TECNICHE E CRITERI ADOTTATI PER L'ESAME DI UN RAPPORTO DI SICUREZZA
|
|
- Serena Graziano
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 AGENZIA REGIONALE PROTEZIONE AMBIENTALE MARCHE TECNICHE E CRITERI ADOTTATI PER L'ESAME DI UN RAPPORTO DI SICUREZZA PISA, VGR 2002 D'Elia Donatino (ARPAM) Poggiali Dino (VVF Ancona)
2 Questa presentazione illustra: In cosa consiste il processo di esame di un rapporto di sicurezza da parte della Autorità Competente Le problematiche che emergono dalla applicazione delle metodiche alla analisi del Rapporto di Sicurezza di uno stabilimento complesso.
3 Tra gli obblighi del Gestore. Redazione di un Rapporto di Sicurezza Invio del Rapporto di Sicurezza all Autorità Competente Tra gli obblighi della A.C.. Esame del Rapporto di Sicurezza (istruttoria) Formulazione di valutazioni tecniche finali e di (eventuali) prescrizioni integrative
4 L obbligo più importante rimane comunque in carico al Gestore e solo al Gestore Assicurare che le attività siano progettate, costruite e gestite in sicurezza
5 Cosa comprende l istruttoria. 1 Verifica conformità e completezza delle informazioni fornite 2 Valutazione attendibilità, individuazione: ipotesi incidentali, stima probabilità scenari incidentali
6 Cosa comprende l istruttoria. 3 Valutazione della congruità (in relazione ai rischi individuati) delle misure di sicurezza: impiantistiche gestionali 4 Verifica-sopralluogo nei punti critici
7 Come si conclude l istruttoria. Relazione tecnica contenente: puntuali osservazioni sui punti precedenti ulteriori eventuali misure di sicurezza da adottare
8 Analisi di un caso reale
9 Analisi di un caso reale
10 Esame documentazione, condotta da. Team di specialisti, composto da: ispettore locale (interfaccia con il gestore) specialisti di settore analisti di rischio suddiviso in più gruppi
11 Suddivisione esame RdS 1 Politica aziendale e SgS, analisi preliminare aree critiche 3 Sequenza eventi incidentali e loro conseguenze 4 Stoccaggi e movimentazione prodotti 5 Rischi ambientali
12 Suddivisione esame RdS 6 Impianti di produzione 7 Sistemi di blocco e sistemi di sicurezza 8 Pianificazione territoriale ed urbanistica
13 Coordinamento dei lavori
14 Principali carenze riscontrate (prima lettura) Nella analisi preliminare: - Fattori di rischio e di compensazione non motivati
15 Principali carenze riscontrate (prima lettura) Nella analisi sequenze incidentali: - Individuazione eventi incidentali scollegata da: (1) analisi storica (2) analisi preliminare (3) incidenti riferimento PEI - Valori di probabilità non giustificati
16 Principali carenze riscontrate (prima lettura) Nella analisi sequenze incidentali: - In che misura l'analisi di rischio ha condotto ad individuare modifiche agli impianti/procedure? - Mancata valutazione incremento rischi impianti, connessi ad infrastrutture trasporto
17 Principali carenze riscontrate (prima lettura) Nella analisi incidenti rilevanti ambientali: - Non individuati eventi incidentali e frequenze accadimento - Non descritte misure protettive e preventive correlate
18 Principali carenze riscontrate (prima lettura) Nella analisi incidenti rilevanti ambientali: - Non valutati rischi installazioni a mare - Non analizzate problematiche fondi serbatoi
19 Principali carenze riscontrate (prima lettura) Nella sezione impianti di produzione: - Non si evidenziano le scelte e gli standard di riferimento del piano di protezione al fuoco delle strutture
20 Studi di dettaglio stimolati dalla A.C. Analisi rischi trasporto ferroviario Analisi probabilità impatto velivoli Approfondimento effetto domino Riesame rischi incidenti rilevanti ambientali Analisi incidenti in attrezzature a mare
21 Conclusioni dell istruttoria Prescrizioni a breve termine per aspetti impiantistici e gestionali Prescrizione a medio termine per aspetti impiantistici ed ambientali Individuazione di nuovi scenari incidentali per aggiornamento PEE
22 Per l assetto del territorio Raccomandazioni per organi di governo del territorio, connesse a programmi di modifica infrastrutture, trasporto ferroviario ed aereo, che hanno relazione con rischio industriale
23 Come si procede negli altri paesi CE
24 METODOLOGIA METODOLOGIA PER PER L APPLICAZIONE L APPLICAZIONE DELLA DELLA SEVESO SEVESO 2 2 IN IN ALTRI ALTRI PAESI PAESI PAESE PAESE GERMANIA GERMANIA FRANCIA FRANCIA GRAN GRAN BRETAGNA BRETAGNA APPROCCIO APPROCCIO DETERMINISTICO DETERMINISTICO basato basato su su criteri criteri di di misurazione misurazione e dati dati ricavati ricavati dall esperienza, da da riferimenti riferimenti standard standard - - Determinazione Determinazione del del grado grado di di vulnerabilità vulnerabilità del del territorio territorio circostante. circostante. - - Aree Aree separate separate e e distanze distanze di di sicurezza. sicurezza. - - Studio Studio di di scenari scenari standard. standard. - - Valutazioni Valutazioni delle delle conseguenze conseguenze attese. attese. - - Individuazione Individuazione delle delle misure misure di di sicurezza sicurezza atte atte a a minimizzare minimizzare il il pericolo. pericolo. Per Per fenomeni fenomeni di di natura natura esplosiva esplosiva o o termica. termica. OLANDA OLANDA BELGIO BELGIO SVIZZERA SVIZZERA SPAGNA SPAGNA Attuano Attuano l approccio l approccio deterministico deterministico SVEZIA SVEZIA FINLANDIA FINLANDIA LUSSERBURGO LUSSERBURGO APPROCCIO APPROCCIO PROBABILISTICO PROBABILISTICO basato basato su su ipotesi ipotesi di di rischio rischio e valutazione valutazione degli degli eventi eventi più piùprobabili probabili Per Per fenomeni fenomeni i i cui cui effetti effetti sono sono la la dispersione dispersione in in atmosfera atmosfera di di sostanze sostanze tossiche. tossiche. Attuano Attuano l approccio l approccio probabilistico probabilistico
25 PAESE GERMANIA FRANCIA OLANDA GRAN BRETAGNA MODALITA PER L APPLICAZIONE DELLA SEVESO 2 IN ALTRI PAESI ORGANISMO COMPETENTE / AUTORITA - Autorità specifica. --Commissione Sicurezza (StorfallKommission) - Il Il Lander - Prefetto del Dipartimento:rilascia la licenza. --Ministero dell Ambiente ( responsabile degli impianti) - DRIRE ( Direzione Regionale Industria Ricerca Ambiente) --Associazioni Ambientalistiche --SPPI -- Ministeri: Affari sociali / lavoro - Ministero Edilizia/Ambiente - Interni - Autorità locali. --Autorità locali --Organo Tecnico Statale (HSE) DOCUMENTAZIONE V.I.A. - Valutazione dei rischi e delle conseguenze di incidenti. - Descrizione dei meccanismi di prevenzione e di emergenza. --Relazione tecnica per informazione al personale. RdS (ESR) contiene la QRA (Quantificazione del Rischio) con il il metodo dell approccio probabilistico. Curve di isorischio Dentro le quali non è permesso l insediamento residenziale CONSULTAZIONE Informazione alla popolazione ed alle autorità locali. Possibilità di esprimere obbiezioni. Parere Autorità locale e popolazione. CLIS- Associazione che permette la partecipazione attiva al processo decisionale (locazione dei siti e trattamento rifiuti). Il Il parere della commissione è un atto pubblico quindi consultabile. Viene consultata la popolazione. SPAGNA --Direzione Generale Protezione Civile --Dipartimento Nazionale Industria Ambiente Lavoro e Protezione Civile --Comunità Autonome --Autonomie Locali elaborano il il PEE Informazione dei siti e diffusa con campagne pubbliche (opuscoli, interviste, presentazioni)
26 RIEPILOGO SITUAZIONE SITI - ATTIVITA A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE ANNO 1999 Paese Siti soggetti art.8 Rapporti Sicurezza PEE Ispezioni n.incidenti Rilevanti Italia Non disp Belgio (86%) 84 Non disp Danimarca Germania Non disp Non disp 30 Grecia Non disp Spagna Francia Non disp Non disp Irlanda GranBretagna Non disp 13 Olanda Non disp 3 Austria Portogallo (47%) 3 Finlandia Norvegia Non disp
27 Cosa serve nel futuro Chiara indicazione degli obiettivi da raggiungere e del risultato atteso Possibilità di programmare un piano di controllo pluriennale post-conclusione istruttoria che sposti l attenzione dalla carta all impianto.
28 Cosa serve nel futuro Maggiore enfasi ai risultati delle precedenti ispezioni e delle conclusioni precedenti istruttorie Possibilità di allenare gli analisti sulle metodologie di esame ed ispezione Aggiornamento costante sulle conoscenze processi tecnologici e standards internazionali
29 e soprattutto.. Disponibilità di metodologie di esame del RdS, che consentano un approccio: coerente efficace proporzionato e trasparente
30 Alcuni strumenti utili
31
32 Alcuni strumenti utili
33
34 AGENZIA REGIONALE PROTEZIONE AMBIENTALE MARCHE TECNICHE E CRITERI ADOTTATI PER L'ESAME DI UN RAPPORTO DI SICUREZZA PISA, VGR 2002
DIRETTIVA SEVESO Industrie a Rischio di Incidente Rilevante e Pianificazione Territoriale
DIRETTIVA SEVESO Industrie a Rischio di Incidente Rilevante e Pianificazione Territoriale Ruolo e attivita del Comitato Tecnico Regionale in materia di Rischi di Incidenti Rilevanti e controllo dell urbanizzazione
DettagliWorkshop P Direttiva Seveso: presente e futuro degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante
Workshop P Direttiva Seveso: presente e futuro degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante Venerdì 22 maggio 201 5 Autorità competente per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante: ruoli
DettagliDOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE STOGIT S.P.A. - STOCCAGGI GAS ITALIA S.P.A
Stabilimento STOGIT S.P.A. - STOCCAGGI GAS ITALIA S.P.A Indirizzo STRADA COMUNALE RONCODIGA`, - Comune TRESIGALLO Provincia FE Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA SUPERIORE Codice Ministero NH175 INDICE 1. INFORMAZIONI
DettagliDOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE CONSORZIO AGRARIO DI RAVENNA SOC. COOP. A.R.L.
Stabilimento CONSORZIO AGRARIO DI RAVENNA SOC. COOP. A.R.L. Indirizzo VIA DELL`ARROTINO, 4 Comune RAVENNA Provincia RA Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA SUPERIORE Codice Ministero NH142 INDICE 1. INFORMAZIONI
DettagliI compiti di verifica e controllo delle ARPA per le attività a rischio di incidente rilevante
Workshop Le novità del D.Lgs 26 giugno 2015 n.105 di recepimento della direttiva Seveso III : applicazione al settore del GPL 10 settembre 2015 Roma - Centro Congressi Cavour- I compiti di verifica e controllo
DettagliADEMPIMENTI NORMATIVI PER STABILIMENTI DI SOGLIA SUPERIORE AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 105/2015
Data ultimo aggiornamento documento: 29/01/2016 1. Adempimenti a carico dei gestori degli stabilimenti di soglia superiore 2. Sanzioni I Gestori di depositi e impianti in cui vengono stoccate e/o impiegate
DettagliGli effetti del D.Lgs. 105/2015 sulle attività degli stabilimenti a rischio di Incidente Rilevante Attuazione della direttiva 2012/18/UE SEVESO III
Gli effetti del D.Lgs. 105/2015 sulle attività degli stabilimenti a rischio di Incidente Rilevante Attuazione della direttiva 2012/18/UE SEVESO III Elementi di novità nella valutazione degli incidenti
DettagliDOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE 2. SOSTANZE PERICOLOSE
ZANNONI SERVIZI S.R.L. Indirizzo VIA CA` MINGOZZI, 1/A Comune FORLI' Provincia FC Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA INFERIORE Codice Ministero NH132 INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE 2. SOSTANZE PERICOLOSE 3.
DettagliDOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE PROCTER & GAMBLE ITALIA S.P.A. INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE
PROCTER & GAMBLE ITALIA S.P.A. Indirizzo VIA DELL`INDUSTRIA, 31 Comune GATTATICO Provincia RE Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA SUPERIORE Codice Ministero NH153 INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE 2. SOSTANZE PERICOLOSE
DettagliI compiti di verifica e controllo delle ARPA per le attività a rischio di incidente rilevante
Workshop Le novità del D.Lgs 26 giugno 2015 n.105 di recepimento della direttiva Seveso III : applicazione al settore del GPL 10 settembre 2015 Roma - Centro Congressi Cavour- I compiti di verifica e controllo
DettagliDecreto Legislativo 26 giugno 2015, n 105 "Direttiva Seveso III"
Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n 105 "Direttiva Seveso III" recepimento della direttiva 2012/18/UE emessa dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell Unione europea Decreto Legislativo 26 giugno 2015,
DettagliCIRCOLARE N DEL 30 LUGLIO 2015
Protezione Ambiente Sicurezza Studio associato professionale Via Lana, 1 25020 FLERO (Brescia) Telefono 030.3583956 Fax 030.3583957 www.studiopas.it e-mail : segreteria@studiopas.it Partita IVA : 03539590178
Dettagli4 CONGRESSO NAZIONALE S.I.S. 118 PIANI DI INTERVENTO NELL EMERGENZA NELLE AREE INDUSTRIALI
4 CONGRESSO NAZIONALE S.I.S. 118 PIANI DI INTERVENTO NELL EMERGENZA NELLE AREE INDUSTRIALI Dr. C. LALLI C.O. 118 PESCARA STRUTTURA DELLA PRESENTAZIONE DEFINIZIONE TIPI DI EVENTO CENNI LEGISLATIVI PROCEDURE
DettagliAdempimenti D.Lgs. 105/15
Adempimenti D.Lgs. 105/15 Adempimento D.Lgs. 105/15 SSS SSI Aggiornamento Nuovo Preesistente Altro Sanzioni Verifica sostanze di cui Effettuare una disamina delle Effettuare una disamina delle Attività
DettagliVGR 2002 TECNICHE DI ANALISI ADOTTATE DALL ORGANO COMPETENTE PER LA VALUTAZIONE DEL RAPPORTO DI SICUREZZA DI UN IMPIANTO PERTOLIFERO IN ESERCIZIO
VGR 2002 TECNICHE DI ANALISI ADOTTATE DALL ORGANO COMPETENTE PER LA VALUTAZIONE DEL RAPPORTO DI SICUREZZA DI UN IMPIANTO PERTOLIFERO IN ESERCIZIO AUTORI: DOTT.ING. DINO POGGIALI DOTT. DONATINO D ELIA VV.F.
DettagliVGR 2016-Roma, settembre 2016
1 VGR 2016-Roma, 13-15 settembre 2016 Ricognizione sulle Risultanze delle verifiche ispettive effettuate negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante di soglia superiore, gestiti da società multinazionali
DettagliLE DIRETTIVE SEVESO E LA LORO ATTUAZIONE IN ITALIA
LE DIRETTIVE SEVESO E LA LORO ATTUAZIONE IN ITALIA 22 giugno 2015 Avv. Diego Mangia Direttiva 82/501/CEE - Seveso I Il 10 luglio 1976, nell azienda ICMESA di Meda (Milano), dalla valvola di sicurezza di
DettagliLETTERA CIRCOLARE Prot. DCPST/A4/RS/800 Roma, 22 febbraio 2006
LETTERA CIRCOLARE Prot. DCPST/A4/RS/800 Roma, 22 febbraio 2006 Alle Direzioni Regionali ed Interregionali dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile LORO SEDI Ai Comandi Provinciali
DettagliLA VALUTAZIONE DI UN RAPPORTO DI SICUREZZA: GLI STRUMENTI NECESSARI ED UN METODO DI RIFERIMENTO
LA VALUTAZIONE DI UN RAPPORTO DI SICUREZZA: GLI STRUMENTI NECESSARI ED UN METODO DI RIFERIMENTO DOTT. DONATINO D ELIA (ARPA MARCHE) - ING. DINO POGGIALI(Direzione Interregionale VVF Marche-Umbria) 1. INTRODUZIONE
DettagliI Sistemi di Gestione della Sicurezza nell ambito delle aziende a Rischio di Incidente Rilevante
A.R.P.A.V. Area Tecnico Scientifica Servizio Prevenzione Industriale I Sistemi di Gestione della Sicurezza nell ambito delle aziende a Rischio di Incidente Rilevante Cos è la Gestione? È l impostazione
DettagliAttività a rischio di incidente rilevante
Attività a rischio di incidente rilevante Il Decreto legislativo 334/99 (Parte generale) Francesco Fazzari Poli industriali petroliferi, petrolchimici e depositi di sostanze pericolose di maggiore rilievo
DettagliProgetto SNAC. Settore: Industrie pericolose Alberto Ricchiuti (ISPRA)
Progetto SNAC Elementi per l elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici Settore: Industrie pericolose Alberto Ricchiuti (ISPRA) Consultazioni pubbliche sulla Strategia
DettagliADEMPIMENTI NORMATIVI PER STABILIMENTI DI SOGLIA INFERIORE AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 105/2015
AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO Data ultimo aggiornamento documento: 29/01/2016 1. Adempimenti a carico dei gestori degli stabilimenti di soglia inferiore 2. Sanzioni I Gestori di depositi e impianti
DettagliLa gestione delle emergenze in una azienda a Rischio di Incidente Rilevante RELATORE Ing. Pasquale Fontana
VII CONVEGNO NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA Napoli, 31 maggio 2017 La gestione delle emergenze in una azienda a Rischio di Incidente Rilevante RELATORE Ing. Pasquale Fontana 2 Indice o o o o o Definizione
DettagliPIANO DI EMERGENZA ESTERNA (art. 21 d.lgs.105/2015)
PIANO DI EMERGENZA ESTERNA (art. 21 d.lgs.105/2015) TOTALGAZ ITALIA Comune di Settimo Torinese Città Metropolitana di Torino EDIZIONE giugno 2007 approvata nella riunione del 21/06/2007 REVISIONI DATA
DettagliSCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI
TIPO DI EFFETTI PER LA POPOLAZIONE E PER L AMBIENTE L ipotesi incidentale più significativa, con rischio di coinvolgimento del territorio circostante lo stabilimento, è da imputare in linea generale ad
Dettaglidell autorizzazione integrata ambientale a livello nazionale e regionale: quadro generale
Lo stato applicativo della disciplina dell autorizzazione integrata ambientale a livello nazionale e regionale: quadro generale Alessandro Casula Consulente APAT - Servizio interdipartimentale per l indirizzo,
DettagliArgomento Argomento. Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale LA SEVESO III Marco Carcassi
Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale «Scienza e Tecnica della Prevenzione Incendi» Argomento Argomento LA SEVESO III 20.03.2015 Marco Carcassi carcassi@ing.unipi.it 1 Storia Seveso I Seveso
DettagliCARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA. OBBLIGATORIO PER ATTIVITA IN ARTICOLO 6 E 8 DEL D.Lgs. 334/99
Riesame della Direzione MIGLIORAMENTO CONTINUO Modello Proattivo Sistemi di Gestione Controlli e azioni correttive Implementazione Pianificazione Impegno e Politica Aziendale CARATTERISTICHE DEL SISTEMA
DettagliSoftware di gestione attività a supporto del controllo degli impianti IPPC in Lombardia
4 Workshop Nazionale L autorizzazione Integrata Ambientale Sesto S. Giovanni, 10 aprile 2008 Software di gestione attività a supporto del controllo degli impianti IPPC in Lombardia G. Vitali ARPA Lombardia
DettagliImpossibile trovare nel file la parte immagine con ID relazione rid3. ORDINE degli INGEGNERI della PROVINCIA di CAGLIARI
Impossibile trovare nel file la parte immagine con ID relazione rid3. ORDINE degli INGEGNERI della PROVINCIA di CAGLIARI CORSO di PREVENZIONE INCENDI Modulo 7.3 : Il Sistema di Gestione della Sicurezza
DettagliIL SISTEMA DI ALLERTA RAPIDO PER GLI ALIMENTI E I MANGIMI (RASFF)
IL SISTEMA DI ALLERTA RAPIDO PER GLI ALIMENTI E I MANGIMI (RASFF) Cos è il Sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi? Il Sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi (Rapid Alert
DettagliPOLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
identificazione: DSGS00 edizione: 9 data: maggio 18 pagina: 1 di 6 INDICE 1 INTRODUZIONE... 2 2 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI... 2 3 INTEGRAZIONE CON IL SISTEMA DI GESTIONE AZIENDALE
DettagliPOLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
identificazione: DSGS00 edizione: 8 data: maggio 16 pagina: 1 di 6 INDICE 1 INTRODUZIONE... 2 2 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI... 2 3 INTEGRAZIONE CON IL SISTEMA DI GESTIONE AZIENDALE
DettagliArgomento Argomento. Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale
Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale «Scienza e Tecnica della Prevenzione Incendi» Argomento Argomento Attività a rischio di incidente rilevante Riferimenti normativi Rapporto di sicurezza 20.03.2015
DettagliLA FORMAZIONE. ing. Concetto APRILE Dirigente dell Area Rischi Industriali
Ambiente e Sicurezza Giornata di aggiornamento Siracusa, 31 marzo 2006 LA FORMAZIONE IN CONFORMITA ALLE DIRETTIVE SEVESO ing. Concetto APRILE Dirigente dell Area Rischi Industriali Ministero dell Interno
DettagliMarcello Mossa Verre ( 1 ), Pierluigi Pettinari ( 2 ), Giorgio Macchi ( 3 )
VGR 98 CONVEGNO NAZIONALE VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO NEGLI INSEDIAMENTI CIVILI E INDUSTRIALI GLI ELEMENTI IMPIANTISTICI NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO - ESIGENZE DI FORMAZIONE Marcello Mossa Verre
DettagliLa sicurezza nei laboratori didattici e di ricerca IL CONCETTO DI RISCHIO
La sicurezza nei laboratori didattici e di ricerca IL CONCETTO DI RISCHIO Dott. Luca Pettini Settore Ambiente e Sicurezza Polo Scientifico di Sesto Fiorentino Infortuni sul lavoro in Italia Ramo di attività
DettagliPROVINCIA DI NOVARA REGOLAMENTO PROVINCIALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI. Art.
PROVINCIA DI NOVARA REGOLAMENTO PROVINCIALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Art. 1 (Finalità ed Ambito di applicazione) 1. Il presente
DettagliDLgs 105/2015 MODIFICHE IN STABILIMENTI SOGGETTI A NOTIFICA
Oggetto DLgs 105/2015 MODIFICHE IN STABILIMENTI SOGGETTI A NOTIFICA Queste note si riferiscono ad una prima lettura del DLgs 105/2015 che ha recepito la nuova Direttiva 2012/18/UE ed abrogato il DLgs 334/99
DettagliSindar s.r.l. Corso Archinti, Lodi tel r.a fa
Piano di Emergenza Comunale Piano Stralcio Rischio industriale Elaborato Tecnico Azienda Innocenti Depositi S.p.A. Giugno 2011 Rev. 00 Sindar s.r.l. Corso Archinti, 35-26900 Lodi tel. 0371 54920 r.a fa
DettagliRuolo del CNVVF nel D.Lgs 105/2015 e le nuove procedure di prevenzione incendi
Ruolo del CNVVF nel D.Lgs 105/2015 e le nuove procedure di prevenzione incendi Ing. Settimio Simonetti Dirigente Area Rischi Industriali Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso
DettagliIl SIAR : sistema informativo attività a rischio di incidente rilevante
Il SIAR : sistema informativo attività a rischio di incidente rilevante uno strumento da consultare e aggiornare Milena ORSO GIACONE Elisabetta PONTE Laura ROSSIDORIA Regione Piemonte Regione Piemonte
DettagliUniversità di di Padova Valutazione Dipartimenti
Il processo di valutazione dei Dipartimenti dell Ateneo, iniziato nell aprile 2005, si articola nelle seguenti fasi: scelta di un gruppo di 14-19 Dipartimenti stesura di un rapporto di autovalutazione
DettagliCATALOGO CORSI Qualificato da Fondimpresa in data 17/05/2016 ASIA
CATALOGO CORSI 2016 Qualificato da Fondimpresa in data 17/05/2016 ARIS S.r.l. Ambiente Ricerca e Sviluppo - è la società di formazione del Gruppo Il Gruppo si occupa di: ASIA consulenza e formazione in
DettagliAllegato 1. Aspetti territoriali, strutture e attività del porto.
DM 16 maggio 2001, n. 293 Regolamento di attuazione della direttiva 96/82/CE, relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. (Gazzetta Ufficiale
DettagliAnalisi della logistica distributiva dei prodotti vernicianti: un approccio empirico
Università degli Studi di Parma Facoltà di Ingegneria Corso di laurea in Ingegneria Gestionale Anno Accademico 2003/2004 Analisi della logistica distributiva dei prodotti vernicianti: un approccio empirico
DettagliCONVEGNO LE ATTIVITA DELLA PROTEZIONE CIVILE E GLI INGEGNERI. Gli eventi naturali e gli incidenti in impianti SEVESO
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA COLLEGIO INGEGNERI VENEZIA CONVEGNO LE ATTIVITA DELLA PROTEZIONE CIVILE E GLI INGEGNERI Gli eventi naturali e gli incidenti in impianti SEVESO Maurizio
DettagliDetenuti suicidi in Italia dal 1980 al 2007
Detenuti suicidi in Italia dal 1980 al 2007 Elaborazione di "Ristretti Orizzonti" su dati del Ministero della Giustizia Anno N medio detenuti Numero suicidi Tasso suicidio x 10.000 detenuti 1980 30.347
DettagliVigili del Fuoco di Reggio Emilia
Vigili del Fuoco di Reggio Emilia l evoluzione della prevenzione incendi 09 aprile 2015 Fortunato Rognetta Vigili del Fuoco Reggio Emilia fortunato.rognetta@vigilfuoco.it Agenda 1. introduzione 2. il rischio
DettagliCinzia Bricca Agenzia delle Dogane Milano, 26 giugno 2008
IL PERCORSO AUTORIZZATIVO ED IL RUOLO DELL AGENZIA DELLE DOGANE LE VERIFICHE NEI CONFRONTI DELLE AZIENDE CERTIFICATE AEO Cinzia Bricca Agenzia delle Dogane Milano, 26 giugno 2008 Obiettivi del codice doganale
DettagliIl recepimento della direttiva Seveso III: le novità introdotte e il ruolo del Ministero dell Ambiente
Federchimica Assogasliquidi Workshop Le novità della direttiva Seveso III: applicazione al settore del GPL Roma, 10 settembre 2015 Il recepimento della direttiva Seveso III: le novità introdotte e il ruolo
DettagliCERTIFICAZIONE AMBIENTALE E REGISTRAZIONE EMAS. Ing. Armando Romaniello Direttore Marketing CERTIQUALITY
CERTIFICAZIONE AMBIENTALE E REGISTRAZIONE EMAS Ing. Armando Romaniello Direttore Marketing CERTIQUALITY Ambiente ISO 14001 EMAS Responsabilità Sociale SA 8000 Formazione Corsi 40 ore Qualità, Ambiente,
DettagliRichieste di competenza e trasferimenti di richiedenti protezione internazionale da e per l Italia
Cod. ISTAT INT 00058 Settore di interesse: Popolazione e famiglia; condizioni di vita e partecipazione sociale Richieste di competenza e trasferimenti di richiedenti protezione internazionale da e per
Dettagliseguire per assicurare la sicurezza durante tutte le fasi del progetto di impianti industriali di processo a rischio di
NORME UNI 10672 Procedure di garanzia della sicurezza nella progettazione Scopo e campo di applicazione: la norma prescrive le procedure da seguire per assicurare la sicurezza durante tutte le fasi del
DettagliEuropa cept Emissione comune europea : i personaggi celebri. AUSTRIA ANDORRA SPAGNOLA ANDORRA FRANCESE BELGIO. Europa 85
1980 Emissione comune europea : i personaggi celebri. AUSTRIA ANDORRA FRANCESE ANDORRA SPAGNOLA CIPRO CIPRO TURCA BELGIO Europa 85 Seguito emissioni 1980 DANIMARCA FAEROER FRANCIA FINLANDIA GRECIA GERMANIA
DettagliEuropa cept. 1970 Emissione comune europea : un sole con ventiquattro nastri intrecciati. Escluso Grecia. Andorra francese. belgio. cipro.
1970 Emissione comune europea : un sole con ventiquattro nastri intrecciati. Escluso Grecia. Andorra francese belgio cipro francia Germania occidentale Europa 38 Seguito emissioni 1970 grecia irlanda islanda
DettagliRisultati delle verifiche ispettive nel settore galvanico. Fabrizio Vazzana (ISPRA)
Convegno Nazionale L applicazione della normativa Grandi Rischi Industriali al settore della Galvanotecnica Italiana: problematiche e soluzioni Venerdì 14 ottobre 2011 Villa Cordellina Lombardi, Via Lovara,
DettagliATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO NELLE AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN VENETO
ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO NELLE AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN VENETO CONTROLLO DELL URBANIZZAZIONE DURANTE LE ISTRUTTORIE DEI RDS E PER LA REDAZIONE DELL ELABORATO RIR SINTESI INTERVENTO
DettagliALLEGATO. della COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO
COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 14.3.2018 COM(2018) 250 final ANNEX 3 ALLEGATO della COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO Relazione sullo stato di attuazione
DettagliComune di Civita Castellana
Comune di Civita Castellana MANUALE DI INFORMAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE (Settembre 2018) Fabbrica Romana Esplosivi Srl Località Borghetto INFORMAZIONI PER LA CITTADINANZA Consultabile
DettagliDenominazione progetto Tipologia Descrizione
Area Progetti HSE (progetti eseguiti) Denominazione progetto Tipologia Descrizione Supporto per l implementazione ed il mantenimento di Sistemi di Gestione HSE Supporto HSE ai distretti e controllate di
DettagliLE MISURE GESTIONALI SECONDO LA COMMISSIONE SICUREZZA EX D.LGS. 264/2006
LA SICUREZZA NELLE GALLERIE STRADALI LE MISURE GESTIONALI NELLA DIRETTIVA EUROPEA LE MISURE GESTIONALI SECONDO LA COMMISSIONE SICUREZZA EX D.LGS. 264/2006 Carlo RICCIARDI Consiglio superiore dei lavori
DettagliEUROPA Emissione comune europea : allegoria dell' Europa unita. francia. belgio. Germania occidentale italia LUSSEMBURGO. olanda.
EUROPA 1956 Emissione comune europea : allegoria dell' Europa unita. belgio francia Germania occidentale italia LUSSEMBURGO olanda Europa 1 europa 1957 Emissione comune europea : soggetti allegorici diversi.
DettagliIl Piano di Emergenza Esterno nelle aziende a rischio di incidente rilevante. Glauco Spanghero - ARPA FVG
Il Piano di Emergenza Esterno nelle aziende a rischio di incidente rilevante Glauco Spanghero - ARPA FVG 1 1. Aspetti introduttivi 2. Struttura dei un PEE 3. Approccio organizzativo con tecnologie GIS
DettagliQuaderni Statistici e Informativi
La colana Quaderni Statisticie Informativi promuove la circolazione di pubblicazioni periodiche che sistematizzano dati congiunturali, strutturali e di settore. La collana comprende i seguenti Quaderni:
DettagliCompatibilità territorio - stabilimenti a rischio d incidenti rilevanti Pianificazione territoriale
Compatibilità territorio - stabilimenti a rischio d incidenti rilevanti Pianificazione territoriale ART.14 Dlgs 334/99 : Pianificazione dell uso del territorio in relazione al rischio di incidenti rilevanti
DettagliGALLERIE. a cura di Simone Cappelletti I N D I C E
GALLERIE a cura di Simone Cappelletti I N D I C E PREMESSA................................................... 11 GALLERIE FERROVIARIE - REGOLA TECNICA COMMENTATA.. 13 Decreto Ministero Infrastrutture e
DettagliPROPOSTA DI METODOLOGIA PER L ANALISI SISMICA DI IMPIANTI INDUSTRIALI COMPLESSI
PROPOSTA DI METODOLOGIA PER L ANALISI SISMICA DI IMPIANTI INDUSTRIALI COMPLESSI francesco.pilo@vigilfuoco.it marco.ziron@arpa.veneto.it VGR 2016 ISA ROMA francesco.pilo@vigilfuoco.it 1 OBBIETTIVI DELL'ANALISI
DettagliPIANO DI EMERGENZA ESTERNO
PREFETTURA Ufficio Territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 21 D. Lgs. 105/2015) Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino Comune di Trecate Edizione 2015 EDIZIONE REVISIONI
DettagliBologna, 28 marzo 2008 Energia nella mia scuola
Bologna, 28 marzo 2008 Energia nella mia scuola Dr. Marcello Antinucci AESS Modena Nuova normativa Recepimento della Direttiva sul rendimento energetico in edilizia (19 8 2005) Conto energia (Dm 28/07/2005
DettagliINFORMAZIONI SUI PRIMI CINQUE BROKER PRESSO I QUALI SONO STATI ESEGUITI GLI ORDINI DEI CLIENTI
INFORMAZIONI SUI PRIMI CINQUE BROKER PRESSO I QUALI SO STATI ESEGUITI GLI ORDINI DEI CLIENTI PERIODO DI RIFERIMENTO 2018 Data Aprile 2019 Pag. - 1 - di 4 PREMESSA Il presente documento contiene informazioni
DettagliSchema di Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva 2012/18/UE. Aspetti positivi e perplessità
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale Associazione Italiana Di Ingegneria Chimica SEZIONE CENTRO Schema di Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva 2012/18/UE Aspetti positivi e perplessità
DettagliIl Presidio Tecnico di ARPA Lombardia
TRAFFICO AEREO E AMBIENTE: EMISSIONI E RUMORE Milano, 16 Novembre 2005 Palazzo delle Stelline Il Presidio Tecnico di ARPA Lombardia A.Alberici, M.Bassanino, M.Mussin ARPA della Lombardia Il contesto Infrastrutture
DettagliFORUM di PREVENZIONE INCENDI
FORUM di PREVENZIONE INCENDI Milano 26-27 settembre 2012 LE NUOVE ATTIVITÀ SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI Le gallerie: misure di prevenzione incendi da applicare alle gallerie stradali e
DettagliGli Tipologia di stabilimenti RIR in Emilia Romagna. IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
Gli Tipologia di stabilimenti RIR in Emilia Romagna L'assoggettabilità alla Seveso per Le azienda che trattano rifiuti esperienza in Emilia Romagna assimilare i rifiuti pericolosi detenuti/trattati alle
Dettaglimodulo due europa e italia confrontarsi per ragionare sulla professione
modulo due europa e italia confrontarsi per ragionare sulla professione architetti in europa Architetti e studi di architettura nei paesi europei 2014 180000 160000 140000 120000 100000 80000 60000 40000
DettagliNuovi metodi per la pianificazione dell emergenza e la prevenzione incendi nei luoghi chiusi. Le gallerie ferroviarie in provincia di Perugia
Comando Provinciale Vigili del Fuoco Perugia Nuovi metodi per la pianificazione dell emergenza e la prevenzione incendi nei luoghi chiusi. Le gallerie ferroviarie in provincia di Perugia Pianificazione
DettagliQUESTIONARIO DI VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO : 2004 VISITA PRELIMINARE
QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 14001 : 2004 VISITA PRELIMINARE QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE DEL SGA VISITA PRELIMINARE 14Q004 Revisione
DettagliCONVENZIONE PER LA GESTIONE IN FORMA ASOCIATA DELLA FUNZIONE PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE E DI COORDINAMENTO DEI PRIMI SOCCORSI
CONVENZIONE PER LA GESTIONE IN FORMA ASOCIATA DELLA FUNZIONE PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE E DI COORDINAMENTO DEI PRIMI SOCCORSI 1 PAG. 3 - PREMESSA ATTIVITA E COMPITI PAG. 4 - PIANO PLURIENNALE
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO
ISTRUZIONE OPERATIVA IO.SMA 03-0 Pag. 0/5 ISTRUZIONE OPERATIVA DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO INDICE 1. SCOPO... 1 2. CAMPO DI APPLICAZIONE... 1 3. PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTI...
DettagliRICHIESTE DI COMPETENZA E TRASFERIMENTI DI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE DA E PER L ITALIA
Cod. ISTAT INT00058 Settore di interesse: Popolazione e famiglia; condizioni di vita e partecipazione sociale RICHIESTE DI COMPETENZA E TRASFERIMENTI DI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE DA E PER L
DettagliIl supporto della modellistica della dispersione di inquinanti e odori nella redazione del Piano Urbanistico della Zona Industriale Udinese (ZIU)
arch. Bruna FLORA per.ind. Alan VALENTINO Il supporto della modellistica della dispersione di inquinanti e odori nella redazione del Piano Urbanistico della Zona Industriale Udinese (ZIU) ing. Silvia RIVILLI
DettagliI. Modalità di trasmissione e validazione della verifica ex art. 3, c. 2, del DM 272/2014 e della relazione di riferimento (ove dovuta)
ALLEGATO 1 Indicazioni per la presentazione degli esiti della procedura di verifica di cui all articolo 3, comma 2, del DM 272/2014 e della relazione di riferimento (ove dovuta) di cui all articolo 5,
DettagliDM 9 maggio 2001: Pianificazione del territorio e rischio tecnologico
Seminario DM 9 maggio 2001: Pianificazione del territorio e rischio tecnologico 28 Gennaio 2005 Varese Sala Convegni Villa Recalcati P.zza Libertà, 1 Walter Restani PERCORSO NORMATIVO SUI RISCHI INCIDENTI
DettagliPARTE SECONDA ISTANZE
PARTE SECONDA ISTANZE Anno 2015 Tabella 2.1 Istanze pervenute all Autorità Centrale italiana nell anno 2015, secondo la tipologia. Casi attivi e passivi. Casi Ritorno Diritto di visita Totale Attivi 156
DettagliLa caccia nei paesi CEE) ITALIA
La caccia nei paesi CEE) ITALIA giornate di Tesseri di 1 settembre / 31 gennaio ( con aperture e chiusure relative alle varie specie e ai sistemi di caccia) da un'ora prima dell'alba al tramonto sì sì
DettagliANALISI AMBIENTALE PRELIMINARE. Fotografia di un Sito
ANALISI AMBIENTALE PRELIMINARE Fotografia di un Sito Abbiamo solo un pianeta Costi e benefici di una corretta Politica Ambientale nelle nostre attività I 10 capitoli della nuova ISO 14001:2015 1. Scopo
DettagliPUNTO FOCALE REGIONALE Regione Marche
PUNTO FOCALE REGIONALE Regione Marche Elemento di raccordo e trasmissione dati ambientali Ferdinando de Rosa Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche PFR MARCHE Il Punto Focale Regionale
DettagliInfluenza dei fattori organizzativi e gestionali sulle analisi dei rischi
XXI Convegno 3ASI Roma, /3 Novembre 5 Influenza dei fattori organizzativi e gestionali sulle analisi dei rischi Tesi di Laurea - Politecnico di Torino - Maggio 4 Michele Erasmo Obiettivo del lavoro: sviluppo
DettagliIl ruolo dell Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
1 Il ruolo dell Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Impegni nazionali per il rispetto del Protocollo Aggiuntivo all Accordo di Verifica, il controllo dei materiali dual-use e materiali
DettagliINDICE 1 Metodologia di valutazione del rischio 2 Cenni di legislazione sull incenerimento 3 Cicli di trattamento n. 5 4 Rischi professionali
L INAIL per il sistema rifiuti : aspetti tecnici e sinergie Focus sugli inceneritori L opuscolo "La sicurezza per gli operatori degli impianti di termovalorizzazione e di incenerimento " B. Principe Rimini,
Dettagli