Consigli pratici. per il sonno del tuo bambino nei primi mesi di vita A cura della Dott.ssa Manuela Caruselli. Jim Champion
|
|
- Serafino Molteni
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Consigli pratici A cura della Dott.ssa Manuela Caruselli Jim Champion
2 IL SONNO DEL NEONATO Il neonato nei primi giorni e settimane di vita sperimenta un stato di transizione tra l utero materno e il mondo esterno. Ciò che è fondamentale per il neonato è il bisogno di contatto, contenimento e nutrimento che nella pancia della mamma era continuo e non 2 dipendente dalla sua volontà mentre ora sarà lui stesso a sentire i suoi bisogni e richiederne il soddisfacimento. Il sonno del neonato ha a che fare con la regolazione dei suoi stati fisiologici e di quelli emotivi, è strettamente legato all allattamento e al suo stato di attivazione generale. Durante le prime settimane si alternano frequentemente i momenti in cui il neonato mangia a quelli in cui dorme. Il mangiare (al seno o al
3 biberon, pur con le differenze di sorta) ha una funzione di contatto e rassicurazione, oltre che nutritiva. Inoltre per il neonato ciucciare è un modo per rilassarsi e disperdere energia, anche per questo accade spesso che dopo avere preso il latte si addormenti. E il fatto che questo avvenga tra le braccia di mamma o nel suo lettino è un bisogno diverso da bambino a bambino, sarà lui a comunicare alla mamma a modo suo cosa preferisce. A molti bambini piace addormentarsi avvolti dalle braccia della mamma o del papà mentre altri, messi in 3 dormiveglia nel loro lettino, si addormenteranno lì beatamente. Potranno anche alternare queste modalità in momenti diversi a seconda delle loro esigenze. Io consiglio di seguire quello che il neonato mostra essere il suo bisogno in quel momento senza preconcetti: non è vero che tutti i bambini hanno bisogno di addormentarsi con il genitore come non è vero neanche che se non si addormentano nel lettino nei primi mesi non lo faranno mai più. Ci sono delle fasi di crescita e di acquisizione di competenze che vengono da sole, ciò che conta è
4 favorirle nel momento opportuno. Fino a circa 4 mesi se il bambino ha bisogno di essere coccolato tra le braccia della mamma per addormentarsi è fisiologico, come lo è il fatto che spesso si addormenti al seno, l importante è intuire quando le competenze del piccolo cambiano, maturano e quindi può variare anche il suo modo di addormentarsi, senza forzarlo o volere anticipare i tempi. 4 Alessandro Conti
5 Secondo T. B. Brazelton ( Il tuo bambino e il sonno ) i bambini sono in grado di allungare i periodi di sonno durante la notte e individuare un proprio sistema di autoconsolazione intorno ai 4 mesi, grazie alla maturazione del loro sistema nervoso. Quindi prima di tale momento molti bambini hanno bisogno del genitore per addormentarsi. L aiuto del genitore può andare dall allattamento, al tenerlo sul proprio corpo, al cullarlo, al prenderlo in braccio, cantargli una ninna nanna, fargli ascoltare della 5 musica soft o di un carillon. Ogni genitore avrà bisogno di conoscere il proprio bambino per andare incontro al suo bisogno.
6 IL PIANTO DEL NEONATO Alcune persone pensano che rispondendo sempre al pianto del neonato questo si abituerà a piangere per chiedere e se il genitore risponderà sempre, crescerà come un bambino viziato. Sono d accordissimo con la prima parte della frase, è il seguito che non è corretto da un punto di 6 vista psicologico e l osservazione stessa dei bambini lo dimostra. L unico modo che il neonato ha per richiamare l attenzione e chiedere aiuto è il pianto, fondamentale è la capacità e la volontà dell adulto di rispondere ad esso. Quando il bambino piange esprime un disagio al quale non può porre rimedio da solo, viste le sue limitate capacità. L unica cosa che può fare quando sente un bisogno da soddisfare o uno stato di disagio è piangere.
7 Quando l adulto risponde al suo pianto occupandosi di lui e soddisfacendo i suoi bisogni, il piccolo penserà Ehi, sono capace di farmi ascoltare, di chiedere e avere ciò di cui ho bisogno, di soddisfare i miei bisogni. Questo è un passo fondamentale e indispensabile per la costruzione di una sana sicurezza in se stesso del bambino (e dell adulto di domani) e di una futura autonomia. 7 Kim Strømstad
8 Il messaggio che gli rimanda il genitore rispondendo al suo pianto è: Io ti ascolto, tu sei importante e sei in grado di prenderti cura di te, io lo farò con te. Se il genitore non risponde al pianto del neonato egli penserà di non essere in grado di prendersi cura di se stesso, aumenterà il suo pianto e si abituerà anche ad usarlo quando non necessario, come risposta indifferenziata poiché non avrà imparato una buona regolazione dei suoi stati fisiologici-emotivi se l adulto non è stato sufficientemente rispondente e contenitivo. 8 Quindi se un adulto risponde sempre al pianto del bambino, il bambino piangerà sempre meno perché vivrà uno stato di soddisfazione e si sentirà sicuro di sé. Questo vale anche per il sonno. Se un bambino piange perché non riesce ad addormentarsi da solo, avrà bisogno del calore di un adulto che lo accompagni in questo percorso e che lo aiuti in futuro a sviluppare le sue potenzialità.
9 Se un genitore lascia il bambino piangere da solo affinché si addormenti, questo avverrà quando il bambino avrà perso la fiducia che la sua mamma e il suo papà lo ascolteranno e che egli è in grado di chiedere e occuparsi di sé. Io lo sconsiglio vivamente. Inizialmente il neonato avrà il pianto come modo di comunicare, man mano che passano le settimane e i mesi non sarà necessario arrivare sempre al pianto, il bambino svilupperà altri modi e vocalizzi per farsi 9 capire dai suoi genitori, sempre che questi siano pronti ad ascoltarlo. Se l adulto risponderà costantemente al richiamo del bambino, egli sarà in grado di sviluppare il suo modo di comunicare in modo adeguato al suo sviluppo psico-fisico.
10 I NEONATI SONO TUTTI UGUALI? Ogni neonato è diverso, ci sono i dormiglioni e quelli più vivaci, chi si abitua facilmente ai cambiamenti e chi invece sembra più esigente e scende difficilmente a compromessi, ci sono neonati angelici e altri più agitati e nervosi che hanno maggiore bisogno del genitore per conquistare uno stato di serenità. Ciò che conta è seguire i segnali che 10 ogni bambino invia ai genitori per imparare il suo modo di comunicare e potere attendere alle sue richieste, anche per quanto riguarda il sonno. Ci sono neonati che dopo la poppata vengono adagiati nel loro lettino e si fanno delle lunghe dormite sia di giorno che di notte. Altri che hanno bisogno di essere coccolati e cullati per essere addormentati nei primissimi mesi di vita e altri ancora che scambiano il giorno con la notte.
11 COME FAVORIRE IL SONNO NEI PRIMI MESI DI VITA 1. I primi tempi tieni la culla affianco al tuo letto di notte, questo favorirà quella sensazione di continuità fisica di cui ha bisogno il piccolo appena uscito dalla pancia della mamma in quanto 11 sentirà il tuo odore e anche tu potrai sentirlo vicino e toccarlo. Inoltre agevolerà l allattamento al seno. 2. Quando il tuo piccolo si sveglia la notte per mangiare accendi solo una piccola lucina se dormi al buio e attaccalo al seno senza intrattenerlo in altri modi. Quando ha finito la poppata adagialo nella sua culletta e vedrai che probabilmente, se ha mangiato a sufficienza, si riaddormenterà da solo. Se così non fosse coccolalo dolcemente nel lettino o prendilo in braccio facendo sempre movimenti molto delicati, evita
12 scuotimenti eccessivi. Se il tuo piccolo è allattato artificialmente prepara il biberon per l orario in cui presumibilmente si sveglierà o tieni l acqua già calda in modo che non dovrà piangere prima di avere il latte. 3. A meno di evidente necessità, evita di cambiare il bambino primo o dopo le poppate notturne, potrebbe essere un modo per svegliarlo e poi potrebbe avere più difficoltà a riaddormentarsi. In caso fosse necessario cambialo comunque prima della poppata. 4. Durante i sonnellini diurni crea le condizioni affinché il 12 tuo piccolo possa riposare serenamente: la stanza dovrebbe essere buia o semibuia ed in casa si dovrebbero evitare le attività più rumorose. Allo stesso tempo fai in modo che ci siano i soliti rumori altrimenti il bambino avrà problemi in futuro a dormire in situazioni di normalità. Un discorso a parte vale per i bambini che pare abbiano scambiato il giorno con la notte. In questa situazione i piccoli tendono a dormire più ore durante il giorno che durante la notte. Se un bambino dorme molto sia di giorno che di notte non c è problema, è necessario intervenire nel caso in cui il piccolo passi la
13 notte quasi interamente sveglio. In questo caso di giorno è bene farlo dormire alla luce in modo che differenzi con più facilità il giorno dalla notte, momento in cui potrà dormire nel silenzio e al buio. 13 Peat Bakke 5. Impara a riconoscere i segnali di stanchezza del tuo piccolo. La maggior parte dei bambini si addormenta più facilmente quando comincia ad avere un poco di sonno piuttosto che quando è stanchissimo. Spesso il nervosismo dei bambini è dovuto alla scarsa
14 alimentazione o alla mancanza di sonno. Una volta assicurata che il piccolo mangi abbastanza chiediti se avviene così anche per il sonno. Spesso il bisogno di sonno dei bambini viene sottovalutato e soprattutto è molto diverso da bambino a bambino. Ci sono neonati che passano la maggior parte del loro tempo a mangiare e a dormire mentre altri dormono prevalentemente la notte e il giorno fanno brevi pisolini. Verifica con l esperienza di cosa ha bisogno tuo figlio e quando hai l impressione che sia nervoso, se ha già mangiato prova a farlo dormire Rumori nel sonno. Molti bambini fanno rumori durante il sonno, versetti più o meno pronunciati, qualche gridolino che potrebbe assomigliare ad un pianto. Prima di intervenire verifica che tuo figlio sia realmente sveglio altrimenti il rischio è quello di svegliarlo completamente oppure di inserirti nel suo processo di riaddormentamento nei momenti in cui il sonno è molto leggero, anche se questo non è necessario. Quando un bambino ha bisogno del genitore lo fa capire con il suo proprio modo di richiamare l attenzione, allo stesso tempo ha bisogno anche che il genitore non si sovrapponga a lui anticipando quelli che pensa siano i suoi bisogni
15 sia perché potrebbe non indovinarli, sia perché così non gli dà modo di esprimersi e imparare a chiedere. 7. Durante il giorno evitare eccesso di stimoli e continue visite. Il neonato, soprattutto nei primi 1-2 mesi, ha bisogno di un ambiente molto tranquillo per avere modo di adattarsi al grande cambiamento del passaggio dalla pancia della mamma al mondo esterno. Se avete piacere di ricevere visite fate passare almeno le prime settimane e poi fate in modo che le visite siano più per voi genitori che per il piccolo che ancora non le può apprezzare. Questo 15 non significa che il neonato va tenuto nascosto, ma semplicemente mettere avanti le sue esigenze rispetto a quelle dei visitatori. Un neonato che ha la possibilità di stare in un ambiente su misura per lui nei primissimi mesi, sarà più tranquillo e mangerà e dormirà più serenamente. Dal 3 /4 mese ti accorgerai come lui stia cambiando e quindi anche le situazioni che può sostenere cambiano. Verificalo sempre con il tuo bambino. Se ti accorgi che la sera il tuo piccolo è particolarmente nervoso, potrebbe essere indice del fatto che ha bisogno di un ambiente più tranquillo durante la giornata. Verso il 2 mese spesso i bambini attraversano un periodo do in cui la sera sono
16 particolarmente agitati e piangono a lungo. Da una parte è fisiologico perché il sistema nervoso del piccolo sta maturando e ha bisogno di scaricarsi dopo una intera giornata. Dall altra è anche vero che creando un ambiente confortevole e tranquillo è possibile alleviare questo compito al neonato che la sera sarà più rilassato, è meno faticoso elaborare un ambiente tranquillo e contenitivo (sia emotivamente che fisicamente). 8. Confusione tra allattamento a richiesta e seno come calmante. L allattamento a richiesta significa dare il latte al 16 bambino quando lo richiede, non utilizzare sempre il seno per calmare il bambino. Il piccolo può richiedere il seno anche per un bisogno di rassicurazione e contatto, per lo più nelle prime settimane di vita. Nel primo periodo, quando genitori e figlio si stanno conoscendo, il seno verrà proposto spesso al pianto per essere sicuri che il bambino soddisfi il suo bisogno di cibo e di suzione. Con il passare del tempo i genitori avranno modo di sperimentare anche altri modi di calmare il bambino come cullarlo, prenderlo in braccio trovando la posizione più comoda per lui, cantargli dolcemente una canzone, in modo da imparare a conoscerlo. Il pianto del bambino
17 può essere un pianto di noia, di fame, di malessere o di dolore, di stanchezza. In ognuno di questi casi sperimentando soluzioni diverse il bambino imparerà una gamma di soluzioni che gli risulteranno utili anche in futuro per essere in grado di calmarsi sia con che senza l aiuto dei genitori. Se invece la risposta della mamma al pianto del bambino è sempre il seno, il rischio è quello che il bambino non sviluppi la capacità di consolarsi e calmarsi in altro modo. Inoltre il padre viene tagliato fuori dalla possibilità di essere di aiuto al suo bambino. Questo sia di giorno che di notte, sia durante il sonno che in altre occasioni Evitare il paragone con altri bambini. Va bene un sano confronto con altre mamme che può servire per scambiarsi idee e opinioni, non paragonare però il tuo piccolo ad un altro aspettandoti le stesse cose, questo potrebbe creare false aspettative ed ansia che non facilitano un sonno sereno né dei genitori né del bambino. Tutti i bambini sono diversi e possono avere modi diversi di soddisfare i propri bisogni. Ascolta il tuo bambino, osservalo, lui è speciale proprio perché diverso da tutti gli altri.
18 10. Il sonno della mamma. E bene che la mamma nelle prime settimane di vita del piccolo segua i suoi ritmi concedendosi dei sonnellini di giorno quando dorme anche il bambino. In questo modo potrà recuperare il sonno interrotto della notte e la fatica, se pur meravigliosa, di occuparsi di un neonato. 18
19 E DOPO IL 4 MESE? Il 4 mese di vita viene preso da molti esperti come il momento in cui il sistema nervoso arriva ad uno stato di maturazione che consente al bambino di sviluppare un proprio sistema autoconosolatorio che gli permette di addormentarsi e riaddormentarsi da solo nel suo lettino. Inoltre, come dicevamo prima, il bambino è in 19 grado di allungare i periodi di sonno ed acquisisce un ritmo circadiano, ovvero basato sulle 24 ore come gli adulti. Saranno sempre presenti dei brevi risvegli fisiologici caratteristici dei bambini fino a circa 3 anni di età, farà la differenza il fatto che il piccolo può imparare a riaddormentarsi da solo sentendosi sicuro e tranquillo nel suo lettino, proseguendo beatamente il sonno. Rimarranno comunque dei risvegli legati al soddisfacimento di un
20 bisogno o a momenti particolari in cui il bambino avrà bisogno del genitore (come ad esempio l eruzione di un nuovo dentino o un malessere). Per un bambino di 4/6 mesi imparare ad addormentarsi nel suo lettino significa essere accompagnato dai genitori in questo percorso. I genitori possono incoraggiare la sua autonomia essendo sempre presenti nel momento del bisogno. E proprio intorno al 4 /5 mese che solitamente i bambini cominciano ad avere bisogno di un rituale dell addormentamento da condividere con il genitore che gli dà 20 sicurezza perché si ripete sempre uguale tutte le sere. E allo stesso tempo il bisogno di addormentarsi in braccio o comunque a stretto contatto con il genitore che caratterizza molti bambini nelle prime settimane di vita, solitamente cambia. E necessario che i genitori intuiscano quando è il momento giusto per il proprio piccolo o facciano delle prove per capire quando è pronto per imparare ad addormentarsi nel lettino. Nel mio lavoro con i genitori sul sonno dei loro bambini mi viene spesso riportata la difficoltà dei bambini ad addormentarsi.
21 Aurimas Mikalauskas 21 Accade che bambini che per i primi mesi si sono sempre addormentati da soli, improvvisamente non lo fanno più, oppure bambini che si addormentavano in braccio alla mamma o al papà ora non si addormentano più neanche in questo modo o impiagano molto tempo a farlo. Riprendendo il punto 8, a volte anche l allattamento può influire sull addormentamento e il riaddormentamento dopo i 4 mesi. E normale che nelle prime settimane di vita un bimbo si addormenti al seno, è una cosa bella sia per la mamma che per il suo bambino e che
22 avviene in maniera naturale, spontanea. E altrettanto normale che andando avanti con il tempo questo non accadrà più così di frequente, anche perché il bambino comincia a stare sveglio per più tempo. Man mano che il bambino cresce non ci sarà più lo stretto legame latte-nanna e il rischio è che sia il genitore a riportarlo su quella strada perché sperimentata precedentemente come l unica efficace per farlo addormentare. Ciò che in linea generale cambia intorno al 4 /5 mese dipende dalla 22 maturazione psico-fisica del bambino, dal livello di vigilanza e attenzione al mondo esterno che aumenta notevolmente. Proprio per questo motivo molti bambini in questo periodo cominciano ad avere difficoltà ad addormentarsi come facevano prima e hanno bisogno di trovare un nuovo modo in cui siano loro stessi ad imparare a lasciare andare gli stimoli del mondo esterno e cadere tra le braccia di Morfeo.
23 LE 10 REGOLE D ORO PER IL SONNO SICURO DEL TUO BAMBINO* NEL PRIMO ANNO DI VITA (testo del Dott. Jacopo Pagani - Croce Rossa Italiana - VDS Roma Nord Task Force Pediatria) Fate dormire SEMPRE il bambino a pancia in su. 2. Fate dormire il bambino su materassi rigidi. Non utilizzare cuscini, coperte, piumoni o altre superfici morbide ingombranti almeno fino a 6 mesi di vita. 3. Tenete oggetti soffici, giochi, biancheria sfusa fuori dal letto del bambino. 4. Fate dormire il bambino nella vostra stanza ma non nel letto con voi o con i suoi fratelli. Mettere sempre il bambino nel suo letto dopo l allattamento, almeno per i primi sei mesi. 5. Non coprire eccessivamente il bambino durante il sonno, non
24 avvolgerlo stretto nella coperta. Vestite il bambino con indumenti leggeri. La temperatura della stanza deve essere confortevole come per l adulto (la temperatura ideale è C). 6. Se ha la febbre potrebbe avere bisogno di essere coperto di meno, mai di più. 7. Non permettere a nessuno di fumare vicino al bambino. Non fumate prima e dopo la nascita di vostro figlio e non permettete ad altri di farlo. Non tenete il bambino in ambienti dove si fuma o si è fumato. 8. Potete usare il succhiotto durante il sonno, tuttavia è importante introdurlo dopo il primo mese di vita e sospenderlo entro l anno. Il succhiotto scelto deve essere ortodonticamente adeguato all età del bambino, con una mascherina rigida e di forma anatomica, conforme alla norma di sicurezza europea EN 1400, garantita da apposito riferimento sulla confezione. Non forzate il bambino se lo rifiuta. Se il bambino durante la notte perde il ciuccio non va reintrodotto. Evitare sempre sostanze edulcoranti in cui intingere il ciuccio. 9. E controindicato utilizzare prodotti che vengono pubblicizzati per monitorizzare il sonno del vostro bambino, in quanto si sono dimostrati di scarsa efficacia e sicurezza. 24
25 10. Allatta il tuo bambino al seno, il latte materno è il miglior alimento. Fate tutto il possibile per allattare il vostro bambino al seno. 25 Immagine tratta da Le 10 regole d oro per il sonno sicuro del tuo bambino *
26 Bibliografia Ammaniti M., Lucarelli L., Cimino S., Petrocchi M. Classificazione e assessment dei disturbi del sonno infantile: studio empirico sui fattori di rischio nella relazione di caregiving e nello sviluppo emotivo-comportamentale del bambino. In Infanzia e Adolescenza, vol. 7, n. 1, Ammaniti M. Manuale di psicopatologia dell infanzia Raffaello Cortina, Brazelton T. B. Il bambino da 0 a 3 anni Rizzoli 2003 Brazelton T. B., Sparrow J. D. Il tuo bambino e il sonno Raffaello Cortina Editore, 2003 Mastromarino R. Prendersi cura di sé per prendersi cura dei figli Ifrep Roma 2000 * Pagani J. Le 10 regole d oro per il sonno sicuro del tuo bambino Croce Rossa Italiana - VDS Roma Nord Task Force Pediatria Le immagini sono state tratte da con licenza Creative Commons.
ESERCIZI SU POCO LATTE E SUL PIANTO
23. Esercizi su poco latte e sul pianto 111 Sessione 23 ESERCIZI SU POCO LATTE E SUL PIANTO Esercizio 15. Poco latte e Il pianto Come svolgere l esercizio: Le storie che trovate qui di seguito riguardano
DettagliCatalogo IKEA 2015 Dove ogni giorno è una nuova scoperta
Catalogo IKEA 2015 Dove ogni giorno è una nuova scoperta Facciamo cose simili. Ma in modo diverso. Il catalogo di quest anno è incentrato su come cominciamo e - 3 Scoprite altro ancora con l app del catalogo
DettagliScuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964
Pagina 1 di 7 PREMESSA E FINALITA La sezione primavera nasce, all interno della scuola dell Infanzia nel settembre 2007 come sperimentazione messa in atto dal Ministro Fioroni e continua fino ad oggi.
DettagliDa dove nasce l idea dei video
Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi
DettagliLettere ai genitori. Il primo mese di vita di vostro figlio o di vostra figlia
Lettere ai genitori Il primo mese di vita di vostro figlio o di vostra figlia 1 Indice Imparare a conoscersi e ad amarsi 4 Coccolare e curare 10 Allattamento al seno e/o con il biberon? 14 Succhiare non
DettagliCORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI
CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI 1. Vai a visitare un cliente ma non lo chiudi nonostante tu gli abbia fatto una buona offerta. Che cosa fai? Ti consideri causa e guardi
DettagliAUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO
B5 queste schede ti aiuteranno a scoprire quanto sia utile autointerrogarsi e autovalutarsi potrai renderti conto di quanto sia utile porsi domande per verificare la propria preparazione se ti eserciterai
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI
CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI I I figli crescono Primo incontro 25.11.06 La scuola superiore: l adolescente l tra scuola e famiglia Secondo incontro17.02.07 La relazione tra genitori e figli adolescenti:
DettagliRita Valentino Merletti
Allein Bionaz Doues Etroubles Gignod Oyace Ollomont Saint-Oyen Valpelline Parla, canta e sorridi al tuo bambino. Fin da quando viene al mondo, la tua voce lo accarezza, lo conforta, lo circonda. Aspetta
DettagliPER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO (proverbio africano)
Cervignano del Friuli PER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO (proverbio africano) 1 PRESENTAZIONE CHI SIAMO Il Nido è un Servizio Comunale, gestito da personale della Cooperativa ITACA, in
DettagliPLIDA PARLARE. Livello. Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana. giugno 2011
PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri
Dettaglidomenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013
Farra, 24 febbraio 2013 informare su quelle che sono le reazioni più tipiche dei bambini alla morte di una persona cara dare alcune indicazioni pratiche suggerire alcuni percorsi Quali sono le reazioni
DettagliNANNA E PAPPA: AIUTAMI A ESSERE AUTONOMO! Dott.ssa Arianna Di Natale 17 Marzo 2015 arianna.dinatale@email.it
NANNA E PAPPA: AIUTAMI A ESSERE AUTONOMO! Dott.ssa Arianna Di Natale 17 Marzo 2015 arianna.dinatale@email.it L INAPPETENZA Mio figlio NON MI MANGIA! Clima del pasto conflittuale e frustrante! Pur di farlo
DettagliQUESTIONARIO DI GRADIMENTO
QUESTIONARIO DI GRADIMENTO Il BRUCO Asilo Nido e Scuola d Infanzia Via Case Basse San Vittore, 24 Pavia www.asiloilbruco.com Tel. 0382.1726.241 Tel. 393.900.6211 Cari Genitori, il questionario è stato
DettagliSEGNI CHE UN BAMBINO NON PRENDE ABBASTANZA LATTE. Segni attendibili
21. Poco latte 101 Sessione 21 POCO LATTE Introduzione La maggior parte delle madri può produrre latte a sufficienza per uno o anche due bambini. Generalmente, anche quando una madre pensa di non avere
DettagliAssistenza sanitaria a misura di bambino - Bambini e giovani: diteci cosa ne pensate!
Assistenza sanitaria a misura di bambino - Bambini e giovani: diteci cosa ne pensate! Il Consiglio d'europa è un'organizzazione internazionale con 47 paesi membri. La sua attività coinvolge 150 milioni
DettagliGIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe
GIANLUIGI BALLARANI I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe Individuarli e correggerli 1 di 6 Autore di Esami No Problem 1 Titolo I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli
DettagliPLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana
PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri
DettagliADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI
ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI DOTT. CARLOS A. PEREYRA CARDINI - PROF.SSA ALESSANDRA FERMANI PROF.SSA MORENA MUZI PROF. ELIO RODOLFO PARISI UNIVERSITÀ DEGLI
DettagliUN VIAGGIO TRA LA SCOPERTA DEL PROPRIO CORPO E LA RICERCA DELLA BELLEZZA: IL LABORATORIO "MA COME TI TRUCCHI?!" PER PERSONE CON DISABILITÀ.
UN VIAGGIO TRA LA SCOPERTA DEL PROPRIO CORPO E LA RICERCA DELLA BELLEZZA: IL LABORATORIO "MA COME TI TRUCCHI?!" PER PERSONE CON DISABILITÀ. Relatore: Martina Tarlazzi Make your smile up LA NASCITA DEL
DettagliAlessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma
Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE
DettagliLaboratorio autonomia nell autismo
Strumenti per la didattica, l educazione, la riabilitazione, il recupero e il sostegno Collana diretta da Dario Ianes Mary Wrobel Laboratorio autonomia nell autismo Igiene, salute e sessualità Erickson
DettagliMentore. Presentazione
Mentore Presentazione Chi è Mentore? Il Mio nome è Pasquale, ho 41 anni dai primi mesi del 2014 ho scoperto, che ESISTE UN MONDO DIVERSO da quello che oltre il 95% delle persone conosce. Mi sono messo
Dettagli«Mamma, dopo che il dottore ti ha detto
Indice Cominciamo 7 La curiosità di Alice 9 Un po di imbarazzo 25 Innamorarsi 43 Fare l amore 55 Concepimento 71 Gravidanza 83 La nascita 95 Il nostro corpo: le donne 111 Il nostro corpo: gli uomini 127
DettagliLa felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.
Riflessioni sulla felicità.. Non so se sto raggiungendo la felicità, di certo stanno accadendo cose che mi rendono molto più felice degli anni passati. Per me la felicità consiste nel stare bene con se
DettagliQual è il tuo approccio al lavoro? Che tipo sei? Come affronti le sfide che riguardano in lavoro? (e quindi anche un colloquio di lavoro)
Qual è il tuo approccio al lavoro? Che tipo sei? Come affronti le sfide che riguardano in lavoro? (e quindi anche un colloquio di lavoro) Rispondi alle seguenti domande indicando quale risposta è più vicino
DettagliMentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario
Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con
DettagliUniversità per Stranieri di Siena Livello A2
Unità 6 Ricerca del lavoro CHIAVI In questa unità imparerai: a leggere un testo informativo su un servizio per il lavoro offerto dalla Provincia di Firenze nuove parole del campo del lavoro l uso dei pronomi
DettagliI CAMPI DI ESPERIENZA
I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando
DettagliPROGETTAZIONE ANNUALE a.s. 2014-15
PROGETTAZIONE ANNUALE a.s. 2014-15 Esplorare..dire, fare, abbracciare.. Le educatrici del nido, nel corso dell anno 2014-2015 proporranno ai bambini un percorso didattico intitolato Esplorare dire, fare,
DettagliCiao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui.
2 Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui. Probabilmente ti stai chiedendo se posso aiutarti, la risposta è sì se: vuoi raccontare qualcosa di te o di quello che fai; vuoi dei testi che descrivano
DettagliScuola media di Giornico. tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio. Progetto sostenuto dal GLES 2
Scuola media di Giornico L affettività e la sessualità, tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio Progetto sostenuto dal GLES 2 Dai sensi all azione Sensi Sensazioni Emozioni Sentimenti
DettagliAttività per la scuola secondaria di II grado
Attività per la scuola secondaria di II grado Il punto di esplosione Gli adolescenti sperimentano ed esprimono la rabbia in diversi modi. Alcuni esplodono da un momento all altro, apparentemente senza
DettagliAUTOSTIMA QUESTA CHIMERA SCONOSCIUTA LUCIA TODARO, PSICOPEDAGOGISTA
AUTOSTIMA QUESTA CHIMERA SCONOSCIUTA Autostima = giudizio che ognuno dà del proprio valore ( dipende sia da fattori interni che esterni ) EricKson: la stima di sé deve venire da dentro, dal nocciolo di
DettagliMario Basile. I Veri valori della vita
I Veri valori della vita Caro lettore, l intento di questo breve articolo non è quello di portare un insegnamento, ma semplicemente di far riflettere su qualcosa che noi tutti ben sappiamo ma che spesso
DettagliCOME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO
COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO Studiare non è tra le attività preferite dai figli; per questo i genitori devono saper ricorrere a strategie di motivazione allo studio, senza arrivare all
DettagliPARROCCHIA DELLA B.V. DEL CARMINE UDINE AVVENTO 2015 ANIMAZIONE DELLE MESSE DA PARTE DEI BAMBINI DELLE ELEMENTARI
PARROCCHIA DELLA B.V. DEL CARMINE UDINE AVVENTO 2015 ANIMAZIONE DELLE MESSE DA PARTE DEI BAMBINI DELLE ELEMENTARI Quarta Domenica di Avvento 20 dicembre 2015 Accensione della Candela della Corona dell
DettagliCONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati).
CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati). HEY! SONO QUI! (Ovvero come cerco l attenzione). Farsi notare su internet può essere il tuo modo di esprimerti. Essere apprezzati dagli altri è così
DettagliCosa ci può stimolare nel lavoro?
a Cosa ci può stimolare nel lavoro? Quello dell insegnante è un ruolo complesso, in cui entrano in gioco diverse caratteristiche della persona che lo esercita e della posizione che l insegnante occupa
DettagliScopri il piano di Dio: Pace e vita
Scopri il piano di : Pace e vita E intenzione di avere per noi una vita felice qui e adesso. Perché la maggior parte delle persone non conosce questa vita vera? ama la gente e ama te! Vuole che tu sperimenti
DettagliPROPOSTE. FORMATIVE per la SCUOLA. dell INFANZIA. Proposte ideate da CRISTINA GRAFFEO e PAOLA PECORARI Anno 2014-15
PROPOSTE FORMATIVE per la SCUOLA dell INFANZIA Proposte ideate da CRISTINA GRAFFEO e PAOLA PECORARI Anno 2014-15 GIOCANDO CON LE EMOZIONI Sostenere e aiutare i bambini ad ascoltare le proprie emozioni
DettagliCOSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO. FINALITA Favorire il piacere allo studio OBIETTIVI GENERALI
COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO FINALITA Favorire il piacere allo studio GENERALI Acquisire un efficace metodo di studio Acquisire una buona autonomia di lavoro a scuola e a casa.
DettagliA chi appartengono questi dispositivi? Televisione Computer Cellulare MP3 Videogiochi Tablet
A chi appartengono questi dispositivi? Personale Non posseduto Familiari Senza risposta 12 10 15 17 17 17 18 13 30 55 44 36 268 394 66 99 174 402 347 325 215 189 70 78 Televisione Computer Cellulare MP3
DettagliAccogliere Una Mamma. Casa Letizia è nata nel 1988, 26 anni fa, come casa per accogliere mamme in difficoltà con i loro bambini.
Casa Letizia Accogliere Una Mamma Casa Letizia è nata nel 1988, 26 anni fa, come casa per accogliere mamme in difficoltà con i loro bambini. Casa Letizia ha accolto finora più di 70 mamme e 121 bambini.
DettagliPROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0)
PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) (Da effettuare non prima del 01/01/2011) Le istruzioni si basano su un azienda che ha circa 1000 articoli, che utilizza l ultimo
DettagliALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE Questionario Utenti Input Finalità 1. Promuovere lo sviluppo personale durante il percorso scolastico Per cominciare, abbiamo bisogno di alcuni tuoi dati personali e dell
DettagliCOME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.
COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. UNA METAFORA PER SPIEGARE I DSA La psicologa americana ANIA SIWEK ha sviluppato in anni di pratica professionale un modo semplice ed efficace di spiegare i DSA ai bambini,
DettagliL uso e il significato delle regole (gruppo A)
L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole
DettagliProve per l accertamento del livello di conoscenza dell Italiano L2
Prove per l accertamento del livello di conoscenza dell Italiano L2 FASCIA 6-8 ANNI PRELIVELLO A1 PROVA N. 2 LIVELLO A1 PROVA N. 2 Mi presento Osserva e rispondi Osserva e descrivi Denomina, rispondi e
DettagliNozioni generali. Principali forme di trattamento
tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali
DettagliCONOSCERE IL PROPRIO CORPO
CONOSCERE IL PROPRIO CORPO Gli esseri viventi sono fatti di parti che funzionano assieme in modo diverso. Hanno parti diverse che fanno cose diverse. Il tuo corpo è fatto di molte parti diverse. Alcune
Dettaglida 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti
da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti OBIETTIVO Il vincitore è colui che, dopo due round di gioco, delle sue 11 ordinazioni, ne ha consegnate il maggior numero. CONTENUTO DELLA SCATOLA
DettagliI MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?
I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo
DettagliINCONTRO CON L AUTORE JACOPO OLIVIERI
INCONTRO CON L AUTORE JACOPO OLIVIERI Lo scrittore Jacopo Olivieri ha incontrato gli alunni delle classi quarte e quinte della scuola A. Aleardi del plesso di Quinto nelle giornate del 18 e 19 febbraio
DettagliCiao, sono Giulio Marsala. consulente questo. per acquisire più. prezzi maggiori
Ciao, sono Giulio Marsala. Se sei un consulente questo video ti sarà utile per acquisire più clienti e vendere a prezzi maggiori A i i Cli ticl www.acquisireclienticlub.com Più Clienti, Più Soldi, Più
DettagliPROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15
Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende
DettagliCOMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA
COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA Comunicare vuol dire scambiare informazioni legate a fatti o ad emozioni personali con un'altra persona. La vera comunicazione avviene quando uno riceve il messaggio
DettagliMA TU QUANTO SEI FAI?
MA TU QUANTO SEI FAI? 1. VALORIZZARE IL PASSATO PER UN FUTURO MIGLIORE a. Quante volte al mese vai a cercare notizie sulla storia del tuo paese/città nella biblioteca comunale? o 3 volte o 1 volta b. Ti
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliGestione del conflitto o della negoziazione
1. Gestione del conflitto o della negoziazione Per ognuna delle 30 coppie di alternative scegli quella che è più vera per te. A volte lascio che siano gli altri a prendersi la responsabilità di risolvere
DettagliSviluppo del linguaggio. Le fasi dello sviluppo del linguaggio
Sviluppo del linguaggio Le fasi dello sviluppo del linguaggio 1 2 Sviluppo del linguaggio: fase pre-linguistica I bambini sviluppano la capacità di parlare secondo una sequenza ordinata di fasi: passando
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliQ-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali
Q-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali Autore: Fabio Bocci Insegnamento di Pedagogia Speciale, Università degli Studi Roma Tre 1. Quando l insegnante parla alla classe, di solito io :
DettagliLa depressione maggiore è un disturbo mentale che si manifesta con: uno stato d animo di profondo dolore o tristezza
La depressione maggiore è un disturbo mentale che si manifesta con: uno stato d animo di profondo dolore o tristezza mancanza di energia e di voglia di fare le cose Materiale a cura di: L. Magliano, A.
Dettagli4. Conoscere il proprio corpo
4. Conoscere il proprio corpo Gli esseri viventi sono fatti di parti che funzionano assieme in modo diverso. Hanno parti diverse che fanno cose diverse. Il tuo corpo è fatto di molte parti diverse. Alcune
DettagliG iochi con le carte 1
Giochi con le carte 1 PREPARAZIONE E DESCRIZIONE DELLE CARTE L insegnante prepara su fogli A3 e distribuisce agli allievi le fotocopie dei tre diversi tipi di carte. Invita poi ciascun allievo a piegare
DettagliScuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta
Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Titolo dell attività: OGGI FACCIAMO GLI ATTORI Esperienza di role-play (fase 1) Costruzione di una carta T (fase 2) SINTESI DELL ATTIVITA I bambini
DettagliChe barba che noia, che noia che barba
Che barba che noia, che noia che barba Quali messaggi nella noia dei nostri figli Scuola Materna Regina Pacis - San Martino in Rio RE 10 aprile 2013 O assenza contemporanea di dolore come di piacere O
DettagliCrescere figli con autostima
Crescere figli con autostima Come infondere fiducia in se stessi e autostima nelle varie fasi della loro vita (sotto i 3 anni, dai 3 agli 8 anni, dagli 8 ai 13, dai 13 in poi) IlTuoCorso - Ermes srl Via
Dettaglidal dentista senza paura
dal dentista senza paura Come affrontare la poltrona odontoiatrica e continuare a vivere felici Cari amici, La paura del dentista è molto diffusa e riguarda non soltanto i più piccoli ma anche gli adulti.
DettagliGuida per i nuotatori
Guida per i nuotatori Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L autore è il solo responsabile di questa pubblicazione e la Commissione declina ogni responsabilità sull
DettagliIL CORPO, LA MENTE, LA COMUNICAZIONE
IL CORPO, LA MENTE, LA COMUNICAZIONE. Sai che cosa è la propriocezione? SI SENTIRE TUTTE LE PARTI DEL PROPRIO CORPO IN TESTA. Quindi essere padrone delle singole parti del proprio corpo in ogni momento
DettagliLOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World
LOCUZIONI AL MONDO Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World 2 Sommario 1. La decisione della SS. Trinità al tuo
DettagliNIDO D INFANZIA FRUTTI DI BOSCO INDIRIZZO: VIA DELLA PINETA, 1 VILLA OPICINA TELEFONO: 040 211065
NIDO D INFANZIA FRUTTI DI BOSCO INDIRIZZO: VIA DELLA PINETA, 1 VILLA OPICINA TELEFONO: 040 211065 A) PRESENTAZIONE DEL SERVIZIO 1.TIPOLOGIA DEL SERVIZIO (artt. 3, 4, 5 L.R. n. 20/2005) Nido d infanzia
DettagliCONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA
CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento
DettagliQUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DELLE OPINIONI DEI GENITORI DEI BAMBINI CHE HANNO PARTECIPATO AL CENTRO ESTIVO A. ANALISI DI SFONDO: STRUTTURA FAMILIARE a) Da quante persone è composta la sua famiglia?
Dettagli1. Leggi il testo e indica se l affermazione è vera o falsa.
Livello A2 Unità 6 Ricerca del lavoro Chiavi Lavoriamo sulla comprensione 1. Leggi il testo e indica se l affermazione è vera o falsa. Vero Falso L archivio telematico contiene solo le offerte di lavoro.
DettagliL idea Irene Stefania
L idea Un progetto nato nel 2014 dall esperienza personale e professionale di Irene e Stefania, psicologhe e mamme. Affascinate dal tema della maternità e della genitorialità, l arrivo dei gemelli nelle
DettagliLa centralità dei bambini. Dai bisogni della coppia ai bisogni dei bambini
+ La centralità dei bambini Dai bisogni della coppia ai bisogni dei bambini + L esperienza dell abbandono Dove e come vengono abbandonati i bambini? + I bambini Vengono abbandonati piccolissimi dentro
DettagliEDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014
questionario di gradimento PROGETTO ESSERE&BENESSERE: EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 classi prime e seconde - Scuola Secondaria di I grado di Lavagno CLASSI PRIME Mi sono piaciute perché erano
Dettaglifrutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori
La Scuola Primaria PAOLO NEGLIA di Vanzago, nell ambito delle manifestazioni organizzate per la Festa di fine anno scolastico, ha promosso la seguente iniziativa frutto della collaborazione fra Volontari
DettagliL albero di cachi padre e figli
L albero di cachi padre e figli 1 Da qualche parte a Nagasaki vi era un bell albero di cachi che faceva frutti buonissimi. Per quest albero il maggior piacere era vedere i bambini felici. Era il 9 agosto
DettagliLaboratorio creativo. Giochiamo a...giocare
Ludoteca " La Tana dell'orso" Documentazione Laboratorio creativo Giochiamo a...giocare Il gioco: dialogo con sé e con l ambente fisico e sociale Non si smette di giocare perché si diventa vecchi, si diventa
DettagliIL MANUALE DEL TIROCINANTE
IL MANUALE DEL TIROCINANTE Quello che c è da sapere sul tirocinio in Italia a cura di Giuseppe Iuzzolino Verona, 26 novembre 2015 Perché un Manuale sui tirocini? Perché il tirocinio è, insieme all apprendistato,
DettagliALLATTARE AL SENO ITALIANO
ALLATTARE AL SENO ITALIANO Il latte materno è un investimento prezioso per il benessere e la salute tua e del tuo bambino. Presso i nostri Centri potete contare sull aiuto per consigli di operatori esperti
DettagliCorso Respiro Libero Diario di Viaggio
Corso Respiro Libero Diario di Viaggio INDICE Il tuo diario di viaggio... 3 Come compilare il Diario... 5 Definisci il tuo obiettivo... 6 Autovalutazione giorno 1... 7 Autovalutazione giorno 7... 15 Autovalutazione
Dettagli(Ricostruita con l uso delle fonti) Classe 2^B
(Ricostruita con l uso delle fonti) Classe 2^B A.s. 2010/2011 1 Con un genitore o di un adulto che ti conosce bene, rivivi il momento bellissimo della tua nascita e poi, con il suo aiuto, raccogli foto,
DettagliSalvatore Salamone. Manuale d istruzione per. Coppie che. Scoppiano QUALCOSA SI PUÒ FARE! ... tutto sommato un libro d amore
Salvatore Salamone Manuale d istruzione per Coppie che Scoppiano QUALCOSA SI PUÒ FARE!... tutto sommato un libro d amore CAPITOLO 18 Voler avere ragione Spesso le coppie incontrano delle barriere insormontabili
DettagliINSIEME A LUPO ROSSO
Istituto Comprensivo n.1 Bologna Anno Scolastico 2007-2008 Scuola dell'infanzia "Giovanni XXIII" INSIEME A LUPO ROSSO IMPARIAMO LE REGOLE DELLA STRADA PROGETTO DI EDUCAZIONE STRADALE GUIDATO DA SILVIA
DettagliA.s.A. Simona Ambrosino Croce Rossa Italiana
A.s.A. Simona Ambrosino Croce Rossa Italiana A.s.A. Attività Socio Assistenziali VULNERABILI Chi sono i vulnerabili? Anziani Minori a rischio Orfani Prostitute Disabili Immigrati Ragazze madri Tossicodipendenti
DettagliAllegato 3 QUESTIONARIO POST PER I PEER
Allegato 3 QUESTIONARIO POST PER I PEER Ti chiediamo di rispondere con la massima tranquillità e sincerità alle domande che troverai di seguito: tieni presente che il questionario è anonimo per ogni domanda,
DettagliAUMENTARE LA PRODUZIONE DI LATTE E RIALLATTARE
27. Aumentare la produzione di latte e riallattare 129 Sessione 27 AUMENTARE LA PRODUZIONE DI LATTE E RIALLATTARE Introduzione Se l offerta di latte di una madre si riduce, è necessario aumentarla. Ciò
DettagliLA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE
Premise 1 LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Ci sono varie forme di riconciliazione, così come ci sono varie forme di terapia e varie forme di mediazione. Noi qui ci riferiamo alla riconciliazione con una
DettagliMemory Fitness TECNICHE DI MEMORIA
Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA IMPARIAMO DAGLI ERRORI Impariamo dagli errori (1/5) Impariamo dagli errori (2/5) Il più delle volte siamo portati a pensare o ci hanno fatto credere di avere poca memoria,
DettagliPROGETTO CONTINUITÀ a.s. 2013/2014 Sezione Primavera Delfini Verdi-Arancioni Scuola dell Infanzia Maria Bambina
PROGETTO CONTINUITÀ a.s. 2013/2014 Sezione Primavera Delfini Verdi-Arancioni Scuola dell Infanzia Maria Bambina Dalla terra alla tavola Offrire ai bambini la possibilità di creare e curare un piccolo orto
DettagliVENGO ANCH IO CONDIVIDERE LA MALATTIA E LE CURE CON I FIGLI. Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta 3, Macerata
VENGO ANCH IO CONDIVIDERE LA MALATTIA E LE CURE CON I FIGLI I BENEFICI DELLA COMUNICAZIONE IN FAMIGLIA Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta 3, Macerata FORMATO FAMIGLIA
DettagliI libri di testo. Carlo Tarsitani
I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti
DettagliSovrappeso e obesità in età pediatrica
Sovrappeso e obesità in età pediatrica Caso clinico Gloria è una bambina di 10 anni e mezzo, apparentemente robusta che frequenta la V elementare. Non pratica attività sportiva extra scolastica, dopo che
DettagliDonacibo 2015 Liceo classico statale Nicola Spedalieri di Catania
Donacibo 2015 Liceo classico statale Nicola Spedalieri di Catania Sono Graziella, insegno al liceo classico e anche quest anno non ho voluto far cadere l occasione del Donacibo come momento educativo per
Dettagli