Piano di monitoraggio e d intervento per l ottimizzazione della valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato

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1 Piano di monitoraggio e d intervento per l ottimizzazione della valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato INAIL Ricerca Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del lavoro ed ambientale Sergio Iavicoli Roma, 21 aprile 2015

2 Approccio integrato per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro Tutela della salute e benessere lavorativo Produttività e competitività delle aziende Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro correlato Gestione delle complessità legate ai cambiamenti del mondo del lavoro Ageing, Differenze di Genere, Innovazione tecnologica, Lavoro flessibile, Smart working ecc.

3 I costi dello stress NEL 2002 IL COSTO ECONOMICO ANNUALE DELLO STRESS NELL UE-15 È STATO STIMATO ESSERE 20 MILIARDI DI EURO 43% 104 MILIARDI Costi diretti inclusi i trattamenti medici IL COSTO TOTALE DEI DISTURBI DI SALUTE MENTALE IN EUROPA È STIMATO INTORNO AI 240 MILIARDI OGNI ANNO (INCLUDONO SIA QUELLI CORRELATI AL LAVORO CHE NON CORRELATI) EU-OSHA, % 136 MILIARDI Perdita di produttività Inclusi i giorni di assenza per malattia (JUKKA TAKALA, 2008) (EU-OSHA, 2014)

4 Gli impatti sulla salute TIPOLOGIA DI IMPIEGO E USO DI ANTIDEPRESSIVI ( ) STRESS LAVORO CORRELATO E RISCHIO DI MORTALITÀ PER MALATTIE CARDIOVASCOLARI Terzili: 1 = Basso 2 = Medio 3 = Alto * aggiustato per età, genere, stato occupationale, fumo, attività fisica, SBP, colesterolo, BMI. Tempo Tempo indeterminato determinato 7-12 mesi Tempo determinato 0-6 mesi Lavoro interinale Elevate Richieste/ Basso controllo Sbilanciamento Sforzo/ricompensa p <.05 Virtanen et al., J. Psychiatric Research, 2008 N max=812 (73 decessi); durata del follow-up 25,6 anni M. Kivimäki et al., BMJ, 325: 857, 2002

5 I rischi psicosociali: definizioni quegli aspetti di progettazione del lavoro e di organizzazione e gestione del lavoro, nonché i rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono arrecare danni fisici e psicologici Cox e Griffiths (1995) CULTURA ORGANIZZATIVA RUOLO NELL ORGANIZZAZIONE SVILUPPO DI CARRIERA AUTONOMIA DECISIONALE/CONTROLLO RELAZIONI INTERPERSONALI SUL LAVORO INTERFACCIA FAMIGLIA/LAVORO AMBIENTE DI LAVORO E ATTREZZATURE PIANIFICAZIONE DEI COMPITI CARICO/RITMI DI LAVORO ORARIO DI LAVORO CONTESTO LAVORATIVO Scarsa comunicazione, bassi livelli di sostegno per la risoluzione di problemi e lo sviluppo personale, mancanza di definizione degli obiettivi organizzativi Ambiguità e conflitto di ruolo, responsabilità di altre persone Incertezza / blocco della carriera insufficienza / eccesso di promozioni, bassa retribuzione, insicurezza dell impiego, scarso valore sociale attribuito al lavoro Partecipazione ridotta al processo decisionale, carenza di controllo sul lavoro (il controllo, specie nella forma di partecipazione rappresenta anche una questione organizzativa e contestuale di più ampio respiro) Isolamento fisico o sociale, rapporti limitati con i superiori, conflitto interpersonale, mancanza di supporto sociale Richieste contrastanti tra casa e lavoro, scarso appoggio in ambito domestico, problemi di doppia carriera CONTENUTI LAVORATIVI Condizioni fisiche di lavoro, problemi inerenti l affidabilità, la disponibilità, l idoneità, la manutenzione o la riparazione di strutture ed attrezzature di lavoro Monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzazione, incertezza elevata Sovraccarico o sottocarico di lavoro, mancanza di controllo sul ritmo, alti livelli di pressione temporale Lavoro a turni, orari di lavoro rigidi, imprevedibili, eccessivamente lunghi o che alterano i ritmi sociali

6 Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro in Italia Quanto i lavoratori si sentono esposti alle varie tipologie di rischio (valori medi) -Più le donne(5,13) -Meno nelle micro aziende (3,91) rispetto a piccole (4,42), medie (5,19) e grandi (5,39) -Settore Sanità punteggio più alto (5,98) N=8.000 lavoratori Scala continua da 0= nessuna esposizione a 10= massima esposizione

7 1989- Direttiva Europea SSL 89/391/CEE Direttiva 90/270/CEE - Attrezzature con videoterminali ; -Direttiva 90/269/CEE movimentazione manuale dei carichi ; Patto Europeo sulla Salute Mentale PERCORSO NORMATIVO - Direttiva 2003/88/CE Orario di lavoro Trattati Europei di Maastricht and Amsterdam DECRETO LEGISLATIVO 19 settembre 1994, n. 626 Attuazione delle direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro Accordo europeo sullo stress lavoro-correlato Accordo europeo sul mobbing e le molestie sul lavoro Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 "Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro" 27 Paesi- Sviluppo e adattamento della normativa nazionale Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavorocorrelato (articoli 6, comma 8, lettera m- quater, e 28, comma 1 bis, D.Lgs. n 81/

8 Implementazione Accordo Quadro Europeo sullo stress lavoro-correlato Traduzione dell Accordo 8 Paesi Accordi Nazionali tra le Parti Sociali 9 Paesi Implementazione attraverso Normativa nazionale 9 Paesi Fonte: European Parliament, Occupational health concerns: stress related and psychological problems associated to work. 2013

9 Disposizioni della Commissione Consultiva Allo scopo di verificare l efficacia della metodologia qui indicata, anche per valutare l opportunità di integrazioni alla medesima, la Commissione Consultiva provvederà ad elaborare una relazione entro 24 mesi dall approvazione delle presenti indicazioni metodologiche, a seguito dello svolgimento del monitoraggio sulle attività realizzate. Le modalità di effettuazione di tale monitoraggio saranno definite dalla Commissione Consultiva.

10 Quali criteri? Valutazione e gestione dei rischi: approccio sostenibile dalle organizzazioni Ruolo centrale delle figure chiave della sicurezza e salute sul luogo di lavoro Utilizzo di strumenti e approcci validati Approccio globale alla valutazione e gestione del rischio Adattabilità a diversi settori produttivi e relatà aziendali

11 Il percorso metodologico

12 Riadattamento della metodologia dell HSE al contesto italiano Comitato Consultivo Internazionale Gruppo di lavoro interdisciplinare FOCUS GROUP TRADUZIONE (CON BACK TRASLATION) DEL QUESTIONARIO STRUMENTO INDICATORE VALIDAZIONE DEL QUESTIONARIO STRUMENTO INDICATORE TRADUZIONE, ADATTAMENTO E VALIDAZIONE DELLA METODOLOGIA TEST DELL INTERA PROPOSTA METODOLOGICA PRE-TEST LA METODOLOGIA È STATA ARMONIZZATA CON LE ESPERIENZE ITALIANE E ADATTATA AGLI OBBLIGHI DI LEGGE

13 Percorso metodologico e strumenti GESTIONE DEL RISCHIO

14 DATI PIATTAFORMA ONLINE DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA Aziende registrate alla piattaforma: Numero delle Liste di Controllo inserite: Numero dei Questionari inseriti: Stima numero totale di dipendenti appartenenti alle aziende : Oltre PRIMI 5 SETTORI ATECO COPERTI S - Altre attività e Servizi (22,1%) M - Attività professionali, scientifiche e tecniche (16,4%) C - Attività manifatturiere (15,0%) Q - Sanità e assistenza sociale (10,2%) F - Costruzioni (9,8%) DIMENSIONE AZIENDALE Aggiornamento dati Febbraio 2015

15 European Survey of Enterprises on New and Emerging Risks Misure per fronteggiare lo stress lavoro-correlato in Europa Stress lavoro-correlato Source: EU-OSHA. European Survey of Enterprises on New and Emerging Risks (ESENER), Luxembourg: Publications Office of the European Union; 2010.

16 Esener 2 Misure per fronteggiare lo stress, il mobbing/molestie e i casi di violenza ITALIA 49%

17 Programma CCM 2013 Piano di monitoraggio e d intervento per l ottimizzazione della valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato. INAIL Settore Ricerca Regioni Lazio, Veneto, Lombardia, Toscana, Puglia, Campania, Sicilia, Umbria, Sardegna, Basilicata, Friuli, Marche, Liguria, Emilia Romagna, P.A. Trento, P.A. Bolzano Università degli studi di Verona Università degli studi di Bologna

18 OBIETTIVO GENERALE PROGETTO Contribuire all accrescimento e al miglioramento complessivo del sistema di gestione dello stress lavoro-correlato in Italia, attraverso un piano di monitoraggio sullo stato di attuazione, lo sviluppo di soluzioni pratiche, interventi formativi, realizzazione di azioni mirate e modelli di intervento su misura per la realtà produttiva del Paese.

19 Soluzioni proposte Il coinvolgimento attivo di un ampio numero di Regioni permetterà: verificare lo stato di attuazione dell obbligo di valutazione e delle modalità attraverso cui è espletato in un vasto numero di aziende rafforzare le competenze tecniche attraverso lo sviluppo e la realizzazione di programmi di formazione degli operatori dei servizi di vigilanza del SSN e delle figure della prevenzione aziendale. La collaborazione con le Università coinvolte permetterà: sviluppare strumenti integrativi costruiti ad hoc e strategie d intervento, finalizzati allo sviluppo di modelli di gestione del rischio da SLC che permettano di ridurre concretamente tale rischio

20 OBIETTIVI E RESPONSABILITA DI PROGETTO OBIETTIVO SPECIFICO 1: INAIL Settore Ricerca Verificare l efficacia del sistema di valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato del percorso metodologico proposto dell INAIL, attraverso un monitoraggio specifico, una sperimentazione di azioni con verifica e un aggiornamento del manuale della metodologia e dei tool di supporto. Manuale Metodologia INAIL documento per l individuazione dei gruppi omogenei indicazioni per la conduzione dei focus group

21 OBIETTIVI E RESPONSABILITA DI PROGETTO Regioni OBIETTIVO SPECIFICO 2: Verificare l efficacia dell applicazione dell obbligo di valutazione SLC a livello regionale attraverso il monitoraggio delle attività di vigilanza e dei fabbisogni dei servizi. INAIL Settore Ricerca Supporto metodologico e analisi dei dati raccolti

22 OBIETTIVI E RESPONSABILITA DI PROGETTO Regioni Lazio, Veneto, Lombardia, Toscana, Puglia. INAIL Settore Ricerca OBIETTIVO SPECIFICO 3: Contribuire all empowerment delle figure della prevenzione afferenti al Servizio Sanitario Nazionale (Organi di Vigilanza) e di quelle aziendali contribuendo ad un attività di informazione/formazione specifica, nell ottica di un miglioramento continuo dell approccio alla valutazione e gestione di tale rischio. Realizzazione di 4 Corsi di Formazione (Roma, Milano, Arezzo,Bari) e di 1 corso FAD, destinati agli addetti degli Organi di Vigilanza Realizzazione di 2 Corsi di Formazione destinati alle figure della prevenzione (Medici Competenti, RSPP)

23 OBIETTIVI E RESPONSABILITA DI PROGETTO Università degli studi di Verona Università degli studi di Bologna OBIETTIVO SPECIFICO 4: Mettere a punto e sperimentare nuovi strumenti integrativi che tengano conto delle specificità aziendali (ad es. aziende fino a 10 dipendenti) e di comparto (ad es. settore sanitario) e immediatamente fruibili dalle aziende. anche attraverso i sistemi informativi ed iniziative ad hoc dell INAIL. INAIL Settore Ricerca Sviluppo di nuovi strumenti e contestualizzazione di quelli già previsti dalla Metodologia INAIL rispetto a: Piccole e Medie Imprese Settore Sanitario

24 Grazie per l attenzione!