La nuova OCM ortofrutta
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- Amanda Antonelli
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1 Ravenna, La nuova OCM ortofrutta DIANATI Andrea Regione Emilia Romagna D.G. Agricoltura Servizio produzioni vegetali
2 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO REG. CE 1234/07 del Consiglio Reg. CE 1580/07 della Commissione DM 3417 del : Strategia Nazionale Disciplina Ambientale Circolare Mipaaf 6152 del : valori forfettari P.O DM 3932 DEL Allegato I Riconoscimento e funzioni OP Allegato II Misure prevenzione e gestione crisi Allegato III Programmi Operativi Circolare Mipaaf 6420 del : Revisione Allegati DM 3932 Disposizioni Applicative Organismi Pagatori 2
3 GLI OBIETTIVI DELLA OCM 1. Rafforzare l orientamento al mercato e la competitività del settore 2. Ridurre le fluttuazioni del reddito causate da crisi di mercato 3. Aumentare il consumo di frutta e verdura nell UE 4. Sostenere gli sforzi degli agricoltori per la protezione dell ambiente 5. Semplificare e ridurre i costi amministrativi 3
4 IL RICONOSCIMENTO DELLE OP (DM 3932 del ) Riconoscimento per prodotto o gruppi di prodotto Il numero minimo di produttori è fissato in 5 unità. In caso di riconoscimento per prodotti appartenenti alla categoria quali codice NC 07 (ortaggi) ovvero codice NC 08 (frutta) si applica il parametro di di. Nel caso in cui la richiesta di riconoscimento verte su più prodotti appartenenti alle distinte categoria si applica il parametro complessivo di ; La domanda di riconoscimento deve essere presentata alla Regione dove la OP realizza il maggior volume di produzione commercializzata 4
5 I FONDI DI ESERCIZIO La riforma ha previsto l innalzamento al 60% della percentuale di contribuzione comunitaria ai fondi di esercizio delle OP nei casi seguenti: il Programma Operativo è presentato da OP che partecipano ad azioni transnazionali all interno della Comunità; il Programma Operativo è presentato da OP che partecipano ad azioni svolte a livello interprofessionale; il Programma Operativo riguarda il sostegno specifico alla produzione biologica ai sensi del Regolamento CE 2092/91; è il primo ad essere presentato da una AOP 5
6 GLI OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DEI PROGRAMMI OPERATIVI assicurare programmazione produzione e adeguamento a domanda; promuovere la concentrazione dell offerta l immissione sul mercato; ottimizzare i costi di produzione e stabilizzare i prezzi; pianificazione della produzione; migliorare la qualità dei prodotti; incrementare il valore commerciale dei prodotti; promuovere la commercializzazione dei prodotti freschi e trasformati; promuovere pratiche colturali e tecniche rispettose dell ambiente; prevenire e gestire le crisi e ridurre i ritiri 6
7 LA PREVENZIONE E GESTIONE DELLE CRISI DI MERCATO Aumento della percentuale di contribuzione comunitaria dei fondi di esercizio dal 4,1 al 4,6% per finanziare interventi finalizzati alla prevenzione ed alla gestione delle crisi di settore. Azioni ammissibili: Raccolta in verde o mancata raccolta dei prodotti; Promozione e comunicazione per favorire i consumi; Assicurazione dei raccolti e fondi mutualistici; Ritiri di mercato Iniziative di formazione 7
8 GLI ASPETTI AMBIENTALI Crescente attenzione ai temi ambientali Art. 103 quater del Reg. CE 1234/07: a) i P.O. devono comprendere due o più azioni ambientali; o b) almeno il 10 % della spesa prevista per azioni ambientali Le tipologie di azioni a valenza ambientale sono contenute nel Documento Disciplina Ambientale allegato alla Strategia Nazionale 2009/2013 (DM 3417 del ) 8
9 Il progetto della Disciplina ambientale si articola in due ambiti, tra loro integrati: agro ambiente, riferito agli operatori agricoli e alla fase di produzione primaria; extra azienda agricola che si estrinseca nelle attività di lavorazione, condizionamento, trasformazione dei prodotti. 9
10 Il settore agro ambientale. Assume come base minima di riferimento le norme della condizionalità e i requisiti minimi relativi all'uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari prescritte dalla legislazione nazionale. e di altre specifiche norme obbligatorie Considera una differenziazione progressiva degli impegni partendo da una soglia minima. 10
11 Gli interventi individuati e finanziabili sono: intervento descrizione 1 Produzione integrata 2 Produzione biologica 3 Verifica delle irroratrici 4 Gestione ecologica dei rifiuti 5 Utilizzo macchine di precisione 6 Utilizzo mezzi tecnici a basso impatto ambientale 7 Gestione del suolo 8 Utilizzo di piante microinnestate 9 Tutele e rispasrmio idrico 11
12 La Disciplina ambientale ambito agro ambientale introduce il concetto di un riconoscimento economico corrispondente al crescente impegno ambientale assunto dall azienda agricola e derivante dall attivazione degli interventi. Detto impegno ambientale è individuato attraverso il maggiore costo, oltre il livello di obbligatorietà fissato dalla legislazione nazionale o regionale, derivante dall applicazione e/o gestione delle tecniche e/o pratiche indicate nei diversi interventi. 12
13 La remunerazione di questi impegni potrà essere cumulabile, in taluni casi, con le spese sostenute per l acquisto dei mezzi tecnici specifici, poiché complementari alla realizzazione degli interventi. Tale aspetto è unico ambientale nel panorama europeo. La Disciplina elaborata dagli altri Stati membri, infatti, prevede solamente il riconoscimento delle spese sostenute per l acquisto di mezzi tecnici. L impostazione italiana risulta anche innovativa, poiché sono stati definiti i costi specifici che le aziende sostengono per le diverse attività agronomiche. 13
14 La Disciplina ambientale è stata impostata, da un lato, per mettere a valore e dare continuità a quanto, negli anni, praticato dai produttori in tema di sostenibilità ambientale (produzione integrata e biologica). Dall altro, per consentire alle aziende agricole orticole di sopperire al mancato finaziamento delle piante annuali (così come prevede la nuova OCM), attraverso l individuazione e la rivalutazione di quelle tecniche e pratiche agronomiche (impegni) di elevato carattere ambientale. 14
15 Il settore extra azienda agricola. Sviluppato con l indicazione di linee di interventi (investimenti) possibili ed eleggibili a contributo, solamente quando vanno al di là delle norme cogenti, ovvero obbligatorie in quanto prescritte dalla legislazione nazionale e/o comunitaria vigente. 15
16 Gli ambiti di intervento previsti: 1. salvaguardia del suolo e controllo delle emissioni in atmosfera: monitoraggio degli scarichi idrici e miglioramento del controllo delle emissioni. 2. uso consapevole della risorsa idrica: riduzione dei consumi anche attraverso il riutilizzo dell acqua di scarto. 3. riduzione dei consumi di energia: efficienza dell utilizzo delle fonti energetiche. 4. gestione dei rifiuti: miglioramento dei cicli di smaltimento delle sostanze pericolose e dei materiali di scarto. 16
17 LA DEMARCAZIONE FRA PSR E OCM La Strategia Nazionale, ai fin della demarcazione dei livelli di finanziabilità ha adottato il criterio di territorialità dell intervento, prevedendo pertanto che le OP al momento della definizione degli interventi afferenti al programma operativo debbano tenere conto dei criteri di demarcazione attualmente vigenti adottati dalla Regioni o Provincia autonoma ove avviene l esecuzione fisica dell intervento. 17
18 LE PROSPETTIVE Mantenimento della OCM oltre il 2013 Questo modello di sostegno è attualmente motivo di ispirazione delle politiche di altri settori deve pertanto essere mantenuto. Conseguentemente rispetto alla revisione degli strumenti della PAC che si produrranno dopo il 2013, è necessario difendere anche oltre tale termine, il modello di sostegno delineato dall attuale OCM. Elevazione del budget di cofinanziamento comunitario al FE. E necessario incrementare il tasso di cofinanziamento del programma operativo visto anche il forte squilibrio attualmente esistente tra l incidenza dell ortofrutta sul budget comunitaria e la sua effettiva rappresentanza nel quadro della produzione agricola comunitaria. 18
19 LE PROSPETTIVE Demarcazione OCM/PSR. La riforma ha avallato il principio di rendere compatibili e non alternativi o esclusivi le due tipologie di sostegno. Mancato adeguamento dei PSR regionali che in diversi casi prevedono criteri molto restrittivi e spesso penalizzanti per le OP del tipo soglie finanziarie o elencazioni di azioni non ammissibili al sostegno tramite l OCM o in alternativa il PSR. Necessari criteri di complementarietà e demarcazione che non agiscano a priori e che non siano tali da limitare le possibilità di scelta da parte delle OP e dei propri soci circa l utilizzo alternativo delle risorse della OCM o dello Sviluppo Rurale. 19
20 Grazie per l attenzionel 20
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