LE ARMATURE PER IL CALCESTRUZZO ARMATO NORME DI RIFERIMENTO PER I CENTRI DI TRASFORMAZIONE

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1 LE ARMATURE PER IL CALCESTRUZZO ARMATO NORME DI RIFERIMENTO PER I CENTRI DI TRASFORMAZIONE Verona, 27 Novembre 2009 Ing. Emilio Fadda 1

2 NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI: D.M La circolare ministeriale del 05/08/09 definisce le modalità operative nel periodo successivo al 01/07/2007 riguardante le norme tecniche sulle costruzioni. Dal 01/07/2009 è obbligatoria l'applicazione del D.M. 14/01/2008 per i materiali utilizzati nelle costruzioni. Cosa prescrivono le norme riguardo le armature, i controlli nei Centri di Trasformazione e i controlli di accettazione nei Cantieri? 2

3 D.M (p ) Si definisce Centro di trasformazione un impianto esterno alla fabbrica e/o al cantiere, fisso o mobile, che riceve dal produttore di acciaio elementi base (barre o rotoli, reti, lamiere o profilati, profilati cavi, ecc.) e confeziona elementi strutturali direttamente impiegabili in cantiere, pronti per la messa in opera o per successive lavorazioni. D.M (p ) Si definisce Centro di trasformazione, nell ambito degli acciai per cemento armato, un impianto esterno al produttore e/o al cantiere, fisso o mobile, che riceve dal produttore di acciaio elementi base (barre o rotoli, reti, ecc.) e confeziona elementi strutturali direttamente impiegabili in opere in cemento armato quali, ad esempio, elementi saldati e/o presagomati (staffe, ferri piegati, ecc.) o preassemblati (gabbie di armatura), pronti per la messa in opera. 3

4 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 1 Qualità acciaio (p ) 2 Documentazione di accompagnamento delle forniture di acciaio (p ) 3 Rintracciabilità dell acciaio (p ) 4 Caratteristiche del processo produttivo (p ) 5 Documentazione di accompagnamento delle forniture di presagomato (p ) 6 Controlli nei centri di trasformazione (p ) 7 Dichiarazione al Servizio Tecnico Centrale (p ) 8 Attestato di Qualificazione (p ) 4

5 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 1 QUALITA' ACCIAIO D.M (p ) Acciaio per Cemento Armato È ammesso esclusivamente l impiego di acciai saldabili qualificati secondo le procedure di cui al precedente e controllati con le modalità riportate nel Gli acciai in barre e rotoli ammessi, sono del tipo B450C e B450A. L acciaio di gran lunga più utilizzato è il B450C. Questi è caratterizzato dai seguenti valori nominali delle tensioni caratteristiche di snervamento e rottura da utilizzare nei calcoli: F ynom 450 N/mm 2 F tnom 540 N/mm 2 5

6 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 1 QUALITA' ACCIAIO D.M (p ) Acciaio per Cemento Armato 6

7 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 1 QUALITA' ACCIAIO D.M (p ) Acciaio per Cemento Armato COME MAI IL VALORE LIMITE INFERIORE DELLO SNERVAMENTO (f y minimo) E PIU BASSO DEL VALORE NOMINALE(f ynom )? PER TENER CONTO DELLA DISPERSIONE DEI DATI E DELLE VARIAZIONI TRA LE DIVERSE APPARECCHIATURE E MODALITA DI PROVA (FRATTILE DEL 5%) 450x5%=22,5 N/mm ,5 425 N/mm 2 7

8 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 2 DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO DELLE FORNITURE DI ACCIAIO D.M (p ) Tutte le forniture di acciaio, per le quali non sussista l obbligo della Marcatura CE, devono essere accompagnate dalla dichiarazione degli estremi dell attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale. L attestato può essere utilizzato senza limitazione di tempo. Il riferimento a tale attestato deve essere riportato sul documento di trasporto. Le forniture effettuate da un commerciante intermedio devono essere accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal Produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto del commerciante stesso. Il Direttore dei Lavori prima della messa in opera, è tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi, ferme restando le responsabilità del produttore. 8

9 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 3 RINTRACCIABILITA DELL ACCIAIO D.M (p ) Centri di Trasformazione Il Centro di trasformazione può ricevere e lavorare solo prodotti qualificati all origine, accompagnati dalla documentazione prevista al Particolare attenzione deve essere posta nel caso in cui nel centro di trasformazione, vengano utilizzati elementi base, comunque qualificati, ma provenienti da produttori differenti, attraverso specifiche procedure documentate che garantiscano la rintracciabilità dei prodotti. Il trasformatore deve dotarsi di un sistema di controllo della lavorazione allo scopo di assicurare che le lavorazioni effettuate non comportino alterazioni tali da compromettere le caratteristiche meccaniche e geometriche dei prodotti originari previste dalle presenti norme. 9

10 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 3 RINTRACCIABILITA DELL ACCIAIO 10

11 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 4 CARATTERISTICHE DEL PROCESSO PRODUTTIVO D.M (p ) I centri di trasformazione sono identificati, ai sensi delle presenti Norme, come luogo di lavorazione e, come tali, sono tenuti ad effettuare una serie di controlli atti a garantire la permanenza delle caratteristiche, sia meccaniche che geometriche, del materiale originario. I controlli devono essere effettuati secondo le disposizioni riportate nel seguito per ciascuna tipologia di acciaio lavorato. Nell ambito del processo produttivo deve essere posta particolare attenzione ai processi di piegatura e di saldatura. In particolare il Direttore Tecnico del centro di trasformazione deve verificare, tramite opportune prove, che le piegature e le saldature, anche nel caso di quelle non resistenti, non alterino le caratteristiche meccaniche originarie del prodotto. Per i processi sia di saldatura che di piegatura, si potrà fare utile riferimento alla normativa europea applicabile. Per quanto sopra, è fatto obbligo a tali centri di nominare un Direttore Tecnico dello stabilimento che opererà secondo il disposto dell art. 64, comma 3, del DPR 380/01. 11

12 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA DPR 380/2001 Art. 64 (L) - Progettazione, direzione, esecuzione, responsabilità (Legge n del 1971, art. 1, quarto comma; art. 2, primo e secondo comma; art. 3, primo e secondo comma)..omissis 3. L'esecuzione delle opere deve aver luogo sotto la direzione di un tecnico abilitato, iscritto nel relativo albo, nei limiti delle proprie competenze stabilite dalle leggi sugli ordini e collegi professionali. 12

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14 5- DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO DELLE FORNITURE DI PRESAGOMATO D.M (p ) OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA Tutti i prodotti forniti in cantiere devono essere identificati tramite etichette che individuino in modo inequivocabile il centro di trasformazione di provenienza. Tali etichette devono riportare il logo o il marchio del centro di trasformazione depositato presso il Servizio Tecnico Centrale. 14

15 5- DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO DELLE FORNITURE DI PRESAGOMATO D.M (p ) OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 15

16 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 5- DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO DELLE FORNITURE DI PRESAGOMATO D.M (p ) Tutti i prodotti forniti in cantiere dopo l intervento di un trasformatore devono essere accompagnati da idonea documentazione, specificata nel seguito, che identifichi in modo inequivocabile il centro di trasformazione stesso.. Ogni fornitura in cantiere di elementi presaldati, presagomati o preassemblati deve essere accompagnata: a) da dichiarazione, su documento di trasporto, degli estremi dell attestato di avvenuta dichiarazione di attività, rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale, recante il logo o il marchio del centro di trasformazione; b) dall attestazione inerente l esecuzione delle prove di controllo interno fatte eseguire dal Direttore Tecnico del centro di trasformazione, con l indicazione dei giorni nei quali la fornitura è stata lavorata. Qualora il Direttore dei Lavori lo richieda, all attestazione di cui sopra potrà seguire copia dei certificati relativi alle prove effettuate nei giorni in cui la lavorazione è stata effettuata. 16

17 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 5- DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO DELLE FORNITURE DI PRESAGOMATO D.M (p ) Il Direttore dei Lavori è tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi, ferme restando le responsabilità del centro di trasformazione. Della documentazione di cui sopra dovrà prendere atto il collaudatore, che riporterà, nel Certificato di collaudo, gli estremi del centro di trasformazione che ha fornito l eventuale materiale lavorato. 17

18 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 6 CONTROLLI NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE D.M (p ) I controlli sono obbligatori e devono essere effettuati: a) in caso di utilizzo di barre, su ciascuna fornitura, o comunque ogni 90 t; b) in caso di utilizzo di rotoli, ogni dieci rotoli impiegati. Qualora non si raggiungano le quantità sopra riportate, in ogni caso deve essere effettuato almeno un controllo per ogni giorno di lavorazione. Ciascun controllo è costituito da 3 spezzoni di uno stesso diametro per ciascuna fornitura, sempre che il marchio e la documentazione di accompagnamento dimostrino la provenienza del materiale da uno stesso stabilimento. In caso contrario i controlli devono essere estesi alle eventuali forniture provenienti da altri stabilimenti. I controlli devono consistere in prove di trazione e piegamento e devono essere eseguiti dopo il raddrizzamento. 18

19 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 6 CONTROLLI NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE D.M (p ) 19

20 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 6 CONTROLLI NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE D.M (p ) In caso di utilizzo di rotoli deve altresì essere effettuata, con frequenza almeno mensile, la verifica dell area relativa di nervatura o di dentellatura, secondo il metodo geometrico di cui alla seconda parte del punto Tutte le prove suddette devono essere eseguite dopo le lavorazioni e le piegature atte a dare ad esse le forme volute per il particolare tipo di impiego previsto. Le prove di cui sopra devono essere eseguite e certificate dai laboratori di cui all art. 59 del DPR n. 380/2001. Il Direttore tecnico di stabilimento curerà la registrazione di tutti i risultati delle prove di controllo interno su apposito registro, di cui dovrà essere consentita la visione a quanti ne abbiano titolo. 20

21 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 6 CONTROLLI NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE D.M (p ) Il D.M. nel capitolo 11 sull acciaio per cemento armato indica due generi di certificato: quello al punto cioè quello che debbono eseguire i produttori per qualificare il materiale e quello indicato al punto cioè quello che si deve redigere per i controlli di accettazione in cantiere. Entrambi non coincidono con le abitudini e procedure dei Centri di Trasformazione. 21

22 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 6 CONTROLLI NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE D.M (p ) Il primo certificato coincide per le caratteristiche temporali, ma è sovrabbondante per quanto richiesto negli ultimi due punti: L analisi chimica per i prodotti dichiarati saldabili (o comunque utilizzati per la fabbricazione di prodotti finiti elettrosaldati); Le elaborazioni statistiche previste nei : , , e Il secondo certificato richiede dei dati sconosciuti o difficilmente reperibili dal Centro di Trasformazione: L identificazione del committente dei lavori in esecuzione e del cantiere di riferimento; Inoltre: Non riporta la data di prelievo ma solo la data di ricevimento e di esecuzione delle prove. Per tutti i certificati è vietato fare copie e però la normativa specifica che, in caso di richiesta della Direzione Lavori, i centri di trasformazione devono fornirle. Viene richiesto il nominativo del Direttore dei Lavori, mentre andrebbe 22 riportato il nominativo del Direttore di Stabilimento

23 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 6 CONTROLLI NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE D.M (p ) La nostra proposta è che il certificato standard riporti i dati del punto ad esclusione degli ultimi due. Il certificato dovrà riportare: L identificazione del centro di trasformazione e dello stabilimento di produzione; L indicazione del tipo di prodotto e della eventuale dichiarata saldabilità; Il marchio di identificazione del centro di trasformazione depositato presso il Servizio Tecnico Centrale; Gli estremi dell attestato di qualificazione; La data del prelievo, il luogo di effettuazione delle prove e la data di emissione del certificato; Le dimensioni nominali ed effettive del prodotto ed i risultati delle 23 prove eseguite.

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25 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 6 CONTROLLI NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE D.M (p ), D.M (p ) Cosa fare se il materiale è fuori norma? O, cosa che succede più di frequente, alcuni valori non rientrano fra i parametri riportati all interno della tabella di raffronto? La norma non dice niente. Per trovare una soluzione, si può analizzare il paragrafo relativo ai controlli nei centri di trasformazione operanti nel settore degli acciai per cemento armato precompresso. Infatti qui la norma va a specificare con grande dettaglio come debbano essere eseguiti i controlli di accettazione dell acciaio. In particolare la norma specifica chiaramente: 1) Quantità e frequenza di prelievo dei saggi da sottoporre a prova; 2) Valori minimi di accettazione; 3) Comportamento da adottare in caso di valori anomali; 4) Modalità di prelievo, identificazione ed invio dei provini; 5) Caratteristiche dei certificati di laboratorio. 25

26 6 CONTROLLI NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE D.M (p ) OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA Un altra anomalia presente nel D.M. 14/01/2008 è l imposizione, nelle verifiche di accettazione degli acciai per cemento armato, di un limite superiore. Questo non avviene per nessun altra tipologia di acciai strutturali trattata dalla norma. A nostro parere ciò è piuttosto strano. Infatti l imposizione di un limite di superiore ai valori dello snervamento e nel rapporto rottura / snervamento è giustificata dall esigenza di avere in opera acciai quanto più omogenei possibile, onde evitare comportamenti anomali nella rigidezza dei vari elementi strutturali, soprattutto in caso di eventi sismici. Perché allora le stesse esigenze non sono state valutate anche per gli acciai laminati per le strutture metalliche? 26

27 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 7 DICHIARAZIONE AL SERVIZIO TECNICO CENTRALE D.M (p ) I centri di trasformazione sono tenuti a dichiarare al Servizio Tecnico Centrale la loro attività, indicando l organizzazione, i procedimenti di lavorazione, le massime dimensioni degli elementi base utilizzati, nonché fornire copia della certificazione del sistema di gestione della qualità che sovrintende al processo di trasformazione. Ogni centro di trasformazione dovrà inoltre indicare un proprio logo o marchio che identifichi in modo inequivocabile il centro stesso. Nella dichiarazione deve essere indicato l impegno ad utilizzare esclusivamente elementi di base qualificati all origine. Alla dichiarazione deve essere allegata la nota di incarico al Direttore Tecnico del centro di trasformazione, controfirmata dallo stesso per accettazione ed assunzione delle responsabilità, ai sensi delle presenti norme, sui controlli sui materiali. 27

28 OBBLIGHI DELL IMPIANTO DI PRESAGOMATURA 7 DICHIARAZIONE AL SERVIZIO TECNICO CENTRALE D.M (p ) Il Servizio Tecnico Centrale attesta l avvenuta presentazione della dichiarazione di cui sopra. La dichiarazione sopra citata deve essere confermata annualmente al Servizio Tecnico Centrale, con allegata una dichiarazione attestante che nulla è variato rispetto al precedente deposito, ovvero siano descritte le avvenute variazioni. 28

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30 8 ATTESTATO DI QUALIFICAZIONE 30

31 Acciaio = Armatura? Non più dal 01/07/2009 1) Marchiatura del materiale Acciaio Armatura 31

32 Acciaio = Armatura? Non più dal 01/07/2009 2) Documentazione di accompagnamento: DDT + Attestato di Qualificazione dell acciaio proveniente dalla ferriera 32

33 Acciaio = Armatura? Non più dal 01/07/2009 2) Documentazione di accompagnamento: DDT + Attestato di Qualificazione dell acciaio proveniente da un commerciante intermedio 33

34 Acciaio = Armatura? Non più dal 01/07/2009 2) Documentazione di accompagnamento: DDT + Attestato di Qualificazione dell armatura proveniente da un Centro di Trasformazione 34

35 I CONTROLLI IN CANTIERE COSA DEVE CONTROLLARE IN CANTIERE LA DIREZIONE LAVORI? L'ACCIAIO IN ACCETTAZIONE (par del D.M. 14/01/2008) LA PREPARAZIONE DELLE ARMATURE (se sagomate in cantiere, par del D.M. 14/01/2008) L'ACCIAIO PRESAGOMATO (par del D.M. 14/01/2008) 35

36 I CONTROLLI IN CANTIERE COSA DEVE GARANTIRE IN CANTIERE LA DIREZIONE LAVORI? CHE L'ACCIAIO CHE ARRIVA SIA CONFORME (par del D.M. 14/01/2008) CHE L'ACCIAIO NON VENGA ROVINATO (se sagomato in cantiere, par del D.M. 14/01/2008) 36

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38 I CONTROLLI IN CANTIERE IL D.M. 14/01/2008 E LA CIRCOLARE DEL 02/02/2009 NON SONO UNIVOCI I controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori, devono essere effettuati entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale e devono essere campionati, nell'ambito di ciascun lotto di spedizione,..., in ragione di 3 spezzoni, marchiati, di uno stesso diametro, scelto entro ciascun lotto,sempre che il diametro e la documentazione di accompagnamento dimostrino la provenienza del materiale da uno stesso stabilimento.... I valori di resistenza ed allungamento di ciascun campione,.., da eseguirsi comunque prima della messa in opera del prodotto riferiti ad uno stesso diametro,..(par del D.M. 14/01/2008) I controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori. E' opportuno che gli stessi siano effettuati prima della messa in opera del lotto di spedizione e comunque entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale.... Il campionamento viene generalmente effettuato su tre diversi diametri opportunamente differenziati nell'ambito di ciascun lotto di spedizione, in numero di 3 spezzoni, marchiati, per ciascuno dei diametri selezionati,sempre che il marchio e la documentazione di accompagnamento dimostrino la provenienza del materiale da uno stesso stabilimento....(par. C della C.M. 02/02/2009) 38

39 Il D.M. del 14/01/2008 prescrive che, se la sagomatura e/o l'assemblaggio delle armature avviene in cantiere, la Direzione dei Lavori deve vigilare. Inchemodo? I CONTROLLI IN CANTIERE Possiamo prendere spunto dal punto del D.M. 14/01/2008 e da quanto richiesto ai centri di trasformazione (punto ). 39

40 I CONTROLLI IN CANTIERE Il punto del D.M. 14/01/2008 dice: il progetto deve riportare le specifiche di esecuzione in funzione della particolarità dell opera, del clima e della tecnologia costruttiva. In analogia il Direttore dei Lavori deve vigilare la corretta esecuzione delle armature in funzione della particolarità dell opera, del clima e della particolarità costruttiva. 40

41 I CONTROLLI IN CANTIERE Per quanto riportato al punto deve essere posta particolare attenzione ai processi di piegatura e di saldatura. In particolare il Direttore dei Lavori deve verificare, tramite opportune prove, che le piegature e le saldature, anche nel caso di quelle non resistenti non alterino le caratteristiche meccaniche originarie del prodotto. Per i processi sia di saldatura che di piegatura, si potrà fare utile riferimento alla normativa europea applicabile. 41

42 I CONTROLLI IN CANTIERE Ora entrambe queste indicazioni possono essere soddisfatte con l applicazione della norma EN Tale norma, approvata in via definitiva nel 2008 è spesso citata nel D.M. come norma di riferimento per il calcestruzzo, tale fatto è dovuto all inadeguato titolo della norma Costruzioni in calcestruzzo che dovrebbe essere Costruzioni in cemento armato, infatti al capitolo 6 e all allegato D spiega le regole della preparazione delle armature ed in particolare al primo capoverso recita: i seguenti paragrafi si applicano per le armature lavorate sia in sito sia in stabilimento. Riportiamo qui di seguito un confronto fra quanto richiesto dal D.M. e quanto riportato nella EN

43 I CONTROLLI IN CANTIERE D.M. 14/01/2008 Particolarità dell opera EN Per la piegatura delle barre il diametro del mandrino usato sarà conforme alle specifiche di esecuzione. Se non viene specificato diversamente, il mandrino non deve essere inferiore a 4 volte il diametro della barra se il diametro della barra è 16 mm, e 7 volte il diametro della se il diametro della barra > 16 mm. In caso di piegamento il mandrino dovrebbe essere due volte questo valore, a meno che le proprietà di ripiegamento dell armatura non siano documentate 43

44 I CONTROLLI IN CANTIERE D.M. 14/01/2008 Particolarità del clima EN La piegatura dell acciaio a temperature inferiori ai 5 C è consentita solo se previsto dalle specifiche di esecuzione e a condizione che le procedure adottate diano precauzioni addizionali 44

45 I CONTROLLI IN CANTIERE D.M. 14/01/2008 Particolarità della tecnologia costruttiva EN La piegatura sarà fatta in una unica operazione; quando si usano macchine piegatrici automatiche essa può essere continua o incrementale Armature da rotolo non potranno essere usate in mancanza di appropriati macchinari e le procedure per il raddrizzamento dovranno essere conformi alle istruzioni del costruttore del macchinario stesso. Lo sbobinamento e la raddrizzatura in barre dovrà soddisfare i requisiti per le armature dati nelle relative norme dopo il raddrizzamento e le verifiche come specificato nella EN

46 I CONTROLLI IN CANTIERE Pertanto il Direttore dei Lavori deve vigilare che (art del D.M. 14/01/2008): il materiale utilizzato sia qualificato; vengano effettuate le prove di accettazione secondo quanto disposto dall art del D.M. 14/01/2008; nella preparazione delle armature venga rispettato quanto previsto dalla EN e che i macchinari presenti in cantiere siano adeguati alle lavorazioni da eseguire; le operazioni di piegatura e di saldatura non alterino le caratteristiche meccaniche originarie del prodotto (EN 13670, ISO ); in caso di saldature ci siano le abilitazioni dei macchinari e del personale nei confronti delle norme europee di riferimento (EN ). 46

47 I CONTROLLI IN CANTIERE 47

48 48 I CONTROLLI IN CANTIERE

49 COLLAUDATORE CONTROLLI IN CANTIERE D.M (p.9.1.) Il collaudo statico di tutte le opere di ingegneria civile regolamentate dalle presenti norme tecniche, deve comprendere i seguenti adempimenti: a) controllo di quanto prescritto per le opere eseguite sia con materiali regolamentati dal DPR n. 380, leggi n. 1086/71 e n. 64/74 sia con materiali diversi; b) ispezione dell opera nelle varie fasi costruttive degli elementi strutturali ove il collaudatore sia nominato in corso d opera, e dell opera nel suo complesso, con particolare riguardo alle parti strutturali più importanti. L ispezione dell opera verrà eseguita alla presenza del Direttore dei lavori e del Costruttore, confrontando in contraddittorio il progetto depositato in cantiere con il costruito. Il Collaudatore controllerà altresì che siano state messe in atto le prescrizioni progettuali e siano stati eseguiti i controlli sperimentali. Quando la costruzione è eseguita in procedura di garanzia di qualità, il Collaudatore deve prendere conoscenza dei contenuti dei documenti di controllo qualità e del registro delle non-conformità. c) esame dei certificati delle prove sui materiali, articolato: - nell accertamento del numero dei prelievi effettuati e della sua conformità alle 49 prescrizioni contenute al Cap. 11 delle presenti norme tecniche;

50 COLLAUDATORE CONTROLLI IN CANTIERE - nel controllo che i risultati ottenuti delle prove siano compatibili con i criteri di accettazione fissati nel citato Cap. 11 ; d) esame dei certificati di cui ai controlli in stabilimento e nel ciclo produttivo, previsti al Cap. 11; e) controllo dei verbali e dei risultati delle eventuali prove di carico fatte eseguire dal Direttore dei lavori. Infine, nell ambito della propria discrezionalità, il Collaudatore potrà richiedere: i) di effettuare tutti quegli accertamenti, studi, indagini, sperimentazioni e ricerche utili per formarsi il convincimento della sicurezza, della durabilità e della collaudabilità dell opera, quali in particolare: - prove di carico; - prove sui materiali messi in opera, anche mediante metodi non distruttivi; - monitoraggio programmato di grandezze significative del comportamento dell opera da proseguire, eventualmente, anche dopo il collaudo della stessa. 50

51 COSA SUCCEDE SE L ACCIAIO NON PROVIENE DA UN CENTRO DI TRASFORMAZIONE ACCREDITATO? In teoria: 1) L opera non è sanabile a posteriori; 2) Il Direttore dei Lavori deve rifiutare il materiale indipendentemente dalle sue caratteristiche; 3) Il Collaudatore non può collaudare la struttura; 4) Gli atti di vendita degli immobili privi di collaudo sono nulli. 51

52 COSA HA FATTO L ANSFER? 1) Ha redatto le LINEE GUIDA PER L APPLICAZIONE DELLE NUOVE NORME TECNICHE NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE; 2) Sta definendo un accordo con l AFCAB (association francaise de certification des armatures du beton) per il controllo delle saldature. 52

53 COSA PENSIAMO DI FARE? 1) Definire un certificato per i Centri di Trasformazione e stabilire il comportamento da tenere nel caso uno o più valori emersi durante le prove di accettazione non siano compresi fra i valori massimi e minimi riportati all interno della norma; 2) Stabilire le tolleranze di produzione delle armature in accordo con i limiti stabiliti dal D.M. 14/01/2008 per garantire un adeguato ricoprimento di calcestruzzo. 53

54 GRAZIE PER L ATTENZIONE 54

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