Impianto di Compostaggio Lugo (RA) Verifica di assoggettabilità. Legge Regionale 18 Maggio 1999, n.9 e s.nn.i.

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1 HERAmbiente Impianto di Compostaggio Lugo (RA) Verifica di assoggettabilità Legge Regionale 18 Maggio 1999, n.9 e s.nn.i. STUDIO DI COMPATIBILITA AMBIENTALE Incremento dell'energia prodotta da fonti rinnovabili ELABORATO 3 Inquadramento progettuale Approvato E. Piraccini Controllato S. Allegra Redatto M. Bartoli 1 1 «Ài y vi _ Rev. 00 Data 01/03/2013 Cod. Doc. TB 01 RA se 01 se IR Pagine 1 di 32

2 SOMMARIO A SCOPO...4 B DESCRIZIONE DELL IMPIANTO...5 B.1 LINEA DI PRODUZIONE COMPOST DI QUALITÀ/BIOSTABILIZZATO... 6 B.1.1 Sezione per il ricevimento, stoccaggio della FORSU e dei fanghi e dei rifiuti ligneocellulosici... 8 B.1.2 Sezione di triturazione ed eventuale deferrizzazione e vagliatura della FORSU.. 9 B.1.3 Sezione di digestione anaerobica... 9 B.1.4 Sezione di biossidazione accelerata B.1.5 Sezione di maturazione e raffinazione finale B.1.6 Sezione di stoccaggio ACM/CFS/Sovvallo B.1.7 Sezione di sfruttamento energetico del biogas B.2 DESCRIZIONE LINEA DI PRODUZIONE BIOSTABILIZZATO DA FANGHI B.2.1 Sezione per il ricevimento e stoccaggio dei fanghi e dei rifiuti ligneocellulosici.. 13 B.2.2 Sezione di biossidazione accelerata B.2.3 Sezione di maturazione e raffinazione finale B.2.4 Sezione di stoccaggio CFS/Sovvallo B.3 DESCRIZIONE DELLA LINEA DI PRODUZIONE BIOMASSA LIGNEOCELLULOSICA15 B.3.1 Sezione di ricevimento, messa in riserva e triturazione dei rifiuti ligneocellulosici in ingresso B.3.2 Sezione di deferrizzazione e vagliatura rifiuti ligneocellulosici triturati B.3.3 Sezione essicazione biomassa legnosa B.3.4 Sezione di stoccaggio biomassa legnosa B.4 DESCRIZIONE DELL IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E DEPURAZIONE ARIA B.5 SCARICHI IDRICI B.6 EMISSIONI IN ATMOSFERA C BILANCIO DI ENERGIA...25 C.1 STATO AUTORIZZATO C.2 STATO DI PROGETTO di 32

3 D IMPORTO DELLE OPERE di 32

4 A SCOPO Scopo della presente sezione dello studio di compatibilità ambientale è delineare le caratteristiche dell intervento oggetto della presente procedura di Screening finalizzato all Incremento dell energia prodotta da fonti rinnovabili. Si sottolinea fin da ora che l intervento in esame non implica, a livello impiantistico e strutturale, alcuna modifica dell impianto esistente, configurandosi a tutti gli effetti come modifica delle condizioni di esercizio della sezione di recupero energetico finalizzata all incremento dell energia prodotta da fonti rinnovabili (biogas prodotto dalla sezione di digestione anaerobica). In particolare l intervento proposto si sostanzia nella richiesta di incrementare la portata ponderale di biogas avviato a recupero energetico (operazione R1), fermo restando la potenzialità termica ed elettrica della sezione di recupero energetico ed il relativo quadro emissivo autorizzato, senza comportare nessuna variazione in termini di impatto ambientale rispetto a quanto precedentemente valutato in sede di rilascio dell Autorizzazione Integrata Ambientale e dell Autorizzazione Unica ai sensi del D. Lgs. 387/03 e s.m.i.. Si sottolinea inoltre che l iniziativa proposta determina indubbi benefici ambientali riconducibili all incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e alla conseguente riduzione delle emissioni di gas serra (si veda elaborato 5 - Impatti ambientali del progetto), contribuendo al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano Energetico Regionale e dal Piano Energetico Provinciale. Nei paragrafi seguenti quindi, a seguito della descrizione dell assetto impiantistico attualmente autorizzato (cfr. con Provv. di AIA 3381 del 12/10/2012), saranno descritte nel dettaglio, attraverso la definizione del bilancio di energia dell impianto, le condizioni di esercizio della sezione di recupero energetico che si intendono adottare e che rendono necessario l incremento della quantità di biogas destinato all operazione R1. 4 di 32

5 B DESCRIZIONE DELL IMPIANTO Nell impianto di compostaggio in oggetto si possono individuare le seguenti linee di produzione: linea di produzione compost di qualità/biostabilizzato linea ACM/CFS: la materia prima sottoposta prima a digestione anaerobica dry e successivamente a processo di compostaggio è rappresentata da una miscela di frazione organica da raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani e speciali (FORSU), scarti ligneo cellulosici e fanghi di depurazione (eventualmente immessi in fase di ossidazione); linea di produzione biostabilizzato da fanghi (linea CFS da fanghi): la materia prima sottoposta a processo di biostabilizzazione è rappresentata da una miscela di fanghi e scarti ligneo cellulosici; linea di produzione biomassa legnosa (Linea biomassa): la materia prima è rappresentata da rifiuti ligneocellulosici da raccolta differenziata di rifiuti urbani e speciali. Si riporta di seguito una tabella di sintesi della capacità produttiva dell impianto: Operazioni di trattamento Descrizione Tipologie di rifiuti ammesse Quantità massime autorizzate R3 [a] Recupero di rifiuti organici Linea di produzione compost di qualità (ACM)/biostabilizzato (CFS) FORSU Fanghi Rifiuti Ligneocellulosici t/anno t/anno t/anno R3 [a] Recupero di rifiuti organici Linea di Fanghi t/anno produzione biostabilizzato da Fanghi (CFS) Rifiuti Ligneocellulosici t/anno R3 [a] Recupero di rifiuti organici Linea di produzione biomassa legnosa Rifiuti Ligneocellulosici t/anno R1 Recupero energetico in motori endotermici (2 motori da 499 kw cadauno) Biogas prodotto da digestione anaerobica 10 t/gg t/anno R13 Messa in riserva di rifiuti finalizzata al recupero degli stessi Rifiuti ligneocellulosici [b] t [c] [a] Il quantitativo massimo dei rifiuti complessivamente ammessi all operazione R3è pari a t/anno, ferma restando la capacità massima potenziale di trattamento delle singole linee produttive indicata in tabella (cfr. Provv. AIA 3381 allegato E p.to 2.c) [b] Per tutti i rifiuti diversi dai ligneocellulosici, l operazione di messa in riserva è consentita in caso di situazioni straordinarie (fermo impianti, rotture, ecc ) per conferimento ad altri impianti autorizzati e previa comunicazione all Autorità competente (cfr. Provv. AIA 3381 allegato E p.to 2.d 2 punto) [c] Intesa come capacità istantanea di deposito limitatamente ai rifiuti ligneo cellulosici (cfr. Provv. AIA 3381 allegato E p.to 2.d 1 punto) 5 di 32

6 Nella figura seguente è riportato uno schema a blocchi semplificato del processo produttivo, in cui sono indicate, in relazione ai principali flussi in gioco, le operazioni di recupero effettuate (R13, R3 ed R1). Fanghi Rifiuti ligneocellulosici FORSU + Fanghi R3 R13 R3 Linea produzione CFS da fanghi (stoccaggio, biossidazione accelerata, maturazione, raffinazione finale, stoccaggio) R3 Messa in riserva e triturazione R3 Linea produzione Biomassa legnosa (triturazione, deferrizzazione, vagliatura, essicazione, stoccaggio) R3 Linea produzione ACM/CFS (stoccaggio, triturazione, digestione anaerobica, biossidazione accelerata, maturazione, raffinazione finale, stoccaggio) Energia termica biogas R1 CFS Eventuali Eccedenze rifiuti ligneocellulosi ci vs impianti esterni Biomassa Recupero energetico Biogas Energia elettrica ACM CFS L elenco dei CER ammessi all impianto, in relazione alle operazioni di recupero autorizzate (R3, R1 ed R13) è riportato in allegato E1 al provvedimento di AIA 3381 del 12/10/2012. B.1 LINEA DI PRODUZIONE COMPOST DI QUALITÀ/BIOSTABILIZZATO La linea di produzione ACM/CFS è costituita dalle seguenti sezioni impiantistiche: sezione per il ricevimento, stoccaggio della FORSU e dei fanghi (edificio T) e dei rifiuti ligneocellulosici (piazzale X7); sezione di triturazione della FORSU (edificio X6); sezione di digestione anaerobica (edificio X4); sezione di biossidazione accelerata (edificio E); sezione di maturazione (edificio H) 6 di 32

7 sezione di raffinazione (area I all interno dell edificio H); sezione di stoccaggio ACM/CFS/Sovvallo (edificio H e piazzale L); sezione di sfruttamento energetico del biogas (edificio X3). Nelle figure di seguito riportate, oltre allo schema a blocchi di processo relativo alla linea di produzione ACM/CFS, sono indicate le suddette sezioni dell impianto e le fasi di lavorazione, che saranno richiamate durante la descrizione delle stesse. 7 di 32

8 4 5 B.1.1 Sezione per il ricevimento, stoccaggio della FORSU e dei fanghi e dei rifiuti ligneocellulosici Il ricevimento della FORSU e dei fanghi avviene direttamente nei box dedicati all interno dell edificio T (2). In caso di necessità la FORSU e i fanghi possono essere ricevuti nella zona di ricezione all interno dell edificio C (2b). 8 di 32

9 Il ricevimento, la messa in riserva, la triturazione e l eventuale vagliatura dei rifiuti ligneocellulosici destinati alla linea di produzione CFS/ACM, avviene nel piazzale X7 (1). Lo stesso piazzale può essere destinato anche allo stoccaggio di strutturante (rifiuti ligneocellulosici triturati ed eventualmente deferrizzati /vagliati) proveniente dal piazzale L (1bis). B.1.2 Sezione di triturazione ed eventuale deferrizzazione e vagliatura della FORSU Attraverso pala meccanica la FORSU viene avviata alla macchina trituratrice/rompi sacchi (3) e stoccata all interno dell edificio dedicato (area X4). Qualora la FORSU venga conferita nella zona di ricezione all interno dell edificio C (condizioni non ordinarie di funzionamento) i pretrattamenti di cui sopra possono essere effettuati nell edificio D (3b). B.1.3 Sezione di digestione anaerobica La miscela di rifiuti da destinare alla fase di digestione anaerobica, viene formata (4) con pala meccanica all interno dell edificio dedicato (area X5) sul piazzale antistante le 10 celle di digestione, ed è costituita dalle seguenti frazioni: FORSU triturata; Strutturante (scarti ligneocellulosici da linea di produzione biomassa e/o da operazione di triturazione rifiuti ligneocellulosici); Digestato in uscita dai digestori avente la funzione di inoculo di processo grazie all elevato contenuto di microrganismi batterici responsabili della degradazione della sostanza organica e della conseguente produzione di biogas (costituente c.a. il 40 60%). La tecnologia di digestione è basata su un processo di degradazione anaerobica a secco monostadio, di tipo batch (a lotti, non in continuo) responsabile della degradazione biologica della biomassa e della conseguente produzione di biogas (idrolisi e acidificazione, acetogenesi e metanogenesi). Ogni singola cella viene fatta funzionare tramite un processo discontinuo in cui si ha ciclicamente il caricamento di substrato inoculato, l avanzamento del processo per il tempo stabilito ( 25 gg nel caso in esame), lo svuotamento del fermentatore. La miscela da trattare, è caricata nel digestore tramite una pala gommata. Il processo, pur essendo discontinuo, sfrutta più digestori in batteria (10 celle), caricati e svuotati a precisi intervalli di tempo e gestiti in modo sfasato tra loro, garantendo così la continuità del trattamento di digestione e la produzione costante di biogas. Al 9 di 32

10 termine del periodo di permanenza previsto, il fermentatore viene completamente svuotato (5) e riempito di rifiuto fresco da trattare opportunamente inoculato. Il biogas che si produce dal processo di digestione anaerobica viene convogliato verso n 2 gruppi di cogenerazione da 499 kwe per la produzione combinata di energia elettrica e calore. Il mantenimento della temperatura durante il processo è garantito mediante un sistema di riscaldamento del fondo e delle pareti del digestore che sfrutta il calore generato dal sistema di cogenerazione. Le condizioni di umidità costante del substrato, necessarie per condurre il processo di digestione, sono garantite dall utilizzo dei liquidi di percolazione generati dal processo stesso, prelevati dal fondo del digestore, accumulati in un serbatoio dedicato (X1) e spruzzati nuovamente al di sopra della massa in fermentazione. In questo modo si favoriscono le condizioni ottimali per lo sviluppo e la crescita dei ceppi batterici necessari al processo di digestione. Il ricircolo del percolato, inoltre consente la regolazione della temperatura del substrato e l aggiunta, se necessario, di additivi per il controllo e l ottimizzazione del processo. Il processo di digestione si svolge in condizioni controllate di mesofilia e viene condotto ad una temperatura di circa 37 C. Ogni cella di digestione è dotata di un portellone di chiusura a perfetta tenuta di gas. Prima dell apertura dei digestori, viene effettuato lo svuotamento preventivo del biogas presente all interno (lavaggio con i gas di scarico del motore ricchi in CO 2 ) per evitare che l ingresso di aria dall esterno possa determinare la formazione di una miscela esplosiva. La miscela di aria esausta che deriva dalla suddetta operazione viene avviata alla torcia di combustione ai fini della completa combustione del biogas. Durante le fasi immediatamente prima dell apertura del fermentatore, di riempimento e di svuotamento, un dispositivo di aspirazione, posto nella parte posteriore del digestore, provvede all afflusso continuo di aria fresca all interno del digestore stesso. Questo sistema di aerazione evita anche il ristagno di cattivi odori all interno del digestore in presenza dell operatore addetto alla movimentazione del materiale con pala gommata. L aria aspirata in questa fase viene avviata al sistema di biofiltrazione di cui l impianto è dotato. 10 di 32

11 B.1.4 Sezione di biossidazione accelerata La miscela da destinare alla fase di bi ossidazione accelerata, viene formata con pala meccanica all interno dell edificio dedicato (area X5) sul piazzale antistante le 10 celle di digestione (5), ed è costituita dalle seguenti frazioni: Digestato in uscita delle celle di digestione (quota parte non utilizzata come inoculo); Strutturante (scarti ligneocellulosici da linea di produzione biomassa e/o da operazione di triturazione rifiuti ligneocellulosici e/o da sezione di raffinazione); Fanghi (eventuale). La miscela così ottenuta viene avviata alla successiva fase di biossidazione con l ausilio di pala meccanica (6). L area destinata alla biossidazione è localizzata all interno dell edificio E in cui sono presenti 10 corsie di biossidazione, dotate di sistema di insufflazione aria sottocumulo, in cui si attiva la fase del processo microbiologico ossidativo di durata 14 giorni. B.1.5 Sezione di maturazione e raffinazione finale Il materiale prelevato dalla sezione di biossidazione accelerata, attraverso pala meccanica, viene avviato a maturazione secondaria (7) nell edificio H parzialmente tamponato, in cui viene disposto in cumuli. Tale fase di processo è svolta senza l'ausilio di insufflazione di aria dal basso, essendosi ormai esaurita la fase più esigente in fatto di ossigenazione che avviene all interno del bioreattore con aerazione forzata. 11 di 32

12 La fase di seconda maturazione ha durata 7 giorni (la fase di seconda maturazione può essere sostituita dal prolungamento della fase di ossidazione forzata), al termine della quale il materiale viene trasferimento con pala meccanica alla stazione di vagliatura (8) situata nello stesso edificio (area I). La sezione di raffinazione di cui l impianto è dotato è costituita da vagli in grado di garantire la produzione dei seguenti flussi di materiali: a) frazione φ > 80 mm; b) frazione 50 > φ 80 mm; c) frazione 6 <φ 50 mm (Biostabilizzato); d) frazione φ 6 mm (Compost di qualità). La frazione di cui al punto a) può essere ricircolata nel processo come strutturante ai fini della formazione del mix destinato alla fase di ossidazione) o avviata a smaltimento/recupero presso impianti esterni. B.1.6 Sezione di stoccaggio ACM/CFS/Sovvallo I materiali prodotti durante la fase di raffinazione sono trasferiti (9) tramite pala gommata nelle area dedicate di stoccaggio all interno dello stesso edificio H o nell antistante piazzale L. B.1.7 Sezione di sfruttamento energetico del biogas Il biogas prodotto nella fase di digestione anaerobica dry è avviato alla sezione di cogenerazione che produce energia elettrica ed energia termica, costituita da due motori endotermici della potenza elettrica di 499 kw cadauno. Attraverso scambiatori di calore viene prodotta anche acqua calda (temperatura 85 C) neces saria per il riscaldamento dei digestori e del serbatoio di raccolta del percolato prodotto dalla digestione anaerobica, nonché per il preriscaldamento del aria utilizzata ai fini dell essicazione della biomassa. Il calore eccedente le esigenze dell impianto viene dissipato tramite un radiatore posto sul tetto dell'area dei cogeneratori e regolato a riflusso. L energia elettrica prodotta viene ceduta alla rete elettrica locale, alle condizioni economiche stabilite dalla normativa e dal mercato. Nel caso di fermate dei cogeneratori, il biogas in eccesso può essere bruciato attraverso una torcia di emergenza posta sul tetto dei fermentatori. 12 di 32

13 B.2 DESCRIZIONE LINEA DI PRODUZIONE BIOSTABILIZZATO DA FANGHI La linea di produzione biostabilizzato da fanghi linea CFS da fanghi - con processo di tipo aerobico classico, è costituita dalle seguenti sezioni impiantistiche: sezione per il ricevimento e stoccaggio dei fanghi (edificio T) e dei rifiuti ligneocellulosici (piazzale X7); sezione di biossidazione accelerata (edificio E); sezione di maturazione (edificio H); sezione di raffinazione (area I all interno dell edificio H); sezione di stoccaggio CFS (edificio H e piazzale L). Rifiuti ligneocelulosici (strutturante) Max t Smaltimento/recu pero previa eventuale essicazione Sovvallo (strutturante) FANGHI Max t MIX (Fanghi-intermediopotature) Ossidazione >=14gg >=21gg Maturazione >=7gg Vagliatura D=50 mm Residui da raffinazione linea ACM/CFS (strutturante) Biostabilizzato Compost Fuori Specifica B.2.1 Sezione per il ricevimento e stoccaggio dei fanghi e dei rifiuti ligneocellulosici Il ricevimento dei fanghi avviene direttamente nei box dedicati all interno dell edificio T (2) e, in caso di necessità nella zona di ricezione all interno dell edificio C (2b). 13 di 32

14 Il ricevimento, la messa in riserva, la triturazione e l eventuale vagliatura dei rifiuti ligneocellulosici destinati alla linea di produzione CFS/ACM, avviene nel piazzale X7 (1). Lo stesso piazzale può essere destinato anche allo stoccaggio di strutturante (rifiuti ligneocellulosici triturati ed eventualmente deferrizzati /vagliati) proveniente dal piazzale L (1b). B.2.2 Sezione di biossidazione accelerata La miscela di fanghi e scarti ligneocellulosici viene avviata alla successiva fase di biossidazione accelerata con l ausilio di pala meccanica, ed è costituita dalle seguenti frazioni: Fanghi; Strutturante (scarti ligneocellulosici da linea di produzione biomassa e/o da operazione di triturazione rifiuti ligneocellulosici e/o da sezione di raffinazione); La miscela così ottenuta viene avviata alla successiva fase di biossidazione con l ausilio di pala meccanica. L area destinata alla biossidazione è localizzata all interno dell edificio E in cui sono presenti 10 corsie di biossidazione, dotate di sistema di insufflazione aria sottocumulo, in cui si attiva la fase del processo microbiologico ossidativo di durata 14 giorni. Il trattamento della miscela di cui sopra viene effettuato in corsie dedicate e separate da quelle destinate alla produzione di compost di qualità al fine di garantire la tracciabilità del prodotto finale. B.2.3 Sezione di maturazione e raffinazione finale Il materiale prelevato dalla sezione di biossidazione accelerata, attraverso pala meccanica, viene avviato a maturazione secondaria nell edificio H parzialmente tamponato, in cui viene disposto in cumuli. Tale fase di processo è svolta senza l'ausilio di insufflazione di aria dal basso, essendosi ormai esaurita la fase più esigente in fatto di ossigenazione che avviene all interno del bioreattore con aerazione forzata. La fase di seconda maturazione ha durata 7 giorni, al termine della quale il materiale viene trasferimento con pala meccanica alla stazione di vagliatura situata nello stesso edificio (area I). La sezione di raffinazione di cui l impianto è dotato è costituita da vagli in grado di garantire la produzione dei seguenti flussi di materiali: a) Sopravaglio φ > 50 mm costituita da sovvallo destinato a ricircolo come strutturante o a smaltimento in impianti esterni previo eventuale essicazione; b) Biostabilizzato (CFS) φ 50 mm. 14 di 32

15 B.2.4 Sezione di stoccaggio CFS/Sovvallo I materiali prodotti durante la fase di raffinazione sono trasferiti tramite pala gommata nelle aree dedicate di stoccaggio all interno dello stesso edificio H o nell antistante piazzale L. B.3 DESCRIZIONE DELLA LINEA DI PRODUZIONE BIOMASSA LIGNEOCELLULOSICA La linea di produzione biomassa legnosa può essere suddivisa nelle seguenti sezioni: sezione di ricevimento, messa in riserva e triturazione dei rifiuti ligneocellulosici in ingresso (piazzale esistente L); sezione di deferrizzazione e vagliatura rifiuti ligneocellulosici triturati (piazzale esistente L) sezione essicazione biomassa ligneocelulosica (edificio E); sezione di stoccaggio biomassa ligneocelulosica (piazzale esistente L o edifico H). Di seguito si riporta uno schema a blocchi del processo di 32

16 B.3.1 Sezione di ricevimento, messa in riserva e triturazione dei rifiuti ligneocellulosici in ingresso I rifiuti ligneocellulosici destinati alla linea produzione biomassa saranno stoccati nel piazzale L al fine di alimentare tramite pala gommata il trituratore. Eventuali materiali indesiderati sono rimossi prima della triturazione attraverso cernita manuale o meccanica. Il materiale triturato può essere destinato, come strutturante, alla linea di produzione Ammendante Compostante Misto, alla linea di produzione CFS da fanghi. Lo stesso materiale può inoltre essere sottoposto alle successive fasi di trattamento finalizzate alla produzione di biomassa. B.3.2 Sezione di deferrizzazione e vagliatura rifiuti ligneocellulosici triturati Gli scarti ligneocellulosici di norma saranno sottoposti a deferrizzazione e prima vagliatura grossolana tramite vaglio mobile sul piazzale L nei pressi del trituratore o nel vaglio fisso. L alimentazione del vaglio avverrà mediante pala gommata o tramite nastro trasportatore direttamente dall uscita del trituratore. Dall operazione di vagliatura (φ mm in funzione delle necessità operative) si separeranno due frazioni: Sopravaglio φ > mm destinabile alla sezione di stoccaggio della biomassa o, come strutturante, alla linea di produzione ACM/CFS o alla linea di produzione CFS da fanghi; Sottovaglio φ mm destinabile, come strutturante, alla linea di produzione ACM/CFS o alla linea di produzione CFS da fanghi. Tale frazione può altresì essere sottoposta alla successiva fase di vagliatura fine (6 mm) finalizzata alla produzione di biomassa. Dall operazione di vagliatura (φ 6 mm) si separeranno due ulteriori frazioni: B.3.3 Sopravaglio 6 <φ mm destinabile alla sezione di stoccaggio della biomassa o, come strutturante, alla linea di produzione ACM/CFS o alla linea di produzione CFS da fanghi, o alla sezione di essicazione; Sottovaglio φ 6 mm destinabile, come strutturante, alla linea di produzione ACM/CFS o alla linea di produzione CFS da fanghi. Sezione essicazione biomassa legnosa La biomassa ligneocellulosica (frazione 6 φ 50 mm) potrà essere trasferita nell edificio E tramite pala gommata/autocarro al fine di essere destinata alla successiva fase di essicazione. 16 di 32

17 Alla biossicazione è dedicata una delle 10 corsie di cui è dotato l edificio E; in particolare è previsto l utilizzo dell ultima corsia sul lato N-W dell edificio, dotata di sistema di insufflazione aria sotto cumulo equipaggiato con scambiatore di calore (installazione prevista nel corso del 2014) in grado recuperare energia termica prodotta dal sistema di cogenerazione alimentato a biogas ai fini del preriscaldo dell aria. Qualora la suddetta corsia non sia utilizzata ai fini della bioessicazione del materiale ligneo cellulosico, la stessa potrà essere dedicata alla biossidazione accelerata della miscela costituita da digestato e rifiuti ligneo cellulosici. B.3.4 Sezione di stoccaggio biomassa legnosa I materiali prodotti durante la fase di raffinazione sono trasferiti tramite pala gommata nelle aree dedicate di stoccaggio nel piazzale L o nell edificio H. La biomassa ligneocellulosica ottenuta dal trattamento di frazioni ligneocellulosiche (potature/verde) da Raccolta Differenziata di rifiuti urbani ovvero da altri flussi analoghi provenienti da operazioni di manutenzione verde pubblico/privato e agricolo, cessa la qualifica di rifiuto ai sensi dell'art. 184-ter, comma 3) del D. Lgs. n. 152/2006 e smi e viene destinata prevalentemente a recupero energetico ed altre forme di recupero ( es. produzione substrati per biofiltri, materiali per la produzione di pannelli, produzione di pellet, materiale per pacciamatura). B.4 DESCRIZIONE DELL IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E DEPURAZIONE ARIA L impianto di aspirazione a servizio dell impianto in oggetto è dimensionato per mantenere in depressione le sezioni impiantistiche in cui vengono svolte lavorazioni responsabili dell emissione di sostanze odorigene e nello stesso tempo garantire l areazione del materiale in fase di biossidazione accelerata. In particolare: L edificio T, al cui interno sono ricavati 5 box dedicati alla ricezione e stoccaggio della FORSU e dei fanghi, è mantenuto in depressione da due ventilatori in grado di garantire una portata complessiva pari a mc/h. L aria aspirata da tale edificio è immessa nella sezione di biossidazione accelerata (edificio E). In caso di utilizzo di solo una parte dei box è previsto, ai fini del risparmio energetico, il funzionamento di un solo ventilatore di aspirazione; 17 di 32

18 L edificio dedicato alla triturazione della FORSU in ingresso (area X6) e alla formazione della miscela destinata alla sezione di digestione anaerobica, è mantenuta in depressione da un ventilatore in grado di garantire una portata complessiva pari a mc/h che viene azionato in condizioni di carico/scarico delle celle di digestione anaerobica; l aria aspirata è immessa nella sezione di biossidazione accelerata (edificio E). La depressione in tale edificio può essere anche assicurata da un ventilatore alternativo o supplementare in grado di garantire una portata massima pari a mc/h; tale ventilatore è utilizzato per il sistema d insufflazione della nuova corsia areata dell edificio E di ossidazione; Gli edifici C e D, dedicati alla ricezione, stoccaggio e triturazione dei rifiuti in ingresso e il cui utilizzo è previsto solo in condizioni non ordinarie di funzionamento a supporto delle strutture di ricezione presenti nell edificio T, possono essere mantenuti in depressione dal sistema di aspirazione esistente in grado di garantire una portata complessiva pari a mc/h che di norma sarà a servizio della sezione di triturazione e miscelazione di cui al punto precedente; l aria aspirata è immessa nella sezione di biossidazione accelerata (edificio E). In caso di non utilizzo degli edifici C e D (condizioni ordinarie di funzionamento dell impianto) tali edifici non saranno mantenuti in depressione; l edificio E dedicato alla biossidazione accelerata è mantenuto in depressione da 3 ventilatori in grado di garantire una portata complessiva massima pari a mc./h che convogliano l aria aspirata ai biofiltri di cui l impianto è dotato. L edificio è altresì dotato di impianto di insufflazione arie sotto i cumuli di materiale in fase di ossidazione costituito da un ventilatore per ogni corsia di ossidazione in grado di garantire una portata complessiva pari a mc/h e di aspirare aria sia dall interno dell edifico E che dall esterno. In particolare, la nuova corsia areata n.10 è servita da sistema d insufflazione autonomo sopra descritto eventualmente dotato di sistema di preriscaldo per l essicazione della biomassa ligneo-cellulosica; le celle di digestione anaerobica nella fase di scarico/carico sono mantenute in depressione da un sistema di ventilazione avente una portata nominale pari a m³/h; l aria aspirata viene avviata a trattamento nei biofiltri. 18 di 32

19 B.5 SCARICHI IDRICI Considerato che l'attività svolta nello stabilimento in oggetto è relativa al trattamento di rifiuti compostabili le acque destinate allo scarico in corso idrico superficiale sono costituite unicamente da acque meteoriche di dilavamento della viabilità, piazzali di servizio e pluviali (prima e seconda pioggia). La totalità delle acque nere (percolati, servizi igienici, acque meteoriche di dilavamento di aree di processo) viene raccolta in vasche dedicate e poi smaltita presso idonei impianti come rifiuto liquido. 19 di 32

20 Le acque meteoriche di prima pioggia da trattare ai sensi della DGR n. 286/2005 provengono dal dilavamento dei piazzali e vengono raccolte in un pozzetto di sollevamento, dotato di due pompe, e stoccate in una vasca di prima pioggia di capacità pari a circa 90 m3. Le acque di prima pioggia vengono primariamente recuperate per essere riutilizzate, compatibilmente con i quantitativi richiesti, all interno del ciclo produttivo per il controllo dell umidità dei biofiltri ed eventualmente dei cumuli in bi ossidazione. Le acque di prima pioggia in esubero rispetto ai fabbisogni produttivi, vengono avviate allo scarico S1/A, nel fosso perimetrale di via Traversagno, che confluisce nello scolo Nuovo Macallo, bacino idrografico del Canale Destra Reno, previa verifica analitica di conformità; I limiti da rispettare per lo scarico S1/A sono quelli indicati nella tabella 3 dell allegato 5 alla Parte Terza del D.Lps 152/06 e s.m.i. relativamente ai seguenti parametri: ph; COD; azoto ammcniacale, nitroso e nitrico; metalli (Al, As, Cd, Cr tot, Cr VI, Fe, Mn, Hg, Ni, Pb, Cu, Sn, Zn); SST. Le acque meteoriche di seconda pioggia, tramite pozzetti sfioratori e previo eventuale passaggio nel bacino di laminazione, arrivano direttamente al fosso perimetrale di via Traversagno (S1/B) e poi allo scolo Nuovo Macallo. Le acque meteoriche di dilavamento delle coperture degli edifici C ricezione, D pretrattamento e H - maturazione secondaria, della tettoia su piazzale L e della palazzina uffici, che possono ritenersi non contaminate, sono convogliate nel fosso interno al comparto (S1/D) che confluisce nel fosso perimetrale che corre lungo la via Traversagno, che a sua volta confluisce nello scolo Nuovo Macallo. Le acque meteoriche di dilavamento delle coperture dei edifici X2- Trasformatore, X3 locali motori, X4 digestori, X5 - area carico/scarico digestori, X6 triturazione, T - ricezione FORSU/Fanghi e del serbatoio percolato X1, sono convogliate, previo passaggio nel bacino di laminazione esistente in cui confluiscono anche le acque di seconda pioggia, al fosso perimetrale che corre lungo la via Traversagno (S1/B) che a sua volta confluisce nello scolo Nuovo Macallo. 20 di 32

21 B.6 EMISSIONI IN ATMOSFERA Nell impianto oggetto della presente procedura di screening sono individuabili i seguenti punti di emissioni convogliate in atmosfera le cui caratteristiche sono definite nel provvedimento di AIA vigente 1 : E1 ed E2 Biofiltri finalizzati al trattamento dell aria aspirata dagli edifici in cui si svolgono le operazioni di trattamento rifiuti più impattanti in termini di emissioni odorigene. Le caratteristiche principali dei suddetti punti di emissione sono riepilogate nella tabella seguente: (ognuno) Si precisa che la verifica della portata di aria avviata ai biofiltri viene effettua sul condotto comune di addizione dell aria ai biofiltri stessi (portata Nmc/h)). E3 - torcia di combustione biogas: dispositivo di emergenza che entra in funzione in caso di fermate dei motori e garantisce la termodistruzione del biogas prodotto dai digestori. Alla torcia è anche inviato il flusso di aria estratto dai digestori prima dell apertura degli stessi ai fini dell evacuazione del biogas residuo. Le caratteristiche del suddetto punto di emissione sono riepilogate nella tabella seguente: 1 Elenco aggiornato sulla base dei contenuti della Domanda i Rinnovo AIA del provvedimento di AIA vigente trasmessa il 01/03/ di 32

22 E4 ed E5 - scarico gas combusti del cogeneratore 1 e 2 dedicati allo sfruttamento energetico del biogas aventi le seguenti caratteristiche: (*) Il valore da considerare di 150 mg/nm3 di COT, è da riferire al valore non metanico, recependo ed estendendo per analogia quanto stabilito in esplicito nella DGR 1496 del 24/10/2011 E6 - ricambio aria locale trasformatore; E7 ricambio aria locale cogeneratori 1 e 2; E8 - ricambio aria locale quadri elettrici; E9 ricambio d aria locale trattamento biogas; E10/a E10/b - sistema di sovrapressione dei fermentatori (guardie idrauliche dispositivo di emergenza): tale sistema consente l evacuazione del biogas prodotto nei digestori anerobici che in condizioni normali di esercizio viene avviato ai cogeneratori. In caso di indisponibilità di questi ultimi la termodistruzione del biogas viene garantita dalla torcia di emergenza. Il sistema di gestione delle sovrapressioni dei digestori entra pertanto in funzione solo in caso di indisponibilità di entrambi i cogeneratori e della torcia di emergenza, garantendo anche in queste condizioni la massima sicurezza dell impianto; E11/a E11/b - camino di scarico aria di lavaggio (guardia idraulica dispositivo di emergenza). In condizioni ordinarie di funzionamento, prima dell apertura dei digestori anaerobici, un sistema aspirazione dedicato consente l evacuazione del biogas residuo in condizioni di sicurezza (lavaggio con i gas di scarico del motore ricchi in CO2), 22 di 32

23 inviando l aria aspirata alla Torcia (E3). Quando il tenore di metano all interno delle celle è sceso a livelli di sicurezza, un dispositivo di aspirazione, posto nella parte posteriore del digestore, provvede all afflusso continuo di aria fresca all interno del digestore stesso Tale sistema di aerazione entra in funzione immediatamente prima dell apertura del fermentatore e viene mantenuto attivo durante le fasi di riempimento e di svuotamento dello stesso, al fine di evitare il ristagno di cattivi odori all interno del digestore in presenza dell operatore addetto alla movimentazione del materiale con pala gommata. L aria aspirata in questa fase viene di norma avviata al sistema di biofiltrazione di cui l impianto è dotato (E1 E2). Il camino di scarico aria di lavaggio E11 funziona quindi solo durante la fase di inertizzazione dell aria interna ai fermentatori e solo nel caso in cui i biofiltri siano fuori servizio; E12 ed E13 - Scambiatori di calore acqua-aria cogeneratore 1 e 2 finalizzati al raffreddamento con aria del fluido refrigerante; E14 Caldaia alimentata a GPL per riscaldamento sala controllo e produzione acqua calda potenza termica nominale 23,5 kw; E15 - Caldaia alimentata a GPL per riscaldamento palazzina uffici potenza termica nominale 56 kw; E16 - Caldaia alimentata a GPL per la produzione di acqua calda palazzina uffici potenza termica nominale 23,5 kw; E17 Scambiatore di calore per condensazione biogas; E18 Ricambio d aria locale trasformatore; E19 Ricambio d aria cabina elettrica; E20 - Sistema di sovrapressione serbatoio percolato che consente l evacuazione del biogas in condizioni di emergenza. Di seguito vengono elencate le emissioni diffuse riconducibili alle attività svolte: ED1 Emissione diffusa da maturazione secondaria, raffinazione e stoccaggio materiali e rifiuti; ED2 - Emissione diffusa da triturazione, vagliatura, stoccaggio rifiuti ligneo cellulosici e da stoccaggio ACM, CFS, biomassa legnosa; 23 di 32

24 ED3 - Emissione diffusa da vasche di raccolta percolato (sfiato); ED4 Emissione diffusa da stoccaggio gasolio (sfiato); ED5 - Emissione diffusa da movimentazione rifiuti e da triturazione/stoccaggio rifiuti ligneo cellulosici; ED6 - Emissione diffusa da macchine operatrici, vagli mobili, trituratori mobili. Di seguito vengono elencate le emissioni diffuse riconducibili alle attività svolte: ED1 Emissione diffusa da maturazione secondaria, raffinazione e stoccaggio materiali e rifiuti; ED2 - Emissione diffusa da triturazione, vagliatura, stoccaggio rifiuti ligneo cellulosici e da stoccaggio ACM, CFS, biomassa legnosa; ED3 - Emissione diffusa da vasche di raccolta percolato (sfiato); ED4 Emissione diffusa da stoccaggio gasolio (sfiato); ED5 - Emissione diffusa da movimentazione rifiuti e da triturazione/stoccaggio rifiuti ligneo cellulosici; ED6 - Emissione diffusa da macchine operatrici, vagli mobili, trituratori mobili. 24 di 32

25 C BILANCIO DI ENERGIA C.1 STATO AUTORIZZATO Di seguito si riporta il bilancio di energia dell impianto in riferimento alle modalità di esercizio autorizzate con Provvedimento di AIA 3381 del 12/10/2012, effettuato sulla base delle ipotesi di seguito specificate: quantitativo annuo di FORSU avviata a digestione anaerobica pari alla capacità di trattamento autorizzata di t/anno; portata volumetrica specifica attesa di biogas pari a 105 m 3 /tonn 2 di FORSU in ingresso. Rispetto al progetto definitivo della sezione di digestione anaerobica a suo tempo approvato, in cui si era assunta una producibilità specifica di biogas pari a 90 m 3 per tonnellata di FORSU in ingresso, in fase di avviamento dell impianto si sono stimati valori superiori che, anche sulla base dei dati disponibili in letteratura e registrati in impianti analoghi, si ipotizza possano raggiungere 105 m 3 per tonnellata di FORSU in ingresso (c.a. + 15%). portata ponderale giornaliera di biogas avviato a recupero energetico (R1) pari a 10 t/gg (cfr. con Provv del 12/10/2012 allegato E p.to E.1.1). 2 Calcolato alla temperatura di 40 C 25 di 32

26 1 Ricezione e pretrattamento IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO Digestione Anaerobica Ossidazione e Raffinazione Torcia 2 Recupero energetico Motori endotermici 3 6 Energia Termica Energia Elettrica Dissipazione o altre utenze Riscaldamento digestori e serbatoio percolato Rete di distribuzione energia elettrica 9 CORRENTE u.d.m. Stato autorizzato 2 1 Dati generali di progetto FORSU da RD in ingresso t/a Biogas a produzione energetica/ termodistruzione in Torcia Portata volumetrica specifica attesa Sm 3 /t 100 m 3 /t 105 Portata volumetrica biogas attesa Sm 3 /a m 3 /a Portata volumetrica biogas avviato a recupero energetico Sm 3 /a Portata volumetrica biogas avviato a termodistruzione in torcia Sm 3 /a % CH4 media % 60% % CO2 media % 35% %N2 media (+ altri gas in tracce) % 5% kg/m 3 1,0 Densità media biogas kg/sm 3 1,1 kg/nm 3 1,2 Portata ponderale biogas attesa t/a Portata ponderale biogas avviato a recupero energetico t/a t/gg 10 Portata ponderale biogas avviato a termodistruzione in torcia t/a 847 Coefficiente di disponibilità motori % 95 Potenza immessa combustibile motori kw Energia immessa combustibile motori MWh/a Energia termica totale (comprese dissipazioni) 26 di 32

27 CORRENTE u.d.m. Stato autorizzato 2 Energia termica totale MWh/a Perc. energia termica recuperabile % 40% En. termica recuperabile annua MWh/a Potenza termica recuperabile kw 805 Perc. energia termica non recuperabile % 20% En. termica non recuperabile annua MWh/a Potenza termica non recuperabile kw Energia termica utilizzata Percentuale energia termica utilizzata (stima) % 20% Energia termica utilizzata annua MWh/a Potenza termica utilizzata kw Energia termica dissipata o altre utenze En. termica dissipata (o altre utenze) MWh/a Pot. termica dissipata (o altre utenze) kw Energia elettrica prodotta lorda Rendimento elettrico % 40,1% En. Elettrica producibile MWh/a Potenza elettrica kw Energia elettrica utilizzata per ausiliari Energia elettrica ausiliari (stima) MWh/a 708 Consumi ausiliari (rispetto a lorda) % 10,5% 8 Energia elettrica prodotta immessa in rete % Perdite di trasformazione (stima) % 1% Perdite di trasformazione MWh/a 67 Energia elettrica immessa in rete MWh/a Potenza elettrica immessa in rete kw Energia elettrica acquistata per consumi altre utenze Coeff. di utilizzo medio altre utenze % 60% Pot. El. Consumi altre utenze kw 300 En. El. consumata altre utenze annua MWh/a Come si evince dal bilancio di energia sopra riportato riferito alla configurazione di esercizio attualmente autorizzata, che prevede una portata ponderale giornaliera massima di biogas avviabile a recupero energetico pari a 10 t/gg, circa il 20% del biogas producibile in fase di digestione anaerobica deve necessariamente essere avviato a termodistruzione in torcia e sottratto alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. In tali condizioni la potenza termica immessa con il combustibile e la potenza elettrica di esercizio dei motori per lo sfruttamento del biogas non possono essere saturati attestandosi a valori inferiori rispetto ai valori di targa autorizzati. La potenza termica immessa con il combustibile, 27 di 32

28 pari a kw, risulta inferiore rispetto alla massima autorizzata pari a kw (- 19 % c.a.); analogamente la potenza elettrica di esercizio pari a 807 kw, risulta inferiore rispetto alla massima autorizzata pari a 998 kw (- 20 % c.a.). Risultano inoltre di difficile gestione le prevedibili fluttuazioni della portata ponderale giornaliera di biogas correlate alla variazione della composizione del biogas prodotto (variazione della % di metano), a sua volta funzione del tenore di materiale organico nella FORSU in ingresso, nonché all andamento del processo di digestione anaerobica. Con particolare riferimento alla FORSU in ingresso si sottolinea come la composizione di tale matrice sia soggetta a variazioni significative legate alla stagionalità della produzione, nonché a potenziali variazioni nel medio, lungo periodo legate allo sviluppo della raccolta differenziata. Per quanto sopra risulta pertanto evidente, al fine di raggiungere l obiettivo di massimizzare la produzione di energia da fonti rinnovabili e limitare la termodistruzione del biogas in torcia, la necessità di procedere quanto prima all incremento della portata massima giornaliera e annua di biogas avviato a recupero energetico. C.2 STATO DI PROGETTO Di seguito si riporta il bilancio di energia dell impianto considerando l esercizio a pieno regime delle sezioni impiantistiche di digestione anaerobica e recupero energetico, massimizzando lo sfruttamento energetico del biogas (operazione R1) e conseguentemente riducendo la portata ponderale di biogas avviato a termodistruzione in torcia. In particolare nel bilancio di energia relativamente allo stato di progetto si sono rimosse le limitazioni relative alla portata ponderale giornaliera e annuale di biogas avviabile a sfruttamento energetico (operazione R1), di cui al Provv. di AIA vigente 3381 del 12/10/2012 allegato E sez. E.1 p.to 1) 28 di 32

29 che non consentirebbero, stante la producibilità specifica di biogas rilevata ed attesa, il completo sfruttamento energetico del biogas prodotto in fase di digestione anaerobica. Sulla base delle assunzioni sopra specificate è stato definito il seguente bilancio di energia: CORRENTE u.d.m. Stato di progetto 1 Dati generali di progetto FORSU da RD in ingresso t/a Biogas a produzione energetica/ termodistruzione in Torcia Portata volumetrica specifica attesa Sm 3 /t 100 m 3 /t 105 Portata volumetrica biogas attesa Sm 3 /a m 3 /a Portata volumetrica biogas avviato a recupero energetico Sm 3 /a Portata volumetrica biogas avviato a termodistruzione in torcia Sm 3 /a % CH4 media % 60% % CO2 media % 35% %N2 media (+ altri gas in tracce) % 5% kg/m 3 1,0 Densità media biogas kg/sm 3 1,1 kg/nm 3 1,2 Portata ponderale biogas attesa t/a Portata ponderale biogas avviato a recupero energetico t/a t/gg 12 Portata ponderale biogas avviato a termodistruzione in torcia t/a 26,5 Coefficiente di disponibilità motori % 95 Ore funzionamento motore h/a Potenza immessa combustibile motori kw Energia immessa combustibile motori MWh/a Energia termica totale (comprese dissipazioni) Energia termica totale MWh/a Perc. energia termica recuperabile % 40% En. termica recuperabile annua MWh/a Potenza termica recuperabile kw 995 Perc. energia termica non recuperabile % 20% En. termica non recuperabile annua MWh/a Potenza termica non recuperabile kw Energia termica utilizzata Percentuale energia termica utilizzata (stima) % 16% Energia termica utilizzata annua MWh/a Potenza termica utilizzata kw Energia termica dissipata o altre utenze En. termica dissipata (o altre utenze) MWh/a Pot. termica dissipata (o altre utenze) kw Energia elettrica prodotta lorda 29 di 32

30 CORRENTE u.d.m. Stato di progetto Rendimento elettrico % 40,1% En. Elettrica producibile MWh/a Potenza elettrica kw Energia elettrica utilizzata per ausiliari Energia elettrica ausiliari (stima) MWh/a 708 Consumi ausiliari (rispetto a lorda) % 8,5% 8 Energia elettrica prodotta immessa in rete % Perdite di trasformazione (stima) % 1% Perdite di trasformazione MWh/a 83 Energia elettrica immessa in rete MWh/a Potenza elettrica immessa in rete kw Energia elettrica acquistata per consumi altre utenze Coeff. di utilizzo medio altre utenze % 60% Pot. El. Consumi altre utenze kw 300 En. El. consumata altre utenze annua MWh/a Dall esame dei dati sopra riportati emerge che nella configurazione di esercizio proposta, considerando una producibilità del biogas pari a 105 mc/tonn, il biogas avviato a recupero energetico aumenta in maniera significativa, determinando un corrispondente aumento dell energia elettrica prodotta (+26,5 % rispetto allo stato autorizzato). Di contro il quantitativo di biogas termodistrutto in torcia risulta minore e pari allo 0,6% v/v del biogas complessivamente prodotto (nello stato autorizzato risulta pari al 20%). Nelle condizioni di esercizio sopra specificate viene saturato il carico termico nominale dei motori alimentati a biogas, massimizzando la produzione di energia da fonti rinnovabili (potenza termica immessa con il combustibile pari al valore nominale di targa kw). La portata ponderale giornaliera di biogas stimata risulta pari a c.a. 12 tonn/gg; il quantitativo di biogas annualmente recuperato (operazione R1) risulta pari a c.a tonn/anno; tali valori, che sono da ritenersi indicativi, risultano superiori rispetto ai limiti attualmente fissati nel provvedimento di AIA vigente rispettivamente di 10 t/gg e 3600 t/anno (cfr. con Provv del 12/10/2012 allegato E p.to E.1.1) e possono variare in base alla composizione del biogas prodotto, a sua volta funzione del tenore di materiale organico nella FORSU in ingresso, nonché dell andamento del processo di digestione anaerobica. Di seguito, in riferimento allo scenario in esame, si riporta la variazione della portata ponderale giornaliera in funzione della percentuale di metano nel biogas: 30 di 32

31 18 17 Portata biogas (R1) t/gg % 30% 35% 40% 45% 50% 55% 60% 65% % CH4 Per quanto sopra al fine di poter gestire le prevedibili fluttuazioni nella produzione di biogas, anche conseguenti alla variazione delle caratteristiche della FORSU in ingresso, nonché le situazioni non ordinarie di funzionamento dell impianto, massimizzando la produzione di energia elettrica, l intervento che viene valutato nel presente studio di compatibilità ambientale va ricondotto all incremento della portata ponderale di biogas da avviare a recupero energetico. In particolare si valuta cautelativamente che la quantità massima annuale di biogas destinato all operazione R1 possa essere fissata pari a t/anno. Si ritiene invece che possa essere ragionevolmente eliminato il vincolo relativo alla quantità massima giornaliera di biogas da destinare a recupero, in ragione della sua estrema variabilità legata alle condizioni di esercizio della sezione di digestione anaerobica, fermo restando il monitoraggio di processo relativamente a tale parametro e la quantità massima di biogas avviabile a R1 annualmente (6000 t/anno). Si sottolinea fin da ora che l intervento in esame non implica, a livello impiantistico e strutturale, alcuna modifica dell impianto esistente, configurandosi a tutti gli effetti come modifica delle modalità di esercizio della sezione di recupero energetico esistente al fine di esercire la stessa al carico termico nominale di progetto e conseguentemente massimizzare il recupero di energia da fonti rinnovabili (biogas prodotto dalla sezione di digestione anaerobica). 31 di 32

32 D IMPORTO DELLE OPERE L intervento oggetto di valutazione NON comporta la realizzazione di modifiche impiantistiche; configurandosi come modifica delle condizioni di esercizio della sezione di recupero energetico del biogas già autorizzata ed esistente. Per quanto sopra ai sensi dell art. 28, comma 1 della L.R. 9/99 e s.m.i. le spese per le istruttorie relative alla procedura in oggetto sono determinate forfettariamente pari a 500 euro. 32 di 32

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