TSUNAMI UN ANNO DOPO. L impegno di Caritas Italiana accanto alle popolazioni colpite. tsunami
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1 TSUNAMI UN ANNO DOPO L impegno di Caritas Italiana accanto alle popolazioni colpite tsunami
2 COORDINAMENTO REDAZIONALE Francesco Paletti PROGETTO GRAFICO: CAMERACHIARA - ROMA STAMPA: SINTESI GRAFICA - ROMA HANNO COLLABORATO Danilo Feliciangeli e Gianluca Ranzato (Ufficio Asia) Stefano Gnes (Indonesia) Eleonora Albanese ed Elisa Rosignoli (India) Michele Cesari (Maldive) Anna Minuto (Thailandia)
3 INDICE 3 PRESENTAZIONE INTRODUZIONE TSUNAMI UN ANNO DOPO INDONESIA SRI KANKA INDIA THAILANDIA MALDIVE ALTRI PAESI COLPITI GLOSSARIO
4 4 PRESENTAZIONE I QUATTRO PERCHÈ DI UNA PRESENZA di Mons. Vittorio Nozza direttore Caritas Italiana Queste poche pagine non sono certo sufficienti, per raccontare il cammino che Caritas Italiana ha intrapreso fin dai giorni subito successivi all enorme disastro naturale che il 26 dicembre 04 ha messo in ginocchio il sud est asiatico. Le statistiche, i numeri e le voci di budget, per quanto rispondenti ad una necessaria funzione descrittiva, non possono raccontare il faccia a faccia con la tragedia, la fatica di abitare l emergenza con la delicatezza dell ospite e il senso di responsabilità adeguato alla gravità della situazione, la scelta di mettersi a servizio da compagni di strada e non da mestri. Queste pagine vogliono essere un adempimento ad un dovere di correttezza e trasparenza nei confronti delle migliaia di persone che diversi mesi fa hanno scelto Caritas Italiana e le Caritas diocesane d Italia quale soggetto cui rivolgersi per esprimere la loro solidarietà nei confronti di popolazioni piegate dalla furia dalla natura. Per completezza d informazione, però, è necessario accennare anche ai perchè, ossia alle modalità di presenza e alle scelte strategiche di Caritas Italiana nei Paesi colpiti dallo tsunami. Rispondono a quattro linee strategiche prioritarie: un impegno di lungo periodo per andare oltre la logica dell emergenza; l accompagnamento alle Caritas e alle chiese sorelle attraverso la presenza di operatori espatriati in loco; il partire dagli ultimi, ossia da coloro che sono rimasti ai margini dell emergenza umanitaria; soprattutto, il mettersi alla scuola dei poveri in quanto convinti che da questa relazione di prossimità le nostre comunità possano trarne giovamento in termini di umanità e di competenza. È a partire da questa motivazione, che continueremo a lavorare al fianco delle vittime dello tsunami. Grazie ancora, nella speranza di essere all altezza della responsabilità affidataci.
5 INTRODUZIONE 5 QUANDO LA SCOMMESSA È SULLA RELAZIONE Paolo Beccegato Responsabile Area Internazionale Caritas Italiana I numeri non possono raccontare la trama di relazioni. I numeri si dice, e spesso è vero, uniformano e spersonalizzano. Eppure le cifre hanno anche un potere didascalico straordinario. Da qui la scelta d introdurre questa pubblicazione, fatta soprattutto di dati e informazioni, a partire da alcune cifre. Un modo, ad un anno di distanza, per guardare con lucidità a quell immane tragedia che è stata lo tsunami e alle scelte e strategie conseguenti di Caritas Italiana. 190mila. Sono le vittime accertate. Che potevano essere meno se sul pianeta la tecnologia e il know-how fossero distribuiti un pò più equamente e se l uomo non si fosse dato ad uno sfruttamento intensivo delle risorse naturali. Se, ad esempio, nell Oceano Indiano ci fosse stato un sistema d allerta collegato ad un satellite come quello situato alle Hawaii per il Pacifico. Oppure se non si fosse proceduto ad uno sfruttamento intensivo della fascia costiera togliendo spazio alla vegetazione (in primo luogo alle foreste di mangrovie). Se ciò fosse accaduto sicuramente la contabilità delle vittime sarebbe stata inferiore. Da qui una prima indicazione che riguarda tutte le organizzazioni, governative e non, impegnate nei piani di riabilitazione post-tsunami: pensare programmi di sviluppo sostenibile nei Paesi del sud-est asiatico significa interrogarci anche sulla sicurezza e sulla compatibilità ambientale degli stessi milioni di euro. È il risultato della colletta nazionale, la cifra più alta mai raccolta da Caritas Italiana. Lo stesso vale per il network di Caritas Internationalis, per le agenzie delle Nazioni Unite e per tutte le organizzazioni non governative. In sedi più adeguate sarà importante riflettere sulle ragioni di questa enorme ondata di solidarietà e sulle conseguenze del persistere di emergenze umanitarie ricche ed emergenze umanitarie dimenticate. Qui, forse, importa sottolineare la responsabilità di chi è chiamato a gestire tale massa di risorse. Chiaramente, quando si lavora in emergenza, è importante fare presto. Ma passata quella fase emerge soprattutto il bisogno di fare bene. In questo senso ci pare doveroso un
6 6 INTRODUZIONE appello alla comunità cristiana: un richiamo alla vigilanza anche quando, lentamente, i riflettori si spegneranno. Ed esigere non tanto che si faccia presto, quanto che si faccia bene. 3. Sono i conflitti dimenticati ai margini dello Tsunami. Quello di Banda Aceh in Indonesia, la guerriglia separatista nel nord dello Sri Lanka e quello dell autonomismo nelle province meridionali della Thailandia. Tre spie di una situazione che devono indurre ad una particolare cautela e ad un approccio con i diversi Paesi che tenga conto il più possibile della storia di ciascun di essi e di una complessità che va oltre il singolo evento, per quanto enormemente tragico come lo tsunami. 12. Sono gli operatori espatriati di Caritas Italiana presenti nei Paesi colpiti da Tsunami. Sei in Sri Lanka, due in Indonesia e India e uno in Thailandia e uno alle Maldive. Questo dato racconta di una strategia e di una modalità di presenza: eccezion fatta per quello alle Maldive, dove non esiste alcuna comunità cristiana, tutti gli altri sono inseriti nelle strutture delle Caritas e della chiesa locale. Formalmente non esiste alcun progetto di cui Caritas Italiana abbia la titolarità esclusiva. In tutti i contesti dove è stato possibile, la scelta strategica è stata quella di sostenere sia economicamente che con personale in loco - progettualità e interventi pensati insieme alla chiesa e alle comunità locale. Nella diversità dei percorsi, dei contesti e dei singoli programmi, se si vuol ricercare un filo rosso in questo primo anno di lavoro nel sud-est asiatico questo sta proprio nella scelta di stare e fare con e nello scommettere sulla relazione. Compagni di strada e non maestri.
7 Tsunami è una parola giapponese che significa onda del porto. TSUNAMI, UN ANNO DOPO Cifre e dati di un emergenza umanitaria e dell impegno di Caritas Italiana
8 8 TSUNAMI Che cosa è uno Tsunami UN TRENO D ONDA CHE VIAGGIA A 700 CHILOMETRI ORARI Tsunami è una parola giapponese che significa onda del porto. Da un punto di vista scientifico è definito come un treno d onda generata in un corpo d acqua da un impulso repentino che ne sposta verticalmente una colonna. Uno tsunami può essere generato da frane, eruzioni vulcaniche, esplosioni, caduta di meteoriti o da terremoti come è accaduto il 26 dicembre del 2004 a causa di un sisma sottomarino di potenza devastante (magnitudine 9.0 della scala Ritcher) con epicentro poche miglia al largo dell isola di Simeulue, lungo la costa occidentale di Sumatra (Indonesia). L onda di un tsunami ha caratteristiche molto diverse da quelle generate dal vento. Si tratta di onde che possono viaggiare ad una distanza fra loro anche superiore a 100 chilometri e ad una velocità che può toccare i 700 chilometri e orari. Quando si abbattono sulla costa possono raggiungere i 30 metri di altezza. La potenza del sisma del dicembre scorso è attestata, oltreché dalla magnitudine, anche dalla durata: rilevazioni scientifiche hanno dimostrato che il sisma si è protratto per circa dieci minuti, un fenomeno decisamente inusuale se si considera che, mediamente i terremoti hanno una durata pari a qualche decina di secondi. La mappa illustra come il treno d onda si è spostato nel bacino dell Oceano Indiano.
9 TSUNAMI 9 Tsunami: l impatto 190MILA VITTIME IN MENO DI MEZZA GIORNATA Dall Indonesia e lo Sri Lanka fino al Sud Africa, toccando Thailandia e Somalia, Myanmar e Tanzania, Seycehelles e Bangladesh. In tutto 14 Paesi e 2 continenti. È enorme il tributo di vittime e distruzione riscosso dallo Tsunami del dicembre di un anno fa. Talmente grande che, a 12 mesi dalla catastrofe, ancora non è possibile una quantificazione abbastanza precisa delle persone che hanno perso la vita nella tragedia. La stima più prudente è di OCHA (l Ufficio di Coordinamento per gli Affari Umanitari delle Nazioni Unite) secondo cui tsunami sarebbe costata la vita a circa Tra quelle più drammatiche, invece, vi è quella pubblicata dall autorevole New York Times per il quale la macabra contabilità delle vittime raggiungerebbe le unità. Quella riportata in questa pagina è la stima pubblicata da Caritas India a partire dalle informazioni raccolte in collaborazione con il network delle Caritas dell Asia. VITTIME INDONESIA SRI LANKA INDIA THAILANDIA SOMALIA 298 MALDIVE 82 MALESIA 68 MYANMAR 61 TANZANIA 10 SEYCHELLES 3 BANGLADESH 2 SUD AFRICA 2 KENYA 1 YEMEN 1 TOTALE
10 10 TSUNAMI L IMPEGNO DI CARITAS ITALIANA Caritas Italiana è impegnata in 8 dei 14 Paesi colpiti da Tsunami. Ovviamente è presente, anche con personale espatriato, in quelli più pesantemente colpiti come Indonesia, Sri Lanka, India e Thailandia, a cui devono essere aggiunte anche le Maldive. Ma anche in alcuni di quelli colpiti in modo meno catastrofico come Myanmar, Somalia e Kenya, nonostante comunque un attenzione a tutta l area colpita dal maremoto, in coordinamento con la rete di Carits Internationalis. TIPOLOGIA INTERVENTO ESPATRIATI BUDGET ALLOCATO (A) INDONESIA SRI LANKA INDIA THAILANDIA MALDIVE MYANMAR SOMALIA E KENYA Programmi di emergenza, riabilitazione e sviluppo Appoggio e formazione della Caritas diocesana di Sibolga Programmi di emergenza, riabilitazione e sviluppo, con particolare attenzione alla diocesi di Colombo (SOA); Accompagnamento ai programmi nazionali Pace e Animazione; Programma di riabilitazione post-emergenza e capacity building per la Caritas locale nella diocesi di Chilaw; Sostegno e Accompagnamento al Children Programme della Caritas diocesana di Jaffna Programma di emergenza, riabilitazione e sviluppo (SOA); Programmi di ricostruzione, sviluppo e tutela dei diritti per le minoranze (Isole Andamane e Nicobare) Programma di emergenza, riabilitazione e sviluppo (SOA); Programmi di ricostruzione, sviluppo e tutela dei diritti per le minoranze (Surat Thani) Programmi di sostegno al sistema socio-sanitario locale Programma di sostegno al sistema educativo locale; Programmi di ripristino di attività agricole e delle strutture socio-sanitarie; Programmi di rifornimento idrico. Programma di riabilitazione post-emergenza e sviluppo Fondo per programmi di sviluppo di lungo periodo TOTALE milioni 6.2 milioni 7 milioni 1.6 milioni 2.2 milioni 750mila 250mila 4 milioni 24.5 milioni
11 Prima tsunami, poi il terremoto: due catastrofi naturali nello spazio di tre mesi. L Indonesia, in particolare la regione di Banda Aceh (la INDONESIA punta settentrionale dell isola di Sumatra) è il Paese più vicino all epicentro del sisma marino del 26 Dicembre 05. E conseguentemente quello maggiormente colpito dal disastro
12 12 INDONESIA LE PROPORZIONI DELLA TRAGEDIA Prima tsunami, poi il terremoto: due catastrofi naturali nello spazio di tre mesi. L Indonesia, in particolare la regione di Banda Aceh (la punta settentrionale dell isola di Sumatra) è il Paese più vicino all epicentro del sisma marino del 26 Dicembre 04. E conseguentemente quello maggiormente colpito dal disastro naturale. Lo tsunami. LA PROVINCIA DI BANDA ACEH La contabilità della catastrofe umanitaria, per quanto arida, offre un idea dell enormità del disastro. Oltre 126 mila vittime in tutto il Paese (incluse le isole di Pulau Aceh, Simuele e Nias). 124mila nella sola regione di Banda Aceh. 100 mila i cosiddetti scomparsi e 550mila gli sfollati. Catastrofica la situazione a Banda Aceh: abitazioni completamente distrutte e seriamente danneggiate; 459 strutture sanitarie rase al suolo; 708 scuole scomparse, edifici di culto cancellati, ponti crollati e km di strade distrutte. La Banca Mondiale ha stimato che i danni causati dalla distruzione ammontano a circa 3.5 miliardi di dollari. Il terremoto Il 28 marzo 05 un terremoto con magnitudine 8.7 della scala Ritcher ha messo in ginocchio le isole di Nias e Simeulue, già colpite da tsunami per quanto in modo che meno grave rispetto alla regione di Banda Aceh. Oltre 900 le vittime causate dal sisma. Pesantemente colpita la città di Gunung Sitoli, capoluogo dell isola di Nias, dove è stato danneggiato circa l 85% degli edifici. Le regioni maggiormente colpite dallo Tsunami e dal terremoto si trovano nelle diocesi di Medan e Sibolga
13 INDONESIA 13 L INTERVENTO DI CARITAS ITALIANA E DELLA RETE DI CARITAS INTERNATIONALIS Dall emergenza ai programmi di sviluppo passando attraverso il rafforzamento delle strutture socio-assistenziali della chiesa locale, segnatamente quelle delle diocesi di Medan e Sibolga. È la strategia del cosiddetto SOA elaborato dal network di Caritas Internationalis, un programma di un anno e mezzo, prolungabile, che prevede un impegno economico complessivo delle Caritas nazionali che vi hanno aderito pari a circa 23.4 milioni di euro. Il programma si divide in 7 diverse aree di lavoro: Aiuti d emergenza: distribuzione di generi alimentari, tende, zanzariere e utensili da cucina a circa 139mila persone. Ricostruzione delle infrastrutture, particolarmente nella regione di Banda Aceh. Ad ottobre 04 erano stati completati 23 progetti e 84 erano in corso d opera. Fra questi ultimi anche 13 edifici religiosi (moschee e chiese), 12 strutture sanitarie e 6 scuole. Ricostruzione abitazioni. Il network Caritas è impegnato nella ricostruzione ex novo di abitazioni e nella riparazione di 727 case danneggiate. Sostegno socio-sanitario: La costruzione di un ospedale distrettuale, la donazione di apparecchiature e materiale specialistico e la promozione di percorsi formativi per 400 levatrici impegnate nell assistenza medica delle donne in gravidanza.
14 14 INDONESIA Sostegno alla ripresa socio-economica attraverso la donazione di barche, motori e, in generale, degli strumenti di lavoro alle famiglie cui sono stati rubati dal maremoto. Supporto psico-sociale attraverso attività di trauma counselling di cui beneificano, totalmente, circa 40mila persone. Sostegno alla chiesa locale e promozione della Caritas diocesana di Sibolga attraverso un lavoro d accompagnamento di medio-lungo periodo. Caritas Italiana si è economicamente impegnata in Indonesia per 2.5 milioni di euro ed è attualmente presente nell isola di Nias con due operatori impegnati nella realizzazione di numerosi progetti a beneficio delle fasce più povere della popolazione e nell accompagnamento e la formazione della Caritas diocesana di Sibolga. INDONESIA POPOLAZIONE SUPERFICIE CAPITALE LINGUA kmq GIACARTA ( abitanti) BAHASA INDONESIA ASPETTATIVA DI VITA 66.8 anni PNL PRO CAPITE $ 710 ALFABETI 87% POPOLAZIONE CON MENO DI 1 $ AL GIORNO 7.2% MORTALITÀ SOTTO I 5 ANNI MORTALITÀ MATERNA RELIGIONE 45 ogni mille nati vivi 230 ogni 100mila nati vivi ISLAM (86%), CRISTIANA (10%, di cui 2.8% cattolici).
15 Il 26 dicembre 04, due ore dopo il terremoto sottomarino al largo di Sumatra, un enorme massa d acqua si è abbattuta sulle coste SRI LANKA dello Sri Lanka, l isola situata sotto la punta meridionale del subcontinente indiano. Sommersi circa i 2/3 della fascia costiera da Jaffna, nella regione nord-orientale, fin sopra la capitale Colombo, nella parte
16 16 SRI LANKA LE PROPORZIONI DELLA TRAGEDIA Il 26 dicembre 04, due ore dopo il terremoto sottomarino al largo di Sumatra, un enorme massa d acqua si è abbattuta sulle coste dello Sri Lanka, l isola situata sotto la punta meridionale del sub-continente indiano. Sommersi circa i 2/3 della fascia costiera da Jaffna, nella regione nord-orientale, fin sopra la capitale Colombo, nella parte occidentale. In tutto mille chilometri di costa e 13 distretti. Circa 38mila le vittime. Novecento, invece, i bambini resi orfani dallo Tsunami. In generale, secondo la Banca Mondiale, sarebbero circa due milioni le persone, direttamente o indirettamente, colpite dalla catastrofe. In pratica uno srilankese su dieci. Pesantemente colpiti anche gli edifici e le infrastrutture. A cominciare dalle abitazioni. 99mila quelle distrutte e 46 mila danneggiate. Notevole anche l impatto sulle strutture educative e sanitarie: danneggiate 168 scuole, 4 università, 13 centri di formazione professionale e 92 strutture sanitarie. Particolarmente colpita la pesca e il turismo. Il 65% della flotta peschereccia srilankese è stata distrutta o danneggiata e circa 100mila pescatori sono rimasti disoccupati. Considerevole l impatto anche nel settore alberghiero e della ristorazione: la capacità ricettiva nelle zone colpite è diminuita del 26% e 27mila persone hanno perso il posto di lavoro. Secondo la Banca Mondiale, per rimettere in piedi il Paese saranno necessari non meno di 1.3 miliardi di euro.
17 SRI LANKA 17 L INTERVENTO DI CARITAS ITALIANA E DELLA RETE DI CARITAS INTERNATIONALIS Il lavoro accanto alle vittime del maremoto nell ambito del SOA, il programma triennale del network di Caritas Internationalis. Ma anche un attenzione privilegiata ai fenomeni e ai problemi strutturali dello Sri Lanka con il supporto a due programmi di Caritas Sri Lanka programmi nazionali Animazione e Pace-, senza dimenticare le povertà dimenticate ai margini delle grandi emergenze umanitarie, come nel caso dell impegno nella diocesi di Chilaw. Il lavoro di Caritas Italiana in Sri Lanka si muove lungo queste tre direttrici. Il programma triennale del network Caritas. È un programma complesso di lungo periodo che si propone di accompagnare Caritas Sri Lanka e le Caritas diocesane investite dal maremoto in differenti aree di lavoro: dalla ricostruzione al sostegno socio-economico, passando per il supporto supporto psicosociale. Un primo bilancio: Rifugi temporanei: Abitazioni ricostruite: Abitazioni riparate: 577 Barche consegnate: 534 Motori: 320 Reti da pesca: Beneficiari di programmi agricoli: 592 famiglie Progetti di tutela ambientale: 1 Sostegno a piccole attività economiche: famiglie beneficiari di sostegno psico-sociale: SRI LANKA - I DISTRETTI COLPITI
18 18 SRI LANKA Il Programma Nazionale Animazione e il Programma Nazionale Pace. Sono i due principali programmi nazionali di Caritas Sri Lanka: il primo si propone la promozione di percorsi comunitari sostenibili di emersione dalla marginalità, il secondo si occupa della promozione di percorsi di pace a livello di comunità di base. Caritas Italiana sostiene entrambi i programmi con un impegno di triennale. Sostegno economico: 270mila euro Programma Nazionale Animazione e 150mila euro Programma Nazionale Pace. Programma Chilaw. È un programma di supporto integrale alla diocesi e al suo territorio: dalle vittime del maremoto al rafforzamento della Caritas diocesana. Per Caritas Italiana un impegno almeno biennale per un totale di poco meno di 1.5 milioni di euro. Attualmente Caritas Italiana è presente in Sri Lanka con 6 operatori espatriati, impegnati sia a livello nazionale, nei programmi di Caritas Sri Lanka, sia nelle Caritas diocesane di Chilaw, Colombo e Jaffna. Caritas destinerà ai programmi di riabilitazione post-tsunami e di sviluppo circa 6.2 milioni di euro. SRI LANKA POPOLAZIONE SUPERFICIE CAPITALE LINGUA kmq COLOMBO ( abitanti) CINGALESE ASPETTATIVA DI VITA PNL PRO CAPITE $ 840 ALFABETI 92% 72.6 anni POPOLAZIONE CON MENO DI 1 $ AL GIORNO 6.6% MORTALITÀ SOTTO I 5 ANNI MORTALITÀ MATERNA RELIGIONE 19 ogni mille nati vivi 29 ogni 100mila nati vivi BUDDISMO(70%), INDUISMO (15.5%), ISLAM (7.6%) E CRISTIANESIMO (7.5% di cui 7.3% cattolici).
19 La mattina del 26 dicembre 04 un onda fra i tre e i dieci di altezza è partita più o meno dal cuore del Golgo del Bengala, ha spazzato l arcipelago INDIA delle Andamane ed è andata ad abbattersi sulle coste degli stati indiani che si affacciano sul Golfo del Bengala: Tamil Nadu soprattutto, ma anche Andhra Pradesh, Kerala e il territorio
20 20 INDIA LE PROPORZIONI DELLA TRAGEDIA La mattina del 26 dicembre 04 un onda fra i tre e i dieci m. di altezza è partita più o meno dal cuore del Golgo del Bengala, ha spazzato l arcipelago delle Andamane ed è andata ad abbattersi sulle coste degli stati indiani che si affacciano sul Golfo del Bengala: Tamil Nadu soprattutto, ma anche Andhra Pradesh, Kerala e il territorio dell unione di Pondicherry. L onda si è abbattuta su km di costa, penetrando all interno in alcuni casi anche per tre chilometri Le vittime sono state , prevalentemente (73%) concentrate nel Tamil Nadu 150mila le abitazioni distrutte o gravemente danneggiate Quasi 9mila ettari di terreni coltivati sono stati resi improduttivi dalla penetrazione di acqua salata. Anche in India pesantemente colpito il settore della pesca: tsunami ha distrutto quasi grandi pescherecci, oltre 32mila imbarcazioni di medie dimensioni e circa 35mila catamarani in legno per la pesca sotto costa. Le famiglie direttamente o indirettamente colpite dal maremoto sono 645mila. Pesante il bilancio anche negli arcipelaghi delle Andamane e Nicobare: le vittime accertate e i dispersi. Allestiti 149 campi profughi in cui sono state accolte quasi 40mila persone.
21 INDIA 21 Secondo la Banca Mondiale sarà necessario quasi 1 miliardo di euro per rimediare ai danni causati dallo tsunami. L INTERVENTO DI CARITAS ITALIANA E DELLA RETE DI CARITAS INTERNATIONALIS Anche in India l intervento di Caritas Italiana si colloca all interno del SOA, il programma di riabilitazione post-tsunami coordinato da Caritas India e sostenuto dal network di Caritas Internationalis. Un programma biennale ( ) che si propone di accompagnare le popolazioni colpite dal disastro dall emergenza alla rinascita socio-economica. Le linee strategiche del piano sono state elaborate, nel febbraio 05, da un team di esperti provenienti da varie Caritas nazionali, incluso uno di Caritas Italiana. Cinque le aree di lavoro individuate: Emergenza. Distribuzione generi alimentari (5.373 beneficiari) Assistenza medica ( beneficiari) Accesso all acqua potabile (1.300 beneficiari). Interventi educativi. Distribuzione materiale scolastico ( studenti) Attività d animazione ( bambini) Costruzione di centri per bambini (44). Sostegno socio-economico. Barche distribuite: 960 Barche riparate: Motori distribuiti: 807 Reti da pesca distribuite: Beneficiari formazione professionale: 7.390
22 22 INDIA Ricostruzione. Rifugi temporanei costruiti: ( beneficiari). Abitazioni costruite: (previste ). Due operatori espatriati di Caritas Italiana sono direttamente impegnati in questo programma: uno impegnato a Chennai, nella sede centrale del programma di postemergenza Tsunami, e uno basato nella diocesi di Tuticorin. Caritas Italiana destinerà ai programmi di riabilitazione post-emergenza e sviluppo circa 7 milioni di euro. INDIA POPOLAZIONE SUPERFICIE CAPITALE LINGUA ASPETTATIVA DI VITA PNL PRO CAPITE $ 480 ALFABETI 57% POPOLAZIONE CON MENO DI 1 $ AL GIORNO 34.7% kmq NEW DELHI ( abitanti) 18 Ile lingue ufficialmente riconosciute anni MORTALITÀ SOTTO I 5 ANNI MORTALITÀ MATERNA RELIGIONE 93 ogni mille nati vivi 540 ogni 100mila nati vivi INDUISMO (83%), MUSULMANI (11%), I CRISTIANI SONO L 1%
23 Da Ranong a Satun: tutta la costa occidentale della Thailandia, che si affaccia sul Mar delle Andamane, è stata THAILANDIA pesantemente battuta dallo tsunami del 26 dicembre 04. Villaggi di pescatori come quelli dei distretti di Taimuang, Kurabiri e Takuatung, o famose località turisitiche, quali Pukhet, Ko-Lanta e Phi Phi Island, sono
24 24 THAILANDIA LE PROPORZIONI DELLA TRAGEDIA Da Ranong a Satun: tutta la costa occidentale della Thailandia, che si affaccia sul Mar delle Andamane, è stata pesantemente colpita dallo tsunami del 26 dicembre 04. Villaggi di pescatori, come quelli dei distretti di Taimuang, Kurabiri e Takuatung, o famose località turisitiche, quali Pukhet, Ko-Lanta e Phi Phi Island, sono state ugualmente sommerse dall onda scatenata dal terremoto sottomarino al largo di Sumatra. Bilancio meno tragico rispetto alla vicina Indonesia, ma comunque drammatico: vittime accertate, feriti e persone ancora disperse; abitazioni completamente distrutte; famiglie colpite per un totale di circa persone; 500 villaggi di pescatori investiti dall onda e imbarcazioni da pesca d altura distrutte o danneggiate; 45 milioni di dollari è la stima dei danni subiti dal comparto della pesca lungo la costa delle Andamane; 26 milioni di dollari, invece, è la stime dei danni subiti dalle infrastrutture; Pesanti conseguenze anche nel turismo: dal 26 dicembre scorso il flusso di visitatori nelle zone colpite si è ridotto del 70%. Le province più colpite sono quelle di Phang-nga, Ranong, Krabi, Phuket, Satun e Trang. Si trovano tutte nella diocesi di Surat-Thani che si estende su tutte le province meridionali. Una diocesi tanto vasta per territorio ( Kmq) quanto piccola per popolazione cattolica (6.682 fedeli, il 0.08% degli 8.9 milioni di popolazione residente nel territorio).
25 THAILANDIA 25 L INTERVENTO DI CARITAS ITALIANA E DELLA RETE DI CARITAS INTERNATIONALIS L intervento di Caritas si colloca all interno del cosiddetto SOA (Special Operatinal Appeal), il programma biennale della rete di Caritas Internationalis, costruito in stretta collaborazione con la Conferenza Episcopale Tailandese, CCHD (la commissione per lo sviluppo umano della Conferenza Episcopale) e COERR (l Ufficio ecclesiale per gl interventi in emergenza e l assistenza dei rifugiati). Le linee strategiche del piano sono state elaborate, nel febbraio 05, dal TST, un team di esperti provenienti da varie Caritas nazionali, incluso uno di Caritas Italiana. Sei le aree di lavoro individuate: Emergenza (kit igienico-sanitari e per cucina, materassi, vestiario, sostengo finanziario a soggetti deboli quali anziani, disabili e bambini). Interventi sanitari (costruzione di un ambulatorio, interventi di educazione sanitaria, visite domiciliari di personale specialistico). Ricostruzione (di abitazioni e di un sistema per l approvvigionamento idrico). Supporto socio-economico (riparazione e acquisto barche e motori, distribuzione materiale per la pesca, ricostruzione e sostegno alla ripresa di piccole attività commerciali, finanziamento a piccole e medie imprese, microcredito). Supporto psico-sociale (costruzione di due centri socio-pastorali multifunzionali, visite domiciliari, animazione per giovani e bambini, interventi formativi per giovani e adulti). Interventi educativi. (costruzione di un centro di formazione temporanea, acquisto materiale per due parchi giochi, servizio mensa scolastica, distribuzione materiale didattico e trasporti).
26 26 THAILANDIA Caritas è presente in Thailandia con un operatore espatriato e si è impegnata a sostenere il programma di riabilitazione post-tsunami e di sviluppo con 1.6 milioni di euro. THAILANDIA POPOLAZIONE SUPERFICIE CAPITALE LINGUA kmq BANGKOK ( abitanti) THAI ASPETTATIVA DI VITA 69.3 anni PNL PRO CAPITE $ ALFABETI 96% POPOLAZIONE CON MENO DI 1 $ AL GIORNO 2% MORTALITÀ SOTTO I 5 ANNI MORTALITÀ MATERNA 28 ogni mille nati vivi 44 ogni 100mila nati vivi RELIGIONE BUDDISMO (94%), ISLAM (4%), I CATTOLICI SONO LO 0.45%
27 Quasi tutti lo hanno dimenticato ma alle 9.15 del 26 dicembre l onda generata dal potentissimo terremoto al largo dell isola di MALDIVE Sumatra (Indonesia) è passata pure sull arcipelago delle Maldive: isolette sparpagliate in una striscia di Oceano Indiano lunga 850 chilometri. Un impatto dalle conseguenze durature.
28 28 MALDIVE LE PROPORZIONI DELLA TRAGEDIA Quasi tutti lo hanno dimenticato ma alle 9.15 del 26 dicembre l onda generata dal potentissimo terremoto al largo dell isola di Sumatra (Indonesia) è passata pure sull arcipelago delle Maldive: isolette sparpagliate in una striscia di Oceano Indiano lunga 850 chilometri. Un impatto dalle conseguenze durature. Le vittime sono 86 e i dispersi 26. Molti di più, invece, gli sfollati: 15mila in uno Stato che ne conta appena 290mila. In pratica il 5% della popolazione le abitazioni completamente distrutte e quelle danneggiate. Duramente colpito il turismo (85.5 milioni di euro di danni) e la pesca (21milioni di euro). Pesante l impatto sul sistema scolastico e sanitario. Il 37% delle scuole delle Maldive sono state danneggiate mentre per ripristinare completamente le strutture sanitarie si stima saranno necessari circa 6 milioni di euro. MALDIVE POPOLAZIONE SUPERFICIE 300 kmq CAPITALE MALE ( abitanti) LINGUA DIVEHI ASPETTATIVA DI VITA 67.4 anni PNL PRO CAPITE $ ALFABETI 97% MORTALITÀ SOTTO I 5 ANNI 77 ogni mille nati vivi MORTALITÀ MATERNA 110 ogni 100mila nati vivi RELIGIONE ISLAM (è la religione di Stato) L IMPEGNO DI CARITAS ITALIANA Caritas Italiana ha stanziato 2.2 milioni di euro e, dal settembre scorso, è presente nell arcipelago con un operatore espatriato. Le ipotesi progettuali identificate riguardano, prevalentemente, il sostegno al sistema sanitario locale. Caritas Italiana è l unica organizzazione del network di Caritas Internationalis impegnata alle Maldive.
29 Indonesia, Sri Lanka, India, Thailandia. Sono stati i Paesi maggiormente colpiti e, conseguentemente, quelli maggiormente ALTRI PAESI COLPITI aiutati dalla solidarietà internazionale. Poi ci sono alcuni Paesi che dallo tsunami sono stati appena lambiti: Bangladesh, Malesia, Myanmar, Yemen, Seichelles, Somalia e Sud Africa. Poche vittime, problemi
30 ALTRI PAESI COLPITI 30 I PAESI LAMBITI DA TSUNAMI Indonesia, Sri Lanka, India, Thailandia. Sono stati i Paesi maggiormente colpiti e, conseguentemente, quelli maggiormente aiutati dalla solidarietà internazionale. Poi ci sono alcuni Paesi che dallo tsunami sono stati appena lambiti: Bangladesh, Malesia, Myanmar, Yemen, Seichelles, Somalia e Sud Africa. Poche vittime, problemi relativamente lievi (ma solo se comparati con quelli degli Stati pesantemente colpiti). E quindi un pò snobbati anche dalla solidarietà internazionale. Caritas Italiana ha deciso d impegnarsi anche in tre di questi Paesi: la Somalia, il Myanmar e il Kenya. Myanmar La situazione politica rende, tutt oggi, difficile il contatto con le organizzazioni locali e la possibilità di raccogliere informazioni. Le uniche sono quelle fornite dal governo. Secondo le quali: Le vittime sarebbero 61 POPOLAZIONE SUPERFICIE CAPITALE LINGUA ASPETTATIVA DI VITA kmq RANGOON ( abitanti) BIRMANO ALFABETI 85% MORTALITÀ SOTTO I 5 ANNI MORTALITÀ MATERNA RELIGIONE MYANMAR 57.3 anni 109 ogni mille nati vivi 360 ogni 100mila nati vivi BUDDHISTA (89.1%), CRISTIANA (4.9%, di cui 1.2% cattolici). Mentre la popolazione direttamente colpita si aggirerebbe intorno alle 15mila persone. Caritas Italiana è impegnata a sostenere programmi educativi e di sviluppo agricolo. Impegno: 750mila euro Somalia 300 vittime 650 chilometri di fascia costiera colpita per un totale di circa famiglie pesantemente danneggiate dal maremoto. Fuoriuscita di rifiuti tossici, lascito della guerra civile, in alcuni punti della costa con conseguenti problemi di salute e ambientali. Impegno: 125mila euro POPOLAZIONE SUPERFICIE CAPITALE LINGUA ASPETTATIVA DI VITA kmq MOGADISCIO ( abitanti) SOMALO E ARABO 47.9 anni PNL PRO CAPITE $ 710 ALFABETI 87% POPOLAZIONE CON MENO DI 1 $ AL GIORNO 7.2% MORTALITÀ SOTTO I 5 ANNI MORTALITÀ MATERNA RELIGIONE SOMALIA 45 ogni mille nati vivi ogni 100mila nati vivi ISLAM (è la religione ufficiale)
31 GLOSSARIO 31 glossario CARITAS INTERNATIONALIS E LE EMERGENZE UMANITARIE CARITAS INTERNATIONALIS (CI). È una confederazione di 162 organizzazioni umanitarie cattoliche che si riconoscono e agiscono secondo la dottrina sociale della Chiesa. Le segreteria della Confederazione, che ha sede a Città del Vaticano, ha il compito di coordinare il lavoro delle diverse organizzazioni nazionali aderenti alla confederazione in occasione delle principali emergenze umanitarie. ERST. È una sigla che sta per Emergency Response Support Team. È un gruppo di lavoro, nominato dal Segretario Generale di CI con il compito di affiancare la Caritas e la chiesa nazionale nella prima fase di primo soccorso. In particolare ha il compito di supportare quest ultima nell impostazione di un programma di lavoro di medio-lungo periodo. L ERST è un team operativo di breve periodo (mandato di sei settimane) e risponde direttamente al Segretario Generale di Caritas Internationalis. Ne fanno parte esperti provenienti dalle organizzazioni aderenti alla Confederazione selezionati secondo criteri di competenza. Durante l emergenza tsunami operatori di Caritas Italiana hanno fatto parte degli ERST India, Sri Lanka e Thailandia. SOA. Significa Special Operational Appeal ed è il programma operativo di mediolungo periodo che l ERST è chiamato a sviluppare in collaborazione con la Caritas e la chiesa del Paese colpito dall emergenza umanitaria. Laddove esiste un SOA, alle organizzazioni aderenti al network di Caritas Internationalis è richiesto in primo luogo di sostenere, sia economicamente che con personale espatriato, questo programma di riabilitazione postemergenza e sviluppo. In questo il SOA diviene, de factu, il programma di lavoro di tutte le organizzazioni aderenti alla confederazione.
32 C è un reale pericolo di creare forti disequilibri tra la popolazione colpita dal maremoto e quella vittima di povertà strutturale e di guerra Yvon Ambroise, Vescovo di Tuticorin (India), già Coordinatore di Caritas Asia
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