Corso di Formazione Neoassunti in ruolo a.s. 2016/17 «Inclusione sociale e aspetti interculturali»
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1 Corso di Formazione Neoassunti in ruolo a.s. 2016/17 «Inclusione sociale e aspetti interculturali» Istituto Comprensivo Copernico di Corsico (MI) 25 Marzo 2017 orario Conduttore: Jessica jessica.sala@istruzione.it
2 AGENDA del POMERIGGIO Presentazione gruppo (conduttore e docenti) Patto d aula Apertura/rompighiaccio: video + discussione Pillole di teoria Lavoro nel piccolo gruppo: studio di caso Discussione e confronto finale
3 ALUNNO STRANIERO: UNO, NESSUNO, CENTOMILA? Due stimoli per cominciare
4 VIDEO
5 CHI SONO GLI ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA?
6 CHI SONO GLI ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA? Nel 2014 sono state emanate nuove le nuove linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri riconoscendo l importanza di rivedere e rielaborare alcuni aspetti che rendono il mondo dei migranti assai complesso per numero e varietà culturale con susseguente riadattamento delle precedenti linee guida anche alla luce delle buone pratiche messe in atto dalle scuole negli anni tra il 2006 e il 2014
7 CHI SONO GLI ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA? Alunni con cittadinanza non italiana (entrambi i genitori di nazionalità non italiana) Minori non accompagnati (segnalazione all autorità pubblica per affido o adozione o rimpatrio, art. 32 D.lgvo 286/1998) Alunni figli di coppie miste (bilinguismo positivo per l apprendimento)
8 CHI SONO GLI ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA? Alunni con ambiente familiare non italofono Alunni arrivati per adozione internazionale (italiani per norma ma con bisogni di alfabetizzazione Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio alunni adottati 19 dicembre 2014) Alunni rom, sinti e camminanti (nomadi) Studenti universitari con cittadinanza straniera (bassa percentuale) Linee Guida per l accoglienza e l integrazione stranieri Febbraio 2014
9 CHI SONO GLI ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA? Articolo 14 Carta dei diritti europea Ogni individuo ha diritto all'istruzione e all'accesso alla formazione professionale e continua. 2. Questo diritto comporta la facoltà di accedere gratuitamente all'istruzione obbligatoria. 3. La libertà di creare istituti di insegnamento nel rispetto dei principi democratici, così come il diritto dei genitori di provvedere all'educazione e all'istruzione dei loro figli secondo le loro convinzioni religiose, filosofiche e pedagogiche, sono rispettati secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio.
10 Lo stato dell arte dal pdv normativo Legge n. 40 del 6/03/1998 (legge immigrazione) Tutela il diritto di accesso a scuola
11 Lo stato dell arte dal pdv normativo D.lgvo n. 286 del 25/07/1998 TU immigrazione: coordina gli interventi a favore dell accoglienza e dell integrazione in particolare quella scolastica
12 Lo stato dell arte dal pdv normativo DPR n. 394 del 31/08/1999, art. 45 (iscrizione scolastica) Regolamento di attuazione del TU
13 Lo stato dell arte dal pdv normativo Legge n. 189 del 30/07/2002 Procedura di accoglienza degli alunni stranieri
14 Lo stato dell arte dal pdv normativo DPR n. 275 del 8/03/1999, art. 4 (autonomia didattica) Regolamento recante norme sull autonomia delle istituzioni scolastiche
15 Lo stato dell arte dal pdv normativo Legge n. 53 del 2003 Legge n. 59 del 2004 Personalizzazione
16 Lo stato dell arte dal pdv normativo C.M. n. 24 del 1/03/2006 Linee guida per l integrazione degli alunni stranieri
17 Lo stato dell arte dal pdv normativo C.M. n del 19/02/2014 Linee guida per l integrazione degli alunni stranieri
18 Lo stato dell arte dal pdv normativo Documento ottobre 2007 Via italiana per la scuola interculturale e l integrazione degli alunni stranieri MODELLO ITALIANO
19 Lo stato dell arte dal pdv normativo C.M. n. 2 del 8/01/2010 Iscrizioni: fissa il limite massimo del 30% di studenti stranieri nelle classi (possibilità di deroga a cura del Direttore Generale dell USR)
20 DIRITTO E DOVERE ALL ISTRUZIONE I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale hanno diritto-dovere all istruzione e alla formazione, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani, indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno e dal possesso di qualsiasi documentazione. Ai minori non italiani si applica la normativa generale in materia di diritto-dovere all istruzione e alla formazione professionale
21 DIRITTO E DOVERE ALL ISTRUZIONE I minori stranieri privi di documentazione anagrafica o in possesso di documentazione irregolare o incompleta sono iscritti con riserva senza che questo pregiudichi il regolare conseguimento del titolo di studio
22 DIRITTO E DOVERE ALL ISTRUZIONE Gli alunni stranieri vengono inseriti nelle classi per età anagrafica evitando l istituzione di classi composte in misura predominante da stranieri Il Collegio Docenti formula proposte su la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi
23 DIRITTO E DOVERE ALL ISTRUZIONE Il Collegio Docenti definisce l eventuale adattamento dei programmi di insegnamento e l adozione di eventuali interventi individualizzati o per gruppi di alunni per facilitare l apprendimento della lingua italiana
24 DIRITTO E DOVERE ALL ISTRUZIONE L iscrizione può essere richiesta in qualunque periodo dell anno. Il numero degli alunni stranieri non deve superare di norma il 30% del totale degli alunni iscritti per classe e per scuola
25 DIRITTO E DOVERE ALL ISTRUZIONE Italiano come L2 Il Ministero richiama l attenzione sull importanza dei laboratori di italiano L2, sottolineando come un intervento efficace dovrebbe dedicare all italiano L2 circa due ore al giorno per tre/quattro mesi. I modelli intensivi iniziali possono raggruppare gli alunni non italofoni di classi diverse e possono essere organizzati anche in collaborazione con gli Enti Locali
26 DIRITTO E DOVERE ALL ISTRUZIONE Per ragioni finalizzate a promuovere pari opportunità e a rafforzare le competenze dell alunno, possono essere previsti laboratori separati dalla classe ordinaria in orario curriculare valutati caso per caso e volti a rafforzare le competenze in italiano L2
27 L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERIE LA VIA ITALIANA PER LA SCUOLA INTERCULTURALE DEGLI ALUNNI STRANIERI Nel corso degli anni, vari atti e documenti ministeriali hanno sostenuto la scelta forte delle scuole per l integrazione dei bambini «migranti», con la piena affermazione del loro diritto allo studio e l indicazione di percorsi personalizzati (v. protocolli di accoglienza), per non disperdere talenti.
28 LA NORMATIVA RECENTE SUI BES E GLI ALUNNI STRANIERI LA DIRETTIVA BES, tre grandi sotto-categorie: DISABILITÀ DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (a loro volta da distinguere in DSA, deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria e in più, per la comune origine in età evolutiva, ADHD) AREA DELLO SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE (c è riferimento esplicito agli alunni stranieri che non parlano la lingua italiana) Rita Garlaschelli
29 Dis abilità tutte DS A e Dis turbi E volutivi S pec ific i DS A dis turbi s pec ific i del ling uag g io dis turbo della c oordinazione motoria, della dis pras s ia, dis turbo dello s pettro autis tic o lieve A.D.H.D Dis turbo oppos itivo provoc atorio; dis turbo della c ondotta; dis turbi d'ans ia e dell'umore F unzionamento c og nitivo limite c omorbilità A rea dello s vantag g io s oc io-ec onomic o ling uis tic o e c ulturale S vantag g i derivanti da : motivi fis ic i, Motivi biolog ic i, motivi fis iolog ic i motivi ps ic olog ic i, motivi s oc iali Motivi ec onomic i diffic oltà derivanti dalla non c onos c enza della c ultura e della ling ua italiana Interaz ioni tra i motivi
30 Individualizzazione e personalizzazione La Direttiva MIUR e la relativa C.M. richiamano ed estendono a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione degli apprendimenti
31 LA DIRETTIVA QUALI INTERVENTI PER I BES? Il richiamo è alla personalizzazione prevista dalla Legge 53, ma soprattutto alla Legge 170 che «apre un diverso canale di cura educativa» e «concretizza i principi di personalizzazione dei percorsi di studio della legge 53/2003». Si afferma la prospettiva della presa in carico da parte di tutti i docenti curricolari e non solo dell insegnante di sostegno. Si dice che alcune tipologie di disturbi non esplicitati nella legge 170/2010 danno diritto ad usufruire delle stesse misure previste (v. disturbo dello spettro autistico lieve, v. ADHD.) Per alunni con BES è necessario un percorso individualizzato e personalizzato, anche attraverso un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti gli alunni della classe con BES, ma articolato, con la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate. Rita Garlaschelli
32 La Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 LE INDICAZIONI OPERATIVE La Circolare ha messo mano a qualche importante precisazione e dato più stringenti indicazioni. Sono i Consigli di classe a decidere, anche in assenza di certificazione, dove è opportuna e necessaria l adozione della personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative. Possono attivare percorsi didattici personalizzati per il tempo strettamente necessario al superamento del bisogno. I Consigli di classe (o i team docenti) devono monitorare l efficacia degli interventi. Viene rilanciata la progettazione didattico-educativa per es. calibrata sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita, che viene definita più utile di misure dispensative e compensative. Il percorso ipotizzato va esplicitato in un Piano Didattico Personalizzato, che è deliberato dal Consiglio di classe e sottoscritto da DS, docenti e famiglia. Si rinviano alle ordinanze specifiche le indicazioni per gli Esami di Stato Rita Garlaschelli
33 La Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 LE CERTIFICAZIONI I casi di disabilità e di DSA rimangono soggetti a obbligo di certificazione; per altri BES, in assenza di certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe/team verbalizza le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche. L ampliamento delle maglie della certificazione (v. per i DSA quando tarda la certificazione pubblica) viene raccomandato ai consigli di Classe sulla base di considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Viene però richiamato per gli anni terminali il 31 marzo come data limite di presentazione della certificazione da parte delle famiglie (v. Conferenza Stato-Regioni). Lo svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale va individuato sulla base di elementi oggettivi (segnalazioni dei servizi sociali) o di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Per gli alunni stranieri si circoscrive il riconoscimento di BES agli alunni NAI, che non conoscono la lingua, con particolare riferimento a quelli nella fascia anni. Soprattutto per gli stranieri è da monitorare l utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative. La dispensa dalle prove scritte di lingua straniera non si determina se non nei casi previsti dal DM n del 12 luglio Si ricorda che il DPR n. 89 del 2009 consente l utilizzo delle 2 ore di seconda lingua comunitaria per l insegnamento dell italiano agli alunni stranieri. Rita Garlaschelli
34 NOTA prot. n del 22 novembre CHIARIMENTI Viene ribadita la piena responsabilità del Consiglio di Classe cui spetta non di certificare alunni con BES, ma di riconoscere che certe condizioni di difficoltà oggettiva e grave necessitano di interventi specifici. Si sottolinea che non c è obbligo di definire un PDP a fronte di una diagnosi o documentazione clinica presentata dalla famiglia, se il Consiglio di Classe non ravvisa la necessità di un particolare intervento. Sugli alunni stranieri si ribadiscono le indicazione sui NAI. Rita Garlaschelli
35 ATTENZIONE A NON CADERE (pure con finalità apprezzabili) IN DISCRIMINAZIONI! Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri «Gli alunni con cittadinanza non italiana necessitano anzitutto di interventi didattici di natura transitoria relativi all apprendimento della lingua e solo in via eccezionale si deve ricorrere alla formalizzazione di un vero e proprio piano didattico personalizzato (v. nota ministeriale del 22 novembre 2013). Si fa in questo caso riferimento soprattutto agli alunni neo-arrivati ultratredicenni provenienti da paesi di lingua non latina» Rita Garlaschelli
36 LE INDICAZIONI OPERATIVE La distribuzione nelle scuole degli alunni stranieri L accoglienza: l iscrizione ad inizio d anno/ad anno in corso La documentazione: permesso di soggiorno e documenti anagrafici documenti sanitari documenti scolastici La gestione delle iscrizioni Il coinvolgimento e la partecipazione delle famiglie La valutazione: gli esami L orientamento: contrastare i ritardi scolastici L insegnamento dell italiano come lingua seconda: le diverse fasi
37 DOCUMENTAZIONE Anagrafe e permesso di soggiorno Autocertificazione (identità, Codice Fiscale, data di nascita, cittadinanza, ecc ) Minore di 14 anni: rilasciato dai genitori Dai 14 anni compiuti: direttamente dall alunno Iscrizione anche se cittadino irregolare Sanitari Accertamento delle vaccinazioni obbligatorie (certificati) Se privo: invito a presentarsi presso il SSN (ATS o ASST) La mancanza non preclude l ingresso a scuola né la regolare frequenza La famiglia deve comunicare all ATS di competenza la volontà di NON vaccinare il figlio Scolastici Certificazione ad hoc: Pagella Attestati Dichiarazioni Ecc.. In mancanza: - reperimento informazioni da parte dei genitori Il Dirigente Scolastico può prendere contatto con l Autorità diplomatica o consolare italiana che rilascia dichiarazione sul carattere legale della scuola estera di provenienza e sugli studi effettivamente svolti
38 IL PROBLEMA PIU DELICATO: LA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI STRANIERI La normativa vigente (DPR 394/1999, art. 45 e il DPR n.122/2009 «Regolamento sulla valutazione scolastica») prevede che gli alunni con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti all obbligo d istruzione, siano valutati nelle forma e nei modi previsti per i cittadini italiani. Essa consente, comunque, una valutazione che tenga conto dei livelli di partenza, del percorso di apprendimento dei singoli (quindi anche della storia scolastica pregressa) e del raggiungimento delle competenze e dei traguardi di apprendimento «essenziali». La normativa d esame non consente di differenziare formalmente le prove per gli studenti stranieri, ma solo per gli studenti con bisogni educativi speciali certificati o comunque forniti di un piano didattico personalizzato.
39 LA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI STRANIERI Per questi alunni i Consigli di Classe possono decidere di adottare un PDP che dovrà essere accluso alla documentazione d esame. Resta inteso che la dispensa dalle prove scritte di lingua straniera non si determina se non nei casi previsti dal DM n del 12 luglio Si ricorda, tuttavia, che il DPR n. 89 del 2009 consente l utilizzo delle 2 ore di seconda lingua comunitaria nella SS di I grado per l insegnamento dell italiano agli alunni stranieri (vedi Circolare n. 8 del )
40 LA SCHEDA TECNICA INVALSI PROVE NAZIONALI a.s. 2013/2014
41 QUINDI? (1) Diritto a una valutazione periodica e finale trasparente e tempestiva sulla base dei criteri adottati dal Collegio Docenti Assegnazione dei voti espressi in decimi per tutte le discipline di studio e per il comportamento (tranne per le primarie in cui quest ultimo è espresso attraverso un giudizio) Ammissione alla classe successiva e agli Esami di Stato conclusivi del primo ciclo in presenza di voti non inferiori a sei decimi in ciascuna disciplina compreso il comportamento (alla scuola primaria unanimità)
42 QUINDI? (2) Rilascio della certificazione delle competenze Tutte le tutele previste dalla normativa se l alunno è con disabilità (legge 104/1992), con DSA (legge 170/2010) o presenta altre difficoltà ricomprese nella Direttiva del 27 dicembre 2012
43 Esami di Stato Primo ciclo Attenzione ai BES formalizzati con PdP dal CdC (no dispense ma strumenti compensativi) In presenza di notevoli difficoltà comunicative possibile la presenza di mediatori o docenti competenti nella lingua madre dell alunno Accertamento competenze maturate in lingua madre se è stato possibile assicurarle per alcune discipline Secondo ciclo Attenzione ai BES formalizzati con PdP dal CdC (no dispense ma strumenti compensativi) Sono crediti formativi eventuali percorsi di mantenimento e sviluppo della lingua d origine Nel colloquio orale possono essere valorizzati contenuti relativi alla cultura e alla lingua d origine
44 ALCUNE RIFLESSIONI DI SCENARIO La Direttiva sui BES ha creato all interno della scuola effetti contrastanti: attenzione agli studenti che presentano delle difficoltà nell apprendimento; disorientamento rispetto alla modalità (PEI-PDP, obiettivi differenziatiobiettivi minimi...); rischio di avere all interno della classe molti studenti che rientrano nelle aree BES individuate dalla Direttiva. Conferire un ruolo centrale alla progettazione del docente, evitando il rischio che questa venga relegata in secondo piano rispetto al piano riabilitativo. Evitare che gli strumenti (es: la progettazione personalizzata) diventino esclusivamente delle azioni burocratiche invece che facilitatori della azione educativa quotidiana. Avere presente il contesto in cui si opera come insegnanti (poco tempo, poca relazione, complessità ) e quindi cercare soluzioni fattibili. Daniela Strada
45 DOMANDE
46 ORA TOCCA A VOI! BUON LAVORO!!!
47 GRAZIE PER L ATTENZIONE jessica.sala@istruzione.it
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