Consigli pratici. per il sonno del tuo bambino nei primi mesi di vita A cura della Dott.ssa Manuela Caruselli. Jim Champion

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1 Consigli pratici A cura della Dott.ssa Manuela Caruselli Jim Champion

2 IL SONNO DEL NEONATO Il neonato nei primi giorni e settimane di vita sperimenta un stato di transizione tra l utero materno e il mondo esterno. Ciò che è fondamentale per il neonato è il bisogno di contatto, contenimento e nutrimento che nella pancia della mamma era continuo e non 2 dipendente dalla sua volontà mentre ora sarà lui stesso a sentire i suoi bisogni e richiederne il soddisfacimento. Il sonno del neonato ha a che fare con la regolazione dei suoi stati fisiologici e di quelli emotivi, è strettamente legato all allattamento e al suo stato di attivazione generale. Durante le prime settimane si alternano frequentemente i momenti in cui il neonato mangia a quelli in cui dorme. Il mangiare (al seno o al

3 biberon, pur con le differenze di sorta) ha una funzione di contatto e rassicurazione, oltre che nutritiva. Inoltre per il neonato ciucciare è un modo per rilassarsi e disperdere energia, anche per questo accade spesso che dopo avere preso il latte si addormenti. E il fatto che questo avvenga tra le braccia di mamma o nel suo lettino è un bisogno diverso da bambino a bambino, sarà lui a comunicare alla mamma a modo suo cosa preferisce. A molti bambini piace addormentarsi avvolti dalle braccia della mamma o del papà mentre altri, messi in 3 dormiveglia nel loro lettino, si addormenteranno lì beatamente. Potranno anche alternare queste modalità in momenti diversi a seconda delle loro esigenze. Io consiglio di seguire quello che il neonato mostra essere il suo bisogno in quel momento senza preconcetti: non è vero che tutti i bambini hanno bisogno di addormentarsi con il genitore come non è vero neanche che se non si addormentano nel lettino nei primi mesi non lo faranno mai più. Ci sono delle fasi di crescita e di acquisizione di competenze che vengono da sole, ciò che conta è

4 favorirle nel momento opportuno. Fino a circa 4 mesi se il bambino ha bisogno di essere coccolato tra le braccia della mamma per addormentarsi è fisiologico, come lo è il fatto che spesso si addormenti al seno, l importante è intuire quando le competenze del piccolo cambiano, maturano e quindi può variare anche il suo modo di addormentarsi, senza forzarlo o volere anticipare i tempi. 4 Alessandro Conti

5 Secondo T. B. Brazelton ( Il tuo bambino e il sonno ) i bambini sono in grado di allungare i periodi di sonno durante la notte e individuare un proprio sistema di autoconsolazione intorno ai 4 mesi, grazie alla maturazione del loro sistema nervoso. Quindi prima di tale momento molti bambini hanno bisogno del genitore per addormentarsi. L aiuto del genitore può andare dall allattamento, al tenerlo sul proprio corpo, al cullarlo, al prenderlo in braccio, cantargli una ninna nanna, fargli ascoltare della 5 musica soft o di un carillon. Ogni genitore avrà bisogno di conoscere il proprio bambino per andare incontro al suo bisogno.

6 IL PIANTO DEL NEONATO Alcune persone pensano che rispondendo sempre al pianto del neonato questo si abituerà a piangere per chiedere e se il genitore risponderà sempre, crescerà come un bambino viziato. Sono d accordissimo con la prima parte della frase, è il seguito che non è corretto da un punto di 6 vista psicologico e l osservazione stessa dei bambini lo dimostra. L unico modo che il neonato ha per richiamare l attenzione e chiedere aiuto è il pianto, fondamentale è la capacità e la volontà dell adulto di rispondere ad esso. Quando il bambino piange esprime un disagio al quale non può porre rimedio da solo, viste le sue limitate capacità. L unica cosa che può fare quando sente un bisogno da soddisfare o uno stato di disagio è piangere.

7 Quando l adulto risponde al suo pianto occupandosi di lui e soddisfacendo i suoi bisogni, il piccolo penserà Ehi, sono capace di farmi ascoltare, di chiedere e avere ciò di cui ho bisogno, di soddisfare i miei bisogni. Questo è un passo fondamentale e indispensabile per la costruzione di una sana sicurezza in se stesso del bambino (e dell adulto di domani) e di una futura autonomia. 7 Kim Strømstad

8 Il messaggio che gli rimanda il genitore rispondendo al suo pianto è: Io ti ascolto, tu sei importante e sei in grado di prenderti cura di te, io lo farò con te. Se il genitore non risponde al pianto del neonato egli penserà di non essere in grado di prendersi cura di se stesso, aumenterà il suo pianto e si abituerà anche ad usarlo quando non necessario, come risposta indifferenziata poiché non avrà imparato una buona regolazione dei suoi stati fisiologici-emotivi se l adulto non è stato sufficientemente rispondente e contenitivo. 8 Quindi se un adulto risponde sempre al pianto del bambino, il bambino piangerà sempre meno perché vivrà uno stato di soddisfazione e si sentirà sicuro di sé. Questo vale anche per il sonno. Se un bambino piange perché non riesce ad addormentarsi da solo, avrà bisogno del calore di un adulto che lo accompagni in questo percorso e che lo aiuti in futuro a sviluppare le sue potenzialità.

9 Se un genitore lascia il bambino piangere da solo affinché si addormenti, questo avverrà quando il bambino avrà perso la fiducia che la sua mamma e il suo papà lo ascolteranno e che egli è in grado di chiedere e occuparsi di sé. Io lo sconsiglio vivamente. Inizialmente il neonato avrà il pianto come modo di comunicare, man mano che passano le settimane e i mesi non sarà necessario arrivare sempre al pianto, il bambino svilupperà altri modi e vocalizzi per farsi 9 capire dai suoi genitori, sempre che questi siano pronti ad ascoltarlo. Se l adulto risponderà costantemente al richiamo del bambino, egli sarà in grado di sviluppare il suo modo di comunicare in modo adeguato al suo sviluppo psico-fisico.

10 I NEONATI SONO TUTTI UGUALI? Ogni neonato è diverso, ci sono i dormiglioni e quelli più vivaci, chi si abitua facilmente ai cambiamenti e chi invece sembra più esigente e scende difficilmente a compromessi, ci sono neonati angelici e altri più agitati e nervosi che hanno maggiore bisogno del genitore per conquistare uno stato di serenità. Ciò che conta è seguire i segnali che 10 ogni bambino invia ai genitori per imparare il suo modo di comunicare e potere attendere alle sue richieste, anche per quanto riguarda il sonno. Ci sono neonati che dopo la poppata vengono adagiati nel loro lettino e si fanno delle lunghe dormite sia di giorno che di notte. Altri che hanno bisogno di essere coccolati e cullati per essere addormentati nei primissimi mesi di vita e altri ancora che scambiano il giorno con la notte.

11 COME FAVORIRE IL SONNO NEI PRIMI MESI DI VITA 1. I primi tempi tieni la culla affianco al tuo letto di notte, questo favorirà quella sensazione di continuità fisica di cui ha bisogno il piccolo appena uscito dalla pancia della mamma in quanto 11 sentirà il tuo odore e anche tu potrai sentirlo vicino e toccarlo. Inoltre agevolerà l allattamento al seno. 2. Quando il tuo piccolo si sveglia la notte per mangiare accendi solo una piccola lucina se dormi al buio e attaccalo al seno senza intrattenerlo in altri modi. Quando ha finito la poppata adagialo nella sua culletta e vedrai che probabilmente, se ha mangiato a sufficienza, si riaddormenterà da solo. Se così non fosse coccolalo dolcemente nel lettino o prendilo in braccio facendo sempre movimenti molto delicati, evita

12 scuotimenti eccessivi. Se il tuo piccolo è allattato artificialmente prepara il biberon per l orario in cui presumibilmente si sveglierà o tieni l acqua già calda in modo che non dovrà piangere prima di avere il latte. 3. A meno di evidente necessità, evita di cambiare il bambino primo o dopo le poppate notturne, potrebbe essere un modo per svegliarlo e poi potrebbe avere più difficoltà a riaddormentarsi. In caso fosse necessario cambialo comunque prima della poppata. 4. Durante i sonnellini diurni crea le condizioni affinché il 12 tuo piccolo possa riposare serenamente: la stanza dovrebbe essere buia o semibuia ed in casa si dovrebbero evitare le attività più rumorose. Allo stesso tempo fai in modo che ci siano i soliti rumori altrimenti il bambino avrà problemi in futuro a dormire in situazioni di normalità. Un discorso a parte vale per i bambini che pare abbiano scambiato il giorno con la notte. In questa situazione i piccoli tendono a dormire più ore durante il giorno che durante la notte. Se un bambino dorme molto sia di giorno che di notte non c è problema, è necessario intervenire nel caso in cui il piccolo passi la

13 notte quasi interamente sveglio. In questo caso di giorno è bene farlo dormire alla luce in modo che differenzi con più facilità il giorno dalla notte, momento in cui potrà dormire nel silenzio e al buio. 13 Peat Bakke 5. Impara a riconoscere i segnali di stanchezza del tuo piccolo. La maggior parte dei bambini si addormenta più facilmente quando comincia ad avere un poco di sonno piuttosto che quando è stanchissimo. Spesso il nervosismo dei bambini è dovuto alla scarsa

14 alimentazione o alla mancanza di sonno. Una volta assicurata che il piccolo mangi abbastanza chiediti se avviene così anche per il sonno. Spesso il bisogno di sonno dei bambini viene sottovalutato e soprattutto è molto diverso da bambino a bambino. Ci sono neonati che passano la maggior parte del loro tempo a mangiare e a dormire mentre altri dormono prevalentemente la notte e il giorno fanno brevi pisolini. Verifica con l esperienza di cosa ha bisogno tuo figlio e quando hai l impressione che sia nervoso, se ha già mangiato prova a farlo dormire Rumori nel sonno. Molti bambini fanno rumori durante il sonno, versetti più o meno pronunciati, qualche gridolino che potrebbe assomigliare ad un pianto. Prima di intervenire verifica che tuo figlio sia realmente sveglio altrimenti il rischio è quello di svegliarlo completamente oppure di inserirti nel suo processo di riaddormentamento nei momenti in cui il sonno è molto leggero, anche se questo non è necessario. Quando un bambino ha bisogno del genitore lo fa capire con il suo proprio modo di richiamare l attenzione, allo stesso tempo ha bisogno anche che il genitore non si sovrapponga a lui anticipando quelli che pensa siano i suoi bisogni

15 sia perché potrebbe non indovinarli, sia perché così non gli dà modo di esprimersi e imparare a chiedere. 7. Durante il giorno evitare eccesso di stimoli e continue visite. Il neonato, soprattutto nei primi 1-2 mesi, ha bisogno di un ambiente molto tranquillo per avere modo di adattarsi al grande cambiamento del passaggio dalla pancia della mamma al mondo esterno. Se avete piacere di ricevere visite fate passare almeno le prime settimane e poi fate in modo che le visite siano più per voi genitori che per il piccolo che ancora non le può apprezzare. Questo 15 non significa che il neonato va tenuto nascosto, ma semplicemente mettere avanti le sue esigenze rispetto a quelle dei visitatori. Un neonato che ha la possibilità di stare in un ambiente su misura per lui nei primissimi mesi, sarà più tranquillo e mangerà e dormirà più serenamente. Dal 3 /4 mese ti accorgerai come lui stia cambiando e quindi anche le situazioni che può sostenere cambiano. Verificalo sempre con il tuo bambino. Se ti accorgi che la sera il tuo piccolo è particolarmente nervoso, potrebbe essere indice del fatto che ha bisogno di un ambiente più tranquillo durante la giornata. Verso il 2 mese spesso i bambini attraversano un periodo do in cui la sera sono

16 particolarmente agitati e piangono a lungo. Da una parte è fisiologico perché il sistema nervoso del piccolo sta maturando e ha bisogno di scaricarsi dopo una intera giornata. Dall altra è anche vero che creando un ambiente confortevole e tranquillo è possibile alleviare questo compito al neonato che la sera sarà più rilassato, è meno faticoso elaborare un ambiente tranquillo e contenitivo (sia emotivamente che fisicamente). 8. Confusione tra allattamento a richiesta e seno come calmante. L allattamento a richiesta significa dare il latte al 16 bambino quando lo richiede, non utilizzare sempre il seno per calmare il bambino. Il piccolo può richiedere il seno anche per un bisogno di rassicurazione e contatto, per lo più nelle prime settimane di vita. Nel primo periodo, quando genitori e figlio si stanno conoscendo, il seno verrà proposto spesso al pianto per essere sicuri che il bambino soddisfi il suo bisogno di cibo e di suzione. Con il passare del tempo i genitori avranno modo di sperimentare anche altri modi di calmare il bambino come cullarlo, prenderlo in braccio trovando la posizione più comoda per lui, cantargli dolcemente una canzone, in modo da imparare a conoscerlo. Il pianto del bambino

17 può essere un pianto di noia, di fame, di malessere o di dolore, di stanchezza. In ognuno di questi casi sperimentando soluzioni diverse il bambino imparerà una gamma di soluzioni che gli risulteranno utili anche in futuro per essere in grado di calmarsi sia con che senza l aiuto dei genitori. Se invece la risposta della mamma al pianto del bambino è sempre il seno, il rischio è quello che il bambino non sviluppi la capacità di consolarsi e calmarsi in altro modo. Inoltre il padre viene tagliato fuori dalla possibilità di essere di aiuto al suo bambino. Questo sia di giorno che di notte, sia durante il sonno che in altre occasioni Evitare il paragone con altri bambini. Va bene un sano confronto con altre mamme che può servire per scambiarsi idee e opinioni, non paragonare però il tuo piccolo ad un altro aspettandoti le stesse cose, questo potrebbe creare false aspettative ed ansia che non facilitano un sonno sereno né dei genitori né del bambino. Tutti i bambini sono diversi e possono avere modi diversi di soddisfare i propri bisogni. Ascolta il tuo bambino, osservalo, lui è speciale proprio perché diverso da tutti gli altri.

18 10. Il sonno della mamma. E bene che la mamma nelle prime settimane di vita del piccolo segua i suoi ritmi concedendosi dei sonnellini di giorno quando dorme anche il bambino. In questo modo potrà recuperare il sonno interrotto della notte e la fatica, se pur meravigliosa, di occuparsi di un neonato. 18

19 E DOPO IL 4 MESE? Il 4 mese di vita viene preso da molti esperti come il momento in cui il sistema nervoso arriva ad uno stato di maturazione che consente al bambino di sviluppare un proprio sistema autoconosolatorio che gli permette di addormentarsi e riaddormentarsi da solo nel suo lettino. Inoltre, come dicevamo prima, il bambino è in 19 grado di allungare i periodi di sonno ed acquisisce un ritmo circadiano, ovvero basato sulle 24 ore come gli adulti. Saranno sempre presenti dei brevi risvegli fisiologici caratteristici dei bambini fino a circa 3 anni di età, farà la differenza il fatto che il piccolo può imparare a riaddormentarsi da solo sentendosi sicuro e tranquillo nel suo lettino, proseguendo beatamente il sonno. Rimarranno comunque dei risvegli legati al soddisfacimento di un

20 bisogno o a momenti particolari in cui il bambino avrà bisogno del genitore (come ad esempio l eruzione di un nuovo dentino o un malessere). Per un bambino di 4/6 mesi imparare ad addormentarsi nel suo lettino significa essere accompagnato dai genitori in questo percorso. I genitori possono incoraggiare la sua autonomia essendo sempre presenti nel momento del bisogno. E proprio intorno al 4 /5 mese che solitamente i bambini cominciano ad avere bisogno di un rituale dell addormentamento da condividere con il genitore che gli dà 20 sicurezza perché si ripete sempre uguale tutte le sere. E allo stesso tempo il bisogno di addormentarsi in braccio o comunque a stretto contatto con il genitore che caratterizza molti bambini nelle prime settimane di vita, solitamente cambia. E necessario che i genitori intuiscano quando è il momento giusto per il proprio piccolo o facciano delle prove per capire quando è pronto per imparare ad addormentarsi nel lettino. Nel mio lavoro con i genitori sul sonno dei loro bambini mi viene spesso riportata la difficoltà dei bambini ad addormentarsi.

21 Aurimas Mikalauskas 21 Accade che bambini che per i primi mesi si sono sempre addormentati da soli, improvvisamente non lo fanno più, oppure bambini che si addormentavano in braccio alla mamma o al papà ora non si addormentano più neanche in questo modo o impiagano molto tempo a farlo. Riprendendo il punto 8, a volte anche l allattamento può influire sull addormentamento e il riaddormentamento dopo i 4 mesi. E normale che nelle prime settimane di vita un bimbo si addormenti al seno, è una cosa bella sia per la mamma che per il suo bambino e che

22 avviene in maniera naturale, spontanea. E altrettanto normale che andando avanti con il tempo questo non accadrà più così di frequente, anche perché il bambino comincia a stare sveglio per più tempo. Man mano che il bambino cresce non ci sarà più lo stretto legame latte-nanna e il rischio è che sia il genitore a riportarlo su quella strada perché sperimentata precedentemente come l unica efficace per farlo addormentare. Ciò che in linea generale cambia intorno al 4 /5 mese dipende dalla 22 maturazione psico-fisica del bambino, dal livello di vigilanza e attenzione al mondo esterno che aumenta notevolmente. Proprio per questo motivo molti bambini in questo periodo cominciano ad avere difficoltà ad addormentarsi come facevano prima e hanno bisogno di trovare un nuovo modo in cui siano loro stessi ad imparare a lasciare andare gli stimoli del mondo esterno e cadere tra le braccia di Morfeo.

23 LE 10 REGOLE D ORO PER IL SONNO SICURO DEL TUO BAMBINO* NEL PRIMO ANNO DI VITA (testo del Dott. Jacopo Pagani - Croce Rossa Italiana - VDS Roma Nord Task Force Pediatria) Fate dormire SEMPRE il bambino a pancia in su. 2. Fate dormire il bambino su materassi rigidi. Non utilizzare cuscini, coperte, piumoni o altre superfici morbide ingombranti almeno fino a 6 mesi di vita. 3. Tenete oggetti soffici, giochi, biancheria sfusa fuori dal letto del bambino. 4. Fate dormire il bambino nella vostra stanza ma non nel letto con voi o con i suoi fratelli. Mettere sempre il bambino nel suo letto dopo l allattamento, almeno per i primi sei mesi. 5. Non coprire eccessivamente il bambino durante il sonno, non

24 avvolgerlo stretto nella coperta. Vestite il bambino con indumenti leggeri. La temperatura della stanza deve essere confortevole come per l adulto (la temperatura ideale è C). 6. Se ha la febbre potrebbe avere bisogno di essere coperto di meno, mai di più. 7. Non permettere a nessuno di fumare vicino al bambino. Non fumate prima e dopo la nascita di vostro figlio e non permettete ad altri di farlo. Non tenete il bambino in ambienti dove si fuma o si è fumato. 8. Potete usare il succhiotto durante il sonno, tuttavia è importante introdurlo dopo il primo mese di vita e sospenderlo entro l anno. Il succhiotto scelto deve essere ortodonticamente adeguato all età del bambino, con una mascherina rigida e di forma anatomica, conforme alla norma di sicurezza europea EN 1400, garantita da apposito riferimento sulla confezione. Non forzate il bambino se lo rifiuta. Se il bambino durante la notte perde il ciuccio non va reintrodotto. Evitare sempre sostanze edulcoranti in cui intingere il ciuccio. 9. E controindicato utilizzare prodotti che vengono pubblicizzati per monitorizzare il sonno del vostro bambino, in quanto si sono dimostrati di scarsa efficacia e sicurezza. 24

25 10. Allatta il tuo bambino al seno, il latte materno è il miglior alimento. Fate tutto il possibile per allattare il vostro bambino al seno. 25 Immagine tratta da Le 10 regole d oro per il sonno sicuro del tuo bambino *

26 Bibliografia Ammaniti M., Lucarelli L., Cimino S., Petrocchi M. Classificazione e assessment dei disturbi del sonno infantile: studio empirico sui fattori di rischio nella relazione di caregiving e nello sviluppo emotivo-comportamentale del bambino. In Infanzia e Adolescenza, vol. 7, n. 1, Ammaniti M. Manuale di psicopatologia dell infanzia Raffaello Cortina, Brazelton T. B. Il bambino da 0 a 3 anni Rizzoli 2003 Brazelton T. B., Sparrow J. D. Il tuo bambino e il sonno Raffaello Cortina Editore, 2003 Mastromarino R. Prendersi cura di sé per prendersi cura dei figli Ifrep Roma 2000 * Pagani J. Le 10 regole d oro per il sonno sicuro del tuo bambino Croce Rossa Italiana - VDS Roma Nord Task Force Pediatria Le immagini sono state tratte da con licenza Creative Commons.

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