L aiutante di campo. Corto Caprese insieme a Sir. Randa è arrivato, ospite di un

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1 L aiutante di campo Il tender è una parte fondamentale delle dotazioni di bordo di una barca, ma al contempo è un perfetto sconosciuto. In questo articolo Corto Caprese ci racconta qualcosa di questo prezioso optional che ci potrebbe tornare utile il giorno che ne vorremmo acquistare uno nuovo. di Giorgio Sanna Corto Caprese insieme a Sir. Randa è arrivato, ospite di un amico, a Capri. Posti in porto non ce ne sono, così l'allegra brigata si vede costretta in rada. Poco male, nella caletta vicino al porto di marina grande, proprio sulla spiaggia, c'è il ristorante di Corrado dove Corto Caprese ama andare perché si mangia bene e si é lontani dalla confusione che regna sovrana e perenne sull'isola. Quindi, quando l'armatore con un triste sorriso ammette che a bordo non c'è tender, il nostro amico nasconde a stento la delusione. " Non c'è tender, e con che cosa si va a terra?" chiede Corto Caprese. Mario, l'armatore, risponde che lui in rada non ci va mai, preferisce il porto e così non ha mai avvertito l'esigenza di dotarsi di un mezzo per sbarcare. Una cosa del genere, Corto Caprese, non l'aveva mai sentita. "Come si fa a pensare di navigare senza un mezzo ausiliario, marinaio dei miei stivali?!" pensa vedendo sfumare il suo piatto di spaghetti allo scoglio. Con uno sforzo il nostro amico mantiene la calma e spiega che il tender non serve solo a portare a terra la signora quando va in ansia di acquisti, un piccolo gommone, dotato di motorino fuoribordo, è anche un accessorio utile ai fini della sicurezza della barca. Se si rimane senza gasolio in calma di vento, il tender dotato di motorino fuoribordo, anche se piccolo, diventa un perfetto motore ausiliario: un gommone di due metri e dieci con chiglia rigida motorizzato con un quattro cavalli, è in grado di spingere agevolmente una barca di quindici metri ad una velocità di due, tre nodi. Quando si decide di dare fondo in rada e si vuole mettere una cima di poppa, il tender di- 27

2 venta indispensabile, come nel caso in cui si debba combattere con un groviglio di ancore che non ci vogliono lasciare andare. Anche in casi d'emergenza, il tender si rivela utilissimo e può arrivare a sostituire l'autogonfiabile stivato nel gavone. In poche parole, il tender su una barca a vela è indispensabile. Mario è dispiaciuto, Sir. Randa che è un buono di natura, viene in suo soccorso: "Corto perché non approfitti mentre io cucino, per dare qualche consiglio a Mario su quale tender comprare una volta a terra?!" A questo punto Corto Caprese non sa se essere più avvilito per la mancanza del tender, o perché Sir. Randa ha deciso di cucinare, evento questo pregno di conseguenze drammatiche ben note al nostro amico. Per consigliare quale tender acquistare -dice Caprese - bisogna prima di tutto determinare quanto si vuole spendere. Ci sono gommoncini che costano 600 euro e altri, della stessa lunghezza, che ne costano Il loro prezzo varia secondo il tipo di carena che montano e il tessuto con il quale sono stati costruiti. COME È FATTO UN TENDER Il tender è, nella stragrande maggioranza dei casi, un gommone. Ci sono anche barche che utilizzano come tender dei motoscafi, ma si tratta di grandi unità solitamente sopra ai venti metri. Gli elementi fondamentali del gommone sono i tubolari. Questi, internamente, sono divisi in camere d'aria separate che TENDER A BORDO Durante le lunghe navigazioni è preferibile tenere il tender a bordo. Capovolto, poggiato sulla pprua, subito dopo l albero, lo legheremo ad un tintibene, o alla falchetta, usando il un paranchetto di cima (SoloVela n 11). Nel legarlo si deve fare sempre attenzione a far passare le scotte fuori della legatura, altrimenti quando si aprirà il genoa, queste rimarranno bloccate dal tender. Altro sistema usato, specialmente durante i brevi spostamenti, è quello di legarlo in piedi con le estremità dei tubolari poggiati sulla plancetta di poppa. E' un sistema che non ha grandi controindicazioni al di la del fatto di essere scomodo, laborioso e offrire una forte resistenza al vento. hanno la funzione di garantire che anche in caso di foratura si sgonfi solo una parte del battello, permettendo al resto di continuare a galleggiare. Corto Caprese che di tender ne ha avuti diversi, è molto ferrato in materia e la sua spiegazione scende Nella foto un tender con chiglia morbida e pagliolato a stecche. Questo tipo di carena si chiama anche Roll-up, perchè, una volta sgonfi, questi tender possono essere arrotolati nei particolari. Molto importanti in un gommone, sono le valvole attraverso le quali si gonfia il tender. Queste, pensate in modo d'aprirsi sotto la spinta dell'aria, hanno un meccanismo che sfrutta la stessa pressione interna per farle chiudere non appena il flusso cessa. Valvole economiche tenderanno a non richiudersi bene, provocando così delle perdite d'aria. LA CARENA Le differenze maggiori tra un tender e l'altro sono nel tipo di carena e nel tessuto adoperato per realizzarli. - Mario, ascolta attento e spera che nel frattempo Sir. Randa, sottocoperta, non stia combinando qualcuna delle sue - I tipi di carena - continua Corto Caprese - sono principalmente tre: carena piatta di gomma con pagliolo, carena con chiglia pneumatica sempre con pagliolo, carena in vetroresina. La prima è senz'altro la più economica, ma presenta vari inconvenienti. Il primo tra questi è la difficoltà di governo del mezzo che, non avendo una chiglia a stabilizzarlo, tende ad andare a zig zag, il secondo, forse ancora più grave del primo e in parte condiviso con i tender a chiglia pneumatica, è la tendenza del mezzo a piegarsi sull'onda. Quando la prua del tender incontra un'onda, non ha la rigidità necessaria per saltarla e si piega davanti ad essa, rallentando notevolmente l'avanzamento. Da un punto di vista della navigazione, la carena migliore è, senz'altro, quella in vetroresina. Questa, grazie alla sua rigidità, permette al mezzo di comportarsi in acqua come un qualsiasi motoscafo, sfruttando al meglio la forza del proprio motore e dando la possibilità allo skipper di governare Sul tender è obligatorio scrivere tender to nome barca Gommone con carena di vetroresina, dotato di gavoncino a prua Il tender può anche essere utilizzato, come in questo caso, per piacevoli escursioni a terra ALCUNI ESEMPI DI PREZZI DEI TENDER COSTRUTTORE MODELLO CARENA PREZZO Plastimar XPA 220 fondo morbido 714 Plastimar PB 240 fondo pagliolato 862 Plastimar PX 220 chiglia vetroresina 1187 Maxxon mx-270 rib chiglia vetroresina 1395 Lomac 245 chiglia vetroresina 2496 Lomac 220 chiglia morbida 1068 i prezzi si intendono iva inclusa

3 I tender in Pvc, sono i più difficili da riparare e spesso bisogna, per farlo, ricorrere a laboratori specializzati dotati dei giusti macchinari per la vulcanizzazione a caldo perfettamente il mezzo. Corto Caprese cerca come sempre di essere obbiettivo e anche se la sua preferenza per la carena in vetroresina è netta, mette in evidenza il fatto che questa presenta almeno uno svantaggio nei confronti delle carene pneumatiche: i gommoni con carena morbida possono essere sgonfiati, piegati e stivati in LA CONDOTTA DEL TENDER I gommoni tendono ad alzare la prua la quale frenerà l'avanzata del mezzo, per evitarlo, se si è soli a bordo, bisogna cercare di portare il peso il più possibile a prua, timonando con il braccio teso verso poppa. Si consideri che il tender non ha un timone, esso governa solo finché l'elica gira, con l'elica in folle il battello non risponderà più ai comandi. I gommoni, specialmente quelli piccoli, non navigano bene in situazioni di mare mosso. Si ricordi che il gommone non riesce a trainare la barca, ma può facilmente spingerla. uno spazio piuttosto ristretto, cosa che non è possibile fare con quelli a carena rigida. IL TESSUTO Altro fattore determinante nella qualità del tender, è il tessuto con cui questo è realizzato. I migliori sono costruiti con tes- In alto, tender con chiglia in vetroresina. Sotto, il sistema più utilizzato per trasportare il tender gonfio, durante i lunghi trasferimenti, è quello di legarlo sulla tuga AL TRAINO Avere il ponte della barca ingombrato dal tender non piace a nessuno, così quasi tutti, una volta arrivati nella zona di vacanza, non tirano più a bordo il tender, ma lo portano in giro trainandolo a poppa. Il sistema funziona a patto di rispettare alcune elementari regole di prudenza. la prima cosa è la lunghezza della cima di traino. Il tender, deve viaggiare ad una certa distanza dalla poppa. La carena deve poggiare con la prua sul dorso di una delle onde prodotte dalla nostra barca in modo di avere la prua rivolta leggermente verso l'alto. In questa posizione è in grado di essere trainato anche in condizioni di mare mosso. Quando lo si porta a spasso a traino, il tender deve essere vuoto. Non lasciamo a bordo i remi e, soprattutto, aliamo il motorino fuoribordo. Quando il tender viene trainato, specialmente se non è posizionato bene, subisce molte vibrazioni e queste allentano le farfalle del motorino provocandone la caduta in acqua. Di notte, in rada, è sempre bene non lasciare il tender in acqua, facile preda di male intenzionati. Se si vuole evitare di issarlo a bordo ogni sera, ci si può dotare di due cavi di acciaio con guaina di gomma, di quelli che si usano per legare le biciclette, questi che sono lunghi circa un metro, legati l'uno all'altro, assicurati per un capo intorno al pulpito e per l'altro al maniglione del tender, possono funzionare da antifurto. Eric Tabarly, il famoso navigatore francese, al tender di gomma, preferiva il dinghy di legno suto gommato in neoprene: il materiale con cui si fanno le mute dei sub. La tela gommata ha il vantaggio di essere saldata a freddo e ciò permette, in caso di foratura, di riparare il danno con il kit di dotazione. I tender più venduti, sono però quelli in pvc. Questo materiale è lo stesso con cui si fanno i serbatoi d'acqua morbidi per le nostre barche - specifica Corto Caprese - Il pvc, viene incollato a caldo con macchinari particolari e quando si fora sono guai, perché è molto difficile da riparare. Tuttavia la differenza di prezzo tra un gommone in tessuto gommato e uno in pvc è talmente elevata da spingere i più ad acquistare quest'ultimo perchè più economico, sperando di non bucare. RIFINITURE E OPTIONAL Importante nell'acquisto del tender, è valutare le rifiniture e gli accessori di cui questo è dotato. Accessori che non dovrebbero mancare su nessun tender sono le maniglie di cima lungo i tubolari, utilizzate sia per reggersi durante la corsa del mezzo che per aiutarsi a salire a bordo. Per garantire una lunga durata al nostro tender, è bene che questi sia fornito di bottazzo di gomma, in modo da preservarlo da facili forature quando nell'arrivare in porto lo strusciamo contro le altre barche. Nei gommoni più grandi, quelli che vanno dai tre metri in su, a patto che la nostra barca sia dotata di sistemi di alaggio elettrici o 30 31

4 L USO DEL TENDER Alcune regole essenziali per l'uso del tender. A) Non allontanarsi con il tender se non si hanno a bordo i remi, la sassola e, di sera, una torcia. B) Prima di partire è essenziale controllare lo stato del serbatoio, meglio ancora, avere l'abitudine di tenere a bordo una piccola tanichetta di quelle di ferro, piena di miscela. C) L'ultimo che scende dal tender, chiude il rubinetto della miscela. Quindi quando si vuole ripartire, bisogna ricordarsi di aprirlo. D) Il motorino fuoribordo, va assicurato al tender con una cima o catena. E) Evitare l'uso del tender quando c'è vento forte. Nel caso lo si usi in queste condizioni, lo skipper della barca deve stare all'erta. Un tender che in situazione di vento perde l'u- so del motore per un avaria, scarroccia molto velocemente. F) Non lasciate il tender ai bambini, anche se il motorino di questo è un due cavalli. Un nuotatore che viene colpito sulla testa da un tender in movimento si troverà in problemi seri. G) Una volta sulla spiaggia, il tender va tirato sul bagnoasciuga per tutta la sua lunghezza e deve essere perpendicolare a questa, pena, il non ritrovarlo al vostro ritorno. H) È bene scrivere con un pennarello indelebile i vostri riferimenti nella parte bassa di un tubolare, ben nascosto vicino al pagliolato, questo per aiutarvi a dimostrare che il tender è vostro in caso di furto o perdita e successivo ritrovamento. Per chi ama le lunghe soste in rada, il tender è un compagno indispensabile idraulici, potrebbe essere utile la consolle di timoneria, la quale ci permetterà di timonare il tender stando al centro di questo, con un grande guadagno di stabilità. Controindicazione, l'aumento notevole di peso. Sempre nei tender più grandi con la carena in vetroresina, può essere importante il gavoncino di prua che alcuni hanno ricavato nella stampata della carena a prua. QUALE ACQUISTARE "Oltre alle caratteristiche costruttive, cosa devo controllare prima di acquistare un tender?" chiede infine Mario a Corto Ca- Se per le grandi barche (a sinistra) il peso del tender non è un problema grazie alle piccole gru che hanno a bordo, per le barche medio piccole, la leggerezza è sicuramente una grande dote prese. Se si tratta di acquistare un piccolo tender - continua Corto Caprese -, bisogna, una volta deciso se si vuole un gommone in tela o uno in pvc,controllare che il suo peso sia contenuto in modo da poterlo issare e ammainare in acqua rapi- I tender a chiglia morbida, chiamati anche Roll - up, possono essere sgonfiati a chiusi in una sacca come quella qui riprodotta damente e agevolmente, che ci sia un anello a prua e che sia ben rinforzato, meglio se gli anelli sono tre, uno centrale e due sui masconi: questi serviranno in caso di traino del gommone. Scegliere sempre il tender che dispone di un Kit di riparazione e la casa costruttrice che propone un centro specializzato di assistenza nel luogo di residenza. LA MANUTENZIONE La manutenzione del tender non è cosa complessa, ma vanno rispettate alcune regole fondamentali. Il tender, specialmente se in PVC, andrebbe lavato in acqua dolce ogni volta che se ne ha la possibilità per pulirlo dei cristalli di sale che strofinando sul tessuto tendono ad usurarlo velocemente. Quando a fine stagione lo si ripone nella sua sacca, bisogna lavare sia il tender sia la sacca con acqua e sapone. Il gommone teme l'eccesso di sole. Specialmente nei casi dei gommoni più economici. Lasciare il gommone perennemente sotto il sole, con il tempo può provocare il parziale scioglimento della gomma superficiale che diventerà appiccicosa

5 IL MOTORE Il motore del tender - conclude Corto Caprese - è un altro capitolo interessante, ma approfondirlo richiederebbe un ulteriore lunga chiacchierata. Si tenga però presente che su i tender delle barche sino a quindici metri, quelle barche dove il tender spesso viene trainato, il motore deve essere piccolo, leggero e con il serbatoio incorporato, perché andrà messo e levato dal battello ogni volta che ci si sposta con la barca. Le unità più grandi, che alano il tender sul ponte con mezzi elettrici o idraulici non hanno problemi, se non quelli della portata della gru. Nel gommone, anche se è dotato di motorino fuoribordo, non si rinunci mai ad avere i remi. I fuoribordo sono strumenti poco affidabili, o meglio, sono una delle parti della nostra attrezzatura che più di ogni altra viene sballottata, capovolta, maltrattata, tanto che spesso si rifiuta di funzionare proprio nel momento del bisogno. LE DIMENSIONI Capito in linee generali le problematiche del tender, Mario chiede a Corto Caprese di che grandezza deve essere il tender da acquistare. Corto spiega che la grandezza del tender deve essere sempre proporzionale, più che alla grandezza della barca, alle forze di chi lo deve gestire. Avere un tender molto grande, difficile da alare e ammainare, ci porterà a ridurre al massimo il suo utilizzo per non spostarlo ogni volta. Un tender piccolo, che può essere messo in acqua anche da una sola persona sarà più fruibile da tutto l'equipaggio. A parere di Corto Caprese per barche sino a 15/16 metri, il tender ideale è il battellino da due metri e dieci, due metri e trenta con chiglia rigida e motorino fuori bordo da quattro Hp. Per le barche più grandi che con tutta probabilità hanno a bordo anche un marinaio, se non hanno gru di sollevamento, possono usare un tender da tre metri con chiglia rigida con motore da nove a quindici cavalli. Mezzi di questo tipo si possono alare con l'aiuto della drizza dello spy. Si ringrazia per la gentile consulenza tecnica Nautica trionfale di Fabio Reda, Via trionfale Roma 34