PROVINCIA DI FORLI -CESENA

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1 PROVINCIA DI FORLI -CESENA CONSIGLIO PROVINCIALE SEDUTA DEL 06 OTTOBRE 2016 In seduta odierna pubblica in sessione ordinaria di prima convocazione, nella Sala Consiliare della Residenza Provinciale, Piazza G. B. Morgagni n.9 - Forlì, il Consiglio Provinciale di Forlì-Cesena, convocato nelle forme previste e riunitosi alle ore 14:15 con l assistenza del SEGRETARIO GENERALE BAGNATO FRANCESCA. Sono presenti all appello nominale n. 9 membri su n. 13. Consigliere Vicepresidente NICOLETTI Cristina Consiglieri Presidente della Provincia DREI Davide CASADEI Deniel A FRASSINETI Giorgio A ROSSI Monica A CASALI Luciano GRANDINI Mauro VALBONESI Daniele CEDIOLI Franco A MENGHETTI Marco ZELLI Gabriele FABBRI Fabio ROCCALBEGNI Valerio Assume la Presidenza DREI DAVIDE il quale, constatata la presenza del numero legale, dichiara l adunanza del Consiglio aperta in seduta pubblica. Viene presentato il seguente punto all ordine del giorno. PROT. GEN. N /2016 DELIBERAZIONE N. 28 RECEPIMENTO INDIRIZZI REGIONALI E APPROVAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE TRIENNIO PER GLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE E DI MIGLIORAMENTO DELLE SCUOLE DELL'INFANZIA E A SOSTEGNO DELLE FIGURE DI COORDINAMENTO PEDAGOGICO - LL.RR. N. 26/01 E N 12/03 INDICAZIONI E CRITERI PROGRAMMA PROVINCIALE INTERVENTI 2016

2 Vista la seguente proposta di deliberazione corredata dei pareri previsti dall art. 49 del D.Lgs. n.267 del 18/08/2000, allegati al presente atto quale parte integrante e sostanziale; VISTE: IL CONSIGLIO PROVINCIALE - la legge 10 marzo 2000, n. 62 Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all istruzione, che disciplina il sistema nazionale di istruzione costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli Enti Locali, che corrispondano agli ordinamenti generali dell istruzione e siano coerenti con la domanda formativa delle famiglie; - la L.R. 8 agosto 2001, n. 26 Diritto allo studio ed all'apprendimento per tutta la vita. Abrogazione della L.R. 25 maggio 1999, n. 10, che in particolare: - all art. 7 dispone che il Consiglio regionale approva gli indirizzi triennali e la Giunta regionale approva, in coerenza con tali indirizzi, il riparto dei fondi a favore delle Province per gli interventi in oggetto e le relative modalità di attuazione, anche in relazione ad Intese fra Regione, Enti locali e Scuole; - all art. 8 prevede che le Province approvano il programma degli interventi contenente i progetti e gli interventi di cui alla presente legge e la relativa assegnazione di fondi, nel rispetto degli indirizzi triennali e delle direttive regionali e trasmettono alla Regione una relazione annuale sull'utilizzo dei fondi regionali e sul raggiungimento degli obiettivi della programmazione; - la L.R. 30 giugno 2003 n. 12 Norme per l uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l arco della vita, attraverso il rafforzamento dell Istruzione e della Formazione Professionale, anche in integrazione tra loro ed in particolare: - l art. 18, che prevede il sostegno della Regione a progetti di continuità educativa e di raccordo fra i servizi educativi e la scuola dell infanzia realizzati dai soggetti gestori; - l art. 19, comma 2, in cui si stabilisce che, nel rispetto dell autonomia delle istituzioni scolastiche, la Regione e gli Enti locali sostengono l'adozione di modelli organizzativi flessibili, la compresenza nelle ore programmate per le attività didattiche, l inserimento di figure di coordinamento pedagogico; - la L.R. 10 gennio 2000 n. 1 Norme in materia di servizi educativi per la prima infanzia, e successive modificazioni, che prevede all art. 4, comma 3, che la Regione e gli Enti Locali promuovano e realizzino la continuità dei servizi 0-3 anni con gli altri servizi, in particolare con la scuola dell infanzia; RILEVATO che la materia relativa alla programmazione e gestione degli interventi per il diritto allo studio scolastico sulla base degli indirizzi della Regione è stata fatta rientrare espressamente tra le funzioni attribuite alla Città metropolitana e alle Province ai sensi dell'art. 51, comma 1, lettera e) della L.R. 13/2015 Riforma del sistema del governo regionale e locale e disposizioni su Città Metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni ; RILEVATO, altresì, che i precedenti indirizzi regionali in materia di cui alla deliberazione A.L. 9 giugno 2015, n. 19 sono scaduti al ; VISTA la delibera dell Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna n. 65 del 22/03/2016 avente come oggetto Indirizzi per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell infanzia triennio (L.R. 26/01 L.R. 12/03) ; RILEVATO in particolare che ai fini della elaborazione dei programmi provinciali vengono confermate le finalità di cui alla precedente programmazione, di particolare importanza al fine di 1

3 promuovere una progettualità integrata e mirata delle attività che persegua obiettivi di continuità ed arricchimento dell offerta educativa, riconducibili prioritariamente: a) alla dotazione di coordinatori pedagogici, mediante il sostegno ai soggetti gestori privati delle scuole dell infanzia, facenti parte del sistema nazionale di istruzione e agli Enti Locali affinché provvedano a dotarsi di queste professionalità; b) alla qualificazione delle scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali tramite progetti presentati da aggregazioni di scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione su tematiche di particolare rilevanza socio-culturale; c) al miglioramento complessivo delle scuole dell infanzia paritarie private, tramite intese, tra Regione ed Enti Locali con le Associazioni delle scuole dell infanzia paritarie private, ai sensi dell art. 7, comma 3, L.R. 26/2001, che prevedono progetti di innovazione del contesto, del rapporto educativo, nonché delle prestazioni offerte; EVIDENZIATO, altresì, che le indicazioni del Programma regionale contengono l'invito agli Enti Locali a promuovere un sistema unitario di iscrizioni o altre forme di raccordo della domanda tra le diverse tipologie di Gestori e l'auspicio che vengano armonizzate a livello distrettuale eque tariffe di frequenza; VISTA la deliberazione di Giunta Regionale n. 1217/2016 del 29 luglio 2016, avente oggetto Ripartizione e assegnazione fondi a favore delle Province e della Città Metropolitana per gli interventi di cui all art. 3 L.R. 26/01 in attuazione della D.A.L. n. 65/2016 e dell art. 19, comma 2 della L.R.12/2013 che ha approvato per l'anno 2016 il Programma annuale degli interventi di qualificazione delle scuole dell'infanzia del sistema nazionale di Istruzione e degli Enti Locali nonché per le azioni di miglioramento della proposta educativa e del relativo contesto e per gli interventi di rilevanza regionale, richiamando, ai fini dell elaborazione dei programmi provinciali, gli ambiti di intervento sopra elencati e ripartendo a favore delle Province le risorse stanziate per l'anno 2016; PRESO ATTO che col medesimo provvedimento la Regione Emilia Romagna ha assegnato alla Provincia di Forlì-Cesena, per la realizzazione degli interventi oggetto del presente Programma relativi all'anno 2016, un contributo complessivo di ,45 così suddiviso: ,81Progetti di qualificazione ,66Progetti di miglioramento ,98Sostegno a figure di Coordinamento pedagogico e ha stabilito che, ai sensi dell'art. 8 comma 3 della LR 26/2001 dovrà essere trasmessa da parte della Provincia al competente Servizio regionale la relazione annuale sull'utilizzo dei fondi come sopra assegnati; VISTA la delibera GR n. 651 del avente ad oggetto Approvazione degli schemi di intesa di cui all'art. 7 comma 3 LR 26/2001 ; VISTE le Intese vigenti tra Regione ed Enti locali con le Associazioni regionali dei gestori delle scuole dell infanzia paritarie private, approvate con deliberazione di Giunta Regionale n.737/2015, siglate dalle parti interessate in data 08/06/2016 e aventi validità fino al 31/12/2018; RICHIAMATA anche la deliberazione del Consiglio Provinciale n. 42 prot /2015 con la quale era stato approvato il Programma provinciale per l'anno 2015 demandando alla Responsabile della Posizione Organizzativa di Direzione per l Istruzione, l emanazione degli atti necessari all avvio della procedura per l accesso ai finanziamenti previsti definendo, nel rispetto delle indicazioni contenute nel documento alla stessa allegato, modi e tempi per la presentazione delle domande e a successivo atto dirigenziale l'approvazione del piano di assegnazione dei contributi nel rispetto dei criteri e dei contenuti previsti dal programma provinciale con il 2

4 conseguente impegno di spesa e l erogazione degli stessi e ogni altro adempimento gestionale, contabile ed amministrativo connesso; CONSIDERATO CHE: - sul territorio provinciale si è consolidato un sistema di scuole dell'infanzia facenti capo allo Stato, agli Enti locali, a soggetti privati convenzionati, che hanno instaurato reciproci rapporti di collaborazione, determinando un innalzamento della qualità; - tale collaborazione ha consentito di rafforzare l'identità delle scuole, anche grazie alla continuità educativa tra le stesse, in raccordo con i nidi d'infanzia, con i servizi integrativi, con le altre agenzie educative del territorio e la scuola dell'obbligo; - il sistema scolastico sopra descritto, si avvale, in molti casi, di coordinamenti pedagogici, per la qualificazione dell'offerta educativa e il raccordo verticale e orizzontale tra le varie agenzie educative sul territorio; RILEVATO altresì che, per esperienza consolidata e tenuto conto degli esiti della precedente programmazione per gli ambiti di intervento in oggetto, i progetti finalizzati alla qualificazione sono caratterizzati da una maggiore produttività se realizzati a livello sovracomunale o interistituzionale e che l attuazione di tale raccordo è promossa mediante azioni di coordinamento dirette al sostegno del lavoro degli insegnanti, della promozione della qualità delle scuole, nonché al monitoraggio ed alla valutazione delle esperienze; RITENUTO quindi, previo recepimento degli indirizzi regionali richiamati, formulare il Programma provinciale per l'accesso ai contributi regionali per interventi di qualificazione e di miglioramento delle scuole dell'infanzia ed a sostegno delle figure di coordinamento pedagogico (L.R. 26/2001 e L.R. 12/2003) di cui all allegato parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; DATO ATTO che con nota circolare prot. n del 07/09/2016 i contenuti del programma triennale e la proposta dei criteri per il programma provinciale 2016 sono stati portati a conoscenza dei Comuni, dei Soggetti gestori delle scuole dell'infanzia private paritarie, dei Dirigenti Scolastici delle Direzioni Didattiche e degli Istituti Comprensivi, i quali non hanno presentato osservazioni entro la scadenza fissata del 19/09/2016; RITENUTO pertanto di procedere al recepimento degli indirizzi triennali di cui alla delibera dell Assemblea Legislativa regionale n. 65 del 22/03/2016 e dei criteri del programma regionale di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1217/2016 del 29 luglio 2016; RITENUTO quindi di formulare, nel rispetto degli indirizzi regionali richiamati, il Programma provinciale per l'accesso ai contributi regionali per interventi di qualificazione e di miglioramento delle scuole dell'infanzia ed a sostegno delle figure di coordinamento pedagogico (L.R. 26/2001 e L.R. 12/2003) approvando altresì le Indicazioni e criteri per l'elaborazione del Programma degli interventi anno 2016 in attuazione della DGR n. 1217/2016, come da allegato parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; CONSIDERATO che tale documento è stato redatto tenuto conto degli indirizzi regionali richiamati e definisce gli obiettivi specifici, i requisiti, le informazioni tecniche per la progettazione, le dimensioni minime che le aggregazioni di scuole dovranno avere, le modalità di valutazione dei progetti e delle azioni di coordinamento pedagogico, le modalità per il finanziamento e per le verifiche finali sulla realizzazione delle attività approvate da parte dell Ufficio Istruzione, in sostanziale continuità con i Programmi approvati negli ultimi anni; PRECISATO che la Responsabile della Posizione Organizzativa di Direzione per l Istruzione e il Dirigente competente in materia provvederanno a comunicare ai potenziali destinatari le modalità ed i termini per la presentazione delle domande finalizzate all ammissione ai 3

5 finanziamenti di cui sopra, curando gli adempimenti amministrativi, contabili e gestionali previsti dalla specifica procedura; PRECISATO altresì che il piano di assegnazione dei contributi anno 2016 sarà elaborato in relazione alle domande pervenute, alle risorse disponibili e nel rispetto dei criteri e dei contenuti previsti dal documento di cui al presente provvedimento e sarà approvato con successivo atto dal Dirigente competente in materia, su proposta della Responsabile di posizione organizzativa, in qualità di responsabile del procedimento; DATO ATTO inoltre che, al fine di assicurare il monitoraggio e il controllo sulla finalizzazione delle risorse, la Provincia provvederà a trasmettere alla Regione Emilia Romagna la relazione annuale dei fondi regionali in oggetto e sul raggiungimento degli obiettivi della programmazione così come previsto dall art. 8, comma 3 della L.R. 26/01; PRECISATO che il presente atto avendo natura meramente programmatoria, non comporta oneri a carico del Bilancio provinciale; ACQUISITI ai sensi dell'art. 49 del D.Lgs. 267/2000 il parere favorevole di regolarità tecnica espresso dal Dirigente competente Dott. Massimo Martinelli e quello del Responsabile del Servizio Finanziario, Dott. Mauro Maredi, attestante che l'atto non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell'ente, allegati al presente atto; VISTO il D.Lgs n. 33/2013 recante Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni ed i relativi obblighi ivi previsti; RAVVISATA l urgenza di provvedere per consentire l avvio delle procedure attuative connesse al presente programma relativo all'anno scolastico 2016/2017; PRESO ATTO della relazione illustrativa del Dirigente del Servizio Istruzione, Diritto allo studio e Organismo Intermedio Massimo Martinelli e della Responsabile Maria Paola Monti, come da verbale che sarà depositato agli atti e approvato con successiva apposita deliberazione consiliare; VISTO l esito della votazione, resa per alzata di mano, all unanimità dei Consiglieri: presenti e votanti n. 9; DELIBERA 1. di recepire, per le ragioni espresse in premessa, gli Indirizzi triennali per gli interventi di qualificazione e di miglioramento delle scuole dell'infanzia ed a sostegno delle figure di coordinamento pedagogico - L.R. 26/2001 e L.R. 12/2003, di cui alla delibera dell Assemblea Legislativa Regionale n. 65 del 22/03/2016 avente come oggetto Indirizzi per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell infanzia triennio (L.R. 26/01 e L.R. 12/03) e di accettare le incombenze che alla Provincia ne derivano; 2. di approvare, per le finalità indicate in premessa e che qui si intendono richiamate, in applicazione dei suddetti indirizzi regionali ed in attuazione della deliberazione di Giunta Regionale n. 1217/2016 del 29 luglio 2016, avente come oggetto Ripartizione e assegnazione fondi a favore delle Province e della Città Metropolitana per gli interventi di cui all art. 3 L.R. 26/01 in attuazione della D.A.L. n. 65/2016 e dell art. 19, comma 2 della L.R. 12/2013 le linee di indirizzo provinciali per il triennio Indirizzi 4

6 triennali 2016/2018 per gli interventi di qualificazione e di miglioramento delle scuole dell'infanzia ed a sostegno delle figure di coordinamento pedagogico LL.RR. n. 26/01 e n. 12/03 e le Indicazioni e criteri per l'elaborazione del Programma degli interventi anno 2016 contenente gli obiettivi specifici, i requisiti, le informazioni tecniche per la progettazione e le dimensioni minime che le aggregazioni di scuole dovranno avere, le modalità di valutazione dei progetti e delle azioni di coordinamento pedagogico, le modalità per il finanziamento e per le verifiche finali sulla realizzazione delle attività approvate da parte dell Ufficio Istruzione, per l'accesso ai contributi regionali per interventi di qualificazione e di miglioramento delle scuole dell'infanzia ed a sostegno delle figure di coordinamento pedagogico (L.R. 26/2001 e L.R. 12/2003) di cui all allegato parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 3. di demandare al competente Servizio Provinciale l adozione degli atti necessari all avvio della procedura per l accesso ai finanziamenti previsti definendo, nel rispetto delle indicazioni contenute nel documento allegato, modi e tempi per la presentazione delle domande; 4. di precisare che i piani di assegnazione dei contributi saranno elaborati in relazione alle domande pervenute, alle risorse disponibili e nel rispetto dei criteri e dei contenuti previsti dal programma di cui al presente provvedimento e saranno approvati con successivo atto del Dirigente competente per materia che provvederà anche al conseguente impegno di spesa, nonché all erogazione degli stessi contributi e ad ogni altro adempimento gestionale, contabile ed amministrativo connesso; 5. di dare atto che il presente atto, non comporta, al momento, oneri a carico del bilancio provinciale e che le risorse finanziarie trasferite dalla Regione, come in premessa specificate, saranno impegnate successivamente, a seguito dell approvazione del piano di assegnazione dei contributi; 6. di dare atto altresì che, al fine di assicurare il monitoraggio e il controllo sulla finalizzazione delle risorse, la Provincia provvederà a trasmettere alla Regione Emilia Romagna la relazione annuale dei fondi regionali in oggetto e sul raggiungimento degli obiettivi della programmazione così come previsto dall art. 8, comma 3 della LR26/01; 7. di dare atto che, secondo quanto previsto dal D.Lgs n. 33/2013, il presente provvedimento è soggetto agli obblighi di pubblicazione ivi previsti; 8. di trasmettere copia del presente provvedimento, con relativo allegato, alla Regione Emilia Romagna per quanto di competenza; 9. di precisare che il presente provvedimento, essendo mero documento programmatorio, non comporta di per sè oneri a carico del bilancio provinciale; 10. di rendere il presente atto immediatamente eseguibile stante l urgenza di provvedere; 11. di trasmettere il presente atto ai Servizi Istruzione,Diritto allo studio e Organismo Intermedio e Affari generali e Istituzionali, per il seguito di competenza. SUCCESSIVAMENTE, con separata votazione per quanto riguarda l immediata eseguibilità resa per alzata di mano e approvata all unanimità: Consiglieri presenti e votanti n. 9; DELIBERA Il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell art. 134, comma 4, D.Lgs 267/00 e dunque efficace dal momento della sua adozione, in quanto relativo ad interventi da realizzarsi nel corso dell'anno scolastico 2016/

7 ALLEGATO PROGRAMMA PROVINCIALE Indirizzi triennali 2016/2018 per gli interventi di qualificazione e di miglioramento delle scuole dell'infanzia ed a sostegno delle figure di coordinamento pedagogico LL.RR. n. 26/01 e n. 12/03 E Indicazioni e criteri per l'elaborazione del Programma degli interventi anno 2016 in attuazione DGR n. 1217/2016

8 Indirizzi triennali 2016/2018 per gli interventi di qualificazione e di miglioramento delle scuole dell'infanzia ed a sostegno delle figure di coordinamento pedagogico LL.RR. n. 26/01 e n. 12/03 PREMESSA Il presente programma discende dagli indirizzi adottati dall Assemblea Legislativa regionale (atto n. 65 del ) relativi alle scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione e, in particolare, alle scuole dell infanzia che fanno parte del sistema paritario e degli Enti locali. Detti indirizzi contengono gli elementi, sul piano programmatico, utili ad offrire un quadro unitario ed organico di riferimento per quanto riguarda la qualificazione, il miglioramento della proposta educativa e del relativo contesto, tramite la realizzazione di progetti e di iniziative rivolti ai bambini e bambine delle scuole dell infanzia. Gli stessi confermano le linee della precedente programmazione finalizzandola alla promozione di una progettualità integrata e mirata degli interventi al fine di perseguire obiettivi di continuità e di arricchimento dell'offerta educativa, anche tramite il confronto e la concertazione tra le realtà educative della prima e seconda infanzia. Gli obiettivi, i contenuti dei progetti e le indicazioni per la predisposizione dei programmi provinciali, ricalcano sostanzialmente quelli della precedente programmazione, al fine di garantire continuità agli interventi di sostegno del sistema integrato delle scuole dell'infanzia, in una fase di riordino delle corrispondenti funzioni, ricondotte alla materia del Diritto allo studio riassegnata alle Province ai sensi dell'art. 51 c. 1 lett. e) LR 13/2015. I requisiti degli interventi finanziabili, i destinatari dei finanziamenti e gli adempimenti delle Province per l'erogazione degli stessi sono dettagliati nell'atto della Giunta Regionale (DGR 1217 del 29/07/2016) che assegna le risorse, salvo piccoli margini di discrezionalità della Provincia nell'adattamento degli ambiti di progettazione alle caratteristiche dei territori per perseguire la maggiore efficacia degli interventi, con obbligo di rendicontazione annuale alla Regione sull'utilizzo delle risorse. Indicazioni di indirizzo del Programma regionale riguardano l'invito a promuovere un sistema unitario di iscrizioni o altre forme di raccordo della domanda tra le diverse tipologie di gestori e l'auspicio che vengano armonizzate a livello distrettuale eque tariffe di frequenza. IL PROGRAMMA PROVINCIALE Le scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione attualmente funzionanti nel territorio provinciale, sono n. 149, di cui n. 95 statali, n. 18 paritarie degli Enti locali, e n. 36 paritarie private diffuse nei Comuni della provincia che hanno tutti almeno una scuola dell infanzia situata sul proprio territorio. Le sezioni presenti nelle scuole suddette, secondo l'ultima rilevazione ufficiale (2014/2015), sono complessivamente n. 414 a cui si aggiungono n. 34 sezioni aggregate alle scuole dell infanzia per un totale di n. 448 sezioni; Negli ultimi anni in questa provincia è stato progressivamente risolto il problema delle liste d attesa per la scuola dell infanzia grazie all impegno di tutti i soggetti gestori facenti parte del sistema nazionale di istruzione. Il Programma provinciale 2016/2018 per il quale, nel processo di riordino delle funzioni istituzionali, è stata confermata la competenza della Provincia nell'ambito del Diritto allo studio ai sensi dell'art. 51 c. 1 lett. e) LR 13/2015, si inserisce in un quadro di azioni volte a rafforzare

9 l impegno nei confronti della fascia di età relativa all infanzia, per una programmazione ed un offerta di servizi e di iniziative sempre più attenti a questa delicata fase della vita. Il presente programma costituisce dunque parte di un sistema complesso, all interno di un disegno generale in cui le finalità e gli obiettivi propri delle diverse aree sono elementi che concorrono a costituire un quadro d insieme, che assume come riferimento la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie e che impegna le Istituzioni a una programmazione comune. Quanto sopra nella consapevolezza della necessità di consolidare e potenziare l offerta dei servizi del sistema pubblico-privato prestando attenzione ad un'offerta omogenea di qualità attenta ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie e per rispondere il più possibile al fabbisogno del nostro territorio. In tale ottica, in coerenza con gli indirizzi regionali, si ritiene debba essere mantenuta l attuale situazione che richiede ai diversi soggetti un importante raccordo nella programmazione degli interventi al fine di creare i presupposti per una continuità educativa orizzontale e verticale. In tale contesto, in coerenza con gli indirizzi regionali, che confermano l impegno a perseguire obiettivi di continuità e di arricchimento dell offerta educativa dei servizi del sistema pubblicoprivato, la Provincia di Forlì-Cesena per il triennio intende continuare a: favorire l attivazione di aggregazioni tra scuole, a dimensione sovracomunale, in grado di proporre una progettualità di più ampio respiro, inerente tematiche di particolare importanza socio-culturale, maggiormente radicata sul territorio ed in grado di interagire con tutte le risorse educative presenti; promuovere progetti innovativi dal punto di vista pedagogico, organizzativo, culturale ed inerenti tematiche di particolare importanza socio-culturale; garantire la continuità del sostegno alle scuole dell'infanzia paritarie (comunali e private) quali componenti essenziali del sistema nazionale d'istruzione, sostenendo gli interventi e i progetti di qualificazione e miglioramento sia sotto il profilo degli standard di servizio sia sotto il profilo della qualità della proposta educativa e didattica. attivare forme di valutazione delle esperienze prodotte da parte delle diverse reti di scuole, curando in particolare la raccolta della documentazione relativa ai progetti educativi al fine di favorire trasparenza e scambi di buone prassi; coordinare azioni di raccordo pubblico privato, nell ambito del sistema 0 6 anni, e di collegamento/continuità fra politiche 0-6 e politiche riguardanti il sistema educativo territoriale nel suo complesso. promuovere nell ambito della Conferenza provinciale di cui all art. 46, comma 2 della L.R.12/03, al fine di un efficace programmazione dell offerta e nel perseguimento della generalizzazione della scuola dell infanzia, la diffusione di strumenti per realizzare sistemi unitari di iscrizione o altre forme di raccordo e razionalizzazione della domanda tra diverse tipologie gestionali (scuole statali, comunali e paritarie private); provvedere alla realizzazione di azioni di monitoraggio e controllo sulla finalizzazione degli interventi finanziati attraverso i piani attuativi annuali e conseguentemente predisporre relazioni annuali sul raggiungimento degli obiettivi della programmazione da trasmettere alla Regione. OBIETTIVI Gli ambiti prioritari di intervento individuati dalla Regione Emilia Romagna sono riconducibili alle seguenti azioni: a) dotazione di coordinatori pedagogici, mediante il sostegno ai soggetti gestori privati delle scuole dell infanzia, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, e agli Enti Locali affinché provvedano a dotarsi di queste professionalità; b) realizzazione di interventi di rilevanza regionale attuati direttamente o tramite Enti locali, come previsto nell art. 7 L.R. 26/01;

10 c) qualificazione delle scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali tramite progetti presentati da aggregazioni di scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione; d) miglioramento complessivo delle scuole dell infanzia paritarie private, tramite intese, tra Regione ed Enti Locali con le Associazioni delle scuole dell infanzia paritarie private, ai sensi dell art. 7, comma 3, L.R. 26/2001, che prevedono progetti di innovazione del contesto, del rapporto educativo, nonché delle prestazioni offerte; La Provincia assegnerà le risorse per le finalità di cui al punto a), dotazione di coordinatori pedagogici e ai progetti di qualificazione e di miglioramento dell offerta educativa di cui ai punti c) e d). Per evitare duplicazioni di finanziamenti a favore della stessa aggregazione di scuole i progetti potranno essere presentati solo su una delle aree indicate (qualificazione o miglioramento). Le risorse finanziarie da destinare all attuazione del presente programma, vengono assegnate annualmente dalla Giunta Regionale e ripartite dalla Provincia mediante Programmi annuali. Riguardo agli obiettivi specifici, per i quali è prevista la programmazione provinciale, come sopra richiamati, si recepiscono integralmente le indicazioni dettate dall Assemblea Legislativa con Deliberazione n. 65/2016 demandando al Programma provinciale annuale, in attuazione dei presenti indirizzi, l approvazione, di anno in anno, delle indicazioni tecniche per la progettazione che riguardano, in particolare, le dimensioni minime che le aggregazioni di scuole dovranno avere (n. di scuole coinvolte), le modalità di valutazione dei progetti e delle azioni di coordinamento pedagogico, le modalità per il finanziamento e per le verifiche finali sulla realizzazione delle attività approvate.

11 Indicazioni e criteri per l'elaborazione del Programma degli interventi anno 2016 in attuazione DGR n. 1217/2016 La Provincia provvederà ad assegnare le risorse per le seguenti finalità: - Qualificazione delle scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali tramite progetti presentati da aggregazioni di scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione su tematiche di particolare rilevanza socio-culturale; - Miglioramento complessivo delle scuole dell infanzia paritarie private, tramite intese, tra Regione ed Enti Locali con le Associazioni delle scuole dell infanzia paritarie private, ai sensi dell art.7, comma 3, L.R.26/2001, che prevedono progetti di innovazione del contesto, del rapporto educativo, nonché delle prestazioni offerte; - Sostegno ai soggetti gestori privati delle scuole dell infanzia, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, e agli Enti Locali, affinché provvedano a dotarsi di figure di coordinamento pedagogico. Qualificazione delle Scuole dell Infanzia del Sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali risorse ,81 Obiettivo Sostegno alla qualificazione delle scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali tramite l assegnazione di contributi per la realizzazione di progetti presentati da aggregazioni di scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione. Requisiti Sono ammessi i progetti presentati da aggregazioni di scuole dell infanzia, in particolare: a) aggregazioni fra 3 o più scuole dell infanzia statali e/o scuole paritarie sia private, che degli enti locali. Le scuole facenti parte dell aggregazione sono rappresentate dalla Direzione Didattica nel caso di scuole dell infanzia statali, dal Comune nel caso di scuole dell infanzia paritarie comunali, dal legale rappresentante della scuola, negli altri casi. b) aggregazioni fra 3 o più scuole dell infanzia degli Enti locali, non aderenti al sistema nazionale dell istruzione. Le aggregazioni possono essere formate esclusivamente da scuole di tale tipologia gestionale e rappresentate da un Comune capofila o anche da scuole del sistema nazionale di istruzione, comunque rappresentate da un Comune capofila. Per particolari realtà territoriali, soprattutto nelle zone montane, o in altre situazioni, in cui, per la scarsità di servizi o per altri fattori legati alle caratteristiche ambientali, non è possibile il raggruppamento fra scuole, le aggregazioni potranno essere costituite anche da una sola scuola dell infanzia, unitamente a uno o più servizi educativi o a scuole di diverso grado. Al fine di evitare duplicazioni di finanziamenti a favore della stessa aggregazione di scuole si precisa che i progetti potranno essere presentati dai vari soggetti solo su una delle aree (qualificazione o miglioramento). Caratteristiche dei progetti I progetti dovranno riguardare le seguenti tematiche: - l'integrazione dei bambini con deficit; - l'educazione interculturale e, più in generale, l'educazione alle differenze;

12 - problematiche dell'infanzia di rilevanza socio-culturale, in coerenza con quanto suggerito dalle indicazioni ministeriali relative al curricolo per l'infanzia - che pone particolare attenzione ai bambini, alle famiglie e al contesto - ritenute emergenti e particolarmente significative a livello locale, in continuità e rafforzamento delle tematiche storicamente introdotte con la precedente progettazione; - azioni rivolte al coinvolgimento dei genitori nel progetto educativo; - lo sviluppo del raccordo tra i servizi educativi per la prima infanzia, le scuole dell infanzia e la scuola primaria. Particolare rilievo sarà dato ai progetti che consentono scambi di esperienze tra le scuole, soprattutto se di tipologie diverse, che tendono a consolidare esperienze positive già in atto sul territorio e che attuano una razionalizzazione delle risorse. Dovrà essere altresì prevista la realizzazione della documentazione relativa ai progetti educativi ai fini di una maggiore trasparenza dell attività, educativa e didattica, e per consentire il confronto, la riproducibilità, scambi e buone prassi tra scuole e servizi educativi del territorio. Elementi di valutazione per l assegnazione del contributo La Provincia, in relazione alle risorse regionali destinate al presente intervento, assegnerà i contributi con le seguenti modalità: - una quota base in relazione al numero di sezioni di scuole dell infanzia coinvolte riconoscendo una maggiorazione del 60% a favore di realtà territoriali particolari per la scarsità dei servizi e/o per altri fattori legati alle caratteristiche ambientali; - una quota differenziata in percentuale (max 20%) sul costo ammesso del progetto definita in base al punteggio attribuito, in fase di istruttoria, ai seguenti elementi dello stesso: TEMATICHE PRIORITARIE COME SOPRA DEFINITE: - 1 punto per ognuna delle tematiche trattate fino ad un massimo di 5 punti AMBITO TERRITORIALE DURATA NUMERO E TIPOLOGIA DI SCUOLE COINVOLTE: - progetti comunali: 1 punto - progetti sovracomunali: >1 in funzione del numero di comuni coinvolti - progetti pluriennali/annuali (inizio a.s. 2016/17): 1 punto - progetti pluriennali (continuità): massimo 5 punti in relazione all anno di avvio - massimo 5 punti - applicazione di un tetto massimo al contributo da assegnare pari al 50% del costo ammesso del progetto e comunque non oltre ad ,00; - eventuale arrotondamento, in eccesso o in difetto, al progetto col minor numero di sezioni. La Provincia, al fine di promuovere una corresponsabilità da parte dei soggetti proponenti, stabilisce una compartecipazione alla spesa complessiva da parte dei medesimi per l attuazione dei singoli progetti pari almeno al 20% di questa. Pertanto in sede di rendicontazione il contributo assegnato non potrà risultare superiore all 80% della spesa effettivamente sostenuta, in caso contrario si procederà al relativo ricalcolo ed alla conseguente riduzione. Modalità di erogazione I fondi saranno erogati secondo le seguenti modalità: - un acconto, pari al 70% del contributo assegnato, all approvazione del progetto; - il saldo, previa comunicazione dell avvenuto completamento del progetto e del rendiconto relativo, secondo le modalità che saranno indicate nelle apposite circolari.

13 Miglioramento complessivo delle scuole dell infanzia paritarie private risorse ,66 Obiettivi Sostegno ad azioni di miglioramento del contesto e della proposta educativa nel suo complesso, sulla base di intese tra Regione ed Enti locali con le Associazioni delle scuole dell'infanzia paritarie private (ai sensi dell art. 7, comma 3, L.R. 26/01) approvate con Deliberazione della G.R. n. 651 del 16/05/2016 e siglate in data 08/06/16 che prevedono progetti di innovazione del contesto, del rapporto educativo, nonché delle prestazioni offerte. Requisiti Sono ammessi i progetti presentati da scuole dell infanzia paritarie private, aderenti ad Associazioni firmatarie delle intese sopra citate, anche tramite le Associazioni stesse, in aggregazione tra loro o con altre scuole paritarie o statali. Le aggregazioni dovranno essere costituite da 3 o più scuole, salvo deroga per particolari situazioni o fattori che impediscano, in particolare nelle aree montane, di rispettare il criterio dell'aggregazione tra scuole. In tal caso le aggregazioni potranno essere costituite anche da una sola scuola dell infanzia, unitamente a uno o più servizi educativi per la prima infanzia o a scuole di diverso grado. Al fine di evitare duplicazioni di finanziamenti a favore della stessa aggregazione di scuole si precisa che i progetti potranno essere presentati dai vari soggetti solo su una delle aree (qualificazione o miglioramento). Caratteristiche dei progetti I Progetti dovranno comprendere alcune delle seguenti azioni: - adozione di una maggiore flessibilità degli orari, allo scopo di agevolare la gestione dei tempi organizzativi delle famiglie, nel rispetto dei diritti e dei bisogni dei bambini, che possono essere meglio soddisfatti tramite l attivazione di orari differenziati; - diffusione della compresenza del personale nei turni previsti, al fine di garantire l innalzamento della qualità, derivante da un miglior rapporto numerico educatori/bambini, secondo le modalità previste dalla L. 62/2000; - azioni di miglioramento del contesto attraverso una accurata organizzazione degli spazi di accoglienza dei bambini e dei genitori, con particolare riguardo all accoglienza dei bambini disabili, agli spazi di intersezione e di sezione per aumentare le opportunità didattiche (angoli, centri ludico-didattici e laboratori tematici), nonché al perfezionamento degli stili relazionali e comunicativi rivolti alle famiglie; - realizzazione del raccordo delle scuole dell infanzia con i nidi o con le sezioni di nidi d'infanzia o con le "sezioni primavera", i servizi integrativi del territorio, nonché con la scuola dell obbligo, anche attraverso azioni formative congiunte; - valorizzazione del coinvolgimento dei genitori nel progetto educativo. Dovrà essere altresì prevista la realizzazione della documentazione relativa ai progetti educativi ai fini di una maggiore trasparenza dell attività, educativa e didattica, e per consentire il confronto, la riproducibilità, scambi e buone prassi tra scuole e servizi educativi del territorio. Elementi di valutazione per l assegnazione del contributo La Provincia, in relazione alle risorse regionali destinate al presente intervento, assegnerà i contributi sulla base dei seguenti elementi: - una quota base in relazione al numero di sezioni coinvolte; - una maggiorazione della quota base del 7% in relazione alle tematiche affrontate dal progetto, come sopra individuate, fino ad un massimo del 35%; - eventuale arrotondamento, in eccesso o in difetto, al progetto col minor numero di sezioni.

14 La Provincia, al fine di promuovere una corresponsabilità da parte dei soggetti proponenti, stabilisce una compartecipazione alla spesa complessiva da parte dei medesimi per l attuazione dei singoli progetti pari almeno al 20% della stessa. Pertanto in sede di rendicontazione il contributo assegnato non potrà risultare superiore all 80% della spesa effettivamente sostenuta, in caso contrario si procederà al relativo ricalcolo provvedendo alla conseguente riduzione. Modalità di erogazione I fondi saranno erogati secondo le seguenti modalità: - un acconto, pari al 70% del contributo assegnato, all approvazione del progetto; - il saldo, previa comunicazione dell avvenuto completamento del progetto e del rendiconto relativo, secondo le modalità che saranno indicate nelle apposite circolari. Sostegno a figure di coordinamento pedagogico - risorse ,98 Obiettivo Sostegno ai soggetti gestori privati, facenti parte del sistema nazionale di istruzione e agli Enti Locali, anche in forma associata, affinché provvedano a dotarsi di figure di coordinamento pedagogico, prevalentemente impegnate nelle scuole dell'infanzia, figure ritenute indispensabili ai fini di una più efficace programmazione educativa, della formazione degli operatori e, più in generale, dell'attuazione del progetto educativo. Requisiti 1) Sono ammesse le azioni presentate da: a) aggregazioni fra 3 o più scuole dell infanzia, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, aderenti alle Associazioni firmatarie delle intese già citate, anche in aggregazione con servizi per la prima infanzia aventi sede anche in zone limitrofe, salvo deroga per particolari situazioni, in particolare nelle aree montane, o per eccezionali fattori motivati che impediscano di rispettare i criteri suddetti, a condizione che l'attività prevalente del coordinatore sia svolta a favore delle scuole dell'infanzia; b) Enti locali, gestori di scuole dell infanzia, anche in aggregazione con servizi per la prima infanzia, con popolazione residente pari o inferiore a abitanti, oppure forme associative, di cui alla L.R. 11/2001, anche con popolazione complessiva superiore ai abitanti. Si precisa che in entrambe i casi l attività prevalente del coordinatore deve essere svolta a favore delle scuole dell infanzia. 2) Inesistenza di finanziamenti concessi ai sensi della L.R. 1/2000 e ss.mm. a favore dello stesso coordinatore per il medesimo servizio, da accertare a cura della Provincia. Caratteristiche dei progetti Le azioni relative al presente intervento dovranno: - mirare alla produttività degli interventi dei coordinatori pedagogici e pertanto dovranno essere evitate la frammentazione (ad es. la presenza di più coordinatori all interno della stessa aggregazione di scuole) e la scarsa efficacia (ad es. la presenza dello stesso coordinatore in numerose aggregazioni) degli interventi; - prevedere l impegno professionale dei coordinatori, in termini di tempo e presenza richiesti per uno svolgimento proficuo delle attività; - specificare il numero complessivo delle scuole coordinate da ciascun coordinatore, eventualmente in aggregazione con i servizi per la prima infanzia a condizione che l attività prevalente riguardi le scuole dell infanzia.

15 Elementi di valutazione per l assegnazione del contributo La Provincia, in relazione alle risorse regionali destinate al presente intervento, assegnerà i contributi sulla base dei seguenti elementi: - una quota base in relazione al numero di sezioni coinvolte; - una maggiorazione della quota base del 20% in relazione all impegno professionale dei coordinatori pedagogici, in termini di tempo e presenza richiesti per uno svolgimento proficuo delle attività, considerando in particolare il numero complessivo delle scuole coordinate; - eventuale arrotondamento, in eccesso o in difetto, al progetto col minor numero di sezioni. Modalità di erogazione I fondi relativi al presente intervento saranno erogati in un'unica soluzione, a seguito dell approvazione del Piano di assegnazione anno 2016, per le azioni poste in essere nell anno scolastico 2015/2016.

16

17 La presente deliberazione è firmata digitalmente ai sensi del D.Lgs. n. 82/2005 e rispettive norme collegate, come segue: IL PRESIDENTE DREI DAVIDE IL SEGRETARIO GENERALE BAGNATO FRANCESCA

18 ALLEGATO PROGRAMMA PROVINCIALE Indirizzi triennali 2016/2018 per gli interventi di qualificazione e di miglioramento delle scuole dell'infanzia ed a sostegno delle figure di coordinamento pedagogico LL.RR. n. 26/01 e n. 12/03 E Indicazioni e criteri per l'elaborazione del Programma degli interventi anno 2016 in attuazione DGR n. 1217/2016

19 Indirizzi triennali 2016/2018 per gli interventi di qualificazione e di miglioramento delle scuole dell'infanzia ed a sostegno delle figure di coordinamento pedagogico LL.RR. n. 26/01 e n. 12/03 PREMESSA Il presente programma discende dagli indirizzi adottati dall Assemblea Legislativa regionale (atto n. 65 del ) relativi alle scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione e, in particolare, alle scuole dell infanzia che fanno parte del sistema paritario e degli Enti locali. Detti indirizzi contengono gli elementi, sul piano programmatico, utili ad offrire un quadro unitario ed organico di riferimento per quanto riguarda la qualificazione, il miglioramento della proposta educativa e del relativo contesto, tramite la realizzazione di progetti e di iniziative rivolti ai bambini e bambine delle scuole dell infanzia. Gli stessi confermano le linee della precedente programmazione finalizzandola alla promozione di una progettualità integrata e mirata degli interventi al fine di perseguire obiettivi di continuità e di arricchimento dell'offerta educativa, anche tramite il confronto e la concertazione tra le realtà educative della prima e seconda infanzia. Gli obiettivi, i contenuti dei progetti e le indicazioni per la predisposizione dei programmi provinciali, ricalcano sostanzialmente quelli della precedente programmazione, al fine di garantire continuità agli interventi di sostegno del sistema integrato delle scuole dell'infanzia, in una fase di riordino delle corrispondenti funzioni, ricondotte alla materia del Diritto allo studio riassegnata alle Province ai sensi dell'art. 51 c. 1 lett. e) LR 13/2015. I requisiti degli interventi finanziabili, i destinatari dei finanziamenti e gli adempimenti delle Province per l'erogazione degli stessi sono dettagliati nell'atto della Giunta Regionale (DGR 1217 del 29/07/2016) che assegna le risorse, salvo piccoli margini di discrezionalità della Provincia nell'adattamento degli ambiti di progettazione alle caratteristiche dei territori per perseguire la maggiore efficacia degli interventi, con obbligo di rendicontazione annuale alla Regione sull'utilizzo delle risorse. Indicazioni di indirizzo del Programma regionale riguardano l'invito a promuovere un sistema unitario di iscrizioni o altre forme di raccordo della domanda tra le diverse tipologie di gestori e l'auspicio che vengano armonizzate a livello distrettuale eque tariffe di frequenza. IL PROGRAMMA PROVINCIALE Le scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione attualmente funzionanti nel territorio provinciale, sono n. 149, di cui n. 95 statali, n. 18 paritarie degli Enti locali, e n. 36 paritarie private diffuse nei Comuni della provincia che hanno tutti almeno una scuola dell infanzia situata sul proprio territorio. Le sezioni presenti nelle scuole suddette, secondo l'ultima rilevazione ufficiale (2014/2015), sono complessivamente n. 414 a cui si aggiungono n. 34 sezioni aggregate alle scuole dell infanzia per un totale di n. 448 sezioni; Negli ultimi anni in questa provincia è stato progressivamente risolto il problema delle liste d attesa per la scuola dell infanzia grazie all impegno di tutti i soggetti gestori facenti parte del sistema nazionale di istruzione. Il Programma provinciale 2016/2018 per il quale, nel processo di riordino delle funzioni istituzionali, è stata confermata la competenza della Provincia nell'ambito del Diritto allo studio ai sensi dell'art. 51 c. 1 lett. e) LR 13/2015, si inserisce in un quadro di azioni volte a rafforzare

20 l impegno nei confronti della fascia di età relativa all infanzia, per una programmazione ed un offerta di servizi e di iniziative sempre più attenti a questa delicata fase della vita. Il presente programma costituisce dunque parte di un sistema complesso, all interno di un disegno generale in cui le finalità e gli obiettivi propri delle diverse aree sono elementi che concorrono a costituire un quadro d insieme, che assume come riferimento la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie e che impegna le Istituzioni a una programmazione comune. Quanto sopra nella consapevolezza della necessità di consolidare e potenziare l offerta dei servizi del sistema pubblico-privato prestando attenzione ad un'offerta omogenea di qualità attenta ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie e per rispondere il più possibile al fabbisogno del nostro territorio. In tale ottica, in coerenza con gli indirizzi regionali, si ritiene debba essere mantenuta l attuale situazione che richiede ai diversi soggetti un importante raccordo nella programmazione degli interventi al fine di creare i presupposti per una continuità educativa orizzontale e verticale. In tale contesto, in coerenza con gli indirizzi regionali, che confermano l impegno a perseguire obiettivi di continuità e di arricchimento dell offerta educativa dei servizi del sistema pubblicoprivato, la Provincia di Forlì-Cesena per il triennio intende continuare a: favorire l attivazione di aggregazioni tra scuole, a dimensione sovracomunale, in grado di proporre una progettualità di più ampio respiro, inerente tematiche di particolare importanza socio-culturale, maggiormente radicata sul territorio ed in grado di interagire con tutte le risorse educative presenti; promuovere progetti innovativi dal punto di vista pedagogico, organizzativo, culturale ed inerenti tematiche di particolare importanza socio-culturale; garantire la continuità del sostegno alle scuole dell'infanzia paritarie (comunali e private) quali componenti essenziali del sistema nazionale d'istruzione, sostenendo gli interventi e i progetti di qualificazione e miglioramento sia sotto il profilo degli standard di servizio sia sotto il profilo della qualità della proposta educativa e didattica. attivare forme di valutazione delle esperienze prodotte da parte delle diverse reti di scuole, curando in particolare la raccolta della documentazione relativa ai progetti educativi al fine di favorire trasparenza e scambi di buone prassi; coordinare azioni di raccordo pubblico privato, nell ambito del sistema 0 6 anni, e di collegamento/continuità fra politiche 0-6 e politiche riguardanti il sistema educativo territoriale nel suo complesso. promuovere nell ambito della Conferenza provinciale di cui all art. 46, comma 2 della L.R.12/03, al fine di un efficace programmazione dell offerta e nel perseguimento della generalizzazione della scuola dell infanzia, la diffusione di strumenti per realizzare sistemi unitari di iscrizione o altre forme di raccordo e razionalizzazione della domanda tra diverse tipologie gestionali (scuole statali, comunali e paritarie private); provvedere alla realizzazione di azioni di monitoraggio e controllo sulla finalizzazione degli interventi finanziati attraverso i piani attuativi annuali e conseguentemente predisporre relazioni annuali sul raggiungimento degli obiettivi della programmazione da trasmettere alla Regione. OBIETTIVI Gli ambiti prioritari di intervento individuati dalla Regione Emilia Romagna sono riconducibili alle seguenti azioni: a) dotazione di coordinatori pedagogici, mediante il sostegno ai soggetti gestori privati delle scuole dell infanzia, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, e agli Enti Locali affinché provvedano a dotarsi di queste professionalità; b) realizzazione di interventi di rilevanza regionale attuati direttamente o tramite Enti locali, come previsto nell art. 7 L.R. 26/01;

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