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1 LO STRUMENTO DEL REIS Franco Pesaresi Membro del Gruppo scientifico nazionale che ha redatto il REIS Direttore Asp Ambito 9 Jesi Ancona, 25 febbraio 2016

2 1. Cos è la povertà 2

3 [ INDICATORI SPECIFICI Povertà estrema Povertà assoluta Povertà relativa Rischio di povertà Deprivazione materiale / Severa deprivazione materiale Rischio di povertà o di esclusione sociale Povertà, i diversi indicatori DEFINIZIONE E PREVALENZA Non può sostenere le spese necessarie alla propria sussistenza materiale. (Persone in povertà estrema = tra 0,2% e 0,5%) Non può sostenere la spesa mensile necessaria per acquisire il paniere di beni e servizi che l Istat considera essenziale a conseguire uno standard di vita minimamente accettabile. È la spesa minima per alimentazione, abitazione e altro. (Persone in povertà assoluta = 6,8 %) In Italia l Istat considera in questa condizione la famiglia di due persone che non può sostenere la spesa media mensile di una. (Persone in povertà relativa = 12,9%) Chi ha un reddito inferiore al 60% di quello mediano del proprio paese. È utilizzata dall Eurostat per misurare la povertà nei diversi paesi europei. (Persone a rischio di povertà = 19,1%) Chi vive in una famiglia con almeno tre dei seguenti nove sintomi di disagio: a) non poter sostenere spese impreviste, b) non potersi permettere una settimana di ferie, c) avere arretrati per il mutuo, l affitto, le bollette o altri debiti; d) non potersi permettere un pasto adeguato ogni due giorni; e) non poter riscaldare adeguatamente l abitazione; f) non potersi permettere la lavatrice; g) non potersi permettere la tv a colori; h) non potersi permettere il telefono; i) non potersi permettere l automobile. (Persone in stato di deprivazione materiale = 28,4%) La severa deprivazione materiale si registra quando i sintomi sono almeno 4. (Persone in stato di severa deprivazione materiale = 11,4%) Chi si trova in almeno una delle seguenti tre condizioni: a) a rischio di povertà, b) grave deprivazione materiale, c) vive in una famiglia a bassa intensità di lavoro. È l indicatore messo a punto dall Unione Europea per definire gli obiettivi da raggiungere prima del (Persone a rischio di povertà o di esclusione sociale = 28,4% 3

4 l2. LA REALTA' ITALIANA led EUROPEA 4

5 La povertà assoluta in Italia (Istat) Anno % Persone (Milioni) 2007 (ultimo anno prima della crisi) 3,1% (1,8 milioni) ,8% (4,1 milioni) 5

6 Introduzione di una misura nazionale contro la povertà assoluta, EU 15 (CG) PAESE ANNO (PERIODO) D'INTRODUZIONE Regno Unito 1948 Svezia 1956 Germania 1961 Paesi Bassi 1963 Finlandia 1971 Austria Belgio 1973 Danimarca 1974 Irlanda 1975 Lussemburgo 1986 Francia 1988 Portogallo 1996 Spagna ITALIA Grecia Non approvata Non approvata 6

7 l3. IL REDDITO D'INCLUSIONE SOCIALE l(reis) 7

8 Il reddito d'inclusione sociale (CGmod) DIMENSIONE (PRINCIPIO GUIDA) Utenza (Universalismo) Importo (Adeguatezza) Percorso di inserimento sociale (servizi alla persona) Welfare mix (Patnership) Criteri essenziali Tutte le famiglie in povertà assoluta Cittadini stranieri in possesso di un permesso di soggiorno di durata biennale La differenza tra la soglia di povertà e il reddito familiare Al trasferimento monetario si accompagna la definizione di un percorso di inserimento con eventuale erogazione di servizi: servizi sociali, sociosanitari, socio-educativi o educativi Il Reis viene gestito a livello locale grazie all impegno condiviso di Comuni e Centri per l impiego in collaborazione con il Terzo Settore Lavoro (Inserimento lavorativo) Tutti i membri della famiglia tra 18 e 65 anni ritenuti abili al lavoro devono attivarsi in tale direzione Si tratta di cercare un impiego e di frequentare percorsi formativi e/o di inclusione nel mercato del lavoro Livelli essenziali (Cittadinanza) Il Reis costituisce livello essenziale delle prestazioni sociali 8

9 Soglia di reddito mensile al di sotto della quale si ottiene il Reis Numero componenti nucleo Valore base (abitazione di proprietà) Valore base Se in affitto: + 75% del canone di locazione Ipotesi canone

10 Soglia Isee I criteri economici per ricevere il REIS Soglia di reddito familiare (REIS) Isee di 12mila euro (valore nuovo Isee) 400 euro al mese per i nuclei familiari composti da una persona; 400 euro al mese moltiplicati per la corrispondente scala di equivalenza Isee per le famiglie con più componenti. Per i nuclei in affitto, la soglia aumenta del 75% dell'importo del canone di locazione pagato (fino ad un massimo di Euro annui). Reddito disponibile familiare Indicatore reddito presunto di Il reddito disponibile (familiare) comprende tutti i redditi percepiti dalla famiglia al momento della dichiarazione, al netto delle imposte, dei contributi obbligatori sul reddito da lavoro e dell eventuale indennità di accompagnamento. Se la soglia di reddito familiare è superiore al reddito disponibile si ha diritto al REIS che è pari alla differenza fra i due valori. Ad ogni famiglia viene attribuito un livello minimo di consumi presunti, sulla base della numerosità familiare, dell area di residenza, del possesso di automobili e della dimensione dell abitazione. Sulla base dei consumi presunti viene calcolato il reddito presunto, che viene confrontato con quello dichiarato. Prevale il valore più alto (fra quello presunto e quello dichiarato). 10

11 Importo mensile del reddito minimo in Europa (escluso sostegno per spese abitative) Paesi single Coppia con tre figli Austria Francia Germania Gran Bretagna Spagna Svezia (Stoccolma) REIS Italia

12 l4. I PERCORSI DI INSERIMENTO lsociale E/O LAVORATIVO 12

13 Componenti del Livello Essenziale REIS COMPONENTE Informazione e accesso Presa in carico Misura di sostegno al reddito Interventi di inserimento sociale e/o lavorativo DESCRIZIONE Attività di pubblicizzazione della misura, porta di accesso e prima valutazione dei requisiti di ammissibilità, assistenza nella compilazione della domanda e suo invio all INPS. Valutazione multidimensionale del caso, costruzione del percorso d inserimento e sottoscrizione del Patto d inclusione da parte degli utenti e dell ente capofila, con la relativa attivazione del percorso così definito. Contributo economico mensile. Per un anno. Rinnovabile se permangono i requisiti. Realizzazione dei percorsi d inserimento (terapeutico-riabilitativi, di sostegno alle responsabilità familiari, socio-educativi e di alfabetizzazione, d integrazione socio-relazionale, d inclusione lavorativa). Verifica del loro andamento nel tempo, sotto la responsabilità del case manager. 13

14 Il percorso degli utenti del REIS 1.Porta di accesso 2.Presa in carico 3.Prestazione monetaria 1.1.Colloquio con il richiedente 2.1.Valutazione multidimensionale (Ente Capofila e/o Terzo del nucleo familiare (Ente Settore) Capofila) 1.2.Verifica dei requisiti di ammissibilità (Ente Capofila e/o Terzo Settore) 1.3.Invio della documentazione all INPS (Ente Capofila e/o Terzo Settore) 1.4.Verifica ammissibilità e quantificazione della prestazione monetaria (INPS) 2.2.Definizione del percorso d inclusione (Ente Capofila) 2.3.Sottoscrizione del Patto per l inclusione (Ente Capofila) Comunicazione all INPS per l erogazione della prestazione 3.1.Erogazione della prestazione monetaria (INPS) 4.Percorsi di inclusione 4.1.Individuazione del case manager (Ente Capofila) 4.2a.Attuazione dei percorsi di inclusione sociale (Ente Capofila e/o Terzo Settore) 4.2b.Sottoscrizione Patto di servizio e attuazione dei percorsi di inserimento lavorativo (CpI) 4.3.Verifica periodica andamento percorso (Ente Capofila) 14

15 I percorsi di inclusione in generale Il Programma prevede di abbinare al trasferimento monetario interventi di attivazione, recupero e responsabilizzazione dei beneficiari. A tutti i beneficiari del Programma sarà richiesta un assunzione di responsabilità rispetto all utilizzo del contributo (es. per la copertura di utenze o affitto) e all impegno a garantire determinati stili di vita e regole di comportamento (es. il rientro da morosità, la frequenza scolastica dei figli minori, la partecipazione ai colloqui con gli insegnanti) e altri percorsi di inserimento. (Patto per l inclusione) 15

16 Percorsi di inclusione specifici I percorsi di inclusione sociale hanno lo scopo di favorire il superamento dell'emarginazione dei singoli e delle famiglie in carico alla misura attraverso la promozione delle capacità individuali e dell'autonomia economica. Essi sono: 1. Percorsi di tipo terapeutico-riabilitativo rivolti essenzialmente a persone portatrici di problematiche complesse, in condizione di forte disagio sociale ed emarginazione e spesso in condizioni di salute compromesse incompatibili con lo svolgimento di un attività lavorativa (trattamenti riabilitativi e terapeutici presso i servizi sanitari specialistici ambulatoriali o diurni; l inserimento in comunità terapeutiche; programmi mirati al recupero di capacità personali e allo sviluppo di competenze di base.) 2. Percorsi di sostegno alle responsabilità familiari riguardanti il supporto ad attività di cura e accudimento di anziani e minori, interventi di prevenzione e sostegno socio-sanitario e psicologico alle famiglie ed alle coppie. 3. Percorsi socio-educativi e di alfabetizzazione finalizzati a limitare la dispersione scolastica (recupero, sostegno scolastico, servizi scolastici a domanda, ecc.) e a migliorare il rendimento dei minori, il sostegno alla frequenza a servizi di carattere socio-educativo per la prima infanzia e alla scuola materna, promozione della fruizione del tempo libero dei minori (sport, gioco, ecc.) ma anche a promuovere il recupero della scolarità perduta degli adulti e percorsi di alfabetizzazione per cittadini stranieri. 4. Percorsi di integrazione socio-relazionale rivolti all inserimento dei beneficiari in attività di volontariato presso associazioni e cooperative finalizzati ad accompagnare la persona nell acquisire maggiore autonomia e autostima. 5. Percorsi di inclusione lavorativa. Per i soggetti non occupati (anche in CIG) in età attiva e abili al lavoro sono previsti azioni di politica attiva del lavoro. 16

17 Inclusione e Welfare generativo I percorsi di inclusione non lavorativa sono ispirati ai principi del welfare generativo. Il welfare generativo è quello che mette in condizione la persona aiutata di contribuire con le proprie capacità ad accrescere la socialità, la solidarietà e la ricchezza della comunità a cui appartiene. Si tratta di trasformare l aiuto ricevuto (spesso aiuto economico) in ore di impegno che il beneficiario dell aiuto offre in attività utili per la comunità e per sé stesso. Non è un percorso di inclusione lavorativa. Si tratta invece di una modalità di intervento che può essere utilizzata, per esempio, nei percorsi di integrazione socio-relazionale. Tali attività possono essere le più varie: attività con i soggetti del terzo settore e con gli enti pubblici. Ma anche le forme possono essere le più varie. Queste esperienze trasformano radicalmente la posizione della persona aiutata che salvaguarda la propria dignità senza essere ridotto a semplice assistito guadagnandosi l aiuto ricevuto restituendo alla comunità con il suo impegno ciò che ha ricevuto e realizzando un percorso di accrescimento personale. 17

18 Il ruolo del Centro per l impiego Il Centro per l impiego (CIOF) definisce le azioni di inserimento lavorativo e di formazione e riqualificazione professionale che il beneficiario abile al lavoro deve intraprendere e che lo stesso CIOF garantisce (Patto di servizio). Esse sono: a. azioni di orientamento (couching, counselling, bilancio di competenze, ecc.); b. azioni di formazione, aggiornamento, riqualificazione professionale, innalzamento delle competenze; c. azioni di inserimento o reinserimento lavorativo (borse lavoro, tirocinio formativo, ecc.); d. azioni di promozione e sostegno a percorsi di auto impiego; e. azioni di emersione dal lavoro irregolare. Accompagna il beneficiario nel percorso lavorativo/formativo e ne verifica l andamento segnalando all ente gestore il corretto o meno adempimento. 18

19 Il case manager Per ciascun percorso sarà prevista la figura di un case manager, individuato fra il personale dei Servizi sociali territorialmente competenti. Tale figura avrà compiti di coordinamento, accompagnamento e verifica dell attuazione del progetto di attivazione e del rispetto degli obblighi previsti. L adozione di tale figura risponde alla necessità di affrontare il fenomeno della povertà ed esclusione sociale nella sua natura multidimensionale, cumulativa e preventiva, tesa a rimuovere le cause scatenanti della povertà. 19

20 5. L infrastruttura nazionale per il welfare locale 20

21 L'infrastruttura nazionale per il welfare locale Il compito dello Stato consiste nel realizzare l infrastruttura nazionale per il welfare locale cioè nell attivare quegli elementi capaci di mettere gli Enti Locali e il Terzo Settore nella miglior situazione possibile per assicurare il diritto ad un Reis di qualità. 21

22 L'infrastruttura nazionale per il Si articola in: welfare locale/2 (CG) 1.La definizione del diritto al Reis e dei relativi criteri di accesso; 2.Le (poche) regole per l operato dei soggetti impegnati nei contesti locali; 3.Il finanziamento statale della misura; 4.Il sistema informativo centralizzato; 5.Un sistema di monitoraggio e valutazione; 6.Le azioni e gli interventi per accompagnare i territori; 7.Interventi sostitutivi in caso di inadempienze gravi. 22

23 6. Il governo locale del REIS 23

24 Il sistema di governo locale Organismo Funzione Ambito sociale Definisce l ente capofila (comune capofila, azienda sociale, Ambito sociale, ecc.) che gestisce per tutti i comuni dell Ambito sociale la misura a livello locale. Ente capofila (comune capofila, azienda sociale, Ambito sociale, ecc.) Gestisce per tutti i comuni dell Ambito sociale la misura a livello locale. Coordina o attiva l intervento dei soggetti partner (Cpi, terzo settore, distretti sanitari, ecc.). 24

25 Quali garanzie per l organizzazione locale? Organizzazione a livello di Ambito sociale e non di singolo comune per avere dimensioni, massa critica, risorse e interessi plurimi in grado di garantire l organizzazione necessaria. Risorse aggiuntive rilevanti da destinare all organizzazione e ai percorsi di inclusione locali (1.600 milioni di cui un terzo da dedicare al personale). Risorse che sono in grado di dotare del personale necessario anche gli enti che oggi sono in grave carenza ed anche di rafforzare chi ha già una organizzazione importante. (dovranno però essere permesse le assunzioni!). Tali risorse, se non spese, dovranno essere recuperate (monitoraggio). 25

26 ENTE CAPOFILA E TERZO SETTORE L ente capofila, laddove ne ravvisi la necessità, può stipulare convenzioni con soggetti del terzo settore per la gestione di una o più attività ricomprese nella fase di accesso alla prestazione. Per questa funzione sarà necessario un accreditamento dei soggetti coinvolti. Il terzo settore svolgerà inoltre un ruolo fondamentale nel fornire i propri servizi al fine di promuovere l inserimento sociale e lavorativo degli ammessi al programma. Necessario un Gruppo di coordinamento a livello di Ambito sociale tra soggetti partner pubblici e del terzo settore per la gestione del programma. 26

27 Il ruolo della regione Programma in modo integrato tutte le altre politiche che concorrono a ridurre l esclusione: abitative, trasporti, istruzione, politiche attive del lavoro e raccordo con i Centri per l Impiego. Stabilisce le eventuali ulteriori misure contro la povertà che integrano il Programma nazionale; Supporto tecnico degli enti gestori e dei comuni. Poteri sostitutivi 27

28 7. La spesa per il REIS 28

29 La spesa pubblica a regime da realizzare in 4 anni (take-up 75%) Milioni di Euro Contributo economico Beneficiari: 1,1 mil famiglie, 2,7 milioni individui Servizi alla persona Monitoraggio e valutazione 2,4 TOTALE 7.052,4 Recupero interventi attuali Nuova social Card, SIA, ecc. che confluiscono nel REIS. 29

30 Una riforma di civiltà Il Reis va sostenuto perché è una riforma di civiltà che contrasta la forma più pesante di povertà: quella assoluta Migliora sensibilmente i livelli di inclusione sociale, di sicurezza e di benessere della nostra società È sostenibile Ci equipara al resto di Europa Non è meramente assistenzialistico ma punta al reinserimento sociale e alla fuoriuscita dalla povertà (anche con i percorsi) Stiamo vivendo la crisi economica più grave degli ultimi due secoli: è il momento giusto per realizzare la riforma 30

31 PER SAPERNE DI PIU. 31

32 GRAZIE PER L ATTENZIONE franco.pesaresi@gmail.com Blog: francopesaresi.blogspot.com/ 32

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