Tutela della maternità sul posto di lavoro

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Federico Ranieri
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1 Tutela della maternità sul posto di lavoro

2 Tutela della maternità: temi Perché bisogna tutelare la maternità? Basi legali Pericoli Che cosa deve fare l azienda?

3 Perché bisogna tutelare la maternità? Alcuni aspetti legati alla gravidanza: - Peso kg - Baricentro si sposta in avanti - Frequenza cardiaca +20% - Frequenza respiratoria +10% Disturbi trimestre Nausea ++ Bruciore di stomaco + ++ Gambe gonfie e pesanti + ++ Vene varicose + ++ Dolori ai reni + ++ ecc.

4 Perché bisogna tutelare la maternità? Le donne incinte e le madri che allattano sono sensibili alle sollecitazioni fisiche e mentali. Sono esposte a rischi particolari: - contrazioni / disturbi dello sviluppo in caso di sollecitazioni fisiche - malformazioni in caso di esposizione ad agenti chimici o infezioni. È necessaria una protezione particolare in caso di: - sollecitazioni fisiche e stress - carichi da agenti fisici - pericolo di infezione - carichi da agenti chimici.

Basi giuridiche 1 Legge sul lavoro LL (art. 35 segg.), ordinanza OLL 1 (artt. 60-65) e ordinanza OLL 3 (art.

5 Basi giuridiche 1 Legge sul lavoro LL (art. 35 segg.), ordinanza OLL 1 (artt ) e ordinanza OLL 3 (art. 34) - Limitazioni temporali dell occupazione - Requisiti particolari per la postazione di lavoro e l'attività lavorativa - Disposizioni particolari relative al tempo di lavoro durante il periodo dell allattamento Ordinanza sulla protezione della maternità - Criteri per la valutazione dei rischi - Compito del medico (ginecologo) - Sostanze e attività con un potenziale di pericolo elevato per la madre e il bambino

6 Basi giuridiche 2 Legge sulle indennità di perdita di guadagno LIPG (art. 16b segg.) e relativa ordinanza OIPG (art. 23 segg.) - Indennità in sostituzione del salario (assicurazione per la maternità) Codice delle obbligazioni CO (art. 319 segg.) - Protezione economica (pagamento continuato del salario, protezione contro il licenziamento) Legge sulla parità dei sessi (LPar) - Divieto di qualsiasi forma di discriminazione della donna in relazione a una gravidanza attuale, futura o passata

Lavori gravosi e pericolosi Spostamento di carichi pesanti Movimenti e posture che provocano affaticamento precoce Lavori che implicano l esposizione a forze quali urti, scosse o vibrazioni Lavori

7 Lavori gravosi e pericolosi Spostamento di carichi pesanti Movimenti e posture che provocano affaticamento precoce Lavori che implicano l esposizione a forze quali urti, scosse o vibrazioni Lavori che espongono al caldo (al di sopra di +28 C), al freddo (al di sotto di -5 C) o all umidità Rischi da agenti fisici, ad es. rumore 85 db(a) Rischi da agenti chimici (frasi H o frasi R) Rischi biologici (microrganismi secondo l OPLM) Sistemi di organizzazione del tempo di lavoro che implicano forti sollecitazioni

Carichi e posture Spostamento di carichi pesanti - Spostamento regolare di carichi superiori ai 5 kg e spostamento occasionale di carichi superiori ai 10 kg.

8 Carichi e posture Spostamento di carichi pesanti - Spostamento regolare di carichi superiori ai 5 kg e spostamento occasionale di carichi superiori ai 10 kg. - Dal 7 mese di gravidanza le donne incinte non possono più spostare carichi pesanti. Movimenti e posture che provocano affaticamento precoce - Movimenti o posizioni sfavorevoli come quelli per i quali è necessario allungarsi o piegarsi oltre misura, restare in posizione china o accovacciata. - Attività che richiedono posture prolungate fisse senza possibilità di movimento. Lavori che implicano l esposizione a forze esterne quali urti, scosse o vibrazioni

Rischi da agenti fisici Rumore - Il livello di rumore deve rimanere inferiore a 85dB(A). Esempi: Radiazioni ionizzanti - L esposizione deve rimanere al di sotto della dose stabilita.

9 Rischi da agenti fisici Rumore - Il livello di rumore deve rimanere inferiore a 85dB(A). Esempi: Radiazioni ionizzanti - L esposizione deve rimanere al di sotto della dose stabilita. Donne che allattano: nessun lavoro con sostanze radioattive per le quali sussiste il rischio di un incorporazione o di una contaminazione (possono essere nocive per il lattante allattato al seno). Radiazioni non ionizzanti - Ad es. campi elettromagnetici di forni a induzione o piani di cottura a induzione professionali. Rispettare i valori limite!

10 Rischi da agenti chimici Occorre garantire che l esposizione a sostanze pericolose non sia pregiudizievole per la madre e il bambino. Si devono rispettare i valori limite di esposizione conformemente alla lista della Suva. Sono considerate particolarmente pericolose: - le sostanze da H340 a H373 o una loro combinazione (cancerogeno, mutageno o tossico per il ciclo riproduttivo) Si tratta delle sostanze con il simbolo «Pericoloso per la salute», alle quali si aggiungono quelle con la frase di pericolo H Mercurio e suoi derivati - Inibitori di mitosi - Monossido di carbonio - Piombo e suoi derivati - Atmosfera povera di ossigeno

11 Rischi da agenti biologici Le donne incinte sono particolarmente a rischio di infezioni - Difese immunitarie indebolite - Un infezione può causare aborto, natimortalità, malformazioni, disturbi dello sviluppo o malattie del bambino anche dopo il parto - Protezione più efficace immunizzazione

Rischi da microrganismi Microrganismi dei gruppi 2-4 secondo l OPLM - Nell ambito della valutazione dei rischi si devono determinare i rischi per la salute tenendo conto delle attività svolte, dello

12 Rischi da microrganismi Microrganismi dei gruppi 2-4 secondo l OPLM - Nell ambito della valutazione dei rischi si devono determinare i rischi per la salute tenendo conto delle attività svolte, dello stato immunitario della collaboratrice e delle misure di protezione adottate. - Occorre garantire che l esposizione non sia pregiudizievole per la madre e per il bambino. Non è ammessa la manipolazione di microrganismi del gruppo 2 dannosi per il feto (ad es. virus della rosolia, toxoplasmosi) e microrganismi dei gruppi 3 e 4, tranne se è dimostrato che la collaboratrice è sufficientemente immunizzata.

Periodi di lavoro e di riposo Durante la gravidanza, dalla nona alla sedicesima settimana dopo il parto e nel periodo dell allattamento una donna può essere occupata solo con il suo consenso.

13 Periodi di lavoro e di riposo Durante la gravidanza, dalla nona alla sedicesima settimana dopo il parto e nel periodo dell allattamento una donna può essere occupata solo con il suo consenso. Non può lavorare più di nove ore al giorno. Non può lavorare tra le 20:00 e le 06:00 nelle otto settimane precedenti il termine previsto per il parto. Durante la gravidanza e il periodo dell allattamento non può prestare lavoro notturno o a turni in caso di: - attività pericolose o gravose - sistema a turni pregiudizievole per la salute (rotazione in senso inverso, più di tre notti di lavoro consecutive). In questo periodo il datore di lavoro deve, per quanto possibile, offrire alla collaboratrice un occupazione equivalente tra le 06:00 e le 20:00.

14 Che cosa deve fare l azienda? Incaricare un esperto competente di effettuare una valutazione dei rischi. Al momento dell assunzione, informare le collaboratrici: - sulle norme giuridiche da considerare in caso di gravidanza - sui pericoli potenziali (basandosi sulla valutazione dei rischi). Chiedere alle collaboratrici di comunicare il più rapidamente possibile una gravidanza presunta o accertata. - Valutare e discutere eventuali rischi se la collaboratrice continua a svolgere la propria mansione. - Il rischio di danni alla salute del nascituro è più alto nei primi tre mesi di gravidanza.

15 Che cosa deve fare l azienda? Adottare eventuali misure di protezione. Fornire la valutazione dei rischi alla collaboratrice affinché la consegni al proprio medico (ginecologo) che deciderà in merito alla capacità lavorativa. Se la valutazione dei rischi evidenzia attività pericolose o gravose, la donna in gravidanza o la madre che allatta deve essere trasferita in un posto di lavoro equivalente privo di rischi.

Concedere alle collaboratrici il tempo necessario per allattare o pompare il latte.

base ai seguenti criteri: - per una durata del lavoro giornaliero fino a 4 ore: almeno 30

16 Che cosa deve fare l azienda? Offrire alle donne in gravidanza e alle madri che allattano la possibilità di stendersi. Concedere alle collaboratrici il tempo necessario per allattare o pompare il latte. Nel primo anno di vita del bambino, l allattamento va computato come tempo di lavoro in base ai seguenti criteri: - per una durata del lavoro giornaliero fino a 4 ore: almeno 30 minuti - per una durata del lavoro giornaliero superiore a 4 ore: almeno 60 minuti - per una durata del lavoro giornaliero superiore a 7 ore: almeno 90 minuti.

17 Altre informazioni Ordinanza sulla protezione della maternità Pubblicazione Seco: Maternità Protezione delle lavoratrici AEH Zentrum für Arbeitsmedizin, Ergonomie und Hygiene AG

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