TESI DI DIPLOMA MEDIATORE LINGUISTICO ACROSS THE UNIVERSE NON HA ATTRAVERSATO L UNIVERSO

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1 Scuola Superiore Mediatori Linguistici Gregorio VII Abilitata con Decreto Ministeriale dell Istruzione, dell Università e della Ricerca del 31/07/03 Via Stanislao Mancini, Roma TESI DI DIPLOMA DI MEDIATORE LINGUISTICO (Curriculum Interprete e Traduttore) Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei corsi afferenti alla classe delle LAUREE UNIVERSITARIE IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA ACROSS THE UNIVERSE NON HA ATTRAVERSATO L UNIVERSO RELATORE: Prof.ssa Adriana Bisirri CORRELATORI: Prof.ssa Marilyn Scopes Prof.ssa Hannelore Schmidt Prof.ssa Claudia Piemonte CANDIDATO: Lavinia Borhy Matr ANNO ACCADEMICO

2 Sommario Introduzione Across the Universe Il Film Soggetto Missione della regista Critica Il pubblico e l Opera Il pubblico: a chi è destinata l opera La parte invisibile La traduzione cinematografica Definizione di traduzione e processo traduttivo La traduzione filmica: caratteristiche e limiti Esempi di difficoltà traduttive nel film Conclusioni Introduction Across the Universe The Film Story and Plot The Director s Mission Criticism The Film and the Audience The Audience The Invisible Part Film Translation Translation Film Translation: Features and Problems Examples of Translation Problems in the Film Conclusions Einführung Across the Universe Der Film Gegenstand Auftrag der Regisseurin Kritik Das Publikum und das Werk Das Publikum: An wen richtet der Film Der unsichtbare Teil Filmübersetzung Übersetzung Filmübersetzung

3 3.3. Beispiele von Übersetzungsprobleme aus dem Film Schlussfolgerung Sitografia Ringraziamenti

4 Ci sono quasi. La fine della mia Laurea Triennale è ormai vicina, e guardando indietro ai tre anni passati posso dire con orgoglio di aver vissuto una magnifica esperienza. Ho conosciuto persone meravigliose, imparato una nuova lingua, mi sono avvicinata ad una nuova cultura e ad un nuovo Paese; molte porte si sono aperte in questi anni dinanzi alla mia mente giovane e curiosa, offrendomi una visione del tutto nuova del mondo e della mia vita. Ho potuto fare tutto questo solo with a little help from my friends (REF), ed è stato proprio uno dei miei compagni di corso, durante il secondo anno, a suggerirmi la visione di Across the Universe. 4

5 Introduzione Come oggetto della mia tesi ho deciso di prendere in analisi il film musicale Across the Universe, caratterizzato da una colonna sonora interamente costituta da successi dei Beatles. L idea di questo lavoro è nata dalla mia grande passione per i dialetti: il protagonista del film, infatti, è un ragazzo inglese che dalla sua città natale, Liverpool, va in America, dove si distingue dagli altri soprattutto per il suo accento. Il progetto iniziale era, appunto, quello di un analisi accurata che riguardasse nello specifico il problema della traduzione cinematografica, le sfide poste da questa e le diverse strategie traduttive attraverso le quali tali difficoltà possono essere superate o raggirate. Visione dopo visione, tuttavia, la mia attenzione è stata catturata da numerosi altri elementi ben più ampi ed interessanti, come il fatto che la trama sia stata ricavata da un insieme di canzoni dei Beatles, o il rapporto tra l opera e il pubblico, che è poi divenuto l oggetto della mia tesi. Attraverso il mio lavoro di ricerca, analisi e critica, dimostrerò dunque che questo film, rivolto prettamente ai giovani di tutto il mondo, è in realtà destinato ad essere compreso ed apprezzato esclusivamente da coetanei o appassionati dei Beatles o da quei giovani la cui cultura è ad essi radicata, e che la genialità con cui quest opera è stata concepita è visibile soltanto agli occhi di tali categorie di spettatore. 5

6 Per sostenere la mia tesi, mi sono avvalsa delle recensioni redatte da esperti del settore, delle dichiarazioni della stessa regista e dei suoi collaboratori, riguardanti tanto il loro intento quanto le modalità di realizzazione del film, nonché del giudizio più importante: quello di normali spettatori di diversa età, provenienza e ambito di istruzione, che ho intervistato personalmente via , facebook o vis à vis. Nell esporre il mio pensiero mi sono appropriata del termine profano, utilizzato in particolar modo in linguistica per descrivere un soggetto che non è esperto di una particolare scienza o disciplina, utilizzandolo tanto come sostantivo quanto come aggettivo, accostato al termine spettatore, per descrivere quella parte di pubblico che non ha alcuna conoscenza dei Beatles o della loro opera, vale a dire quella parte di pubblico che, a mio avviso, non potrà mai raggiungere la piena consapevolezza dell opera. Nel primo capitolo fornirò al lettore informazioni utili a capire e contestualizzare il film: alcuni dati tecnici, una presentazione della trama e del soggetto, il parere della critica e, più importante ancora, lo scopo che ha portato la regista a realizzare questo film. Nel secondo capitolo affronterò il tema del rapporto tra l opera e il suo pubblico, focalizzandomi dapprima sulla descrizione del destinatario principale del musical e analizzando successivamente il rapporto tra spettatore e contenuto del film, giungendo poi alla dimostrazione della mia tesi. 6

7 Nel terzo ed ultimo capitolo mi soffermerò, seppure brevemente, sulla questione della traduzione cinematografica, la quale costituisce in questo film un ulteriore ostacolo alla comprensione per gli spettatori non angolofoni. 7

8 1. Across the Universe In questa sezione fornirò informazioni generali sul film, la storia e sulle diverse fasi dell ideazione dell opera, così da permettere al lettore di comprenderne, almeno in parte, l estrema originalità. 1.1 Il film Across the Universe è un film musicale del 2007 diretto dalla statunitense Julie Taymor (Titus, Frida) che si distingue nel suo genere per una colonna sonora, originale non tanto nei singoli brani che la compongono, quanto nell essere opera di un unico artista: i Beatles. La sceneggiatura e il soggetto sono frutto di una collaborazione tra la regista e i due sceneggiatori Dick Clement e Ian La Frenais, il risultato è una storia giovane e onirica, ma anche lisergica, della durata di circa 133 minuti (di cui solo 30 dedicati ai dialoghi), raccontata dai protagonisti attraverso le parole dei Fab Four. 8

9 Colpiscono lo spettatore la fotografia di Bruno Delbonnel 1, il montaggio di Françoise Bonnot, le coreografie di Daniel Ezralow che si esibisce in un eclettico cammeo, gli arrangiamenti di Elliott Goldenthal, marito della regista, e, per chiudere in bellezza, il giovane cast. I ruoli principali sono interpretati da giovani attori noti a pochi o del tutto sconosciuti eccezion fatta per Evan Rachel Wood, consacrata al grande schermo con Thirteen affiancati in qualche scena da cammeo d eccezione, quali Bono, Joe Cocker, Eddie Izzard e la bella Salma Hayek. Nella tabella che segue contenente i nomi degli interpreti principali, si può notare come i soli nomi noti siano quelli dei cammei, collocati nel fondo. Interpreti: Evan Rachel Wood Jim Sturgess Joe Anderson Dana Fuchs Martin Luther McCoy T.V. Carpio Spencer Liff Angela Mounsey Robert Clohessy Timmy Mitchum Personaggi: Lucy Carrigan Jude Max Carrigan Sadie Jo-Jo Prudence Daniel Martha Feeny madre di Jude Wesley 'Wes' Huber padre di Jude Fratello di Jo-Jo 1 Vincitore della Rana d argento, Camerimage 2007, e del Premio Gianni Di Venanzo 2008 per la categoria migliore fotografia straniera. 9

10 Joe Cocker Logan Marshall-Green Bono Eddie Izzard Daniel Ezralow Clochard/ magnaccia/ hippie Paco Dr. Robert Mr. Kite Madre superior Salma Hayek Infermiera 2 A seguito di una lunga disputa tra la regista Julie Taymor e il presidente della Revolution Studios Joe Roth per la scelta del taglio, il film viene proiettato nella versione proposta dalla regista il 12 ottobre 2007 negli Stati Uniti e il 23 novembre dello stesso anno in Italia, distribuito da Sony Pictures. La distribuzione statunitense è ad opera di Columbia Pictures, mentre la produzione di Revolution Studios. 1.2 Soggetto Il soggetto di Across the Universe è composto da due parti che possono facilmente essere distinte già dopo una prima visione del film: una trama e un ordito che presi singolarmente non danno alcuna emozione, ma che uniti danno vita ad un opera sensazionale, divertente come una caccia al tesoro, o meglio una caccia al riferimento (all opera dei Beatles). 2 Informazioni tratte da IMDB The Internet Movie Database, link: 10

11 Ciò che ci si domanda qualche minuto dopo i titoli di coda, è se gli autori abbiano selezionato i brani in modo da farli combaciare con gli avvenimenti narrati, o se sia piuttosto la trama ad essere stata costruita e modellata per aderire perfettamente alla colonna sonora. Un attento spettatore e vero fanatico del Quartetto di Liverpool avrebbe ragioni di credere che la seconda ipotesi sia la più vicina alla realtà: i trentatré brani presenti nel film, infatti, si susseguono secondo un ordine molto simile a quello in cui sono stati composti, e quando i brani sono ben 33, parlare di coincidenza sembrerebbe un po forzato. La Taymor, ad ogni modo, chiarisce ogni possibile dubbio, dichiarando di aver scelto, tra ben duecento canzoni, quelle che raccontavano al meglio la storia di quella generazione e di averle poi usate come libretto per scrivere la storia con l aiuto dei suoi collaboratori. 3 Siamo negli anni 60, Jude è un giovane di Liverpool che come molti suoi concittadini lavora in cantiere e sogna una vita migliore. Spinto dall ambizione e in cerca di suo padre, uno statunitense ignaro di aver lasciato un erede sulle coste di Liverpool, lascia l Inghilterra e la sua ragazza e si imbarca per gli Stati Uniti, senza avere idea di ciò che lo attente al di là dell Oceano. Giunto negli States, Jude cerca da subito di mettersi in contatto con suo padre che lavora all Università di Princenton, e scopre, con un filo di delusione, che la sua professione non è quella di insegnante, bensì di custode. La stessa notte conosce Max, lo studente che poche 3 L intervista è disponibile sul sito ufficiale del film nella sezione About the Film: Production Notes: Investigating the 60s, link: 11

12 ore prima lo aveva condotto dal padre. I due ragazzi passano un esuberante nottata con i compagni di Max e Jude riceve un invito a festeggiare il Ringraziamento a casa sua. Max ha due sorelle più piccole: Julia, ancora bambina, che non ha alcun peso all interno della storia, e Lucy, il cui fidanzato è appena partito per la leva. Quella d Max è la tipica famiglia americana. Suo padre è un uomo ricco che si è fatto da solo, stanco di fare sacrifici per pagare le spese universitarie di un figlio che non fa che perdere tempo, sua madre una donna facoltosa che si interessa della società, finge di essere progressista, ma non prende alcuna posizione; la sua unica preoccupazione è che nulla disturbi la sua bella e felice famiglia. Attorno al tavolo di casa loro nel giorno del Ringraziamento inizia il viaggio di Jude attraverso gli USA degli anni 60, un viaggio che è poi quello di noi spettatori. Max annuncia ai genitori di voler lasciare l università e volersi trasferire a New York; il suo annuncio causa un accesa discussione a cui Jude assiste imbarazzato. Quella stessa sera, dopo una partita a bowling, i due amici si mettono in viaggio. La Grande Mela in questo caso è molto più di una semplice città, rappresenta la loro indipendenza, la loro libertà, di scegliere, di vivere, di darsi da fare a modo loro. La città rappresenta il distacco, per Jude dalla realtà estremamente diversa di Liverpool, per Max dalla sua famiglia e soprattutto da suo padre, che, come al tempo spesso accadeva, avrebbe voluto imporgli il suo stesso destino. Tra i colori e i rumori della metropoli ecco spuntare i temi più caldi e critici di quegli anni, con i quali Jude si scontra in un modo o nell altro. Lui e Max hanno preso una stanza in affitto da Sadie, un aspirante cantante che ricorda Janis Joplin; presto i tre saranno raggiunti da Jo-jo, un afro-americano dalle sembianze di Jimi Hendrix, il cui fratello minore ha appena perso la vita nella Rivolta della Dodicesima Strada a Detroit. Prudence, fuggita da casa nell Ohio a causa di problemi con la sua sessualità e Lucy, la sorella di Max, il cui ragazzo è stato ucciso in Vietnam, sono le prossime coinquiline. L arrivo di Lucy è quello che più sconvolge la vita di Jude, che se ne innamora perdutamente, proprio quando Max viene chiamato a presentarsi come recluta. Lucy ancora 12

13 scossa per la morte del suo primo amore, e preoccupata dall idea di una possibile partenza per il Vietnam del fratello e si unisce ai movimenti pacifisti per cercare far cessare la guerra: è questo il tema principale della pellicola. Sadie sta tentando il successo, viene invitata al party del Dr.Robert, guru della controcultura, e porta con sé tutti i suoi amici. Il gruppo si ritroverà presto a bordto di un bus psichedelico diretto sotto la guida del Dottore molto lontano dalla realtà, fino ad un circo immerso nella campagna dove l incantatore Mr. Kite fa il suo show. Segue una scena mistica nelle acque di un lago che si trasformano in fine nelle acque del Vietnam, dove Max sta combattendo. Inizia una nuova fase della storia, il cambiamento è anche visivo: dai canti di gioia nella campagna estiva si passa alla città innevata, fredda e solitaria, in cui ognuno è solo col proprio lavoro e i propri doveri. Lucy è impegnata nella collaborazione con un gruppo pacifista e questo le porta via gran parte del suo tempo libero e tutto il resto passa in secondo piano, anche la storia con Jude. Ad aumentare la tensione nella coppia c è la presenza di Paco, leader del movimento pacifista, che con la propria invadenza porta Jude allo sfinimento in una scena chiave del film: costretto a lavorare in cucina, Jude si sfoga lanciando fragole su una tela bianca. È la seconda parentesi psichedelica della pellicola, le fragole rappresentano le vittime della guerra, tutte allineate sul campo di battaglia -la tela bianca-, poi si trasformano in bombe lanciate dal cielo, mentre alcune immagini, reali e non, della Guerra nel Vietnam si sovrappongono a quelle di Jude, triste per la lontananza del suo amico e frustrato per non poter dare alla propria fidanzata il sostegno di cui ha bisogno. L oblò di una lavatrice lava via il tutto, anche se lo stato d animo dei ragazzi resta esattamente lo stesso: nella squallida lavanderia a gettoni, dinanzi a tutti gli altri clienti, Lucy e Jude affrontano la loro ultima lite. Jude viene accusato di non interessarsi alle attività pacifiste soltanto perché sa che non sarà chiamato alle armi (MIN), lui crede che nulla potrà portare indietro Max e questo offende profondamente Lucy che, convinta che valga almeno la pena di provare, abbandona così la lavanderia. 13

14 Ha inizio una nuova sequenza tutta musicata di eventi estremamente cruciali. Jude irrompe nella sede del movimento e picchia Paco, che ottiene così il totale appoggio di Lucy. Una volta fuori di lì, si ritrova davanti ad un negozio di televisori dove assieme ad altri passanti apprende la notizia della morte di Martin Luther King. La voce dell attivista si sovrappone a quella del giornalista che ne annuncia la scomparsa, mentre Jo-Jo intona While My Guitar Gently Weeps e vediamo Sadie, sola, che capisce di avere profondamente bisogno di lui. Sulle malinconiche note della canzone Lucy scopre il massacro 4 avvenuto nella cucina, prende le sue cose e lascia l appartamento. Ognuno dei coinquilini adesso è solo con sé stesso, ognuno con i propri problemi. L ultimo tragico capitolo del film si apre con le immagini di una rivolta, Lucy è insieme ai membri del gruppo, la polizia cerca di fermarli. Jude partecipa alla manifestazione con il solo intento di proteggere la sua ragazza, e proprio durante questo tentativo viene fermato dalla polizia, portato in questura e costretto, non possedendo un permesso di soggiorno, a tornare in Inghilterra. Max, reduce dalla guerra, riceve settimanalmente una visita dalla sorella presso l ospedale militare. Lucy presa dalla nostalgia fa ritorno alla sede del movimento, e scopre Paco e gli altri intenti a pianificare un attentato contro le forze armate. Jude è a Liverpool e apprende sulle pagine di un quotidiano la notizia dell attentato, si chiede cosa ne sia di Lucy, non può restare lì a domandarselo. Decide così di fare ritorno negli USA, questa volta con un visto regolare. Ad attenderlo alla dogana c è il suo tassista preferito: Max, pronto a condurlo in fretta e furia alla scena finale. Sadie e la sua band si stanno esibendo sul tetto della sede della loro etichetta - di cui Jude ha disegnato il logo-, all arrivo dei due il concerto è stato interrotto dalle forze dell ordine perché non autorizzato, ma Jude non ha più nulla da temere. Mentre gli altri si allontanano prende il microfono e intona All You Need Is Love, gli amici fanno dietrofront e lo 4 Questo il termine usato da Emanuela Andreocci nella recensione del film; fonte: 14

15 accompagnano, Lucy, invece, ai piedi del palazzo sente la sua voce e tenta di raggiungerlo, ma respinta dalla polizia opta per il terrazzo del palazzo di fronte. Jude sta cantando, sereno, circondato dai suoi amici e nulla potrebbe completare questa scena meglio dell apparizione, quasi etera, della sua bella fidanzata a pochi metri da lui. La pellicola si chiude con un messaggio di pace; tutto si è risolto per il meglio e l amore ha trionfato su tutto. 1.3 Missione della regista Anche senza leggere le sue dirette dichiarazioni, si può facilmente intendere, che con questo film, Julie Taymor ha voluto avvicinare i giovani del Duemila agli avvenimenti che hanno rivoluzionato gli Anni 60, e al modo in cui i loro coetanei dell epoca si siano impegnati per combattere le piaghe della società in cui vivevano. La regista ritiene che le tematiche di quegli anni non siano poi tanto diverse dai problemi della nostra attuale società, e proprio da questa osservazione nasce il desiderio di arrivare a tutti, di viaggiare con il film attraverso l universo, raggiungendo ogni angolo del Pianeta e ogni generazione. Agli occhi dell autrice è evidente che la realtà degli Anni 60 rispecchia enormemente quella odierna, e vuole che questo appaia evidente agli occhi di tutti 5. 5 Tutti i riferimenti alle parole della ragista sono stati tratti dal sito ufficiale del film, sezione About the Film: Production Notes: Investigating the 60s, link: 15

16 La Taymor si identifica in questo film con la sorellina di Max e Lucy, ancora indifferente al mondo esterno perché troppo piccola, che se ne sta lì ad osservare i propri genitori alle prese con i figli adolescenti, l università, la guerra, la droga e le proteste; perché questo è ciò che lei, ultima di tre figli, ha vissuto in prima persona. Al proprio lavoro cerca di dare un impronta attuale, piuttosto che nostalgica. Sostiene che ai giovani d oggi manchino la passione e la voglia di lottare per i propri diritti, perché le generazioni precedenti, quelle dei loro genitori, hanno già lottato a sufficienza per garantire loro una certa libertà. Per imprimere il suo messaggio nei giovani e testimoniare quell impegno sociale di cui oggi stiamo ancora godendo i privilegi, la regista-sceneggiatrice ha quindi scelto il mezzo che considera più efficace e diretto: la musica. Attraverso la musica, sostiene la Taymor, lo spettatore si cala nei panni del personaggio senza quasi rendersene conto; in alcune scene, come quella di Revolution, le canzoni hanno il monopolio della comunicazione, perché la musica è più forte di qualsiasi dialogo. Il compito della narrazione viene così affidato alle parole preconfezionate dei Beatles: trentatré brani, selezionati per contenuto e stile in modo da toccare ogni livello dell intera opera discografica, sono stati accostati come le pedine di un domino fino a formare una trama, di per sé già ricca, su cui disporre altri importanti elementi. Una volta stabilite le canzoni, e quindi gli avvenimenti e le emozioni che avrebbero coinvolto i giovani protagonisti, gli sceneggiatori hanno altrettanto brillantemente arricchito il loro percorso con eventi realmente accaduti, un ulteriore contributo ad una testimonianza davvero realistica. 16

17 Sono molte le problematiche tipiche di quegli anni che compaiono nel film, senza tuttavia renderlo malinconico o appesantire lo sviluppo degli eventi, e senza mai sembrare una forzatura. Dall assenza del padre di Jude, un marinaio di leva di passaggio a Liverpool, che non sa di avere un figlio al di là dell Oceano, alla presenza soffocante di quello di Max, che vorrebbe sostituirsi al figlio in ogni decisione; dal lavoro mal pagato nei cantieri navali di Liverpool, alla leva obbligatoria negli Stati Uniti; dal problema dell omosessualità agli scontri raziali di Detroit; dall impegno degli attivisti, sicuri della strada che percorrono, all incertezza di chi la sua strada la sta ancora cercando; tutti questi temi si incontrano e si fondono caratterizzando i vari personaggi, che si trovano a condividere l uno con l altro la propria esperienza esistenziale. Alcune figure di spicco del tempo vengono inserite e citate in questo capriccio psichedelico; non potevano mancare, del resto, il fautore della Beat Generation 6 Jack Kerouac 7, il presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson, l attivista Martin Luther King e una versione rock di Neal Cassady 8. L accostamento di tanti elementi in una pellicola di solo due ore potrebbe facilmente risultare artificioso, ma la stimata regista, che con i musical ha una certa dimestichezza, ha pensato anche a questo. La scelta dei Beatles come unica fonte da cui trarre la colonna sonora, è dovuta alla ricerca di qualcosa di reale, realmente esistito e tuttora esistente, che possa dimostrare ai giovani d oggi come quei 6 Con l espressione Beat Generation si identifica un movimento artistico - letterario sviluppatosi negli Stati Uniti nella seconda metà degli Anni 50 per dare voce alle proteste giovanili del tempo, in particolare quelle contro la Guerra del Vietnam. 7 Jack Kerouac è stato uno scrittore e poeta statunitense, il cui romanzo Sulla Strada è considerato il manifesto della Beat Generation. 8 Neal Cassady è stato uno scrittore statunitense simbolo della Beat Generation, nonché coprotagonista sotto il nome Dean Moriarty del romanzo Sulla Strada di J.Kerouac. 17

18 sentimenti, quelle gioie e quelle paure, abbiano davvero pervaso i giovani degli Anni 60. La giovane regista, in fondo, sembra non aver tralasciato nulla nella sua impresa non del tutto facile. 1.4 Critica Il parere della critica è piuttosto omogeneo: che a fare la recensione sia un fanatico dei Beatles o un amante dei Rolling Stones, il risultato non cambia, tutti amano quest opera. Gli esperti del cinema si trovano stavolta tutti d accordo, acclamando la genialità di Across the Universe, sorpresi di come Julie Taymor, esperta di musical e teatro ma non altrettanto di cinema, abbia saputo regalare ad un pubblico diverso dal solito un opera tanto apprezzata. C è da dire che la regista ha colpito profondamente al cuore coloro che hanno dovuto giudicarla, facendogli ricordare la loro gioventù e, chissà, riuscendo forse in questo modo a strappare qualche ulteriore approvazione 9. La maggior parte dei consensi, ad ogni modo, è dovuta al duro lavoro e i brillanti risultati conseguiti dal trio di autori. A sorprendere la critica la naturalezza con cui la moltitudine di testimonianze di quegli anni si susseguono e si intrecciano con la trama senza mai risultare forzati. I riferimenti ai Beatles fanno sorridere, divertendo il critico tanto quanto lo spettatore, 9 Il critico Fabio Ferzetti ammette, in un articolo pubblicato su Il Messaggero, che ogni senso critico lo abbandona, di fronte a due note dei Beatles. 18

19 mentre li scopre uno ad uno dal più esplicito e scontato al più nascosto e meglio studiato. Grande consenso riceve anche il giovane cast, che impressiona in particolar modo per le interpretazioni dei brani, sempre cantati in presa diretta. Con i loro visi puliti e sconosciuti, i giovani protagonisti si contrappongono deliziosamente ai volti ben più noti e vissuti dei vari cammei, rappresentanti della controcultura nonché guide che scortano i ragazzi verso la libertà. Sono molto evidenti alcuni richiami ad opere passate, due nello specifico. Il tema principale, in fondo, non è una grande novità 10 e, secondo alcuni, neppure il modo in cui questo viene proposto 11. Da un lato la Guerra del Vietnam, la leva obbligatoria, Max che come Berger in Hair brucia la cartolina di richiamo alle armi; dall altro le canzoni che prendono il posto di dialoghi e monologhi, come accade in Moulin Rouge, e non solo: come osserva una giovanissima ma attenta spettatrice, in entrambi i film i fatti ci vengono presentati al pubblico dal protagonista maschile, che racconta 10 Diversi critici fanno riferimento alle somiglianze tra Across the Universe e Hair, tra questi Glauco Almonte nella sua recensione Prendi una canzone triste e migliorala, link: 11 Da Raccontare un epoca (con le parole dei Beatles) di Carlo Griseri, link: 19

20 la sua storia d amore in un caso tragicamente conclusa e nell altro solo apparentemente finita. Molte le recensioni dedicano qualche riga alla scena in cui le fragole lanciate da Jude prendono le vesti delle bombe lanciate in Vietnam; un orrido tripudio che richiama Fragole e sangue del Non convince, invece, la fase psichedelica, troppo lunga e fastidiosa anche per gli occhi, oltre che per l eccessiva sequenza di canzoni senza azione. Ad ogni modo, questo insieme di elementi negativi, se così li vogliamo definire, sembra essere menzionato dai critici solo perché non se ne può fare altrimenti e la maggior parte delle recensioni si conclude con la riconferma del giudizio positivo, della piacevole sorpresa di vedere un film così ben fatto. La piccola teenager che in quegli anni se ne stava sola in un angolo a osservare, è dunque riuscita a conservare bene i suoi ricordi e a restituirli intatti a chi, come lei, li ha vissuti e ne porta ancora una testimonianza sulle spalle. 20

21 2. Il pubblico e l opera In questa sezione fornirò le prove più consistenti a dimostrazione della mia tesi e ne approfondirò il contenuto di critica. 2.1 Il pubblico: a chi è destinato il film Come già accennato nella sezione 1.3, il destinatario principale del film è rappresentato dai giovani e dagli adolescenti, vale a dire da un pubblico di età compresa tra i 15 e i 30 anni, un pubblico variegato, figlio di diverse generazioni, talvolta anche molto giovani, che non necessariamente è cresciuto ascoltando i Fab Four, o ha un livello di conoscenza dell inglese abbastanza alto da poter comprendere i testi delle canzoni senza conoscerli. Un pubblico, inoltre, abituato a scegliere un libro dalla copertina, e così probabilmente anche un film, ed è proprio questo ciò che voglio analizzare attentamente. Molte delle persone che hanno scelto di vedere Across the Universe, non lo hanno fatto perché incuriositi da un titolo che rende omaggio al Quartetto di Liverpool, bensì perché attratti dai colori, dagli scenari e dallo spirito esuberante che ci vengono presentati nel trailer, o magari dalla presenza nel film di un qualcosa di psichedelico (aggettivo a cui oggi molti giovani danno un interpretazione distorta o semplicemente riduttiva, collegandolo all uso di droghe e niente più). E fa sorridere, il fatto che la regista, per avvicinare il più possibile i giovani a quei meccanismi 21

22 interiori che hanno formato i ragazzi degli Anni 60, abbia scelto come mezzo la musica dei Beatles, composta proprio in quell epoca e tuttora conosciuta in tutto il mondo. Il punto, tuttavia, è il seguente: quanti giovani, nel 2007, conoscono davvero la musica dei Beatles? Per dare una risposta a questo interrogativo mi sono avvalsa dell aiuto delle mie sorelle, entrambe più piccole di me, e dei loro amici adolescenti, sottoponendoli ad un piccolo sondaggio. Con poche e semplici domande ho potuto riscontrare che su un campione di dodici ragazzi e ragazze di età compresa tra i 13 e i 18 anni solo quattro conoscono davvero i Beatles in tutto e per tutto, sette di loro sanno che si tratta di un gruppo musicale e, fortunatamente, soltanto uno non ha idea di chi siano, dove siano vissuti e per quale motivo siano famosi. Per quanto riguarda l epoca in cui la Band ha avuto il massimo successo soltanto sette ragazzi hanno risposto alla domanda, chi in maniera più vaga (Anni 60, tra i 60 e i 70) e chi più approfonditamente ( Dal 63 al 70). La parte più divertente del sondaggio è stata senz altro quella riguardante i successi della Band, dalla richiesta di elencare alcuni dei brani conosciuti, è emerso che un terzo dei partecipanti conosce soltanto un paio di canzoni, spesso sentite in televisione o nella pubblicità in cui un omino prende il sole con le mani. Tre ragazzi hanno dichiarato di conoscere molti brani, ma senza conoscerne i titoli, due intervistati conoscono la maggior parte delle canzoni e altri due, un musicista e un grande appassionato della Band, conoscono la discografia quasi per intero, e non solo quella. Tra i ragazzi dai vent anni in su, invece, le percentuali differiscono e la quasi totalità delle persone sottoposto al questionario conosce non soltanto il Gruppo ma 22

23 anche i suoi successi, seppure in qualche caso si tratti ugualmente di canzoni da pubblicità. Il giovane spettatore medio del 2007 è dunque colpito da altri aspetti del film, come la storia d amore, i vari elementi che allontanano Lucy da Jude, le scene colorate e allucinogene che animano la parte centrale del film e lo scontato lieto fine, che fa contenti i più sentimentali e annoia chi, invece, si aspetta dal film qualcosa di avvincente. Vediamo quindi che il senso dell opera si perde completamente, il messaggio rimane a mezzaria senza mai colpire il bersaglio, che nella migliore delle ipotesi rimane deluso e nella peggiore coglie nel film un messaggio distorto e lontano anni luce da quello desiderato. 2.2 La parte invisibile Ho deciso di trattare solo a questo punto il tema dei riferimenti, perché più congeniale allo sviluppo della mia analisi. Come abbiamo osservato, i riferimenti ai Beatles costituiscono le fondamenta di questo film, e non si tratta soltanto di canzoni; al contrario, i brani che ascoltiamo sono soltanto la punta dell iceberg, un iceberg formato da elementi caratterizzanti l intera esistenza della Band, che si ritrovano nel film non soltanto nelle parti più visibili, ma anche nelle scelte apparentemente casuali o indipendenti dal contesto. 23

24 Cercherò ora di guidarvi alla scoperta di tutte le citazioni, partendo da quelle più esplicite fino ad arrivare alle più difficili da scovare, alcune delle quali io stessa ho riconosciuto solo dopo numerose visioni. Avendo precedentemente spiegato come le canzoni formino la trama del film e raccontino per prime i fatti che si succedono, non mi soffermerò ad analizzarle, in quanto tutte hanno un ruolo cruciale nella pellicola e nello sviluppo della storia. Segue l elenco completo, con tanto di interpreti: 1. Girl - Jim Sturgess 2. Helter Skelter - Dana Fuchs 3. Hold Me Tight - Evan Rachel Wood 4. All My Loving - Jim Sturgess 5. I Wanna Hold Your Hand - T.V. Carpio 6. With A Little Help From My Friends - Jim Sturgess e Joe Anderson 7. It Won't Be Long - Evan Rachel Wood 8. I've Just Seen a Face - Jim Sturgess 9. Let It Be - Carol Woods e Timothy T. Mitchum 10. Come Together - Joe Cocker 11. Why Don't We Do It in the Road - Dana Fuchs 12. If I Fell - Evan Rachel Wood 13. I Want You (She's So Heavy) - Joe Anderson, Dana Fuchs e T.V. Carpio 14. Dear Prudence - Dana Fuchs, Evan Rachel Wood, Jim Sturgess e Joe Anderson 15. Flying - Secret Machines 16. Blue Jay Way - Secret Machines 17. I Am The Walrus - eseguita da Bono & Secret Machines 18. Being for the Benefit of Mr. Kite! - Eddie Izzard 19. Because - Dana Fuchs, Evan Rachel Wood, Jim Sturgess, Joe Anderson, Martin Luther McCoy e T.V. Carpio 20. Something - Jim Sturgess 21. Oh! Darling - Dana Fuchs e Martin Luther McCoy 22. Strawberry Fields Forever - Jim Sturgess e Joe Anderson 23. Revolution - Jim Sturgess 24. While My Guitar Gently Weeps - Martin Luther McCoy (con la partecipazione di Jim Sturgess in un verso) 24

25 25. Across The Universe - Jim Sturgess 26. Helter Skelter - Dana Fuchs 27. Happiness is a Warm Gun - Joe Anderson e Salma Hayek 28. A Day in the Life - eseguita da Jeff Beck (tratta dal disco di George Martin, In My Life) 29. Blackbird - Evan Rachel Wood 30. Hey Jude - Joe Anderson e Angela Mounsey 31. Don't Let Me Down - Dana Fuchs e Martin Luther McCoy 32. All You Need Is Love - Jim Sturgess, Dana Fuchs, T.V. Carpio e Martin Luther McCoy 33. Lucy in the Sky with Diamonds - eseguita da Bono feat. The Edge Across the Universe è il titolo di una canzone, il titolo di un album, che già si adatta perfettamente al senso che la Taymor vuole dare al suo film (cfr. 1.3). Jude è il primo personaggio che conosciamo, ci parla della sua ragazza intonando Girl sulle spiagge di Liverpool. Sua madre si chiama Martha (My Dear), al signore che gli da lo stipendio Jude dice che sta per partire, e che non tornerà più, il suo interlocutore alla sua età ama ripetersi Quando avrò 64 anni sarò ben lontano da qui 12. Il film è iniziato da soli cinque minuti e i riferimenti sono già così tanti che non si fa neppure in tempo a coglierli, soprattutto se non si è stati avvisati. La storia si evolve nella stessa maniera ogni personaggio è una nuova canzone, ogni emozione un grande successo con l aggiunta di citazioni ed elementi nascosti che, se si riesce a coglierli, rendono la visione un avventura sensazionale. Troppi i riferimenti per citarli tutti; doveroso, del resto, dare un idea della quantità e della tipologia. 12 When I m 64 è il titolo di una canzone dei Beatles, pubblicata nell album Sgt. Pepper s Lonely Heart Club Band. 25

26 Ci sono citazioni per le quali è sufficiente conoscere i titoli e testi delle canzoni, ed è già tanto, altre, invece, richiedono un accurata conoscenza della storia e degli episodi di vita della Band. Ecco un breve excursus dei riferimenti più importanti, da quelli più espliciti a quelli più ermetici. Il film si apre con un confronto tra Inghilterra e States, da una parte il ballo della scuola, dall altra Jude e la sua ragazza in un tipico locale di mattoni (riconosciuto da molti come il Cavern Club) in cui quattro ragazzi col giubbotto di pelle suonano su un piccolo palco, ricordando gli albori dei Fab Four. 26

27 Il bus che Lucy (in the Sky with Diamonds) prende per andare a scuola è il (One after) 909; durante la a cena a casa di Max la zia commenta La salsa di mirtilli è meno aspra dell'anno scorso, citando il reprise di Strawberry Fields Forever. Quando (Dear) Prudence giunge a casa dei ragazzi, Jo-jo domanda a Jude da dove sia spuntata, lui risponde che è entrata dalla finestra del bagno. 13 I nomi di tutti i personaggi principali sono stati presi da canzoni dei Beatles. Segue una tabella con i nomi e i brani da cui sono stati tratti, presentati nel loro ordine di apparizione nel film. Jude Martha Feeny Max Lucy Sadie Desmond Jo-jo Prudence Dr. Robert Mr. Kite Hey Jude Martha my Dear Maxwell s Silver Hammer Lucy in the Sky with Diamonds Sexy Sadie Ob-la-di, ob-la-da Get Back Dear Prudence Doctor Robert Being for the Benefit of Mr Kite Nella scena psichedelica i ragazzi, guidati dal Dr. Robert si avventurano nel misticismo a bordo di un bus, che sembra richiamare quello usato dai Beatles per il 13 She Came In Through the Bathroom Window è una canzone dei Beatles facente parte dell album Abbey Road. 27

28 Magical Mistery Tour 14. Il Dottore passa poi il testimone al bizzarro Mr. Kite che si presenta cantando e danzando con le sue persone blu, chiaro riferimento ai "Biechi Blu" del film di animazione Yellow Submarine 15. Quando Jude, tornato in patria, apprende da un giornale la notizia dell attentato ad opera degli attivisti, sentiamo le parole di A Day in the Life: Ho letto il giornale oggi, ragazzo. Tornato negli USA Jude prende parte al concerto sul tetto della Strawberry, etichetta di (Sexy) Sadie, che cita lo storico ultimo live dei Beatles tenutosi sul tetto della loro casa discografica (Apple). Dall inizio al finale, il film è talmente radicato all opera dei Beatles che persino uno spettatore appassionato ne coglie a fatica la totalità, specie in una prima visione; questo dovrebbe dare la misura di quanto l impresa risulti difficile ad un profano dei Beatles. Ogni film, ogni lavoro o opera è composto da più strati, perché ogni cosa si costruisce un pezzo alla volta. Ciò che accade ad Across the Universe è che, diversamente da come succede solitamente, nel risultato finale gli strati sono ancora tutti a sé stanti, non sono stati uniti a formare un unico elemento. Per rendere il mio pensiero più chiaro utilizzerò l esempio di Photoshop. 14 Si tratta di un film per la televisione del 1967 che vede la partecipazione del Quartetto e prende il nome da un loro album. Nel film i quattro musicisti girano l Inghilterra a bordo di un autobus. 15 Il lungometraggio animato che vede come protagonisti i Beatles è del 1968 e porta il titolo della celeberrima canzone. 28

29 Esistono molti programmi per il fotoritocco, più o meno buoni, più o meno costosi, ed ognuno ha le sue caratteristiche. La caratteristica di Photoshop è che dà l opportunità di lavorare su più livelli, vale a dire di poter aggiungere particolari alle foto scattate senza dover necessariamente modificare permanentemente la foto o visualizzare tutti i livelli sovrapposti. Paragoniamo Across the Universe ad un immagine finale prodotta con Photoshop, entrambi sono composti da più elementi assemblati per ottenere un certo risultato. Nella normalità, e cioè per tutti gli altri musical, la trama corrisponde all immagine di partenza, scattata da noi, e la musica a tutti gli elementi che vengono aggiunti col fotoritocco, nel caso anomalo di Across the Universe, contrariamente, la trama è stata creata successivamente alla colonna sonora e corrisponde quindi agli elementi che verranno aggiunti al nostro scatto. Nonostante sia seconda in ordine di creazione, la trama del film può essere comunque paragonata alla fotografia di una lampada orientale da cui vogliamo far uscire un genio, che corrisponde invece alla colonna sonora. Su un primo livello caricheremo la foto della lampada (fig. 1), su un secondo invece quella del genio (fig. 2), della quale modificheremo luce, colori e dimensioni fino ad adattarla a quella della lampada, su altri livelli possiamo disporre ulteriori elementi per arricchire la fotografia. Per tutto il tempo della lavorazione le due foto resteranno su due livelli 29

30 separati, e se vorremo visualizzare solo uno dei due livelli saremo in grado di farlo molto semplicemente grazie ad un piccolo occhio che si trova proprio sul livello (fig. 3). Non appena saremo soddisfatti del lavoro salveremo il tutto in un'unica fotografia in cui saranno visibili tutti i livelli. Fig. 1: Panoramica di Photoshop, livello della lampada Fig. 2: panoramica di Photoshop livello del genio 30

31 Fig. 3: sezione di controllo dei livelli Across the Universe manca di questo passaggio, non è mai stato salvato come un unica fotografia, ma è rimasto un progetto che può ancora subire modifiche, di cui si può ancora scegliere quali e quanti livelli vedere. A scegliere, tuttavia, non è lo spettatore in sé per sé, bensì la sua storia, i suoi gusti musicali, la sua conoscenza dell inglese. A seconda di questi fattori lo spettatore vede opere differenti. La fotografia finale, come la Taymor l aveva progettata, è visibile soltanto ai contemporanei dei Beatles che, appassionati o non, hanno subito la loro presenza nelle loro vite e nelle loro orecchie; lo stesso vale per chi con la band ha condiviso e tuttora condivide la lingua, e vede quindi i Beatles come parte della propria cultura generale. Chi non risponde a queste caratteristiche, d altro canto, può trovarsi di fronte a diversi tipi di visione. Una prima categoria è rappresentata da persone di età poco inferiore a quella dei Fab Four e da veri fan sfegatati della Band, i quali riescono a cogliere nel film la quasi totalità degli elementi; una seconda categoria può essere 31

32 rappresentata da chi, come me, ha una buona conoscenza della Band, ma non tanto buona da cogliere tutti i riferimenti, limitandosi a riconoscere le canzoni, i nomi dei personaggi, qualche battuta tratta dai titoli, ma non gli elementi legati alla vita del Quartetto; la terza ed ultima categoria, in fine, è quella di coloro che non avendo mai seguito la band non riconoscono che le canzoni più famose, e cioè circa la metà di quelle contenute nel film, vedendo quindi esclusivamente la fotografia della lampada, senza il genio che ne sta uscendo. Mi sembra abbastanza chiaro a questo punto, che il film Across the Universe non è riuscito a viaggiare attraverso tutti i paesi e le generazioni e che ancor meno ci riuscirà man mano che ci si allontana da quei magici Anni La traduzione cinematografica Ho deciso di utilizzare quest ultima parte dell elaborato per toccare, anche se superficialmente, il tema della traduzione cinematografica, costituendo essa un ulteriore ostacolo alla comprensione del film per gli spettatori non angolofoni. Dedicherò la prima sottosezione ad accenni sulla traduzione e sul processo traduttivo; la seconda sottosezione tratterà nello specifico la traduzione filmica e le difficoltà traduttive ad essa connesse; la terza, in fine, fornirà esempi di tali difficoltà traduttive riscontrati all interno del film. 32

33 3.1 Definizione di traduzione e processo traduttivo La traduzione è quel processo oggigiorno essenziale in cui un certo messaggio o contenuto viene riscritto attraverso tecniche e strategie ben definite in una lingua diversa da quella del documento originale. Ad un traduttore professionista viene chiesto non soltanto di conoscere la lingua di partenza e quella d arrivo, ma anche di avere una buona conoscenza dell argomento trattato e, a seconda dell ambito, anche della cultura dei paesi parlanti le lingue in questione. Egli, inoltre, deve conoscere le tecniche traduttive e gli espedienti utilizzabili in caso di intraducibilità, e saperli applicare ai testi di cui si occupa. 3.2 La traduzione filmica: caratteristiche e limiti La traduzione cinematografica, in quanto branca della traduzione, presenta tutte le sue caratteristiche, in più è caratterizzata da elementi e problematiche unici o comuni solo ad alcuni tipi di traduzione. Innanzi tutto per traduzione cinematografica si intente la traduzione del copione di un film edito in una determinata lingua, che sarà poi doppiato e reso così comprensibile ad una grossa fetta di pubblico straniero. I problemi presentati dalla traduzione di una sceneggiatura possono essere di vario tipo, dagli elementi tipici di una cultura e magari inesistenti in quella di arrivo, alle differenze nel labiale e nella lunghezza delle parole tra la lingua originale e quella 33

34 d arrivo. Quest ultimo aspetto, tipico anche della traduzione di poesie e canzoni, non è affatto da sottovalutare. Come nelle poesie va perentoriamente rispettata la metrica, così nei testi cinematografici e teatrali vanno rispettati i tempi, poiché la pellicola ha una durata fissa, che non può essere modificata, e le battute dei diversi personaggi devono essere tanto lunghe nella versione italiana, tedesca, spagnola, quanto lo sono in quella originale. Rispettare il labiale, poi, è l ostacolo più arduo da superare, talmente difficoltoso che non si ha mai una traduzione che lo rispetti in pieno. Riassumendo, nell affrontare la traduzione di un copione bisogna necessariamente seguire queste direttive: 1. Mantenere il significato, lo spirito e la morale della sceneggiatura originale; 2. Rispettare perentoriamente i tempi delle battute, le pause, i silenzi. 3. Cercare soluzioni linguistiche che si avvicinino dal punto di vista dell articolazione a quelle della versione originale. Nel primo punto sono compresi anche i cosiddetti realia 16, e cioè quegli elementi tipici di una cultura che non esistono affatto nella cultura di arrivo. La traduzione coinvolge anche la parte musicale della sceneggiatura perlopiù nel caso di testi teatrali. 16 Tale definizione universalmente riconosciuta è utilizzata in numerosi manuali di linguistica e traduttologia. Fonte diretta: 34

35 3.3 Esempi di difficoltà traduttive nel film Il primo e più evidente esempio, fattore molto caratterizzante del personaggio di Jude, è il suo accento britannico. La sua nazionalità non è un elemento vincolante per lo svolgimento della storia, tanto che viene esplicitata soltanto in un paio di scene, prima delle quali quella in cui fa autostop e cerca di salire in macchina dal lato sbagliato (min 11:33). Tuttavia, nella versione originale, vale a dire con audio in lingua inglese, lo stesso personaggio ci ricorda costantemente di non essere americano, letteralmente, ogni qualvolta apre bocca. Il suo accento è estremamente diverso da quello di tutti gli altri, tanto che nel suo primo dialogo con Max, l amico gli domanda: Da dove viene questo accento?. Nella versione italiana la differenza d accento non è stata affatto riportata 17 e la scelta traduttiva per la domanda di Max è caduta su Da dove vengono questi capelli?, escamotage parzialmente giustificato dal look più europeo di Jude. Oltre a presentare citazioni dirette di titoli e testi (nella versione originale è molto più chiaro che dopo l arrivo di Prudence Jude stia citando She came in through the bathroom window), il film è altresì ricco di piccoli e divertenti giochi di parole, come I will try Can you try harder? o No, she s not my girlfriend, she s a friend, who is a girl, il cui senso viene pienamente riportato, ma non altrettanto accade al ritmo e alla struttura delle frasi, che in inglese utilizzano delle collocazioni o espressioni 17 Gli accenti vengono solitamente ricreati, e cioè sostituiti con accenti diversi ma allo stesso modo evocativi, quasi esclusivamente nei cartoni animati. In questo caso sarebbe stato impossibile sostituire l accento britannico con un dialetto italiano, data la provenienza geografica di Jude e la connessione di questa con la storia. 35

36 fisse. Un altro elemento la cui traduzione non ha prodotto un ottimo risultato è lo slogan LBJ, LBJ how many kids did you kill today? recitato dai pacifisti durante la marcia contro la Guerra del Vietnam: nell adattamento italiano la sigla LBJ, abbreviazione di Lyndon B. Johnson presidente degli Stati Uniti dal 63 al 69, viene pronunciata in inglese e gli accenti tonici della frase non vengono totalmente rispettati. Trattandosi di brani già esistenti e composti da una band conosciuta in tutto il mondo, la colonna sonora del film è stata mantenuta in lingua originale. Across the Universe, pur contando soltanto 30 minuti di dialoghi, resta dunque difficile da seguire per lo spettatore non anglofono che non conosce i Beatles, costretto dapprima a leggere i sottotitoli e a rinunciare successivamente alla comprensione dei testi delle canzoni, e viene cosí infastidito dalla sensazione di incapacità di stare al passo con il film e con la sua evoluzione. 36

37 4. Conclusioni Con molta probabilità chi ha vissuto da contemporaneo dei Beatles non ha potuto evitare di essere travolto dai loro successi, di canticchiarli anche senza apprezzarne il genere o il sound; i Fab Four sono stati più di una band, sono stati un fenomeno mediatico, il fenomeno mediatico (degli Anni 60), e in quanto tale fanno parte della cultura generale di chiunque sia vissuto dopo quel periodo, e soprattutto di chi scopriva la musica e la vita proprio in quegli anni. Lo stesso non si può dire, tuttavia, delle giovani generazioni di oggi, ed è per questo che ritengo Across the Universe un successo a breve termine. Come sostengono critici ed esperti, quest opera, enormemente carica di riferimenti alla musica dei Beatles (basti pensare che su un totale di 133 minuti soltanto 30 sono riservati ai dialoghi), ha un impatto emotivo notevole su chi ha vissuto la Beatlemania, cantato e imparato a memoria gran parte dei loro successi, letto ogni articolo che li riguardasse, ascoltato tutte le loro interviste o copiato il loro look. D altro canto, il film risulta impossibile da apprezzare per chi da postumo non istruito non conosce che i brani più famosi, spesso in maniera superficiale, e ne deve la conoscenza a spot pubblicitari o programmi televisivi cui hanno fatto da sigla. Across the Universe esce nelle sale nel 2007, tratta il tema degli Anni 60 statunitensi e lo propone ad un pubblico di almeno trent anni più giovane, un pubblico formato anche da chi, oltre a non essere testimone di quel tempo, non ha 37

38 quasi vissuto alcun contatto con l opera musicale dei Beatles; e proprio per questo il successo di questo film non sopravvivrà agli anni e alla mancanza di un pubblico suo coetaneo. Questa pellicola geniale è vittima di un paradosso: data l incompatibilità tra il tempo a cui fa riferimento e il tempo in cui si presenta, si potrebbe quasi dire che Across the Universe sia un successo nato nell epoca sbagliata. Tuttavia ci si domanda: avrebbe avuto un tale successo se fosse stato scritto, girato e trasmesso in un epoca diversa, realizzato senza l ausilio della tecnologia di cui oggi disponiamo? La risposta è no. Esistono film molto ben riusciti che non necessariamente ognuno di noi ha visto almeno una volta nella vita, ma che anno dopo anno, epoca dopo epoca, vengono ancora trasmessi ed apprezzati da una buona parte del pubblico a cui sono destinati. Queste sono opere senza età, indipendenti da tempo e luogo in cui vengono trasmesse, e seppur raccontando fatti accaduti in un epoca diversa, passata o futura, non hanno bisogno di particolari condizioni per essere apprezzate. Across the Universe, al contrario, è fin troppo ancorato ai Beatles e ai loro brani, e quindi ad un pubblico specifico, perché la sua genialità possa rimanere negli anni visibile al pubblico quanto la sua trama banale. La regista Julie Taymor e i suoi collaboratori Dick Clement e Ian La Frenais hanno deciso di portare a compimento un impresa quasi impossibile: raccontare la storia di un epoca prendendone la colonna sonora da un unica band, anziché dall insieme dei successi di quel tempo. In poche parole non contava dare al pubblico una storia originale, avvincente, sorprendente e fuori dagli schemi, o meglio, tutto 38

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