13 Primo piano 7 Casini soddisfatto, ma preoccupato dell exploit dei grillini «Ineludibile un rapporto tra riformisti e moderati» di MILENA DI MAURO ROMA Diverse ragioni inducono in Pier Ferdinando Casini la convinzione di avere scelto la strada giusta: il boom di Grillo e dell antipolitica, la stravittoria dell astensionismo ed il successo di Rosario Crocetta e dell asse progressisti-moderati in Sicilia; il numero di firme che cresce in modo esponenziale (sono 2.510) sotto il manifesto laico-cattolico nato dalla sinergia di Italia Futura e di Todi2 ; il risultato a due cifre dell Udc (un 10,8 determinante per la vittoria del candidato Pd-Udc). È una risposta data in anticipo al voto siciliano la logica inclusiva che ha guidato prima Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini a dare vita alla Lista per l Italia nel nome di Monti, poi Luca Cordero di Montezemolo (Italia Futura), Andrea Olivero (Acli), Raffaele Bonanni (Cisl), Andrea Riccardi e le sigle di 'Todi2' a stendere il documento 'Verso la Terza Repubblicà ed organizzare la grande convention del 17 novembre. E per Casini che alla vigilia del voto diceva «In Sicilia abbiamo costretto il Pd ad abbandonare la sinistra estrema e populista» oggi la vittoria del cattolico Crocetta appoggiato da Pd- Udc è una conferma, soprattutto perchè accompagnata dall esclusione dall ARS di Sel ed Idv, nonchè dalla sconfitta che si abbatte sul Pdl e sul suo candidato, Nello Musumeci. Il Pierferdinando Casini leader centrista però lascia aperto uno spiraglio per Angelino Alfano: «E' vergognoso e indecente lo difende che ora il Pdl ne faccia un capro espiatorio». Al leader del Pd Pier Luigi Bersani, Casini si limita a ricordare che se Grillo ha preso il 15% in Sicilia «ci potrebbero essere un 25% di parlamentari grillini nel prossimo parlamento» e che «non è più tempo di sole sommatorie». Ma intanto mentre tace Gianfranco Fini, con il 4% che esclude anche Fli dall ARS il leader Udc oggi può cantare vittoria: «La Sicilia anticipa sempre le scelte della politica nazionale. E da lì è arrivata un indicazione chiara e semplice: è ineludibile il rapporto tra progressisti e moderati che mette al bando gli estremismi e i populismi, infatti Idv e Sel non entrano all Ars, e che è l unico antidoto all antipoliti - ca». Il tema delle alleanze, però, si prospetta di difficile gestione anche nel nuovo centro. Tutti i 100 promotori del 'Manifestò sono oggi convinti che la strada giusta sia quella del nuovo. In Sicilia un elettore su due sta a casa e M5S è il primo partito. Qualcuno ancora dubita che non serva un of - ferta politica nuova?», scrive su Twitter il presidente Acli Andrea Olivero. Ed Ernesto Auci, anche lui promotore, sprona: «Dopo la nuova sortita di Silvio Berlusconi e i risultati delle elezioni siciliane, è evidente l urgenza di creare un nuovo soggetto politico, innovativo». Non appare però altrettanto scontato, al momento, che la via sia quella dell ac - cordo progressisti-moderati e lo stesso Luca Cordero di Montezemolo ha fino ad oggi guardato con più convinzione al centrodestra. Ma la forza della vittoria in Sicilia per Casini peserà anche sul piatto di questa bilancia. Lista per l Italia e Verso la Terza Repubblica hanno di fatto già scelto di stare insieme, in un unione di laici e cattolici nel nome di Monti. E il leader Udc oggi spiega di Il leader dull Udc «Tutti uniti sotto il nome di Monti» «essere incoraggiato a proseguire su questa strada, come già è avvenuto a Stresa dove con Marcegaglia, Vecchioni e gli altri ci sono state solo affinità». Però, a chi sospinge la vecchia politica ai margini del progetto, Casini ribadisce: la migliore società civile potrà camminare al fianco, ma certo non davanti, alla buona politica che ha saputo sostenere Monti. E chiosa: «La leadership? Non si compra al mercato. O si ha o non si ha. Io ho soddisfatto ogni vanità nella mia vita politica. Ma ora, se c'è chi è più bravo di me, lo sostengo con entusiasmo...». Il voto siciliano considerato test nazionale Udc e Pd più vicini ma pesano l M5S e l astensionismo di CRISTINA FERRULLI ROMA Se, come dice Pier Ferdinando Casini, «la Sicilia anticipa sempre scelte nazionali», da qui al voto i partiti avranno molto da riflettere. Non solo il Pdl che, dopo il crollo siculo, dovrà raccogliere i cocci ma anche Pd e Udc, che escono vincenti se non nelle percentuali nel successo di Rosario Crocetta, dovranno capire come arginare il M5s e l'astensionismo per arrivare a Palazzo Chigi. E soprattutto fare i conti con i due convitati di pietra dell intesa siciliana: il premier Mario Monti, che i moderati, ma non Bersani, vorrebbero alla guida anche dopo il 2013 e Nichi Vendola, l allea - to al quale Pier Luigi Bersani non vuole rinunciare ma su cui pesa, per ora, il Pierluigi Bersani veto dell Udc. L esito del voto siciliano, in realtà, non ha stupito nessuno tra i partiti: il boom di Beppe Grillo era ampiamente previsto al punto che c'era chi temeva che, come Parma, anche Palazzo dei Normanni fosse espugnato dal M5s. E le percentuali del non voto sono la conferma dell ondata di antipolitica che tra scandali e mancate riforme i partiti non riescono a frenare. La prevedibilità spiega l entusiasmo, definito da Nichi Vendola imbarazzante», con cui sia Bersani sia Casini commentano la vittoria. «Un risultato storico», festeggia il segretario Pd mentre il leader centrista gli fa eco parlando di «risultato straordinario». Ma quello che i leader non dicono, e su cui si concentrano le maggiori preoccupazioni, riguarda il rischio ingovernabilità a cui va incontro Crocetta. Ma che incombe anche sulle elezioni nazionali: le trattative sulla riforma elettorale sono ad un punto morto e, se si andasse a votare con il Porcellum, al Senato potrebbe non emergere una maggioranza chiara vista l'assenza del sostanzioso premio di maggioranza come alla Camera. Ed è qui il vero nodo da sciogliere visto che sulle alleanze oggi Casini sembra aver tratto il dado, definendo «ineludibile» l intesa tra progressisti e moderati. E chiudendo, sembra definitivamente, la porta al Pdl perchè «se i toni sono quelli di Berlusconi è ridicola ogni ipotesi di rapporto con il Popolo della libertà». Per sigillare l intesa con il Pd il leader centrista chiede al Pd di «tirare le somme» dell alleanza con Sel e Idv, rimasti fuori dall assem - blea siciliana dopo che a maggio avevano vinto proprio sul Pd con la vittoria di Leoluca Orlando. Ma per Bersani, lo schema del centrosinistra alleato con l Udc non cambia e semmai il problema non è far fuori Vendola ma recuperare i voti dei delusi per ottenere un voto che «eviti il Vietnam» e l ingovernabilità. Ingovernabilità che aprirebbe la strada ad un Monti bis, che resta la prima opzione dei centristi. Ma non di Bersani che torna a chiarire di «guardare oltre Monti», pur alludendo a nuovi ruoli istituzionali, Colle incluso, per il Professore e tenendo ferma la linea del rigore dei conti. Distanze che, però, Pd e Udc cercheranno di accorciare a maggior ragione dopo l exploit siciliano di Grillo, che si prepara alla scalata in Parlamento per «un cambiamento epocale». IL CASO Il Pdl passa dal 61 a 0 del 2001 alla sconfitta Il partito di Alfano nel 2008 prese il 33,5%, oggi solo il 12%. Centrodestra in mille pezzi di FRANCESCO TERRACINA PALERMO Mai così male in Sicilia: nessuno si aspettava che un centrodestra diviso potesse rievocare i fasti del 2001, quando alle politiche Berlusconi e i suoi alleati ottennero tutti i 61 seggi del maggioritario; ma i numeri di Nello Musumeci (Pdl, Pid e lista intestata al candidato presidente) oscillano intorno al 23%, poca cosa rispetto alle regionali di 4 anni fa, quando la coalizione che comprendeva anche Mpa e Udc spinse con il suo 66,6% Raffaele Lombardo a palazzo d Orleans. Oggi il partito guidato da Angelino Alfano crolla letteralmente, passando dal 33,5% del 2008 a circa il 12% di oggi, scivolato in terza posizione dopo Movimento 5 Stelle e Pd. E pensare che in Sicilia, da quasi vent'anni, il partito di Berlusconi era sempre stato sul gradino più alto del podio. Sembra scolorire il ricordo delle «nozze» che Berlusconi celebrò con i siciliani nel '94, riempiendo a Palermo il capannone più grande della Fiera del Mediterraneo con circa 10 mila persone arrivate da tutta l Isola. Nel '96 Forza Italia portò alla presidenza della Regione siciliana Giuseppe Provenzano, in una tormentata legislatura che si concluse con un ribaltone» e l arrivo a palazzo d Orleans dell unico presidente non democristiano nella storia dell auto - nomia siciliana, il diessino Angelo Capodicasa. Ma alle prime elezioni dirette, nel 2001, il centrodestra tornò a vincere con Salvatore Cuffaro, che ottenne il 59% battendo Leoluca Orlando fermo al 37%. Cuffaro si ripetè nel 2006 sconfiggendo con il 53% Rita Borsellino. Due anni dopo Lombardo fece ancora meglio con il suo 65,35%, più del doppio rispetto ad Anna Finocchiaro che dovette accontentarsi del 30%. Ma i numeri di oggi sono impietosi: qualora MONTI IRONIZZA SU BERLUSCONI Napolitano preoccupato per l astensione ma in silenzio RIMANE in silenzio Giorgio Napolitano in attesa di poter valutare in profondità il signifi - cato delle elezioni regionali in Sicilia. Ma un dato è già certo: quasi il 53 per cento dei siciliani non si è recato alle urne. Un segnale di distacco dalla politica che non può non preoccupare il capo dello stato che in questi mesi si è speso più e più volte per lanciare allarmi sul vento dell antipolitica e sulla necessità di una riforma radicale dei partiti. Napolitano rimane impegnato sul fronte della stabilità politica. Oggi minacciata dai tormenti del Pdl e dalla grande incertezza che ancora circonda il futuro del suo leader indiscusso, Silvio Berlusconi. Mario Monti ha scelto l ironia per commentare a suo modo il rialzo dello spread dopo le parole del cavaliere che ventilavano un ritiro dell appoggio Pdl al Governo tecnico. «Non ci avevo pensato, ora ci rifletterò», così il premier Mario Monti ha risposto, da Madrid, alla domanda se la nuova salita dello spread fosse dovuta alle dichiarazioni dell ex premier Silvio Berlusconi. Il Colle, naturalmente, ha scelto il silenzio. si mettano insieme le percentuali della coalizione di Musumeci e quelle dei partiti che appoggiano Gianfranco Miccichè, cioè Fli, Grande Sud e Pds (l'ex Mpa di Lombardo), il risultato supera di poco il 40%. Senza contare che i finiani rimarranno fuori dall Assemblea siciliana perchè la lista non supera la soglia di sbarramento del 5%. Probabilmente il centrodestra paga la mancata alleanza con l'udc, ora con Crocetta, che in questa tornata ha superato il 10% nonostante la recente scissione del partito di Casini che ha portato alla costituzione del Pid guidato da Saverio Romano, ex ministro alle Politiche agricole dell ultimo governo Berlusconi. Il Pid, apparentato con Musumeci, è vicino al 6%, a dimostrazione che per i centristi, dall era Cuffaro ad oggi, uniti o divisi, i numeri non cambiano mai: erano intorno al 15% dieci anni fa e lo sono ancora. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

14 Of0l17FbcY+HRWTfvu5uCKaPzDQBm8fMKkzviNL4oY4= RASSEGNASTAMPA 25 Borsa giù, sale lo spread non basta l asta dei bot Oggi nuovo collocamento di Btp, Piazza Affari la peggiore Quattro ore il 14 novembre Cgil, sciopero generale con il sindacato europeo La Cgil ha proclamato quattro ore di sciopero generale per il 14 novembre, giornata di mobilitazione indetta dal sindacato europeo Ces. È rottura quindi con Cisl e Uil dopo aver tentato di organizzare una manifestazione comune per l iniziativa europea «per il lavoro e la solidarietà» e il no all austeri - tà. La Uil ha accusato la Cgil di aver «buttato a mare» il percorso unitario intrapreso a livello europeo. Lo sciopero generale della Cgil proclamato dalla segreteria sulla base di quanto definito nel Direttivo, sarà di 4 ore con modalità da definirsi a livello territoriale. Il Garante degli scioperi ha già avvertito che alcuni settori, a partire dai trasporti, potrebbero essere esclusi dalla protesta perchè si aggiungerebbero a scioperi già proclamati e considerati regolari dall Autorità. Per la giornata del 14, sottolineano alla Cgil, è stato già proclamato uno sciopero in Spagna, Portogallo e Grecia mentre per la fine della settimana sono attese decisioni in questo senso anche in altri Paesi. La mobilitazione indetta dalla Ces è «per il lavoro e la solidarietà» e per il «no all auste - rita» ma la Cgil aggiunge alle motivazioni della protesta anche il no al disegno di legge di stabilità. IL CASO I CAF AVEVANO CHIESTO UNO SLITTAMENTO PER I SALDI VISTO CHE MOLTI COMUNI NON HANNO ANCORA DELIBERATO Grilli: «Imu, niente rinvii» Poi il ministro difende le scelte del governo: le uniche possibili con la crisi l L AQ U I L A. Niente da fare per la scadenza Imu: nonostante il rischio caos per la mancanza della maggior parte delle delibere comunali, come avvertono i Caf, il saldo dell imposta sulla casa dovrà essere pagato entro il 17 dicembre. Il ministro dell Eco - nomia Vittorio Grilli non lascia margini: «Le scadenze sono quelle previste e restano quelle». Il rischio, d a l t ro n d e, è compromettere gli obiettivi di deficit. Grilli parla all Aquila dove è stato inaugurato il nuovo ufficio dell Agenzia delle Entrate in pieno centro storico. Taglio del nastro e cerimonia ufficiale con le autorità locali, il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca e il direttore dell Agen - zia delle Entrate, Attilio Befera. Grilli cita proprio L Aquila come esempio di una «doppia ricostruzione, quella della città e quella di un rapporto serio, civile, di collaborazione tra cittadini, Stato e territorio senza la quale un Paese difficile come l Italia non può andare avanti». Il ministro fa presente infatti che «è un momento difficilissimo sia per la situazione economico-finanziaria sia per i rapporti istituzionali e di go- ECONOMIA&F I NA N Z A l Le Borse europee archiviano cali frazionali, complice anche l assenza della guida di Wall Street rimasta chiusa per l emergenza dell urag ano Sandy. Ma Piazza Affari va giù segnando la performance peggiore con un ribasso dell 1,5%. Non va meglio sul fronte dello spread: a dispetto del solido risultato dell asta di Bot da 8 miliardi di euro, il differenziale tra Btp e Bund è tornato sopra i 350 punti base (dai 336 di venerdì) e il rendimento del Btp è risalito al 5% per la prima volta da due settimane, riducendo anche la distanza dai tassi dei Bonos spagnoli. L'Italia torna sotto i riflettori dei mercati che vedono farsi più critico lo scenario politico dopo lo strappo di Berlusconi che minaccia di ritirare la fiducia al governo Monti. E il voto in Sicilia, poi, accresce la percezione del rischio-elezioni: dal test della primavera prossima potrebbe uscire una maggioranza troppo debole per proseguire con il rigore della linea Monti, proprio nella fase in cui il Paese non può permettersi di allentare la presa. Intanto ieri il Tesoro italiano ha messo in cassa tutti gli 8 miliardi di Bot a sei mesi in offerta, con tassi in discesa e una domanda sostenuta. Il rendimento medio è sceso all 1,347% dall 1,503% del mese scorso e la domanda ha superato l offerta di 1,52 contro il precedente 1,39. Oggi la verno che vivono un impor - tante fase di transizione». E dunque è necessario recuperare «quel senso di unità che ultimamente si è perso. Si è pensato che i territori potessero andare avanti da soli e i cittadini potessero andare avanti senza il loro Stato». Per Grilli invece non può essere così. Il ministro difende poi le scelte fatte dal governo dopo le pesanti critiche mosse dall ex premier Silvio Berlusconi. «Riteniamo la nostra politica economica giusta e l unica possibile per il nostro Paese, considerate le fragilità e le incertezze dell economia e dei mercati». Quindi il cammino da portare avanti è quello delle «riforme strutturali» ma anche la «riduzione delle tasse e del cuneo fiscale è un obiettivo e con la legge di stabilità è iniziato questo percorso». Sull'esigenza di operare per diminuire le tasse è intervenuta anche Elsa Fornero, ministro del Lavoro, parlando a Torino: «Un ministro deve riconoscere come stanno le cose: la tassazione nel nostro Paese è alta. È un versante su cui bisogna operare». Tornando alla situazione dell Aquila, il ministro Barca si è detto «orgoglioso» dei nuova e più importante prova con i titoli a medio-lungo termine: in asta, il nuovo Btp a 5 anni e la riapertura del Btp a 10 anni fino a un totale massimo di 7 miliardi di euro. Ma all incertezza politica in Italia si aggiunge quella delle sorti di Grecia e Spagna. Nel giorno dell incontro a Madrid tra il premier Monti e il collega spagnolo Mariano Rajoy, i mercati vedono allungarsi i tempi per arrivare a soluzioni concrete e credibili. Rajoy continua a prendere tempo e ribadisce che la richiesta dello scudo anti-spread arriverà solo quando per la Spagna sarà il momento giusto. Per la Grecia, il presidente dell Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha fatto capire che una decisione non arriverà prima della riunione del 12 novembre. Nell attesa, gli altri listini del Vecchio Continente segnano cali frazionali. Francoforte ha chiuso a -0,4%; Londra a -0,20%; Parigi ha perso lo 0,76% e Madrid lo 0,60%. Tonfo per la Borsa di Atene che va giù del 6,3% affossata dai titoli finanziari dopo che le banche hanno di nuovo rinviato, al 30 novembre, la pubblicazione dei risultati del primo semestre. Atene ha sofferto anche il no di Berlino all ipo - tesi di una nuova ristrutturazione del debito ellenico e le difficoltà nelle trattative con la troika sulla riforma del lavoro. risultati raggiunti, ovvero che oltre il 50% dei terremotati sia tornato nelle proprie case. Grilli invece rassicura i cittadini sulla questione degli sgravi contributivi e fiscali, per i quali si è parlato di una presunta violazione della normativa europea sugli aiuti di Stato. «C'è stato un brutto malinteso, ora è stato però riavviato il dialogo con Bruxelles. I cittadini non debbono preoccuparsi: chi ha subito danni potrà continuare ad avere gli sg ravi». Manuela Tulli I Bot semestrali ANDAMENTO DEI RENDIMENTI (CIFRE IN %) ,504 3,535 O N D G F M A M G L A S O 2011 massimo in era Euro 3,251 1,969 1,772 1,202 Fonte: Mef (rendimenti medi ponderati) 1,119 minimo da sett ,957 2,104 1, ,454 1,347% 1,503 ANSA-CENTIMETRI Legge di Stabilità incognita Berlusconi e modifiche Iva-Irpef l ROMA. La nuova linea di Silvio Berlusconi pesa anche sulla legge di stabilità: a preoccuparsene sono soprattutto gli altri partiti di maggioranza, Pd e Udc. Dal Pdl arrivano segnali di rassicurazione, che non hanno impedito un im - pennata dello spread, ma che hanno pure spinto la maggioranza a lavorare alle prime ipotesi di modifica al testo, mettendo tra parentesi questa incognita politica. Decisivo sarà un incontro con il ministro Vittorio Grilli che potrebbe svolgersi domani, giorno in cui scade il termine per presentare gli emendamenti in commissione B i l a n c i o. Il Governo è preoccupato per la nuova linea del Cavaliere: «E' un momento difficilissimo ha detto il ministro Grilli - sia per la situazione economico-finanziaria sia per i rapporti istituzionali». Il balzo dello spread di 20 punti giustifica l'appello «all unità» del ministro. D altra parte il premier Mario Monti si mostra sereno: alla domanda su cosa accadrebbe se il Pdl seguisse Berlusconi, ha risposto che «è una domanda da rivolgere alle forze politiche, ai m e rc at i». Certo se Berlusconi fosse conseguente dovrebbe «venire in Parlamento e votare contro la legge di stabilità», come ha sottolineato Guido Crosetto. Ma il vicepresidente della commissione Bilancio, Giuseppe Marinello, vicino al segretario Alfano, assicura che «prevarrà il senso di responsabilità e l'interesse del Paese». E il leader dell Udc, Pierferdinando Casini, ha interpellato il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, come riferiscono fonti cent r i s t e. Dubbi sono sorti dopo che uno dei due relatori alla legge di stabilità, Renato Brunetta, ha pubblicato un editoriale in linea con l ap - proccio di Berlusconi. Ma un incontro con l altro relatore, Pier Paolo Baretta B R U N E T TA Relatore della legge (Pd) e il ministro Piero Giarda sembra aver rasserenato il clima, come ammette anche il relatore alla legge di Bilancio, il centrista Amedeo Ciccanti. In questa ottica si cominciano a ipotizzare le modifiche da apportare alla manovra, incentrate sui capitoli Irpef e Iva. La neutralizzazione dell aumento di entrambe le aliquote Iva, (11% e 21%) costerebbe troppo, cioè 6,6 miliardi. L idea è quindi quella di evitare solo l in - nalzamento dell aliquota intermedia che, assieme a quella del 4%, incide su quasi tutti i beni di prima necessità, con un costo di 2,2 miliardi. Verrebbe invece del tutto riscritto il capitolo dell Ir pef, con l annesso taglio retroattivo di detrazioni e deduzioni: se ne ricaverebbero circa 3,5 miliardi. Per abbassare la pressione fiscale si punterebbe invece sulle detrazioni fiscali dei lavoratori (lavoro dipendente, carichi familiari, ecc) e sull'irap per quanto riguarda le imprese. Altre risorse arriverebbero dal Fondo di 900 milioni di Palazzo Chigi, da cui ricavare milioni (altri 100 per gli esodati, e circa 400 per la non autosufficienza). Infine altri soldi potrebbero giungere dalla cosiddetta Agenda Giavazzi, vale a dire il taglio delle detrazioni a settori industriali non più giustificati in termini di politica economica. Giovanni Innamorati

15 martedì 30 ottobre Il ministro dell'economia e Finanze Vittorio Grilli durante il question time in Senato FOTO ANSA Grilli: «Nessun rinvio per l Imu» Il ministro conferma la scadenza del saldo per il prossimo 17 dicembre: i Comuni facciano la loro parte Ma i Caf continuano a temere il caos per il pagamento di fine anno GIUSEPPE CARUSO MILANO Tutto come prima. Nonostante il ritardo dei comuni nel decidere le aliquote relative all Imu e le conseguenti difficoltà da parte dei contribuenti acapire quanto dovrà essere versato per il saldo del prossimo 17 dicembre, il governo non intendeconcedere alcuna proroga. Finoaieri seranonègiuntaunanota di Silvio Berlusconi, a smentire un qualsiasi nesso delle sue dichiarazioni anti Monti, anti Merkel, anti Bce, rese nel fine settimana, con l'innalzarsi dello spread e le perdite della Borsa di Milano alla riapertura settimanale delle contrattazioni. Non è escluso che il comunicato sia stato vergato a notte fonda, magari attribuendo il brutto lunedì finanziario ad imprecisate conseguenze dell'uragano Sandy che flagella gli Stati Uniti, ma nel frattempo non resta che riferire di quel che sembra l'unica spiegazione sensata dei fatti, ovvero che lapirotecnicaconferenza stampadel Cavaliere dopo la sua condanna in VITA A confermare le intenzioni dell esecutivo ci ha pensato ieri il ministro dell'economia, Vittorio Grilli, a margine di una inaugurazione molto importante, quella dell'ufficio dell' Agenzia delle Entrate nel centro storico dell'aquila, un primo importante passo per far tornare alla vita il cuore della città abruzzese dopo il terremoto. E la tendenza dell'amministrazione statale è quella di voler collocare nel centro storico dell' Aquila tutti i maggiori e più importanti uffici provinciali e regionali. «Le scadenze sono quelle previste» ha detto Grilli ai cronisti «e restano quelle, lo Stato ha preso la sua decisione. Nonè possibilefarediversamente, abbiamo bisogno di entrate quest'anno altrimenti sono a rischio gli obiettivi di deficit. Per questa ragione spero che i comuni che non hanno deliberato lo facciano quanto prima, perché non è possibile spostare la scadenza. Lo Stato ha fatto la sua parte, adesso tocca ai comuni». In questo modo rimane il rischio caos denunciato dalla Consulta del Caf (centri di assistenza fiscale ndr) per il pagamento del saldo dell Imu, vista anche la difficoltà che presenta il calcolo dell'imposta più odiata dagli italiani. Capire quanto bisogna pagare, anche una volta decise le aliquote, rimarrà comunque un procedimento piuttosto macchinoso, tra rendite catastali e coefficienti di moltiplicazione. Moltissimi italiani dovrannofarsi aiutare e buona parte di loro si rivolgeranno proprio ai Caf, che così però rischiano il collasso, dati i tempi stretti ed i calcoli complessi. La vecchia Ici, per quanto indigesta, aveva almeno il vantaggio di potere essere pagata per mezzo di bollettini postali inviati dai comuni. I Caf hanno mandato agli comuni italiani una richiesta per ottenere delibere e regolamenti approvati, in modo da conoscere in anticipolealiquotee potereffettuareicalcoli, ma soltanto amministrazioni comunali (il 18% totale) ha risposto. Così anche ieri la Consulta del Caf ha ribadito che «vista la situazione, cisarà pocopiùdi unmese per reperire migliaia di delibere, di regolamenti e di capitolati esterni, inserire le aliquote nelle procedure di calcolo dopo aver superato le molteplici problematiche interpretative in merito alla loro applicazione, problematiche che, peraltro,sono state già sottoposte al ministero in diverse occasioni senza alcun riscontro». Un altro problema riguarda il modello di dichiarazione, visto che a poco più di un mese dalla scadenza fissata non è stato ancora approvato quello che dovrà essere utilizzato. Il Codacons, preso atto delle parole del ministro Grilli, ha spiegato che... «Sono a rischio gli obiettivi di deficit di quest anno, non sono possibili rinvii» primo grado a quattro anni di carcere abbia prodotto un risultato largamente prevedibile, con i mercati spaventati dalla prospettiva che l'ira dell' ex premier possa mettere a repentaglio la tenuta del governo in uno dei Paesi con i maggiori problemi di conti pubblici. In questo contesto, a colpire non è tanto l'andamento dell'indicatore principale di Piazza Affari, l'ftse Mib, che ha ceduto l'1,51% tra scambi peraltro fiacchi, 1,31 miliardi di euro di controvalore. L'elemento forte, che rimanda dritti al Cavaliere, è il fatto che tale performance è risultata di gran lunga la peggiore del continente, se è vero che Parigi è arretrata dello 0,76%, Francoforte dello 0,40% mentre Londra ha accusato una perdita ancor più modesta, -0,20%. Persino Madrid, in un giorno ad alta tensione per la definizione dell'operazione "bad bank", ha registrato una flessione ben più blanda, -0,59%, di quella della Borsa di Milano. «a questo punto calcolare il saldo dell'imu sarà comunque un caos, in caso di cambio delle aliquote da parte dei comuni. Ecco perchè è stato un atto irresponsabile dare così tantotempo aglienti localiperdecidere l'aliquota definitiva. Ci sono alcuni comuni che, pur avendo già modificato l'aliquota di riferimento, hanno già annunciato di doverla nuovamente cambiare nelle poche ore rimaste a disposizione, avendo avuto un gettito inferiore al previsto. Devono fare cassa e questo aumenta ulteriormente la confusione». AIUTI Per rimediare al caos annunciato, il Codacons chiede al governo di «mettere almeno a disposizione le proprie strutture ed i propri esperti per dareconsiglialconsumatore nelcalcolo dell'imposta. Ad esempio il numero verde dell'agenzia delle entrate andrebbe potenziato a questo scopo, mentre al momento gli operatori rispondono che si tratta di un'imposta municipale e che, quindi, i contribuenti devono rivolgersi al loro comune». «I rialzi delle aliquote già decisi dai comuni» continua il Codacons «produrranno, rispetto alla prima rata in acconto, un aumento medio del saldo pari a 25 euro per la prima casa (si considera il pagamento in due rate) e 159 euro per la seconda». 20 PUNTI PIÙ DI VENERDÌ L'altra cartina al tornasole dei danni finanziari provocatidalle esternazioni del leader Pdl è stato l'andamento degli spread. E siccome è difficile credere che le dichiarazioni del presidente della Bce, Mario Draghi, convintodella necessitàdi introdurre un super-commissario Ue ai bilanci, possano aver pesato più di tanto sul mercato dei bond, allora diventa facile individuare la causa del progressivo deteriorarsi del differenziale fra Btp/ Bund, che ha raggiunto l'apice proprio al termine della seduta. Infatti, lospread fra il nostro titolo decennale e l'omologo tedesco ha chiuso ha quota 356 punti base, quasi 20 in più rispetto ai 337 registrati alla chiusura di venerdì. Questo significa che nelle contrattazioni sul mercato secondario l'interesse pagato dal Btp decennale ha superato una soglia importante, quella del 5%. Ulteriore riprova dell'effetto Berlusconi, il consueto paragone con la Spagna, che ha visto anch'essa salire lo spread del suo Bonos decennale nei confronti Fornero ci ripensa: niente decreto per i contratti a tempo MASSIMO FRANCHI ROMA Contrordine. ElsaFornerosi rimangia la promessa fatta nel forum al Sole24Ore di due settimane fa e annuncia che la prevista modifica sui contratti a tempo non sarà più fatta con un decreto ministeriale, ma lasciata alla trattativafrale partisociali. «Lacosapiùlogica è che siano le parti sociali se vogliono a ridurre i tempi», dichiara intervenendo al convegno Il welfare tra passato presente e futuro, tenutosi a Roma. «Su un intervento normativo su cui potremmo avere qualche difficoltà di approvazione in questa fase di fine legislatura», motiva Fornero. La riforma che porta la sua firma infatti aveva allungato i tempi di pause fra un contratto a termine e l altro innalzandolo a 60/90giorni. Lanorma aveva incontrato le critiche delle imprese che la citavanocomecausa delmancatorinnovo in moltissimi casi a soli tre mesi dall entrata in vigore della riforma. Sono passate solo due settimane, erail16ottobre, da quandolaministra del Welfare dalla sede del più importante quotidiano economico italiano annunciava: «Stiamo già lavorando a un decreto interministeriale, l ipotesi è di ridurre a un mese al massimo il termine di sospensione tra un rinnovo e l altro, gli uffici legislativi sono al lavoro». Con il suodietrofront Fornero appoggiaquindi laposizionedei sindacati, Cgil in testa, che avevano contestato la (promessa) modifica chiedendo invecechefosse lasciataalle partisociali la durata della pausa da contrattare con le aziende in cambio ad un piano di stabilizzazioni trasformando i contratti a tempo indeterminato. Ieri Fornero ha commentato la prima sentenza di reintegro di un lavoratore licenziato a Bologna: «Come una rondine non fa primavera, così una sentenza non fa giurisprudenza», ha dichiarato. Sull aumento dei licenziamenti registrato in questi mesi, la ministra ha sostenuto: «Osserviamo un aumento dei licenziamenti individuali ma questo non vuol dire necessariamente che la riforma li ha incoraggiati». Infine sul tema esodati, Fornero è tornata all attacco: «Quando abbiamo domandato per mettere la clausola di salvaguardia, la risposta è stata cinquantamila. Il problema è diventato quasi ingestibile perché in parte è stato anche strumentalizzato. La salvaguardia dei requisiti pensionisti pre-riformanonpuò valereper tutti. Peresempio per chi è ancora a lavoro - ha detto - si può pensare a qualcosa di diverso, magari una sorta di solidarietà espansiva». Effetto Berlusconi: Piazza Affari cade, lo spread decolla MARCO VENTIMIGLIA MILANO... La Borsa di Milano è stata di gran lunga la peggiore del continente. Bene l asta dei Bot di 8 miliardi del Bund, ma in percentuale minore rispetto al Btp. C'è da dire, restando in tema di titoli di Stato, che la giornata ha offerto anche una notizia di tenore positivo. Infatti, il Tesoro ha collocato ieri Bot semestrali per un ammontare complessivo di 8 miliardi a un rendimento dell'1,347%. Si tratta di un ulteriore ribasso rispetto al tasso dell'1,503% registrato nella precedente asta svoltasi a fine settembre, quando già si era segnato il valore minimo dallo scorso mese di marzo. Positivo anche il riscontro relativo all andamento della domanda: non solo è stato collocato l'intero ammontare previsto, ma la richiesta è stata pari a circa 12,1 miliardi, vale a dire una volta e mezzo il quantitativo disponibile.

16 Italia/Mondo Economia 17 Il provvedimento sarà in ogni caso modificato sui capitoli Irpef e Iva Legge di stabilità, i timori di Grilli Dopo le minacce di Berlusconi arrivano però segnali distensivi dal Pdl di GIOVANNI INNAMORATI ROMA La nuova linea di Silvio Berlusconi pesa anche sulla legge di stabilità: a preoccuparsene sono soprattutto gli altri partiti di maggioranza, Pd e Udc. Dal Pdl arrivano segnali di rassicurazione, che non hanno impedito un impennata dello spread, ma che hanno pure spinto la maggioranza a lavorare alle prime ipotesi di modifica al testo, mettendo tra parentesi questa incognita politica. Decisivo sarà un incontro con il ministro Vittorio Grilli che potrebbe svolgersi domani, giorno in cui scade il termine per presentare gli emendamenti in commissione Bilancio. Il Governo è preoccupato per la nuova linea del Cavaliere: «E' un momento difficilissimo ha detto il ministro Grilli - sia per la situazione economico-finanziaria sia per i rapporti istituzionali». Il balzo dello spread di 20 punti giustifica l'appello «all unità» del ministro. D altra parte il premier Mario Monti si mostra sereno: alla domanda su cosa accadrebbe se il Pdl seguisse Berlusconi, ha risposto che «è una domanda da rivolgere alle forze politiche, ai mercati». Certo se Berlusconi fosse conseguente dovrebbe «venire in Parlamento e votare contro la legge di stabilità», come ha sottolineato Guido Crosetto. Ma il vicepresidente della commissione Bilancio, Giuseppe Marinello, vicino al segretario Alfano, assicura che «prevarrà il senso di responsabilità e l'interesse del Paese». E il leader dell Udc, Pierferdinando Casini, ha interpellato il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, come riferiscono fonti centriste. Dubbi sono sorti dopo che uno dei due relatori alla legge di stabilità, Renato Brunetta, ha pubblicato un editoriale in linea con l approc - cio di Berlusconi. Ma un incontro con l altro relatore, Pier Paolo Baretta (Pd) e il ministro Piero Giarda sembra aver rasserenato il clima, come ammette anche il relatore alla legge di Bilancio, il centrista Amedeo Ciccanti. In questa ottica si cominciano a ipotizzare le modifiche da apportare alla manovra, incentrate sui capitoli Irpef e Iva. La neutralizzazione dell aumento di entrambe le aliquote Iva, (11% e 21%) costerebbe troppo, cioè 6,6 miliardi. L idea è quindi quella di evitare solo l innalzamento dell aliquota intermedia che, assieme a quella del 4%, incide su quasi tutti i beni di prima necessità, con un costo di 2,2 miliardi. Verrebbe invece del tutto riscritto il capitolo dell Irpef, con l annesso taglio retroattivo di detrazioni e deduzioni: se ne ricaverebbero circa 3,5 miliardi. L imposta si pagherà improrogabilmente entro il 17 dicembre Imu, la scadenza non si tocca Dal ministero nessuno spiraglio Il Codacons: «Calcolare il saldo sarà comunque un caos» Secondo l associazione i Comuni non sono ancora pronti di MANUELA TULLI L AQUILA - Niente da fare per la scadenza Imu: nonostante il rischio caos per la mancanza della maggior parte delle delibere comunali, come avvertono i Caf, il saldo dell imposta sulla casa dovrà essere pagato entro il 17 dicembre. Il ministro dell Econo - mia Vittorio Grilli non lascia margini: «Le scadenze sono quelle previste e restano quelle». Il rischio, d altronde, è compromettere gli obiettivi di deficit. Grilli parla all Aquila dove è stato inaugurato il nuovo ufficio dell Agenzia delle Entrate in pieno centro storico Ṫaglio del nastro e cerimonia ufficiale con le autorità locali, il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca e il direttore dell Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Grilli cita proprio L Aqui - la come esempio di una «doppia ricostruzione, quella della città e quella di un rapporto serio, civile, di collaborazione tra cittadini, Stato e territorio senza la quale un Paese difficile come l Italia non può andare avanti». Il ministro fa presente infatti che «è un momento difficilissimo sia per la situazione economico-finanziaria sia per i rapporti istituzionali e di governo che vivono un importan - te fase di transizione». E dunque è necessario recuperare «quel senso di unità che ultimamente si è perso. Si è pensato che i territori potessero andare avanti da soli e i cittadini potessero andare avanti senza il loro Stato». Per Grilli invece non può essere così. Il ministro difende poi le scelte fatte dal governo dopo le pesanti critiche mosse dall ex premier Silvio Berlusconi. «Riteniamo la nostra politica economica giusta e l unica possibile per il nostro Paese, considerate le fragilità e le incertezze dell economia e dei mercati». Quindi il cammino da portare avanti è quello delle «riforme strutturali» ma anche la «riduzione delle tasse e del cuneo fiscale è un obiettivo e con la legge di stabilità è iniziato questo percorso». Sull'esigenza di operare per diminuire le tasse è intervenuta anche Elsa Fornero, ministro del Lavoro, parlando a Torino: «Un ministro deve riconoscere come stanno le cose: la tassazione nel nostro Paese è alta. È un versante su cui bisogna operare». Tornando alla situazione dell Aquila, il ministro Barca si è detto «orgoglioso» dei risultati raggiunti, ovvero che oltre il 50% dei terremotati sia tornato nelle proprie case. Grilli invece rassicura i cittadini sulla questione degli sgravi contributivi e fiscali, per i quali si è parlato di una presunta violazione della normativa europea sugli aiuti di Stato. «C'è stato un brutto malinteso, ora è stato però riavviato il dialogo con Bruxelles. I cittadini non debbono preoccuparsi: chi ha subito danni potrà continuare ad avere gli sgravi». Calcolare il saldo dell Imu «sarà comunque un caos, in caso di cambio delle aliquote da parte dei comuni». Così il Codacons commenta le parole del ministro dell Eco - nomia, Vittorio Grilli. «Ecco perchè aggiunge è stato un atto irresponsabile dare così tanto tempo agli enti locali per decidere l ali - quota definitiva». Oggi il Consiglio di amministrazione del Lingotto Fiat, Elkann: «I nostri conti in linea con le previsioni» di AMALIA ANGOTTI TORINO Alla vigilia del consiglio di amministrazione della Fiat, che oggi esaminerà i conti del terzo trimestre del 2012, John Elkann parla di «risultati in linea» con le previsioni e conferma le indicazioni positive già date per l intero esercizio. Buone notizie arrivano, intanto da Chrysler, che chiude con un balzo dell utile dell 80% e conferma itarget 2012, mentre sul fronte sindacale la casa torinese viene condannatadalgiudice ditermoli(campobasso) per avere applicato un diverso trattamento economico ai lavoratori iscritti alla Fiom, togliendo 300 euro dalle buste paghe perchè il sindacato di Maurizio Landini non ha firmato il contratto Questa sera, dopo il cda e le conference call di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne vedrà i sindacati: ci saranno i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, i responsabili di Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri. La Fiominvece, che nonparteciperà perchè non ha firmato gli accordi e il contratto, terrà un presidio durante il giorno davanti al Lingotto. L incontro con i sindacati non è di quelli previsti dal contratto, che sono due (all inizio dell anno suiconti dell esercizioe ametà dopo la semestrale), ma era stato l'amministratore delegato della Fiat, il primo agosto, a fissare un nuovo appuntamento per ottobre per potere avere più chiara la situazione dei mercati dopo il terzo trimestre. I sindacati si aspettano un nuovo piano o comunque qualche indicazione sui futuri investimenti. Proprio da Torino, dove partecipa auna riunione dei delegati Fim,Bonannichiede amarchionnedispiegare oggi «che cosa ha intenzione di fare e quale sarà la mission delle diverse fabbriche». Scettico il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini: «Di annunci ne sono stati fatti tanti, sarebbe ora di avere finalmente atti concreti.altrimentisaremodi fronteaungià definito progetto di progressivo depotenziamento della produzione nel nostro Paese». Scrivono a Marchionne i delegati delle carrozzerie di Mirafiori che chiedono 'un tangibile segnale per il futuro», ma proprio nello stabilimento torinese arriva nuova cassa integrazione questa volta anche per tutti i lavoratori delle ex meccaniche, oggi Powertrain, che si fermeranno dal 26 novembre al 2 dicembre. Lo scontro con la Fiom va avanti da Pomigliano al Molise. «E' importante osserva Landini che il Tribunale di Termoli abbia confermato l antisindacalità del comportamento dell azienda. Si tratta di un ulteriore conferma che la strada intrapresa dalla Fiat è una strada contraria ai principi costituzionali e alle leggi del nostro Paese. È ora di voltare pagina». Nello stabilimento campano, invece, la polemica riguarda l assunzione dei 145 iscritti alla Fiom, imposta dal giudice di Roma che ha condannato la Fiat per comportamento discriminatorio. «E' un vulnus gravissimo alla nostra Costituzione», osserva Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, che annuncia un interrogazione al governo su quanto accade nello stabilimento. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

17 martedì 30 ottobre Fiat condannata anche a Termoli Interrogazione Pd Fiat condannata anche a Termoli Interrogazione Pd Fassina: l azienda ha un comportamento inaccettabile Oggi TRIMESTRALI E SINDACATI La sentenza di ieri è dunque l ennesima tegola giudiziaria per il Lingotto, si riunisce il cda oggi è atteso al vaglio dei conti trimestrali. Subito dopo Marchionne incon- GIUSEPPE VESPO MILANO trerà i sindacati firmatari dell accordo aziendale che sta creando non pochi Dopo Pomigliano anche Termoli. La problemi nella gestione dei rapporti Fiat subisce una nuova condanna in GIUSEPPE VESPO con i metalmeccanici di Maurizio Landini. C è molta attesa per le parole appello per condotta antisindacale MILANO nei confronti della Fiom. dell addi Fiat. Dopo l annuncio del fallimento del progetto «Fabbrica Italia», La manifestazione di tutta la città per salvareil polo industriale di Prato Per il Tribunale di Termoli, Campobasso, il Lingotto è colpevole di Dopo Pomigliano anche Termoli. La Fiat subisce una nuova condanna in non più sostenibile, c è chi si aspetta aver «applicato un diverso trattamento economico sulle indennità ai appello per condotta antisindacale un nuovo piano per il rilancio della casa torinese nel nostro Paese. ma sarebbe sbagliato pensare che i cinesi sono una sola identità. Ci sono ci- lavoratori iscritti alla Fiom, con una nei confronti della Fiom. città per salvareil polo industriale di Prato «La città non aveva mai Per il Tribunale di Termoli, Campobasso, il Lingotto è colpevole di nenza di Fiat in Italia sono state fatte Le prime rassicurazioni sulla permanesi che vengono da regioni diverse perdita salariale di 300 euro al mese». La notizia, che il responsabile che hanno bisogno del mediatore, del aver «applicato un diverso trattamento dura» economico sulle indennità ai presidente del gruppo John Elkann. venerdì al premier Mario Monti dal mandarino, per potersi intendere. I cinesi come imprenditori si sono introraudo, accoglie come la «fine di una auto delle tute blu Cgil, Giorgio Ai- vissuto ma sarebbe una sbagliatocrisi pensare che icosì cinesi sono una sola identità. Ci sono cinesi che vengono da regioni diverse perdita salariale di 300 euro al me- che propone per Mirafiori e per gli altri lavoratori iscritti alla Fiom, con una Adesso «Sergio Marchionne dica ciò on aveva mai messi nelle falle della legislazione italiana che consente di usare il marchio Marchionne commenta i buoni dati rappresaglia», arriva mentre Sergio Da qualche giorno Edoardo Nesi, già che hanno bisogno del mediatore, imprenditore, scrittore di successo, ha L INTERVISTA del se». La notizia, che il responsabile stabilimenti», chiedeperò Raffaele Bonanni. Il sindacalista riconosce l impe- made in Italy su prodotti che vengono trimestrali di Chrysler e alla vigilia mandarino, per potersi intendere. I cinesi come imprenditori si sono introraudo, accoglie come la «fine di una gno del manager a «non chiudere gli auto delle tute blu Cgil, Giorgio Ai- a crisi così dura» lasciatol incarico diassessore alla Cultura e allo Sviluppo economico della no in laboratori dove operano lavorato- Fiat. confezionati in Italia, anche se nasco- di quelli (attesi come meno buoni) di messi nelle falle della legislazione Edoardo italiana che consente di usare il marchio Marchionne commenta i buoni dati tuazione molto diversa in Francia e in rappresaglia», Nesi arriva mentre Sergio stabilimenti in Italia, a fronte di una si- provincia di Prato. «L ho fatto per motivi personali, non mi sono piaciute tutte Ma forse il modello Prato aveva bisogno chi giorni la sentenza d Appello del ri clandestini, sfruttati, sottopagati». La vicenda di Termoli segue di po- Nesi, già cesso, ha L INTERVISTA made in Italy su prodotti che vengono trimestrali di Chrysler e alla vigilia Belgio», ma si aspetta «i dettagli di come gli impianti si possano riorganizza- questeaccuse alle province come macchine per sperperare soldi pubblici, co- «Sì, è vero. Il nostro modello doveva al Lingotto di assumere 145 lavorato- Lo scrittore, che ha lasciato di un aggiornamento, di cambiare... Tribunale di Roma che ha imposto alla Culico della no in laboratori dove operano l assessorato lavorato- Fiat. alla Cultura, re in termini di innovazione per presen- confezionati in Italia, anche se nasco- di quelli (attesi come meno buoni) di Edoardo Nesi me se le regioni fossero esempi di moralità... Torneròa scrivere, con piùcal- spiegache «l invasione La vicenda di Termoli segue di potarsi all appuntamento della ripresa». cambiare, soprattutto la moda ti impone un innovazione continua, la necessi- Questo perché, al momento della riari di Pomigliano iscritti alla Fiom. per motiiute tutte Ma forse il modello Prato aveva bisogno chi giorni la sentenza d Appello del Chi non si aspetta nulla di nuovo è ri clandestini, sfruttati, sottopagati». ma e più tempo, non si possono fare tà di proporre tre, quattro linee nuove pertura della fabbrica napoletana, me macbblici, co- l assessorato alla Cultura, «Sì, è vero. Il nostro modello così doveva come lealbanche Lingotto di assumere 145 lavorato- Fiom-Cgil: «Se le novità sono altre Lo scrittore, che ha lasciato cineseè statadecisiva, di un aggiornamento, di cambiare... Tribunale di Roma che ha imposto Maurizio Landini, segretario della troppe cose insieme». Nesi ha scritto ogni anno. Le nostre aziende non erano equipaggiate soprattutto quelle di sunti dalla Fiat era iscritto alle tute nessuno degli oltre duemila nuovi as- libri importanti per capire la realtà di pi di mon più cal- spiegache «l invasione ne un innovazione continua, la necessi- Questo perché, al momento della ria- va il mercato - dice - è una cosa che cambiare, soprattutto la moda Prato, come «L età dell oro» e poi «Storia della mia gente» vincitore del prere. Le imprese di famiglia, però, avevano invece il problema riguarda l ap- che ti impo- strozzano ri dilepomigliano imprese» iscritti alla Fiom. chiacchiere o altri piani legati a come piccole dimensioni, di origine familia- blu Cgil. Nello stabilimento molisasono fare cineseè statadecisiva, tà di proporre tre, quattro linee nuove pertura della fabbrica napoletana, abbiamo già visto». Il mondo sindacale, e parte di quello politico, chiede al mio Strega. no una straordinaria moralità, dimostravano che chi meritava poteva farce- automobilistica. plicazione del contratto della casa a scritto così come le banche ogni anno. Le nostre aziende non erano equipaggiate soprattutto quelle di sunti dalla Fiat era iscritto alle tute Lingotto quel cambio di rotta che al nessuno degli oltre duemila nuovi as- Nesi, com è cambiataprato con questa realtà di lunga crisi? la nella vita. Quelleche hanno resistito La Fiom, che non ha sottoscritto poi «Stoe del prere. Le imprese di famiglia, però, avevano invece il problema riguarda l apvechryslercontinua amacinare buoni che strozzano le imprese» piccole dimensioni, di origine familia- blu Cgil. Nello stabilimento molisa- momento si vede solo Oltreoceano, do- «Per noi, per la città è stato un cambiamento fortissimo e rapidissimo. Per Qual è problema più rilevante oggi per tutti gli stabilimenti del gruppo, in riescono ad avere ancora successo». l intesa di Pomigliano poi estesa a no una straordinaria moralità, dimostravano che chi meritava poteva farce- automobilistica. tomobilistica americana controllata plicazione del contratto della casa risultati. Nel terzo trimestre la casa au- tantianni avevamo vissuto sull onda di un impresa pratese? primo grado ha vinto una causa contro la Fiat alla quale chiedeva di ricon questa unasorta diforse giustificato complesso di superiorità. Le nostre imprese dalla mancanza di finanziamenti. Le noscere la presenza del sindacato in «Il credito. Le aziende sono strozzate la nella vita. Quelleche hanno resistito La Fiom, che non ha sottoscritto dalla Fiat ha incassato un utile netto di cambiaimo. Per Qual è problema più rilevante oggi per tutti gli stabilimenti del gruppo, in dell 80 per cento rispetto ai 212 milioni riescono ad avere ancora successo». l intesa di Pomigliano poi estesa a 381 milioni di dollari, in aumento producevano tessuti di una bellezza infinita, fornivano la moda di altissima aziende sane e chi paga le conseguenze Giuseppe Tarantino, segretario mo- banche non aiutano più nemmeno le fabbrica. Da quel momento - spiega ll onda di un impresa pratese? primo grado ha vinto una causa contro la Fiat alla quale chiedeva di rico- I ricavi sono invece cresciuti del 18 per di dollari dello stesso periodo del qualità e anche i produttori industriali sono i lavoratori. Fare impresa è molto lisano della Cgil - «agli iscritti Fiom complesimprese dalla mancanza di finanziamenti. Le noscere la presenza del sindacato in cento a 15,5 miliardi di dollari. «Il credito. Le aziende sono strozzate di tutti i livelli. I pratesi pensavano che difficile oggi». veniva applicato il contratto del sarebbe stato difficile se non impossibile finire in una crisi così totale, e co- spinto i pratesi a scegliere un sindaco di blu Cgil, ndr) senza le integrazioni La paura dello straniero, del cinese, ha 2008 (l unico riconosciuto dalle tute llezza inaltissima aziende sane e chi paga le conseguenze Giuseppe Tarantino, segretario mo- uniche novità sembrano arrivare dai banche non aiutano più nemmeno le fabbrica. Da quel momento - spiega Sul fronte interno Fiat arranca. Le munque ritenevano di potersi salvarsi. destra? salariali» previste dall intesa di gruppo. Così una volta annunciate le de- dustriali sono i lavoratori. Fare impresa è molto lisano della Cgil - «agli iscritti Fiom Tribunali e dal Parlamento, dove il Pd Invece le cose si sono messe male e continuano ad andare male». cresciuta molto a costi modestissimi, merosa, qualche problema di convivencurtazioni, calcolate tra i 250 e i 300 e farle anche bene. La loro qualità è «La comunità cinese è molto estesa, nu- vano che difficile oggi». veniva applicato il contratto del hafattosapere conil responsabile economico Stefano Fassina che, dopo l in- mpossibiale, e co- spinto i pratesi a scegliere un sindaco di blu Cgil, ndr) senza le integrazioni chiesta dell Unità, presenterà un inter- La paura dello straniero, del cinese, ha 2008 (l unico riconosciuto dalle tute Tutta colpa dei cinesi, come si dice semprelo Stato». stra è stata una scorciatoia inevitabile. di massa: «Nel giro di dieci giorni sia- hanno potuto contare sui sostegni delza c è stato. La reazione di andare a de- euro, dalla Fiom c è stata una fuga i salvarsi. destra? salariali» previste dall intesa di gruppo. Così una volta annunciate le de- In particolare sulla raccolta di firme rogazione sulla vicenda di Pomigliano. «Certo l ingresso della Cina sul mercato mondiale ha travolto tutto, in pochi to? versamente. Aspettiamo». 25». EicinesidiPratocosa hannocombina- Anche seritengo chesi potessefare dimo passati da oltre 200 iscritti a ale e condice sem- hanno potuto contare sui sostegni delza c è stato. La reazione di andare a de- euro, dalla Fiom c è stata una fuga 145 operai che per il Tribunale di Ro- e farle anche bene. La loro qualità è «La comunità cinese è molto estesa, numerosa, qualche problema di convivencurtazioni, calcolate tra i 250 e i 300 all interno dello stabilimento contro i cresciuta molto a costi modestissimi, anni hanno imparato a fare molte cose «Qui vive una grande comunità cinese, R.G. lo Stato». stra è stata una scorciatoia inevitabile. di massa: «Nel giro di dieci giorni siamo ma la Fiat deve assumere. «La discrimiul merca- EicinesidiPratocosa hannocombinatoversamente. Anche seritengo chesi potessefare di- passati da oltre 200 iscritti a nazione sindacale - dice Fassina - è un Aspettiamo». 25». vulnus gravissimo alla nostra Costitu- SULCIS IGLESIENTE, in pochi olte cose «Qui vive una grande comunità cinese, R.G. zione». Fassina: l azienda ha un comportamento inaccettabile Oggi si riunisce il cda SULCIS IGLESIENTE Dopo lo sciopero si attende il governo Studenti e commercianti, pensionati e operai. E ancora piccoli imprenditori, sindaci e sindacalisti. Il maltempo non ha compromesso la manifestazione del Sulcis Iglesiente. Sciopero generale doveva essere e così è stato. A Cagliari, davanti al palazzo della Giunta Regionale sono arrivati in duemila. La maggior parte ha raggiunto il capoluogo sardo viaggiando con i 30 pullman partiti dal Sulcis. Con i sindacati che hanno organizzato la manifestazione anche i 23 sindaci del Sulcis Iglesiente e dalla Provincia. Sulcis devi vivere è stato lo slogan che ha animato la manifestazione organizzata davanti al palazzo della Giunta regionale dove si sono alternate al microfono 27 testimonianze. «Il Sulcis Iglesiente è unito - ha spiegato Roberto Puddu, segretario della Camera del Lavoro - con noi ci sono tutte le categorie e tutte le attività produttive». Manifestazione che ha colto nel segno, ha aggiunto Mario Crò, segretario della Uil che ha parlato di «grande TRIMESTRALI E SINDACATI La sentenza di ieri è dunque l ennesima tegola giudiziaria per il Lingotto, oggi è atteso al vaglio dei conti trimestrali. Subito dopo Marchionne incontrerà i sindacati firmatari dell accordo aziendale che sta creando non pochi problemi nella gestione dei rapporti con i metalmeccanici di Maurizio Landini. C è molta attesa per le parole dell addi Fiat. Dopo l annuncio del fallimento del progetto «Fabbrica Italia», non più sostenibile, c è chi si aspetta un nuovo piano per il rilancio della casa torinese nel nostro Paese. Le prime rassicurazioni sulla permanenza di Fiat in Italia sono state fatte venerdì al premier Mario Monti dal presidente del gruppo John Elkann. Adesso «Sergio Marchionne dica ciò che propone per Mirafiori e per gli altri stabilimenti», chiedeperò Raffaele Bonanni. Il sindacalista riconosce l impegno del manager a «non chiudere gli stabilimenti in Italia, a fronte di una situazione molto diversa in Francia e in Belgio», ma si aspetta «i dettagli di come gli impianti si possano riorganizzare in termini di innovazione per presentarsi all appuntamento della ripresa». Chi non si aspetta nulla di nuovo è Maurizio Landini, segretario della Fiom-Cgil: «Se le novità sono altre chiacchiere o altri piani legati a come va il mercato - dice - è una cosa che abbiamo già visto». Il mondo sindacale, e parte di quello politico, chiede al Lingotto quel cambio di rotta che al momento si vede solo Oltreoceano, dovechryslercontinua amacinare buoni risultati. Nel terzo trimestre la casa automobilistica americana controllata dalla Fiat ha incassato un utile netto di 381 milioni di dollari, in aumento dell 80 per cento rispetto ai 212 milioni di dollari dello stesso periodo del I ricavi sono invece cresciuti del 18 per cento a 15,5 miliardi di dollari. Sul fronte interno Fiat arranca. Le uniche novità sembrano arrivare dai Tribunali e dal Parlamento, dove il Pd hafattosapere conil responsabile economico Stefano Fassina che, dopo l inchiesta dell Unità, presenterà un interrogazione sulla vicenda di Pomigliano. In particolare sulla raccolta di firme all interno dello stabilimento contro i 145 operai che per il Tribunale di Roma la Fiat deve assumere. «La discriminazione sindacale - dice Fassina - è un vulnus gravissimo alla nostra Costituzione». Dopo lo sciopero si attende il governo Studenti e commercianti, pensionati e operai. E ancora piccoli imprenditori, sindaci e sindacalisti. Il maltempo non ha compromesso la manifestazione del Sulcis Iglesiente. Sciopero partecipazione e forte sensibilità». In generale doveva essere e così è stato. prima fila anche gli studenti che, con i A Cagliari, davanti al palazzo della lavoratori Alcoa, hanno poi compiuto Giunta Regionale sono arrivati in un blitz davanti al palazzo del C «C'era duemila. La maggior parte ha da attendersi che il Presidente della raggiunto il capoluogo sardo Regione proponesse di incontrare le viaggiando con i 30 pullman partiti dal rappresentanze istituzionali e sindacali Sulcis. Con i sindacati che hanno locali - ha detto Salvatore Cherchi, organizzato la manifestazione anche i presidente della Provincia di Carbonia 23 sindaci del Sulcis Iglesiente e dalla Iglesias-. Sarebbe stato un segno di Provincia. Sulcis devi vivere è stato lo rispetto verso la gravità dei problemi slogan che ha animato la al centro della protesta. E invece manifestazione organizzata davanti al nulla». L attenzione dei lavoratori è palazzo della Giunta regionale dove si rivolta al 13 novembre, quando i sono alternate al microfono 27 rappresentanti del Governo testimonianze. «Il Sulcis Iglesiente è arriveranno nel Sulcis Iglesiente. «Dal unito - ha spiegato Roberto Puddu, Governo si attendono decisioni sui segretario della Camera del Lavoro - comparti industriali ed energetico, sul con noi ci sono tutte le categorie e Piano Sulcis con decisioni operative su tutte le attività produttive». infrastrutture, agroalimentare, servizi, Manifestazione che ha colto nel segno, turismo, misure fiscali per la piccola ha aggiunto Mario Crò, segretario impresa - ha aggiunto Cherchi -. della Uil che ha parlato di «grande Servono risorse adeguate, i 300 milioni di euro della sanzione Alcoa devono essere destinati a finanziare il Piano». Davide Madeddu partecipazione e forte sensibilità». In prima fila anche gli studenti che, con i lavoratori Alcoa, hanno poi compiuto un blitz davanti al palazzo del C «C'era da attendersi che il Presidente della Regione proponesse di incontrare le rappresentanze istituzionali e sindacali locali - ha detto Salvatore Cherchi, presidente della Provincia di Carbonia Iglesias-. Sarebbe stato un segno di rispetto verso la gravità dei problemi al centro della protesta. E invece nulla». L attenzione dei lavoratori è rivolta al 13 novembre, quando i rappresentanti del Governo arriveranno nel Sulcis Iglesiente. «Dal Governo si attendono decisioni sui comparti industriali ed energetico, sul Piano Sulcis con decisioni operative su infrastrutture, agroalimentare, servizi, turismo, misure fiscali per la piccola impresa - ha aggiunto Cherchi -. Servono risorse adeguate, i 300 milioni di euro della sanzione Alcoa devono essere destinati a finanziare il Piano». Davide Madeddu

18 ella polizia scientifica al Parco degli acquedotti nel luogo dell omicidio del sudanese FOTO ANSA martedì 30 ottobre 2012 condo le indagini non avrebbe pare a piedi e poi salire a bordo dell auto versione che non coincide con quella fornita dai testimoni presenti nel Parco al 15 to alcun ruolo nell esecuzione. verificare, invece, la presenza dell imprenditore. Una sequenza immortalata, peraltro, anche da alcune te- momento dell omicidio. ITALIA za persona segnalata dai testihanno assistito all omicidio. are gli agenti sulle tracce di Critti, erano stati proprio i racconi testimoni che avevano sentiari e di alcune persone che avece notato le tre persone scap- Assassinato dal datore di lavoro «Era in nero, Migranti volevaindenunciarlo» piazza Omicidio del parco a Roma, la vittima un sudanese trentenne Il killer si è consegnato a L Aquila dopo una notte in fuga VINCENZO RICCIARELLI ROMA Èdurataunanotte lafuga digiovanbattista Cricelli, l imprenditore quarantaduenne di origini calabresi accusato di an Marco a Veneziaessere a causail della killermarea che nel tardo pomeriggio FOTO ANSA di domenica ha freddato con tre colpi al torace un cittadino sudanese, Salah Kamal Ali Mohamed Mahmoud, in un angolo del Parco degli acquedotti di Roma. L uomo, infatti, è stato fermato ieri mat- sull Italia mpotina a L Aquila dopo che lui stesso si era presentato in Questura, probabilmente on qualche isolata pioviggine per costituirsi. LeDel zone resto piùgli colpite agentidai della temporali saranno romana, Lazio, diretti Campania, da Rena-regioni ioni- solo tra la Liguria centrale Squadra Mobile e oscane. Temperature tominime Cortese, erano che, Liguria, da ore sulle bassa suelombardia tracce e Triveneto. In numerosi ogni caso posti il passaggio di di que- icine allo zero al Nord: e avevano 0 grati a Aosta, Bolzano eblocco Udine, per la fermarne sta nuova la fuga. perturbazione Dopo l omi- sarà veloce disposto freddaal mattino/nottenova- cidio, infatti, con Cricelli un miglioramento era scappato a pie- sui settori occidentali giàladasua giovedì. auto, par- Sempre giovedì 5 gradi), massime pomeridia- ed aveva raggiunto ovunque in leggerocheggiata aumentonon arriveranno lontano dalforti parco, e per umidi poiventi di Scirocco insieme in al buona figlioparte minoren- del Paese anche comprese tra 8 e 12allontanarsi gradi. do le previsioni, invece,arriveuova, intensa perturbazione meridionali le temperature non subi-... fino a km orari. Essendo venti proveniente dallailspagna, giovane ranno immigrato un forte calo. era Per il ponte di inizio novembre il tempo dovrebbe man- ge che potranno essere di nuoforti interessando tutto stato il Paegioramentoinizieràfactotum dai settostanzabuono in uno in tuttaitalia e piùnuvo- impiegato tenersi, almeno comeinizialmente, abbadella Penisola e rapidamente losoal Nord, contemperaturenormali Un facchino trascina con difficoltà il suo carro in San Marco a Venezia a causa della marea FOTO ANSA Ancora maltempo sull Italia PINO STOPPON ROMA lecamere le cui immagini, immediatamente sequestrate, hanno permesso di evidenziare i numeri della targa dell auto e risalire poi all identità del proprietario. Ancora da chiarire, però, i motivi che hanno portato alla tragedia, giunta al culmine di una lite iniziata per via telefonica già da alcuni giorni. Salah Kamal Ali Mohamed Mahmoud e Cricelli, infatti, dopo alcune chiamate si erano dati appuntamenti al Parco degli acquedotti di Roma per un chiarimento poi diventato lite e conclusosi con i tre colpi sparati con la pistola, una semiautomatica calibro 7,65, sequestrata ieri. Stando a quanto emerso il trentenne sudanese, che NICOLA LUCI BOLOGNA Dai Prati di Caprara, vicino all ospedale Maggiore di Bologna, hanno manifestato fino in centro, salendo in Comune per rivendicare «il diritto al futuro». Protagonisti alcune decine di migranti, insieme ai militanti del centro sociale Tpo, in rappresentanza dei 130 nigeriani che, spiegano, «sono parcheggiati nell area dismessa dei prati di Caprara». Un accoglienza che, nonostante le premesse, si è trasformata in una totale assenza di servizi e che il 31 dicembre, con lo stop del Piano di accoglienza «Emergenza Nord Africa», «si farà ancora più critica, perché dovranno occuparsene gli enti locali che già lamentano la mancanza di fondi». La protesta, per una volta rumorosa ma anche colorata, ha però scatenato la reazione dei rappresentanti del centrodestra, impegnati in consiglio comunale. «I pseudo-profughi dopo un anno che li abbiamo accolti Il maltempo che ha spazzato l Italia negli ultimi giornio concederà oggi una breve tregua (pur con qualche gelata al Nord), ma da domani è in arrivo già un nuovo forte peggioramento con forti temporali soprattutto al Centro-Nord e neve sulle Alpi. Una perturbazione però veloce, che per il ponte di Ognissanti abbandonerà l'italia lasciandountempo discreto quasiovunque almeno fino a tutto sabato. È quanto prevedono gli esperti, spiegando che domani migliorerà su gran parte del Centro-Sud, dove tornerà anche il sole: un po di nuvole insisteranno essenzialmentein Calabria, Sicilia e Sardegna. Bello anche sulle regioni alpine. Nubi inaumentoinliguria, Toscana, Emilia Romagna e Pianura Padana, ma con qualche isolata pioviggine possibile solo tra la Liguria centrale e le coste toscane. Temperature minime in calo (vicine allo zero al Nord: 0 gradi previsti a Aosta, Bolzano e Udine, la cittàpiùfreddaal mattino/nottenovara con -1,5 gradi), massime pomeridiane quasi ovunque in leggero aumento e al Nord comprese tra 8 e 12 gradi. Secondo le previsioni, invece,arriverà una nuova, intensa perturbazione atlantica proveniente dalla Spagna, con piogge che potranno essere di nuovo molto forti interessando tutto il Paese. Il peggioramentoinizierà dai settori ovest della Penisola e rapidamente di estenderà al resto del Paese. Le prime regioni ad essere colpite quindi saranno Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Lazio, Sicilia e Sardegna. La perturbazione porterà nevicate abbondanti sulle Alpi fino a metri. diciassettenne, per l'aquila e di aver dormito sempre in auto nei pressi della Questura, prima di decidere di consegnarsi allagiustizia. Il figliominore èstatoaffidatoad un fratellodel presunto omicida che ha consegnato agli investigatori l arma del delitto. Si tratta di una pistola con la matricola abrasa e modificata. Agli investigatori, il calabrese ha raccontato che era stato il sudanese a portare con se l arma e che da lì sarebbe nata una breve colluttazione per impedirne l'uso nel corso della quale sarebbero partiti accidentalmente i tre colpi che hanno ferito mortalmente il trentenne. Una «Dateci un futuro» ghe. Manifestassero per i tanti italiani che aspettano da anni una casa del Comune».Tra le richieste dei migranti, infatti, anchelerispostenegativealle domande di asilo d ufficio che stanno arrivando in questi giorni. Dopo aver ballato e improvvisato una conferenza pubblica nel cortile del Palazzo D'Accursio, dove, al piano superiore era in corso il Consiglio comunale, la manifestazione si è spostata per un breve presidio davanti all'ingresso della vicina Prefettura. Poi il corteo, sempre preceduto dallo striscione «Permesso di soggiorno. Diritti, dignità. Stop accoglienza miserabile», ha fatto ritorno verso la struttura dei Prati di Caprara. «Abbiamo preso contatti con la segreteria di gabinetto del sindaco Virginio Merola», hanno spiegato i manifestanti, riferendoche già oggi dovrebbe esserci un incontro con il primo cittadino. La situazione di Bologna, però, è simile a quella di migliaia di altri richiedenti asilo in tutta Italia che, in attesa da mesi di una risposta alla domanda per la concessione dello status da parte e mantenuti, vengono in comune a delle commissioni territoriali, adesso I rilievi della polizia scientifica al Parco degli acquedotti nel luogo dell omicidio del sudanese FOTO ANSA protestare. Rimpatriamoli tutti, così temono di vedersi abbandonati a se risolviamo i problemi nostri e loro», stessi quando alla fine dell anno saran- poi finiti salire i fondi a bordo destinati dell auto alla loro culmine acco- di una lite iniziata per via telefone, che secondoattacca le indagini il capogruppo non avrebbeleghista pare ama- nes ruolo Bernardini nell esecuzione. al quale fa eco dell imprenditore. Marco glienza. Una Unasequenza situazioneim- particolarmennica già da alcuni giorni. Salah Kamal piedi eno però avuto alcun Tutta da verificare, Lisei, invece, Pdl: «Ci la presenza mancava solo mortalata, che il peraltro, teesplosiva anche anapolidove da alcune te-lascorsasetlecamere in Comu- le timana cui immagini, ci sonoimmediata- stati scontri inti, Questu- dopo alcune chiamate si erano dati ap- Ali Mohamed Mahmoud e Cricelli, infat- di una terza persona Tpo venisse segnalata a manifestare dai testimoni che hannoneassistito assiemeall omicidio. ai profughi chemente si lamen- agenti perché sulle tracce le procedure di Cri- evidenziare per i per- iprovenienti numeri delladal targa Mali dell au- e gli agenti Roma in ser- per un chiarimento poi diventato sequestrate, rafra alcune hannodecine permesso di richiedentiasilo di puntamenti al Parco degli acquedotti di A portare glitano celli,infatti, erano messi stati diproprio soggiorno i racconti di alcuni testimoni che avevano sentiriogli, venti i poliziotti feriti dopo con glilainci- pistola, una semiautomatica cali- sono troppe to e risalire lun- poi vizio all identità all ufficio del immigrazione. proprieta- lite Tafferu- e conclusosi con i tre colpi sparati to i tre spari e di... alcune persone che ave- di vento. invece notato le tre persone scap- hanno portato zione allaorganizzata tragedia, giunta dai migranti al toper emerso sol- il trentenne sudanese, che Ancora dadenti, chiarire, natialtermine però, i motivi diche unamanifestabro 7,65, sequestrata ieri. Stando a quan- erà al resto del Paese. stabilimento Le prini per la stagione a Tropea e solo un pòvano ad essere colpite quindi sa- Una nuova perturbazione, la prima di lecitare una soluzione alla loro condi- emonte, Lombardia, Liguria, novembre, potrebbe raggiungere il zione di «sospesi» fra un accoglienza, Lazio, Sicilia e Sardegna. La Nordovest sabato ed estendersi domenica (precaria) giunta quasi al termine e zione porterà nevicate abbonle a tutto il Nord e al medio-alto Tir- l iter legale della loro domanda ancora Alpi fino a metri. reno. senza risposta. Dopo gli incidenti di Napoli i richiedenti asilo hanno manifestato anche a Bologna... La difesa: «Aveva lui la pistola. I colpi sono partiti mentre cercavo di disarmarlo» Le zone più colpite dai temporali saranno Lazio, Campania, regioni ioniche, Liguria, bassa Lombardia e Triveneto. In ogni caso il passaggio di questa nuova perturbazione sarà veloce con un miglioramento sui settori occidentali già da giovedì. Sempre giovedì arriveranno forti e umidi venti di Scirocco in buona parte del Paese anche fino a km orari. Essendo venti meridionali le temperature non subiranno un forte calo. Per il ponte di inizio novembre il tempo dovrebbe mantenersi, almeno inizialmente, abbastanzabuono in tuttaitalia e piùnuvolosoal Nord, contemperaturenormali per la stagione e solo un pò di vento. Una nuova perturbazione, la prima di novembre, potrebbe raggiungere il Nordovest sabato ed estendersi domenica a tutto il Nord e al medio-alto Tirreno. NICOLA LUCI BOLOGNA aveva con se la ricevuta della presentazione della domanda di regolarizzazione, aveva minacciato di denunciare Cricelli (che è propietario di alcuni bar e di altri esercizi commerciali in giro per l Italia) se non avesse ricevuto del denaro quale «risarcimento» per alcuni lavori svolti in nero. Il giovane, stando a quanto emerso, aveva lavorato quattro anni fa come factotum in uno stabilimento balneare a Tropea, di proprietà di Cricelli. Poi, secondo quanto risulterebbe agli inquirenti, avrebbe lavorato in nero e in seguito avrebbe minacciato una vertenza al suo ex-datore di lavoro. E l appuntamentodi domenicaaroma sarebbe dovuto servire proprio a trovare un accordo: una trattativa finita però in tragedia. Cricelli, che è stato fermato con l accusa di omicidio volontario ed è stato trasferito nel supercarcere de L Aquila su ordine del sostituto procuratore Simonetta Ciccarelli, ha raccontato agli agenti della Prima sezione Criminalità Organizzata della Squadra mobile dell'aquila, di aver vagato in auto insieme al figlio diciassettenne, per l'aquila e di aver dormito sempre in auto nei pressi della Questura, prima di decidere di consegnarsi allagiustizia. Il figliominore èstatoaffidatoad un fratellodel presunto omicida che ha consegnato agli investigatori l arma del delitto. Si tratta di una pistola con la matricola abrasa e modificata. Agli investigatori, il calabrese ha raccontato che era stato il sudanese a portare con se l arma e che da lì sarebbe nata una breve colluttazione per impedirne l'uso nel corso della quale sarebbero partiti accidentalmente i tre colpi che hanno ferito mortalmente il trentenne. Una versione che non coincide con quella fornita dai testimoni presenti nel Parco al momento dell omicidio.... La difesa: «Aveva lui la pistola. I colpi sono partiti mentre cercavo di disarmarlo» Migranti in piazza «Dateci un futuro»... Dopo gli incidenti di Napoli i richiedenti asilo hanno manifestato anche a Bologna Dai Prati di Caprara, vicino all ospedale Maggiore di Bologna, hanno manifestato fino in centro, salendo in Comune per rivendicare «il diritto al futuro». Protagonisti alcune decine di migranti, insieme ai militanti del centro sociale Tpo, in rappresentanza dei 130 nigeriani che, spiegano, «sono parcheggiati nell area dismessa dei prati di Caprara». Un accoglienza che, nonostante le premesse, si è trasformata in una totale assenza di servizi e che il 31 dicembre, con lo stop del Piano di accoglienza «Emergenza Nord Africa», «si farà ancora più critica, perché dovranno occuparsene gli enti locali che già lamentano la mancanza di fondi». La protesta, per una volta rumorosa ma anche colorata, ha però scatenato la reazione dei rappresentanti del centrodestra, impegnati in consiglio comunale. «I pseudo-profughi dopo un anno che li abbiamo accolti e mantenuti, vengono in comune a protestare. Rimpatriamoli tutti, così risolviamo i problemi nostri e loro», attacca il capogruppo leghista Manes Bernardini al quale fa eco Marco Lisei, Pdl: «Ci mancava solo che il Tpo venisse a manifestare in Comune assieme ai profughi che si lamentano perché le procedure per i permessi di soggiorno sono troppe lunghe. Manifestassero per i tanti italiani che aspettano da anni una casa del Comune».Tra le richieste dei migranti, infatti, anchelerispostenegativealle domande di asilo d ufficio che stanno arrivando in questi giorni. Dopo aver ballato e improvvisato una conferenza pubblica nel cortile del Palazzo D'Accursio, dove, al piano superiore era in corso il Consiglio comunale, la manifestazione si è spostata per un breve presidio davanti all'ingresso della vicina Prefettura. Poi il corteo, sempre preceduto dallo striscione «Permesso di soggiorno. Diritti, dignità. Stop accoglienza miserabile», ha fatto ritorno verso la struttura dei Prati di Caprara. «Abbiamo preso contatti con la segreteria di gabinetto del sindaco Virginio Merola», hanno spiegato i manifestanti, riferendoche già oggi dovrebbe esserci un incontro con il primo cittadino. La situazione di Bologna, però, è simile a quella di migliaia di altri richiedenti asilo in tutta Italia che, in attesa da mesi di una risposta alla domanda per la concessione dello status da parte delle commissioni territoriali, adesso temono di vedersi abbandonati a se stessi quando alla fine dell anno saranno finiti i fondi destinati alla loro accoglienza. Una situazione particolarmenteesplosiva anapolidove lascorsasettimana ci sono stati scontri in Questurafra alcune decine di richiedentiasilo provenienti dal Mali e gli agenti in servizio all ufficio immigrazione. Tafferugli, venti i poliziotti feriti dopo gli incidenti, natialtermine di unamanifestazione organizzata dai migranti per sollecitare una soluzione alla loro condizione di «sospesi» fra un accoglienza (precaria) giunta quasi al termine e l iter legale della loro domanda ancora senza risposta.

19 Of0l17FbcY+HRWTfvu5uCG3w4B0iKVXYg5TwTuYtnfk= RASSEGNASTAMPA 29 DE TOMASO Un grande nella magia del trullo C >> CONTINUA DALLA PRIMA hi legge questo giornale sa tutto di Giacovazzo. Sa che qui, alla Gaz - z etta, ha percorso la sua carriera fino al ruolo direttoriale. Sa anche che alla Rai è stato fra i pochi editorialisti a privilegiare il fattore cultura nella ricostruzione di tutte le vicende politiche di quegli anni (poco) formidabili. Sa che il suo sbarco al Parlamento e al governo (due volte sottosegretario agli esteri, con Amato e Ciampi), non ha mai costituito una rottura, uno iato rispetto alla stagione professionale precedente. Sa che, pur non avendo mai celato il suo credo politico (cattolico democratico nel solco di Aldo Moro), non ha mai confuso militanza e giornalismo, né fatto prevalere l ideologia sui princìpi, la tessera sui fatti. Sa, soprattutto, che lui, maestro nel nostro mestiere, era un innamorato perso del Mezzogiorno, della Puglia e di Locorotondo in particolare, che amava con l intensità di un ginnasiale. Ne conosceva le storie più segrete e altre ancora ne avrebbe scovate. L Elogio del t ru l l o, il volume partorito qualche mese fa, è stato il naturale tributo, purtroppo l u l t i m o, di Giacovazzo alla sua terra. Un libro a tratti struggente, in cui fatti vicini e lontani si intrecciano in un unica trama degna di una rappresentazione teatrale. Giacovazzo era un fuoriclasse perché ogni conversazione con lui somigliava a un viaggio di Ulisse (eroe cui lui avvicinava i pugliesi per sete di conoscenza). Non sapevi dove arrivavi. Se parlavi di politica, ti ritrovavi, poco dopo, a discutere di teatro (suo grande amore). Se parlavi di giornali ti ritrovavi, poco dopo, a dialogare di filosofia. Se trattavi questioni economiche, potevi ritrovarti a discettare di calcio e Juventus, altra grande passione di Giacovazzo. In ogni caso, imparavi sempre. Imparavi anche quando ti raccontava i segreti della pietra e della nostra architettura, quando discorreva sui suoi cari cipressi o delle sue remote battute di caccia. Era un intellettuale versatile, a tutto tondo e a tutto campo, lontano anni luce dal cl i ch é del meridionale ringhioso o del meridionalista singhiozzante. Il suo Sud era quello di don Luigi Sturzo ( ) e Aldo Moro ( ). Chi scrive ricorda il suo entusiasmo da esploratore giunto alla meta, quando dopo aver curato un antologia su scritti meridionalistici risalenti al 1912, chiamò al giornale con la soddisfazione di chi ha appena sfatato miti e luoghi comuni (ragione e obiettivo di ogni autentico intellettuale). «Ti invito a leggerla - ci disse -, troverai intuizioni e interpretazioni straordinarie. Oltre a Sturzo, leggi l eccezionale saggio di Luigi Einaudi sulla borghesia del Sud, bisognerebbe impararlo a memoria». Sono pochi i giornalisti-narratori, quelli che sanno raccontare alternando fatti e introspezione psicologica. Giacovazzo era tra questi. I suoi libri sono un incrocio fra il saggio e il romanzo. I suoi articoli erano un concentrato di cronaca e analisi, piuttosto che un c o ck t a i l di ricostruzioni e opinioni. Doti rare in una nazione dove abbondano gli opinionisti, che partono dai pregiudizi per farsi un idea; e dove scarseggiano gli analisti, quelli cioè che partono dai fatti per cercare di scavare la verità. ll suo Paese vivrai, il periodico di Locorotondo, era ed è una lezione continua di giornalismo. A iniziare dalla grafica elegante per finire alla scelta dei temi trattati. A partire dai toni (mai gridati) per approdare ai contenuti (mai banali). E poi, la vocazione a fare scuola, a fare squadra, a allenare e forgiare le giovanili dell informazione. Indro Montanelli ( ) scriveva che i direttori di giornale si dividono in due specie: quelli che vogliono volare da soli e quelli che vogliono far volare anche gli altri, soprattutto i più giovani. Giacovazzo apparteneva a questa seconda categoria. La sua gioia più grande era discutere con i colleghi più giovani, sia dal timone della Gazz etta sia dalla guida di Paese vivrai. Era, nello stesso tempo, un esteta e un pignolo, non soltanto nel giornalismo. I suoi articoli restano lezioni di scrittura (soggetto, verbo, complemento oggetto). Il suo buongusto nello stile, la sua maniacalità per la scelta dell aggettivo appropriato rimangono sempre di più una rarità in un mondo che oltre alle notizie divora la sintassi con la velocità travolgente di un Boeing. La sua prosa, sempre tersa e mai barocca, era un paradigma di modernità. Scrittore, giornalista, animatore culturale e teatrale. Ma anche politico, nel nome di Moro, cui dedicò un libro-pamphlet che, sviluppando la tesi di Leonardo Sciascia ( ) - lo statista fu abbandonato al suo destino -, sbertuccerà quei talebani della linea anti-trattativa che favoriranno il tragico epilogo in via Fani. Ma chi scrive vuole ricordare Giacovazzo soprattutto per il suo esempio. E l esempio, si sa, è la più alta forma di autorità. Addio, caro Direttore. In cielo continuerai a scrivere e leggere con uno sguardo al tuo dolce trullo, alla tua bella Puglia, alla tua amata Gazz etta. Giuseppe De Tomaso giuseppe.detomaso@gazzettamezzogiorno.it COZZI La confusione regna sovrana H >> CONTINUA DALLA PRIMA a vinto il rappresentante dell alleanza Pd-Udc che supera il candidato del Pdl. Terzo, l uomo nuovo, semisconosciuto, della lista di Grillo, con una percentuale attorno al 19%. Un exploit già rilevante, rafforzata da quello del Movimento che, secondo le rilevazioni, diventa il primo partito della Sicilia. Un risultato sorprendente, con Grillo che in 15 giorni conquista o quasi l isola, a conferma che l espansione del suo movimento inizia a conquistare anche le praterie meridionali. Effetto che richiede un supplemento di analisi da parte di coloro che si limitano a descrivere il grillismo come mera raffigurazione della protesta. Forse c è dell altro, un programma che può anche non convincere, ma col quale la politica dovrà fare i conti. Ma la conta dei «superstiti» del voto passa quasi in secondo ordine rispetto alla vera cifra delle elezioni siciliane. L astensionismo di oltre il 50% dei cittadini segna un punto di non ritorno. Nella Prima Repubblica, le percentuali dei votanti superava il 90%, come effetto lungo del Dopoguerra, della stagione del miracolo economico e persino del protagonismo del Sessantotto. Nella Seconda Repubblica, quella nata nel 1994, i primi impetuosi scricchiolii, con la caduta costante, anche se non rovinosa, della partecipazione al voto. Ora, all epoca del governo dei Tecnici (il cui effetto sulle dinamiche elettorali sono la vera incognita delle prossime politiche), l astensionismo galoppa, al pari dell antipolitica e della voglia dei cittadini di «sputare» in faccia (si spera solo metaforicamente) alla vecchia nomenklatura. Di qualunque colore sia. I politici non sembrano ancora prendere atto dei sommovimenti in atto nella pancia del Paese. Il discredito dei partiti ha raggiunto livelli inimmaginabili e la slavina che è partita dalla Sicilia non è difficile prevedere che si abbatterà presto sull intero Paese. È già accaduto in Italia nel 1994, quando con la fine della Prima Repubblica, la sinistra pensava di ereditare il Paese, e si ritrovò, invece, con l effetto Berlusconi. Cioè un mix, allora, di antipolitica, disprezzo dei vecchi partiti, e annuncio di una nuova alba. La storia, poi, è andata diversamente. Adesso, lo scenario presenta punti di forte analogia con quel tempo. Conti alla mano, Bersani parla di risultato storico, perché ha alzato la bandierina del suo partito e della coalizione con l Udc (Vendola minimizza) su Palazzo d Orleans. Secondo i canoni della vecchia politica, forse non sbaglia. Ma se si guarda e si ha la voglia di andare «oltre», anche il Pd non può gioire più di tanto. Vince, arretrando, per manifesta vaporosità del tradizionale avversario. Basterà costruire su questo la piattaforma per governare il Paese? Si vedrà. Certo, il Pdl appare all ultimo atto. Il partito dei moderati e dei conservatori si sta sciogliendo al sole. Dapprima a quello siciliano. Il partito, lo ammettono i dirigenti più coraggiosi, è allo sbando. Adesso i nemici di Angelino Alfano potrebbero cercare di sferrare il colpo del ko contro il giovane segretario, incapace di vincere persino nella sua regione, con la speranza di rivitalizzare il Grande Vecchio, certo colpito e appesantito da tante vicende, per sferrare la guerra di tutti contro tutti. Contro l Europa, la Merkel, l euro, la «magistratocrazia», Equitalia. E così via. L ultimo berlusconismo sembra attratto dalla voglia di andare alla ricerca di nuovi e numerosi nemici. Ora la palla passa a Berlusconi, e alla sua voglia di far sopravvivere la sua creatura. In caso contrario, i conservatori e moderati italiani dovranno andare alla ricerca di un nuovo contenitore politico. Che farà Alfano? Forse dovrebbe chiamare il Cavaliere e ripetere poche parole: «O io o tu». Intanto ha detto che si candida alle primarie. Un primo segnale. Il regicidio simbolico, nei partiti carismatici, è uno degli epiloghi più ricorrenti. Perché Carisma e Democrazia, prima o poi, entrano in rotta di c o l l i s i o n e. L affollamento crescente al centro, con aggregazioni di associazioni, fondazioni, partiti in vitro, indica che il mercato è ormai aperto. Un ciclo politico si sta chiudendo. Con la morte del berlusconismo, muore anche il suo storico antagonista. Che forse è chiamato ad un cambiamento di paradigma. Lo scontro tra Bersani e Renzi ne è la testimonianza. Con una classe politica che, seppure con gradualità di responsabilità diverse, ha consumato il Paese. Portandolo nella spirale «greca». E privando i giovani persino della prospettiva e della speranza del futuro. E incapace di un qualsiasi gesto di autoriforma: continua il bla-bla-bla sulla nuova legge elettorale che, in realtà, nessuno vuole. Ribaltando Mao Tse Tung, si può dire che la «confusione regna sovrana, ma la situazione non è ottima» Il Paese non ne può più, di balletti, teatrini e teatroni della politica. E premia tutti coloro che gridano: il «re è nudo». Michele Cozzi LETTERE E COMMENTI CHE AMBIENTE FA di GIORGIO NEBBIA Fate attenzione al costo ambientale Q uando acquistate una automobile fate certamente attenzione al prezzo, alle caratteristiche, alla ricchezza di accessori, al consumo di benzina o gasolio, al tasso di interesse che viene praticato per l acquisto a rate, eccetera. Non so se prestate altrettanta attenzione al fatto che l uso di questa macchina è inevitabilmente associato al peggioramento del clima, quell insieme di fenomeni che provocano estati torride e improvvisi acquazzoni con conseguenti alluvioni, che provocano tempeste ai tropici e fusione dei ghiacci delle montagne e delle zone polari. Tutti eventi che sono associati alla modificazione della composizione chimica dell atmosfera; fra i gas responsabili di questo scombussolamento degli equilibri ecologici della Terra una grande responsabilità ha l anidride carbonica CO2, la sostanza che si forma come risultato finale di tutte le combustioni associate alla produzione di elettricità o di acciaio o di plastica, eccetera, ma anche dalla combustione degli alimenti c o n s u m at i dagli esseri umani e dagli animali. Per restare alle automobili, molti lettori avranno notato che, da alcuni anni, nella pubblicità delle varie marche viene indicato il consumo di benzina per 100 chilometri, una caratteristica importante perché la benzina costa dei soldi, ma viene indicata anche, sia pure in caratteri piccolissimi e quasi illeggibili, la quantità di CO2 che viene emessa per ogni chilometro, percorso. Prendo a caso la pubblicità di una automobile a benzina: il fabbricante promette che consuma 5,5 litri per 100 chilometri, ma avverte anche che emetterà nell atmosfera 130 grammi di CO2 per chilometro, cioè circa 13 chili di CO2 per 100 chilometri: circa 2,5 chili di CO2 per ogni litro di benzina consumata. L acquirente potrebbe pensare che questa informazione sia inutile, ma si sbaglierebbe perché nel prezzo della benzina è nascosta, insieme ad altre imposte, anche una imposta, un costo ambientale, dovuto all inquinamento che provoca un peggioramento del clima. Ormai in molti paesi si sta diffondendo l abitudine di rendere i consumatori più consapevoli dell effetto inquinante del loro comportamento, nell acquisto e nell uso delle merci, tanto più che tale effetto ricade su ciascun consumatore sotto forma di tasse per riparare o risarcire i danni provocati dalle alluvioni o dalla perdita di raccolti ma causa della siccità. Ogni anno a livello planetario vengono immessi nell atmo - sfera circa 35 miliardi di tonnellate di CO2, in proporzione maggiore nei paesi in cui sono maggiori la produzione e i consumi ed è più intenso il traffico, minore nei paesi più poveri, che però sono ugualmente danneggiati da alluvioni e siccità provocate dall inquinamento dei paesi più ricchi: un nuovo volto dell ingiustizia planetaria. EMISSIONI -Le emissioni di CO2 in Italia ammontano a circa 500 milioni di tonnellate all anno, oltre ottomila chili all anno per persona; le maggiori emissioni si hanno nel trasporto e nel riscaldamento delle famiglie, nella produzione dell elettricità, nella lavorazione dei metalli, nei trasporti industriali e commerciali. Ma ai fini del comportamento dei singoli consumatori interessa piuttosto confrontare le emissioni di CO2 relative alla produzione e all uso di singoli prodotti o servizi. Per esempio un chilowattore di elettricità (quello consumato in un ora da una signora che stira la biancheria con un moderno ferro da stiro) costa circa mezzo chilo di CO2; se l elettricità è prodotta con fonti rinnovabili (Sole, vento, residui agricoli) le emissioni di CO2 sono minori, ma comunque non zero. La crescente attenzione per i problemi ambientali e i mutamenti climatici sta spingendo varie imprese private, ma anche associazioni ambientaliste come WWF e Legambiente, o enti pubblici come il Ministero dell ambiente o alcune regioni, a diffondere delle informazioni sul costo in CO2 dei diversi processi e prodotti. I diversi modi di calcolo di tale effetto inquinante (talvolta indicato come impronta in carbonio o carbon footprint ) forniscono talvolta risultati molto differenti e occorre quindi esaminare con attenzione il vero significato dei numeri che spesso sono usati come mezzo di pubblicità, per vantare la virtù ecologica di alcuni fabbricanti rispetto ai concorrenti. Alcune merci vengono già vendute come prodotte con im - pronta zero : il trucco sta nel fatto che chi afferma di produrre a zero CO2 in realtà si propone di compensare le proprie inevitabili emissioni inquinanti pag ando p e rch é vengano piantati un po di ettari di foresta in Ungheria o in Costarica, con la scusa che tali alberi cresceranno assorbendo dall atmosfera una quantità di CO2 equivalente a quella emessa nel processo che ha prodotto la merce in questione. A parte la reale efficacia ecologica di questa specie di nuovo commercio internazionale, i relativi costi sono poi pagati sempre dall ultimo avquirente. Davanti al rischio di nuove possibili frodi merceologiche, mi permetto di raccomandare grande cautela nei consumatori e di invitare gli insegnanti a parlare nelle scuole di queste nuove scale di valori con cui dovremo confrontarci sempre più in futuro.

20 Of0l17FbcY+HRWTfvu5uCA+hEcGgFUsV++Vvq8Twe3I= Of0l17FbcY+HRWTfvu5uCA+hEcGgFUsV++Vvq8Twe3I=. RASSEGNASTAMPA l ROMA. Piogge forti su molte regioni, con rischio di nubifragi; nevi abbondanti sulle Alpi marittime (fino a metri); forti venti di scirocco su tutti i mari, e violenti sull'alto Tirreno: il freddo non ha fatto in tempo ad arrivare che è previsto un mercoledì «da dimenticare» per il maltempo a causa dell arrivo della settima perturbazione di ottobre, una perturbazione che Antonio Sanòde «Il- Meto.it» indica come Frankestorm, la tempesta di Hallowe e n. Ci sarà poi neve abbondante sulle Alpi Marittime, mentre sul resto della catena montuosa riguarderà quota m. Anche 12 i CRONACHE venti saranno forti: ITALIANE km/h su tutti i mari e km/h, di forte burrasca, sull'alto Tirreno. Secondo Giuliacci, il maltempo durerà fino a giovedì mattina, EMERGENZA poi ci sarà un miglio- METEO r a m e n t o. Termometri giù fiocchi e raffiche Anche la Puglia a rischio per «Frankestorm» DOPO IL TERREMOTO IL FRONTE DELLO SCIAME SISMICO SI ALLARGA E COINVOLGE ANCHE IL MONTE SIRINO Basilicata, paura frane La terra trema ancora sulle alture e la pioggia accresce i disastri LE PREVISIONI DEI serre SITI nei comuni SPECIALIZZATI di Casaluce e pania distruggendo Domani inizia la potente «tempesta di Halloween» l ROTONDA (POTENZA). Emerg enza si somma ad emergenza sul Pollino. Dopo il terremoto ora anche le frane, causate dal maltempo di questi giorni. A Rotonda, il paese lucano in provincia di Potenza più colpito dal sisma, in località Carrosa ha ceduto una parte del costone che costeggia la strada intercomunale che collega con Mormanno. Già nella mattinata di ieri la strada era interrotta, ma poi il pronto intervento di alcuni contadini del posto con un trattore ha consentito di rimuovere i detriti riportando la situazione alla normalità. Considerate, però, le condizioni meteo il pericolo a Carrosa come in altre zone del territorio, tra cui Piano Incoronata, rimane incombente. Altre due abitazioni sono state sgomberate mentre salgono a 241 le richieste di verifica agli edifici. Intanto il terremoto coinvolge PINO PERCIANTE l ROTONDA (POTENZA). Emerg enza si somma ad emergenza sul Pollino. Dopo il terremoto ora anche le frane, causate dal maltempo di questi giorni. A Rotonda, il paese lucano in provincia di Potenza più colpito dal sisma, in località Carrosa ha ceduto una parte del costone che costeggia la strada intercomunale che collega con Mormanno. Già nella mattinata di ieri la strada era interrotta, ma poi il pronto intervento di alcuni contadini del posto con un trattore ha consentito di rimuovere i detriti riportando la situazione alla normalità. Considerate, però, le condizioni meteo il pericolo a Carrosa come in altre zone del territorio, tra cui Piano Incoronata, rimane incombente. Altre due abitazioni sono state sgomberate mentre salgono a 241 le richieste di verifica agli edifici. Intanto il terremoto coinvolge Non più di ore di nu- PIOGGE TORRENZIALI bifragi da ovest verso est colpendo oltre il 90% del territorio isole comprese, 8 regioni a rischio: Liguria, Toscana, Lazio, poi la sera sulla Campania, Calabria Ionica, Veneto, Friuli Venezia Giulia e infine Puglia salentina nella notte. IN MARE -Rimorchiatore in BINARI LENTI Treni rallentati nel Lazio, traghetti in estrema difficoltà difficoltà alla Giannella, nello specchio di mare di Porto Santo Stefano (Grosseto). L imbarca - zione «Punta Penna», che doveva essere impiegata per le operazioni di recupero del relitto della Costa Concordia, ha effettuato una segnalazione alla DOPO IL TERREMOTO IL FRONTE DELLO SCIAME SISMICO SI ALLARGA E COINVOLGE ANCHE IL MONTE SIRINO Basilicata, paura frane IL «Veloce e molto intensa: così si CORSA P E R I C O LO presenterà in Italia da mercoledì pomeriggio la Tempesta di Halloween, la Maratoneti B AG N ATA D E L L AC Q UA Il traghetto frankestorm come la chiamano gli sulla rampa Amsicora, americani». È quanto avverte il meteorologo Antonio Sanò del protale ilme- nella Venice di un ponte della Nuova Tirrenia, teo.it riferendo che dopo che il ciclone Marathon partito da La terra trema ancora sulle alture e la pioggia accresce i disastri Cassandra avrà spazzato con venti forti Cagliari con il centro-sud e la Romagna; maestrale a bordo 199 e temporali sulla Campania diretti verso la Calabria, e dopo una breve tregua passeggeri, PINO PERCIANTE anche il Sirino. Tre scosse, di magnitudo rispettivamente 2. 1, 2. 5 e 2. 0, sono condizioni meteo, le tende potrebbero causa del brusco peggioramento delle ha riparato prevista per la giornata di oggi, per domani è atteso «un nuovo fortissimo Piemonte la Toscana, la Sicilia e poi il per il state registrate tra le e le di non essere più idonee ad ospitare gli maltempo a peggioramento per la formazione di un Lazio, la Campania, il Triveneto e le ieri dall Istituto nazionale di geofisica sfollati che dopo i due nuovi sgomberi di ridosso profondo ciclone mediterraneo, la regioni ioniche, battute da impetuosi nel distretto Monte Alpi Sirino. Si ieri sono anche aumentati di numero. dell'isola del Tempesta di Halloween con venti molto forti di scirocco che soffieranno su tra basso Lazio e Campania. La neve venti meridionali. Nubifragi sono attesi tratta di un ritorno dello sciame sismico Le abbondanti piogge e il notevole abbassamento delle temperature, infatti, T E R R E M OTO Crepe in uno stabile al centro di Rotonda [foto Tony Vece] Giglio. Sotto, che tende a interessare la zona che era il centro di tutti i mari, prima il Tirreno, poi l Adria - cadrà ancora in collina in Piemonte, a stata soggetta per prima ai movimenti telche difficoltà agli abi- stanno creando qual- Marina di tico e lo Ionio». È previsto che «tornerà metri sulle Alpi. Poi, nuova Pisa colpito l acqua alta a Venezia; sarà particolarmente colpita la Liguria, ma anche il domenica, al nord e sulla Toscana». tregua fino a sabato e altre piogge da lurici sul Pollino. Infatti, i paesi più pros- hanno abbandonato SISMA CONTINUO tanti di Rotonda che riverà dall Aquila un mezzo speciale dei dagli operatori turistici che lamentano dalla forte mareggiata. simi all epicentro del- Il gelo improvviso porta le tre scosse di ieri sul Sirino coincidono con quelli del Pollino, solo che gli epicentri sono spostati più verso nord ovest, ossia verso Rotonda. Qui sempre a causa del maltempo, si cerca una soluzione alternativa alle tende montate nel campo sportivo e a Piano Incoronata dalla Protezione civile dopo la scossa di magnitudo 5 del 26 ottobre. A l ROMA. Piogge forti su molte regioni, con rischio di nubifragi; nevi abbondanti sulle Alpi marittime (fino a metri); forti venti di scirocco su tutti i mari, e violenti sull'alto Tirreno: il freddo non ha fatto in tempo ad arrivare che è previsto un mercoledì «da dimenticare» per il maltempo a causa dell arrivo della settima perturbazione di ottobre, una perturbazione che Antonio Sanòde «Il- Meto.it» indica come Frankestorm, la tempesta di Hallowe e n. Ci sarà poi neve abbondante sulle Alpi Marittime, mentre sul resto della catena montuosa riguarderà quota m. Anche i venti saranno forti: km/h su tutti i mari e km/h, di forte burrasca, sull'alto Tirreno. Secondo Giuliacci, il maltempo durerà fino a giovedì mattina, poi ci sarà un miglior a m e n t o. Non più di ore di nubifragi da ovest verso est colpendo oltre il 90% del territorio isole comprese, 8 regioni a rischio: Liguria, Toscana, Lazio, poi la sera sulla Campania, Calabria Ionica, Veneto, Friuli Venezia Giulia e infine Puglia salentina nella notte. IN MARE -Rimorchiatore in BINARI LENTI Treni rallentati nel Lazio, traghetti in estrema difficoltà difficoltà alla Giannella, nello specchio di mare di Porto Santo Stefano (Grosseto). L imbarca - zione «Punta Penna», che doveva essere impiegata per le operazioni di recupero del relitto della Costa Concordia, ha effettuato una segnalazione alla anche il Sirino. Tre scosse, di magnitudo rispettivamente 2. 1, 2. 5 e 2. 0, sono state registrate tra le e le di ieri dall Istituto nazionale di geofisica nel distretto Monte Alpi Sirino. Si tratta di un ritorno dello sciame sismico che tende a interessare la zona che era stata soggetta per prima ai movimenti tellurici sul Pollino. Infatti, i paesi più prossimi all epicentro delle tre scosse di ieri sul Sirino coincidono con quelli del Pollino, solo che gli epicentri sono spostati più verso nord ovest, ossia verso Rotonda. Qui sempre a causa del maltempo, si cerca una soluzione alternativa alle tende montate nel campo sportivo e a Piano Incoronata dalla Protezione civile dopo la scossa di magnitudo 5 del 26 ottobre. A Guardia Costiera di Porto Santo Stefano perchè non riusciva più a governare in sicurezza, causa un motore fuori uso, e c'era il rischio che finisse nei bassi fondali del litorale. La vicinanza della costa e il vento che soffiava a circa 30 nodi, costituivano ulteriori elementi di preoccupazione sia per la navigazione che per la salvaguardia dei marittimi imbarcati. Sul posto è arrivata l im - barcazione della Guardia costiera insieme al battello disinquinante «Eco Giglio» e il rimorchiatore «Afon Cefni» di bandiera inglese che ha trasportato il rimorchiatore in avaria, dopo qualche ora, nella rada di Porto Santo Stefano. AUTO IN TILT - Molti automobilisti hanno avuto difficoltà in diverse strade di Rimini e Provincia a causa degli allagamenti dovuti alle forti piogge della mattinata. I Carabinieri anche la neve sulle cime Pollino, non sui paesi Guardia Costiera di Porto Santo Stefano perchè non riusciva più a governare in sicurezza, causa un motore fuori uso, e c'era il rischio che finisse nei bassi fondali del litorale. La vicinanza della costa e il vento che soffiava a circa 30 nodi, costituivano ulteriori elementi di preoccupazione sia per la navigazione che per la salvaguardia dei marittimi imbarcati. Sul posto è arrivata l im - barcazione della Guardia costiera insieme al battello disinquinante «Eco Giglio» e il rimorchiatore «Afon Cefni» di bandiera inglese che ha trasportato il rimorchiatore in avaria, dopo qualche ora, nella rada di Porto Santo Stefano. AUTO IN TILT - Molti automobilisti hanno avuto difficoltà in diverse strade di Rimini e Provincia a causa degli allagamenti dovuti alle forti piogge della mattinata. I Carabinieri SISMA CONTINUO Il gelo improvviso porta anche la neve sulle cime Pollino, non sui paesi D E VA S TA Z I O N E Coldiretti: la nuova ondata ha causato tre miliardi di danni nei campi sono stati impegnati in svariate forme di aiuto agli automobilisti rimasti in avaria con l auto o bloccati nei sottopassi ed aree di sosta allagate. In particolare, in via Madonna della Scala, il conducente di un camion che stava accompagnando il figlioletto di 8 anni a scuola, è rimasto bloccato sotto il ponte ferroviario con più di 50 cm d ac - qua. I Carabinieri della Motovedetta CC510N hanno messo in condizioni di sicurezza gli occupanti del mezzo. CAMPANILE INCENERITO - Un fulmine si è abbattuto l altra le proprie abitazioni per via di ordinanze di inagibilità o per la paura di nuove scosse. Chi può cerca ospitalità da amici o parenti. Intanto oggi a Rotonda riaprono le scuole. Il segno di un lento ritorno alla normalità anche se la mobilitazione delle autorità locali continua. Oggi per mettere in sicurezza il campanile della chiesa di S.Antonio a rischio crollo ar- D E VA S TA Z I O N E Coldiretti: la nuova ondata ha causato tre miliardi di danni nei campi sono stati impegnati in svariate forme di aiuto agli automobilisti rimasti in avaria con l auto o bloccati nei sottopassi ed aree di sosta allagate. In particolare, in via Madonna della Scala, il conducente di un camion che stava accompagnando il figlioletto di 8 anni a scuola, è rimasto bloccato sotto il ponte ferroviario con più di 50 cm d ac - qua. I Carabinieri della Motovedetta CC510N hanno messo in condizioni di sicurezza gli occupanti del mezzo. CAMPANILE INCENERITO - Un fulmine si è abbattuto l altra notte sul campanile di una chiesa. l M I L A N O. Quanto accaduto È accaduto intorno all una a in queste ultime settimane con i Santa Maria Capua Vetere, nel vaccini per l influenza «testimonia Casertano, dove il maltempo ha l assoluta attenzione alle pro- fatto numerosi danni. Il fulmine blematiche di innocuità ed effi- ha provocato il crollo di una cacia dei vaccini oggi disponiblematiche parte del campanile adiacente bili». A dirlo è il gruppo Vaccini alla chiesa di Santa Maria delle della Società italiana di igiene G r a z i e. (Siti), in una nota, che raccomanda comunque di vaccinarsi. ALLARME COLDIRETTI «Il vaccino virosomale della -Serre scoperchiate, alberi divelti Crucell spiega è stato volon- e aziende allagate fanno tariamente ritirato dall azienda salire il conto di 3 miliardi di produttrice a seguito di un controllo danni provocati all ag ricoltura di sterilità degli ambienti dagli eventi estremi che si sono dove il vaccino viene prodotto. verificati quest anno in Italia. È Le successive verifiche hanno quanto emerge da un monitoraggio indicato la loro adeguatezza, ma della Coldiretti sugli ef- il principio di massima cautela fetti dell ondata di maltempo ha prevalso». Anche per i quattro che ha colpito a macchia di leopardo vaccini Novartis Martedì 30 bloccati ottobre 2012 «i diverse regioni del Paese. controlli dell azienda c o n t i nu a Un tifone si è abbattuto sulle la nota hanno evidenziato una tendenza da parte di una delle Lusciano nel Casertano in Cam- proteine antigene a formare degli pregiate aggregati, e questo è avve- produzioni orticole, ma danni si nuto in un unico lotto di prodotto». contano in molte altre regioni. vigili del fuoco utilizzato durante il terremoto in Abruzzo. Per quanto riguarda lo sciame sismico, sono state 9 le scosse superiori a magnitudo 2 registrate fino alla tarda serata di ieri, la più intensa alle di magnitudo 2.6. Dopo la scossa di magnitudo 5, ci sono state, fino a ieri, 372 repliche mentre da quando è iniziato lo sciame (o gli sciami) le scosse sono state Questo stato di cose sta avendo negativi riflessi sull economia dell area già profondamente provata dalla crisi in atto. La conferma viene notte sul campanile di una chiesa. È accaduto intorno all una a Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano, dove il maltempo ha fatto numerosi danni. Il fulmine ha provocato il crollo di una parte del campanile adiacente alla chiesa di Santa Maria delle G r a z i e. ALLARME COLDIRETTI -Serre scoperchiate, alberi divelti e aziende allagate fanno salire il conto di 3 miliardi di danni provocati all ag ricoltura dagli eventi estremi che si sono verificati quest anno in Italia. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell ondata di maltempo che ha colpito a macchia di leopardo diverse regioni del Paese. Un tifone si è abbattuto sulle serre nei comuni di Casaluce e Lusciano nel Casertano in Campania distruggendo pregiate produzioni orticole, ma danni si contano in molte altre regioni. GLI IGIENISTI «Controlli sui vaccini garanti di sicurezza» l M I L A N O. Quanto accaduto in queste ultime settimane con i vaccini per l influenza «testimonia l assoluta attenzione alle problematiche di innocuità ed efficacia dei vaccini oggi disponibili». A dirlo è il gruppo Vaccini della Società italiana di igiene (Siti), in una nota, che raccomanda comunque di vaccinarsi. «Il vaccino virosomale della Crucell spiega è stato volontariamente ritirato dall azienda produttrice a seguito di un controllo di sterilità degli ambienti dove il vaccino viene prodotto. Le successive verifiche hanno indicato la loro adeguatezza, ma il principio di massima cautela ha prevalso». Anche per i quattro vaccini Novartis bloccati «i controlli dell azienda c o n t i nu a la nota hanno evidenziato una tendenza da parte di una delle proteine antigene a formare degli aggregati, e questo è avvenuto in un unico lotto di prodotto». T E R R E M OTO Crepe in uno stabile al centro di Rotonda [foto Tony Vece] causa del brusco peggioramento delle condizioni meteo, le tende potrebbero non essere più idonee ad ospitare gli sfollati che dopo i due nuovi sgomberi di ieri sono anche aumentati di numero. Le abbondanti piogge e il notevole abbassamento delle temperature, infatti, stanno creando qualche difficoltà agli abitanti di Rotonda che hanno abbandonato le proprie abitazioni per via di ordinanze di inagibilità o per la paura di nuove scosse. Chi può cerca ospitalità da amici o parenti. Intanto oggi a Rotonda riaprono le scuole. Il segno di un lento ritorno alla normalità anche se la mobilitazione delle autorità locali continua. Oggi per mettere in sicurezza il campanile della chiesa di S.Antonio a rischio crollo arriverà dall Aquila un mezzo speciale dei vigili del fuoco utilizzato durante il terremoto in Abruzzo. Per quanto riguarda lo sciame sismico, sono state 9 le scosse superiori a magnitudo 2 registrate fino alla tarda serata di ieri, la più intensa alle di magnitudo 2.6. Dopo la scossa di magnitudo 5, ci sono state, fino a ieri, 372 repliche mentre da quando è iniziato lo sciame (o gli sciami) le scosse sono state Questo stato di cose sta avendo negativi riflessi sull economia dell area già profondamente provata dalla crisi in atto. La conferma viene un notevole calo di presenze che si è concretizzato in circa 500 disdette di prenotazione per il ponte di Ognissanti. «Lo sciame sismico non ha avuto alcuna influenza diretta sulle aziende dell ospi - talità rurale e dell eco turismo evi - denzia Turismo Verde Cia Basilicata - che continuano a funzionare regolarmente offrendo la qualità dei servizi di sempre». Per venire incontro agli albergatori, l amministrazione comunale ha chiesto al governo il differimento dei termini per il pagamento dei tributi. dagli operatori turistici che lamentano un notevole calo di presenze che si è concretizzato in circa 500 disdette di prenotazione per il ponte di Ognissanti. «Lo sciame sismico non ha avuto alcuna influenza diretta sulle aziende dell ospi - talità rurale e dell eco turismo evi - denzia Turismo Verde Cia Basilicata - che continuano a funzionare regolarmente offrendo la qualità dei servizi di sempre». Per venire incontro agli albergatori, l amministrazione comunale ha chiesto al governo il differimento dei termini per il pagamento dei tributi.

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