CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA Estratto dal verbale delle deliberazioni assunte nell'adunanza del 20/07/2010

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1 N. d'ord.87 reg deliberazioni Prot. n. CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA Estratto dal verbale delle deliberazioni assunte nell'adunanza del 20/07/2010 REGOLAMENTO PROVINCIALE PER L'APPLICAZIONE DEL MODELLO DI FLUSSO IDRICO SOTTERRANEO ALLO SVOLGIMENTO DELLE FUNZIONI DI COMPETENZA DELLA PROVINCIA DI CREMONA IN MATERIA DI USO DELLE ACQUE L'anno duemiladieci, questo giorno venti del mese di luglio alle ore 14:50 in Cremona, nell'apposita sala del Palazzo della Provincia si è riunito, a seguito di invito del Presidente, il Consiglio Provinciale con l'intervento dei Sigg.: Presenti Assenti Presenti Assenti Agazzi Antonio X - Lanfranchi Alessandro X - Araldi Massimo X - Losio Ivan X - Barbati Filippo - X Mainardi Cesare - X Benzoni Maurizio X - Malvezzi Carlo - X Biondi Giovanni X - Mazzocco Franco X - Bonaventi Piergiacomo X - Milesi Clara Rita X - Borghetti Maurizio X - Rossi Luca X - Castellani Vera X - Salini Massimiliano X - Chioda Francesco X - Torchio Giuseppe X - Degani Fabrizio X - Trespidi Giuseppe X - Doldi Andrea X - Vailati Eugenio - X Dusi Giampaolo X - Virgilio Leonardo X - Gallina Gabriele X - Zaghen Ernesto X - Gelmini Manuel X - Zanacchi Maria Rosa X - Ghidotti Carlalberto X - Zanisi Giacomo Maria - X Ghillini Cesare X - Presenti n. 26 Assenti n. 5 Risultano altresì presenti gli Assessori: Presenti Assenti Presenti Assenti BONGIOVANNI FILIPPO X - ORINI PAOLA X - CAPELLETTI CHIARA X - PINOTTI GIANLUCA - X FONTANELLA GIUSEPPE X - SCHIAVI SILVIA X - LENA FEDERICO X - SOCCINI MATTEO - X LEONI GIOVANNI X - Partecipa il Segretario Generale della Provincia : Dott. Giorgio Lovili Il Presidente del Consiglio, Dott. Carlalberto Ghidotti constatando che gli intervenuti costituiscono il numero legale, dichiara aperta la seduta ed invita il consiglio alla trattazione degli oggetti posti all'ordine del giorno / 87 1 di 9

2 Il Presidente del Consiglio nomina scrutatori, ai sensi dell art. 65 del Regolamento degli Organi Istituzionali, i Consiglieri Chioda e Benzoni (successivamente sostituito dal Cons. Agazzi) per la maggioranza e la Cons. Zanacchi per la minoranza Si dà atto che nel corso della seduta si sono verificati i seguenti movimenti fra i Sigg. Consiglieri: Durante la trattazione della proposta 4283 NUOVO ASSETTO COMMISSIONI CONSILIARI) entra il Cons. Malvezzi. I presenti sono 27. Durante la trattazione della proposta 4095 (AUTOSTRADE LOMBARDE S.P.A. - AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE PER COMPLESSIVE ,00 - PROVVEDIMENTI CONSEGUENTI) entra l Assessore Pinotti. I presenti sono 27. Durante la trattazione della proposta 4291 (MOZIONE PRESENTATA DAL CONS. TORCHIO, BIONDI, VIRGILIO, MILESI, DUSI, BORGHETTI E TRESPIDI PER SOSTENERE LA POSIZIONE ESPRESSA DAL MINISTRO GALAN E DAL MONDO AGRICOLO SULLA QUESTIONE DELLE QUOTE LATTE) escono il Cons. Benzoni e l Ass. Leoni. I presenti sono 26 e in tal numero rimangono fino al termine della seduta. L'Assessore all'agricoltura, Ambiente e Caccia e Pesca Gianluca Pinotti così riferisce: Il punto 3.2 degli Aalborg commitments, impegna gli Enti locali che lo hanno sottoscritto a migliorare la qualità dell acqua e ad utilizzarla in modo più efficiente. L art. 7, comma 8, del R.D , n e successive modificazioni, vieta all Autorità competente in materia di demanio idrico di dare seguito a richieste di concessione idrica che si manifestino come contrarie al buon regime delle acque. L art. 43, comma 1, della L.R , n. 26 e s.m., il quale stabilisce che spetta alle Province il rilascio di autorizzazioni allo scavo dei pozzi ed agli attingimenti, al rilascio di concessioni relative alle piccole derivazioni di acque ed ogni altra funzione amministrativa in materia di demanio idrico; in particolare l'art. 43 comma 4, delle Norme tecniche di attuazione del Programma di tutela e uso delle acque (nel seguito PTUA), approvato con D.G.R.L , n. 8/2244 Approvazione del Programma di tutela e uso delle acque, ai sensi dell art. 44 del D.Lgs. 152/99 e dell art. 55, comma 19 della L.R. 26/2003, affida alle Province il compito di integrare il PTCP con una caratterizzazione integrata di maggiore dettaglio rispetto a quella del PTUA dei corsi d acqua significativi, da estendere anche ai corpi idrici minori. Il Regolamento regionale , n. 2 Disciplina dell uso delle acque superficiali e sotterranee, dell'utilizzo delle acque a uso domestico, del risparmio idrico e del riutilizzo dell acqua in attuazione dell'articolo 52, comma 1, lettera c) della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26, entrato in vigore in data , costituisce il quadro normativo di riferimento per la conduzione dei procedimenti in materia di demanio idrico. E' noto che, dati i diretti rapporti esistenti tra le acque sotterranee del territorio provinciale ed i corpi idrici superficiali, cospicue derivazioni di acque sotterranee possono localmente depauperare il patrimonio idrico della rete idrografica superficiale. Al riguardo gli Uffici provinciali non dispongono attualmente né di metodi oggettivi, né derivanti dalla legislazione per la valutazione degli effetti che ogni nuova derivazione produce sul sistema delle acque sotterranee e sul reticolo idrografico superficiale. Per tali motivi la Provincia di Cremona ha affidato, con determinazione del Dirigente del Settore Ambiente n del , un incarico di ricerca all Università degli Studi di Milano finalizzata allo Sviluppo di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero della provincia di Cremona. In data la relazione finale di tale ricerca è stata consegnata agli Uffici provinciali, che l'hanno esaminata, con esito positivo, anche in relazione alle sue funzioni di caratterizzazione integrata di maggiore dettaglio rispetto a quella del PTUA per i corpi d acqua significativi. Il modello numerico prodotto si configura effettivamente come uno strumento di elevato contenuto tecnico scientifico, in grado di descrivere in modo dinamico la situazione idraulica ed idrogeologica del territorio provinciale e di rappresentarne l evoluzione nel tempo.

3 Conseguentemente il Dirigente del Settore Ambiente ha affidato con determinazioni n. 701 del , e n. 313 del all Università degli Studi di Milano l incarico per lo svolgimento di una ricerca finalizzata alla determinazione di criteri per la valutazione della sostenibilità delle derivazioni idriche del sistema acquifero della Provincia di Cremona, che fossero basati sui risultati del modello succitato, ma al contempo risultassero sufficientemente semplici e applicabili per poter essere accettati da tutti i portatori di interessi. L elaborazione di tale strumento ha portato alla relazione sui criteri generali e sulla procedura applicativa denominata Determinazione e implementazione di criteri per la valutazione della sostenibilità delle derivazioni di acqua di falda nella provincia di Cremona (settembre 2009) che potrà consentire agli uffici di introdurre prassi operative come di seguito specificato: - l individuazione dei comprensori irrigui del territorio provinciale e delle relative dotazioni idriche rende possibile una determinazione scientificamente fondata degli eventuali ulteriori fabbisogni irrigui e, conseguentemente, una valutazione oggettiva delle richieste di concessione di acque sotterranee a fini di integrazione irrigua (le concessioni integrative non conformi ai limiti definiti dal modello dovrebbero essere rilasciate solo a fronte di giustificazioni documentate mediante misure dirette); - la definizione della superficie di base dell acquifero superficiale del territorio provinciale ad una scala più adeguata di quella contenuta nel PTUA permetterà una più appropriata identificazione delle risorse idriche qualificate e, conseguentemente, una più puntuale applicazione delle discipline dei pozzi per uso domestico, della triplicazione del canone di concessione e della durata delle concessioni stesse; a tal proposito la Tav. 13 di cui in allegato sostituirà la Tav. 3 del PTUA - la determinazione di una superficie piezometrica media delle acque sotterranee del territorio provinciale, con le relative escursioni stagionali, renderà possibile per gli Uffici svolgere in modo oggettivo una serie di valutazioni che attualmente vengono eseguite in modo empirico, ovvero sulla base delle dichiarazioni dei soggetti esterni interessati ai procedimenti. Si tratta in particolare di istruttorie per il rilascio di concessioni di acque sotterranee in zone ricche di fontanili (valutazione dell efficienza dei fontanili in caso di nuovi prelievi), istruttorie per l autorizzazione degli scarichi negli strati superficiali del sottosuolo (reflui domestici ed acque meteoriche), pareri in materia di disciplina dei volumi edificati interrati nel quadro dell istruttoria finalizzata all approvazione degli strumenti urbanistici comunali; - l individuazione della distribuzione territoriale della soggiacenza delle acque sotterranee costituisce altresì un importante elemento per la pianificazione estrattiva, per la programmazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti e per la progettazione degli interventi di bonifica dei siti inquinati o di interventi di immagazzinamento stagionale di acque nel sottosuolo, da recuperare durante la stagione irrigua. Il modello numerico può quindi costituire un significativo ausilio per il soggetto decisore in varie materie di competenza provinciale, senza peraltro prefigurare automatismi decisionali relativi ad ogni singolo procedimento. Da quanto sopra esposto risulta evidente la necessità di adottare un modello che permetta di assumere motivate decisioni sulla sostenibilità complessiva dei prelievi idrici, sia in termini di tutela della risorsa che in termini di fruibilità dell ambiente acquatico. In particolare risulta opportuno per la definizione delle massime alterazioni accettabili della situazione idrologica, di competenza del decisore politico, individuare dei criteri quantitativi. Al riguardo la Relazione sui criteri generali e sulla procedura applicativa della ricerca, di cui sopra, individua nel territorio provinciale 8 zone (delimitate seguendo i più opportuni confini amministrativi comunali) che denotano caratteristiche sostanzialmente omogenee rispetto al rapporto tra prelievi ammissibili e derivazioni già concesse: nella zona denominata Po le portate attualmente concesse sono significativamente inferiori ai prelievi attuabili in condizioni di sostenibilità, per cui non si rilevano ostacoli al rilascio di nuove concessioni, anche di notevole entità;

4 nella zona denominata Adda Nord le portate attualmente concesse sono significativamente inferiori ai prelievi attuabili in condizioni di sostenibilità, ma sono attivi cospicui scambi tra acque sotterranee e superficiali attraverso numerosi fontanili ed il drenaggio da parte del fiume Adda; la sensibilità di questi scambi ad abbassamenti della superficie di falda, anche modesti, impone che il rilascio di nuove concessioni, soprattutto se di notevole entità, debba prevedere il rispetto di distanze di sicurezza dalle teste dei fontanili e dai corsi d acqua; nelle zone denominate Adda sud, Oglio nord, Oglio sud e Spartiacque si calcola un sostanziale equilibrio tra le portate disponibili e quelle concesse, per cui nuove derivazioni di una certa consistenza possono essere permesse solo verificando, mediante un apposita rete di monitoraggio, la risposta delle falde al nuovo emungimento; nelle zone denominate Serio e Cremonese si assiste ad un significativo squilibrio tra prelievi attuati e volumi idrici prelevabili in condizioni di sostenibilità, per cui nuove concessioni vengono definite ammissibili solo prevedendo efficaci azioni di ricarica artificiale della falda; Gli Uffici del Settore provinciale Agricoltura- Ambiente hanno espresso parere favorevole alla accettazione della relazione suindicata giudicandone i contenuti, scaturiti dall esperienza dei tecnici del Settore stesso e dalle funzionalità predittive del modello di flusso del sistema idrico della provincia di Cremona, utili a costituire la base per un atto che regolamenti i criteri tecnico amministrativi più opportuni a valutare la sostenibilità delle nuove derivazioni, ma hanno osservato che i criteri scientifici elaborati possono essere efficacemente tradotti in prescrizioni autorizzative solo se inserite in un regolamento che formalizzi le seguenti specificazioni pratiche: 1. le nuove concessioni da acque sotterranee di prima falda di portata media continuativa inferiore a 10 l/s per la derivazione di acque sotterranee nelle diverse zone idrologiche del territorio provinciale cremonese sono da considerare poco significative ai fini del bilancio idrologico; 2. le nuove concessioni localizzate nei comuni di Ostiano e Volongo vengono valutate con riferimento ai criteri della zona Oglio sud; 3. le nuove derivazioni da corpi idrici profondi, per i quali il modello ha verificato che le risorse idriche presenti ammontano a circa il 10 % di quelle immagazzinate nell acquifero superficiale, la portata concedibile viene determinata nel 10% di quella calcolata per la soprastante falda superficiale. Si sono resi così disponibili gli elementi conoscitivi e valutativi utili ad esercitare la facoltà, concessa alle Province dal citato art. 43 delle N.T.A. del PTUA, di operare una caratterizzazione di maggiore dettaglio dei corpi idrici significativi costituiti dall acquifero superficiale e dall acquifero profondo (denominato tradizionale nel PTUA). Conseguentemente a ciò risulta possibile emanare una disciplina speciale in materia di uso delle acque superficiali e sotterranee e di utilizzo delle acque per uso domestico, che integri, con maggior dettagli in riferimento alle caratteristiche sitospecifiche del territorio provinciale, quella contenuta nel già menzionato Regolamento Regionale n. 2/2006. E' quindi giustificata l'adozione di un Regolamento provinciale per l applicazione del modello di flusso idrico sotterraneo allo svolgimento delle funzioni di competenza della Provincia di Cremona in materia di uso delle acque, articolato in modo da dare validità giuridica ai criteri generali ed alle specificazioni pratiche espresse nei periodi precedenti. Tale regolamento fonda la propria base sulla relazione sui criteri generali e sulla procedura applicativa Determinazione e implementazione dei criteri per la valutazione della sostenibilità delle derivazioni di acque di falda nella provincia di Cremona presentata alla commissione consigliare congiunta Affari Istituzionali e Bilancio e Agricoltura Ambiente nella seduta del 12/07/2010 e che si allega pertanto alla presente deliberazione. Tutto ciò premesso si sottopone al Consiglio Provinciale l'adozione della seguente deliberazione

5 IL CONSIGLIO PROVINCIALE Preso atto della proposta di Deliberazione approvata dalla Giunta Provinciale nella seduta del 09/06/2010 al n Visto il parere favorevole del Dirigente, espresso ai sensi dell art. 49, comma 1, del D.Lgs. 267/2000, sulla regolarità tecnica; Dato atto che la relazione Determinazione e implementazione dei criteri per la valutazione della sostenibilità delle derivazioni di acque di falda nella provincia di Cremona è stata presentata alla commissione consigliare congiunta Affari Istituzionali e Bilancio e Agricoltura Ambiente nella seduta del 12/07/2010; Visto e valutato il documento composto da: 1- Relazione Finale: Realizzazione di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero della provincia di Cremona Luglio 2007: Elenco delle tavole allegate Tavola 1. Isoipse della superficie topografica (equidistanza 5 m). Tavola 2. Mappa dei terrazzi geomorfologici (da Tavola 3. (a) Curve isopiezometriche dell acquifero freatico (stagione invernale; equidistanza 5 m). I dati usati per l interpolazione sono riportati nella tabella C1(a) della relazione finale della prima fase. (b) Curve isopiezometriche dell acquifero freatico (stagione estiva; equidistanza 5 m). I dati usati per l interpolazione sono riportati nella tabella C1(b) della relazione finale della prima fase. Tavola 4. Piezometria di riferimento dell acquifero freatico (condizione pseudostazionaria media del triennio ; equidistanza 5 m). Tavola 5. Carta dei gradienti idraulici medi dell acquifero freatico. Tavola 6. Carta delle soggiacenze dell acquifero freatico. Tavola 7. (a) Curve isopiezometriche dell acquifero semi-confinato (stagione invernale; equidistanza 5 m). I dati usati per l interpolazione sono riportati nella tabella C2(a) della relazione finale della prima fase. (b) Curve isopiezometriche dell acquifero semi-confinato (stagione estiva; equidistanza 5 m). I dati usati per l interpolazione sono riportati nella tabella C2(b) della relazione finale della prima fase. Tavola 8. Trasmissività dell acquifero semi-confinato ottenute da prove in pozzo. Tavola 9. Conducibilità idrauliche dei livelli permeabili filtrati dai pozzi per acqua. Tavola 10. Portate specifiche ottenute da prove in pozzo. Tavola 11. Distribuzione dei punti di prelievo idrico per uso acquedottistico gestiti da Padania Acque S.p.A.. Tavola 12. (a) Profondità della base del modello rispetto al piano campagna. (b) Quota della base del modello. Tavola 13. Quota della base dell acquifero freatico equivalente, coincidente con la

6 superficie di separazione tra la porzione superficiale e quella profonda del sistema acquifero. Tavola 14. Spessore dei sedimenti permeabili del freatico. Tavola 15. Frazione di sedimenti poco permeabili nei primi 50 m sotto la base dell acquifero freatico equivalente. Tavola 16. Spessore dei sedimenti permeabili dell acquifero semi-confinato. Tavola 17. Trasmissività equivalenti dell acquifero semi-confinato. Tavola 18. Zonazione del sistema acquifero. Tavola 19. Rete di monitoraggio. 2- Relazione sui criteri generali e sulla procedura applicativa denominata Determinazione e implementazione di criteri per la valutazione della sostenibilità delle derivazioni di acqua di falda nella provincia di Cremona (settembre 2009). 3- Regolamento provinciale per l applicazione del modello di flusso idrico sotterraneo della provincia di Cremona in materia di uso delle acque. DELIBERA 1. di approvare i documenti denominati; Relazione Finale: Realizzazione di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero della provincia di Cremona Luglio 2007 e le relative tavole allegate, Relazione sui criteri generali e sulla procedura applicativa denominata Determinazione e implementazione di criteri per la valutazione della sostenibilità delle derivazioni di acqua di falda nella provincia di Cremona (settembre 2009) e il Regolamento Provinciale per l applicazione del modello di flusso idrico sotterraneo della provincia di Cremona in materia di uso delle acque (alle.to 1) 2. di disporre che i relativi allegati cartografici in formato digitale vengano resi disponibili al pubblico mediante il sito web della Provincia di Cremona. 3. di dare atto che sul presente provvedimento è stato espresso favorevolmente il parere previsto dell art. 49, comma 1, del D.Lgs. 267/ di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134 del D.Lgs. 267/00;...Omissis... Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti palesi (per alzata di mano) la deliberazione in argomento ed accerta, con l assistenza degli scrutatori, l esito della votazione: presenti n.27 Consiglieri; Votanti 26 (temporameamente assente Cons. Benzoni); Favorevoli 26. La deliberazione è approvata all'unanimità.

7 Allegato 1 Regolamento provinciale per l applicazione del modello di flusso idrico sotterraneo della Provincia di Cremona in materia di uso delle acque a)ogni domanda di nuova concessione per la derivazione di acque sotterranee ad uso irriguo deve essere istruita confrontandola con il fabbisogno colturale e la dotazione idrica nominale del relativo comprensorio, così come individuati nel modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero della provincia di Cremona, b)le risorse idriche qualificate nel territorio provinciale sono quelle sottostanti la superficie di separazione tra la porzione superficiale e quella profonda del sistema acquifero (di cui alla Tavola 13 della Relazione finale della ricerca Realizzazione di un modello preliminare del flusso idrico del sistema acquifero della provincia di Cremona ): tale tavola sostituisce la tavola 3 allegata al PTUA; c)nuove derivazioni di acque sotterranee poste al di sopra della superficie di separazione tra la porzione superficiale e quella profonda del sistema acquifero (di cui alla Tavola 13 della Relazione finale della ricerca Realizzazione di un modello preliminare del flusso idrico del sistema acquifero della provincia di Cremona ) sono poco significative ai fini del bilancio idrologico solo se hanno portata media di concessione inferiore a 10 l/s; d)nuove derivazioni di acque sotterranee poste al di sotto della superficie di separazione tra la porzione superficiale e quella profonda del sistema acquifero (di cui alla Tavola 13 della Relazione finale della ricerca Realizzazione di un modello preliminare del flusso idrico del sistema acquifero della provincia di Cremona ) sono poco significative ai fini del bilancio idrologico solo se hanno portata media di concessione inferiore a 1 l/s; e)nuove concessioni di derivazione relative a pozzi con portata di concessione superiore o uguale a quella di cui alle precedenti lettere c) o d), realizzati nei comuni di Bonemerse, Casalmaggiore, Casteldidone, Cella Dati, Cingia de Botti, Gerre de Caprioli, Gussola, Malagnino, Martignana di Po, Motta Baluffi, Pieve d Olmi, Rivarolo del Re ed Uniti, San Daniele Po, Scandolara Ravara, Sospiro, Spineda, Stagno Lombardo, Torricella del Pizzo (Zona Po) sono sostenibili a condizione che il concessionario installi almeno una colonna piezometrica ausiliaria che permetta di eseguire manualmente senza manovre misure del livello idrico nel sottosuolo; f)nuove concessioni di derivazione relative a pozzi con portata di concessione superiore o uguale a quella di cui alla precedente lettere c) o d) realizzati nei comuni di Agnadello, Bagnolo Cremasco, Dovera, Monte Cremasco, Palazzo Pignano, Pandino, Pieranica, Rivolta d Adda, Spino d Adda, Torlino Vimercati, Trescore Cremasco, Vaiano Cremasco, Vailate (Zona Adda Nord) sono sostenibili a condizione che il che il concessionario installi almeno una colonna piezometrica ausiliaria che permetta di eseguire manualmente senza manovre misure del livello idrico nel sottosuolo, e solo per i casi di cui alla lettera c) il pozzo sia realizzato ad una distanza dalle circostanti teste di fontanile almeno pari a 1,5 volte il raggio di influenza del pozzo;

8 g)nuove concessioni di derivazione relative a pozzi con portata di concessione superiore o uguale a quella di cui alle precedenti lettere c) o d), realizzati nei comuni di Casaletto di Sopra, Cumignano sul Naviglio, Genivolta, Romanengo, Salvirola, Soncino, Ticengo (Oglio Nord) sono sostenibili a condizione che per ogni pozzo venga installato e regolarmente mantenuto in funzione, nel punto stabilito dall atto di concessione, almeno un piezometro dotato di misuratore automatico del livello idrico, che consenta di controllare la risposta nel tempo della falda derivata al nuovo prelievo, e solo per i casi di cui alla lettera c) il pozzo sia realizzato ad una distanza dalle circostanti teste di fontanile almeno pari a 1,5 volte il raggio di influenza del pozzo e che; h)nuove concessioni di derivazione relative a pozzi con portata di concessione superiore o uguale a quella di cui alle precedenti lettere c) o d), realizzati nei comuni di Annicco, Azzanello, Bordolano, Ca d Andrea, Calvatone, Capergnanica, Cappella Cantone, Cappella de Picenardi, Casalbuttano ed Uniti, Casaletto Ceredano, Casalmorano, Castelleone, Castelverde, Castelvisconti, Chieve, Cicognolo, Corte de Cortesi con Cignone, Corte de Frati, Credera Rubbiano, Derovere, Drizzona, Fiesco, Formigara, Gabbioneta Binanuova, Gadesco Pieve Delmona, Gombito, Grontardo, Isola Dovarese, Montodine, Moscazzano, Olmeneta, Ostiano, Paderno Ponchielli, Persico Dosimo, Pescarolo ed Uniti, Pessina Cremonese, Piadena, Pieve San Giacomo, Pizzighettone, Pozzaglio ed Uniti, Ripalta Arpina, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Robecco d Oglio, San Bassano, San Giovanni in Croce, San Martino del Lago, Scandolara Ripa d Oglio, Solarolo Rainerio, Soresina, Tornata, Torre de Picenardi, Trigolo, Vescovato, Volongo e Voltido (Zone Spartiacque, Adda Sud e Oglio Sud) sono sostenibili a condizione che per ogni pozzo venga installato e regolarmente mantenuto in funzione, nel punto stabilito dall atto di concessione, almeno un piezometro dotato di misuratore automatico del livello idrico, che consenta di controllare la risposta nel tempo della falda derivata al nuovo prelievo; i)nuove concessioni di derivazione relative a pozzi con portata di concessione superiore o uguale a quella di cui alle precedenti lettere c) o d), realizzati nei comuni di Acquanegra Cremonese, Camisano, Campagnola Cremasca, Capralba, Casale Cremasco- Vidolasco, Casaletto Vaprio, Castel Gabbiano, Crema, Cremona, Cremosano, Crotta d Adda, Grumello Cremonese ed Uniti, Izano, Madignano, Offanengo, Pianengo, Quintano, Ricengo, Sergnano, Sesto ed Uniti e Spinadesco (Zone Serio e Cremonese) sono sostenibili a condizione che il concessionario attui un prelievo con modalità e tempistica, approvate contestualmente al rilascio della concessione, che consenta la ricarica della falda. Allo scopo dovrà essere installato almeno un piezometro dotato di misuratore automatico del livello idrico, che consenta di controllare la risposta nel tempo della falda ; j)i titolari di concessioni tenuti alla realizzazione di piezometri di controllo comunicano annualmente all Autorità competente, nel formato elettronico stabilito nell atto di concessione, le misure eseguite; k)i titolari di concessioni ad esclusivo uso antincendio non sono soggetti alle prescrizioni di cui alle lettere dalla e) alla i) l)nuove concessioni, qualificate come non sostenibili ai sensi del presente regolamento, possono essere rilasciate solo a fronte di giustificazioni tecnicamente documentate mediante misure dirette eseguite sul comprensorio interessato e basate su riferimenti scientifici riconosciuti comunque conformi ai criteri di sostenibilità stabiliti dal presente regolamento; m) nuove concessioni, qualificate come sostenibili ai sensi del presente regolamento, sono sempre rilasciate nel rispetto delle vigenti norme statali e regionali di settore.

9 Del che si è redatto il presente verbale che viene sottoscritto come appresso. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO F.TO GHIDOTTI IL SEGRETARIO GENERALE F.TO LOVILI RELAZIONE DI PUBBLICAZIONE Il Sottoscritto Segretario Generale attesta che, ai sensi dell'art. 32 co. 5 del D.LGS 267/2000, copia della presente deliberazione viene pubblicata, mediante affissione all'albo Pretorio della Provincia, a decorrere dal... ove rimarrà per gg 15 interi e consecutivi. Cremona, li IL SEGRETARIO GENERALE F.TO LOVILI Copia conforme per uso amministrativo. Cremona, li IL SEGRETARIO GENERALE CERTIFICATO DI ESECUTIVITA' La presente deliberazione è divenuta esecutiva ai sensi di legge decorsi 10 gg dalla pubblicazione, ai sensi dell'art. 134, co.3, del D. LGS 267/2000 per immediata eseguibilità, ai sensi dell'art. 134, co. 4, del D. LGS 267/2000. Cremona, li IL SEGRETARIO GENERALE

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