Piano di Prevenzione in Agricoltura e Selvicoltura 2010 / 2012: Regione Lazio.
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1 Piano di Prevenzione in Agricoltura e Selvicoltura 2010 / 2012: Regione Lazio. Le fonti dei dati utilizzati sono: 1. Sito agri.istat.it: dati ISTAT relativi agli anni 2006 e Sito infocamere.it: dati Movimprese III trimestre Regione Lazio. Annuario Statistico INEA. Agricoltura del Lazio in cifre Aziende agricole e lavoratori agricoli Le aziende agricole sono e occupano unità di lavoro (ULA) 2 : in agricoltura, una unità di lavoro è posta pari a 280 lavorate nell azienda. Le lavorate sono da intendersi come effettivamente lavorate di durata di almeno 8 ore. Di queste aziende solo sono relative a rapporto di lavoro dipendente (ULA dipendente) e rappresentano l 11 % delle unità di Lavoro Totali. Aziende agricole e risultati economici: valori assoluti Aziende agricole Aziende agricole con fatturato Produzione (milioni di euro) 1764 Valore aggiunto (milioni di euro) 1211 ULA (unità di lavoro) ULA dipendenti (unità di lavoro) 9115 Elaborazione dati ISTAT. Anno 2006 Dato interessante è quello relativo alla suddivisione delle aziende per forma giuridica. Più dell 89 % delle aziende agricole sono imprese individuali, il 3,5 % sono società di capitale, il 4,8 % sono società di persone, mentre il 2,3 % è da ascriversi ad altre forme giuridiche. Aziende agricole per forma giuridica: composizione percentuale Imprese Società di Altre Società di Persone Individuali Capitale Forme Aziende agricole 89,4% 3,5% 4,8% 2,3% Elaborazione dati Movimprese. III trimestre Il dato si riferisce all anno ULA - Quantifica in modo omogeneo il volume di lavoro svolto da coloro che partecipano al processo di produzione; essa rappresenta la quantità di lavoro prestato nell anno da un occupato a tempo pieno, oppure la quantità di lavoro equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o da lavoratori che svolgono un doppio lavoro. 1
2 Numero di Aziende per classe di superficie agricola utilizzata (SAU) e forma di conduzione FORME DI CONDUZIONE CLASSI DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA Meno di 1 da 1 a 2 da 2 a 5 da 5 a 10 da 10 a 20 da 20 a 50 da 50 a ed oltre Con solo manodopera familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamiliare prevalente Conduzione con salariati Altra forma di conduzione Un altra suddivisione delle aziende agricole è quella per classe di superficie (Superficie Agricola Utilizzata) e forma di conduzione. Da tali dati è possibile ricavare utili informazioni sulla struttura delle aziende agricole laziali. Forma di conduzione (in percentuale) suddivisa per classe di superficie agricola utilizzata CLASSI DI SAU FORME DI CONDUZIONE Con solo manodopera familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamiliare prevalente Conduzione con salariati Altra forma di conduzione Meno di 1 92,4% 5,3% 0,1% 1,9% 0,2% da 1 a 2 95,9% 2,8% 0,3% 0,9% 0,0% da 2 a 5 91,2% 5,5% 1,6% 1,4% 0,3% da 5 a 10 86,8% 8,0% 1,2% 2,8% 1,1% da 10 a 20 80,9% 10,8% 2,2% 5,6% 0,5% da 20 a 50 70,2% 7,5% 8,5% 13,6% 0,1% da 50 a ,9% 21,5% 13,2% 12,3% 0,0% 100 ed oltre 18,5% 7,2% 8,8% 63,7% 1,8% 90,6% 5,3% 1,3% 2,5% 0,3% Il 90,6 % delle aziende agricole è condotta con solo manodopera familiare, il 5,3 % con manodopera familiare prevalente, l 1,3 % con manodopera extrafamiliare prevalente e il 2,5 % con salariati. Analizzando le tabelle è possibile vedere come la percentuale riferita alla forma di conduzione si differenzi per le diverse classi di superficie agricola utilizzata: aumentando la classe di superficie diminuisce la percentuale di aziende condotte con manodopera familiare, mentre aumentano quelle condotte con salariati. 2
3 Classe di superficie agricola utilizzata (in percentuale) suddivisa per tipologia di conduzione FORME DI CONDUZIONE CLASSI DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA Meno di 1 da 1 a 2 da 2 a 5 da 5 a 10 da 10 a 20 da 20 a 50 da 50 a ed oltre Con solo manodopera familiare 18,3% 35,3% 29,5% 9,5% 4,5% 2,3% 0,6% 0,1% Con manodopera familiare prevalente 17,9% 17,6% 30,3% 14,8% 10,3% 4,1% 4,2% 0,8% Con manodopera extrafamiliare prevalente 1,7% 8,1% 37,6% 9,5% 8,7% 19,6% 10,7% 4,0% Conduzione con salariati 13,5% 12,2% 16,0% 11,0% 11,2% 16,1% 5,1% 14,8% Altra forma di conduzione 15,7% 0,0% 28,5% 40,6% 10,0% 1,4% 0,0% 3,9% 17,9% 33,3% 29,3% 9,9% 5,1% 3,0% 1,0% 0,6% Analizzando la tabella precedente possiamo osservare come quasi il 18 % delle aziende si inserisca nella classe di superficie agricola utilizzata con meno di 1 ettaro, il 33,3 % in quella tra 1 e 2 ettari, il 29,3 % tra 2 e 5, il 9,9 % tra 5 e 10, il 5,1 % tra 10 e 20, il 3 % tra 20 e 50, l 1 % da 50 a 100, e lo 0,6 % oltre 100 ettari. Oltre l 80 % delle aziende rientra in una classe di superficie di 5 ettari, oltre il 90 % nella classe fino a 10 ettari. Le lavorate in agricoltura nel 2007 nella regione Lazio sono state stimate in numero di La distribuzione percentuale per categoria di manodopera permette di rilevare che l 87 % di tale attività lavorativa è stata resa dal conduttore dell azienda agricola e dai suoi familiari. Giornate di lavoro % per categoria di manodopera aziendale Conduttore 57,00 Coniuge che lavora in azienda 16,08 Altri familiari che lavorano in azienda 11,60 Parenti del conduttore 2,36 manodopera familiare 87,04 Operai a tempo indeterminato 3,22 Operai a tempo determinato 9,74 Operai 12,96 Nella tabella seguente sono riportati i dati relativi alle aziende suddivise per classe di di lavoro aziendale. Il 51 % delle aziende rientra nella classe con meno di 50 di lavoro, il 15 % nella classe da 50 a 100, il 13 % da 100 a 200, l 8 % da 200 a 300, il 7 % da 300 a 500, il 5 % da 500 a 1000, l 1 % da 1000 a 2500 di lavoro. Aziende per classe di di lavoro aziendale, composizione numerica e percentuale CLASSI DI GIORNATE DI LAVORO Meno da 50 da 100 da 200 da 300 da 500 da ed di 50 a 100 a 200 a 300 a 500 a 1000 a 2500 oltre NUMERO DI AZIENDE NUMERO DI AZIENDE - COMPOSIZIONE PERCENTUALE 51,2% 15,4% 13,2% 7,6% 7,3% 4,5% 0,6% 0,1% 100,0% 3
4 L agricoltura rappresenta un importante settore produttivo nell economia del Lazio, in particolare in alcune province (Latina, Viterbo). La frequenza e la gravità degli infortuni, in particolare quelli connessi con l impiego di macchine agricole, sono elevate e, a causa della particolare struttura produttiva descritta nella tabelle precedenti, sono sottostimate dalle statistiche INAIL (pensionati, hobbisti, ). Nella tabella successiva sono comparati il numero degli infortuni denunciati e indennizzati per Regione. L INAIL ha riconosciuto altri infortuni senza indennizzo e in franchigia (periodo di assenza dal lavoro non superiore ai tre giorni a seguito di infortunio, per il quale l INAIL non corrisponde alcuna prestazione al lavoratore). Il numero degli infortuni non riconosciuti oscilla intorno ai 7500 casi. Infortuni sul lavoro avvenuti nell anno 2006 e indennizzati al 30/4/2008 Infortuni totali Infortuni mortali Anno denunciati indennizzati denunciati indennizzati Piemonte Valle d Aosta Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia - Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia In base alle indicazioni del PNA e tenuto conto della divisione nelle classi fino a 300 di lavoro e oltre 300, utile per tenere distinte le aziende costituite da un unico addetto dalle altre, nelle tabelle successive sono riportate le stime del numero di controlli da attivare per provincia. Provincia fino a 300 di lavoro Oltre 300 TOTALE < 300 > 300 Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone Lazio
5 Elaborazione dati Indagine sulla struttura e le produzioni delle aziende agricole (SPA) anno 2007, ISTAT e dati Movimprese di Unioncamere III trimestre Provincia fino a 300 di lavoro Oltre 300 TOTALE < 300 > 300 Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone Lazio Elaborazione dati Indagine sulla struttura e le produzioni delle aziende agricole (SPA) anno 2007, ISTAT e 5 Censimento generale dell Agricoltura anno 2000, ISTAT. E opinione corrente tra gli addetti ai lavori che le malattie professionali in agricoltura siano fortemente sottostimate. La disomogenea distribuzione dei casi di malattia professionale sia dal punto di vista temporale sia dal punto di vista geografico, così come emerge dalla tabella successiva, verosimilmente non dipende esclusivamente dalla diversa esposizione a rischio o dalla diversa suscettibilità degli operatori: un ruolo importante riveste l attenzione dei lavoratori alla loro salute e dei sanitari ai fattori di rischio lavorativi. Malattie professionali manifestatesi nel periodo riconosciute al 30/4/2008 Agricoltura Anno Piemonte Valle d Aosta 2 Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia - Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia
6 Obiettivi generali 1. Contribuire al raggiungimento degli obiettivi del PNA 2. migliorare i livelli di sicurezza nel lavoro agricolo Obiettivi specifici 1. Garantire in tutte le Ausl della Regione la disponibilità di un anagrafe aggiornata delle aziende agricole, sia mediante il coinvolgimento dell Assessorato regionale all Agricoltura sia mediante sinergie all interno dei Dipartimenti di prevenzione delle singole Ausl; azioni: acquisire e rendere disponibili le informazioni presenti nel sistema informativo regionale dell agricoltura (livello regionale); rendere disponibili i dati dei sistemi informativi dei Servizi veterinari (livello Ausl); attivare sinergie tra i vari Servizi dei Dipartimenti di prevenzione 2. Attivare un programma di formazione degli operatori tecnici delle Ausl sui requisiti di sicurezza delle macchine agricole, in aderenza con le indicazioni e il programma previsto nel PNA e con specifiche iniziative regionali; azioni: partecipazione al corso ISPESL di almeno due operatori per ogni Ausl; organizzazione di corsi e seminari di approfondimento regionali e locali; formazione e tutoraggio sul campo da parte delle Ausl e degli operatori più esperti verso gli operatori meno esperti; 3. attivare campagne informative rivolte al mondo dell agricoltura sui rischi lavorativi in agricoltura, sulle misure di sicurezza e salute da attuare e sui programmi di intervento delle Ausl, con iniziative specifiche nei singoli contesti locali; azioni: attivazione di campagne informative con il coinvolgimento delle Associazioni di categoria; coinvolgimento e informazione delle amministrazioni locali (Province, Comuni ); diffusione di check list per l autovalutazione aziendale; diffusione dei programmi di intervento; organizzazione di incontri presso i centri di aggregazione del mondo agricolo (cooperative, consorzi, Associazioni di categoria); attivazione di sportelli informativi dedicati; informazione e assistenza alle rivendite di macchine agricole per la messa a norma dell usato; 4. partecipare all implementazione del sistema informativo regionale e nazionale con: a) l alimentazione del registro nazionale degli infortuni gravi e mortali; b) la registrazione dell attività dei Servizi, anche mediante la condivisione e l utilizzo di una scheda di registrazione comune; azioni: applicazione del modello di analisi standardizzato per gli infortuni mortali e gravi connessi con l uso di macchine agricole, anche nei lavoratori autonomi e pensionati; condivisione e adozione scheda di rilevazione attività; 5. attivare campagne di controllo mirate alla sicurezza delle macchine nelle aziende agricole e nelle rivendite di macchine agricole, garantendo una significativa copertura del territorio nelle Ausl impegnate nel piano. Azioni: incremento del numero dei controlli nelle aziende agricole, finalizzati alla sicurezza delle macchine e in particolare al rischio di ribaltamento e alla protezione degli organi in movimento; attivazione dei controlli sulle rivendite di macchine agricole e nelle fiere, esposizioni e mostre/mercato di macchine agricole; 6
7 6. promuovere l individuazione e la diffusione di buone pratiche (in relazione a specifiche problematiche e caratteristiche produttive locali) e la formazione dei lavoratori agricoli, anche con l impegno diretto degli operatori dei servizi di prevenzione delle Ausl e con il coinvolgimento dell ISPESL, dell INAIL, delle Università (ove presenti) e delle Associazioni di categoria; azioni: diffusione di criteri e metodi validati per la valutazione dei rischi; individuazione di soluzioni tecniche e/o agronomiche per la riduzione del rischio in specifiche colture; promozione di soluzioni locali per la effettuazione della sorveglianza sanitaria, anche con il supporto dei Servizi di prevenzione o di altre strutture delle AUSL; attivazione di controlli sulla qualità della sorveglianza sanitaria. 7. valutare lo stato di salute di gruppi di lavoratori e far emergere le patologie professionali (note e meno note) mediante indagini mirate condotte direttamente dai Servizi di prevenzione, con l informazione e il coinvolgimento dei medici competenti e l informazione delle parti sociali; azioni: progettare e attuare indagini sullo stato di salute dei lavoratori in relazione ai rischi lavorativi (con particolare attenzione alle patologie dell apparato locomotore, dell apparato respiratorio e della cute); attivare ambulatori specialistici di medicina del lavoro per i lavoratori autonomi; garantire supporto e assistenza ai medici competenti per la diagnosi di patologie professionali complesse (secondo livello specialistico). Ipotesi di indicatori: atteso n. Ausl coinvolte nel piano regionale 8/12 n. operatori Ausl formati ( ) 16 min. n. soggetti coinvolti in campagne di informazione? n. soggetti raggiunti da interventi informazione e formazione? n. aziende controllate 500/anno a regime (2012) n. mezzi controllati? % mezzi irregolari/mezzi controllati? n. infortuni analizzati e inseriti nel registro nazionale 100%. 7
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