PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI Acquedotto Poiana S.p.A. (secondo allegato 1 della Determina AEEGSI 30 marzo 2016, n. 2/ DSID)

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1 CATO CONSULTA D AMBITO CENTRALE FRIULI AGGIORNAMENTO DEL PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI (PDI) PER IL PERIODO , AI SENSI DEGLI ARTT. 6 E 7 DELLA DELIBERAZIONE 664/205/R/IDR E DEGLI ARTT. 3, 4 E DELL ALLEGATO A DELLA DELIBERAZIONE 664/205/R/IDR PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI Acquedotto Poiana S.p.A. (secondo allegato della Determina AEEGSI 30 marzo 206, n. 2/206 - DSID) Udine, giugno 206

2 INFORMAZIONI GENERALI... 3 CAPITOLO. Caratteristiche del territorio e obiettivi generali della pianificazione... 3 Quadro Normativo regionale di riferimento al Obiettivi Generali della pianificazione... 3 Caratteristiche del territorio e dell infrastrutturazione presente Descrizione sintetica del territorio Descrizione sintetica delle infrastrutture Principali criticità e carenze...7 CAPITOLO 2. Criticità nell erogazione del SII... 7 CAPITOLO 3. Indicatori di performance del SII e livello attuale... 8 CAPITOLO 4. Analisi delle opzioni progettuali Interventi per il servizio acquedotto Attività di ricerca perdite Miglioramento interconnessione tra vari sistemi idrici Interventi per il servizio fognatura e depurazione Rispetto delle prescrizioni normative fognatura-depurazione Razionalizzazione del sistema depurativo Interventi per il servizio acquedotto, fognatura e depurazione Manutenzioni straordinarie... 0 CAPITOLO 5. Cronoprogramma degli interventi Quantificazione spesa per interventi di manutenzione straordinaria Manutenzioni straordinarie elementi puntuali/impianti Manutenzioni straordinarie e potenziamenti reti... CAPITOLO 6. Analisi degli scostamenti rispetto al Programma degli Interventi

3 INFORMAZIONI GENERALI ATO CATO CENTRALE FRIULI REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA DISTRETTO IDROGRAFICO DELLE ALPI ORIENTALI (bacini idrografici compresi: Tagliamento, Slizza, Laguna Marano Grado e Isonzo) DATA COMPILAZIONE Giugno 206 SOGGETTO RESPONSABILE DELLA STESURA DEL DOCUMENTO CATO CENTRALE FRIULI GESTORI DEL S.I.I. Acquedotto Poiana S.p.A. CAPITOLO. Caratteristiche del territorio e obiettivi generali della pianificazione Quadro Normativo regionale di riferimento al La normativa regionale di riferimento in materia S.I.I. è il Piano di Tutela delle Acque. Il Progetto di Piano di Tutela delle Acque è stato adottato dalla Giunta regionale con delibera n. 2000/202 ottobre 202 e approvato con delibera n. 264 del Inoltre, la Giunta regionale con delibera n del ha costituito un tavolo tecnico per la disciplina degli utilizzi domestici di cui all'art 93 del testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici, approvato con R.D. 775/933. Benché approvata nel 206 si segnala la promulgazione della L.R. 5 del 5 aprile 206 Organizzazione delle funzioni relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione dei rifiuti urbani che istituisce l Autorità unica per i servizi idrici e i rifiuti (AUSIR). Obiettivi Generali della pianificazione A seguito della ricognizione delle infrastrutture del S.I.I. e la relativa determinazione delle criticità (vedi paragrafi seguenti) sono stati individuati gli obiettivi da raggiungere e la conseguente formulazione di linee di intervento funzionali al loro raggiungimento (di seguito denominati Categorie-Gruppi), che hanno così comportato la definizione del Programma degli Interventi. Si riporta di seguito una tabella riassuntiva con l indicazione di alcuni dei principali riferimenti normativi utilizzati nella redazione della pianificazione degli interventi del Piano d Ambito. Si specifica che tale tabella non è da intendersi esaustiva ma solo indicativa delle maggiori prescrizioni normative prese in considerazione. Si precisa che, volutamente, non viene menzionato, in maniera specifica ad alcuna categoria, il D.Lgs. 52/06 in quanto lo stesso è stato considerato quale base normativa per qualsiasi scelta pianificatoria. TIPOLOGIA DI INTERVENTI INTERVENTI COGENTI GRUPPI DI OBIETTIVI ADEGUAMENTO NORMATIVO MEDIO-GRANDI IMPIANTI DEPURAZIONE ADEGUAMENTO NORMATIVO PICCOLI IMPIANTI DEPURAZIONE ESTENSIONE RETE FOGNARIA AI SENSI DELLE DIRETTIVE EUROPEE (UWWD) GRIGLIATURA SCARICATORI DI PIENA NORMATIVA COMUNITARIA E NAZIONALE Direttiva 27 /9 art. 4, 5; DPCM art 5.8 Direttiva 27 /9 art. 4; DPCM art 5.8 Direttiva 27 /92 art. 3; DPCM art 5.8 NORMATIVA REGIONALE 3

4 INTERVENTI PER OTTIMIZZARE GESTIONE E GARANTIRE FUNZIONAMENTO IN QUALITÀ E SICUREZZA INTERVENTI STRATEGICI INVESTIMENTI IMMATERIALI MANUTENZIONI STRAORDINARIE E POTENZIAMENTI - RETI Tabella. INSTALLAZIONE MISURATORI DI PORTATA DPCM art 8; NUOVI CONTATORI Legge 36/94 art 5 DPCM art 8; SOSTITUZIONE CONTATORI Legge 36/94 art 5 RIDUZIONE COSTI OPERATIVI DPCM art 7 SISTEMA DI TELECONTROLLO DPCM art 7 ADEGUAMENTO ANTISISMICO TORRINI PIEZOMETRICI MIGLIORAMENTO INTERCONNESSIONE NUOVE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO RAZIONALIZZAZIONE SERVIZIO DEPURAZIONE RICERCA PERDITE D.M verifica strutture zona sismica DPCM art 4 DPCM DPCM art 5.8, 7 DM 99/97, DPCM ; Legge 36/94 art 5 RUBINETTI DPCM art 7 PROGETTI GENERALI DPCM art 5 RILIEVI E MODELLAZIONI DPCM art 5 ACQUE PARASSITE DPCM art 5.8 POTENZIAMENTO INFRASTRUTTURE ACQ DM 99/97, DPCM Riferimenti normativi nazionali e regionali considerati nella pianificazione del piano interventi Caratteristiche del territorio e dell infrastrutturazione presente.3.. Descrizione sintetica del territorio Il territorio della CATO Centrale Friuli corrisponde con quello della Provincia di Udine, che si estende per circa i due terzi del territorio complessivo della Regione Friuli Venezia Giulia (figura ). Pertanto risulta opportuna una descrizione su scala regionale, che è compiutamente trattata dal delle Acque adottato dalla Giunta regionale con delibera n. 2000/202 ottobre 202 e approvato con delibera n. 264 del segnatamente all allegato della citata delibera a cui si rimanda in quanto allegato alla presente relazione. Figura - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia 4

5 .3.2. Descrizione sintetica delle infrastrutture Si riportano delle indicazioni relative alle infrastrutture presenti sul territorio ottenute dall attività di ricognizione eseguita negli anni e dalle successive integrazioni. Acquedotto Le principali fonti di approvvigionamento e le corrispondenti opere di presa dell acqua destinata all uso potabile sono dislocate soprattutto nelle aree montane e pedemontane e trattasi fondamentalmente di sorgenti e pozzi. Numero fonti di approvvigionamento di acqua destinata al consumo umano di cui dotate di misuratore Numero reti di acquedotto 0 Numero reti di distribuzione 0 Numero reti di distribuzione con distrettualizzazione fisica 0 Numero reti di distribuzione con distrettualizzazione di "misura" o virtuale 5 Tabella 2. Fonti di approvvigionamento e reti di acquedotto Fognatura Considerando tutti gli Schemi analizzati, e sommando la lunghezza delle singole reti di collettamento delle acque reflue corrispondente ad ogni Schema, in totale sono stati rilevati 44 km di fognatura. La maggior parte delle reti fognarie in essere sono di tipo misto quindi convogliano sia acque bianche che nere. Numero reti fognarie gestite 33 di cui con destinazione dello scarico in impianti di depurazione 33 di cui con destinazione dello scarico in corpo idrico superficiale 0 di cui con destinazione dello scarico sul suolo 0 Popolazione residente nei comuni serviti dalle reti fognarie Popolazione fluttuante nei comuni serviti dalle reti fognarie Tabella 3. Reti fognarie e popolazione servita Totale carico inquinante delle acque reflue del territorio servito (AE) di cui di origine civile di cui di origine industriale 468 di cui altro 0 Totale carico inquinante delle acque reflue collettate in rete fognaria (AE) di cui di origine civile di cui di origine industriale 468 di cui altro 0 Tabella 4. Carico inquinante in AE 5

6 Lunghezza rete fognaria principale (Km) 44,63 di cui di tipo misto a gravità 402,52 di cui di tipo misto in pressione 3,85 di cui di tipo separato per acque meteoriche 6,0 di cui di tipo separato per acque nere a gravità 6,0 di cui di tipo separato per acque nere in pressione,48 Tabella 5. Lunghezza rete fognaria Depurazione In totale si contano 33 impianti di depurazione attivi. Questi impianti sono per la maggior parte di piccole dimensioni come si può vedere nella tabella sottostante dove sono suddivisi per tipologia di trattamento. La maggior parte del carico inquinante collettato in rete fognaria e depurato subisce un trattamento di tipo terziario. Totale carico inquinante collettato in rete fognaria e depurato in impianti di trattamento di acque reflue urbane (AE) di cui di origine civile 43.8 di cui di origine industriale 468 di cui confluito in vasche Imhoff 624 di cui confluito in trattamenti primari 0 di cui confluito in trattamenti secondari di cui confluito in trattamenti terziari di cui confluito in trattamenti terziari avanzati 4.08 Potenzialità di progetto impianti depurazione in esercizio (AE) Popolazione residente nei comuni serviti dalla depurazione Popolazione fluttuante nei comuni serviti dalla depurazione Volume totale acque reflue in ingresso alla depurazione (m 3 ) Volume totale rifiuti liquidi in ingresso alla depurazione (m 3 ) 0 Volume totale reflui depurati in uscita dalla depurazione (m 3 ) Tabella 6. Carico inquinante trattato Numero impianti di depurazione 33 di cui Vasche Imhoff 3 di cui Primario 0 di cui Secondario di cui Terziario 8 di cui Terziario avanzato Tabella 7. Numero impianti per tipologia di trattamento 6

7 .3.3. Principali criticità e carenze A. Insufficienza del sistema delle fonti per garantire la sicurezza dell approvvigionamento A4.3 Capacità idraulica delle infrastrutture non rispondente ai livelli di domanda A7.2 Inadeguate condizioni fisiche delle opere civili degli impianti B. Inadeguate condizioni fisiche delle condotte delle reti di distribuzioni B. Altre criticità C. Mancanza parziale o totale delle reti di raccolta e collettamento dei reflui C2. Inadeguate condizioni fisiche delle condotte fognarie C2.3 Inadeguate condizioni fisiche delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche degli impianti. C4. Inadeguatezza dimensionale delle infrastrutture (velocità eccessive o troppo basse, livelli di riempimento eccessivi) D. Assenza totale o parziale del servizio di depurazione D2. Impianti progettati sulla base di norme non più vigenti (non ancora adeguati) D2.2 Inadeguate condizioni fisiche delle opere civili D2.3 Inadeguatezza delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche (es. eccessivi tassi di rottura, insufficienti condizioni fisiche, elevata rumorosità, etc) D2.5 Assenza o insufficienza di sistemi e servizi di automazione, controllo e monitoraggio D4.4 Scarico su suolo K. Imperfetta conoscenza delle caratteristiche e dello stato fisico degli asset delle infrastrutture di acquedotto, fognatura e depurazione K3. Assenza o inadeguatezza dei sistemi di misura e controllo delle infrastrutture di acquedotto, fognatura e depurazione M5. Altre criticità P.3 Inadeguatezza delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche (es. eccessivi tassi di rottura, insufficienti condizioni fisiche, elevata rumorosità, etc.) Tabella 8. Criticità CAPITOLO 2. Criticità nell erogazione del SII Si riportano di seguito le criticità con indicazione delle località colpite e la popolazione interessata. Si indica che la popolazione che complessivamente è interessata da una criticità deve intendersi come la somma (valore cumulato) delle popolazioni interessate in ogni singolo intervento per ciascuno degli anni del quadriennio di pianificazione CRITICITÀ LOCALITÀ INTERESSATA POPOLAZIONE A. MANZANO A4.3 PULFERO 5000 A7.2 AREA ACQUEDOTTO POIANA, SAN PIETRO AL NATISONE 5750 B. AREA ACQUEDOTTO POIANA, PREMARIACCO B. AREA ACQUEDOTTO POIANA 200 C. AREA ACQUEDOTTO POIANA, CIVIDALE DEL FRIULI, TRIVIGNANO UDINESE, MANZANO, REMANZACCO, SAN GIOVANNI AL NATISONE C2. MOIMACCO - CIVIDALE DEL FRIULI 650 C2.3 PRADAMANO 5500 C4. CIVIDALE DEL FRIULI, MOIMACCO, PAVIA DI UDINE, PRADAMANO D. PREMARIACCO 7000 D2. CORNO DI ROSAZZO, PAVIA DI UDINE, PREMARIACCO, SAN GIOVANNI AL NATISONE, SAN PIETRO AL NATISONE 0750 D2.2 MANZANO, SAN GIOVANNI AL NATISONE 3300 D2.3 AREA ACQUEDOTTO POIANA, SAN GIOVANNI AL NATISONE D2.5 TRIVIGNANO UDINESE - MANZANO 4000 D4.4 PAVIA DI UDINE 700 K. AREA ACQUEDOTTO POIANA, CIVIDALE DEL FRIULI, PAVIA DI UDINE, SAN PIETRO AL NATISONE K3. AREA ACQUEDOTTO POIANA, MANZANO

8 M5. AREA ACQUEDOTTO POIANA, MANZANO P.3 MANZANO Tabella 9. Criticità con indicazione delle località colpite e popolazione interessata CAPITOLO 3. Indicatori di performance del SII e livello attuale CRITICITÀ A. Insufficienza del sistema delle fonti per garantire la sicurezza dell approvvigionamento A4.3 Capacità idraulica delle infrastrutture non rispondente ai livelli di domanda A7.2 Inadeguate condizioni fisiche delle opere civili degli impianti B. Inadeguate condizioni fisiche delle condotte delle reti di distribuzioni B. Altre criticità C. Mancanza parziale o totale delle reti di raccolta e collettamento dei reflui C2. Inadeguate condizioni fisiche delle condotte fognarie C2.3 Inadeguate condizioni fisiche delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche degli impianti. C4. Inadeguatezza dimensionale delle infrastrutture (velocità eccessive o troppo basse, livelli di riempimento eccessivi) D. Assenza totale o parziale del servizio di depurazione D2. Impianti progettati sulla base di norme non più vigenti (non ancora adeguati) INDICATORE PERFORMANCE FORMULA Grado di attendibilità Portata litri/secondo Portata litri/secondo Livello di funzionalità Stato di conservazione Abitanti non allacciati alla rete di raccolta Stato di conservazione Livello di funzionalità Livello di funzionalità Abitanti non serviti da depurazione Adeguamento normativo D2.2 Inadeguate condizioni fisiche delle opere civili Livello di funzionalità D2.3 Inadeguatezza delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche (es. eccessivi tassi di rottura, insufficienti condizioni fisiche, elevata rumorosità, etc) D2.5 Assenza o insufficienza di sistemi e servizi di automazione, controllo e monitoraggio Livello di funzionalità Presenza di misuratori Numero AE Numero AE SI/NO SI/NO D4.4 Scarico su suolo Scarico su suolo SI/NO K. Imperfetta conoscenza delle caratteristiche e dello stato fisico degli asset delle infrastrutture di acquedotto, fognatura e depurazione K3. Assenza o inadeguatezza dei sistemi di misura e controllo delle infrastrutture di acquedotto, fognatura e depurazione M5. Altre criticità P.3 Inadeguatezza delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche (es. eccessivi tassi di rottura, insufficienti condizioni fisiche, elevata rumorosità, etc.) Tabella 0. Conoscenza infrastrutture Presenza di misuratori Livello di funzionalità Indicatori di performance % sul totale SI/NO 8

9 CAPITOLO 4. Analisi delle opzioni progettuali Le analisi delle opzioni progettuali che hanno portato alle scelte sono già state operate al momento dell approvazione del Piano d Ambito con delibere di assemblea dal n 9 alla n 22 del Le citate delibere si posso consultare e scaricare al seguente link: I documenti del Piano d Ambito si possono consultare e scaricare al seguente link: Di seguito si riportano delle considerazioni in merito alle strategie di intervento prescelte tenendo conto sia delle prescrizioni imposte dalle normative vigenti che dai livelli di servizio obiettivo prefissati. 4. Interventi per il servizio acquedotto 4.. Attività di ricerca perdite Le reti di acquedotto sono caratterizzate da notevoli perdite le cui cause sono dovute a difetti di costruzione, vetustà e/o erronea manutenzione delle condotte e dei relativi giunti. Allo scopo di ridurle, secondo quanto imposto dal D.M. 99/997, viene prevista un attività di ricerca perdite idriche che verrà realizzata con sistemi di distrettualizzazione delle reti e con ricerche effettuate con sistemi fonometrici. Tali interventi consentono il raggiungimento dei seguenti obiettivi: - sostenibilità ambientale in quanto riducono la quantità di risorsa idrica che viene attualmente persa; - sostenibilità economica in quanto, riducendo le perdite, si risparmia sui costi di sollevamento perché, di fatto, viene sollevato solo il volume di risorsa effettivamente necessario alle utenze, risparmiando quello che invece viene perso lungo la rete Miglioramento interconnessione tra vari sistemi idrici Gli interventi in analisi prevedono: - la sostituzione di condotte adduttrici giunte a fine vita con condotte di diametro superiore volte a garantire livelli di servizio migliori; - la realizzazione di nuove condotte adduttrici volte a garantire la ridondanza dei punti di approvvigionamento per le zone caratterizzate da unico punto di approvvigionamento e l estensione di rete dove questa non è presente. Gli obiettivi di tali interventi sono quelli di garantire: - il miglioramento del servizio di approvvigionamento sostituendo le condotte vetuste e caratterizzate da perdite (con i conseguenti costi diretti e indiretti) e la realizzazione di condotte in zone sprovviste; - la ridondanza dei punti di approvvigionamento per le aree che attualmente risultano caratterizzate da un unico punto di approvvigionamento, e per le quali, in caso di guasti, non sarebbe garantita la continuità del servizio. 4.2 Interventi per il servizio fognatura e depurazione Rispetto delle prescrizioni normative fognatura-depurazione Le normative italiana, regionale ed europea prevedono delle prescrizioni molto stringenti in materia di protezione e salvaguardia ambientale. Al fine di garantire il rispetto di tali prescrizioni, sono stati previsti i seguenti interventi: 9

10 - installazione grigliatura su scaricatori di piena: grigliatura automatica sugli scaricatori principali e basculante sui restanti prescrizione Piano Tutela delle Acque; - adeguamento degli impianti di depurazione: realizzazione di comparto terziario per gli impianti di media-grossa taglia (>2000 AE) e di comparto secondario per quelli di piccola taglia (<2000 AE) prescrizioni normativa nazionale e Piano Tutela delle Acque; - estensione della rete fognaria nelle zone sprovviste come previsto obbligatoriamente per gli agglomerati con >2000 AE sia dalla Direttiva 9/27/CEE che dal Piano Tutela delle Acque. In riferimento agli agglomerati con <2000 AE, negli anni di validità del Piano, viene previsto la realizzazione della rete fognaria, ove non presente, compatibilmente con la sostenibilità finanziaria del piano stesso (art. - PTA RAFVG) Razionalizzazione del sistema depurativo Gli interventi in oggetto perseguono gli obiettivi di tutela ambientale previsti dalle normative vigenti prevedendo, di fatto, una riduzione del numero di scarichi in ambiente e, quindi, dei punti di potenziale inquinamento. Con gli interventi in oggetto, realizzabili attraverso l interconnessione delle reti fognarie, il potenziamento di un numero ristretto di impianti di depurazione e la dismissione degli impianti minori, si riescono ad ottenere i vantaggi di: - riduzione del numero di punti di scarico in ambiente; - adeguamento e messa a norma degli impianti di depurazione; - una riduzione delle spese gestionali necessarie per la conduzione degli impianti di depurazione visto il notevole numero di impianti che vengono dismessi. 4.3 Interventi per il servizio acquedotto, fognatura e depurazione Manutenzioni straordinarie Gli interventi di manutenzione straordinaria sono quelli che devono essere effettuati sulle infrastrutture a rete e sugli impianti puntuali nel momento in cui la vita utile di tali elementi giunge al termine, al fine di garantire continuità e efficienza nell erogazione dei servizi e limitando i costi e gli sprechi che, inevitabilmente, una struttura vetusta comporta. Tali interventi vanno intesi sia come rifacimenti e sostituzioni delle infrastrutture esistenti sia come una loro sostituzione con potenziamento nel caso in cui, a fine vita utile, si riscontri che il fabbisogno considerato per la precedente progettazione risulti inferiore alle richieste attuali. CAPITOLO 5. Cronoprogramma degli interventi Rimandando all file 002-6dsid_all2 di seguito integra quanto indicato anche al precedente capitolo Quantificazione spesa per interventi di manutenzione straordinaria Si riportano di seguito le indicazioni principali relative alle modalità utilizzate per la determinazione degli interventi, per la relativa quantificazione economica delle manutenzioni straordinarie di reti e impianti si rimanda all allegato GN Modelli di costo parametrico del Piano d Ambito approvato con delibere di assemblea dal n 9 alla n 22 del Manutenzioni straordinarie elementi puntuali/impianti Gli interventi di questo gruppo comprendono tutte le manutenzioni straordinarie di elementi puntuali e impianti che devono essere effettuate nel momento in cui la vita residua degli stessi sia giunta al termine. Le tipologie di impianti considerate sono le seguenti: opere di captazione da falda, da corso d acqua e da sorgente, potabilizzatori, serbatoi, interruttori di pressione, partitori di portata, stazioni di sollevamento di 0

11 acquedotto e fognatura, scaricatori di piena e depuratori. La determinazione degli importi e del periodo entro cui dovranno essere realizzate le manutenzioni straordinarie è stata fatta considerando i seguenti dati: - l età degli impianti; - la vita utile stimata; - gli anni di vita residua; - lo stato dell impianto: classificato come scaduto o futuro a seconda che gli anni di vita residua siano minori o maggiori di. Nel primo caso l impianto necessita di interventi di manutenzione straordinaria già a partire dal primo anno di avvio del Piano d Ambito, viceversa il suo stato consente ancora l esercizio della funzione e quindi la manutenzione verrà effettuata a scadenza. Si precisa che le manutenzioni straordinarie per i depuratori sono state previste solo per gli impianti extrabacino, ossia quelli che non ricadono nelle zone soggette a razionalizzazione del sistema depurativo e per i quali, quindi, non sono previsti interventi di adeguamenti e/o potenziamenti specifici. In ogni caso, vista la consistenza economica degli interventi previsti come manutenzione straordinaria degli impianti, si precisa che la realizzabilità degli stessi sarà garantita compatibilmente con la sostenibilità economico-finanziaria del Piano d Ambito Manutenzioni straordinarie e potenziamenti reti La pianificazione degli interventi di questo tipo sulla base della vita media della rete esistente comporterebbe dei costi del tutto insostenibili; tuttavia, tenendo conto che la durata reale delle reti è senz altro superiore all età stimata dal DCO, vista la qualità e la durabilità dei materiali utilizzati per la loro realizzazione, si possono invece stimare delle percentuali di rifacimento notevolmente ridotte. In particolare, vista la specificità delle reti acquedottistiche, si prevedono degli interventi di sostituzione/riparazione delle reti per potenziamento e di sostituzione come interventi conseguenti alla ricerca perdite. CAPITOLO 6. Analisi degli scostamenti rispetto al Programma degli Interventi Di seguito si analizzano gli scostamenti nel periodo [ ] tra gli investimenti programmati in ciascun anno (come risultanti nei PdI ) e gli interventi effettivamente realizzati nelle medesime annualità. Si precisa che nelle annualità 204 e 205 nella valorizzazione del VRG secondo le prescrizioni del MTI per i lavori in corso, si era operato come segue: - Il saldo LIC di ciascun anno comprendeva anche le opere in corso finanziate da contributi pubblici; - Gli importi di detti contributi erano stati registrati con il criterio della cassa; - Si ipotizzò che tutte le opere a LIC al entrassero a libro cespiti nell anno successivo. Nella tabella sono riportate le cifre degli investimenti pianificati nel Programma degli Interventi Investimenti al lordo dei contributi Contributi Investimenti al netto dei contributi Tabella. Programma degli Interventi

12 Di seguito i nuovi investimenti realizzati dal Gestore entrati a cespite nelle annualità 204 e 205 come desumibili dal file RDT 206 foglio Nuovi investimenti. CATEGORIA DEL CESPITE CATEGORIA DI IMMOBILIZZAZIONE ANNO CESPITE IP (Euro) Fabbricati industriali Altri servizi idrici Fabbricati industriali Servizio idrico integrato CFP (Euro) Condutture e opere idrauliche fisse Servizio idrico integrato Serbatoi Servizio idrico integrato Impianti di trattamento Servizio idrico integrato Impianti di trattamento Altri servizi idrici Impianti di sollevamento e pompaggio Servizio idrico integrato Gruppi di misura meccanici Servizio idrico integrato Telecontrollo Servizio idrico integrato Autoveicoli Servizio idrico integrato Studi, ricerche, brevetti, diritti di utilizzazione Servizio idrico integrato Altre immobilizzazioni materiali e immateriali Servizio idrico integrato Condutture e opere idrauliche fisse Servizio idrico integrato Serbatoi Servizio idrico integrato Impianti di trattamento Servizio idrico integrato Impianti di sollevamento e pompaggio Servizio idrico integrato Gruppi di misura meccanici Servizio idrico integrato Altri impianti Servizio idrico integrato Altri impianti Servizio idrico integrato Telecontrollo Servizio idrico integrato Autoveicoli Servizio idrico integrato Studi, ricerche, brevetti, diritti di utilizzazione Servizio idrico integrato Altre immobilizzazioni materiali e immateriali Servizio idrico integrato Altre immobilizzazioni materiali e immateriali Servizio idrico integrato Altre immobilizzazioni materiali e immateriali Servizio idrico integrato Altre immobilizzazioni materiali e immateriali Servizio idrico integrato Tabella 2. Immobilizzazioni del gestore annualità 204 e Saldo LIC (*già nettati dai lavori a saldo invariato da più di 5 anni) Totale nuovi investimenti Tabella 3. Riepilogo nuove immobilizzazioni e LIC 204 e 205 La società ha cercato di avviare un piano di investimenti che fosse in linea con la pianificazione per le annualità 204 e 205. Tuttavia vi sono degli scostamenti riconducibili in gran parte ai cantieri più importanti di cui si espongono le motivazioni: - valutazioni ulteriori sulla opportunità della realizzazione dell impianto fotovoltaico di San Nicolò di Manzano ( ,76), ora in corso; - completamento della sistemazione della condotta fognaria delle acque nere del SIFO a Moimacco ( ); A quanto sopra si aggiunga che il gestore è stato fortemente impegnato, per conto delle amministrazioni comunali, nella realizzazione degli interventi previsti dalla Collaborazione transfrontaliera Italia - Slovenia per il miglioramento ambientale, territoriale, la tutela e gestione coordinata del bacino idrografico dell isonzo-soča mediante la depurazione ed il collettamento delle acque reflue urbane. 2

13 Per quanto attiene il periodo [ tabella 4] la nuova programmazione è sostanzialmente in linea con gli investimenti programmati in ciascuna delle menzionate annualità nell ambito del MTI (come risultanti nel PdI tabella ) CATEGORIA DEL CESPITE Altre immobilizzazioni materiali e immateriali Altri impianti Condutture e opere idrauliche fisse Impianti di trattamento Serbatoi Studi, ricerche, brevetti, diritti di utilizzazione Telecontrollo Totale complessivo Tabella 4. Programma degli Interventi MTI-2 3

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