Considerazioni sul calo della domanda di servizi per l impiego nell Ovest Milano

Transcript

1 Numeri in breve Eurolavoro 2 Considerazioni sul calo della domanda di servizi per l impiego nell Ovest Milano Osservatorio Socio Economico Dicembre 2014

2 Questo rapporto è stato redatto da Andrea Oldrini, responsabile dell Osservatorio Socio Economico, con la supervisione di Maurizio Betelli, direttore di Eurolavoro. 2

3 Considerazioni sul calo della domanda di servizi per l impiego nell Ovest Milano Tra gli andamenti registrati nell Ovest Milano durante il primo semestre del 2014, un elemento che desta attenzione è sicuramente il calo del numero di persone che si sono rivolte ai Centri per l Impiego per richiedere l attestazione della propria condizione di non lavoro. Nella prima parte di quest anno, infatti, si conta un afflusso di soggetti, ossia 409 in meno (-6,2%) dei che si rilevavano, in questi stessi mesi, nel Questo risultato, comune sia all Alto Milanese (-4,6%), sia al Magentino Abbiatense (-8,5%), si pone in netta controtendenza rispetto alle dinamiche dei periodi addietro, nei quali si è potuto assistere ad una successione ininterrotta di incrementi piuttosto importanti, proceduta ad un ritmo decisamente preoccupante e, talora, scandito da tassi di variazione a due cifre. Se, da questo punto di vista, il 2011, con persone immediatamente disponibili al lavoro (per lo meno in senso amministrativo) segnava un aumento del +4,7%, le dinamiche del 2012 (+26,9%) e del 2013 (+12,4%) sono state ben peggiori, culminando, rispettivamente, con e persone semestre Intero anno Residenti nell Ovest Milano che hanno rilasciato la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Fonte: OML Provincia di Milano. Elaborazioni: Eurolavoro / AFOL Ovest Milano - Osservatorio Socio Economico. 1 Dopo la soppressione della cosiddetta piccola mobilità (l. 236/1993), è ragionevole pensare che parte flusso di persone che hanno rilasciato la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro includa anche una serie di casistiche che, in precedenza, confluivano direttamente nelle liste di mobilità. 3

4 Per comprendere a fondo la portata dell inversione di rotta avvenuta tra gennaio e giugno e per valutarne le ricadute sulla situazione occupazionale del territorio, è opportuno partire, innanzi tutto, dal significato dell indicatore in esame. Come noto, esso quantifica il numero di coloro che, ai sensi del d. lgs. 297/2002, si dichiarano immediatamente disponibili a lavorare e ad intraprendere un percorso di inserimento concordato con i cosiddetti servizi competenti, ovvero con i soggetti che operano nell ambito dei servizi all impiego. Benchè questa misura descriva una disoccupazione definita in via amministrativa 2, il monitoraggio dei suoi andamenti fornisce, con le dovute cautele, una serie di indicazioni molto utili circa l intensità del disagio occupazionale vissuto dai residenti in una data area. Sotto questo profilo, la riduzione (tendenziale 3 ) rilevata nel corso del primo semestre 2014 può essere letta come una prima avvisaglia di un possibile (ma futuro) allentamento delle attuali tensioni, che, tuttavia, - va ribadito - tuttora continuano a sussistere all interno del mercato del lavoro locale. Ne è riprova il fatto che questo flusso, nonostante tutto, permanga su livelli ancora palesemente più elevati di quelli che avevano caratterizzato i periodi addietro, come emerge, in particolare, dal confronto con la prima parte del 2011 (4.270 persone) e del 2012 (5.733 persone). Area Anni SLL 41 - Busto Arsizio 3,7% 6,1% 6,3% 8,8% 9,1% 9,4% SLL 57 - Milano 3,9% 5,8% 5,9% 5,7% 7,7% 7,6% SLL 83 - Vigevano 4,8% 5,8% 6,1% 5,9% 8,2% 8,3% Tassi di disoccupazione per Sistema Locale del Lavoro (SLL). Fonte: Istat. Elaborazioni: Eurolavoro / AFOL Ovest Milano - Osservatorio Socio Economico. Da un punto di vista interpretativo, va, poi, precisato che il numero degli individui disponibili al lavoro non rappresenta l intera platea dei disoccupati, bensì l insieme di coloro che, più di recente, sono entrati in contatto con i servizi all impiego (flusso). In tal senso, esso rende conto degli andamenti della disoccupazione, ma non della sua entità (stock), per la quale, dopo l abolizione delle liste del vecchio collocamento, le uniche fonti informative restano le indagini sulle forze di 2 Si consideri che in alcuni casi, il rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità sottende fini diversi dalla reale ricerca di un lavoro, quali, ad esempio, il fatto di beneficiare di alcune esenzioni dal pagamento dei ticket previsti per le prestazioni sanitarie. 3 Le variazioni tendenziali si riferiscono al confronto su base annua tra periodi omologhi, in questo caso il primo semestre del

5 lavoro, realizzate dall Istat 4. Da queste e, in particolare, dai dati ricalcolati per Sistema Locale del Lavoro 5 (SLL) è possibile ricavare una misura dei tassi di disoccupazione 6 che, pur aggregata, rende conto della situazione dell area e delle sue specificità più di quanto non si possa desumere dalla mera considerazione del dato medio provinciale. Dalla loro lettura, si evince, per il territorio, una condizione relativamente migliore di quella nazionale, tuttavia, ciò non esime dal fatto che questi ultimi anni si siano, comunque, svolti all insegna di un diffuso e vistoso innalzamento dell indicatore in questione, che è proceduto senza inversioni di rotta. Il risultato è che, dall inizio della crisi ad oggi, i tassi di disoccupazione sono più che raddoppiati. I comuni dell Alto Milanese, insieme alle zone del Gallaratese e del basso Varesotto, appartengono ad un area, quella definita dal SLL n. 41 di Busto Arsizio, in cui i tassi di disoccupazione hanno toccato il 9,4% (2013), dilatandosi rispetto ad una situazione che, nel 2008, presentava dei valori particolarmente contenuti (3,7%) e non eccessivamente discosti da livelli pressochè fisiologici. Il Magentino Abbiatense, invece, si divide tra le cittadine relativamente più interfacciate con Milano città e ricomprese nel SLL che fa riferimento al capoluogo, dove si osserva un tasso di disoccupazione del 7,6%, e quelle, invece, che rientrano nel SLL di Vigevano, caratterizzate da valori medi leggermente superiori (8,3%). Ancora una volta, le dinamiche di medio periodo testimoniano una direttrice visibilmente involutiva, essendovi stato, in entrambi i casi, un consistente incremento, rispettivamente, dal 3,9% al 7,6% e dal 4,8% all 8,3%. Il calo del numero di persone rivoltesi ai Centri per l Impiego va, pertanto, contestualizzato entro un quadro di alta disoccupazione ed una situazione del mercato del lavoro locale ancora complessa e costellata da numerose luci ed ombre. Sebbene, nel semestre, si sia assistito ad altri segnali in controtendenza rispetto alle dinamiche negative degli ultimi anni - quali la crescita del numero delle delle imprese che hanno realizzato delle nuove assunzioni ed il riavvio degli avviamenti -, occorre, però, riconoscere tutta la fragilità di queste evoluzioni. Da, un lato, infatti, in questo stesso periodo, si registra un forte ricorso alla mobilità, originato da un aumento tendenziale del numero dei licenziamenti collettivi (+13,4%) e dal contemporaneo innalzamento dello stock di lavoratori in lista 7, culminato al picco di unità. D altro canto, i primi dati provinciali relativi ai flussi 4 Si tratta di rilevazioni, condotte con una metodologia campionaria, che restituiscono una serie di dati sugli andamenti del mercato del lavoro dal livello provinciale in su, salvo alcuni indicatori di insieme diffusi annualmente con il dettaglio per Sistema Locale del Lavoro (SLL). 5 I Sistemi Locali del Lavoro (SLL), nell accezione proposta dall Istat, rappresentano dei luoghi (precisamente identificati e simultaneamente delimitati su tutto il territorio nazionale) dove la popolazione risiede e lavora e dove, quindi, indirettamente tende ad esercitare la maggior parte delle proprie relazioni sociali ed economiche. La loro individuazione avviene sulla base dell auto-contenimento dei flussi di pendolarismo giornaliero tra luogo di residenza e di lavoro. 6 Si tratta del rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro. A livello interpretativo, esso rappresenta una misura del grado di non utilizzo delle forze di lavoro. 7 Si precisa che ci si riferisce unicamente a coloro per i quali l ingresso in mobilità è avvenuto nell ambito di una delle fattispecie disciplinate dalla l. 223/1991. È, pertanto, esclusa la piccola mobilità. 5

6 mensili di mercato del lavoro, se confermati, annuncerebbero una nuova interruzione delle tendenze positive dei primi sei mesi del Ingressi in lista nel periodo Lavoratori in lista a fine periodo /12 30/6 31/12 30/6 31/12 30/6 31/12 30/ Licenziamenti collettivi confluiti nelle liste di mobilità (l. 223/1991) che hanno visto protagonisti lavoratori residenti nell Ovest Milano. Fonte: OML Provincia di Milano. Elaborazioni: Eurolavoro / AFOL Ovest Milano - Osservatorio Socio Economico. 6