1 TUTELA AMBIENTALE DEI TERRITORI TURISTICI
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- Renzo Pippi
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1 1 TUTELA AMBIENTALE DEI TERRITORI TURISTICI Il turismo è un fenomeno ambivalente poiché può potenzialmente contribuire al raggiungimento di obiettivi socio-economici e culturali ma può anche, allo stesso tempo, essere causa del degrado ambientale e della perdita di identità locali. Infatti il turismo deve essere ecologicamente sostenibile nel lungo periodo, economicamente conveniente, rispettoso delle comunità locali e dell'ambiente. Un concetto che è stato rilanciato con forza nella Conferenza Internazionale sul Turismo Sostenibile di Rimini del giugno 2001 e riaffermato a Johannesburg nel settembre Un percorso lungo e difficile, che deve tradursi oggi in un cambiamento di mentalità e nell applicazione di buone pratiche in grado di coinvolgere politiche territoriali, urbanistica, attività culturali, trasporti, uso delle acque, consumi, produzione di rifiuti e sicurezza.
2 Tutto ciò attraverso il contributo di tutti gli attori coinvolti: enti pubblici, operatori privati, associazioni, cittadini, turisti. Dobbiamo essere consapevoli che le risorse sulle quali è basato il turismo sono limitate e che c'è una richiesta crescente per una migliore qualità dell'ambiente. Lo sviluppo turistico di un paese deve soddisfare le aspettative economiche e le esigenze ambientali e deve rispettare non solo la struttura fisica e sociale ma anche le istanze delle popolazioni locali, deve essere quindi ecologicamente sostenibile nel lungo periodo, economicamente conveniente, eticamente e socialmente equo nei riguardi delle comunità locali. Lo sviluppo sostenibile è un processo guidato che prevede una gestione globale delle risorse per assicurarne la redditività, consentendo la salvaguardia del capitale naturale e culturale del territorio. Il turismo deve integrarsi con l'ambiente naturale, culturale e umano, inoltre è opportuno che rispetti l equilibrio che caratterizza molte località turistiche. L industria turistica, con le sue attività, ha una notevole influenza sulle risorse naturali, sulla biodiversità e sulla capacità di assorbimento dell'impatto e dei residui prodotti da parte del territorio interessato. Il contributo attivo del turismo allo sviluppo economico di un territorio presuppone necessariamente solidarietà, rispetto reciproco e partecipazione da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo al fine di renderlo sostenibile. La conservazione, la protezione e la consapevolezza del valore delle nostre risorse naturali e culturali costituiscono una importante responsabilità per tutti gli addetti del settore che devono affrontare una vera e propria sfida, quella dell'innovazione culturale e professionale, e debbono inoltre assumersi il grande impegno di creare progetti di azione integrati e strumenti adeguati per la gestione che comprendano anche innovazioni tecnologiche.
3 La protezione della qualità ambientale della destinazione turistica e la capacità di soddisfare le esigenze dei turisti devono essere determinate dalle comunità locali in consultazione con gli enti coinvolti e le parti interessate e dovrebbero rappresentare gli obiettivi prioritari nella formulazione delle strategie e dei progetti turistici. Per essere compatibile con lo sviluppo sostenibile, il turismo dovrebbe basarsi sulla diversità delle opportunità offerte dalle economie locali. Dovrebbe quindi essere completamente integrato con lo sviluppo economico locale e contribuire positivamente allo stesso. Tutte le opzioni per lo sviluppo turistico devono servire effettivamente per migliorare la qualità della vita della gente e devono produrre effetti e interrelazioni positive per quanto riguarda l'identità socio-culturale. La promozione di forme alternative di turismo che siano compatibili con i principi di sviluppo sostenibile e il sostegno alla diversificazione aiutano a garantire la sostenibilità nel medio e lungo termine. Perché il turismo diventi sostenibile è fondamentale che i principali protagonisti del settore, ed in particolare le imprese coinvolte, adottino, rispettino e diano attuazione a codici di comportamento che indirizzino verso uno sviluppo sostenibile. 1.1 IMPATTO AMBIENTALE DELL ATTIVITA TURISTICA In termini di pressioni sull ambiente il turismo presenta degli input, costituiti da richiesta alimentare, energetica, idrica e di territorio; e degli output, costituiti dal peso che il turismo ha sullo smaltimento dei rifiuti, sulla depurazione delle acque reflue, sulle varie infrastrutture a rete (viarie, fognarie, acquedottistiche, ecc.), sulla qualità delle acque di balneazione, sulla qualità dell'aria. L UNEP ha identificato tre principali aree di impatto del turismo: 1. Consumo di risorse naturali, in particolare per: a. l acqua, il cui consumo per usi turistici è significativamente superiore al consumo medio, basti
4 pensare all elevato consumo di acqua per la gestione di piscine o di campi da golf, spesso, inoltre, le aree a grande attrazione turistica hanno problemi di scarsità o difficoltà di approvvigionamento della risorsa stessa; b. altre risorse locali, quali l energia, il cibo ed altre materie prime utilizzate; c. il territorio, inteso come fonte di risorse più o meno rinnovabili (legno, minerali ecc.) utilizzate in larga misura nelle attività turistiche. 2. Inquinamento, che può evidenziarsi in varie forme: a. inquinamento atmosferico e rumore, generati per esempio dalla mobilità turistica, svolta attraverso automobili, aerei, autobus ecc.; b. produzione di rifiuti, il cui smaltimento può generare problemi rilevanti soprattutto in alcune zone (es. alta montagna, isole ecc.); c. acque reflue, che richiedono impianti di trattamento in grado di gestire le forti oscillazioni stagionali, caratteristiche, in particolare, dei territori a turismo di massa; d. impatto estetico, legato al danneggiamento per esempio, delle zone costiere per un'eccessiva ed incontrollata urbanizzazione. 3. Impatti fisici sugli ecosistemi, dovuti a: a. Impatti fisici legati allo sviluppo turistico: i. urbanizzazione, sviluppo di costruzioni ed infrastrutture, che possono generare occupazione, impermeabilizzazione ed erosione di suolo; ii. deforestazione per l utilizzo di suolo da destinarsi ad altre attività (infrastrutture, centri turistici ecc.), con conseguente distruzione degli ecosistemi locali;
5 iii. costruzione di marine e sistemi frangiflutti che modificano la linea di costa e le correnti marine; b. Impatti fisici legati alle attività turistiche: i. le attività di trekking generano impatti sulla vegetazione e sul suolo (riduzione della rigenerazione e della copertura vegetale, riduzione della permeabilità all aria e all acqua e accelerazione dell erosione del suolo); ii. le attività turistiche marine (immersioni, caccia subacquea, navigazione) possono generare degradazione degli ecosistemi marini; iii. le attività turistiche quali safari possono generare stress sugli ecosistemi naturali, modificando il comportamento degli animali. La disponibilità di informazioni riguardo alle condizioni di criticità e stress ambientali connesse al turismo è in generale molto scarsa, in quanto è molto complesso valutare la capacità di carico di un determinato ambiente, definita come il massimo utilizzo di un area senza la creazione di effetti negativi sulle risorse naturali e sul contesto sociale e culturale locale, e la conseguente sostenibilità o meno dell attività turistica che vi insiste. Gli studi svolti dall Agenzia Nazionale per la Protezione dell Ambiente e per i servizi tecnici (APAT), nell ambito dell indagine per l'applicazione del marchio europeo di qualità ecologica Ecolabel, hanno permesso di quantificare alcune di queste pressioni, in particolare relativamente ai consumi di risorse naturali:
6 Per ciò che concerne, in particolare, il settore ricettivo alberghiero, è evidente il maggiore consumo di risorse rispetto ai normali usi civili. Un'ulteriore indagine svolta dallo studio FEMATOUR ha permesso di calcolare un consumo energetico medio nell ambito del settore ricettivo variabile da 120 a 300 MJ/presenza, in funzione della stagione considerata. In particolare, i consumi possono essere così ripartiti: 35% per condizionamento 25% per le attività di ristorazione 13% per riscaldamento 13% per riscaldamento dell acqua 7% per illuminazione 7% altro (es. attività di trasporto).
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