INDICE. Normativa di riferimento. Premessa. Caratteri geologici generali. - Quadro geomorfologico territoriale. - Quadro stratigrafico territoriale

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1 INDICE Normativa di riferimento Premessa Caratteri geologici generali - Quadro geomorfologico territoriale - Quadro stratigrafico territoriale - Quadro tettonico territoriale - Bibliografia Ubicazione e Rilevamento geologico-tecnico Indagini geognostiche Ricostruzione stratigrafica del sottosuolo - Definizione delle unità litotecniche Parametri fisico-meccanici dei terreni Sismicità Approccio sito-dipendente - Categoria del sottosuolo - Stima della pericolosità sismica Caratteri Idrogeologici del sito Vincoli Pericolosità e Fattibilità del Piano Regolatore Prescrizioni e Conclusioni 1

2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto Ministeriale Norme Tecniche per le costruzioni e riclassificazione sismica ai sensi dell All.1) dell O.P.C.M. n.3274/2003 Decreto Ministeriale Testo Unitario - Norme Tecniche per le Costruzioni Legge , n.77 entrata in vigore delle norme Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio Circolare 2 febbraio Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Pericolosità sismica e Criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale. Allegato al voto n. 36 del Eurocodice 8 (1998) Indicazioni progettuali per la resistenza fisica delle strutture Parte 5: Fondazioni, strutture di contenimento ed aspetti geotecnici (stesura finale 2003) Eurocodice 7.1 (1997) Progettazione geotecnica Parte I: Regole Generali. - UNI Eurocodice 7.2 (2002) Progettazione geotecnica Parte II: Progettazione assistita da prove di laboratorio (2002). UNI Eurocodice 7.3 (2002) Progettazione geotecnica Parte II: Progettazione assistita con prove in sito(2002). UNI Ministero Dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Decreto 5/07/ Elenco delle zone di protezione speciale (ZPS) classificate ai sensi della direttiva 79/409/CEE. Leggi regionali Circolare assessorato alle Opere Pubbliche Settore Lavori Pubblici 11/11/2005 Entrata in vigore del D.M. 14/09/2005 Norme Tecniche per le costruzioni e riclassificazione sismica Deliberazione della Giunta Regionale 27/04/2004, n.597 L.R. 20/00 O.P.C.M. 3274/03 Individuazione delle zone sismiche del territorio regionale e relativi adempimenti Recepimento O.P.C.M. 3333/04 e conseguente rettifica della deliberazione G.R. n. 153/04 Avviso Regione Puglia Servizio LL.PP. D.M. 14/01/2008 Legge Regionale 9/12/2002, n.19 Istituzione dell Autorità di Bacino della Puglia Ordinanze Autorità di Bacino nazionale, regionale o interregionale Piano Territoriale di Coordinamento Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico PREMESSA Il progetto prevede la costruzione di un opificio e relativi uffici, secondo lo schema costruttivo illustrato nell elaborato di progetto redatto dall Arch. Raffaele Cataldi. Il sito è ubicato in agro del comune di Gravina, percorrendo la S.P.137, NCT Fg.85 p.lle (fig.1). La presente relazione è redatta per conto di PAN SYSTEM S.r.l. sede legale S.P.230 Km , (P.iva: 2

3 ) in qualità di committente e proprietario del progetto richiesto. Poiché trattasi di una costruzione con funzioni private, sulla scorta del D.M la Classe d Uso, come meglio specificato oltre, è la Classe II (NTC ). L opificio insisterà su una superficie coperta di mq. circa, sarà composto da un piano fuori terra, gli uffici occuperanno una superficie di circa 100 mq.. Questa relazione, pertanto, seguendo i dettami della norma vigente e dello stato dell arte è finalizzata alla costruzione del modello geologico, che è imprescindibile per la redazione del successivo modello geotecnico, facente parte della relazione d opera geotecnica. Nel corso dei sopralluoghi compiuti nella zona di indagine, è stato eseguito il rilievo geologico di superficie necessario per stabilire la natura ed i rapporti stratigrafici tra le formazioni affioranti e per individuare le eventuali problematiche tecniche connesse al progetto in elevazione. I risultati di detti rilievi sono esposti e commentati nel corso della relazione, all uopo corredata di carta e sezione geologica e colonna litostratigrafica. Inoltre, lo studio comprende la determinazione dei parametri geotecnici e sismici del sito. Il presente studio si riferisce al mese di febbraio CARATTERI GEOLOGICI GENERALI Quadro geomorfologico territoriale Nel Foglio geologico 188 Gravina in Puglia è rappresentata quella porzione della penisola italiana posta a cavallo tra le regioni pugliese e lucana, ciò si esplica significativamente anche dal punto di vista geologico. All altipiano calcareo si contrappone a SO l esteso ed ampio bacino del medio Bradano (Fossa Bradanica p.p ovvero Fossa premurgiana). Il paesaggio è quello caratteristico delle colline argillose meridionali. E dominato infatti ora da rilievi poco pronunciati che si susseguono in strette e lunghe dorsali con pendici dolcemente ondulate e modellate a formare gobbe cupoliformi, ora da rilievi fortemente delineati in isolate alture a pendici anche notevolmente acclivi. Estesi tratti dei loro versanti sono aggrediti da fenomeni di dissesto e franosi. Il contrasto tra queste zone e quelle stabili è messo in risalto dal rivestimento vegetale. Fra le zone collinari si interpongono le vallecole e le valli terrazzate dei corsi d acqua, fra le quali risaltano quella larga ed estesa del Fiume Bradano e quelle minori del T. Basentello e del T. Roviniero. La fisionomia del paesaggio si completa con la scarsità di una idrografia superficiale e con l accentramento dei centri abitati sulle sommità dei rilievi. Il passaggio dalle Murge Alte alla Fossa bradanica è segnato dal ciglione di una scarpata, abbastanza netto e spesso assai ripido, intaccato trasversalmente da numerosi solchi d incisione torrentizi, alcuni ancora parzialmente attivi. Le condizioni geomorfologiche sono ovviamente diverse a seconda che si prendano in considerazione i terreni rigidi calcarei delle Murge o le più molli e plastiche formazioni del bacino bradanico. Le regioni argillose sono modellate da valli e vallecole più o meno profonde, originate dallo scorrimento delle acque superficiali dei periodi a piovosità concentrata, e caratterizzate da una marcata franosità dipendente dall accentuarsi e dall approfondirsi dei solchi di erosione. Nelle regioni murgiane e pedemurgiane, dove il substrato è quello roccioso dei calcari o delle calcareniti, si nota generalmente un andamento geologico tabulare che, tranne nell area di scarpata, conferisce una marcata 3

4 stabilità a tutta l area, e nel contempo favorisce lo scorrimento profondo delle acque piovane con conseguente deficienza di una idrografia superficiale delineata. I Calcari delle Murge formano un altopiano a quota mt. 500 circa, in parte spianato da un antica abrasione marina. I bruschi e talora netti salti di livello, non superiori di solito ad una decina di metri, che si mettono in evidenza nella piatta morfologia del terreno, sono dovuti a piani di faglia che hanno abbassato a gradini i Calcari verso occidente. Le depressioni strutturali della roccia in posto sono a luoghi mascherate dalla terra rossa bauxitica che si accumula in superficie. Nell area di affioramento dei Tufi di Gravina, la morfologia è molto tranquilla. La loro disposizione tabulare, l assetto spesso in clinostratificazione verso la valle del Bradano e la loro resistenza alle azioni erosive, ha determinato forme poco o nulla pronunciate, ampi tratti pianeggianti e versanti debolmente inclinati. In questi terreni caratteristiche sono le Gravine, profondi solchi d erosione, a decorso talora molto tortuoso, che in alcuni punti giungono ad incidere i sottostanti calcari cretacei. Questa condizione morfologica si osserva al T. Gravina alla periferia Ovest del centro abitato di Gravina in Puglia. Quadro stratigrafico territoriale Le formazioni dell area in esame possono essere raggruppate come segue: Formazioni calcaree delle Murge; sono formazioni di ambiente neritico, per lo più fossilifere, in grande maggioranza di età cretacica, sono in affioramento nella parte a NE del Foglio 188; Formazioni della Fossa Bradanica, sono formazioni detritiche (sabbie, argille, in subordine calcareniti) di ambiente neritico nella parte inferiore, continentali nella parte alta; occupano la depressione topografica tra le Murge e l Appennino meridionale, rappresentano il prodotto di una breve ingressione marina, terminata con alluvionamento ed episodi lacustri; l età è pleistocenica, spingendosi fino al Pliocene nella parte sub-occidentale del Foglio. Formazioni delle Murge Calcare di Bari (C 7-6 ) Si rinviene nella parte NE del Foglio 188, con uno spessore complessivo affiorante di circa 200 m. E costituito da calcari finemente detritici biancastri in grossi banchi e calcari analoghi in strati sottili, detti localmente calcari a chiancarelle. I dati paleologici inducono ad attribuire al Turoniano- Cenomaniano la porzione di serie affiorante nel Foglio 188. Calcare di Altamura (C 10-8 ) Il contatto tra il Calcare di Bari ed il Calcare di Altamura è concordante. Lo spessore complessivo della serie è di 840 m. Il Calcare di Altamura è costituito in prevalenza da calcari chiari a grana generalmente fine, talora leggermente dolomitici, di solito in grossi banchi; contiene intercalazioni di calcari a foraminiferi e livelli brecciformi a cemento ocraceo o rossastro. Il Calcare di Altamura rappresenta il deposito di un mare sottile, nel quale si formava un banco calcareo omogeneo soggetto a ripetute emersioni. Formazioni della Fossa bradanica 4

5 Calcareniti di Gravina (Q c c) E una calcarenite di colore giallo chiaro, con abbondanti fossili marini e un conglomerato calcareo alla base. Giace in discordanza angolare sui calcari del gruppo delle Murge e affiora lungo tutto il corso del T. Gravina. Lo spessore varia alquanto e raggiunge valori massimi di circa 60 m. a Matera. Verso SO le calcareniti passano eteropicamente alle Argille. Sono atribuite temporalmente al Calabriano. Argille di Gravina (Argille subappennine) (Q c a) Argille azzurre con fossili marini. Fanno seguito in concordanza alle Calcareniti di Gravina, sono molto simili alle comuni argille azzurre pliopleistoceniche delle regioni collinari al piede dell Appennino. Verso l alto del complesso argilloso le lenti sabbiose intercalate diventano sempre più numerose sino ad avere la prevalenza sulle argille stesse, verso la parte bassa delle argille, invece, non è raro rinvenire lenti conglomeratiche al passaggio con la serie sottostante. Ai margini della Fossa Bradanica lungo il contatto con i Calcari delle Murge, le Argille passano eteropicamente alle Calcareniti di Gravina. Sabbie di Monte Marano (Q c s) La serie marina della Fossa bradanica si chiude verso l alto con un livello di sabbie calcareo-quarzose gialle con abbondanti fossili marini. Frequenti sono gli straterelli di calcare polverulento e le concrezioni calcaree, nodulari allungate e digitiformi. Lo spessore non supera i 60 m., l età è riferibile al Pleistocene. Conglomerato di Irsina (Q c cg q 1 cg) Questo conglomerato rappresenta la chiusura del ciclo sedimentario pliocenico-calabriano, con definitivo interramento del mare. Termina in alto con una superficie piana, tuttora evidente nella morfologia. E costituito da ciottoli di medie dimensioni, arrotondati o poco appiattiti, con frequenti lenti sabbiose e più rare lenti argillose (q 1 cg). La stratificazione è irregolare e fortemente inclinata, dominano le immersioni verso SE e SSE. Il colore è in prevalenza ocraceo; i ciottoli hanno composizione assai varia, sono stati riconosciuti calcari marnosi del Flysch, calcari selciferi, brecciole nummulitiche, arenarie ed altre componenti del complesso appenninico. Lo spessore è assai variabile da m. a Irsina, molto minore in prossimità di Gravina, dove talora si riduce a meno di un metro. L età può essere attribuita al Villafranchiano superiore. Sabbie dello Staturo (q 1 s) Argille calcigne (q 1 a) Conglomerati, sabbie ed argille di origine lacustre e fluvio-lacustre Alluvioni terrazzate di ambiente fluvio-lacustre (fl) Alluvioni terrazzate f 1, f 2, f 3 ) Alluvioni terrazzate recenti (a 1 ); depositi limno-fluviali (a) 5

6 Alluvioni attuali e di golena (a 2 ) Detriti (dt) e coni di deiezione Quadro tettonico territoriale Gli stili tettonici individuati nella regione sono tre. Il primo di essi interessa lo zoccolo rigido calcareo cretacico; il secondo la serie plastica del Flysch della zona SO del Foglio 188; il terzo, molto diverso e del tutto indipendente dai primi, le formazioni plio-pleistoceniche. I calcari delle Murge sono corrugati in pieghe a largo raggio, sono fagliati ed hanno una vergenza generale verso SO, si osservano in molti luoghi delle contropendenze. La potenza dei Calcari del Cretacico sembra essere assai maggiore del reale perché un fascio di faglie sub parallele, dirette da NO a SE e con i piani che, di solito, si immergono verso SO, suddivide la formazione calcarea in tanti blocchi ognuno dei quali è a quota inferiore rispetto a quello che lo precede verso SE. Una parte di questi blocchi è ricoperta da sedimenti di età più giovane. I sedimenti pliocenico-calabriani giacciono in una grande e blanda sinclinale il cui asse è diretto NO-SE. Le inclinazioni, escluse alcune eccezioni, sono talmente deboli che al centro e nella parte alta della serie si raggiunge la quasi orizzontalità. Gli ultimi sedimenti della Fossa Bradanica, pur essendo stati notevolmente sollevati, sono rimasti quasi indisturbati. La superficie di colmamento che chiude il terrazzo di Irsina si trova a poco più di 600 m. di altezza a S di Irsina (M. Verreto, 634 m.) e degrada a circa 440 m. presso Gravina. Tutto ciò fa desumere che tra l Appennino Meridionale e le Puglia esiste una profonda fossa tettonica con asse NO-SE, riempita da materiali fluitati da correnti di torbida e dislocati per frane sottomarine ed articolata a sua volta in fosse di minore importanza. Dati di letteratura Il sottosuolo geologico, costituito da depositi sabbiosi e argillosi e dal substrato calcarenitico e calcareo, è stato ampiamente studiato dallo scrivente, che ha acquisito informazioni su tali terreni, da numerose campagne geognostiche eseguite nelle circostanze, nonché i dati riportati nella copiosa letteratura scientifica prodotta sulla geologia delle Murge e della Fossa Bradanica (vedi bibliografia). BIBLIOGRAFIA A. AZZAROLI U. PERNO B. RADINA Note illustrative della Carta Geologica d Italia - Foglio Geologico 188 Gravina in Puglia. CIARANFI N. PIERI P. RICCHETTI G. (1994), Linee di costa e terrazzi marini pleistocenici nelle Murge e nel Salento: implicazioni neotettoniche ed eustatiche. Soc. Geol. It. 77 a Riun. Est. Congr. Naz., 23 Sett. 1 Ott CIARANFI N. PIERI P. RICCHETTI G. (1988), Note alla carta geologica delle Murge e del Salento (Puglia centromeridionale). Mem. Soc. Geol. It., Vol. 41, pp CIARANFI N. LUPERTO SINNI E. MONELLI F. PIERI P. RICCHETTI G. (1988). Geodinamica ed evoluzione sedimentaria e tettonica dell Avampaese apulo. Mem. Soc. Geol. It., Vol. 41, pp D'ALESSANDRO A. IANNONE A. (1983), ''Prime considerazioni sedimentologiche e paleoecologiche su alcune sezioni della Calcarenite di 6

7 Gravina (Pleistocene) nei pressi di Monopoli''. Studi geologici e geofisici sulle regioni Pugliese e Lucana, C.N.R. XXVII. DE DOMINICIS A. MAZZOLDI G. ( 1987). Interpretazione geologica strutturale del margine orientale della Piattaforma Apula. Mem. Soc. Geol. It., Vol. 38, pp TROPEANO M. (1994), ''La calcarenite di Gravina. Un ''marker'' sedimentario nell'evoluzione dell'avanfossa adriatica meridionale''. ''Geologia delle aree di avampaese, Soc. Geol. It., 77 a Riun. Est. - Congr. Naz., 23 Sett. - 1 Ott UBICAZIONE E RILEVAMENTO GEOLOGICO-TECNICO Il rilevamento geologico di superficie è servito per focalizzare sull area di sedime dell opera da realizzare ed inquadrarla nel contesto geologico generale e territoriale. L area interessata dal progetto, è catastalmente censita al NCT Fg.85 P.lle Gravina in Puglia (fig.1). La zona di indagine è ubicata a circa 3 Km. dal centro abitato di Gravina in Puglia, percorrendo la S.P.137 per Corato al Km L ubicazione geografica ai margini dell Avanfossa Bradanica è caratterizzata da ripiani aventi morfologia generalmente pianeggiante con lievi forme collinari. L area è situata ai margini del bacino dell Avanfossa Bradanica ed è vicina alla catena murgiana, perciò pur essendo ad una quota altimetrica più bassa, subisce l influenza climatica di tale elemento morfologico che si innnalza 3-4 Km. più a Nord. L area rientra nella tavoletta Gravina in Puglia II NE del Foglio 188 della Carta 1: dell I.G.M. Gravina in Puglia. Le coordinate UTM decimali del sito sono: N; E. Il piano campagna è situato ad una quota media di circa 400 mt. s.l.m. L aspetto morfologico della zona in studio è di tipo pianeggiante con presenza di forme d erosione prodotte dalle acque di ruscellamento a carattere torrentizio. La vegetazione è principalmente di tipo erbaceo, la copertura arborea invece risulta scarsa. La morfologia dell area non presenta fenomeni di tipo dislocativo a carattere franoso, gli unici movimenti che si possono innescare nella zona sono di tipo verticale a causa di cedimenti indotti da sovraccarichi di tipo concentrato. Dall esame delle condizioni geomorfologiche del sito, si rileva che l intervento si inserisce correttamente nel contesto dello Strumento Urbanistico vigente (P.R.G. zona E1), non vi sono, elementi di rischio geologico, idrogeologico e ambientale. Da tenere presente è l incidenza del fattore sismico, tale area, infatti, ricade secondo la riclassificazione sismica 2003 in zona sismica 3. 7

8 Fig. 1 Stralcio catastale Scala 1:4000 Area di studio 8

9 INDAGINI GEOGNOSTICHE Per focalizzare sulla litologia dell area di studio, ed in particolare sul terreno di fondazione, si è analizzato uno scavo eseguito nell area di sedime. Inoltre, è stata effettuata una indagine geofisica nel sottosuolo condotta con strumentazione geoelettrica, attraverso 2 stendimenti incrociati di 40 mt. ciascuno, sul terreno di fondazione spinta sino a 8,00 mt. di profondità per poter analizzare un volume di terreno soggetto ai carichi indotti dalla costruzione (volume significativo), (fig.2). Per le indagini geognostiche si è fatto riferimento ad indagini eseguite nei pressi del sito, e con caratteristiche geologiche e stratigrafiche del tutto analoghe a quelle del sito in esame. Le indagini geognostiche di riferimento, volte alla ricostruzione lito-stratigrafica del sottosuolo ed alla caratterizzazione fisico-meccanica dei terreni individuati, consistono in: indagine geofisica con strumentazione geoelettrica PASI misure sismiche con metodo MASW Prove di laboratorio RICOSTRUZIONE STRATIGRAFICA DEL SOTTOSUOLO La diretta osservazione dei terreni affioranti eseguita durante il rilevamento geologico dell area di intervento e le ricostruzioni lito-stratigrafiche derivate dalle prove geognostiche e geofisiche, hanno consentito il raggiungimento di una sufficiente definizione del quadro litologico e stratigrafico del sottosuolo in esame. DEFINIZIONE DELLE UNITA LITOTECNICHE I dati elaborati sono rappresentati nella sezione geologica fig.3. Si riporta di seguito la successione litostratigrafica dall alto verso il basso: - terreno argilloso; - Calcare fratturato di colore grigio-biancastro, con presenza di fratture (le fratture risultano riempite da terreno rossastro) e cavità di varia entità che diminuiscono andando in profondità, si trova subito al di sotto delle Calcareniti, talvolta nella parte alta dell area (Nord-Est), direttamente al di sotto dei limi argillosi. La potenza di tale litostrato è rilevante, si presume che sia di molte decine di metri. Volendo inquadrare tale litotipo nel contesto geologico regionale si può senz altro dire che esso rappresenta un lembo residuale in affioramento dei calcari murgiani affioranti più ad Nordest. 9

10 Colonna litostratigrafica Fig. 2 0,00 mt. p.c. Sito di progetto - terreno argilloso - 3,00 mt. - calcare fratturato 10

11 SISMICITÀ APPROCCIO SITO DIPENDENTE L'Ordinanza O.P.C.M. n del riclassifica l intero territorio nazionale. In tale quadro il Comune di Gravina in Puglia, ricade in zona sismica 3. Si riporta la tabella ove ciascuna zona è individuata secondo valori di accelerazione di picco orizzontale del suolo ag, con probabilità di superamento del 10% in 50 anni. zona sismica Accelerazione orizzontale con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni [a g /g] Accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico [a g /g] 1 > < Con l'entrata in vigore del D.M. 14 gennaio 2008, infatti, la stima della pericolosità sismica viene definita mediante un approccio sito dipendente e non più tramite un criterio zona dipendente. L azione sismica di progetto in base alla quale valutare il rispetto dei diversi stati limite presi in considerazione viene definita partendo dalla pericolosità di base del sito di costruzione, che è l elemento essenziale di conoscenza per la determinazione dell azione sismica. Le misure sismiche con tecnica Down-Hole hanno consentito di ottenere i seguenti valori: Sondaggio S1 VS 30 = 450 m/sec Categoria del sottosuolo Poiché la velocità media delle onde di taglio nei primi trenta metri, partendo dalla profondità di -2,00 mt. da piano campagna, quota dell intradosso della fondazione di progetto, è risultata pari a 450 m/sec e congruente con la descrizione stratigrafica secondo la tab. 3.2.II delle NTC 2008, il sito in esame ricade, quindi, nella categoria di sottosuolo B 11

12 Cc = coeff. F (Categoria sottosuolo) Stima della pericolosità sismica Per la stima della pericolosità sismica, si determina il valore di ag (accelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido). Per tale determinazione è necessario conoscere le coordinate geografiche decimali dell'opera da verificare. 12

13 Coordinate WGS84 latitudine: N longitudine: E Si determina, quindi, la maglia di riferimento in base alle tabelle dei parametri spettrali fornite dal ministero e, sulla base della maglia interessata, si determinano i valori di riferimento del punto come media pesata dei valori nei vertici della maglia moltiplicati per le distanze dal punto. Individuazione dei nodi del reticolo di riferimento Siti di riferimento Sito 1 ID: Lat: 40,8476Lon: 16,3984 Distanza: 2697,232 Sito 2 ID: Lat: 40,8459Lon: 16,4644 Distanza: 3069,057 Sito 3 ID: Lat: 40,7959Lon: 16,4621 Distanza: 5640,060 Sito 4 ID: Lat: 40,7977Lon: 16,3961 Distanza: 5444,915 Otteniamo 3 valori: ag (g/10), F0 e Tc* definiscono le forme spettrali. Successivamente si valuta il valore di Amax (accelerazione massima attesa al sito) Amax = ag Ss St 13

14 Si determinano, infine, i coefficienti sismici orizzontale e verticale Kh = ßs Amax /g Kv = 0.5 Kh 14

15 TIPO DI COSTRUZIONE 2 VITA NOMINALE VN >50 anni CLASSE D USO II COEFFICIENTE D USO CU 1,0 VITA DI RIFERIMENTO VR = VN CU VR 50 anni Sito in esame. Coordinate ED50 latitudine: 40, longitudine: 16, Classe: 2 Vita nominale: 50 Siti di riferimento Sito 1 ID: Lat: 40,8476Lon: 16,3984 Distanza: 2697,232 Sito 2 ID: Lat: 40,8459Lon: 16,4644 Distanza: 3069,057 Sito 3 ID: Lat: 40,7959Lon: 16,4621 Distanza: 5640,060 Sito 4 ID: Lat: 40,7977Lon: 16,3961 Distanza: 5444,915 Parametri sismici Categoria sottosuolo: B Categoria topografica: T1 Periodo di riferimento: 50anni Coefficiente cu: 1 Operatività (SLO): Probabilità di superamento: 81% Tr: 30 [anni] ag: 0,036 g Fo: 2,512 Tc*: 0,267 [s] Danno (SLD): Probabilità di superamento: 63% Tr: 50 [anni] ag: 0,045 g Fo: 2,499 Tc*: 0,313 [s] Salvaguardia della vita (SLV): Probabilità di superamento: 10% Tr: 475 [anni] ag: 0,109 g Fo: 2,613 Tc*: 0,438 [s] Prevenzione dal collasso (SLC): 15

16 Probabilità di superamento: 5% Tr: 975 [anni] ag: 0,138 g Fo: 2,679 Tc*: 0,453 [s] Coefficienti Sismici SLO: Ss: 1,200 Cc: 1,430 St: 1,000 Kh: 0,009 Kv: 0,004 Amax: 0,427 Beta: 0,200 SLD: Ss: 1,200 Cc: 1,390 St: 1,000 Kh: 0,011 Kv: 0,005 Amax: 0,533 Beta: 0,200 SLV: Ss: 1,200 Cc: 1,300 St: 1,000 Kh: 0,031 Kv: 0,016 Amax: 1,282 Beta: 0,240 SLC: Ss: 1,200 Cc: 1,290 St: 1,000 Kh: 0,040 Kv: 0,020 Amax: 1,618 Beta: 0,240 L accelerazione massima Amax è fornita in m/s 2 Dal valore nominale di ag (g), accelerazione orizzontale massima attesa al sito, si passa ad ag (m/s 2 ) moltiplicando per (SLV) ag = g x 9.81 = m/s 2 L accelerazione massima amax è data da ag * S Con ag = m/s 2 S = 1.20 (in questo caso) Amax = m/s 2 16

17 CARATTERI IDROGEOLOGICI DEL SITO Dal punto di vista idrogeologico l area in esame è caratterizzata dalla presenza di terreni con diverso grado di permeabilità e quindi diversamente condizionanti la circolazione idrica nel sottosuolo Il sistema idrografico principale della zona ad Ovest dell area di studio, è essenzialmente rappresentato dal corso del Torrente Gravina e da quello dei suoi canali affluenti. I rivoli secondari seguono più o meno un andamento subperpendicolare a quello del torrente, con direzione SO-NE, i rivoli mostrano sezioni diverse a seconda dei terreni attraversati. Gli stessi corsi d acqua presentano sensibili variazioni di portata durante l anno, in relazione soprattutto alle precipitazioni: come noto scarse nei mesi estivi e più frequenti e abbondanti nei mesi autunnali e invernali. In corrispondenza dei periodi di pioggia sui terreni di copertura si ha un aliquota del volume delle precipitazioni che in presenza di terreni a carattere prevalentemente argilloso, ruscella in superficie, mentre la dove i terreni superficiali assumono carattere più sabbioso, si infiltra dando origine ad una falda con escursioni del livello piezometrico di carattere stagionale. Nell area in esame, l idrografia superficiale non è molto sviluppata, si può dire che vi è preponderanza di caratteri morfologici indicanti un deflusso sotterraneo delle acque. L area non presenta un sistema idrografico delineato da corsi d acqua e/o torrenti, in quanto la natura permeabile del substrato, predilige un deflusso sotterraneo delle acque. Rocce permeabili per fessurazioni e carsismo La permeabilità per fessurazione e carsismo è tipica delle rocce carbonatiche (Calcari di Altamura), le quali pur essendo praticamente impermeabili alla scala del campione, attraverso i giunti di stratificazione e le fratture, presentano forti fenomeni di infiltrazione e di deflusso sotterraneo che possono a loro volta dar luogo a fenomeni di dissoluzione chimica (carsismo), con la formazione di grosse cavità sotterranee. Il ruolo idrostrutturale di tale litotipo è di acquifero, tanto che, laddove il calcare risulta molto fratturato e carsificato, è sede di una cospicua falda idrica di base. Il valore della permeabilità è compreso tra: K= cm/sec cm/sec Nell area d intervento esiste un acquifero inferiore (falda profonda) che dai dati desunti dalla bibliografia risulta in pressione e a profondità superiori a 100 mt. dal piano campagna; nella zona non ci sono pozzi nelle vicinanze o comunque da poter mettere in relazione con la falda suddetta. Per tali motivi le opere in oggetto non saranno in nessun modo interessate dalla falda. VINCOLI L area non ricade in zona a vincolo idrogeologico (PAI), non è soggetta alle prescrizioni di parametrizzazione dei terreni e verifiche di stabilità, nonché verifiche di fronti di scavo, trincee e riporti. Non vi sono, elementi di rischio geologico, idrogeologico e ambientale. 17

18 PERICOLOSITA E FATTIBILITA Per la definizione della Pericolosità e della Fattibilità si è fatto riferimento rispettivamente al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico. Sia sotto il profilo della pericolosità geologica che per quanto concerne la pericolosità idraulica, l area di interesse non risulta essere perimetrata. Per la Fattibilità, non è possibile assegnare una classe, in quanto non esiste ancora il piano territoriale di fattibilità. PRESCRIZIONI E CONCLUSIONI - le indagini indicano sostanzialmente che l area da edificare è collocata in una zona dove sotto il terreni argillosi aventi una profondità di circa 3,00 mt., è presente un potente banco di Calcari, che nella parte superiore si presentano fortemente fratturati; - non vi sono elementi ostativi e/o per l esecuzione dell opera. In fase esecutiva, si consigliano i seguenti accorgimenti: - le fondazioni saranno del tipo diretto, ossia a plinti poggiati direttamente sui calcari; - in ogni caso i plinti saranno collegati da travi di collegamento, adeguatamente progettate ed armate a rendere l intera fondazione rigida e resistente agli eventuali cedimenti differenziali; - le acque superficiali di ruscellamento devono essere opportunamente canalizzate in modo da evitare infiltrazioni e ristagni idrici al livello e sotto i piani fondali; - si assume un valore di portanza del terreno fondazionale (calcare) di = 3,00 Kg/cm 2 ; - misure sismiche con tecnica MASW hanno consentito di ottenere il valore VS 30 = 450 m/sec, secondo la classificazione sismica delle terre e rocce, D.M. 14/09/2005, il terreno di fondazione è di tipo B ; - il valore dell accelerazione massima attesa sul sito è Amax = m/s 2. Gravina in Puglia 18 febbraio 2013 Allegati : Carta e Sezione Geologica Stralcio Tavoletta IGM Stralcio plano-altimetrico IL GEOLOGO 18

19 CARTA E SEZIONE GEOLOGICA 1: Legenda Argille di Gravina Q c a Calcarenite di Gravina Q c c Calcare di Altamura C 7-6 Serra Carvotta area di studio Murgetta 1

20 TAVOLETTA IGM 1: SIC/ZPS Coordinate UTM Latitudine: N Longitudine: E 2

21 STRALCIO PLANO-ALTIMETRICO 3

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