Newsletter n. 4/2014. Attività di informazione cofinanziata nell ambito del progetto AGRI-BIO-GAS
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1 Newsletter n. 4/2014 Aziende Partner: Azienda Agricola Mulinello Azienda Agricola Bruno Carmelo Azienda Agricola Di Dio Sebastiano Azienda Agricola La Placa Grazia Azienda Agricola Barbagallo Michele Azienda Agricola Di Dio Sebastiano Attività di informazione cofinanziata nell ambito del progetto AGRI-BIO-GAS
2 ANALISI DELLO STATO DELL ARTE NEL TERRITORIO NAZIONALE SULLA PRODUZIONE DEL BIOGAS Il biogas è una fonte di energia doppiamente importante ed interessante. In primo luogo risponde alle esigenze di energia del paese, in quanto l Italia è un paese importatore di energia per circa l 11 % del fabbisogno elettrico; in secondo luogo si tratta di una fonte di energia rinnovabile, che non immette in atmosfera nuova CO2 e pertanto può attivamente contribuire a combattere l effetto serra. Il biogas è una miscela gassosa, composta per il 50-80% da metano e per il resto da anidride carbonica, vapore acqueo, idrogeno e composti solforati come di seguito descritto: - Metano 50-80% - CO % - H2S < 1% Cos è il biogas - H2 (tracce) - Azoto (tracce) - SiO (tracce) Come riportato dalla Strategia Energetica Nazionale pubblicata nel marzo 2013, il potenziale di crescita della filiera biogas-biometano nel nostro Paese è importante sia in termini di volumi (fino a un miliardo di metri cubi l anno, soprattutto per il biometano ottenibile da allevamenti, imprese di trasformazione alimentari e discariche) che in termini di ricadute per la filiera industriale. In Europa, entro il 2030, si potrebbe produrre una quantità di green gas (biometano prodotto dal l upgrading del biogas e del syngas) pari, per contenuto energetico, all energia elettrica proveniente dalle diverse fonti rinnovabili. Iniettando il biometano nelle reti di distribuzione del gas naturale, sarà possibile raggiungere un gran numero di utenze, fornendo la possibilità di riscaldare e raffreddare, di alimentare veicoli a gas e di co-generare energia elettrica con impianti ad alto rendimento. In Italia, dunque, risulta essenziale stimolare l avvio della filiera biogas-biometano, anche in attuazione di quanto previsto dal DLgs 28/2011, in modo da recuperare il tempo perso rispetto ad altri Paesi europei che da tempo hanno realizzato impianti per la produzione di biometano. In Italia, nel corso del quadriennio , la produzione di biogas ha rappresentato uno dei settori più dinamici in termini di interesse per gli investimenti nel settore zootecnico. Ciò è motivato anche dalle ottime condizioni economiche che venivano riconosciute ai produttori di energia elettrica da biogas (280 /MWh). A partire dal 1 gennaio 2013 il sistema incentivante è stato modificato: è stata prevista una limitazione della potenza elettrica installata annualmente; è stato previsto l introduzione di un sistema a graduatoria e la corresponsione di una tariffa calibrata in base alla taglia ed alle matrici utilizzate dall impianto; è stato portato da 15 a 20 anni il tempo di incentivazione. Questo nuovo regime è stato reputato meno remunerativo di quello precedente e ciò ha portato alla produzione di un gran numero di impianti entro il Come facilmente si evince dalle tabelle sopra riportate, la Regione Sicilia non compare tra i dati elaborati dal CRPA, posizionandosi come fanalino di coda nella graduatoria nazionale, per quanto riguarda la produzione di biogas da biomasse agrozootecniche. In atto sono presenti in regione: - 12 impianti da discarica - 2 impianti da agro-industria - 1 impianto da biomasse agrozootecniche - Mussomeli (Cl)
3 IL PROGETTO AGRI-BIO-GAS: PROCEDURE OPERATIVE SEMPLIFICATE DI FUNZIONAMENTO DELL IMPIANTO La produzione di biogas avviene attraverso la L impianto di produzione del Biogas che è stato realizzato, si compone principalmente dei seguenti componenti: - Digestore anaerobico, contenitore con tenuta all aria nel quale avviene la digestione della sostanza organica immessa in assenza di ossigeno da parte dei microrganismi producendo il Biogas; - Soffiante a canale laterale, che ha il compito di aspirare il Biogas prodotto dai digestori (con una pressione di aspirazione inferiore a quella atmosferica) ed inviarlo al gasometro conferendogli una leggera compressione a pressione di poco superiore a quella atmosferica; - Gasometro, contenitore flessibile che immagazzina il Biogas prodotto per far fronte alle diverse richieste di portata del Biogas mantenendolo ad una prefissata pressione di mandata; - Gruppo motore/generatore elettrico, composto da un motore endotermico alimentato a gas accoppiato con un generatore elettrico connesso alla rete in BT che converte l energia meccanica del motore in energia elettrica; - Torcia di emergenza, che ha la funzione di bruciare il Biogas prodotto in eccesso e non consumato dal motore. Di seguito si riportano le procedure relative ai componenti suddetti e di altri componenti accessori. L IMPIANTO DI BIOGAS REALIZZATO PRESSO L AZIENDA MULINELLO (EN) 1. Procedura di carico del digestore Il digestore anaerobico è un contenitore prismatico poggiato su una base di cemento armato e realizzato mediante un telaio in acciaio verniciato e con pannelli modulari, aperto anteriormente mediante una porta a due ante, realizzato a perfetta tenuta all aria indispensabile per il corretto funzionamento del processo di digestione. La fase di carico avviene mediante l utilizzo di una pala caricatrice (mini terna), facendo attenzione ad evitare il contatto con i pannelli radianti laterali posti all interno del digestore necessari al riscaldamento dello stesso. Le quantità e il dosaggio della sostanza organica da caricare saranno quelle indicate dal Gestore dell impianto ottimizzate per avere la migliore resa di Biogas possibile. Durante le fasi di manovra con tale mezzo meccanico l operatore si accerta che sia sgombro da persone e ostacoli l area di lavoro necessaria al carico per evitare infortuni e/o danneggiamenti all impianto. Il mezzo meccanico è munito di dispositivi di sicurezza e segnalazione ed è costruito secondo le norme Europee vigenti. In particolare dispone di un segnalatore acustico azionato automaticamente durante la fase di retromarcia del mezzo per avvisare eventuali persone nelle immediate vicinanze. La manutenzione del mezzo è programmata ed eseguita come indicato nel manuale di manutenzione fornito Finita la fase di carico delle sostanze organiche nel digestore, l operatore provvede alla chiusura ermetica delle porte assicurandosi che non ci siano ostacoli alla chiusura e alla tenuta e il processo di digestione può essere avviato. 2. Procedura di avviamento del digestore Eseguita la chiusura ermetica delle porte del digestore l operatore deve azionare: l apertura dell elettrovalvola che alimenta il circuito idraulico dei pannelli radianti per il riscaldamento del digestore. Tale circuito è riscaldato mediante uno scambiatore acqua/acqua che assorbe il calore dell acqua di raffreddamento del motore endotermico alimentato dal biogas; l apertura dell elettrovalvola del circuito di ricircolo del percolato; l apertura dell elettrovalvola del circuito di aspirazione del biogas prodotto, che verrà convogliato al gasometro e da lì distribuito al motore endotermico mediante una soffiante a canale laterale. Tali aperture sono comandate da un quadro posto in prossimità dei digestori, con pulsanti che identificano in maniera chiara cosa azionano e a quale digestore si riferiscono. 3. Procedura di scarico del digestore Per procedere allo scarico del digestato dal digestore si deve azionare: (1) La chiusura dell elettrovalvola che alimenta il circuito idraulico dei pannelli radianti per il riscaldamento del digestore; (2) La chiusura dell elettrovalvola del circuito di ricircolo del percolato; (3) La chiusura dell elettrovalvola del circuito di aspirazione del biogas prodotto. Tali chiusure sono comandate da un quadro posto in prossimità dei digestori, con pulsanti che identificano in maniera chiara cosa azionano e a quale digestore si riferiscono.
4 Chiuse tali elettrovalvole l operatore procede all apertura della porta mantenendosi dietro di essa per evitare di venire investito dai gas che fuoriescono dal digestore. Dopo l apertura delle porte l operatore aziona l aspirazione forzata all interno del digestore per eliminare possibili atmosfere nocive all operatore nelle successive fasi di lavoro. Si manterrà questa condizione per almeno 25 minuti prima di passare alla fase di scarico. L operatore in questo tempo controlla le pressioni, temperature e i sistemi di sicurezza degli altri digestori e se rileva qualche anomalia di funzionamento interviene tempestivamente affinché sia ripristinata l anomalia e avvisa in ogni caso il responsabile dell impianto. Controlla i livelli di tutti i barilotti di scarico delle condense istallati nell impianto ed esegue all occorrenza lo scarico. Passati 25 minuti l operatore può scaricare il digestato dal digestore utilizzando la mini terna e facendo attenzione a non danneggiare le pareti radianti e il sottofondo in cemento armato, nonché la canaletta di scarico del percolato. Duranti le manovre si accerta che l area di lavoro sia sgombra da persone e/o ostacoli. Finito lo scarico l operatore ripulisce la canaletta di scolo del percolato da residui solidi, pulisce gli ugelli della linea percolato anche mediante l uso di acqua ed ispeziona ed eventualmente pulisce gli ugelli di aspirazione del biogas. Infine effettua in controllo visivo del fondo e delle pareti del digestore segnalando al responsabile dell impianto eventuali anomalie o danneggiamenti. A questo punto può riprendere la procedura di carico. Norme di sicurezza rispettate Per la realizzazione dell impianto di produzione di biogas sono state rispettate le norme di seguito elencate: D. lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i. Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro CEI 64/8 7a edizione 2012 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 v in corrente alternata e a 1500 v in corrente continua CEI EN (CEI 31-87) Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi CEI 31-35/A Atmosfere esplosive. Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in applicazione della Norma CEI EN (CEI 31-87): esempi di applicazione CEI EN (CEI 31-88) - Costruzioni elettriche destinate ad essere utilizzate in presenza di polveri combustibili Parte 10: Classificazione delle aree dove sono o possono essere presenti polveri combustibili. CEI Costruzioni per atmosfere esplosive per la presenza di polveri combustibili: guida all applicazione della Norma CEI EN classificazione dei luoghi dove possono essere presenti polveri combustibili.
5 EVENTI Giovedi 22 maggio 2014 si è svolto presso la sala riunioni dell Azienda Agricola Mulinello un convegno nell ambito del progetto AGRI-BIO-GAS finanziato con la Misura 124 del PSR Sicilia 2007/2013. Sono intervenuti: Dott. Roberto D'Agostino (Presidente Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia s.c.p.a.), Dr. Michele Sabatino (Euroconsult soc. coop.) quale Coordinatore dei lavori, Prof. Paolo Guarnaccia (Responsabile Scientifico del Progetto - Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia s.c.p.a.) Presentazione generale del progetto, Ing. Giuseppe Margiotta (Commissario APEA Agenzia Provinciale per l'energia e l'ambiente di Enna) Presentazione del Manuale delle Best Practice, Ing. Claudio Cravotta (ElioMed Tech) Presentazione Funzionamento Impianto: sottoprodotti nella produzione del Biogas, Ing. Carmelo Scordia (Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia s.c.p.a.) Presentazione piano di analisi della produzione Mercoledì 18 giugno 2014 si è svolto presso la sala riunioni dell Azienda Agricola Mulinello il SEMINARIO CONCLUSIVO DEL PROGETTO AGRI-BIO-GAS finanziato con la Misura 124 del PSR Sicilia 2007/2013. Sono intervenuti: Dott. Roberto D'Agostino (Presidente Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia s.c.p.a.), Dott. Giuseppe Sparta (Dirigente Servizio V Interventi per lo Sviluppo Agricolo e Rurale Regione Siciliana), Dott. Giuseppe Puleo (Dirigente UOS-SIAS Sicilia orientale), Dr. Michele Sabatino (Euroconsult soc. coop.), Prof. Paolo Guarnaccia (Responsabile Scientifico del Progetto - Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia s.c.p.a.) sul tema Le produzioni di biogas in Italia e in Europa e le prospettive future., Ing. Giuseppe Margiotta (Commissario APEA Agenzia Provinciale per l'energia e l'ambiente di Enna) Il Modello di Gestione dell'impianto sperimentale di Biogas di Enna, Ing. Claudio Cravotta (ElioMed Tech s.r.l.) Il Manuale di funzionamento dell'impianto sperimentale di Biogas di Enna Mulinello, Ing. Carmelo Scordia (Esperto P.S.T.S. s.c.p.a.) I risultati della ricerca e della sperimentazione del Biogas, Dott. Sebastiano Di Dio (Titolare Azienda Agricola S. Di Dio), La partecipazione delle imprese agricole e le procedure di conferimento, Dott. Gaetano Cipolla (Titolare dell'azienda Agricola Mulinello) Le opportunita del BIOGAS per le industrie agroalimentari Il progetto Mulinello
6 NORMATIVE L analisi del quadro normativo regionale consente di ricostruire lo scenario d insieme, a livello nazionale, delle diverse scelte compiute dalle Regioni, nell individuazione delle autorità competenti al rilascio dell autorizzazione per gli impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili. In particolare, emerge che otto Regioni, tra cui tutte quelle meridionali ad esclusione della Campania, sia a Statuto ordinario che speciale, prevedono l attribuzione in modo esclusivo all amministrazione regionale stessa delle funzioni amministrative per il procedimento autorizzativo. Tra le Regioni a Statuto ordinario centro-settentrionali, il Veneto è l unica fino ad oggi che ha trattenuto a sè in via esclusiva l esercizio della funzione autorizzativa. Solo tre Regioni a Statuto ordinario (Liguria, Umbria e Lazio) hanno mantenuto intatto il disegno originario previsto dal D.Lgs. n.112/98, con l attribuzione esclusiva alle Province delle funzioni amministrative per l autorizzazione degli impianti. Dalla ricognizione svolta emerge che in Italia, al 30/06/2013, sono 81 le amministrazioni pubbliche tra Regioni e Province, che esercitano le funzioni amministrative del procedimento unico per il rilascio della autorizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda le procedure di valutazione ambientale degli impianti di generazione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, nella scelta delle Regioni prevale l opzione di individuare l amministrazione regionale stessa come autorità competente dei procedimenti amministrativi, essendo solo sette le Regioni (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia e Lombardia) che con varie opzioni hanno, in parte, delegato alle amministrazioni provinciali le funzioni di autorità competente. La ricognizione effettuata consente di individuare, tra Regioni e Province, 68 amministrazioni che svolgono le funzioni di autorità competente per le procedure di VIA connesse alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Occorre segnalare che alcune Regioni sono attualmente impegnate nella revisione delle proprie normative in attuazione del D.Lgs. n.128/2010, e che il quadro delle norme regionali qui aggiornato al 30/06/2013 è tuttora in corso di evoluzione. Il combinato disposto delle disposizioni regionali in materia di procedimento autorizzativo e procedure di valutazione ambientale collegate alla realizzazione degli impianti, fa emergere cinque casistiche di distribuzione delle competenze. L opzione più diffusa (adottata da Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) è quella dell esercizio a livello regionale delle funzioni autorizzative e per le valutazioni ambientali. Per le altre due Regioni che esercitano la funzione autorizzativa a livello regionale (Veneto e Puglia) le funzioni di autorità competente per le procedure di valutazione ambientale degli impianti sono ripartite tra Regione e Province. Pubblicazione a cura della Euroconsult scarl di Enna Fonte GSE
Di seguito si allegano alcuni disegni progettuali con le principali quote e alcune visualizzazioni in 3D. 2/13
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