ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO AL COLLEGIO DEI DOCENTI

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO CENTRO STORICO Via S. Martino, MONCALIERI (TO) Tel. 011/ fax. 011/ Codice Fiscale Sito: Conto corrente postale IBAN IT06 T ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO AL COLLEGIO DEI DOCENTI IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTO il comma n.14 dell art. 1 della Legge 13 luglio 2015, n.107 recante: la Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti che attribuisce al dirigente scolastico potere di indirizzo al Collegio dei docenti per le attività della scuola; VISTO l art.25 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 recante Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche che attribuisce al dirigente scolastico, quale garante del successo formativo degli alunni, autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane, per assicurare la qualità dei processi formativi, per l esercizio della libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica e per l attuazione del diritto all apprendimento da parte degli alunni; TENUTO CONTO delle esigenze e della programmazione delle iniziative educative e culturali presentate dagli Enti Locali e dai Servizi socio-sanitari del territorio; TENUTO CONTO delle proposte e delle iniziative promosse dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; TENUTO CONTO delle sollecitazioni e delle proposte formulate dalle famiglie e dagli utenti sia in occasione degli incontri informali e formali (ricevimenti scuola famiglia, riunioni organi collegiali ), sia attraverso gli esiti e la valutazione annuale della qualità percepita, promossa dalla scuola; TENUTO CONTO degli esiti dell autovalutazione di Istituto e, nello specifico, delle criticità indicate nel Rapporto di AutoValutazione (RAV) - relativamente all adozione di pratiche didattiche centrate ancora troppo sulla lezione frontale e su modalità di apprendimento passivo da parte degli alunni (ascolto della spiegazione, risposta a domande, esposizione e restituzione nella verifica) e delle piste di miglioramento individuate (innovazione delle pratiche didattiche e sperimentazione di modelli mediati dalla ricerca per l allestimento di ambienti di apprendimento significativi, sfidanti e motivanti) che saranno sviluppate nel Piano di Miglioramento parte integrante del Piano Triennale dell Offerta Formativa; VISTI i risultati delle rilevazioni nazionale degli apprendimenti restituiti in termini di misurazione dei livelli della scuola e delle classi in rapporto alla media nazionale e regionale e, limitatamente ai dati di scuola, a parità di indice di background socio-economico e familiare;

2 TENUTO CONTO delle riflessioni emerse nelle occasioni di confronto sui dati di misurazione forniti dall INVALSI; delle esigenze condivise di innovazione delle pratiche di insegnamento verso modelli orientati allo sviluppo di ambienti di apprendimento attivi, laboratoriali, cooperativi, orientati allo sviluppo di competenze di base, disciplinari e trasversali; degli esiti progressivamente sempre più positivi ottenuti nelle classi che stanno sperimentando modalità che pongono al centro dei processi l alunno attivo, costruttore, ricercatore in situazioni di problem posing e solving di apprendimento strategico e metacognitivo; TENUTE IN CONSIDERAZIONE le attività già svolte negli anni scolastici precedenti; TENUTO CONTO del fatto che l Istituto è scuola Polo per l ASLTO5 della Rete delle Scuola che Promuovono Salute (RETE SHE) e che è stata predisposta una Policy relativa all argomento, da integrare con il PDM della scuola, ASCOLTATO il Collegio dei Docenti che intende impostare il Piano dell Offerta Formativa triennale sia sull innovazione sia sulla continuità con le esperienze già svolte; TENUTO CONTO del quadro normativo vigente, nonché delle scelte operate dai genitori degli alunni sul tempo scolastico; CONSIDERATE le criticità rilevate nei consigli di classe rispetto ai comportamenti di alcuni alunni e ai risultati di apprendimento registrati nelle classi; CONSIDERATE le iniziative promosse negli anni per l innovazione metodologico - didattica e per il miglioramento della qualità dei processi di insegnamento e di apprendimento anche attraverso la formazione continua e delle sollecitazioni continue offerte sia in situazioni collegiali formali (team, consigli di classe e collegio dei docenti nelle sue articolazioni), sia negli incontri informali in ufficio e presso le sedi di servizio; ATTESO CHE l intera comunità professionale docente è coinvolta nei processi di riforma che stanno interessando la scuola e nella contestualizzazione didattica delle ultime Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012, che orientano verso l innovazione delle pratiche didattiche attraverso la valorizzazione di: metodologie didattiche attive (operatività concreta e cognitiva), individualizzate (semplificazione, riduzione, adeguamento dei contenuti per garantire i traguardi essenziali irrinunciabili) e personalizzate (momenti laboratori diversificati che valorizzino stili e modalità affettive e cognitive individuali); modalità di apprendimento per problem posing e solving, ricerca, esplorazione e scoperta; situazioni di cooperative learning (aiuto reciproco, apprendimento cooperativo e fra pari) e approcci meta cognitivi (modi di apprendere individuali, autovalutazione e miglioramento, consapevolezza, autonomia di studio); RITENUTO di dover richiamare i suggerimenti già forniti in diverse occasioni, coerentemente con quanto sollecitato a livello nazionale, con le attese delle famiglie degli alunni, con le responsabilità di tutti (dirigente e docenti), nel comune intento di ricercare e sperimentare modalità e strategie efficaci per la realizzazione del successo formativo di tutti gli alunni titolari di bisogni educativi comuni e talvolta speciali; AL FINE di offrire suggerimenti e mediare modelli e garantire l esercizio dell autonomia didattica del Collegio dei Docenti e la libertà di insegnamento dei singoli docenti, intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica e di contribuire alla piena realizzazione di diritti costituzionalmente riconosciuti (libertà di insegnamento, diritto allo studio-successo formativo); dirama il seguente atto di indirizzo al Collegio dei Docenti orientativo della pianificazione dell Offerta Formativa Triennale e dei processi educativi e didattici :

3 LINEE DI INDIRIZZO E PRINCIPI GENERALI 1. Progettare e realizzare l offerta formativa dell istituzione scolastica dell unitarietà, salvaguardando le libertà individuali l autonomia dei vari organi, negli ambiti a loro destinati. 2. Offrire al contesto territoriale occasioni di ascolto, proposta, iniziativa, condivisione e valutazione su quanto l Istituzione progetta e realizza, nella prospettiva della rendicontazione sociale. 3. Assumere l impianto curricolare e disciplinare quale punto cardine nella progettazione dell offerta formativa, con particolare riguardo alle sue intersezioni e alle interdipendenze dei saperi, orientando dunque la didattica e la sua organizzazione all integrazione armonica del curricolo obbligatorio con le attività di ampliamento dell offerta formativa, tenendo conto degli sviluppi della ricerca didattica. 4. Promuovere l istruzione e l educazione alla luce della Costituzione e dei suoi valori di uguaglianza, di libertà e d indiscriminato accesso al sapere, coniugando lo studio del sistema dei diritti e dei doveri inerenti la persona, con il più ampio tema del rispetto quotidiano dei diritti di tutti gli uomini e dell ambiente. Ciò costituisce traccia per l area di approfondimento, denominata Cittadinanza e Costituzione, che la scuola italiana è chiamata a sperimentare nell educare i giovani cittadini, senza dimenticare l educazione alla cittadinanza Europea. 5. Incentivare l impiego delle nuove tecnologie a supporto della ricerca/azione e della sperimentazione didattica. TEMATICHE PER L ELABORAZIONE DEL P.O.F. Uguaglianza ed educazione alla legalità: 1. Garantire il diritto allo studio per tutti i bambini, attraverso il raggiungimento di obiettivi fondamentali, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, sociali e culturali di ciascuno. 2. Promuovere i principi di tolleranza e solidarietà, educare alla legalità attraverso il rispetto di regole condivise. 3. Favorire la costruzione di una forte consapevolezza delle regole di convivenza civile. 4. Promuovere la pratica di atteggiamenti caratterizzati dal rispetto degli altri, delle cose e dalla capacità di assunzione di responsabilità personali. 5. Promuovere all interno della classe legami cooperativi atti a sviluppare atteggiamenti positivi, realizzare pratiche collaborative e favorire la gestione dei conflitti indotti dalla socializzazione. Qualità dell insegnamento: 1. Procedere collegialmente all elaborazione dei percorsi didattici, adeguandoli alle esigenze educative di ciascuno, condividendo modalità, strumenti e processi. 2. Utilizzare la multimedialità e le tecnologie disponibili in modo funzionale all apprendimento. 3. Adottare sistemi di monitoraggio e valutazione dei percorsi di insegnamento-apprendimento condivisi. 4. Sviluppare una visione ecologica del mondo, per avviare ad una consapevolezza dell importanza della qualità degli ambienti di vita (qualità sociale, umana, culturale, ambientale, ecc ). 5. Attuare azioni di aggiornamento relativi al curricolo. Partecipazione e coinvolgimento: 1. Coinvolgere tutte le componenti nei processi di elaborazione del PTOF e nella verifica dell efficacia delle azioni intraprese, nel rispetto delle competenze e dei ruoli di ciascuno. 2. Attivare procedure di comunicazione con le famiglie efficaci e tempestive. 3. Seguire le linee di indirizzo date dalla Rete SHE, di cui la scuola è capofila.

4 4. Sostenere i Genitori nel prendere coscienza della responsabilità educativa loro affidata nel partecipare fattivamente alla vita della scuola. 5. Incentivare la cooperazione e la collaborazione tra alunni, tra scuola, famiglia e territorio. 6. Favorire incontri con coetanei, con alunni di altre classi e di altre scuole. 7. Sviluppare il senso di appartenenza ad un gruppo, ad una comunità, ad una scuola, ad una società libera e democratica. 8. Sviluppare contatti e scambi con il resto dell Europa e del mondo, per costruire il cittadino del futuro e sviluppare le conoscenze linguistiche e culturali. Efficienza e trasparenza: 1. Favorire l informazione e la comunicazione. 2. Adottare criteri di efficienza, efficacia e flessibilità. 3. Semplificare le procedure amministrative e darne adeguata pubblicità. Qualità dei servizi: 1. Individuare azioni volte a migliorare il clima della scuola, il benessere degli alunni, la soddisfazione delle famiglie e degli operatori. 2. Migliorare il livello di accoglienza delle strutture, la pulizia dei locali, l adeguatezza degli arredi. 3. Organizzare un sistema di valutazione dei servizi, anche attraverso indagini sulla soddisfazione dei soggetti coinvolti, definendo parametri condivisi. Formazione del personale: 1. Organizzare attività di formazione e di aggiornamento che supportino il progetto educativo-didattico, nella prospettiva della formazione permanente e continua. 2. Coinvolgere sempre più il personale, Docente e non, nella progettazione formativa, invitando ad esprimere le reali necessità formative Sicurezza: 1. Organizzare un efficace sistema di sicurezza, comprendente la vigilanza sugli alunni e sui locali che non resti solo sulla carta. 2. Sviluppare le competenze che consentono di svolgere il servizio nel rispetto della normativa sulla sicurezza. Inclusione: Inclusione degli alunni diversamente abili 1. Favorire l inserimento degli alunni diversamente abili nelle classi, finalizzando l intervento educativodidattico alla piena integrazione di ognuno; 2. Attivare tutte le possibili opportunità formative, al fine di raggiungere l obiettivo di consentire a ciascun alunno di sviluppare pienamente le proprie potenzialità; 3. Impegnare nella fase di inclusione degli alunni diversamente abili docenti, alunni e genitori in un percorso di valorizzazione della diversità costruendo così un importante momento di crescita personale e umana per ogni componente della comunità scolastica. Inclusione degli alunni stranieri 1. Creare un clima di accoglienza tale da favorire l inserimento degli alunni stranieri; 2. Coinvolgere le famiglie degli alunni stranieri al fine di sostenere attivamente la loro interazione e integrazione;

5 3. Valorizzare la diversità culturale in una opportunità di crescita per tutti; 4. Promuovere negli alunni la capacità di porsi in modo consapevole e positivo di fronte a nuove esperienze, anche in previsione di una società multietnica e multiculturale. 5. Sviluppare un efficiente sistema di accoglienza ed alfabetizzazione Percorsi individualizzati: 1. Tener conto di tutte le particolarità di apprendimento e socializzazione che vengono via evidenziate dagli alunni (HC, DSA, DAA, BES, PLUSDOTAZIONE, ecc ) 2. Lavorare in maniera individualizzata per favorire la crescita sociale e cognitiva di ciascuno 3. Monitorare le azioni utilizzando gli strumenti a disposizione per un cambiamento continuo degli obiettivi (PDP, ecc ) Costruzione di una coscienza ecologica e scientifica: 1. Favorire la crescita della consapevolezza del legame tra microcosmo personale e macrocosmo umano; 2. Favorire la presa di coscienza dell ambiente naturale ed animale come valore, come patrimonio da salvaguardare dai possibili rischi di degrado; 3. Conoscere e utilizzare didatticamente le risorse e le opportunità culturali presenti nel territorio; 4. Valorizzare la conoscenza del territorio, anche nella sua identità storica, sociale e culturale. Flessibilità: 1. Garantire la Flessibilità del curricolo attraverso l ampliamento dell offerta formativa e la personalizzazione dei percorsi formativi. 2. Garantire la flessibilità didattica attraverso: organizzazione oraria rispondente alle esigenze degli alunni e delle famiglie, progettazione di percorsi formativi rimodulabili in itinere, utilizzazione di metodologie diversificate rispondenti ai differenti ritmi e stili di apprendimento degli alunni. 3. Garantire la flessibilità organizzativa attraverso individuazione di ruoli, competenze e funzioni dei diversi soggetti che operano nella scuola: staff di direzione, funzioni strumentali, docenti referenti, commissioni e gruppi di lavoro. Orientamento 1. Garantire agli alunni un percorso formativo che, attraverso la conoscenza di sé e della realtà circostante, li porti ad acquisire atteggiamenti autonomi e consapevoli nelle scelte personali e nella vita sociale e civica. 2. Predisporre iniziative per guidare l alunno a compiere scelte consapevoli e rispondenti alle inclinazioni personali. Continuità 1. Garantire agli alunni un curricolo formativo armonioso e dinamico. 2. Favorire la condivisione di tutto il processo formativo tra i docenti dei tre ordini di scuola. 3. Predisporre progetti specifici per gli alunni delle annualità ponte. Valutazione 1. Attivare procedure di valutazione che accompagnino e seguano i percorsi formativi, in cui la valutazione medesima assuma una funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.

6 2. Attivare procedure di autovalutazione allo scopo di introdurre momenti di riflessione sull organizzazione scolastica, sulla sua offerta educativa e didattica, al fine di un continuo miglioramento. In conclusione, sulla base di tutte le considerazione e degli elementi sopra elencati, di cui tenere conto e considerando il Rapporto di Autovalutazione di Istituto, il Piano di Miglioramento e la Policy delle scuole SHE, il Collegio dei Docenti dovrà definire il PTOF considerando come prioritarie le seguenti aree individuate nel RAV: E evidente che, nel corso del triennio, alcuni obiettivi potranno variare. 1. Costruzione di un percorso verticale per la promozione dell inclusione e della valorizzazione della diversità, come gli alunni con BES. - Da proporre ed estendere, con l aiuto e il coordinamento delle funzioni strumentali DSA/BES/HC, il progetto di accompagnamento a soggetti deboli della maestra Varela, che prevede che un insegnante del ciclo precedente affianchi l alunno con BES anche nei primi tempi del ciclo successivo 2. Progettare un innalzamento delle competenze della lingua inglese e delle TIC, sia per i Docenti sia per gli alunni. - Per quanto riguarda l innalzamento delle competenze in lingua inglese, va considerata la proposta di corsi interni tenuti da specialisti. Per quanto riguarda i corsi di inglese dell ambito TO10: sono stati frequentati da un gruppo di docenti dell Infanzia e della Primaria, ma non della Secondaria, in quanto non è stato raggiunto il numero minimo di partecipanti. * Priorità da ricordare in Collegio Docenti. - Formazione nell ambito dell ERASMUS KA1, progetto europeo 3. (SHE) Promuovere in tutti gli attori coinvolti nelle attività dell Istituto Comprensivo (alunni, docenti, ATA, genitori) il senso di rispetto e la responsabilità nei confronti di persone, cose e ambienti. - Incremento dell attività motoria in tutte le classi dell Istituto con le buone pratiche di Active School - Progetti di Educazione Stradale - Didattica per ruoli per la sensibilizzazione degli alunni al rispetto reciproco e dell ambiente scolastico - Attuazione capillare di un Progetto di prevenzione e contrasto al bullismo in tutte le classi dell Istituto

7 4. (SHE) Realizzare una rete di collaborazione tra docenti, genitori, ATA e alunni. - Aumentare il numero dei collegi di plesso includendo in essi la partecipazione di almeno un rappresentante della componente ATA - Nella scuola Secondaria di I grado, nominare dei rappresentanti di classe tra gli alunni e prevedere assemblee di classe regolari - Prevedere un incontro informativo a inizio anno (ad es. il primo Consiglio di Classe a cui partecipano) per spiegare con precisione ai rappresentanti di classe dei genitori le loro mansioni - Aumentare il numero degli incontri a tema rivolti ai genitori, per creare un rapporto più stretto e approfondire dal punto di vista educativo genitoriale tematiche proposte agli alunni (alimentazione, bullismo, dipendenze, educazione digitale, cultura) 5. Creare un curricolo orientativo verticale sulla conoscenza di sè a partire dalla Scuola dell Infanzia e fino alla Scuola Secondaria di I grado, e migliorare le pratiche di continuità e orientamento nei passaggi al successivo ordine di scuola. - Aggiornamento del Documento orientamento creato dalla commissione Orientamento nell A.S , che conteneva un prospetto complessivo di progetti, attività e uscite didattiche suddivise per ambiti a partire dalla scuola dell Infanzia e fino alla Scuola Secondaria, con lo scopo di monitorare verticalmente il peso in termini di attività/progetti/uscite dato a ciascun ambito, per incrementare eventuali ambiti risultati lacunosi e organizzare meglio alcune attività eventualmente ripetute nei diversi ordini - Coordinamento e attuazione del PON Orientamento nell A.S. 2018/2019 e seguenti 6. Elaborare prove comuni di italiano e matematica nel breve periodo sia per la Secondaria che per la Primaria e predisporre prove di verifica sulla base delle prove standardizzate già dalle prime classi di Primaria e Secondaria. - Aumentare il numero delle riunioni di dipartimento e far sì che si tratti di riunioni verticali con il coinvolgimento di tutti i docenti dei tre ordini, con la creazione di un docente capo-dipartimento, per rendere le prove comuni obbligatorie e meglio strutturarle allo scopo di renderle coerenti e progressive in senso verticale. - Completare l omogeneizzazione dei libri di testo tra i vari plessi. 7. Formazione costante del personale Docente e ATA. AZIONI PRINCIPALI DA SVOLGERE:

8 - Riconnessioni - Ambito 10 - Curricolo per competenze con Unito 8. Progettare gli ambienti e la didattica laboratoriale - Presentazione e realizzazione del PON per gli ambienti di apprendimento innovativi - Utilizzo dell Atelier Creativo Il Collegio dei Docenti predisporrà il documento del POFT per il triennio 2018/2021 ed esso verrà approvato, dal Consiglio di Istituto. Il Dirigente Scolastico (Prof.ssa Valeria M. Fantino) IL DIRIGENTE SCOLASTICO (Prof.ssa Valeria M. Fantino) firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell articolo 3, comma 2 Decreto legislativo 39/1993

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