Oleggio- Frazione di Santo Stefano, 26/12/2014. Festa di Santo Stefano - Anno B

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Lazzaro Borrelli
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1 Oleggio- Frazione di Santo Stefano, 26/12/2014 Letture: Atti 6, 8-10.

1 1 Oleggio- Frazione di Santo Stefano, 26/12/2014 Letture: Atti 6, ; 7, Salmo 31 (30) Vangelo: Luca 2, Festa di Santo Stefano - Anno B NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO. AMEN! Ti ringraziamo, Signore Gesù, ti lodiamo e ti benediciamo per il dono di questa Eucaristia, in questo giorno santo. Ti benediciamo, Signore, per questa Eucaristia, dopo la solennità del Natale, che ci introduce nel mistero del tuo Amore e nella testimonianza di Stefano. Vogliamo invocare il tuo Spirito, Signore, per vivere questa Eucaristia nella pienezza del tuo Amore, entrando in quelle dinamiche dello Spirito, che sfuggono alla razionalità, sfuggono alle dinamiche logiche e ci introducono, Signore, in quella luce, che ci fa comprendere il Mistero, per viverlo, al di là di tutto quello che è razionale e logico. Vieni, Spirito Santo, perché il Mistero del Natale si può comprendere solo partendo da Angeli, sogni e stelle. Vieni, Spirito Santo, nel Nome di Gesù! 1 Giovanni 5, 20-21: Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l intelligenza, per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. Figli miei, guardatevi dai falsi idoli. Grazie, Padre! Romani 2, 28-29: Giudeo non è chi appare tale all esterno e la circoncisione non è quella visibile nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito e non nella lettera; la sua gloria non viene dagli uomini, ma da Dio. Grazie, Signore Gesù! Io ti invito a spostare la pietra, a scioglierlo e lasciarlo andare. Grazie, Gesù!

2 ATTO PENITENZIALE Ti ringraziamo, Signore Gesù, per queste Parole. Tu, Signore, ci inviti a togliere le pietre tombali e a lasciare andare, per vivere questo Anno che viene, in modo nuovo.

Ci inviti a togliere la pietra tombale, dove abbiamo conservato tante cose e trattenuto persone e realtà. Vogliamo lasciare andare, per vivere questa realtà nuova, che sei tu.

2 2 ATTO PENITENZIALE Ti ringraziamo, Signore Gesù, per queste Parole. Tu, Signore, ci inviti a togliere le pietre tombali e a lasciare andare, per vivere questo Anno che viene, in modo nuovo. Ieri ci hai ricordato che il passato non c è più e il futuro non è ancora. Ci hai invitato a vivere in questo eterno presente, in questo eterno oggi. Ci inviti a togliere la pietra tombale, dove abbiamo conservato tante cose e trattenuto persone e realtà. Vogliamo lasciare andare, per vivere questa realtà nuova, che sei tu. Ci hai ricordato che tu sei la Vita Eterna, la pienezza della vita, che solo tu puoi darci. Ti ringraziamo, perché la pienezza della vita non ha bisogno di segni esterni, ha bisogno solo della circoncisione del cuore, dove tu vedi e ci inviti a vedere al di là di quello che possono vedere i nostri occhi fisici e al di là di quello che è la realtà fatta di onori, benemerenze, titoli. Ognuno riceverà la sua gloria da te, Signore, perché tu vedi il cuore; in questo cuore vogliamo vivere questa Eucaristia. OMELIA Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre! Nel Vangelo segni e simboli Ieri, abbiamo evidenziato che il Mistero del Natale è costituito da simboli da spiegare. Il Vangelo va proprio interpretato, attraverso questi segni e simboli. Il primo segno è costituito dai pastori, che, nella notte, ricevono l illuminazione spirituale e percepiscono il Divino. Nel passo evangelico, che abbiamo letto, ci sono i presupposti di un esperienza spirituale. Se siamo qui, siamo venuti, perché abbiamo sentito una chiamata interiore.

3 Come ci ha ricordato il Signore, l esperienza può restare a livello di religione (religio/legare) e, quindi, come siamo entrati in Chiesa, così usciamo, perché mettiamo paletti o pietre tombali,

3 3 Come ci ha ricordato il Signore, l esperienza può restare a livello di religione (religio/legare) e, quindi, come siamo entrati in Chiesa, così usciamo, perché mettiamo paletti o pietre tombali, che impediscono alla vita di entrare. I pastori sono scomunicati, eppure possono fare un esperienza spirituale. Lo scandalo dei Vangeli è che proprio i delinquenti e le prostitute possono fare esperienza del Divino. Come si riconosce l esperienza del Divino? La prima azione è che i pastori entrano in dialogo. Prima, fra loro non si parlavano. L esperienza spirituali li facilita a parlare fra loro. L esperienza spirituale ci spinge a parlare con gli altri, a lasciare il nostro ruolo, il nostro gregge e a parlare tra noi. Come secondo passo c è il mettersi in cammino, senza tentennamenti. Appare l Angelo con l Annuncio della nascita di Gesù e i pastori, senza indugio, andarono Maria va in fretta da Elisabetta e si mette a suo servizio. Quando abbiamo un esperienza spirituale, si vede subito se è vera, se ci mettiamo in cammino, senza dire:- Lo farò, quando andrò in pensione; pregherò, quando avrò più tempo - Adorazione dei pastori di Hendrik Potuyl Per fare un esperienza spirituale, dobbiamo andare da Gesù. I Pastori vanno da Gesù, per contemplare il Mistero. Vedere in Greco si può dire in tre modi: orao è il vedere con il cuore, contemplare. I Pastori vanno a vedere con gli occhi del cuore. Gli occhi fisici ci fanno vedere solo la materialità. Dopo averlo visto, riferirono ciò che del fanciullo era stato loro detto. Qui c è un cambiamento. Nella traduzione viene usato sempre il termine Bambino, ma nel testo originale prima si trova lattante e dopo fanciullo. Quando i pastori si recano a vedere, trovano Maria, Giuseppe e il Lattante. Dopo averlo contemplato, lo chiamano Fanciullo. Fanciullo, per gli Ebrei, è colui che ha un età compresa fra 5 e 12 anni, perché al 13 anno si diventava uomini. Contemplando il Bambino, il Signore è cresciuto: quando cambiamo noi, anche Gesù cambia, perché cresce dentro di noi. Se non coltiviamo il nostro Amore per Lui, può decrescere.

I pastori sono passati dalla lamentela alla lode.

4 4 Gesù va pregato, contemplato, perché possa crescere dentro di noi, come è cresciuto nei pastori. I pastori se ne tornarono I Maghi se ne tornarono Questa espressione significa che i pastori e i maghi hanno cambiato strada. I pastori tornano e lodano: la lode è il segno della maturità. I pastori sono passati dalla lamentela alla lode. Il segno che ci dice che abbiamo fatto un esperienza spirituale non è il cambiamento delle persone, che vivono accanto a noi, ma il nostro cambiamento, dovuto alla lode e al nostro modo di parlare, che, prima, è un modo di pensare. Nei Vangeli non ci sono il bue e l asinello. Li ha messi nel presepio san Francesco. Un riferimento è in Isaia 1, 3; leggiamo: Il bue conosce il proprietario e l asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende. Un altro riguarda il Santo Curato d Ars. Quando doveva essere ordinato sacerdote, i superiori non volevano ordinarlo, perché era troppo asino. Il Curato ha esordito così: - Se Sansone con una mascella d asina (Giudici 15, 16) ha sbaragliato tutti i Filistei, pensate che cosa può fare il Signore con un asino intero.- Così è stato ordinato sacerdote ed è diventato Santo. Del bue e dell asino c è la spiegazione simbolica. Il bue è Ator, il dio egizio dell illuminazione spirituale. L asino è Set, il dio che frena l esperienza spirituale. Gesù, Giuseppe e Maria sono quell esperienza spirituale, che noi dobbiamo fare, come i pastori. L esperienza spirituale ha bisogno di un accelerazione. Nel Progetto di Dio c è l acceleratore, che è il bue, e il freno, che è l asino. La nostra esperienza spirituale è così: a volte, ci sembra di aver toccato le stelle e aver capito tutto, mentre il giorno dopo siamo nelle stalle e non capiamo più niente. Più passa il tempo, più la luce acceca e camminiamo a tentoni. L esperienza spirituale ci fa camminare a tentoni, perché ysh, la parte razionale, non comprende.

5 Giuseppe ha avuto bisogno dell Angelo che gli ha spiegato, attraverso il sogno, il Progetto di Dio. La nostra razionalità non potrà mai capire, perché la mente non può comprendere.

Leggiamo in Isaia 26, 18: Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori, quasi dovessimo partorire. Era solo vento; non abbiamo portato la salvezza al paese e non sono nati abitanti nel mondo.

5 5 Giuseppe ha avuto bisogno dell Angelo che gli ha spiegato, attraverso il sogno, il Progetto di Dio. La nostra razionalità non potrà mai capire, perché la mente non può comprendere. Le cose vere, eterne non nascono dalla mente, ma dall esperienza spirituale, da yshà. Maria è Colei che genera, che rimane incinta. La nostra parte spirituale rimane incinta. Leggiamo in Isaia 26, 18: Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori, quasi dovessimo partorire. Era solo vento; non abbiamo portato la salvezza al paese e non sono nati abitanti nel mondo. Per portare qualche cosa di vero nel mondo, dobbiamo fare un esperienza spirituale. Questo non significa esperienza ecclesiale, che rimane a livello razionale. Ciò che rimane per sempre, in eterno, è quello che nasce dal cuore. Gesù è il Progetto, è l Incarnazione di Dio. Se vogliamo leggere il Vangelo come esperienza spirituale, ricordiamo: il bue è l illuminazione, l asino è il freno dell illuminazione, Giuseppe è il razionale, che non comprende, ma custodisce l esperienza, che va avvolta nella razionalità, Maria concepisce e porta alla luce il nostro Progetto. Se notate, nell Antico Testamento, si svolgono gli stessi eventi. Mosè è il Progetto, che viene affidato a un cestello. Cestello si dice Teba come arca, cioè linguaggio che diventa veicolo della nostra esperienza spirituale. I pastori sono a Betlemme, la città di Davide. Betlemme significa Città del pane. Gesù non nasce e non risorge a Gerusalemme. Apparirà in periferia. Andare a Betlemme è il lasciar andare i ruoli, gli statuti. Per fare l esperienza, dobbiamo andare a Betlemme, dove ci sono persone che non contano niente agli occhi del mondo, ma tanto agli occhi di Dio. PADRE GIUSEPPE GALLIANO M.S.C.

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