Statuto dei Musei di Savignano

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1 COMUNE DI SAVIGNANO SUL PANARO PROVINCIA DI MODENA Via Doccia n. 64, Savignano sul Panaro (MO) COPIA Statuto dei Musei di Savignano Il presente statuto: è stato approvato con atto deliberativo di Consiglio Comunale n. 16 del 19/03/2014, pubblicato all Albo pretorio dal 02/04/2014 al 17/04/2014, esecutivo in data 13/04/2014 a seguito di intervenuta esecutività del precitato atto deliberativo consiliare n. 16/2014. Savignano sul Panaro, 28/04/2014 IL SEGRETARIO COMUNALE (f.to Cerminara dott.ssa Francesca)

2 Statuto dei Musei di Savignano INDICE Articolo 1 Denominazione e sede dei Musei... 2 Articolo 2 Scopi e Finalità... 2 Articolo 3 Caratteristiche dei Musei... 2 Articolo 4 Museo della Venere... 2 Articolo 5 - Museo dell'elefante... 3 Articolo 6 Funzioni dei Musei di Savignano... 4 Articolo 7 Servizi dei Musei dei Savignano... 4 Articolo 8 Patrimonio dei Museo... 4 Articolo 9 - Organizzazione... 4 Articolo 10 Risorse economiche e professionali... 5 Articolo 11 - Regolamenti... 5 Articolo 12 Carta dei Servizi... 5 Articolo 13 - Pubblicità

3 Articolo 1 Denominazione e sede dei Musei Statuto dei Musei di Savignano Sono costituiti i Musei di Savignano con sede presso il Centro Civico, in Via Doccia n. 72 a Savignano sul Panaro Articolo 2 Scopi e Finalità I Musei di Savignano, ai quali è assegnato il compito primario della conservazione del patrimonio ad essi affidato, favoriscono l educazione, lo studio, la ricerca e la valorizzazione dei beni gestiti. I Musei di Savignano sono destinati alla pubblica fruizione e non hanno finalità di lucro. I Musei di Savignano contribuiscono, con le azioni che programmano e sviluppano, alla salvaguardia della memoria storica della città e della comunità di Savignano, allo sviluppo degli studi e delle ricerche ad esse connesse, e, in quanto detentori dei saperi prodotti dalle loro collezioni e dalle loro attività, partecipano alla elaborazione delle scelte riguardanti la tutela e la valorizzazione del patrimonio dei beni culturali e del paesaggio presenti sul territorio comunale. I Musei di Savignano espletano un servizio pubblico che, in quanto tale, svolge tutte le attività utili alla più ampia diffusione delle conoscenze acquisite, con particolare riguardo ai temi specifici espressi dalle proprie collezioni. I Musei di Savignano hanno il compito, compatibilmente con le risorse di cui dispongono, di provvedere all incremento del proprio patrimonio, nel pieno rispetto dalle proprie finalità, della propria storia, delle proprie collezioni. Articolo 3 Caratteristiche dei Musei I Musei di Savignano sono costituiti da due unità museali, che hanno caratteri di permanenza. Essi sono: 1) Il Museo della Venere 2) Il Museo dell Elefante E facoltà del Comune di Savignano, Ente Proprietario, di conferire direttamente la gestione di una o più unità museali ad uno o più enti previsti all art. 115 del D. lgs , n. 42. Articolo 4 Museo della Venere Il Museo della Venere, situato al piano terra del Centro Civico, attraverso pannelli esplicativi e riproduzioni scultoree, propone un interessante viaggio nel mondo dell arte preistorica legata alle raffigurazioni femminili. Partendo dalla Venere di Savignano, che non a caso è posta al centro degli spazi espositivi, si passa via via all osservazione ed al confronto con altre riproduzioni di soggetti simili, sia italiani che europei : la Venere di Lespugue (Francia), la Venere di Willendorf (Austria) e, fra reperti trovati in terre più vicine, la Venere di Chiozza di Scandiano (Reggio Emilia) e la Venere della Marmotta, ritrovata recentemente nel Lazio e ancora sconosciuta a molti. 2

4 Statuto dei Musei di Savignano La Venere di Savignano, presente in copia nel Museo, è sicuramente una delle statuette muliebri più note e tra quelle che meglio riassumono le caratteristiche fondamentali della grande famiglia delle Veneri di tipo paleolitico. E anche quella di maggiori dimensioni, 22 cm, e che più di ogni altra presenta caratteri sostanzialmente realistici. Scolpita in roccia serpentinosa, roccia comune nell Appennino modenese, la Venere di Savignano riproduce i canoni fondamentali che caratterizzano le altre statuette dello stesso periodo: le braccia soltanto accennate, sembrano ripiegarsi sul petto; le gambe terminano unite senza alcun accenno ai piedi; mancano completamente i lineamenti del volto. Al posto della testa infatti vi è un appendice conica che ripete la geometria delle estremità inferiori dando al tutto un aspetto fusiforme. Secondo alcuni studiosi le gambe avevano una forma appuntita e arrotondata per essere infisse in qualche supporto o direttamente sul terreno, mentre l appendice conica della testa poteva essere completata mediante l aggiunta di parti deperibili o comunque staccabili e sostituibili, dando così una identità alla statuetta. Altri paleo-antropologi sostengono al contrario la tesi che l assenza di tratti facciali possa essere riferita a un concetto universale di fertilità ripreso anche dalle forme piuttosto abbondanti del corpo ed in particolare del seno e delle natiche. Tuttavia è opinione comune che queste Veneri riflettano l idea di una Grande Dea fertile, la Dea Madre del Tutto, la Madre che nutre e dà vita. La scoperta della Venere fu fatta nel 1925 da Olindo Zambelli, un operaio agricolo, nel corso dei lavori di scavo per le fondamenta di un edificio rurale in località Prà Martin di Savignano sul Panaro. Fu poi acquistata da Giuseppe Graziosi che, resosi conto dell importanza archeologica e artistica della statuetta ne fece dono allo Stato che la destinò al Museo Preistorico Etnografico L.Pigorini di Roma, ove tuttora si trova. Particolarmente controversa è l attribuzione temporale e la conseguente definizione culturale della statuetta. Mentre la maggior parte degli studiosi attribuisce la Venere al Paleolitico, altri sono propensi a posticipare agli inizi del neolitico la stessa statuetta. La questione appare di difficile soluzione anche perché lo scavo effettuato sul luogo del rinvenimento non portò alcune luce sulla determinazione stratigrafica e cronologica del sito. Articolo 5 - Museo dell'elefante Il Museo dell Elefante, che si sviluppa sia a pano terra con la Sala dell Elefante che al primo piano del Centro Civico con la Sala dei Proboscidati, espone una delle emergenze paleontologiche più interessanti a livello regionale. Il ritrovamento dei resti di un elefante vissuto circa 2 milioni di anni fa, avvenuto sul greto del fiume Panaro nel 1980, evidenzia quanto sia complessa ed interessante la storia di questo territorio posto tra l alta pianura e le prime propaggini dell Appennino. L esemplare rinvenuto a Savignano, unico reperto autoctono della Valle padana, appartiene al genere Archidiskodon cf gromovi, o, secondo la nuova nomenclatura, al genere Mammuthus, e più precisamente si tratta di un progenitore della specie meridionalis che comparve in Europa alla fine del Pliocene, quando si diffuse e divenne l unico elefante presente nel continente fino all inizio dell era Quaternaria. Il Mammuthus fu testimone del progressivo colmarsi del golfo padano ad opera dell enorme quantità di detriti trasportati dai corsi d acqua che solcavano la giovanissima catena appenninica in fase di sollevamento. Proprio in uno di questi depositi di sabbie, ciotoli e limo i resti del Mammuthus si sono conservati per centinaia di migliaia di anni per giungere fino a noi. Il percorso didattico che si può effettuare all interno del Museo si arricchisce di diorami e pannelli esplicativi che, prendendo spunto dal ritrovamento del Mammuthus illustrano l ambiente in cui l elefante è vissuto, il processo di fossilizzazione subito, lo schema evolutivo dei proboscidati ed approfondiscono le tematiche cardine del museo : gigantismo e nanismo negli animali e sviluppo di zanne e proboscide. 3

5 Articolo 6 Funzioni dei Musei di Savignano Statuto dei Musei di Savignano I Musei di Savignano, direttamente o attraverso gli enti affidatari della loro gestione, svolgono le seguenti principali funzioni: - conservare, proteggere, inventariare, catalogare il patrimonio dei beni immobili e mobili avuto in affidamento - assicurare, sulla base di apposite convenzioni, la custodia e l eventuale esposizione di beni culturali avuti in deposito da enti e da privati - ordinare le raccolte per renderle idonee ad una utile fruizione pubblica - arricchire le raccolte attraverso acquisizioni, scambi permanenti e temporanei, donazioni, lasciti. - promuovere studi e ricerche sui temi a qualsiasi titolo connessi con il patrimonio museale e con la storia della città e del territorio - diffondere, con i mezzi e le risorse disponibili, gli esiti delle ricerche e degli studi, direttamente o non direttamente promossi, aventi ad oggetto il patrimonio museale e la storia della città e del territorio - svolgere opera di informazione e di divulgazione attraverso esposizioni, iniziative editoriali, convegni, seminari, conferenze, dibattiti, produzione di eventi, realizzazione di prodotti multimediali - realizzare iniziative rivolte in particolare modo al mondo della scuola, atte ad avviare i giovani alla comprensione e alla conoscenza delle espressioni artistiche e della storia e della cultura di Savignano - predisporre e realizzare iniziative, eventi, prodotti di carattere educativo e formativo - collaborare con musei, enti, istituti e associazioni culturali e di ricerca, pubblici e privati, italiani e stranieri Articolo 7 Servizi dei Musei dei Savignano I Musei di Savignano assicurano al pubblico idonei servizi informativi, educativi, didattici e di accoglienza. Articolo 8 Patrimonio dei Museo Si intende per patrimonio dei Musei di Savignano l insieme dei beni mobili e immobili con valore storico, artistico, archeologico, archivistico ed etnografico pervenuti e che perverranno a diverso titolo al Comune di Savignano, che ne detiene la proprietà. Articolo 9 - Organizzazione L organizzazione della struttura prevede che siano assicurati in modo adeguato e con continuità le seguenti funzioni fondamentali: - direzione; - conservazione e cura delle collezioni e del patrimonio museale; - servizi educativi e didattici; - sorveglianza, custodia e accoglienza; - funzioni amministrative; - funzioni tecniche. 4

6 Statuto dei Musei di Savignano Articolo 10 Risorse economiche e professionali Ai Musei di Savignano sono destinate risorse umane e finanziarie adeguate al perseguimento delle finalità, allo svolgimento delle funzioni e alla erogazione dei servizi previsti dal presente Statuto. Articolo 11 - Regolamenti I Musei di Savignano si dotano di un Regolamento, che, nell ambito delle finalità, delle funzioni e dei servizi previsti dal presente Statuto, ne definisce i compiti istituzionali, le responsabilità e le modalità della gestione e di espletamento dei servizi. Articolo 12 Carta dei Servizi I Musei di Savignano si dotano di una Carta dei servizi che identifica, nell ambito delle finalità dell Istituto, gli specifici servizi erogati, con l indicazione delle modalità di tutela dei diritti e dei doveri degli utenti, dei Musei stessi, e di coloro che vi operano. Articolo 13 - Pubblicità Copie dello Statuto, del Regolamento e della Carta dei servizi dovranno essere esposte al pubblico nei locali in cui i Musei di Savignano svolgono le loro attività. 5

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