VII COLLOQUIO SCIENTIFICO SULL IMPRESA SOCIALE Torino, 7 e 8 giugno 2013 Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena 100

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1 VII COLLOQUIO SCIENTIFICO SULL IMPRESA SOCIALE Torino, 7 e 8 giugno 2013 Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena 100 Prende il via la VII edizione del Colloquio Scientifico sull impresa sociale, il convegno scientifico che Iris Network propone annualmente, organizzato quest anno in collaborazione con l Osservatorio sull economia civile Comitato imprenditorialità sociale della Camera di commercio di Torino e l Università degli Studi di Torino. L obiettivo del Colloquio Scientifico è di favorire il confronto fra studiosi e ricercatori su temi che contraddistinguono l evoluzione dell impresa sociale attraverso la presentazione e la discussione di contributi scientifici raccolti attraverso una call for papers. La selezione delle proposte inviate da parte del Comitato scientifico della VII edizione ha consentito di individuare quattro grandi temi: 1) innovazione sociale e capacità di networking; 2) formazione e gestione del cambiamento organizzativo; 3) misure per la valutazione d impatto; 4) condizioni per lo start up e lo sviluppo. Questi temi verranno approfonditi nelle 11 sessioni parallele di presentazione dei 45 papers selezionati, nelle 2 sessioni plenarie e nelle 2 tematiche. Oltre 170 i partecipanti iscritti. I Numeri La realtà delle imprese sociali in Italia è solida e ben radicata nelle comunità locali, sebbene di difficile quantificazione. In attesa dei dati del censimento sul nonprofit, che l Istat ha annunciato per il prossimo luglio, i dati più aggiornati sono presenti nel II Rapporto sull impresa sociale, curato da Iris Network e diffuso nella primavera Nel 2011 le imprese sociali in Italia erano Tra queste, 365 avevano assunto la qualifica di impresa sociale, adeguandosi alla recente normativa in materia, 404 le organizzazioni che nella propria ragione sociale riportano la dicitura impresa sociale ma non ancora iscritte nella sezione dedicata e le cooperative sociali (dati Unioncamere-Infocamere 2011), il modello giuridico-organizzativo di impresa sociale più diffuso e consolidato in Italia e in Europa. A queste organizzazioni si affiancavano organizzazioni che costituiscono il potenziale di imprenditorialità sociale : enti non profit di natura produttiva (diversi dalle cooperative sociali e dalle imprese sociali che hanno assunto la qualifica per legge) e imprese for profit che operano nei settori identificati dalla normativa come ambiti in cui è possibile produrre e scambiare beni e servizi di utilità sociale in vista di obiettivi di interesse generale.

2 Unioncamere ha stimato che in Italia dal 2003 al 2009 le imprese sociali (nell accezione ampia del termine, che comprende tutte le organizzazioni che de facto perseguono finalità sociali con vincoli di redistribuzione del profitto) sono aumentate del 60%. L indagine Excelsior stima che nelle imprese sociali siano impiegati a fine 2011 circa 408mila dipendenti, di cui una quota preponderante (il 96% del totale) in imprese operanti nel campo dei servizi. Tra questi emergono nettamente i servizi sani-tari e di assistenza sociale, che da soli concentrano il 70% dell occupazione (285mila dipendenti). Lo stock dei dipendenti impiegato nelle imprese sociali (408mila) corrisponde, come si è già accennato, a una quota non trascurabile (3,6%) sul totale dell occupazione dipendente a livello nazionale, escludendo l agricoltura e il settore pubblico. Tale quota risulta più elevata nei servizi, dove i dipendenti delle imprese sociali rappresentano quasi il 6% del totale di settore. La rilevanza delle imprese sociali risulta però particolarmente evidente con riferimento alle attività sanitarie e socio-assistenziali e dell istruzione, nelle quali questo segmento detiene una quota pari rispettivamente al 60 e al 35% sul complesso dei dipendenti dell area privata di questi due settori, dove affianca e integra l iniziativa, spesso non completamente sufficiente, dell operatore pubblico. Il Piemonte, con Biella e Verbania, si distingue nel panorama nazionale: sono tra le provincie con una quota più alta di occupati dipendenti nelle imprese sociali sul totale occupazionale alle dipendenze nelle imprese extra agricole registrato a fine Dal Registro imprese della Camera di commercio di Torino, le imprese sociali attive in Piemonte nel 2012 sono 987 di cui: 973 cooperative, 8 srl e 6 altre forme giuriche. In senso proprio, al 31 dicembre 2012 in Italia c erano 580 imprese sociali, di cui 24 a Torino (di cui quasi il 50 per cento non cooperative), 47 in Piemonte. La distribuzione sul territorio: AT 6,99% AL 10,54% VB 3,14% VC 4,96% TO 46,40% BI 5,67% CN 14,49% NO 7,80% 100,00% Fonte: Ulisse Che cosa sono le imprese sociali

3 Con il termine di impresa sociale di definisce ogni impresa privata in cui l'attività economica d'impresa principale è stabile e ha per oggetto la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale e di interesse generale. Si tratta di organizzazioni cos dette nonprofit, in cui la distribuzione degli utili è vietata oppure molto limitata, e non è lo scopo dell impresa. In Italia, è stata varata nel 2005 un specifica legge che disciplina le imprese sociali, istituendo una sezione speciale nel Registro imprese delle Camere di commercio. Per diversi motivi la legge non ha trovato molta applicazione e le imprese sociali in senso proprio sono un numero limitato. Per convenzione, però, si considerano imprese sociali tutte quelle imprese private che, pur in mancanza del requisito formale, hanno la stuttura delle imprese sociali definite nella legge. Tali requisiti sono: essere costituita con un atto pubblico, avere una struttura democratica. destinare utili e avanzi di gestione allo svolgimento dell'attività statutaria o ad incremento del patrimonio, e pertanto non distribuirli, neanche indirettamente, redigere il bilancio economico e quello sociale, coinvolgere lavoratori e destinatari delle attività nella gestione, avere la maggioranza degli amministratori soci. Possono quindi acquisire la qualifica: associazioni riconosciute e non, fondazioni, comitati. società (di persone e di capitali), le cooperative, i consorzi.

4 VII COLLOQUIO SCIENTIFICO SULL IMPRESA SOCIALE Torino, 7 e 8 giugno 2013 Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena 100 Programma VENERDÌ 7 GIUGNO Accoglienza e registrazione dei partecipanti e Welcome coffee AULA MAGNA Saluti istituzionali Aldo Romagnolli (Comitato imprenditorialità sociale Osservatorio economia civile della Camera di commercio di Torino) Alessandro Barberis (Camera di commercio di Torino) Franco Garelli (Dipartimento di Culture, Politica e Società, Università degli Studi di Torino) Marco Gilli (Rettore del Politecnico di Torino) Tom Dealessandri (Città di Torino) Plenaria: L impresa sociale nella prospettiva dell innovazione sociale Conduce: Adriana Luciano (Dipartimento di Culture, Politica e Società, Università degli Studi di Torino) Carlo Borzaga (Iris Network) Marco Demarie (Compagnia di San Paolo) Roberto Strocco (Unioncamere Piemonte) Sessioni parallele: presentazione dei papers Light lunch Sessioni parallele: presentazione dei papers Sessione speciali: La formazione per l impresa sociale: strumenti di management ed educazione imprenditoriale AULA A1 Conduce: Gian-Luigi Bulsei (Delegato per il nonprofit e l economia civile, Università degli Studi del Piemonte Orientale) Paolo Fontana (Euricse), Anna Chiara Giorio (Isfol), Flaviano Zandonai (Iris Network) Sessione speciale: Le metriche dell impatto sociale: verso la definizione di standard comuni AULA A2

5 Conduce: Anna Cugno (Dipartimento di Scienze Economico Sociali e Matematico Statistiche, Università degli Studi di Torino) Barbara Basacco (Comitato imprenditorialità sociale Osservatorio economia civile della Camera di commercio di Torino), Andrea Bernardoni (Arcs Legacoop Umbria), Francesca Calò (Università Bocconi Milano) Coffee break Sessioni parallele: presentazione dei papers SABATO 8 GIUGNO Sessioni parallele: presentazione dei papers Coffee break AULA MAGNA Plenaria: Accompagnare lo sviluppo: finanza e servizi per l impresa sociale Conduce: Giorgio Fiorentini (Università Bocconi Milano) Mario Calderini (Miur member of the G8 task force on impact finance) Marco Ratti (Banca Prossima) Guido Bonfante (Università degli Studi di Torino) Davide Dal Maso (Avanzi) Fabrizio Barbiero (Città di Torino) Conclusione dei lavori