CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA
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- Silvestro Ferretti
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1 N. d'ord. 105 reg deliberazioni Prot. n..2007/ CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA Estratto del verbale dell'adunanza del 18/07/2007 OGGETTO ADESIONE AL DISTRETTO DEL POMODORO DA INDUSTRIA L'anno DUEMILASETTE, questo giorno DICIOTTO del mese di LUGLIO alle ore in Cremona, nell'apposita sala delle adunanze, convocato nelle forme di legge e con appositi avvisi spediti a domicilio di ciascun Consigliere si è riunito il Consiglio Provinciale. Fatto l'appello risultano presenti: 1)Ancorotti Renato X 17)Manfredini M.Cristina X 2)Benelli Edoarda X 18)Mariani Roberto X 3)Bergonzi Pieremilio X 19)Massobrio Nicoletta X 4)Borghetti Maurizio X 20)Mazzocco Franco X 5)Borini Fermo X 21)Patrini Pierfranco X 6)Bruschi Angelo X 22)Poli Antonella X 7)Ceravolo Claudio X 23)Redegalli Giuseppe X 8)Dusi Giampaolo X 24)Riccardi Anna X 9)Fontanella Giuseppe X 25)Rusca Carlo X 10)Galmozzi Attilio X 26)Santini Antonello X 11)Gardani Antonio X 27)Sciaraffa Massimiliano X 12)Giovinetti Cesare X 28)Scotti Giovanni X 13)Gugliermetto Sandro X 29)Superti Pierattilio X 14)Ladina Andra X 30)Tamagni Pierluigi X 15)Longhino Walter X 31)Torchio Giuseppe X 16)Mainardi Cesare X Presenti n. 18 Assenti n. 13 Risultano altresì presenti gli Assessori: 1)Alloni Agostino X 6)Piloni Manuela X 2)Biondi Giovanni X 7)Rozza Anna Maria X 3)Guarneri Fulvio X 8)Savoldi Agostino X 4)Lazzari Fiorella X 9)Spingardi Denis X 5)Morini Pietro X 10)Toscani Giorgio X Partecipa il Segretario Generale della Provincia, Avv. Giovanni Gagliardi Dato atto che il numero dei presenti è legale per la validità delle deliberazioni il Presidente del Consiglio, Sig. Roberto Mariani assume la Presidenza e dichiara aperta la seduta. 07_105_cp.rtf 1 di 7
2 Il Presidente del Consiglio nomina scrutatori, ai sensi dell art. 65 del Regolamento degli Organi Istituzionali, i Consiglieri Dusi e Gugliermetto per la maggioranza ed il Consigliere Rusca per la minoranza. Si dà atto che nel corso della seduta si sono verificati i seguenti movimenti fra i Sigg. Consiglieri: Durante la presentazione della proposta n (Convenzione con il Comune di San Daniele Po per l utilizzo del Difensore Civico) entra il Consigliere Sciaraffa; i presenti sono n. 19. Durante la discussione sulla proposta n (Adesione al distretto del pomodoro da industria) entra il Consigliere Fontanella; i presenti sono ora 20. Durante la presentazione della proposta n (Interrogazione del Cons. Ladina sull inquinamento da idrocarburi nel suolo e della falda freatica sottostante la raffineria di petroli Tamoil di Cremona) entra l Assessore Biondi e i Consiglieri Benelli e Ceravolo; i presenti sono 22. Durante la trattazione della proposta n (Interrogazione del Consigliere Ladina riguardante la viabilità nel soresinese) entrano i Consiglieri Gardani, Patrini, Ancorotti e l Assessore Spingardi; i presenti sono 25. Dopo la votazione sulla proposta 379 (mozione sui certificati verdi in agricoltura) esce il Consigliere Sciaraffa; i presenti sono ora 24. IL CONSIGLIO PROVINCIALE Visto il PEG del Settore Agricoltura Caccia e Pesca approvato con D.G.P. n. 125 del 20/03/2007,con particolare riferimento all obbiettivo 14HB; Premesso: - Che in Provincia di Cremona si è oramai consolidata la coltura del pomodoro da industria che interessa nel 2007, 2447 ettari di superficie coltivata con 238 aziende coinvolte. - Che in Provincia esiste un importante polo produttivo gestito da una OP di autotrasformazione del pomodoro. - Che il territorio di Cremona Parma e Piacenza si è storicamente caratterizzato, dal punto di vista agro-alimentare, anche per aver dato origine a uno dei due poli nazionali per la trasformazione industriale del pomodoro, con una forte diffusione di imprese per la sua trasformazione, dimensioni piccole e medie, significativamente integrate tra loro e con il sistema delle produzione agricola, dei servizi, della ricerca, della divulgazione e della assistenza tecnica; - Che tale realtà configura in termini sostanziali un distretto produttivo di rilevante importanza territoriale; - Che la filiera del pomodoro da industria ed il sistema locale di produzione e trasformazione, sono interessati da grandi e profondi cambiamenti a livello di politiche europee, di mercati, di concorrenza internazionale e di strategie d impresa; - Che tali cambiamenti hanno generato crescenti preoccupazioni e hanno spinto le Amministrazioni Provinciali ad assumere l iniziativa di promuovere forme di collaborazione e coordinamento tra i diversi soggetti del sistema locale; - Che questa iniziativa ha riscosso non solo l adesione ma anche una attiva e convinta partecipazione delle organizzazioni dei produttori agricoli, delle organizzazioni delle aziende di trasformazione, dei lavoratori e degli organismi di servizio e ricerca che operano nel settore; - Che l aggregazione di queste forze, ancor prima della formalizzazione giuridica del Distretto, ha avviato riflessioni ed approfondimenti sulle principali tematiche della filiera giudicate positivamente dai soggetti sopra ricordati; - Che comunque tale iniziativa non deve in alcun modo sovrapporsi alle varie forme già previste di confronto e collaborazione istituzionale tra le parti ricordate; - Che per l ulteriore sviluppo della esperienza, ed in assenza di una specifica normativa regionale sui distretti agro-alimentari, appare opportuno dare maggiore consistenza organizzativa e solidità programmatica all aggregazione dei soggetti della filiera attraverso la costituzione di una associazione denominata Distretto del Pomodoro da Industria ; - Che la Provincia di Cremona in base alla Legge Regionale 11/98 esercita già funzioni di controllo sull applicazione dei Regolamenti Comunitari sull ortofrutta 2200 e 2201 del Che la Provincia di Cremona dal 2006 aderisce all accordo integrativo regionale sottoscritto tra OP e industria presenti in Regione Lombardia. Considerato: che le finalità della Associazione, di cui all art. 2 dell allegato statuto, rispondono alla necessità di promuovere tutte le forme di confronto, collaborazione e coordinamento tra le parti a vario titolo coinvolte nella filiera del pomodoro da industria al fine di rafforzarne la competitività nel suo complesso; 07_105_cp.rtf 2 di 7
3 Dato atto: - che, ai sensi della normativa provinciale, ed in particolare visto il Regolamento di indirizzi generali per le nomine dei rappresentanti della provincia inerenti, istituzioni, aziende ed organismi vari e dello Statuto della Provincia, si provvederà tramite decreto del Presidente della Provincia a designare il proprio rappresentante; - che è opportuno dichiarare immediatamente eseguibile il presente provvedimento, onde poter procedere con tempestività all attivazione degli atti conseguenti la costituzione in Associazione; che sono stati espressi i pareri ai sensi dell art. 49 del D. Lgs. 267/00 dal responsabile delegato del Settore agricoltura caccia e pesca in data e dal Ragioniere Capo in data ; Vista la relazione dell Assessore all Agricoltura Caccia e Pesca e le premesse giuridiche e di fatto; DELIBERA - di approvare la costituzione di un associazione composta dai soggetti pubblici, privati e cooperativi della filiera del pomodoro da industria, denominata Distretto del Pomodoro da Industria ; - di dare atto che l associazione in parola è senza fini di lucro e di durata illimitata e opererà in collaborazione i soggetti, intraprendendo le azioni specificate in premessa; - di aderire alla Associazione Distretto del Pomodoro da industria ; - di approvare lo statuto allegato, costituente parte integrante del presente atto, inerente la costituzione dell associazione; - di dare mandato all On. Giuseppe Torchio, nella sua qualità di presidente della Provincia, di sottoscrivere lo Statuto che allegato al presente atto ne diventa parte integrante; - di dare atto che la spesa relativa alla quota associativa annua è quantificata in euro 500,00; - di dare atto che sul presente provvedimento sono stati espressi favorevolmente i pareri dell art. 49 D. Lgs. 267/2000 così come dettagliatamente richiamato in premessa.... omissis... Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti palesi (per alzata di mano) la deliberazione in argomento ed accerta con l assistenza degli scrutatori l esito della votazione: presenti e votanti n. 20 Consiglieri; favorevoli n. 20. La deliberazione è approvata all unanimità. Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti palesi (per alzata di mano) l immeditata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta - con l assistenza degli scrutatori l esito della votazione: presenti e votanti n. 20 Consiglieri; favorevoli n. 20. La deliberazione è immediatamente esecutiva. 07_105_cp.rtf 3 di 7
4 STATUTO ART. 1 SEDE E DENOMINAZIONE. 1. È costituita con sede presso la Provincia di Parma in P.le della Pace n.1 - Parma, l Associazione denominata Distretto del Pomodoro da Industria di seguito detta Associazione 2. L Associazione: - svolge le attività indicate nel successivo articolo e quelle ad esse connesse; - impiega gli utili e gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse; - l Associazione ha durata illimitata e non ha fini di lucro. ART. 2 OGGETTO. 1. L Associazione ha lo scopo di rafforzare la posizione competitiva del sistema produttivo territoriale nel settore del pomodoro da industria, attraverso strumenti atti a favorire il confronto, il coordinamento e la cooperazione tra i soggetti della filiera e l attuazione di un complesso organico di azioni volte a: - promuovere l elaborazione condivisa di politiche finalizzate al miglioramento della qualità delle produzioni e alla loro valorizzazione; - creare occasioni di approfondimento, analisi e confronto atte a migliorare le forme contrattuali, a supporto e mai in contrasto con quanto deve necessariamente essere oggetto di decisione in altri e appropriati contesti istituzionali; - analizzare e promuovere le iniziative che possono contribuire, anche indirettamente e mediante azioni di sistema, ad una riduzione dei costi di produzione del pomodoro e dei costi di trasformazione, nonché ad una riduzione degli effetti potenzialmente negativi sull ambiente di tali attività; - promuovere forme di coordinamento e rafforzamento dell attività di ricerca e sperimentazione in questo campo, finalizzata ad un più efficace impiego nel contesto produttivo; - verificare le possibilità di impiego, anche ai fini di produzione di energia, dei sottoprodotti della lavorazione del pomodoro da industria; - promuovere iniziative atte a valorizzare le capacità e le competenze professionali degli operatori dell intera filiera e a promuovere la buona occupazione nel settore; - promuovere l elaborazione e la realizzazione, da parte dei soggetti direttamente interessati, di azioni di valorizzazione della distintività della produzione nazionale e di quella locale; ART. 3 ASSOCIATI. 1. Sono Associati i soggetti afferenti alla filiera del pomodoro da industria che partecipano alla costituzione e quelli che ne fanno successivamente richiesta e la cui domanda di adesione sia vagliata dal comitato di coordinamento di cui al successivo ART. 6 ed accolta dall assemblea. 2. Nella domanda di adesione l aspirante Associato dichiara di accettare senza riserve lo statuto dell Associazione. L iscrizione decorre dalla data di delibera dell assemblea. 3. Possono essere Associati dell Associazione le rappresentanze dei diversi interessi coinvolti nella filiere, i centri di ricerca, di sperimentazione e di servizio oltre alle istituzioni pubbliche interessate ART. 4 DIRITTI E OBBLIGHI DEGLI ASSOCIATI. 1. Tutti gli Associati hanno diritto a partecipare alle assemblee, a votare direttamente o per delega ed a recedere dall appartenenza all Associazione. 2. Gli Associati sono tenuti a rispettare le norme del presente statuto, a pagare le quote sociali e i contributi nell ammontare approvato dall assemblea e a partecipare ai lavori preventivamente concordati. ART. 5 - ASSEMBLEA. 1. L Associazione ha nell assemblea il suo organo sovrano. 07_105_cp.rtf 4 di 7
5 2. L assemblea è costituita da tutti gli Associati. Essa si riunisce, in via ordinaria, una volta all anno e, in via straordinaria, ogni qualvolta il Presidente lo ritenga necessario oppure ne sia fatta richiesta da almeno un quarto degli Associati e/o da almeno due membri del comitato. 3. Le riunioni sono convocate dal Presidente, con predisposizione dell ordine del giorno indicante gli argomenti da trattare con comunicazione scritta (lettera raccomandata, telegramma, fax, ). L assemblea è convocata, di norma, nella propria sede. 4. In prima convocazione l assemblea è regolarmente costituita con la presenza della metà più uno degli Associati, presenti in proprio o con delega da conferirsi ad altro Associato. Ogni Associato può avere al massimo una sola delega. In seconda convocazione è regolarmente costituita qualunque sia il numero degli Associati presenti, in proprio o con delega. 5. Le deliberazioni dell assemblea sono adottate a maggioranza semplice dei presenti. 6. L assemblea ha i seguenti compiti: - eleggere il Presidente; - eleggere i membri del comitato di coordinamento; - proporre un programma generale e stabilire la linea gestionale dell Associazione ; - approvare il programma di attività proposto dal comitato di coordinamento; - accogliere o rigettare le domande degli aspiranti Associati; - approvare il bilancio preventivo; - approvare il bilancio consuntivo; - approvare eventuali variazioni dell ammontare delle quote associative e dei contributi a carico degli Associati da calcolarsi sulla base del bilancio preventivo; - determinare la durata in carica dei componenti del comitato. ART. 6 COMITATO DI COORDINAMENTO. 1. Il comitato è eletto, con scadenza biennale, sulla base delle indicazioni di ciascun Associato fondatore dell assemblea ed è composto da un numero di membri non inferiore a 9. Esso può cooptare altri membri in qualità di esperti. Questi ultimi possono esprimersi con solo voto consultivo. 2. Il comitato si riunisce almeno una volta ogni 2 mesi. 3. Le riunioni sono convocate dal Presidente, con predisposizione dell ordine del giorno, indicante gli argomenti da trattare, almeno 7 giorni prima della data fissata, con comunicazione scritta (lettera o raccomandata, telegramma, fax, ). 4. Il comitato è regolarmente costituito con la presenza di almeno un terzo dei suoi componenti. 5. Il comitato ha i seguenti compiti: - nominare il segretario; - sottoporre all approvazione dell assemblea i bilanci preventivo e consuntivo annuali; - determinare il piano strategico di lavoro in base alle linee di indirizzo contenute nel programma generale approvato dall assemblea, promuovendone e coordinandone l attività e autorizzandone la spesa; - ratificare, nella prima seduta utile, i provvedimenti di propria competenza adottati dal Presidente per motivi di necessità e di urgenza; 6. Il comitato può organizzare gruppi di lavoro tematici ai quali partecipino rappresentanti dei diversi Associati, anche non membri del comitato di coordinamento, secondo gli specifici interessi. 7. L attività dei gruppi di lavoro trova momento di sintesi periodica all interno del comitato di coordinamento e, secondo le opportunità e le competenze, nell ambito dell assemblea. 8. Il comitato propone annualmente all approvazione della assemblea eventuali variazioni della quota sociale. 9. Le cariche sociali non hanno diritto a compenso. ART. 7 PRESIDENTE. 1. Il Presidente, che è anche il Presidente dell assemblea e del comitato, è eletto dall assemblea degli Associati nel suo seno a maggioranza dei propri componenti. La durata della carica del Presidente è biennale rinnovabile per un secondo biennio. 2. Esso cessa dalla carica alla scadenza del comitato che presiede. 07_105_cp.rtf 5 di 7
6 3. Il Presidente rappresenta legalmente l Associazione nei confronti di terzi e in giudizio. Convoca e presiede le riunioni dell assemblea e del comitato. 4. In caso di necessità e di urgenza, assume i provvedimenti di competenza del comitato sottoponendoli a ratifica nella prima riunione utile. 5. In caso di assenza, di impedimento o di cessazione, le relative funzioni sono svolte dal componente del comitato più anziano di età. ART. 8 RISORSE ECONOMICHE. 1. L Associazione trae risorse economiche per il funzionamento e lo svolgimento della propria attività da: - quote associative e contributi degli Associati; - contributi dei privati; - contributi dello Stato, di enti e di istituzioni pubbliche; - contributi di organismi internazionali; - eventuali finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici o privati per la realizzazione di specifici progetti; - donazioni e lasciti testamentari; - introiti derivanti da convenzioni; - rendite di beni pervenuti all Associazione a qualunque titolo. 2. I fondi sono depositati presso l istituto di credito stabilito dal comitato. ART. 9 QUOTA SOCIALE. 1. La quota associativa è a carico degli Associati. E determinata inizialmente in 500. Essa è annuale, non è frazionabile né ripetibile in caso di recesso o di perdita della qualità di Associato. 2. Gli Associati non in regola con il pagamento delle quote sociali non possono partecipare alle riunioni dell assemblea, né prendere parte alle attività dell Associazione. Essi non sono elettori e non possono essere eletti alle cariche sociali. ART. 10 RENDICONTO. 1. Ogni anno devono essere redatti, a cura del comitato, il rendiconto preventivo e consuntivo da sottoporre all approvazione dell assemblea che deciderà a maggioranza di voti. 2. Dal rendiconto consuntivo devono risultare i beni, i contributi e i lasciti ricevuti. 3. Il rendiconto deve coincidere con l anno solare. ART. 11 NORME DI RINVIO. 1. Per quanto non previsto dal presente statuto, si fa riferimento alle vigenti disposizioni legislative in materia. 07_105_cp.rtf 6 di 7
7 Del che si è redatto il presente verbale che viene sottoscritto come appresso. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO F.TO MARIANI F.TO GAGLIARDI RELAZIONE DI PUBBLICAZIONE Il sottoscritto Segretario Generale attesta che, ai sensi dell'art. 124, co.1, del D.LGS 267/2000, copia della presente deliberazione viene pubblicata, mediante affissione all'albo Pretorio della Provincia, a decorrere dal... ove rimarrà per gg. 15 interi e consecutivi. Cremona, li... F.TO GAGLIARDI Copia conforme per uso amministrativo. Cremona, li... CERTIFICATO DI ESECUTIVITA' La presente deliberazione è divenuta esecutiva ai sensi di legge decorsi 10 gg dalla pubblicazione, ai sensi dell'art. 134, co. 3, del D. LGS 267/2000 per immediata eseguibilità, ai sensi dell'art. 134, co. 4, del D. LGS 267/2000. Cremona, li... 07_105_cp.rtf 7 di 7
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