COMUNE DI SAN PIETRO AL NATISONE

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1 REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE Allegato n 3 Data: 01/08/2017 Agg.:21/12/2017 COMUNE DI SAN PIETRO AL NATISONE PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE n 17 L.R. 5/2007 e s.m.i. LR.21/2015 RELAZIONE DI COMPATIBILITA PAESAGGISTICA Elaborati approvati con Delibera C.C. n.42 del Pubbl. B.U.R. n.51 del 20/12/2017 Dott. Arch. Marcello Rollo Viale della Vittoria, Udine Tel rollo_marcello@libero.it

2 1. PREMESSA La Variante n.17 al P.R.G.C. vigente del Comune di San Pietro al Natisone, viene assunta all interno delle facoltà ammesse Artt..4 e 7 della LR.21/2015 ed è redatta: - per recepire le determinazioni del Piano stralcio per l assetto idrogeologico del bacino del Fiume Isonzo (P.A.I.); - per apportare alcune puntuali e limitate modifiche al quadro operativo e aggiornamenti a quello normativo vigente. Dal momento che parte degli interventi previsti nella Variante, relativamente sia alla classificazione delle zone di pericolosità idraulica e geologica, sia a sei delle dodici modifiche zonizzative operate, ricade all interno del vincolo paesaggistico, ai sensi della Parte terza del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n.42, dovuto alla presenza dei corsi rispettivamente del Fiume Natisone (n.543), T. Alberone (n.568), T. Erbezzo (n. 567) e dal rio di Vernasso (n.551), acque pubbliche ai sensi del R.D. 1775/33, si rende necessario effettuare una valutazione sull impatto paesaggistico conseguente, ai sensi del DPCM 12/12/2005 e s.m.i. L articolo 142, contenuto nella parte III del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n.42, che disciplina, i beni paesaggistici, individua infatti tra le Aree tutelate per legge al comma 1, lett. c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna. 2. DESCRIZIONE DELLE PREVISIONI DI VARIANTE 2.1.a Recepimento delle prescrizioni del P.A.I. La Variante adegua il piano urbanistico generale alle previsioni del Piano stralcio per l assetto idrogeologico del bacino del Fiume Isonzo, approvato con Decreto del Presidente del consiglio dei Ministri 21/11/2013 pubblicato sulla G.U. n. 97 del 28/04/2014. Tale adeguamento ha comportato sia la classificazione e l evidenziazione delle aree caratterizzate dalle diverse pericolosità idraulica e geologica presenti sul territorio, sia l inserimento delle norme puntuali che disciplinano l utilizzo delle stesse. All interno del vincolo paesaggistico troviamo sia le aree soggette a pericolosità idraulica (F, P1,P2,P3), sia le aree soggette a pericolosità geologica (P2,P3,P4). L utilizzo di queste aree è opportunamente limitato dalle relative specifiche norme, oltre a quelle già previste dallo strumento urbanistico generale. In conclusione, la variante riconosce e fa proprie, a livello cartografico e normativo, le prescrizioni del PAI, provvedendo al loro recepimento: a livello cartografico, rappresentandole sulla TAV. Px.1/2 ZONIZZAZIONE Stato di fatto e Progetto (scala 1:3.500) a livello normativo, modificando/integrando l Art. 36 Prescrizioni geologiche e idrogeologiche delle norme di attuazione. 2.1.b Integrazione dei tracciati ciclopedonali In conformità alle previsioni del Progetto bimobis percorso ciclabile tra Italia e Slovenia, la Variante ha provveduto ad aggiornare la cartografia di Zonizzazione integrando le previsioni della viabilità ciclabile vigenti con i nuovi tracciati, dove necessario. 2.1.c Variazioni puntuali Come anticipato delle dieci modifiche apportate alla zonizzazione, solo sei ricadono all interno del vincolo paesaggistico. Pagina 2 di 6

3 Nel dettaglio, le citate modifiche di zonizzazione, come descritte sulla relazione generale, riguardano: Rif. 4 CAPOLUOGO Modifica da Zona V (Verde privato) a Zona B3 (Aree di completamento) La modifica riguarda la riclassificazione in zona residenziale dell unica area libera rimasta lungo la SS.54, all ingresso meridionale del Capoluogo. Viene così a completarsi tutto quel settore urbano, come prefigurato anche nel Piano Struttura. Rif. 7 CAPOLUOGO Modifica da Zona B3 (Aree di completamento) a Zona V (Verde privato) Il declassamento riguarda un lotto attestato su via Quarina per il quale sono venute meno le esigenze edificatorie. La citata modifica si limita però al solo piano operativo, confermando sul Piano Struttura la previsione insediativa originaria. Rif. 9 VERNASSO Modifica da Zona C (Aree residenziali di espansione) a Zona E4.R (Ambiti agricoli di rispetto dei centri abitati) L area in esame, situata lungo la via che connette Vernasso alto con Vernasso Basso, costituisce uno degli ambiti di espansione residenziale previsti dal P.R.G.C. vigente, scelto per la posizione lungo viabilità esistenti e servite dalle reti primarie, oltre che per la morfologia pianeggiante. La volontà per il suo declassamento riverbera la situazione contingente del mercato immobiliare di cui si è trattato. Tutta l area viene quindi riclassificata in Zona E4.R, ma solo sul Piano operativo. Si provvede,infine, a stralciare dal Paragrafo 6. Contenuti del P.R.P.C./P.A.C. dell art. 9 - Zona omogenea C (Aree residenziali di espansione) i relativi riferimenti prescrittivi. Rif. 10 AZZIDA Modifica da Zona B1 (Aree dei centri storici) a Zona Zona V (Verde privato) Il declassamento riguarda un lotto interno all ambito meridionale del centro storico di Azzida che per la sua ridotta estensione per la sua modesta estensione non risulta utilizzabile a fini edificatori se non in accorpamento con i lotti limitrofi. Mancando questa opportunità, se ne prevede la trasformazione, ma esclusivamente sul piano operativo, confermando sul Piano Struttura la previsione insediativa originaria. Rif. 11 AZZIDA Modifica da Zona VP (Verde di protezione) a Viabilità La variazione in argomento riguarda il recepimento, ai fini dell apposizione del vincolo preordinato all esproprio delle aree interessate dal progetto di Consolidamento muro e rettifica curva lungo la s.p. n.19 - del Natisone, in località Azzida, redatto dalla Direzione Pagina 3 di 6

4 Centrale Infrastrutture e territorio Servizio viabilità di interesse locale e regionale, della Regione FVG. In generale l intervento prevede l eliminazione del restringimento di carreggiata dovuto alla presenza di un muro di sostegno, con la realizzazione di un nuovo muro di controripa arretrato in modo da allargare la curva ivi presente e rendere uniforme la carreggiata stradale. Per consentire l integrazione paesaggistica dei manufatti si è provveduto a dettare specifiche norme di esecuzione implementando l Art.22 delle N.T.A. con le seguenti: c) opere stradali c.1 I muri di sostegno devono essere realizzati, a seconda delle caratteristiche locali-ambientali: - in c.a. con rivestimento in pietra a vista locale; - in c.a. con spruzzatura di malta-cemento. c.2 I parapetti saranno in ferro zincato e/o verniciato, a disegno geometrico semplice e regolare. c.3 Le barriere stradali saranno realizzate con struttura metallica di colore grigio-grigio antracite. c.4 L area movimentata dovrà essere ripristinata e piantumata con essenze autoctone. Rif. 12 OCULIS Inserimento previsione di rettifica stradale La variazione in argomento riguarda la previsione di allargare il tratto di strada compreso tra la passerella sul Fiume Natisone, che consente il transito dal Capoluogo a Oculis, e la strada di S. Giovanni d Antro. Sulla Tavola della Zonizzazione tale previsione viene rappresentata graficamente con il simbolo di rettifica stradale lungo il lato sud e si prefigura come apposizione di vincolo preordinato all esproprio di una modesta fascia di terreno ricadente nell Area di interesse agricolo ambientale individuata all interno della Zona A.R.I.A. 2.1.d Modifiche/integrazioni alle Norme tecniche di attuazione Le modifiche/integrazioni normative introdotte interessano modalità di intervento per lo più in zone insediative storiche, da sottoporre comunque al parere della commissione locale del paesaggio, che garantirà la compatibilità degli interventi in funzione del vincolo. 3. ANALISI DEGLI ELEMENTI CARATTERISTICI E CONSIDERAZIONI SULLE MODIFICHE 3.1 Adeguamento alle prescrizioni del P.A.I. a. le aree interessate dalla nuova classificazione di pericolosità idraulica sono di fatto già tutelate dalla normativa vigente, mentre per quelle ricadenti in classe P1, viene introdotto il divieto di costruire vani sottoterra, ferme restando tutte le rimanenti prescrizioni in atto. b. la puntualizzazione e riclassificazione effettuata per alcune aree non altera la situazione preesistente. Pagina 4 di 6

5 3.2 Variazioni puntuali Analizzando gli elementi che la previsione comporterà, è necessario evidenziare quanto segue: Rif. 4 CAPOLUOGO La riclassificazione effettuata in Zona B3 del lotto in oggetto, completa un area già a destinazione e vocazione residenziale, peraltro ricompresa anch essa nel vincolo dovuto alla presenza del corso del F. Natisone, e non altera l assetto vigente. Rif. 7 CAPOLUOGO Il declassamento da zona residenziale a zona di verde privato del lotto interessato contribuisce al miglioramento paesaggistico della zona in cui lo stesso ricade, peraltro ricompresa anch essa nel vincolo dovuto alla presenza del corso del F. Natisone. Rif. 9 VERNASSO La modifica da zona residenziale di espansione ad ambito agricolo di rispetto dei centri abitati restituisce naturalità ad una estesa area. In questo caso, il vincolo è dovuto alla presenza del corso del Rio di Vernasso. Rif. 10 AZZIDA La variazione effettuata di una modestissima area ricadente all interno delle Aree dei centri storici a Verde privato, in relazione al vincolo paesaggistico dovuto alla presenza del corso del T.Alberone, è positiva. Rif. 11 AZZIDA Innanzitutto la modifica comporta il riconoscimento di pubblico interesse di una fascia di terreno, lungo la S.P.11 del Natisone, per consentire l eliminazione di un punto critico dovuto alla presenza di un muro di sostegno che restringe la carreggiata. L allargamento della sede stradale e la realizzazione di un nuovo muro di controripa arretrato fanno parte di un progetto preliminare regionale. Per meglio integrare l intervento nel paesaggio circostante, vengono dettate specifiche norme di esecuzione delle opere stesse. Rif. 12 OCULIS Anche in questo caso, la modifica comporta il riconoscimento di pubblico interesse di una modesta fascia di terreno necessario a consentire un allargamento del tratto di strada compreso tra la passerella sul Fiume Natisone, che consente il transito dal Capoluogo a Oculis, e la strada di S. Giovanni d Antro oltre a permettere il passaggio di reti tecnologiche. La tipologia dell intervento e la limitatezza delle aree interessate non incide in maniera significativa nell ambiente e paesaggio circostanti. 4. EFFETTI CONSEGUENTI ALL APPLICAZIONE DELLE PRESCRIZIONI DEL P.A.I. E CONCLUSIONI GENERALI In relazione alle ricadute paesaggistiche, l analisi sopra riportata dimostra come le previsioni introdotte dalla presente Variante non comportano interferenze visive e/o alterazioni percettive rispetto allo stato dei luoghi, mantenendo quantomeno invariati i valori e le caratteristiche delle aree vincolate poste in prossimità dei corsi d acqua interessati. Pagina 5 di 6

6 5. MITIGAZIONE DELL IMPATTO DEGLI INTERVENTI Sulla scorta di quanto riportato e delle valutazioni effettuate, non si individuano specifiche mitigazioni da introdurre rispetto agli interventi proposti. 6. CONCLUSIONI GENERALI In conclusione, l analisi sopra riportata dimostra come le previsioni introdotte dalla presente Variante non creino ulteriori situazioni di impatto paesaggistico dal momento che: 1. non modificano il quadro insediativo vigente ; 2. rimane inalterato il rapporto con le aree fluviali interessate; 3. rimangono pressocchè inalterate le percezioni visive del tessuto insediativo nei confronti dei corsi d acqua; 4. non intervengono su superfici con vegetazione di particolare interesse e, pertanto, sarà irrilevante la riduzione della biodiversità. Si ritiene pertanto che la Variante, alla luce di quanto esposto nella presente relazione, non determini alcuna riduzione delle caratteristiche e delle qualità paesaggistiche proprie del contesto tutelato e che le soluzioni introdotte si pongano in continuità con le previsioni vigenti. Pagina 6 di 6

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