Immagini dal polo del freddo

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1 Immagini dal polo del freddo Testo e foto di Livia Monami 118

2 194 slow food editore il dizionario e le osterie 208 approccio sistemico 234 desco music 254 vini d italia 260 così bevevano Tundra, Repubblica di Sakha. Una donna tira un bambino seduto su una piccola slitta di legno, il passeggino dell Artico. D inverno le donne non sono molte negli accampamenti dolgan. In questa stagione, infatti, vivono perlopiù nei villaggi principali. Di tanto in tanto, raggiungono i mariti nella tundra per restarvi alcuni giorni. Poi, quando arriva la primavera, vi si trasferiscono definitivamente con i figli. La Siberia occupa il 67% del territorio della Russia ed è abitata da più di 30 gruppi etnici indigeni. La Repubblica di Sakha (ex Yakutia) con i suoi 3,1 milioni di chilometri quadri è la regione più estesa, un territorio pari a 10 volte l Italia, con un solo milione di abitanti. Si trova circa per metà oltre il circolo polare artico ed è tutta dentro la zona del permafrost. Lo strato attivo superficiale, quello cioè che si scioglie durante l estate per ricongelare d inverno, è di circa tre metri di spessore, mentre lo strato profondo che non si è più scongelato dall ultima era glaciale, varia da una profondità di 300 fino anche a 1500 metri. In Yakutia, nel villaggio di Oimyakon, c è il polo del freddo, il luogo abitato più freddo del mondo, dove sono state registrate temperature di -71 C. Spostamenti sui ghiacci Ivan, capo della prima delle tre famiglie dolgan che vado a conoscere, ha lasciato il suo accampamento per venirci a prendere con la motoslitta nel villaggio di Juriung-Khaia, a cinque ore di volo, freddissimo e turbolento, dal capoluogo Yakutsk, più altre 11 ore di fuoristrada sul fiume Anabar ghiacciato. In Siberia puoi decidere poco o niente. Puoi, e devi, solo imparare a mantenerti in salute e a resistere agli attacchi del nemico: il freddo mortale. Non sei niente e non vali niente ma se sopravvivi sei un eroe oppure semplicemente un miracolato. I Dolgan appartengono ottobre

3 Tundra, Repubblica di Sakha. Un Dolgan appena arrivato con la sua carovana nel nuovo accampamento. alla prima categoria. Il nome dell etnia ha un origine piuttosto recente. Alla fine del XVII secolo, quattro dei clan della tribù degli Evenki, che viveva nella Yakutia in prossimità del fiume Lena, adottarono la lingua yakuta, si spostarono a ovest, nell attuale circondario autonomo del Taimyr e si soprannominarono Dolgan dal nome di uno dei clan. Oggi due di essi rivendicano la propria identità e non si identificano né con gli Evenki, né con gli Yakuti. Hanno una propria lingua ben definita, sebbene molti la considerino solo un dialetto della lingua yakuta e, eccetto gli anziani, parlano anche il russo. Sono appena 7330 (Raipon, 1992) di cui più del 70% vive nella penisola di Taimyr e il restante 30% nel distretto di Anabar, nella Repubblica di Sakha. Lasciamo Juriung-Khaia. Ivan guida veloce. Niente bussola. Solo una profonda e innata conoscenza di ogni sfumatura del terreno di neve e di ghiaccio che sfugge man mano sotto di noi. Il suo prezioso veicolo a motore tira la nostra rudimentale slitta di legno: Bold, il mio assistente, Maria, la mia interprete, e io, vi resteremo incollati seduti per sette lunghissime ore. La temperatura è scesa a -53 C. E la famiglia di Ivan dista ancora cinque ore di viaggio. I Dolgan oggi, unici al mondo, vivono nelle balok, piccole case di legno provviste di pattini che possono essere trainate dalle renne. Sembra siano state costruite sull esempio di quelle utilizzate dai primi mercanti di pellicce russi. Vi possono abitare tre-quattro persone al massimo. All interno c è una stufa, ma nella tundra non c è legna. D inverno, i nomadi lasciano la tundra dell estremo nord, e si accampano più a sud, nella zona più vicina al limite settentrionale della foresta di conifere dalla quale ricavano il combustibile da ardere. Vicino per un Dolgan sono cinque-sei ore di slitta trainata dalle renne e altrettante per tornare. Zinaida 120

4 194 slow food editore il dizionario e le osterie 208 approccio sistemico 234 desco music 254 vini d italia 260 così bevevano Tundra, Repubblica di Sakha. Donna Dolgan vicino a una slitta carica di legna e alle renne. Sullo sfondo, altre carovane pronte per la partenza verso il nuovo accampamento. e Anufri, i genitori di Ivan, ci hanno offerto una delle loro balok. Fuori da ogni casa c è una slitta carica di ghiaccio: è la riserva di acqua di ogni famiglia. È molto preziosa perché quando si esaurisce, ogni tre giorni circa, i Dolgan devono andare a prenderla nei laghi ghiacciati distanti anche tre ore dal campo, dove sono sicuri che le renne non abbiano sporcato il terreno. Sulle tracce delle renne I nomadi mangiano da generazioni carne di renna cotta: buonissima, leggera e ricca di tre vitamine. I Dolgan dicono che abbia anche proprietà disintossicanti. Il fegato e i reni della renna, crudi e congelati, sono le prelibatezze della tundra. Sono offerti solo a ospiti d onore. La straganina, pesce crudo intero e congelato, tagliato lungo tutta la sua lunghezza e intinto nel sale, è un immediata fonte di energia per il corpo consumato dal freddo. Un tempo cacciatori, oggi i Dolgan sono esperti allevatori di renne dalle quali si ricavano pelli e soprattutto carne, il cui consumo è altamenete diffuso in tutta la Siberia. In Yakutia, nel distretto di Anabar ci sono capi, circa 3000 per ognuna delle sette diverse brigate, squadre di allevatori di renne. Nonostante il crollo dell Urss e del sistema delle comuni, la maggioranza delle famiglie che vivono nella tundra riceve un salario direttamente dal governo che ancora oggi è proprietario delle renne e mira ad avere un controllo sul territorio dei nomadi, ricchissimo di petrolio, e di diamanti (il 99% di quelli estratti in Russia, paese che copre un quarto della produzione globale, viene da qui). Tuttavia, la Federazione Russa ha recentemente approvato alcune leggi che sembrano favorire una certa indipendenza dei popoli indigeni. Secondo queste leggi i Dolgan in teoria, oggi sarebbero liberi di associarsi e di costituire cooperative private ottobre

5 I Dolgan oggi, unici al mondo, vivono nelle balok, piccole case di legno provviste di pattini che possono essere trainate dalle renne. Sembra siano state costruite sull esempio di quelle utilizzate dai primi mercanti di pellicce russi. Vi possono abitare tre-quattro persone al massimo. All interno c è una stufa, ma nella tundra non c è legna (similari a quelle degli Inuit del Canada, ad esempio) che avrebbero la possibilità di salvaguardare la cultura originaria. Il problema è che i nomadi dovrebbero ricevere un aiuto economico iniziale sotto forma di prestiti. Il governo ha ridotto i fondi per lo sviluppo delle infrastrutture sociali e attualmente ancora non esistono leggi che permettano agli indigeni di avere accesso diretto ai crediti. Il vecchio Anufri non ha i soldi per comprare altre renne. È proprietario di appena 20 animali dei 3000 che alleva per il governo. Quando ha bisogno di ucciderne uno per nutrire la famiglia, va a caccia di renne selvatiche oppure uccide una delle sue. Ogni mattina è già fuori al gelo prima del sorgere del sole. Cattura il bestiame con il lazo, per poi attaccarlo alle slitte. Le poche renne che restano vicine alle balok sono animali da traino e servono ogni giorno per raggiungere e riportare indietro il grande gregge che si è allontanato pascolando. Ma quando quest ultimo non è più visibile da lontano, è tempo di spostare l accampamento. Non c è più nulla per le renne in quella zona di tundra. Per seguirle in inverno i Dolgan muovono le loro piccole case ogni 15 giorni. D estate, invece, c è più cibo disponibile e le renne non devono cercarlo faticosamente sotto la neve compiendo lunghi tragitti. Le famiglie di nomadi possono allora aggregarsi e negli accampamenti il numero di individui cresce notevolmente. Taiga, Repubblica di Sakha. Donna Even prende un pezzo di carne di renna attaccata all albero per evitare che venga mangiata dai lupi. 122

6 Tundra, Repubblica di Sakha. Primo piano di nomade dolgan che tiene la mano appoggiata sulle corna di renna. Trifon ha 73 anni ed è il più famoso cacciatore di volpi bianche di tutta la Repubblica di Sakha, ha un viso intelligente ed esperto segnato dal tempo, gli occhi chiari che parlano con un solo sguardo Da lui acquisto 16 pelli di volpe bianca. È una scusa per dargli un pò di soldi senza offenderlo. So che ne ha bisogno. A tarda notte, come al solito, esco dalla mia balok per guardare le aurore boreali. Il cielo è una spettacolare festa di grandi strisce bianche che danzano in silenzio. Non c è più fumo che esce dalle balok, dormono tutti. Un unica piccola luce tremolante, illumina la finestra di una casa. È quella di Trifon, ancora sveglio. È lì che a lume di candela e con profonda dedizione, pulisce e pettina ogni mia pelliccia bianca con antichi strumenti di legno, ma questo è un segreto conservato nel ricordo delle mie emozioni che non voglio catturare con la mia macchina fotografica. La spedizione è stata sponsorizzata da: The North Face Italia e Usa. I nomadi mangiano da generazioni carne di renna cotta: buonissima, leggera e ricca di tre vitamine. I Dolgan dicono che abbia anche proprietà disintossicanti. Il fegato e i reni della renna, crudi e congelati, sono le prelibatezze della tundra. Sono offerti solo a ospiti d onore 124