SISTEMA CON CERTIFICAZIONE ISO 9001:2000 GN-001

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1 SISTEMA CON CERTIFICAZIONE ISO 9001:2000 GN-001

2 INDICE: 1 PREMESSA INTEGRAZIONE DELLA RICOGNIZIONE ED ANALISI DEI DATI Inquadramento territoriale e gestionale Il servizio acquedotto Le fonti di approvvigionamento I sistemi di compenso Le reti - Materiali Le reti - Diametri Le reti Anno di posa Le reti Densità Il servizio fognatura Le reti Materiali Le reti Diametri Le reti Densità e tipologia Gli sfioratori Impianti di sollevamento Il servizio di depurazione ANALISI DELLA DOMANDA Metodologia seguita per l analisi della domanda Elaborazione dei dati per l analisi della domanda Considerazioni su Bibione Considerazioni finali relative all analisi della domanda attuale e futura ANALISI DELLA DISPONIBILITA DELLA RISORSA Analisi del fabbisogno idrico attuale Stima del fabbisogno idrico futuro ANALISI DELLE CRITICITA DEL SISTEMA Definizione delle criticità sistemiche Metodologia Le criticità del Sistema Idrico Integrato ALLEGATO 1 elenco Pozzi ALLEGATO 2 elenco depuratori SDC/GG G-RELGN docx 1 di 49

3 1 PREMESSA Il presente elaborato descrive le attività condotte ad affinamento ed approfondimento dei dati della ricognizione. In particolar modo, di seguito, si descriveranno: 1. l analisi dei dati ed integrazione della ricognizione; 2. l analisi della domanda attuale e futura; 3. l analisi della disponibilità attuale e futura della risorsa; 4. l analisi delle criticità del sistema. Questo documento si propone di aggiornare le informazioni contenute all interno del Piano stralcio dell area occidentale e settentrionale e del Piano stralcio dell area orientale, approvati con deliberazione dell Assemblea d Ambito n.11 di data 29 dicembre SDC/GG G-RELGN docx 2 di 49

4 2 INTEGRAZIONE DELLA RICOGNIZIONE ED ANALISI DEI DATI 2.1 Inquadramento territoriale e gestionale I Comuni compresi nell Ambito Territoriale Ottimale Interregionale Lemene sono 25. La popolazione residente è di circa abitanti. L ambito ricomprende una superficie di complessivi 987,8 kmq, di cui 498,4 kmq in Regione Veneto e 489,4 kmq in Regione Friuli Venezia Giulia. All atto di avvio della ricognizione sul territorio sono attivi due gestori dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione: Acque del Basso Livenza S.p.A; CAIBT S.p.A.; Con l avvenuta iscrizione al Registro delle Imprese, in data , è stata definitivamente perfezionata la fusione delle succitate società di gestione in house providing Acque del Basso Livenza S.p.A. e CAIBT S.p.A. nella società in house providing Livenza Tagliamento Acque S.p.A (LTA S.p.A.); quest ultima si configura, quindi, come gestore unico d ambito, in coerenza alle disposizioni di cui al Decreto-Legge 12 settembre 2014, n.133, convertito con modificazioni dalla Legge , n.164. Il territorio ricade quasi completamente nel bacino del fiume Lemene, compreso tra Livenza e Tagliamento, ed è caratterizzato dalla fascia delle risorgive ai piedi del conoide del Meduna- Cellina, costituente la continuazione di quella che si sviluppa nel bacino dei tributari della laguna di Marano-Grado. Il fiume Lemene nasce con il nome di rio Versa, ad est di Casarsa della Delizia, trasportando acque perenni lungo un alveo tortuoso ed irregolare che attraversa i territori prativi di Poesis e quelli alberati a nord di Versutta. Il più importante affluente del Lemene in Regione Friuli Venezia Giulia, sia per la copiosità delle sue acque di risorgenza, sia per la notevole estensione del suo bacino imbrifero elementare, è la Roggia di Gleris. Il territorio è caratterizzato da un uso del suolo preminentemente rurale, anche se non mancano importanti realtà industriali, caratterizzato dall urbanizzazione diffusa tipica del Nord-Est e più marcata nella parte meridionale. L uso agricolo del territorio interessa oltre l 80% della superficie. Circa il 2% è interessato da superfici boscate (seminaturali), il 3% da zone umide, il 3% da acque superficiali e la restante parte da urbanizzazioni civili ed industriali. SDC/GG G-RELGN docx 3 di 49

5 Fig. 1: Comuni appartenenti all Ambito territoriale Lemene Per quanto concerne la ricognizione delle infrastrutture descritte nei paragrafi successivi, si precisa che, con nota prot.n.a-2431 dd , avente ad oggetto Ricognizione degli sfioratori di piena delle reti fognarie miste ai sensi dell art.33 DGR Veneto n.1534 del (allegato A), la società LTA S.p.A. ha trasmesso a CATOI Lemene gli elaborati costituenti la ricognizione degli sfioratori esistenti in Regione Veneto. Inoltre, a seguito del processo di validazione dati, esperito da CATOI Lemene, ex determinazione AEEGSI n.5/2016, si è reso necessario un ulteriore aggiornamento ed affinamento della ricognizione in parola, sulla base delle informazioni tecniche acquisite dal gestore. A seguito di tale aggiornamento, non è stata apportata alcuna variazione nella pianificazione degli interventi, né alcuna modifica alle poste finanziarie di Piano d Ambito. SDC/GG G-RELGN docx 4 di 49

6 2.2 Il servizio acquedotto Nell immagine sotto riportata appare evidente come il territorio della CATOI Lemene sia dotato di un servizio di acquedotto sufficientemente interconnesso, eccezion fatta per l area a nord, riguardante, nello specifico, i comuni di San Giorgio della Richinvelda, San Martino al Tagliamento e Valvasone Arzene che costituiscono una rete a se stante. Nei comuni di Zoppola, Casarsa della Delizia, San Vito al Tagliamento, Fiume Veneto e Morsano al Tagliamento la rete risulta praticamente inesistente in quanto sostituita dai pozzi artesiani. Fig. 2 : Quadro d'insieme della rete acquedottistica SDC/GG G-RELGN docx 5 di 49

7 2.2.1 Le fonti di approvvigionamento Le principali fonti di approvvigionamento e le corrispondenti opere di presa dell acqua potabile attingono nell importante falda artesiana della pianura veneto-friulana. Le principali aree di emungimento gestite da LTA S.p.A. sono sette: Gestore Località Numero pozzi profondità portata 12 34,6 43,15 m LTA S.p.A. area ex ABL S.p.A. Torrate di Chions 1 55,6 m m m Fratte di Azzano Decimo 3 167,7 186,9 m Vallon di Corva di Azzano Decimo ,5 m Località C.I.M. in Comune di Fiume Veneto 3 176,1 181,4 m Località Stalis in Comune di Gruaro 2 41,9-47,5 m 450 l/s Località Bagnarola in Comune di Sesto al Reghena m LTA S.p.A. area ex CAIBT S.p.A. Savorgnano in Comune di San Vito al Tagliamento m 300 l/s totale l/s Sul territorio sono presenti anche impianti di importanza secondaria che complessivamente garantisco altri 247 l/s. L elenco dei pozzi e delle loro caratteristiche è riportato in Allegato 1. Dal momento che le uniche fonti di approvvigionamento sono i pozzi, uno degli obiettivi del piano d ambito sarà quello di ricercare ridondanza delle fonti di approvvigionamento, in modo da garantire la sicurezza della disponibilità della risorsa sia in termini quantitativi che qualitativi. SDC/GG G-RELGN docx 6 di 49

8 Fig. 3: Localizzazione dei pozzi Il progetto di Piano di Tutela delle Acque del Friuli Venezia Giulia (aggiornato a dicembre 2014) prevede, inoltre, che al fine del risparmio e della tutela sia quantitativa che qualitativa della risorsa idrica sotterranea, ciascun pozzo artesiano, a qualunque uso destinato, deve essere dotato di valvola di regolazione del flusso atta ad impedire l esercizio a getto continuo (art. 48, comma 3). In questo modo si riuscirebbe a ridurre i consumi al mero utilizzo, senza avere sprechi dovuti all utilizzo di un pozzo a getto continuo, privo di qualsiasi dispositivo di regolazione della portata. Sempre citando il progetto di PTA del FVG, allegato 3, paragrafo , si riporta quanto segue: Gli usi prevalenti nei sistemi di acquiferi artesiani della Bassa Pianura sono, nell ordine, l uso domestico (30 mc/s), ittiogenico (quasi 5 mc/s), potabile del comparto acquedottistico (più di 1 mc/s), industriale (quasi 1 mc/s), geotermico (circa 0,5 mc/s), irriguo (circa 0,5 mc/s) e igienico (poco più di 0,2 mc/s). ( ) Se le fontane e i lavatoi della Bassa Pianura fanno parte da sempre del paesaggio e della cultura del nostro territorio, così come le fontanelle private, si sente la necessità di una profonda riflessione sulla sostenibilità di questi usi e di come essi si siano evoluti nel tempo. Un conto è infatti affermare il diritto previsto dall art. 93 del R.D. n.1771/1933, tutt altro è pretendere il riconoscimento allo sperpero di risorsa, che viene fatto attraverso prelievi a getto continuo. Si consideri che, a fronte di un fabbisogno medio giornaliero d acqua pro capite generalmente stimato in Europa pari a 250 litri, risulta che ogni abitante che nel Friuli Venezia Giulia fa ricorso a pozzo domestico artesiano consuma ben litri al giorno, cioè 72 volte le reali necessità! Pertanto, ai fini del risparmio della risorsa idrica sotterranea, ciascun pozzo artesiano a risalienza naturale dovrà essere dotato quanto prima di un dispositivo di regolazione atto a impedire l esercizio a getto continuo. Si ritiene congruo stabilire il limite di 0,1 l/s quale SDC/GG G-RELGN docx 7 di 49

9 portata media giornaliera di ciascun pozzo. Tale limite è coerente con quanto già previsto nelle aree limitrofe del Veneto e produrrebbe un risparmio idrico quantificabile in circa 27mc/s.. Un ulteriore osservazione può essere fatta relativamente alla sostenibilità dell attuale utilizzo della risorsa idrica delle falde artesiane, tratta dal capitolo , allegato 2, del progetto di PTA del FVG: si osserva il sovrasfruttamento nella macroarea in destra Tagliamento, dove i consumi risultano decisamente sbilanciati rispetto alla ricarica potenziale. Gli ingenti prelievi idroelettrici ed irrigui dai bacini montani, via via aumentati nel tempo, determinano oggi una forte diminuzione della ricarica nell Alta Pianura, con diretta ripercussione sull alimentazione degli acquiferi artesiani della Bassa Pianura. Questo squilibrio è per il momento naturalmente compensato da un sempre maggiore richiamo delle acque freatiche ed artesiane dalla sinistra Tagliamento verso la destra. ( )Tale situazione mette sotto pressione la sinistra Tagliamento, che, dal punto di vista quantitativo sarebbe di suo in semiequilibrio, in quanto i prelievi sono teoricamente compensati dalla ricarica. In verità il richiamo di acque verso la destra depaupera i quantitativi disponibili in sinistra. Tale situazione di squilibrio causa un sempre maggiore mescolamento fra acque appartenenti a sistemi di acquiferi differenti, con il richiamo delle acque di falda ed artesiane, con il richiamo nei sistemi di acquiferi profondi delle acque di quelli superficiali. Inoltre, sempre al fine di limitare gli sprechi di risorsa idrica, in presenza dei mini-acquedotti di quartiere collegati a pozzi artesiani, si dovrà prevedere l inserimento di contatori in ogni rete, con particolare attenzione alla realtà del comune di Fiume Veneto. La zona Industriale di Ponte Rosso, nel Comune di San Vito al Tagliamento, conta 120 aziende per un totale di circa 3150 addetti ed è sprovvista di rete acquedottistica, soddisfacendo il fabbisogno idrico mediante approvvigionamento autonomo. L autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione in una segnalazione alla Regione FVG e alla CATOI Lemene sottolinea la gravità della situazione: Il progetto di Piano di Tutela adottato dalla Giunta Regionale del FVG in data 15 novembre (DGR 2000/2012), ( ) mette in evidenza la condizione di sovra sfruttamento della macroarea ubicata in destra Tagliamento dove i consumi idrici risultano decisamente sbilanciati rispetto alla ricarica potenziale. ( ) La stima dei tempi di esaurimento riportata nel Piano di Tutela conferma, per la Destra Tagliamento, la condizione di criticità quantitativa non solo degli acquiferi superficiali (acquiferi di tipo A e B), ma anche di quelli profondi (il tempo è di circa 50 anni per gli acquiferi di tipo D e addirittura 23 anni per gli acquiferi di tipo E). Tanto premesso e considerato, la scrivente Autorità ritiene che, nel contesto dei percorsi di pianificazione in atto alla scala sub-regionale (Pianificazione d ambito), ( ), la condizione di criticità sopra richiamata, con particolare riguardo all area di Ponte Rosso, meriti speciale rilievo e attenzione prioritaria, attraverso l individuazione delle necessarie misure strutturali e non strutturali SDC/GG G-RELGN docx 8 di 49

10 finalizzate a contenere i prelievi delle acque sotterranee, già ora assai numerose e concentrate in un area molto circoscritta, eventualmente valutando l applicabilità dell art. 77, commi 6 e 7 del D.Lgs 152/2006 (individuazione di proroghe al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale ovvero definizione di obiettivi ambientali meno onerosi). A seguito di questa segnalazione, risulta doveroso prevedere nel Piano d Ambito la realizzazione di una condotta acquedottistica che dia la possibilità alla Zona Industriale Ponterosso di allacciarsi alla rete, riducendo, pertanto, l utilizzo dei pozzi artesiani I sistemi di compenso L alimentazione della rete avviene attraverso quattro principali serbatoi a terra provvisti di impianti di sollevamento, ovvero: 1) FRATTE, ubicato in comune di Azzano Decimo, della capacità di mc, alimentato dalle fonti Le Fratte, dai campi pozzi di Corva e Fiume Veneto e ricevente un ulteriore contributo dal serbatoio di Torrate; 2) TORRATE, ubicato in comune di Chions, della capacità di mc, alimentato dalle fonti Torrate. Il serbatoio trasferisce a quello di Fratte una portata di circa 60 l/s, alimenta il serbatoio di Lison mediante un apposita linea di adduzione a gravità ed, inoltre, rifornisce un serbatoio pensile posto in adiacenza e dedicato all alimentazione del comune di Azzano Decimo; 3) LISON, ubicato in comune di Portogruaro, della capacità di mc, e alimentato, come detto, dal serbatoio di Torrate; 4) PORTOVECCHIO, ubicato in comune di Portogruaro, della capacità di mc, alimentato dai campi pozzi di Bagnarola e Stallis. Sono presenti anche serbatoi pensili che vengono caricati dalla rete di adduzione. In particolare: COMUNE DI UBICAZIONE Volume (mc) SERBATOI A TERRA Comuni serviti Volume (mc) SERBATOI PENSILI Comuni serviti ANNONE VENETO ANNONE VENETO AZZANO DECIMO AZZANO DECIMO, PASIANO DI PN, MEDUNA DI LIVENZA - - CHIONS CHIONS, PRAVISDOMINI, ANNONE VENETO, PRAMAGGIORE, CINTO CAOMAGGIORE, PORTOGRUARO AZZANO DECIMO CONCORDIA SAGITTARIA CONCORDIA SAGITTARIA MEDUNA DI LIVENZA MEDUNA DI LIVENZA PASIANO DI PN PASIANO SDC/GG G-RELGN docx 9 di 49

11 PORTOGRUARO PORTOGRUARO, S. STINO DI LIVENZA, CONCORDIA SAGITTARIA, PARTE DI CAORLE 500 PORTOGRUARO S. GIORGIO DELLA R. 600 S. GIORGIO DELLA R. 115 S. GIORGIO DELLA R. S. STINO DI LIVENZA S. STINO DI LIVENZA SOMMANO Tabella 1: Volumi di compenso disponibili (area ex ABL s.p.a.) COMUNE DI UBICAZIONE SERBATOI PENSILI Volume (mc) CORDOVADO 500 GRUARO 500 Tabella 2: Serbatoi pensili area ex CAIBT S.p.A.. Dall analisi presente nel Piano Stralcio dell area Occidentale e Settentrionale, nell ipotesi di servire il 100% della popolazione, via via che il servizio di acquedotto sarà esteso, si evidenzia la necessità di incrementare i volumi di compenso attuali, come esplicitato nella tabella riportata in seguito: COMUNE ABITANTI V serbatoi pensili a servizio del comune (mc) V serbatoi a terra a servizio del comune (mc) V totale serbatoi a servizio del comune (mc) Abitanti serviti in futuro V necessario in futuro (mc) ANNONE V. (Torrate) AZZANO DECIMO (Fratte) CAORLE (Portogruaro) Deficit (mc) CASARSA CHIONS (Torrate) CINTO CAOM. (Torrate) CONCORDIA S. (Lison) FIUME VENETO MEDUNA DI L.(Fratte) PASIANO (Fratte) PORTOGRUARO (Portogruaro) PRAMAGGIORE (Torrate) PRAVISDOMINI (Torrate) S.GIORGIO DELLA R S.MARTINO AL T S. STINO DI L. (Lison) SESTO AL REGHENA VALVASONE ARZENE ZOPPOLA SOMMANO Fig. 4: Confronto tra volumi di compenso attualmente disponibili e volumi necessari futuri (fonte Piano Stralcio ABL) SDC/GG G-RELGN docx 10 di 49

12 1 990 Deficit schema di Torrate (mc) 0 Deficit schema di Fratte (mc) Deficit schema di Portogruaro (mc) 0 Deficit schema di Lison (mc) Deficit altri comuni (mc) Risulta necessario un incremento di circa mc per la centrale di Torrate, di circa mc per Portogruaro e di circa mc per gli altri Comuni Le reti - Materiali L estensione complessiva delle condotte gestite da LTA S.p.A. nell area ex ABL è di circa km, mentre per il territorio già di competenza di CAIBT la lunghezza complessiva è di circa 490 km, di cui circa il 3% adduttrici e il 97% distributrici per entrambi i territori. Complessivamente, si hanno circa km di tubazioni di acquedotto. Nelle tabelle sottostanti sono riportate le informazioni relative al territorio, rispettivamente, ex gestione ABL ed ex gestione CAIBT. Le considerazioni ed i grafici seguenti sono riferiti alla somma dei dati, quindi all intero territorio della CATOI Lemene. Gestore LTA area ex ABL Materiale Lunghezza [m] Percentuale Non noto ,8 % Acciaio ,4 % Cemento amianto ,0 % Ferro ,0 % Ghisa ,3 % PE 351 0,0 % PEAD ,3 % PVC ,2 % tot Gestore LTA area ex CAIBT Materiale Lunghezza [m] Percentuale Non noto 346 0,1 % Acciaio ,2 % Cemento amianto ,8 % Ghisa % PE ,2 % PVC 57 0,0 % tot SDC/GG G-RELGN docx 11 di 49

13 Il materiale più rappresentativo è indubbiamente il cemento amianto con ben il 54%, seguito da PEAD con il 18% e l acciaio con il 13%. 60% 54% 50% 40% 30% 20% 13% 18% 10% 0% 1% non noto Acciaio Cemento amianto 6% 6% 1% 1% Ferro Ghisa PE PEAD PVC Fig. 5: Rappresentazione percentuale dei materiali delle tubazioni Le reti - Diametri Un altro aspetto interessante da sottolineare ed analizzare è quello relativo alla distribuzione dei diametri delle tubazioni. Si riportano i dati in forma tabellare per le due aree in cui è stato storicamente suddiviso il territorio di competenza ed in forma grafica per l intero territorio della CATOI Lemene. Gestore LTA area ex ABL Diametro Lunghezza [m] Percentuale non noto ,2% D < 100 mm ,6% 100 mm D <350 mm ,4% D = 350 mm ,0% D = 400 mm ,1% D = 450 mm ,2% D = 500 mm ,9% D = 550 mm ,3% D = 600 mm ,3% D = 700 mm 345 0,0% Gestore LTA area ex CAIBT Diametro Lunghezza [m] Percentuale e non noto 422 0,1% D < 100 mm ,0% 100 mm D 200 mm ,2% 200 mm< D <350 mm ,2% D = 400 mm ,6% D = 450 mm 504 0,1% D = 500 mm 589 0,1% D = 550 mm ,2% D = 600 mm ,1% D = 700 mm ,4 SDC/GG G-RELGN docx 12 di 49

14 60% 50% 40% 51% 41% 30% 20% 10% 0% 1% 1% 2% 0% 1% 1% 1% 0% non noto D < 100 mmd < 350 mmd = 350 mmd = 400 mmd = 450 mmd = 500 mmd = 550 mmd = 600 mmd = 700 mm Fig. 6: Rappresentazione percentuale dei diametri delle tubazioni Le reti Anno di posa Un altro aspetto importante da analizzare ai fini della redazione del Piano d Ambito è l età di posa delle condotte, dal momento che la vetustà degli elementi è uno degli aspetti critici da tenere in considerazione. Del tutto analogamente a prima, si riportano i dati in formato tabellare, distintamente per le due aree storiche, in formato grafico come somma delle due. Gestore LTA area ex ABL Anno Lunghezza [m] Percentuale non noto ,7% fino al ,1% fino al ,9% fino al ,9% fino al ,4% tot Gestore LTA area ex CAIBT Anno Lunghezza [m] Percentuale non noto ,0% fino al ,0% fino al ,0% fino al % fino al ,0% tot Sulla base dell esperienza diretta, si registrano stati di conservazione nettamente diversi per condotte dello stesso materiale, posate negli stessi anni, ma in terreni di diversa natura. Le criticità si presentano, quindi, diffuse a macchia di leopardo sull intero comprensorio in esame. Per le reti distributrici, pertanto, non è possibile stabilire livelli di vetustà, sulla base dei quali programmare interventi di sostituzione, a prescindere dalla loro localizzazione. Tuttavia, un analisi dell età delle tubazioni permette di tener presente che, considerando una vita media delle condotte pari a 70 anni, quelle posate antecedentemente al 1970 possono considerarsi critiche e, quindi, da sostituire nei prossimi 30 anni. SDC/GG G-RELGN docx 13 di 49

15 40% 37% 35% 30% 25% 31% 27% 20% 15% 10% 5% 3% 2% 0% non noto fino al 1950 fino al 1970 fino al 1990 fino al 2016 Fig. 7: Rappresentazione percentuale dell età delle tubazioni Le reti Densità L ultimo aspetto analizzato riguarda la densità di distribuzione con riferimento al numero di abitanti. Si individuano, così, quei comuni che non risultano ancora serviti dalla rete, evidenziati nella seguente tabella con il colore grigio. Comune Lunghezza Abitanti lunghezza/abitanti non specificato ANNONE VENETO AZZANO DECIMO CASARSA DELLA DELIZIA CHIONS CINTO CAOMAGGIORE CONCORDIA SAGITTARIA CORDOVADO FIUME VENETO FOSSALTA DI PORTOGRUARO GRUARO MEDUNA DI LIVENZA MORSANO AL TAGLIAMENTO PASIANO DI PORDENONE PORTOGRUARO PRAMAGGIORE PRAVISDOMINI SAN VITO AL TAGLIAMENTO SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA SDC/GG G-RELGN docx 14 di 49

16 SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO SAN STINO DI LIVENZA SESTO AL REGHENA TEGLIO VENETO VALVASONE ARZENE ZOPPOLA tot Tabella 3: Elenco dei comuni serviti LTA S.p.A. gestisce, altresì, la rete acquedottistica delle frazioni/località Brussa, Castello di Brussa e Vallevecchia del Comune di Caorle, porzioni di territorio ricomprese nel bacino idrografico del fiume Lemene, così come delimitato dal decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre Di seguito si riassume l estensione della rete: Comune Lunghezza Abitanti lunghezza/abitanti CAORLE (fr./locc. Brussa, Castello di Brussa, Vallevecchia) ,2 Fig. 8: Rappresentazione grafica dei comuni con estensione della rete acquedottistica minore SDC/GG G-RELGN docx 15 di 49

17 2.3 Il servizio fognatura Considerando tutti gli schemi fognari analizzati, e sommando la lunghezza delle singole reti di collettamento delle acque reflue corrispondente ad ogni schema, in totale sono stati rilevati oltre 1000 km di fognatura. Fig. 9 : Quadro d'insieme della rete fognaria Il servizio di fognatura presenta criticità diffuse in maniera non uniforme sul comprensorio. Tale varietà è legata alla genesi dei sistemi stessi che, per effetto dell assenza di una gestione e pianificazione unificata al momento della realizzazione, sono stati realizzati dai singoli comuni con modalità e scelte progettuali diverse. SDC/GG G-RELGN docx 16 di 49

18 2.3.1 Le reti Materiali Il primo aspetto analizzato è relativo al materiale delle tubazioni. Nelle tabelle sottostanti sono riportate le informazioni relative al territorio rispettivamente già gestito da ABL e CAIBT. Le considerazioni ed i grafici successivi sono riferiti alla somma dei dati, quindi all intero territorio della CATOI Lemene. Gestore LTA area ex ABL Materiale Lunghezza [m] Percentuale non noto ,4% Acciaio 305 0% Cemento amianto ,5% Calcestruzzo ,5% Ghisa ,2% Gres ,2% PE 109 0% PEAD ,9% PVC ,3% tot Gestore LTA area ex CAIBT Materiale Lunghezza [m] Percentuale non noto ,9% Acciaio ,5% Calcestruzzo ,2% Ghisa ,7% Gres ,5% PE 411 0,1% PEAD 489 0,1% PVC % tot Il materiale più rappresentativo è il calcestruzzo, con oltre il 55%, seguito dal Pvc e dal Gres. SDC/GG G-RELGN docx 17 di 49

19 60% 56% 50% 40% 30% 20% 19% 10% 0% 11% 0% 1% 0% 11% 0% 1% Fig. 10: Rappresentazione percentuale dei materiali delle tubazioni nell intero territorio della CATOI Lemene Le reti Diametri E interessante conoscere la distribuzione dei diametri delle tubazioni su tutta la rete. Nelle tabelle sottostanti sono riportate le informazioni relative ai territori, rispettivamente, ex gestione ABL ed ex gestione CAIBT. Le considerazioni ed i grafici successivi sono riferiti alla somma dei dati, quindi all intero territorio della CATOI Lemene. Gestore LTA area ex ABL Diametro Lunghezza [m] Percentuale non noto ,5% D 100 mm ,4% 100 mm < D 200 mm ,0% 200 mm < D 300 mm ,0% 300 mm < D 400 mm ,4% 400 mm < D 700 mm ,7% 700 mm < D 900 mm ,5% D > 900 mm ,5% tot SDC/GG G-RELGN docx 18 di 49

20 Gestore LTA area ex CAIBT Diametro Lunghezza [m] Percentuale non noto ,9% D 100 mm ,2% 100 mm < D 200 mm ,6% 200 mm < D 300 mm ,4% 300 mm < D 400 mm ,2% 400 mm < D 700 mm ,4% 700 mm < D 900 mm % D > 900 mm ,4% tot % 27% 25% 20% 15% 12% 16% 20% 15% 10% 5% 0% 6% 5% 1% non noto D < 100 mm D < 200 mm D < 300 mm D < 400 mm D < 700 mm D < 900 mm D > 900 mm Fig. 11: Rappresentazione percentuale della distribuzione dei diametri nell intero territorio della CATOI Lemene Le reti Densità e tipologia Per quanto riguarda il sistema fognario, l aspetto fondamentale, oltre alla copertura del territorio, è la distinzione tipologica tra sistema di collettamento misto o separato. Le normative regionali, sia del Veneto che del Friuli Venezia Giulia, auspicano il passaggio, ove possibile, da reti fognarie di tipo misto a quelle separate. Le reti miste, infatti, comportano criticità di carattere sia gestionale che ambientale, provocando, in caso di pioggia, sovraccarichi ai depuratori e sversamenti difficilmente controllabili nella rete idrografica superficiale. Nelle tabelle sottostanti sono riportate le informazioni relative ai territori, rispettivamente, ex gestione ABL ed ex gestione CAIBT. Le considerazioni ed i grafici successivi sono riferiti alla somma dei dati, quindi all intero territorio della CATOI Lemene. SDC/GG G-RELGN docx 19 di 49

21 Gestore LTA area ex ABL Lunghezza Tipologia [m] Percentuale acque nere % miste % tot Gestore LTA area ex CAIBT Lunghezza Tipologia [m] Percentuale acque nere ,8% miste ,2% tot % 65% 60% 50% 40% 35% 30% 20% 10% 0% Acque nere miste Fig. 12: Rappresentazione percentuale della tipologia di fognatura per l intero territorio della CATOI Lemene È interessante notare che ben il 65% della rete fognaria è del tipo misto. L assetto della tipologia di collettamento fognario non risulta, però, omogeneo sul territorio. Distinguendo le tipologie per Comune, come riportato nella tabella successiva, è possibile evidenziare quei Comuni in cui il sistema di fognatura nera risulta preponderante: Annone Veneto, Casarsa della Delizia, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, San Stino di Livenza e San Vito al Tagliamento. Uno degli aspetti da sottolineare riguarda l estensione della rete fognaria, che deve essere ampliata fino a servire l intero ambito degli agglomerati con più di AE, così come previsto dalla Direttiva 91/271/CEE. SDC/GG G-RELGN docx 20 di 49

22 Per quanto riguarda, invece, gli agglomerati con meno di AE, negli anni di validità del Piano, sarà prevista la realizzazione della rete fognaria, ove non presente, compatibilmente con la sostenibilità finanziaria del piano stesso. Si rileva, infine, che LTA S.p.A. gestisce anche le rete fognaria delle località/frazioni Brussa, Castello di Brussa e Vallevecchia del Comune di Caorle, porzioni di territorio ricomprese nel bacino idrografico del fiume Lemene, così come delimitato dal decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre In specifica tabella si riassumono le caratteristiche salienti di tale rete. SDC/GG G-RELGN docx 21 di 49

23 Comune acque nere miste totale % separata % mista ANNONE VENETO % 11% AZZANO DECIMO % 52% CASARSA DELLA DELIZIA % 4% CHIONS % 88% CINTO CAOMAGGIORE % 3% CONCORDIA SAGITTARIA % 36% FIUME VENETO % 72% MEDUNA DI LIVENZA % 69% PASIANO DI PORDENONE % 36% PORTOGRUARO % 57% PRAMAGGIORE % 95% PRAVISDOMINI % 81% SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA % 88% SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO % 70% SAN STINO DI LIVENZA % 19% SESTO AL REGHENA % 51% VALVASONE ARZENE % 56% ZOPPOLA % 90% Totale complessivo SDC/GG G-RELGN docx 22 di 49

24 Comune acque nere miste totale % separata % mista CORDOVADO % 88% FOSSALTA DI PORTOGRUARO % 91% MORSANO AL TAGLIAMENTO % 96% SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO % 96% SAN VITO AL TAGLIAMENTO % 17% TEGLIO VENETO % 98% GRUARO % 87% Totale complessivo Comune acque nere miste totale % separata % mista CAORLE (fr./locc. Brussa, Castello di Brussa e Vallevecchia) % 53% SDC/GG G-RELGN docx 23 di 49

25 2.3.4 Gli sfioratori Durante gli eventi meteorici, i sovraccarichi delle portate di pioggia vengo scaricati nei corpi idrici ricettori attraverso gli sfioratori. In ottemperanza alle normative regionali vigenti, è necessario provvedere alla riqualifica di detti manufatti, prevedendo l installazione di sistemi di grigliatura. In alternativa, l art.21 dell allegato 4 del progetto di Piano Regionale di Tutela delle Acque della Regione FVG prevede che Nei casi in cui non sia tecnicamente possibile ed economicamente sostenibile installare il sistema di grigliatura ( ), sono adottate soluzioni tecniche che garantiscano un equivalente grado di protezione ambientale del corpo ricettore, compresa la pulizia periodica dell ambiente circostante. Lo sfioratore di Meduna di Livenza è già dotato di sistema di grigliatura automatica. Risultano dotati di grigliatura fissa anche n.5 sfioratori nel territorio del comune di San Michele al Tagliamento. Nelle tabelle sottostanti sono riportate le informazioni relative ai territori rispettivamente ex gestione ABL ed ex gestione CAIBT, così come aggiornate a seguito della comunicazione di LTA S.p.A., prot.n. A-2431 di data (cfr. paragrafo 2.1 e relazione GN-005, paragrafo 3.1.5). Gestore LTA area ex ABL Comune Num. sfioratori ANNONE VENETO 1 AZZANO DECIMO 23 CHIONS 21 FIUME VENETO 8 MEDUNA DI LIVENZA 5 PASIANO DI PORDENONE 6 PORTOGRUARO 7 PRAMAGGIORE 7 PRAVISDOMINI 10 SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA 12 SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO 2 SAN STINO DI LIVENZA 3 VALVASONE ARZENE 4 Totale complessivo 109 Gestore LTA area ex CAIBT Comune Num. sfioratori CORDOVADO 8 FOSSALTA DI PORTOGRUARO 8 SDC/GG G-RELGN docx 24 di 49

26 GRUARO 4 MORSANO AL TAGLIAMENTO 4 SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO 20 SAN VITO AL TAGLIAMENTO 1 TEGLIO VENETO 2 Totale complessivo 47 Complessivamente si contano 156 sfioratori Impianti di sollevamento Un altro dato importante da considerare è quello relativo agli impianti di sollevamento, cespiti soggetti a manutenzione ordinaria e straordinaria e da monitorare ai fini di ridurre i costi gestionali ed energetici. Nelle tabelle sottostanti sono riportate le informazioni relative ai territori rispettivamente ex gestione ABL ed ex gestione CAIBT, aggiornate al Gestore LTA area ex ABL Comune Num. impianti ANNONE VENETO 9 AZZANO DECIMO 15 CASARSA DELLA DELIZIA 4 CHIONS 6 CINTO CAOMAGGIORE 14 CONCORDIA SAGITTARIA 22 FIUME VENETO 3 MEDUNA DI LIVENZA 1 PASIANO DI PORDENONE 7 PORTOGRUARO 31 PRAMAGGIORE 3 PRAVISDOMINI 7 SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA 2 SAN STINO DI LIVENZA 34 SESTO AL REGHENA 11 VALVASONE ARZENE 1 ZOPPOLA 2 Totale complessivo 172 SDC/GG G-RELGN docx 25 di 49

27 Gestore LTA area ex CAIBT Comune Num. impianti FOSSALTA DI PORTOGRUARO 20 GRUARO 5 SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO 16 SAN VITO AL TAGLIAMENTO 6 TEGLIO VENETO 1 Totale complessivo 48 Complessivamente si contano 220 impianti di sollevamento. SDC/GG G-RELGN docx 26 di 49

28 2.4 Il servizio di depurazione In totale si contano 88 impianti di depurazione. Sono per la maggior parte di piccola dimensione, come si può evincere dalla tabella sottostante, suddivisi in classi a seconda degli abitanti equivalenti che attualmente trattano. Gestore LTA area ex ABL AE trattati N impianti > TOTALE COMPLESSIVO 78 Gestore LTA area ex CAIBT AE trattati N impianti > TOTALE COMPLESSIVO 10 Tabella 2 Potenzialità attuale impianti di depurazione Nella tabella seguente, invece, si riporta il numero di impianti, comune per comune, suddivisi in base alla tipologia di trattamento: Gestore LTA area ex ABL Tipologia per Comune Numero impianti Depuratore biologico 31 ANNONE VENETO 1 AZZANO DECIMO 1 CHIONS 2 CINTO CAOMAGGIORE 1 CONCORDIA SAGITTARIA 3 FIUME VENETO 4 MEDUNA DI LIVENZA 1 PASIANO DI PORDENONE 3 PORTOGRUARO 7 PRAMAGGIORE 1 PRAVISDOMINI 2 SAN STINO DI LIVENZA 3 SESTO AL REGHENA 2 Fitodepurazione 5 CHIONS 1 FIUME VENETO 1 SESTO AL REGHENA 1 ZOPPOLA 2 Trattamento primario + Imhoff 4 SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA 4 SDC/GG G-RELGN docx 27 di 49

29 Trattamento primario 1 SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA 1 Vasca imhoff 37 ANNONE VENETO 1 VALVASONE ARZENE 1 CHIONS 4 CONCORDIA SAGITTARIA 1 PORTOGRUARO 19 PRAMAGGIORE 11 Totale complessivo 78 Gestore LTA area ex CAIBT Comune Num. impianti MBR 1 CORDOVADO 1 Depuratore biologico 7 FOSSALTA DI PORTOGRUARO 2 GRUARO 1 SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO 2 SAN VITO AL TAGLIAMTENTO 1 TEGLIO VENETO 1 Fitodepurazione 2 FOSSALTA DI PORTOGRUARO 1 TEGLIO VENETO 1 Totale complessivo 10 Per l elenco completo degli impianti, si rimanda all allegato 2. Da questa prima analisi appare evidente che, attualmente, il territorio oggetto di indagine non è interessato da schemi depurativi sovraccomunali, a parte l estremo Nord. A livello di piano d ambito, pertanto, si auspica la previsione di una centralizzazione e razionalizzazione del servizio di depurazione, volta alla riduzione del numero degli scarichi in ambiente ed al contenimento dei costi di gestione. Un altro aspetto da affrontare è l inadeguatezza dei processi depurativi esistenti con riferimento agli agglomerati afferenti: realizzazione di comparto terziario per gli impianti di mediagrossa taglia (>2000 AE) e di comparto secondario per quelli di piccola taglia (<2000 AE). SDC/GG G-RELGN docx 28 di 49

30 3 ANALISI DELLA DOMANDA 3.1 Metodologia seguita per l analisi della domanda In questo paragrafo si precisa la metodologia seguita per effettuare l analisi della demografia e l elaborazione di proiezioni demografiche. La procedura per l analisi segue queste fasi: raccolta dei dati demografici per i comuni della CATOI Lemene forniti dall ISTAT in riferimento al periodo ; elaborazione dei dati con proiezione demografica dei residenti all anno Elaborazione dei dati per l analisi della domanda Si precisa che nelle elaborazioni sono stati considerati i dati demografici annuali relativi alla popolazione residente nel territorio comunale (dato ISTAT), tralasciando i dati relativi alla popolazione fluttuante (pendolari e turisti interni e/o stranieri), in quanto queste informazioni, così come determinate nel censimento ISTAT, non sono compatibili con le esigenze tecniche per la determinazione delle previsione dei picchi di consumo. Ci si riserva, al momento dell individuazione degli interventi per ciascun comune, di verificarne il dimensionamento in funzione del picco del consumo idrico fornito dal Gestore che, chiaramente, tiene implicitamente conto anche della componente relativa alla popolazione fluttuante. A causa della variabilità dovuta al periodo di crisi economica ed ai flussi migratori degli ultimi anni, si è constatato che l andamento dei dati demografici dei singoli comuni nel periodo non presentano variazioni regolari. Ciò non consente, quindi, di ottenere stime per l anno 2045 (termine ultimo di validità del Piano) con semplici proiezioni lineari del dato anagrafico. L ISTAT, tuttavia, fornisce le proiezioni, rispetto al censimento del 2011, del numero di residenti per ogni regione d Italia ottenute mediante curve di previsione con tre possibili scenari: basso, medio e alto. Di seguito vengono riportati i valori per le regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto nei due scenari più verosimili, ossia quello centrale e quello basso. SCENARIO CENTRALE PROIEZIONI ISTAT RESIDENTI TOTALI (abitanti) post censimento del 2011 ANNI FVG Aumento % rispetto al % 0.77% 1.09% 1.37% 3.18% 4.10% 4.52% VENETO Aumento % rispetto al % 1.51% 2.17% 2.79% 7.36% 10.47% 12.63% Fonte: sito dell'istat ( SDC/GG G-RELGN docx 29 di 49

31 SCENARIO BASSO PROIEZIONI ISTAT RESIDENTI TOTALI (abitanti) post censimento del 2011 ANNI FVG Aumento % rispetto al % 0.65% 0.87% 1.06% 1.34% 0.15% -2.14% VENETO Aumento % rispetto al % 1.38% 1.95% 2.46% 5.56% 6.76% 6.55% Fonte: sito dell'istat ( Si ritiene opportuno verificare la popolazione effettivamente residente al 1 gennaio degli anni 2012, 2013 e 2014 successivi al censimento per confrontarla con le previsioni. POPOLAZIONE EFFETTIVAMENTE RESIDENTE AL 1 GENNAIO ANNI FVG Aumento % rispetto al % -0.89% -0.52% VENETO Aumento % rispetto al % -1.15% -0.22% Si può notare come, a livello regionale, ci sia stato un calo della popolazione negli anni 2012, 2013 e 2014, sia rispetto al 2011 che rispetto alle previsioni ISTAT. Bisogna considerare, tuttavia, che il comprensorio della CATOI Lemene ha subito un calo tra il 2010 e il 2011, ma in seguito, tra il 2012 ed 2014, si è tornata a registrare una crescita, anche se di minore entità di quella degli anni precedenti. Ciò è evidenziato nel grafico sotto riportato e dalla tabella contenente la suddivisione in dettaglio della popolazione residente per comune nelle diverse annate. Popolazione residente nel terrotorio della CATOI LEMENE Fig. 13: Andamento della popolazione residente dal 2001 al 2014 (fonte ISTAT) Si riporta di seguito, suddivisa per area ex ABL ed area ex CAIBT, la tabella rappresentante lo storico dei dati ISTAT sui residenti per ciascun Comune del territorio in analisi. SDC/GG G-RELGN docx 30 di 49

32 Area ex ABL ab. ab. ab. ab. ab. ab. ab. ab. ab. ab. ab. ab. ab. ab. ab. Annone Veneto Arzene Azzano X Casarsa della Delizia Chions Cinto Caomaggiore Concordia Sagittaria Fiume Veneto Meduna di Livenza Pasiano di Pordenone Pramaggiore Pravisdomini San Stino di Livenza San Giorgio della Richinvelda San Martino al Tagliamento Sesto al Reghena Valvasone Zoppola Area ex CAIBT Cordovado Fossalta di Portogruaro Gruaro Portogruaro San Michele al Tagliamento San Vito al Tagliamento Teglio Veneto Morsano al Tagliamento TOTALE (LTA) SDC/GG G-RELGN docx 31 di 49

33 3.3 Considerazioni su Bibione La località turistica di Bibione merita un approfondimento dedicato, dal momento che la sua richiesta idrica è fortemente influenzata dalla vocazione turistica e balneare della località. Possibili oscillazioni dei consumi idrici relativi alla stazione turistica di Bibione non possono essere considerati consolidati, in quanto variano in relazione alle presenze turistiche e alle condizioni climatiche. Dalla determinazione degli agglomerati della Regione Veneto, nello specifico dall allegato A alla DGR n del 15 dicembre 2009, si può reperire il dato relativo agli abitanti fluttuanti di Bibione, pari a A tal proposito, si è voluto analizzare nel dettaglio l andamento dei volumi erogati dalla Centrale di Via Pola. Consumi idrici in mc ANNO ANNO ANNO ANNO MESE GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE n.p. DICEMBRE n.p. totale mc SDC/GG G-RELGN docx 32 di 49

34 CONSUMI ACQUA POTABILE mc. mensili erogati Consumi idrici (mc) Mesi Consumi anno 2011 Consumi anno 2012 Consumi anno 2013 Consumi anno 2014 CONSUMI ACQUA POTABILE mc. medi mensili erogati (calcolati su storico ) totale mc CONSUMI ACQUA POTABILE mc. medi giornalieri erogati nel mese di AGOSTO (calcolati su storico ) mc giornalieri SDC/GG G-RELGN docx 33 di 49

35 Oltre il 60% dei volumi erogati per la località di Bibione avviene durante i mesi di giugno, luglio ed agosto, passando da mc/mese a oltre mc/mese erogati. La portata di punta, che si verifica attorno a Ferragosto, è di circa 500 l/s. 3.4 Considerazioni finali relative all analisi della domanda attuale e futura Sulla base delle considerazioni sulle proiezioni demografiche precedentemente descritte si prevede, in via cautelativa, un incremento globale della popolazione pari a circa il 5% per il periodo tra il 2014 ed il 2045, passando dagli attuali a abitanti. Questo parametro è suffragato dalla stima dello scenario medio dell ISTAT per la regione FVG, senz altro più omogenea in quanto a derive demografiche con il territorio del CATOI Lemene rispetto all intera regione Veneto. SDC/GG G-RELGN docx 34 di 49

36 4 ANALISI DELLA DISPONIBILITA DELLA RISORSA 4.1 Analisi del fabbisogno idrico attuale Il Gestore LTA ha fornito i seguenti dati relativi all anno 2014: - Volumi d'acqua potabile immesso nelle reti di distribuzione: m 3 - Perdite idriche reali (CARL): ,93 m 3 da cui si possono calcolare le perdite idriche percentuali per la rete acquedottistica pari a 38.44%. Saranno previsti interventi quali sostituzioni di condotte vetuste e sistemi di ricerca delle perdite della rete idrica, volti alla riduzione delle stesse, per portarle al di sotto del limite accettabile del 20%. 4.2 Stima del fabbisogno idrico futuro In questo paragrafo viene riportata una stima del fabbisogno idrico futuro, con riferimento all intero ambito di competenza della CATOI Lemene, effettuata analizzando i dati demografici attuali ed i trend di crescita della popolazione. La popolazione attualmente residente nei 25 comuni del territorio della CATOI Lemene è pari a persone (dato ISTAT per anno 2013). Gli abitanti fluttuanti di Bibione sono circa , la cui dotazione idrica viene calcolata come 1/2 di quella dei residenti. Pertanto, prendendo in considerazione il numero dei residenti e metà dei fluttuanti, l attuale dotazione idrica risulta: = 219 ( *1/ 2) 365 d l/(ab*g) Dal momento che l approvvigionamento della risorsa idrica avviene per risalita naturale da falde artesiane e non tramite impianto di pompaggio, la ricerca delle perdite in acquedotto è importante da un punto di vista ambientale, ma non significativa ai fini del risparmio energetico. Si ritiene, quindi, corretto mantenere la stessa dotazione idrica, pari a 219 l/(ab*giorno) anche per la valutazione futura. Pertanto, considerando la popolazione prevista per l anno 2045, approssimabile per eccesso a unità, e ipotizzando quella fluttuante di Bibione senza significativi aumenti pari a unità, si può stimare un fabbisogno idrico futuro pari a: SDC/GG G-RELGN docx 35 di 49

37 ( *1/ 2) Fabbisogno idrico = = mc/anno ( *1/ 2) 250 Portata richiesta p = 710 litri/sec Dal capitolo della presente relazione si desume che la dotazione idrica complessivamente disponibile per il comprensorio della CATOI Lemene dalle proprie fonti di approvvigionamento risulta pari a 750 l/s. Pertanto, in prima analisi, si ritiene che la risorsa idrica attuale sia sufficiente anche per il futuro. È importante sottolineare che questa stima ha carattere generale e non può tenere in considerazione alcuni aspetti, in quanto: le dotazioni individuali raggiungono già oggi livelli soddisfacenti ed un eventuale incremento delle tariffe certamente non potrà che ridurre la domanda e razionalizzare i consumi; non sono considerati i consumi idrici per usi produttivi; non si considera il cambiamento delle abitudini di consumo al variare della tariffa. Assodato, quindi, che la dotazione idrica è sufficiente, uno degli obiettivi di piano sarà quello di individuare fonti alternative di approvvigionamento, in modo da assicurare la ridondanza del servizio in caso di messa fuori servizio delle falde attualmente in uso. Inoltre, dal punto di vista del mercato dell'acqua potabile, sarà necessario ottenere una riduzione degli sprechi attraverso politiche di sensibilizzazione delle utenze ed un progressivo contenimento della domanda idrica per usi produttivi, così come sollecitato dal quadro normativo nazionale e regionale quale obiettivo prioritario degli interventi di ristrutturazione delle reti idropotabili. SDC/GG G-RELGN docx 36 di 49

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