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2 STUDIO 1 GEOLOGICO TECNICO - Geologo Via XXV Aprile, CASTELBELLINO SI. (AN) Tel i E. mail dcmetriopap@libero.it Partita IV Cod. Fisc. PPD DTR 48 A lo Z 115 O COMUNE DI FIUMINATA PROVINCIA DI MACERATA e 02 INDAGINE GEOLOGICO-TECNICA PER LA REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE A BIOMASSE Committente: AZIENDA AGRICOLA CORRADINI MANUEL Località: 1 [. LAVERINO. Il Elaborati: RELAZIONE GEOLOGICA RELAZIONE GEOTECNICA RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA ALLEGATI MARZO 2014

3 COMUNE DI FIUMINATA PROVINCIA DI MACERATA INDAGINE GEOLOGICO-TECNICA PER LA REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE A BIOMASSE 1) PREMESSA...Pag. 1 2) METODOLOGIA D INDAGINE...Pag. 2 3) RELAZIONE GEOLOGICA 3.1 Inquadramento geologico e geomorfologico... Pag Compatibilità PAI (Piano Assetto Idrogeologico)... Pag Idrogeologia... Pag Litostratigrafia Pag. 5 4) RELAZIONE GEOTECNICA 4.1 C aratteristiche fisico-meccaniche dei terreni......pag Fondazioni - Cedimenti... Pag Valore di progetto della resistenza Rd... Pag Carico limite fondazioni Pag. 9 5) RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA 5.1 C lassificazione sismica......pag C ategorie di sottosuolo - Condizioni topografiche......pag Pericolosità sismica di base......pag Accelerazione massima attesa in superficie......pag. 15 6) CONCLUSIONI... Pag. 16 ALLEGATI: COROGRAFIA DI INQUADRAMENTO STRALCIO PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO CARTA GEOLOGICA SEZIONE GEOLOGICA CARICO LIMITE FONDAZIONE A PLATEA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Scala 1: Scala 1: Scala 1: Scala 1: 200 Tav. 1 Tav. 2 Tav. 3 PLANIMETRIE Scala 1: 00 e 1:200 Tav. 4 N 1 COLONNA LITOSTRATIGRAFICA (SONDAGGIO) Tav. 5 Tav. 6 Tav. 7

4 1) PREMESSA Su incarico del Sig. Corradini Manuel è stata eseguita un indagine geologico-tecnica relativa alla costruzione di una centrale a biomasse. Il progetto prevede la costruzione di una platea in cls delle dimensioni 25.0mx15.0m su cui verrà posto l impianto a biomasse. L area interessata dal progetto ricade nella Frazione Laverino del Comune di Fiuminata ed è contrassegnata con le particelle n. 318, 319, 323, 324 nel Foglio catastale comunale n. 63. Lo scopo dell'indagine era quello di: verificare la stabilità dell area; evidenziare la successione litostratigrafica del sito; fornire i principali parametri geotecnici dei terreni riscontrati, necessari per la realizzazione dell opera prevista dal progetto; indicare le soluzioni più idonee ad eventuali problemi di carattere geologico-geotecnico; fornire indicazioni sulla risposta sismica locale. La normativa nazionale e regionale di riferimento della presente indagine è la seguente: Legge n 64 del (Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche); 1

5 Legge Reg. n 33 del (Norme per le costruzioni in zone sismiche) e successive modifiche (L.R. n 18 del ); D.M e Circolare LL. PP N (Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendi naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione); Ordinanza P.C.M. n del (Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per la costruzione in zona sismica); Delibera G.R. n 873 del (Approvazione misure di salvaguardia del PAI); D. Lgs n 152 del (Norme in materia ambientale) e successive modifiche (D. Lgs n 4 del ); D.M (Norme tecniche per le costruzioni). 2) METODOLOGIA D'INDAGINE Tenuto conto che il Comune di Fiuminata ricade in zona sismica di II categoria e con lo scopo di definire il modello geologico-geotecnico del sito, considerato il modesto volume dell opera in progetto, l indagine è stata svolta come segue: rilevamento geologico dell area e di un suo intorno significativo su base topografica in scala 1:2.000; esecuzione di un sondaggio geognostico con escavatore meccanico. I risultati del presente studio sono esposti nei seguenti elaborati: RELAZIONE GEOLOGICA; RELAZIONE GEOTECNICA; RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA; ALLEGATI. 2

6 3) RELAZIONE GEOLOGICA 3.1 Inquadramento geologico e geomorfologico dell area L area in studio ricade sulla pianura alluvionale della sinistra idrografica del fosso Laverinello. Il substrato nell area è costituito dai terreni prevalentemente calcarei, calcari marnosi e marne calcaree delle formazioni della Scaglia rosata e Scaglia variegata del gruppo cretacico-paleogenico della successione umbro marchigiana. L assetto strutturale della zona è caratterizzato dalla presenza di un sovrascorrimento con la zona di taglio ubicata nei terreni della Scaglia cinerea poco più ad ovest dell area in studio. A tale sovrascorrimento sono associate una serie di pieghe anticlinaliche e sinclinaliche subparallele fra di loro e con gli assi orientati nello stesso senso N-S del sovrascorrimento (vedi Tav. 3). In prossimità dell area in studio gli strati del substrato presentano un immersione verso ovest con un inclinazione di circa 45, si ha pertanto un giacitura a reggi-poggio rispetto alla superficie topografica del pendio. Al di sopra del substrato, con un spessore presunto di circa m, insistono, a luoghi interdigitati fra loro, i terreni di copertura detritica e alluvionale. Dal punto di vista morfologico, l area dove verrà realizzata l opera in progetto si presenta pressoché pianeggiante e naturalmente stabile. Per quanto riguarda la stabilità della scarpata, situata immediatamente a monte dell area in studio, si precisa che in essa non si nota alcun segno di instabilità; pertanto, considerate anche le buone caratteristiche meccaniche del substrato (Scaglia rosata e Scaglia variegata), quasi sempre affiorante e tenuto conto della non eccessiva acclività del pendio (32-33 ), si può garantire che la scarpata risulta stabile e si ommettono le relative verifiche. 3

7 3.2 Compatibilità PAI (Piano Assetto Idrogeologico) Come viene evidenziato nella Tav. 2, l'area interessata dal progetto non ricade fra le aree a rischio idraulico o idrogeologico perimetrate dal Piano Stralcio del Bacino per l'assetto Idrogeologico. 3.3 Idrogeologia A pochi metri di distanza dall area prevista per la realizzazione dell impianto, scorrono le acque del fosso Laverinello, affluente di destra del fiume Potenza. Tale fosso viene alimentato soprattutto dalle sorgenti ubicate sul rilievo montuoso posto ad est degli abitati di Laverino e Laverinello. Nei periodi di magra, le acque delle sorgenti, una volta raggiunta la piana alluvionale, scompaiono in sotterraneo e pertanto il fosso risulta asciutto dall abitato di Laverinello in poi. Sempre per quanto riguarda il fosso Laverinello, nella verifica idraulica eseguita dal sottoscritto in un lavoro separato dalla presente indagine (vedi All. e01), considerando i dati delle massime precipitazioni rilevati nella stazione pluviografica di Pioraco per un periodo di 34 anni ( ), si sono avuti i seguenti risultati: la sezione del fosso Laverinello può permettere il transito di portate di piena corrispondenti a tempi di ritorno (T r ) pari a 20 anni; portate di piena corrispondenti a tempi di ritorno T r = 100 anni comportano un innalzamento della massima altezza idrometrica per circa 0.20m e conseguentemente l alluvionamento della sinistra idrografica fino ad una distanza di circa 12-13m dalla sponda del fosso. La circolazione idrica, nel sottosuolo dell area in studio, è caratterizzata da una struttura idrogeologica molto semplice; la falda acquifera ha sede nei terreni di copertura (alluvioni e detriti) più o meno altamente permeabili, aventi come basamento il substrato roccioso di permeabilità più bassa. 4

8 Durante l indagine, la superficie piezometrica, nello scavo effettuato, si trovava alla profondità di 2.0m dal piano campagna, essa risultava in perfetto equilibrio con l altezza idrometrica delle acque del fosso Laverinello. 3.4 Litostratigrafia Il rilevamento geologico di superficie, i dati del sondaggio geognostico effettuato per la presente indagine, nonché i dati ottenuti da lavori precedenti, eseguiti dallo scrivente nella stessa zona, hanno permesso di individuare la locale successione litostratigrafica, essa, partendo dal termine più recente a quello più antico, è risultata essere la seguente. Terreno vegetale Il terreno vegetale presenta spessori molto ridotti (0.20m-0.40m). Depositi detritico-colluviali I depositi detritico-colluviali sono costituiti da frammenti prevalentemente calcarei e calcareo-marnosi immersi in abbondante matrice limoso-sabbiosa. I frammenti lapidei sono a spigoli vivi, la granulometria prevalente è di 2.0cm 5.0cm. Il colore d insieme varia da grigio-verdastro a rossastro. Questi depositi sono presenti ai bordi della pianura alluvionale, presentano spessori da pochi dm fino ad -2.0m. I depositi detriticocolluviali, a luoghi, risultano interdigitati con i depositi alluvionali. Depositi alluvionali Questi depositi sono costituiti da frammenti calcarei e calcareo marnosi, a luoghi è presente una matrice sabbioso-limosa. I frammenti calcarei e calcareo-marnosi sono di piccola taglia (granulometria prevalente 2-4cm), essi si presentano poco arrotondati e leggermente appiattiti. Lo spessore delle alluvioni ghiaioso-sabbiose è attorno ai 5.0m.-6.0m. 5

9 Substrato (Scaglia rosata) Nell area il substrato è rappresentato dalla parte sommitale della Scaglia rosata. Essa è costituita da calcari e calcari marnosi di colore rosato con selce rossa in liste o noduli. La stratificazione è netta e lo spessore degli strati varia generalmente fra i 0.20 e 0.60m. 6

10 4) RELAZIONE GEOTECNICA 4.1 Caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni Di seguito vengono descritte la caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni interessati dal volume significativo dell opera. Depositi detritico-colluviali Dal punto di vista tecnico si tratta di terreni costituiti da materiali a grana grossa (frammenti calcarei) frammisti con abbondante materiale a grana fine e/o media (matrice limoso-sabbiosa). Essi si presentano sciolti e risultano mediamente compressibili, i valori della resistenza al taglio sono mediocri. La permeabilità si aggira attorno ai valori medi ( m/sec). Principali parametri geotecnici e sismici Caratteristiche fisico-meccaniche Simbolo Parametro Unità Peso di volume kn/m 3 Angolo di attrito int Coesione non drenata c u kpa Modulo di elasticità E m kn/cm 2 Velocità delle onde di taglio V S, m/s Depositi alluvionali Dal punto di vista tecnico si tratta di terreni costituiti da materiali a grana grossa (ghiaie), immersi in una matrice sabbioso-limosa. Questi depositi presentano una discreta resistenza al taglio, risultano sciolti o mediamente addensati (Dr = 30-50%) e pertanto sono da considerarsi mediamente compressibili. I depositi alluvionali presentano una permeabilità più o meno elevata ( m/sec). 7

11 Principali parametri geotecnici e sismici Caratteristiche fisico-meccaniche Simbolo Parametro Unità Peso di volume kn/m 3 Angolo di attrito int Modulo di elasticità E m kn/cm 2 Velocità delle onde di taglio V S, m/s Substrato (Scaglia rosata) Si tratta di roccia lapidea con elevata resistenza alla compressione (Qr > 20 MPa), nell area l ammasso roccioso è interessato da una notevole fratturazione, che delimita prismi di roccia giustapposti di dimensioni di qualche dm 3. Principali parametri geotecnici e sismici Caratteristiche fisico-meccaniche Simbolo Parametro Unità Peso di volume kn/m 3 Resistenza alla rottura Qr > 20.0 MPa Velocità delle onde di taglio V S,30 > m/s 4.2 Fondazioni - Cedimenti Per l impianto a biomasse è prevista la realizzazione di una platea in cls di dimensioni 25.0m x 15.0m. Il piano di posa della platea dovrà essere impostato ad una profondità tale da consentire l asportazione dell intero orizzonte del terreno vegetale. Come viene evidenziato nella sezione geologica (Tav. 5), parte della platea ricadrà nel substrato roccioso, praticamente incompressibile, e parte nei depositi detritico colluviali, pertanto eventuali cedimenti (comunque di modestissima entità) saranno di tipo differenziale. 8

12 4.3 Valore di progetto della resistenza R d Vengono esposti di seguito i risultati della verifica della sicurezza nei riguardi degli stati limite di resistenza con il metodo dei coefficienti parziali calcolata in accordo al D.M A tal fine si utilizzano il modello geotecnico ed i parametri caratteristici descritti nel precedente capitolo 4.1 ed i coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno esposti nel Paragrafo Resistenze del D.M Tabella 1: Coefficienti parziali e parametri geotecnici di calcolo Parametro al quale applicare il coefficiente parziale Tangente dell angolo di resistenza al taglio Coesione efficace (kpa) Resistenza non drenata (kpa) tanφ k Coefficiente parziale M Parametro di calcolo (M1) (M2) (M1) (M2) Strato φ = φ = c k c = c = c uk cu = cu = Peso di volume (kn/m 3 ) = = = 19.0 = Carico limite fondazioni In via orientativa, la capacità portante del terreno per una platea di dimensioni 25.0mx15.0m, impostata alla profondità di D= 0.40 m, risulta essere quella riportata di seguito. I calcoli sono stati effettuati con la formula di Terzaghi (vedi Tav. 6), considerando la falda a 1.50m dalla base della platea. 9

13 Platea 25.0m x 15.0m Carico limite Approccio 1 - Combinazione 1 (A1-M1-R1) (γ R ) (D.M ) q kpa o 3.68 kg/cm 2 Carico limite Approccio 1 - Combinazione 2 (A2-M2-R2) (γ R ) (D.M ) q kpa o 7 kg/cm Carico limite Approccio 2 - Combinazione 1 (A1-M1-R3) (γ R ) (D.M ) q kpa o 1.60 kg/cm

14 5) RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA 5.1 Classificazione sismica In base alla ripartizione nei livelli base del rischio sismico (in cui è stata suddivisa la Regione Marche) riportata nelle Circolari della Regione Marche n. 14 e n. 15 del (BUR n. 120 del ) il Comune di Fiuminata è incluso nel Livello B a rischio sismico medio. Nella classificazione sismica dei comuni italiani di cui all O.P.C.M. n 3274 del 20 marzo 2003 (Allegato 1 Allegato A) il Comune di Fiuminata viene classificato come Zona Categorie di sottosuolo Condizioni topografiche Ai fini della definizione dell azione sismica di progetto, in assenza della valutazione dell effetto della risposta sismica locale sulla base di analisi specifiche, è possibile ricorrere ad una metodologia semplificata basata sulle categorie di sottosuolo di riferimento (Tabella 3.2.II del D.M. 14/01/2008) e sulle categorie topografiche (Tabella 3.2.IV del D.M. 14/01/2008). Categoria di sottosuolo di fondazione Tenuto conto delle caratteristiche meccaniche esposte nel capitolo 4.1, il profilo stratigrafico del sottosuolo può essere compreso nella categoria C. 11

15 Tabella 3.2.II Categorie di sottosuolo Categoria Descrizione Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi con valori di V S,30 A superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m. Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o B terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di V S,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero N SPT30 > 50 nei terreni a grana grossa e c u,30 > 250 kpa nei terreni a grana fina). Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento C delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di V S,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 <N SPT, 30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < c u,30 < 250 kpa nei terreni a grana fina). Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o terreni a grana fina scarsamente consistenti con spessori superiori a 30 m, D caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di V S,30 inferiori a 180 m/s (ovvero N SPT, 30 < 15 nei terreni a grana grossa e c u,30 < 70 kpa nei terreni a grana fina). E Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20m, posti sul substrato di riferimento (con Vs > 800 m/s). Tabella 3.2.III Categorie aggiuntive di sottosuolo Categoria Descrizione S1 S2 Depositi di terreni caratterizzati da valori di V S,30 inferiori a 100m/s (ovvero 10 < c u,30 < 20 kpa), che includono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono almeno 3 m di torba o di argille altamente organiche. Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o qualsiasi altra categoria di sottosuolo non classificabile nei tipi precedenti. 12

16 Condizioni topografiche In relazione all andamento morfologico locale (inclinazione media i = 3-5 circa) è possibile classificare il sito di interesse come categoria T1. Tabella 3.2.IV Categorie topografiche Categoria Caratteristiche della superficie topografica T1 T2 T3 T4 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i 15 Pendii con inclinazione media i 15 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15 i 30 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i Pericolosità sismica di base Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) D.M introducono il concetto di pericolosità sismica di base in condizioni ideali di sito di riferimento rigido con superficie topografica orizzontale. La pericolosità sismica di base, costituisce l elemento di conoscenza primario per la determinazione delle azioni sismiche da applicare alle costruzioni. Allo stato attuale, la pericolosità sismica su reticolo di riferimento nell intervallo di riferimento è fornita dai dati pubblicati sul sito dell Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Le NTC introducono il concetto di nodo di riferimento di un reticolo composto da punti in cui è stato suddiviso l intero territorio italiano. Le stesse NTC forniscono, per ciascun nodo del reticolo di riferimento e per 13

17 ciascuno dei periodi di ritorno T r considerati dalla pericolosità sismica, tre parametri: a g = accelerazione orizzontale massima del terreno; F o = valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale; T c* = periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale. Da un punto di vista normativo, pertanto, la pericolosità sismica di un sito non è sintetizzata più dall unico parametro (a g ), ma dipende dalla posizione rispetto ai nodi della maglia elementare del reticolo di riferimento contenente il punto in esame (Tabella A1 delle NTC), dalla Vita Nominale e dalla Classe d Uso dell opera. I punti del reticolo di riferimento riportati nella Tabella A1 delle NTC hanno un passo di circa 10 km e sono definiti in termini di Latitudine e Longitudine. La rappresentazione grafica dello studio di pericolosità sismica di base dell INGV, da cui è stata tratta la Tabella A1 delle NTC, è caratterizzata da una mappa di pericolosità Sismica del Territorio Nazionale, espressa in termini di accelerazione massima del suolo rigido (in g) in funzione della probabilità di eccedenza nel periodo di riferimento considerato. Nella Tabella 3, per i vari stati limite, sono indicati i valori dei parametri a g, F 0 e T* c, calcolati come media dei valori dei nodi della griglia di riferimento, estrapolati dalla Tabella A1 delle NTC per Classe d Uso II e Vita Nominale (V N ) 50 anni. Tabella 3 Parametri spettrali: Classe d Uso II - V N = 50 anni Latitudine Longitudine Stato limite T R (anni) a g (g) 14 F o T c* (s) SLO SLD SLV SLC

18 5.4 Accelerazione massima attesa in superficie In assenza di analisi specifiche della risposta sismica locale è possibile valutare l accelerazione massima attesa al sito mediante la relazione: a max = S S S T a g in cui: S S = coefficiente che tiene conto dell effetto dell amplificazione stratigrafica; S T = coefficiente che tiene conto dell effetto dell amplificazione topografica; a g = accelerazione orizzontale massima sul suolo di categoria A. Tabella 3.2: Espressioni di S S (estratte da Tabella 3.2.V D.M ) Categoria sottosuolo S S A 0 B,00 1,40 0,40 F a g 1, g C,00 1,70 0,60 F a g 1, g D,90 2,40 1,50 F a g 1, g E,00 2,00 1,10 F a g 1, g Nel caso in esame potrà essere assunto: S S = (Categoria sottosuolo C); S T = 0 (Categoria topografica T1); a g = g (Classe d Uso II - V N 50 anni: Stato limite SLC - T R 975 anni). Sulla base dei dati prima riportati, l accelerazione massima attesa in superficie è la seguente: a max = S S S T a g = x 0 x 0.292g g 15

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20 COMUNE DI FIUMINATA PROVINCIA DI MACERATA COROGRAFIA DI INQUADRAMENTO SCALA 1: Tav. 1 Corradini Manuel Area in studio CARTA TECNICA REGIONALE SEZ

21 COMUNE DI FIUMINATA PROVINCIA DI MACERATA Tav. 2 Corradini Manuel PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) STRALCIO TAVOLA RI 55 SCALA 1:25:000 LEGENDA AREE A RISCHIO FRANA (Codice F-xx-yyyy) AREE A RISCHIO ESONDAZIONE (Codice E-xx-yyyy) Rischio moderato (R1) Rischio moderato (R1) Rischio medio (R2) Rischio medio (R2) Rischio elevato (R3) Rischio elevato (R3) Rischio molto elevato (R4) Rischio molto elevato (R4) Area in studio

22 COMUNE DI FIUMINATA Tav. 3 PROVINCIA DI MACERATA Corradini Manuel CARTA GEOLOGICA SCALA 1:2.000 DATI STRUTTURALI Litologia del substrato Scaglia cinerea DEPOSITI DOVUTI ALLA GRAVITA Depositi superficiali Depositi detritico-colluviali (Da limi a ghiaie) Scaglia variegata DEPOSITI DOVUTI ALL AZIONE DELLE ACQUE CORRENTI SUPERFICIALI Depositi alluvionali (Da sabbie a ghiaie) IDROGRAFIA Corso d acqua perenne Scaglia rosata Corso d acqua temporaneo Tettonica Giacitura degli strati Da 30 a 50 Area in studio Da 50 a 80 Tracce di sezione LAVERINELLO SEZIONE GEOLOGICA SCALA 1:2.000 Area

23 2.45 COMUNE DI FIUMINATA PROVINCIA DI MACERATA PLANIMETRIE Tav. 4 Corradini Manuel S1 F1 Sondaggio geognostico Tracce di sezione Scatto fotografico N Foglio catastale n 63 Scala 1: S Fosso Laverinello Fosso Laverinello F2 S t r a d a C o m u n a l e F1 I Planimetria impianto Scala 1:200 II

24 Tav. 5 Corradini.M SEZIONE GEOLOGICA I-II SCALA 1:200 LEGENDA Terreno vegetale Depositi detritici Depositi alluvionali Substrato (Scaglia variegata) Substrato (Scaglia rosata) S1 Sondaggio geognostico I S1 Area alluvionabile Tr = 100anni Fosso II Falda

25 CARICO LIMITE FONDAZIONE A PLATEA Tav. 6 Corradini Manuel B=15.0m D=0.40m Falda d= 1.50 = - i w PARAMETRI GEOMETRICI Forma fondazione: Rettangolare Larghezza: B = 15.00m Lunghezza: L = 25.00m Profondità: D = 0.40m Falda dal p.c.: Angolo scarpata: 0.0 METODO DI CALCOLO (TERZAGHI) Q = B/2 [ + ( - ) d/b]n + D N lim. i i q PARAMETRI GEOTECNICI Angolo di attrito int.: = 22.0 Coesione efficace: c = 0.0 kpa 3 Peso di volume: = 19.0 kn/m Peso di volume immerso: = 9.0 kn/m FATTORI DI CAPACITA PORTANTE (MEYERHOF) Nq = 7.82 Nc = 0.0 N = PARAMETRO Tangente dell angolo di resistenza al taglio Coesione efficace Resistenza non drenata Peso di volume CALCOLO CON APPROCCIO 1 COMBINAZIONE 1 (A1-M1-R1) M1 PARAMETRO RIDOTTO = ( =22 ) c = 00.0 kpa cu = 00.0 kpa 2 = 19.0 kn/m 3 FATTORI DI CAPACITA PORTANTE COEFFICIENTE Nq Nc N Carico limite Inclinazione scarpata Inclinazione carico Prodotto coefficienti Q lim. = 7.50 * [ ( ) *0.10] * 0.40 * 7.82 = kpa Carico limite ( r = ) Q = Q / = / = kpa = 3.68 kg/cmq lim. lim r CALCOLO CON APPROCCIO 1 COMBINAZIONE 2 (A2-M2-R2) PARAMETRO M1 PARAMETRO RIDOTTO Tangente dell angolo di resistenza al taglio Coesione efficace Resistenza non drenata Peso di volume = ( =18 ) c = kpa cu = kpa = 19.0 kn/m 2 FATTORI DI CAPACITA PORTANTE COEFFICIENTE Nq Nc N Carico limite Inclinazione scarpata Inclinazione carico Prodotto coefficienti Q lim. = 7.5 * [ ( ) *0.10] * 0.40 * 5.26 = kpa Carico limite ( r = 1.8) Q = Q / = /1.8 = kpa = 7 kg/cmq lim. lim r CALCOLO CON APPROCCIO 2 COMBINAZIONE 1 (A1-M1-R3) PARAMETRO M1 PARAMETRO RIDOTTO Tangente dell angolo di resistenza al taglio = Coesione efficace c = 00.0 kpa Resistenza non drenata Peso di volume cu = = 00.0 kpa 19.0 kn/m 2 FATTORI DI CAPACITA PORTANTE COEFFICIENTE Nq Nc N Carico limite Inclinazione scarpata Inclinazione carico Prodotto coefficienti Q lim. = 7.50 * [ ( ) *0.10] * 0.40 * 7.82 = kpa Carico limite ( r = 2.3) Q = Q / = /2.3 = kpa = 1.60 kg/cmq lim. lim r

26 COMUNE DI FIUMINATA PROVINCIA DI MACERATA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Tav. 7 Corradini Manuel Foto. 1 Il tratto rosso indica l area, in basso il fosso Laverinello Foto. 2 Area

27 STUDIO GEOLOGICO-TECNICO Dott. Geologo Demetrio Papadopoulos Via XXV Aprile, 16 - Tel. 0731/ CANTIERE: COMMITTENTE: TIPO PERFORAZIONE: DIAMETRO CAROTIERE: D ITTA: CASTELBELLINO STAZ. (AN) DATA: 1 marzo 2014 Laverino - Fiuminata (MC) Azienda Agricola Corradini Manuel Escavazione SONDAGGIO N S1 STRATIGRAFIA QUOTE CAMP. S.P.T. LITOLOGIA p.c. parz. ind. rim. ACQUA POCKET PENETROMETER kg/cmq > OSSERVAZIONI Terreno vegetale Frammenti calcarei e calcareo marnosi a spigoli vivi immersi in abbondante matrice limoso-sabbiosa. Il colore d insieme varia da grigio verdastro a rossastro. Granulometria prevalente dei frammenti lapidei (2-5cm) (Detrito colluviale) Ghiaie di piccole dimensioni (2-3cm) frammiste con materiale sabbioso. I clasti, prevalentemente calcarei, si presentano poco arrotondati. (Alluvioni) Da 2.60 fino a fondo scavo detrito colluviale Superficie della falda acquifera a -2.0m

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