11 PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI

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1 La gestione dei rifiuti speciali PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Il Piano provinciale di gestione rifiuti intende fornire un dettagliato quadro rispetto alla produzione ed alla gestione dei rifiuti speciali nel territorio lecchese che possa costituire la base per lo sviluppo di una gestione integrata degli stessi Dati di riferimento Classificazione e normativa Con il D. Lgs. 22/97 (Decreto Ronchi), lo Stato Italiano ha recepito le direttive comunitarie in materia di rifiuti, di rifiuti pericolosi e di rifiuti da imballaggio. Il è entrato in vigore il D. Lgs. 3 aprile 26. n. 152 avente per titolo Norme in campo ambientale, da ultimo modificato dal D. Lgs. 16 gennaio 28, n. 4 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D. Lgs. 3 aprile 26, n. 152, recante norme in materia ambientale. Ai sensi dell art. 184 del suddetto decreto i rifiuti sono classificati, secondo l origine, in urbani e speciali, e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. Sono rifiuti speciali: - i rifiuti da attività agricole e agro-industriali; - i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo; - i rifiuti da lavorazioni industriali; - i rifiuti da lavorazioni artigianali; - i rifiuti da attività commerciali; - i rifiuti da attività di servizio; - i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento dei rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi; - rifiuti derivanti da attività sanitarie; - i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; - i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti; - il combustibile derivato dai rifiuti (CDR). Il decreto Ronchi ha introdotto, recependolo dalle direttive europee, il nuovo codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti). Le famiglie di rifiuti elencate nel nuovo CER (allegato A al decreto Ronchi modificato dalla decisione della commissione n. 532 del 3 maggio 2) comprendono tutti i

2 Capitolo 11==================================================================================================================================================================286== rifiuti e rappresentano un elenco armonizzato di riferimento per la Comunità, non esaustivo ma soggetto a revisione periodica sulla base delle nuove conoscenze ed in particolare da quelle prodotte dall attività di ricerca. L indice delle categorie di rifiuti riportato in allegato D al Dlgs 3 aprile 26 n. 152 è il seguente: 1 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali; 2 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti; 3 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta, e cartone; 4 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell industria tessile; 5 Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale, e trattamento pirolitico del carbone; 6 Rifiuti da processi chimici inorganici; 7 Rifiuti da processi chimici organici; 8 Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati); 9 Rifiuti dell industria fotografica; 1 Rifiuti provenienti da processi termici; 11 Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa; 12 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica; 13 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili 5 e 12); 14 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 7 e 8); 15 Rifiuti di imballaggio, assorbenti stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti); 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco; 17 Rifiuti delle operazione di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati); 18 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e ristorazione che non derivino direttamente da trattamento terapeutico); 19 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso industriale; 2 Rifiuti urbani (rifiuti domestici ed assimilabili prodotti da attività commerciali ed industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata. Nell allegato B e C al decreto sono elencate tutte le operazioni di smaltimento e recupero, di seguito riportate, alle quali possono essere sottoposti i rifiuti. =

3 La gestione dei rifiuti speciali 287 OPERAZIONI DI SMALTIMENTO (allegato B al D. Lgs. 152/6) D1 Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica); D2 Trattamento in ambiente terrestre (a esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli); D3 Iniezioni in profondità ( a esempio iniezioni di rifiuti pompabili in pozzi. In cupole saline o faglie geologiche naturali); D4 Lagunaggio (a esempio scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi stagni o lagune, ecc.) D5 Messa in discarica specialmente allestita (a esempio sistematizzazione in alveoli stagni separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall ambiente); D6 Scarico dei rifiuti solidi nell ambiente idrico eccetto l immersione; D7 Immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino; D8 trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12; D9 Trattamento chimico-fisico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione,ecc.); D1 Incenerimento a terra; D11 Incenerimento in mare; D12 Deposito permanente (a esempio sistemazione di contenitori in una miniera, ecc.); D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12; D14 Ricondizionzamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13; D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti) OPERAZIONI DI RECUPERO (allegato C al D. Lgs. 152/6) R1 Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia; R2 Rigenerazione/recupero di solventi; R3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche); R4 Riciclo/recupero di metalli e dei composti metallici; R5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche; R6 Rigenerazione degli acidi o delle basi; R7 Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti; R8 Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori; R9 Rigenerazione e altri impieghi degli oli; R1 spandimento sul suolo a beneficio dell agricoltura o dell ecologia; R11 Utilizzazione dei rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R1; R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R11; R13 Messa in riserva dei rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).

4 Capitolo 11==================================================================================================================================================================288== Fonte dei dati considerati L acquisizione di dati attendibili relativi alla gestione e produzione di rifiuti speciali rappresenta un problema di non facile soluzione, soprattutto a causa delle difficoltà nella raccolta ed elaborazione dei dati da parte della Regione, delle Province e delle Camere di Commercio. La base utilizzata per la stima della produzione di rifiuti speciali in Provincia di Lecco è costituita dall insieme delle dichiarazioni MUD (modello Unico di Dichiarazione) effettuate dai soggetti obbligati ai sensi dell art. 189, comma 3, del D. Lgs. 152/6. È tenuto all obbligo di dichiarazione chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto dei rifiuti, compresi i commercianti e gli intermediari di rifiuti, ovvero chi svolge le operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché le imprese e gli enti che producono rifiuti pericolosi e le imprese e gli enti che producono rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, artigianali e dall attività di smaltimento e recupero rifiuti compresi i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque, dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi. Sono esonerati dall obbligo di comunicazione gli imprenditori agricoli con un volume di affari annuo non superiore a ottomila euro, le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi, e, limitatamente alla produzione di rifiuti non pericolosi, le imprese e gli enti che non hanno più di dieci dipendenti. È evidente che i dati dichiarati riguardano soltanto alcune tipologie di rifiuti speciali e non l intera produzione degli stessi; va evidenziata l assenza totale o parziale di alcune categorie di rifiuti non pericolosi molto importanti quali i rifiuti sanitari, gli inerti da costruzione e demolizione, i veicoli a motore oltre a particolari flussi di rifiuti oggetto di normativa specifica quali i rifiuti radioattivi e quelli provenienti dalla prospezione, estrazione, trattamento e ammasso di risorse minerali o dallo sfruttamento delle cave. Va rilevato, inoltre, che esiste una certa percentuale non quantificabile di soggetti che evadono la dichiarazione Qualità dei dati e bonifiche La qualità dei dati che si ricavano dalle dichiarazioni MUD spesso non è soddisfacente a causa della presenza di errori ed omissioni nelle dichiarazioni stesse che possono essere rilevanti sia in termini qualitativi sia in termini quantitativi. Per questo motivo si è resa necessaria la messa a punto di una procedura di bonifica dei dati contenuti nelle dichiarazioni che non sempre può essere esaustiva: è infatti più facile rilevare errori macroscopici, mentre errori di lieve entità difficilmente vengono individuati. Non è possibile porre rimedio, invece, sulle complete omissioni di informazioni. L obiettivo della bonifica, effettuata secondo criteri e procedure emanate da APAT, è quello di ottenere una banca dati in cui si sono eliminati quanti più errori possibili e che possa costituire la base per una elaborazione statistica attendibile. =

5 La gestione dei rifiuti speciali 289 Si è provveduto, ad esempio, ad eliminare le dichiarazioni doppie presentate dallo stesso soggetto, a correggere alcuni evidenti errori quantitativi derivanti dall utilizzo di unità di misure errate (chilogrammi al posto delle tonnellate e viceversa) ed eliminare le quantità di rifiuti speciali dichiarate erroneamente come prodotte dai trasportatori. È evidente che anche i dati bonificati non rispecchiano perfettamente la realtà ma costituiscono un buon punto di partenza per la pianificazione ambientale e per la stima dei rifiuti prodotti Analisi della produzione di rifiuti speciali Nel presente capitolo sarà valutato l andamento della produzione rifiuti speciali nel periodo Le analisi effettuate sono finalizzate: - alla quantificazione e caratterizzazione della produzione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi; - alla individuazione dei settori di attività di particolare rilevanza in questo contesto; - alla individuazione delle più significative tipologie di rifiuto prodotte La produzione totale di rifiuti speciali La produzione di rifiuti speciali in Provincia di Lecco è stata ottenuta dall elaborazione dei dati delle dichiarazioni MUD. I data base utilizzati sono quelli forniti da ARPA Lombardia, già corredati da alcune elaborazioni: query-standard previste da APAT relative alla produzione dei rifiuti, che sono state ulteriormente implementate o modificate estraendo i dati ritenuti significativi. Nel computo della quantità di rifiuti speciali non pericolosi non è stata considerata la macrocategoria 17 (rifiuti da costruzione e demolizione ), in quanto i dati MUD su questi rifiuti, secondo stime effettuate con metodologie europee, risultano molto sottostimati. Sono stati inoltre esclusi dal computo totale dei rifiuti prodotti, quei codici CER derivanti dal trattamento meccanico ed aerobico dei rifiuti urbani, in quanto queste tipologie sono già comprese nella produzione dei rifiuti urbani. La Tabella 11.1 consente di quantificare la produzione di rifiuti speciali in Provincia di Lecco per gli anni 2, 21, 22, 23 e 24 mentre il Grafico 11.1 riporta in sintesi grafica l andamento della produzione complessiva per gli anni considerati. Esaminando i dati riportati in Tabella 11.1 e nel Grafico 11.1 si nota che la produzione totale di rifiuti speciali è aumentata fino al 22 mentre nel 23 si è verificato, rispetto all anno precedente, un decremento pari a t (pari a 5,9% circa) e nel 24 un ulteriore decremento rispetto al 23 pari a t. (pari a 2,7%). Nel quinquennio considerato si osserva un decremento della produzione di rifiuti pericolosi che passa da nel 2 a nel 24. Significativa anche la diminuzione della percentuale di rifiuti pericolosi prodotti rispetto al totale che passano dal 2,3% nel 2 al 16,8% nel 24.

6 Capitolo 11==================================================================================================================================================================29== Tabella 11.1 Produzione di rifiuti speciali desunta dai dati MUD, 2 24 Tipologia di rifiuto anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24 RIFIUTI SPECIALI NP RIFIUTI SPECIALI P RIFIUTI SPECIALI TOTALI Grafico 11.1 Andamento della produzione di rifiuti speciali desunta dai dati MUD, t/a anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24 RIFIUTI SPECIALI NP RIFIUTI SPECIALI P RIFIUTI SPECIALI TOTALI I rifiuti da costruzione e demolizione Come già detto precedentemente, l utilizzo della banca dati del MUD porta a sottostimare la quantità dei rifiuti speciali prodotti. Questo accade in particolare per i rifiuti inerti provenienti da attività di costruzione e demolizione, soprattutto se classificati non pericolosi. Per tale ragione questa categoria di rifiuti (codice CER 17), la cui ingente quantità può portare a forti errori di valutazione, è stata isolata e trattata a parte. Si è ritenuto di stimare i quantitativi di rifiuti inerti prodotti, partendo dalla banca dati MUD, attraverso una metodologia, elaborata dalla Provincia. Per avere dei dati il più possibile aderenti alla realtà, il quantitativo di rifiuti speciali da costruzione e demolizione è stato calcolato come somma dei seguenti contributi: - rifiuti ritirati dagli impianti provinciali (scheda RT del MUD) provenienti da produttori all interno della Provincia; =

7 La gestione dei rifiuti speciali rifiuti prodotti all interno della Provincia (scheda DR del MUD) e conferiti ad impianti extraregionali o all estero; - rifiuti ritirati da impianti fuori Provincia (scheda RT del MUD) conferiti da produttori all interno della Provincia. In tal modo si è cercato di intercettare buona parte dei rifiuti prodotti da soggetti che non hanno l obbligo della dichiarazione MUD. Le Tabelle 11.2 e 11.3 mostrano rispettivamente la produzione di rifiuti da costruzione e demolizione, negli anni 2 24, desunte dal MUD e stimate con il metodo sopra descritto. 24 Tabella 11.2 Produzione di rifiuti da costruzione e demolizione desunta dai dati MUD, 2 Tipologia di rifiuto anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24 RIFIUTI SPECIALI NP RIFIUTI SPECIALI P Rif. da costruzione e demolizione (da MUD) TOTALI Tabella 11.3 elaborata dalla Provincia di Lecco, 2-24 Produzione di rifiuti da costruzione e demolizione stimata con la metodologia Tipologia di rifiuto anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24 RIFIUTI SPECIALI NP RIFIUTI SPECIALI P Rif. da costruzione e demolizione (stimati) TOTALI Il Grafico 11.2 mostra l andamento della produzione di tali rifiuti nel quinquennio considerato, evidenziando la differenza tra il quantitativo desunto dal MUD e quello stimato con il nostro metodo.

8 Capitolo 11==================================================================================================================================================================292== Grafico 11.2 Differenza tra produzione rifiuti da costruzione e demolizione desunti dal Mud e stimati con il metodo elaborato dalla Provincia, ton/a anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24 Rif. da costruzione e demolizione (da MUD) TOTALI Rif. da costruzione e demolizione (stimati) TOTALI Si osserva che la produzione totale di tali rifiuti è aumentata con un notevole incremento rilevato nel periodo corrispondente al triennio L andamento della quantità e delle tipologie di rifiuti speciali prodotti è sicuramente influenzato oltre che dal tessuto industriale e dalla realtà economica della Provincia anche dall entrata in vigore, dal 1 gennaio 22, del nuovo elenco dei rifiuti. Infatti la decisione 2/532/CE ha abrogato e sostituito l elenco dei codici CER che identificavano i rifiuti. Le modifiche introdotte dalla decisione comunitaria hanno comportato una diversa codifica e classificazione: molti rifiuti precedentemente classificati non pericolosi devono attualmente essere classificati come pericolosi e questo vale, in particolare, per i cosiddetti rifiuti inerti. Risulta pertanto molto difficile effettuare un confronto diretto con gli anni precedenti. La Tabella 11.4 e il Grafico 11.3 mostrano la produzione totale dei rifiuti speciali in Provincia comprendente anche i rifiuti da costruzione e demolizione stimati con il nostro metodo Tabella 11.4 Produzione di rifiuti speciali compresi i rifiuti da costruzione e demolizione, Tipologia di rifiuto anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24 RIFIUTI SPECIALI NP RIFIUTI SPECIALI P RIFIUTI SPECIALI TOTALI* =

9 La gestione dei rifiuti speciali 293 Grafico 11.3 Andamento della produzione di rifiuti speciali compresi i rifiuti da costruzione e demolizione, t/a anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24 RIFIUTI SPECIALI NP RIFIUTI SPECIALI P RIFIUTI SPECIALI TOTALI* L andamento della produzione dei rifiuti speciali è paragonabile a quella già evidenziata nel Grafico Anche in questo caso, infatti, si osserva una diminuzione della produzione dei rifiuti a partire dal 23 e una diminuzione della percentuale di rifiuti pericolosi rispetto alla produzione totale: 17,4% nel 2 contro il 14,2% nel 24. Il Grafico 11.4 mostra l andamento della produzione di rifiuti speciali nel quinquennio 2 24, evidenziando la differenza tra produzione desunta dal MUD e quella stimata con il metodo della Provincia. Si nota che il quantitativo di rifiuti inerti prodotti nella nostra Provincia rappresenta, come detto precedentemente, una fetta non trascurabile rispetto alla produzione totale. In particolare, la produzione totale di rifiuti, inclusi i rifiuti da costruzione e demolizione determinati con il nostro metodo, è di circa il % superiore rispetto a quella desunta dal MUD.

10 Capitolo 11==================================================================================================================================================================294== Grafico 11.4 demolizione, 2-24 Confronto tra produzione di rifiuti con e senza i rifiuti da costruzione e t/a anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24 RIFIUTI SPECIALI TOTALI (con CER 17*) RIFIUTI SPECIALI TOTALI (APAT) Produzione di rifiuti speciali per codici CER Nella Tabella 11.5 sono riportati i dati relativi all andamento della produzione di rifiuti speciali, suddivisi per famiglia, relativa al quinquennio 2 24, evidenziando le singole componenti pericolose e non pericolose della produzione totale. Nella Tabella 11.6 viene riportata la produzione dei rifiuti speciali, distinti per codice CER; viene anche indicato il contributo percentuale di ogni singola famiglia rispetto al totale prodotto lo stesso anno. Il Grafico 11.5 mostra la produzione, in tonnellate, di rifiuti speciali negli anni 2-24 distinti per famiglia CER e il successivo Grafico 11.6 il peso percentuale di ogni famiglia rispetto alla produzione totale nel quinquennio considerato. =

11 La gestione dei rifiuti speciali Tabella 11.5 Produzione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi distinti per codice CER, Codice CER RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHE' DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI RIFIUTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE 2 np 2 per 21 np 21 per 22 np 22 per 23 np 23 per 24 np 24 per RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE, VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 5, 12 e 19) SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 7 e 8) RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI) RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO * RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) RIFIUTI DAL SETT. SANITARIO E VETERINARIO O DA ATT. DI RICERCA COLLEGATE (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) 19 RIFIUTI DA IMPIANTI DI TRATTAM. DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAM. DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA 2 RIFIUTI URBANI (RIF. DOMESTICI E ASSIMILABILI DA ATT.COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA TOTALE (ton/anno)

12 Capitolo 11==================================================================================================================================================================296== Tabella 11.6 Produzione percentuale di rifiuti speciali distinti per codice CER, 2-24 Codice CER 2 (t/a) 2 (%) 21 (t/a) 21 (%) 22 (t/a) 22 (%) 23 (t/a) 23 (%) 24 (t/a) 24 (%) 1 RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHE' DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI ,% ,2% ,6% ,5% ,9% RIFIUTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE 4.553,8% 5.297,9% 4.37,7% 4.664,8% 4.695,8% ,8% ,3% ,8% ,8% ,9% 2.497,4% 2.874,5% 3.774,6% 3.632,6% 3.447,6% 5 RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE 59,% 36,% 9,% 4,%,% 6 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI ,5% ,1% ,4% ,7% ,7% 7 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI ,5% ,9% ,9% ,4% ,8% 8 9 RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE, VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA 3.614,6% 3.331,6% 3.27,5% 3.456,6% 2.643,4% RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA 314,1% 1.117,2% 275,% 261,% 29,% 1 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI ,2% ,3% ,9% ,9% ,% RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 5, 12 e 19) SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 7 e 8) ,2% ,1% ,8% ,6% ,5% ,% ,4% ,1% ,% ,3% 4.219,7% 5.28,8% 4.191,7% 4.52,8% 4.944,8% 477,1% 592,1% 448,1% 283,% 331,1% RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI) RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO ,7% ,4% ,8% ,1% ,% ,2% ,% ,1% ,1% ,6% 17* RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) ,6% ,6% ,% ,6% ,5% 18 RIFIUTI DAL SETT. SANITARIO E VETERINARIO O 798,1% 829,1% 595,1% 634,1% 665,1% DA ATT. DI RICERCA COLLEGATE (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) 19 RIFIUTI DA IMPIANTI DI TRATTAM. DEI RIFIUTI, ,6% ,8% ,8% ,7% ,7% IMPIANTI DI TRATTAM. DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA 2 RIFIUTI URBANI (RIF. DOMESTICI E ASSIMILABILI ,9% ,8% ,2% ,7% ,2% DA ATT.COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA TOTALE ,% ,% ,% ,% ,% =

13 La gestione dei rifiuti speciali 297 Grafico 11.5 Rifiuti speciali prodotti suddivisi per famiglie di CER, 2-24 anno 2 RS non per RS per CER * t/a anno 21 RS non per RS per CER * t/a

14 Capitolo 11==================================================================================================================================================================298== anno 22 RS non per RS per CER * t/a anno 23 RS non per RS per CER * = t/a =

15 La gestione dei rifiuti speciali 299 anno 24 RS non per RS per CER * t/a Grafico 11.6 Peso percentuale di ciascuna famiglia rispetto al totale, 2-24 anno 2 35,% 14,6% 14,6% 5,5% 4,2% 5,2% 2,%,8% 1,8% 2,5%,4%,%,6%,1%,7%,1% 6,7% 1,2%,1% 3,9% * CER

16 Capitolo 11==================================================================================================================================================================3== anno 21 33,4% 14,6% 11,8% 2,2% 3,3% 3,1%4,9% 4,3% 5,1%,9%,5%,%,6%,2%,8%,1% 7,4% 2,%,1% 4,8% * CER anno 22 29,1% 16,% 14,8% 1,6%,7% 3,8% 4,9% 4,9% 4,8% 3,4%,6%,%,5%,%,7%,1% 7,8% 2,1%,1% 4,2% * CER = = =

17 La gestione dei rifiuti speciali 31 anno 23 3,% 15,6% 13,7% 1,5%,8% 3,8% 5,4% 5,9% 4,6% 2,7%,6%,%,6%,%,8%,% 8,1% 2,1%,1% 3,7% * CER anno 24 3,3% 16,5% 12,7% 5,8% 1,9% 2,7%,8% 3,9%,6%,%,4%,% 6,% 4,5%,8%,1% 8,% 1,6%,1% 3,2% * CER

18 Capitolo 11==================================================================================================================================================================32== Sulla base dei dati sopra riportati sono state individuate le sette famiglie di rifiuti speciali più rappresentative. I relativi dati per il quinquennio considerato sono riportati nel Grafico Grafico 11.7 Famiglie di rifiuti maggiormente prodotte, anni 2-24 anno 2 altro 23% CER 12 34% anno 21 altro 28% CER 12 33% CER 7 6% CER 11 5% CER 15 7% CER 19 15% CER 17* 15% CER 15 7% CER 19 12% CER 17* 15% anno 22 altro 27% CER 12 29% anno 23 altro 27% CER 12 29% CER 7 5% CER 1 6% CER 15 8% CER 19 15% CER 17* 16% CER 15 8% CER 19 14% CER 17* 16% legenda CER 12 Rif. prodotti dalla lavorazio. e trattamen. di metalli e plastica CER 17* Rif. delle costruzioni e demolizioni CER 19 Rif. da imp. di trattam. rifiuti e delle acque reflue CER 1 Rif. prodotti da processi termici CER 15 Rif. di imballaggio CER 7 Rif. dei processi chimici organici CER 11 Rif. prodott dal trattam. chimico superficiale e dal rivestimento di metalli e altri materiali anno 24 CER 1 6% altro 27% CER 15 8% CER 19 13% CER 12 29% CER 17* 17% In ciascuno degli anni considerati le famiglie più rappresentative sono costituite dai rifiuti provenienti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica (CER 12), rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (CER 17), rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso industriale (CER 19) e i rifiuti di imballaggio (CER 15). In tutti gli anni considerati, circa i due terzi della produzione totale di rifiuti è dovuta a queste quattro famiglie. Le famiglie CER 7 (rifiuti da processi chimici organici), CER 11 (rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli) e CER 19 (rifiuti provenienti da impianto di trattamento dei rifiuti) sono quelle che hanno i maggiori quantitativi di rifiuti pericolosi prodotti: mediamente insieme superano i due terzi del totale dei rifiuti pericolosi prodotti. In costante e significativo aumento è il quantitativo di rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone (CER 3) che in 5 anni raddoppia passando =

19 La gestione dei rifiuti speciali 33 dall 1,8 al 3,9% della produzione totale. Anche i rifiuti prodotti da processi termici (CER 1) e i rifiuti di imballaggio (CER 15) aumentano considerevolmente nel corso del quinquennio considerato. Per i rifiuti provenienti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica (CER 12) si riscontra un trend negativo con una leggera flessione nella produzione di rifiuti nei cinque anni Analisi della produzione di rifiuti speciali per classe di attività economica Nella Tabella 11.7 è riportato, per il quinquennio considerato, il contributo alla produzione totale dei rifiuti speciali di ogni singola classe ISTAT di attività economica. Nel Grafico 11.8 è riportato, per ogni anno, il peso percentuale di ciascuna attività economica nella produzione rifiuti. Si osserva che le due attività economiche che insieme ricoprono circa il 5% dei rifiuti prodotti sono quelle contraddistinte dal codice ISTAT 28 (fabbricazione e lavorazione metalli) e 27 (produzione di metalli). Le altre attività economiche che maggiormente producono rifiuti sono lo smaltimento dei rifiuti (9), l industria del legno e della carta (2-22) e la fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche (24). I quantitativi dei rifiuti da produzione e lavorazione dei metalli (ISTAT 27,28) sono negli anni in leggera costante diminuzione, così come i relativi codici CER 12, mentre i rifiuti prodotti dall industria carta e legno (ISTAT 2-22) e dallo smaltimento dei rifiuti (ISTAT 9) c è un costante aumento, così come le relative famiglie contraddistinte dai codici CER 3 e CER 19.

20 Capitolo 11==================================================================================================================================================================34== - 24 Tabella 11.7 Produzione di rifiuti speciali distinti per classe ISTAT di attività economica, 2 Cod. 2 (t/a) 2 (%) 21 (t/a) 21 (%) 22 (t/a) 22 (%) 23 (t/a) 23 (%) 24 (t/a) 24 (%) Attività economica ISTAT 1-5 AGRICOLTURA e PESCA 53,% 73,% 53,% 67,1% 89,% 1-14 ESTRAZIONE DI CARBON FOSSILE E LIGNITE, ESTRAZIONE DI TORBA 225,% 2,% 469,1% 32,% 13,% 15 INDUSTRIE ALIMENTARI E DELLE BEVANDE ,5% ,7% ,6% ,8% ,8% 16 INDUSTRIA DEL TABACCO,%,%,%,%,% 17 INDUSTRIE TESSILI ,1% ,2% ,9% ,9% ,8% 18 CONFEZIONE DI ARTICOLI DI VESTIARIO, PREPARAZIONE E TINTURA DI PELLICCE 59,1% 553,1% 488,1% 45,1% 449,1% 19 PREPARAZ E CONCIA DEL CUOIO, FABBRICAZ DI 212,% 22,% 68,% 98,% 3,% ARTICOLI DA VIAGGIO, BORSE, ARTICOLI DA CORREGGIAIO, SELLERIA E CALZATURE 2-22 INDUSTRIA DEL LEGNO, CARTA STAMPA ,2% ,1% ,3% ,5% ,5% 23 FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, TRATTAMENTO DEI COMBUSTIBILI NUCLEARI 24 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 25 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 26 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI,%,%,%,% 15,% ,5% ,3% ,6% ,5% ,3% ,% ,1% ,% ,3% ,5% ,% ,4% ,% ,3% ,6% 27 PRODUZIONE DI METALLI E LORO LEGHE ,7% ,7% ,% ,8% ,5% 28 FABBRICAZIONE E LAVORAZIONE DEI PRODOTTI IN METALLO, ESCLUSE MACCHINE E IMPIANTI FABBRICAZIONE DI APPARECCHI ELETTRICI, MECCANICI, ELETTRONICI ,1% ,9% ,1% ,7% ,3% ,3% ,4% ,7% ,9% ,4% FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ,% ,7% ,9% ,% ,1% ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE ,9% ,7% ,% ,6% ,3% 4-41 PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA 1.244,2% 672,1% 336,1% 1.9,2% 167,% 45 COSTRUZIONI 2.237,4% ,4% ,8% ,8% ,% 5-55 COMMERCIO, RIPARAZIONE E ALTRI SERVIZI ,7% ,4% ,5% ,6% ,7% 6-64 TRASPORTI E COMUNICAZIONI 1.97,2% 1.412,3% 1.138,2% 1.356,3% 876,2% INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA, ASSICURAZIONI E ALTRE ATTIVITA' PROFESSIONALI 544,1% 637,1% 3.52,6% 1.55,3% 1.961,4% PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, ISTRUZIONE E SANITA' 2.86,4% 2.778,5% 2.494,5% 1.228,2% 2.371,5% 9 SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI,DELLE ACQUE DI SCARICO E SIMILI ,% ,4% ,7% ,% ,1% ALTRE ATTIVITA DI PUBBLICO SERVIZIO 28,1% 489,1% 692,1% 297,1% 973,2% ind INDETERMINATI 1.158,2% 1.149,2% 1.162,2% 33,1% 3.81,8% TOTALE ,% ,% ,% ,% ,% =

21 La gestione dei rifiuti speciali Grafico 11.8 Peso percentuale delle attività economiche nella produzione di rifiuti, 2 - anno 2 35% 3% 25% 2% 15% 1% 5% % codice ISTAT ind anno 21 35% 3% 25% 2% 15% 1% 5% % codice ISTAT indet

22 Capitolo 11==================================================================================================================================================================36== = anno 23 % 5% 1% 15% 2% 25% 3% 35% ind codice ISTAT anno 22 % 5% 1% 15% 2% 25% 3% 35% ind codice ISTAT

23 La gestione dei rifiuti speciali 37 anno 24 35% 3% 25% 2% 15% 1% 5% % codice ISTAT ind

24 Capitolo 11==================================================================================================================================================================38== La produzione di rifiuti speciali nei Circondari Lo statuto della Provincia di Lecco prevede la suddivisione del territorio in Circondari che sono stati individuati valutando l ampiezza e la natura del territorio, l entità della popolazione residente, il patrimonio di infrastrutture e servizi esistenti, la vocazione dell area e della sua storia. La Provincia di Lecco è stata quindi suddivisa nei seguenti sette Circondari: Circondario di Lecco: Lecco, Civate, Malgrate, Pescate, Valmadrera, Galbiate, Ballabio, Abbadia Lariana, Mandello del Lario, Oliveto Lario, Morterone; Circondario di Merate: Merate, Airuno, Brivio, Calco, Cernusco Lombardone, Lomagna, Montevecchia, Olgiate Molgora, Paderno d Adda, Perego, Osnago, Robbiate, Rovagnate, S. Maria Hoè, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Imbersago; Circondario di Oggiono: Oggiono, Annone Brianza, Bosisio Parini, Cesana Brianza, Costa Masnaga, Dolzago, Ello, Molteno, Garbagnate Monastero, Rogeno, Suello, Sirone, Colle Brianza; Circondario di Casatenovo: Casatenovo, Barzago, Barzanò, Bulciago, Cassago Brianza, Castello Brianza, Cremella, Missaglia, Monticello Brianza, Nibionno, Sirtori, Viganò Brianza; Circondario della Valsassina: Brazio, Casargo, Cassina Valsassina, Cortenova, Crandola Valsassina, Cremeno, Introbio, Margno, Moggio, Pagnona, Parlasco, Pasturo, Premana, Primaluna, Taceno; Circondario Lario Orientale: Bellano, Colico, Dervio, Dorio, Esino Lario, Introzzo, Lierna, Perledo, Sueglio, Tremenico, Varenna, Vestreno, Vendrogno; Circondario della Valle San Martino: Calolziocorte, Carenno, Erve, Garlate, Monte Marenzo, Olginate, Torre de Busi, Valgreghentino, Vercurago; Nella Tabella 11.8 è riportata la produzione di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, nei Circondari della Provincia di Lecco, riferita al quinquennio 2 24; nel Grafico 11.9 è riprodotto l andamento della produzione totale dei rifiuti speciali negli stessi circondari per il medesimo periodo ed, infine, nel Grafico 11.1 si evidenzia il peso percentuale dei circondari nella produzione dei rifiuti. =

25 La gestione dei rifiuti speciali 39 Tabella 11.8 Produzione di rifiuti speciali nei Circondari della Provincia di Lecco, 2-24 anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24 Circondari RS non RS non RS non RS non RS non RS per TOTALE RS per TOTALE RS per TOTALE RS per TOTALE RS per per per per per per TOTALE LECCO CASATENOVO MERATE OGGIONO VALLE S. MARTINO VALSASSINA LARIO ORIENTALE Grafico 11.9 Andamento della produzione di rifiuti speciali nei Circondari della Provincia, ton/a LECCO CASATENOVO MERATE OGGIONO VALLE S. MARTINO VALSASSINA LARIO ORIENTALE anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24

26 Capitolo 11==================================================================================================================================================================31== Grafico 11.1 Peso percentuale dei Circondari nella produzione dei rifiuti, 2-24 VALLE S. MARTINO 13% VALSASSINA 3% OGGIONO 16% MERATE 18% ANNO 2 LARIO ORIENTALE 3% LECCO 28% CASATENOVO 19% VALLE S. MARTINO 14% OGGIONO 16% VALSASSINA 3% ANNO 21 MERATE 18% LARIO ORIENTALE 2% LECCO 29% CASATENOVO 18% ANNO 22 ANNO 23 VALLE S. MARTINO 13% VALSASSINA 4% LARIO ORIENTALE 3% LECCO 26% VALLE S. MARTINO 13% VALSASSINA 4% LARIO ORIENTALE 3% LECCO 28% MERATE 17% OGGIONO 18% CASATENOVO 19% MERATE 17% CASATENOVO 17% OGGIONO 18% ANNO 24 VALLE S. MARTINO 12% VALSASSINA 4% LARIO ORIENTALE 3% LECCO 28% CASATENOVO 17% OGGIONO 18% MERATE 18%

27 La gestione dei rifiuti speciali 311== Il Circondario di Lecco è il maggior produttore di rifiuti in tutti gli anni considerati: mediamente il 28% della produzione totale; seguono i Circondari di Casatenovo, Merate ed Oggiono con una produzione di rifiuti che oscilla tra il 17 e il 19 per cento della produzione totale. Il peso percentuale della produzione rifiuti nei Circondari della Valsassina e del Lario Orientale varia, invece, dal 3 al 4 per cento circa del totale. Il Circondario di Casatenovo è il primo per quanto riguarda la produzione di rifiuti speciali pericolosi: circa il 4 % del totale. Quanto sopra riportato è giustificato dal fatto che nei circondari briantei il rapporto di peso tra aree residenziali e produttive è di circa 3 a 1 tanto nell esistente quanto nella previsione, mentre nel settore nord è di circa 4 a 1 nell esistente e 5 a 1 nelle previsioni. In particolare, i Circondari di Oggiono, Casatenovo, Merate e Lecco sono in ordine quelli con una maggiore concentrazione di spazi produttivi in rapporto agli abitanti.

28 Capitolo 11==================================================================================================================================================================312== 11.3 La gestione dei rifiuti speciali: trattamenti di recupero e smaltimento Per definire a quale trattamento sono sottoposti i rifiuti si fa riferimento alla classificazione delle operazioni di smaltimento D e recupero R individuata rispettivamente negli allegati B e C al D. Lgs. 152/6 (cfr. paragrafo ). Nella elaborazione dei dati non sono state considerate le operazioni D15 (deposito preliminare prima di una delle operazioni da D1 a D14) ed R13 (messa in riserva di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12) in quanto il MUD richiede di indicare la sola giacenza al 31 dicembre dell anno al quale si riferisce la dichiarazione. Nell interpretazione delle tabelle e grafici seguenti bisogna inoltre tener presente che lo stesso rifiuto può subire più di una operazione di recupero e/o smaltimento prima di concludere il suo ciclo di vita Il recupero dei rifiuti speciali Il Grafico riporta i quantitativi totali di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi sottoposti ad operazioni di recupero nella Provincia di Lecco. Grafico Quantitativi di rifiuti speciali recuperati nella Provincia di Lecco, ton/a anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24 Tra gli anni 2-24 si evidenzia un sostanziale trend di crescita costante dei quantitativi di rifiuti speciali recuperati.

29 La gestione dei rifiuti speciali 313== Grafico Quantità di rifiuti avviati alle diverse operazioni di recupero nella Provincia di Lecco, R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R1 R11 R12 ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO

30 Capitolo 11==================================================================================================================================================================314== Grafico Peso percentuale delle singole operazioni di recupero sul quantitativo totale recuperato, 2-24 Anno 2 Anno 21 R5 2,9% R1,3% R2 1,6% R3 3,8% R5 7,9% R1,3% R2 1,5% R3 27,% R4 64,4% R4 63,3% Anno 22 Anno 23 R5 1,4% R1,5% R2 1,6% R3 24,6% R5 14,8% R1,3% R2 1,3% R3 2,8% R4 62,8% R4 62,8% Anno 24 R1 R2 R5,1%,7% 15,% R3 43,8% = R4 4,4%

31 La gestione dei rifiuti speciali 315== Il Grafico mostra l andamento delle operazioni di recupero negli anni considerati. Si osserva che l attività di recupero R4 risulta essere, a livello provinciale, l operazione maggiormente effettuata, seguita dalla R3 e dalla R5, che è in costante, graduale aumento negli anni considerati. Come si evince dal Grafico l insieme delle operazioni di recupero R3, R4 costituiscono quasi il 9% delle operazioni di recupero effettuate in Provincia di Lecco. Il Grafico mostra invece l andamento delle operazioni di recupero rispetto alla somma della produzione stimata e dell importazione complessiva, quindi rispetto alla quantità totale di rifiuti speciali che transitano nella Provincia di Lecco. Nel corso degli anni mentre la quantità di rifiuti speciali prodotta e importata è rimasta pressoché costante, la percentuale di rifiuti recuperata rispetto a questo quantitativo è aumentata dal 27,7% del 2 fino al 46,7% del 24.

32 Capitolo 11==================================================================================================================================================================316== Grafico Andamento delle operazioni di recupero rispetto alla somma della produzione stimata e importazione complessiva, ,% ,% 8,% 1.. 7,% 8. 6,% ton/a 6. 46,7% 5,% 4,% 4. 27,7% 26,5% 3,6% 3,9% 3,% 2,% 2. 1,% ANNO 2 ANNO 21 ANNO 22 ANNO 23 ANNO 24 Produz+Import recupero % recupero/produz+import 27,7% 26,5% 3,6% 3,9% 46,7%,% =

33 La gestione dei rifiuti speciali 317== Nel Grafico viene riportata per ogni macrocategoria CER la quantità di rifiuti recuperata, espressa in t/anno. Grafico Quantitativi di rifiuti speciali recuperati nella Provincia di Lecco, 2-24 anno 2 t/a CER anno 21 t/a CER =

34 Capitolo 11==================================================================================================================================================================318== anno 22 t/a CER anno 23 t/a CER =

35 La gestione dei rifiuti speciali 319== anno 24 t/a CER La famiglia di rifiuti speciali in assoluto più recuperata in Provincia di Lecco è quella del CER 12 (rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica), di cui ogni anno vengono recuperati più di 1. tonnellate di rifiuti, seguita dalle famiglie CER 17 (rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione) e dal CER 2 (rifiuti urbani e assimilati), entrambe sempre al di sotto delle 1. tonnellate l anno (tranne nel 24 in cui il CER 17 raggiunge le tonnellate). Queste tre famiglie di rifiuti, CER 12, 17 e 2, complessivamente corrispondono a circa il 7% dei rifiuti recuperati ogni anno nella Provincia di Lecco. =

36 Capitolo 11==================================================================================================================================================================32== Lo smaltimento dei rifiuti speciali Il Grafico riporta i quantitativi totali di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi sottoposti ad operazioni di smaltimento nella Provincia di Lecco. Grafico Quantitativi di rifiuti speciali smaltiti nella Provincia di Lecco, anno 2 anno 21 anno 22 anno 23 anno 24 Tra gli anni 2-24 si evidenzia una sostanziale regolarità nei quantitativi di rifiuti speciali smaltiti sul territorio lecchese, con un tendenziale trend di decrescita negli ultimi tre anni quantificabile attorno al 18%. =

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