NTC 2018 INTEGRATE CON LA CIRCOLARE APPLICATIVA

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1 NTC 2018 INTEGRATE CON LA CIRCOLARE APPLICATIVA D. Min. Infrastrutture e Trasporti 17/01/2018 integrato e coordinato con Circ. Min. Infrastrutture e Trasporti 21/01/2019, n. 7

2 COORDINAMENTO TRA DECRETO E CIRCOLARE L opera riporta il testo completo delle NTC 2018 integrate e coordinate, paragrafo per paragrafo, con il testo della Circolare 7/2019. Negli indici e nel testo vero e proprio le parti della Circolare 7/2019 sono state evidenziate con un fondino grigio. Copyright Legislazione Tecnica 2019 La riproduzione, l adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo, nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tutti i paesi. Finito di stampare nel mese di marzo 2019 da Stabilimento Tipolitografico Ugo Quintily S.p.A. Viale Enrico Ortolani 149/151 Zona industriale di Acilia Roma Legislazione Tecnica S.r.L Roma, Via dell Architettura 16 Servizio Clienti Tel. 06/ Fax 06/ servizio.clienti@legislazionetecnica.it Portale informativo: Shop: ltshop.legislazionetecnica.it I testi normativi riportati sono stati elaborati e controllati con scrupolosa attenzione. Sono sempre peraltro possibili inesattezze od omissioni, ma che non possono comportare responsabilità dell Editore.

3 INDICE RASSEGNA DI NORMATIVA TECNICA PER LE COSTRUZIONI (di Alfonso Mancini) Quadro legislativo e norme tecniche per le costruzioni (NTC) vigenti Norme legislative sulle costruzioni e sulle strutture Norme tecniche per le costruzioni (NTC) vigenti Appendici nazionali agli Eurocodici strutturali Ulteriori riferimenti tecnici di comprovata validità Generalità Documenti Consiglio superiore dei lavori pubblici e CNR Eurocodici strutturali Che cosa sono gli Eurocodici strutturali Elenco degli Eurocodici Formato e impostazione degli Eurocodici Applicabilità degli Eurocodici e rapporti con le NTC nazionali, Appendici nazionali. 59 Adempimenti tecnico-amministrativi per le opere strutturali Normativa tecnica per le costruzioni dal 1907 a oggi Normativa tecnica per le costruzioni del Regno d Italia Normativa tecnica per le costruzioni in cemento armato e a struttura metallica. 62 Normativa tecnica per le costruzioni in zone sismiche Normativa tecnica per altre costruzioni e strutture Testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC, a partire dal 2005) 71 AVVERTENZA REDAZIONALE D. Min. Infrastrutture e Trasporti 17/01/ Circ. Min. Infrastrutture e Trasporti 21/01/2019, n OGGETTO PREMESSA OGGETTO C1. INTRODUZIONE C1.1 LOGICA DELLA NORMA C1.2 ORGANIZZAZIONE DELLA NORMA E DELLA CIRCOLARE 84 3

4 2. SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE PRINCIPI FONDAMENTALI C2.1 PRINCIPI FONDAMENTALI REQUISITI DELLE OPERE STRUTTURALI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE) SICUREZZA ANTINCENDIO DURABILITÀ ROBUSTEZZA C2.2.5 ROBUSTEZZA VERIFICHE VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA C2.3 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA VITA NOMINALE DI PROGETTO, CLASSI D USO E PERIODO DI RIFERIMENTO VITA NOMINALE DI PROGETTO C2.4.1 VITA NOMINALE DI PROGETTO CLASSI D USO C2.4.2 CLASSI D USO PERIODO DI RIFERIMENTO PER L AZIONE SISMICA C2.4.3 PERIODO DI RIFERIMENTO PER L AZIONE SISMICA AZIONI SULLE COSTRUZIONI C2.5 AZIONI SULLE COSTRUZIONI CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI IN BASE AL MODO DI ESPLICARSI CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI SECONDO LA RISPOSTA STRUTTURALE CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI SECONDO LA VARIAZIONE DELLA LORO INTENSITÀ NEL TEMPO CARATTERIZZAZIONE DELLE AZIONI ELEMENTARI COMBINAZIONI DELLE AZIONI AZIONI NELLE VERIFICHE AGLI STATI LIMITE STATI LIMITE ULTIMI C2.6.1 STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE DI ESERCIZIO AZIONI SULLE COSTRUZIONI OPERE CIVILI E INDUSTRIALI GENERALITÀ PESI PROPRI DEI MATERIALI STRUTTURALI CARICHI PERMANENTI NON STRUTTURALI C3.1.3 CARICHI PERMANENTI NON STRUTTURALI SOVRACCARICHI C3.1.4 SOVRACCARICHI SOVRACCARICHI VERTICALI UNIFORMEMENTE DISTRIBUITI C SOVRACCARICHI VERTICALI UNIFORMEMENTE DISTRIBUITI SOVRACCARICHI VERTICALI CONCENTRATI C SOVRACCARICHI VERTICALI CONCENTRATI SOVRACCARICHI ORIZZONTALI LINEARI C SOVRACCARICHI ORIZZONTALI LINEARI AZIONE SISMICA C3.2 AZIONE SISMICA STATI LIMITE E RELATIVE PROBABILITÀ DI SUPERAMENTO C3.2.1 STATI LIMITE E RELATIVE PROBABILITÀ DI SUPERAMENTO

5 CATEGORIE DI SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE C3.2.2 CATEGORIE DI SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE VALUTAZIONE DELL AZIONE SISMICA C3.2.3 VALUTAZIONE DELL AZIONE SISMICA DESCRIZIONE DEL MOTO SISMICO IN SUPERFICIE E SUL PIANO DI FONDAZIONE. 115 C DESCRIZIONE DEL MOTO SISMICO IN SUPERFICIE E SUL PIANO DI FONDAZIONE SPETTRO DI RISPOSTA ELASTICO IN ACCELERAZIONE Spettro di risposta elastico in accelerazione delle componenti orizzontali 116 C Spettro di risposta elastico in accelerazione delle componenti orizzontali Spettro di risposta elastico in accelerazione della componente verticale Spettro di risposta elastico in spostamento delle componenti orizzontali SPOSTAMENTO ORIZZONTALE E VELOCITÀ ORIZZONTALE DEL TERRENO SPETTRI DI RISPOSTA DI PROGETTO PER LO STATO LIMITE DI OPERATIVITÀ (SLO) SPETTRI DI RISPOSTA DI PROGETTO PER GLI STATI LIMITE DI DANNO (SLD), DI SALVAGUARDIA DELLA VITA (SLV) E DI PREVENZIONE DEL COLLASSO (SLC) IMPIEGO DI STORIE TEMPORALI DEL MOTO DEL TERRENO C IMPIEGO DI STORIE TEMPORALI DEL MOTO DEL TERRENO EFFETTI DELLA VARIABILITÀ SPAZIALE DEL MOTO VARIABILITÀ SPAZIALE DEL MOTO SPOSTAMENTO ASSOLUTO E RELATIVO DEL TERRENO AZIONI DEL VENTO C3.3 AZIONI DEL VENTO VELOCITÀ BASE DI RIFERIMENTO C3.3.1 VELOCITÀ BASE DI RIFERIMENTO VELOCITÀ DI RIFERIMENTO C3.3.2 VELOCITÀ DI RIFERIMENTO AZIONI STATICHE EQUIVALENTI C3.3.3 AZIONI STATICHE EQUIVALENTI PRESSIONE DEL VENTO C3.3.4 PRESSIONE DEL VENTO AZIONE TANGENTE DEL VENTO C3.3.5 AZIONE TANGENTE DEL VENTO PRESSIONE CINETICA DI RIFERIMENTO C3.3.6 PRESSIONE CINETICA DI RIFERIMENTO COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE C3.3.7 COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE COEFFICIENTI AERODINAMICI C3.3.8 COEFFICIENTI AERODINAMICI C EDIFICI A PIANTA RETTANGOLARE CON COPERTURE PIANE, A FALDE, INCLINATE E CURVILINEE C Pareti verticali C Altezza di riferimento per la faccia sopravento C Altezza di riferimento per le facce sottovento e laterali C Coperture piane C Coperture a falda singola C Coperture a falda doppia C Coperture a padiglione C Coperture a falde multiple C Coperture a volta cilindrica C TETTOIE C Tettoie a falda singola C Tettoie a falda doppia C Tettoie a falde multiple C COEFFICIENTI DI PRESSIONE PER PARETI VERTICALI DI EDIFICI A PIANTA CIRCOLARE 147 5

6 C COEFFICIENTI DI PRESSIONE PER COPERTURE SFERICHE DI EDIFICI A PIANTA CIRCOLARE C PRESSIONI INTERNE C COEFFICIENTI DI PRESSIONE PER TRAVI AD ANIMA PIENA E RETICOLARI C Travi isolate C Travi multiple C COEFFICIENTI DI PRESSIONE PER TORRI E PALI A TRALICCIO A SEZIONE RETTANGOLARE O QUADRATA C COEFFICIENTE DI ATTRITO COEFFICIENTE DINAMICO C3.3.9 COEFFICIENTE DINAMICO AVVERTENZE PROGETTUALI C AVVERTENZE PROGETTUALI C DISTACCO DI VORTICI AZIONI DELLA NEVE CARICO DELLA NEVE SULLE COPERTURE C3.4.1 CARICO DELLA NEVE SULLE COPERTURE VALORE DI RIFERIMENTO DEL CARICO DELLA NEVE AL SUOLO C3.4.2 VALORE DI RIFERIMENTO DEL CARICO DELLA NEVE AL SUOLO COEFFICIENTE DI FORMA DELLE COPERTURE C3.4.3 COEFFICIENTE DI FORMA DELLE COPERTURE GENERALITÀ C GENERALITÀ COPERTURA AD UNA FALDA C COPERTURA AD UNA FALDA COPERTURA A DUE FALDE C COPERTURA A DUE FALDE (O PIÙ) C Copertura cilindrica C Copertura adiacente o vicina a costruzioni più alte C Effetti locali C Accumuli in corrispondenza di sporgenze C Neve aggettante dal bordo di una copertura C Carichi della neve su barriere paraneve ed altri ostacoli COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE COEFFICIENTE TERMICO C3.4.5 COEFFICIENTE TERMICO AZIONI DELLA TEMPERATURA C3.5 AZIONI DELLA TEMPERATURA GENERALITÀ TEMPERATURA DELL ARIA ESTERNA C3.5.2 TEMPERATURA DELL ARIA ESTERNA TEMPERATURA DELL ARIA INTERNA DISTRIBUZIONE DELLA TEMPERATURA NEGLI ELEMENTI STRUTTURALI AZIONI TERMICHE SUGLI EDIFICI PARTICOLARI PRECAUZIONI NEL PROGETTO DI STRUTTURE SOGGETTE AD AZIONI TERMICHE SPECIALI EFFETTI DELLE AZIONI TERMICHE AZIONI ECCEZIONALI C3.6 AZIONI ECCEZIONALI INCENDIO DEFINIZIONI C DEFINIZIONI

7 RICHIESTE DI PRESTAZIONE C RICHIESTE DI PRESTAZIONE CLASSI DI RESISTENZA AL FUOCO C CLASSI DI RESISTENZA AL FUOCO CRITERI DI PROGETTAZIONE C CRITERI DI PROGETTAZIONE PROCEDURA DI ANALISI DELLA RESISTENZA AL FUOCO Incendio di progetto C Incendio di progetto Analisi dell evoluzione della temperatura Analisi del comportamento meccanico C Analisi del comportamento meccanico Verifiche di sicurezza C Verifiche di sicurezza ESPLOSIONI GENERALITÀ CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI DOVUTE ALLE ESPLOSIONI MODELLAZIONE DELLE AZIONI DOVUTE ALLE ESPLOSIONI C MODELLAZIONE DELLE AZIONI DOVUTE ALLE ESPLOSIONI CRITERI DI PROGETTAZIONE URTI GENERALITÀ CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI DOVUTE AGLI URTI URTI DA TRAFFICO VEICOLARE Traffico veicolare sotto ponti o altre strutture Traffico veicolare sopra i ponti URTI DA TRAFFICO FERROVIARIO URTI DI IMBARCAZIONI ED AEROMOBILI COSTRUZIONI CIVILI E INDUSTRIALI COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO C4.1 COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA E METODI DI ANALISI ANALISI ELASTICA LINEARE C ANALISI ELASTICA LINEARE C Ridistribuzione nelle travi continue C Ridistribuzione nelle travi continue dei telai ANALISI PLASTICA ANALISI NON LINEARE EFFETTI DELLE DEFORMAZIONI VERIFICHE DEGLI STATI LIMITE MATERIALI Resistenze di progetto dei materiali Resistenza di progetto a compressione del calcestruzzo Resistenza di progetto a trazione del calcestruzzo Resistenza di progetto dell acciaio Tensione tangenziale di aderenza acciaio-calcestruzzo Diagrammi di progetto dei materiali Diagrammi di progetto tensione-deformazione del calcestruzzo C Diagrammi di progetto tensione-deformazione del calcestruzzo Diagrammi di progetto tensione-deformazione dell acciaio STATI LIMITE DI ESERCIZIO

8 Generalità Stato limite di deformazione C Stato limite di deformazione Stato limite per vibrazioni Stato limite di fessurazione Combinazioni di azioni Condizioni ambientali Sensibilità delle armature alla corrosione Scelta degli stati limite di fessurazione Verifica dello stato limite di fessurazione C Verifica dello stato limite di fessurazione Stato limite di limitazione delle tensioni C Stato limite di limitazione delle tensioni Tensione massima di compressione del calcestruzzo nelle condizioni di esercizio Tensione massima dell acciaio in condizioni di esercizio STATI LIMITE ULTIMI Generalità Stato limite di resistenza Stato limite di duttilità Resistenza flessionale e duttilità massima in presenza e in assenza di sforzo assiale Ipotesi di base Verifiche di resistenza e duttilità C Verifiche di resistenza e duttilità Resistenza nei confronti di sollecitazioni taglianti Elementi senza armature trasversali resistenti a taglio Elementi con armature trasversali resistenti al taglio Casi particolari Verifica al punzonamento Resistenza nei confronti di sollecitazioni torcenti C Resistenza nei confronti di sollecitazioni torcenti Resistenza di elementi tozzi, nelle zone diffusive e nei nodi C Resistenza di elementi tozzi, nelle zone diffusive e nei nodi Resistenza a fatica Indicazioni specifiche relative a pilastri e pareti Pilastri cerchiati Verifiche di stabilità per elementi snelli Metodi di verifica Verifica dell ancoraggio delle barre di acciaio con il calcestruzzo VERIFICHE PER SITUAZIONI TRANSITORIE VERIFICHE PER SITUAZIONI ECCEZIONALI PROGETTAZIONE INTEGRATA DA PROVE E VERIFICA MEDIANTE PROVE DETTAGLI COSTRUTTIVI ELEMENTI MONODIMENSIONALI: TRAVI E PILASTRI Armatura delle travi C Armatura delle travi Armatura dei pilastri Copriferro e interferro C Copriferro e interferro Ancoraggio delle barre e loro giunzione C Ancoraggio delle barre e loro giunzione ESECUZIONE

9 NORME ULTERIORI PER IL CALCESTRUZZO ARMATO PRECOMPRESSO VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA - NORME DI CALCOLO Stati limite ultimi Stati limite di esercizio Tensioni di esercizio nel calcestruzzo a cadute avvenute Tensioni iniziali nel calcestruzzo Tensioni limite per gli acciai da precompressione DETTAGLI COSTRUTTIVI PER IL CALCESTRUZZO ARMATO PRECOMPRESSO Armatura longitudinale ordinaria Staffe ESECUZIONE DELLE OPERE IN CALCESTRUZZO ARMATO PRECOMPRESSO NORME ULTERIORI PER I SOLAI C4.1.9 NORME ULTERIORI PER I SOLAI SOLAI MISTI DI C.A. E C.A.P. E BLOCCHI FORATI IN LATERIZIO O IN CALCESTRUZZO 209 C SOLAI MISTI DI C.A. E C.A.P. E BLOCCHI FORATI DI LATERIZIO O IN CALCESTRUZZO 209 C Regole generali e caratteristiche minime dei blocchi C Limiti dimensionali C Caratteristiche fisico-meccaniche SOLAI MISTI DI C.A. E C.A.P. E BLOCCHI DIVERSI DAL LATERIZIO O CALCESTRUZZO SOLAI REALIZZATI CON L ASSOCIAZIONE DI COMPONENTI PREFABBRICATI IN C.A. E C.A.P NORME ULTERIORI PER LE STRUTTURE PREFABBRICATE PRODOTTI PREFABBRICATI NON SOGGETTI A MARCATURA CE PRODOTTI PREFABBRICATI IN SERIE Prodotti prefabbricati in serie dichiarata Prodotti prefabbricati in serie controllata RESPONSABILITÀ E COMPETENZE PROVE SU COMPONENTI NORME COMPLEMENTARI Appoggi Realizzazione delle unioni e dei collegamenti Tolleranze CALCESTRUZZO A BASSA PERCENTUALE DI ARMATURA O NON ARMATO VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA - NORME DI CALCOLO CALCESTRUZZO DI AGGREGATI LEGGERI (LC) C CALCESTRUZZO DI AGGREGATI LEGGERI (LC) NORME DI CALCOLO C NORME DI CALCOLO C Caratteristiche meccaniche del calcestruzzo C Resistenza a trazione C Modulo di elasticità C Verifiche agli stati limite di esercizio C Verifiche di deformabilità C Verifiche agli stati limite ultimi C Resistenza a sforzo normale e flessione (elementi monodimensionali) 216 C Resistenza nei confronti di sollecitazioni taglianti C Elementi senza armature trasversali resistenti al taglio C Elementi con armature trasversali resistenti al taglio C Resistenza nei confronti di sollecitazioni torcenti C Dettagli costruttivi C Diametro massimo delle barre e dei trefoli C Raggio di curvatura delle barre C Ancoraggio delle barre e sovrapposizioni

10 RESISTENZA AL FUOCO COSTRUZIONI DI ACCIAIO C4.2 COSTRUZIONI DI ACCIAIO MATERIALI C4.2.1 MATERIALI ACCIAIO LAMINATO ACCIAIO INOSSIDABILE SALDATURE BULLONI E CHIODI VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA C4.2.2 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA STATI LIMITE ANALISI STRUTTURALE C4.2.3 ANALISI STRUTTURALE CLASSIFICAZIONE DELLE SEZIONI C CLASSIFICAZIONE DELLE SEZIONI CAPACITÀ RESISTENTE DELLE SEZIONI METODI DI ANALISI GLOBALE C METODI DI ANALISI GLOBALE EFFETTI DELLE DEFORMAZIONI C EFFETTI DELLE DEFORMAZIONI EFFETTO DELLE IMPERFEZIONI C EFFETTO DELLE IMPERFEZIONI C ANALISI DI STABILITÀ DI STRUTTURE INTELAIATE C LUNGHEZZA STABILE DELLA ZONA DI CERNIERA PLASTICA VERIFICHE VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI Resistenza di progetto Resistenza delle membrature Trazione Compressione Flessione monoassiale (retta) Taglio Torsione Flessione e taglio Presso o tenso-flessione retta Presso o tenso flessione biassiale Flessione, taglio e sforzo assiale Stabilità delle membrature Aste compresse C Aste compresse C Calcolo della forza normale di progetto agente in un corrente C Calcolo della forza di taglio agente negli elementi di collegamento. 242 C Verifiche di aste composte tralicciate C Verifiche di aste composte calastrellate C Sezioni composte da elementi ravvicinati collegati con calastrelli o imbottiture Travi inflesse C Travi inflesse Membrature inflesse e compresse C Membrature inflesse e compresse C Metodo A C Metodo B C Metodo generale per la verifica ad instabilità laterale e flesso-torsionale

11 Stabilità dei pannelli C Stabilità dei pannelli C Stabilità dei pannelli soggetti a taglio C Stabilità dei pannelli soggetti a compressione C Larghezza collaborante C Pannelli con irrigiditori longitudinali C Instabilità di colonna C Instabilità di piastra C Requisiti minimi per gli irrigiditori trasversali C Verifiche semplificate C Requisiti minimi per gli irrigiditori longitudinali Stato limite di fatica C Stato limite di fatica C Spettri di carico C Spettri di tensione e metodi di conteggio C Curve S-N C Curva S-N per connettori a piolo C Metodi di verifica C Influenza dello spessore Fragilità alle basse temperature Resistenza di cavi, barre e funi Resistenza degli apparecchi di appoggio VERIFICHE AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO Spostamenti verticali Spostamenti laterali Stato limite di vibrazioni Edifici Strutture di elevata flessibilità e soggette a carichi ciclici Oscillazioni prodotte dal vento Stato limite di plasticizzazioni locali VERIFICHE PER SITUAZIONI PROGETTUALI TRANSITORIE VERIFICHE PER SITUAZIONI PROGETTUALI ECCEZIONALI PROGETTAZIONE INTEGRATA DA PROVE E VERIFICA MEDIANTE PROVE UNIONI UNIONI CON BULLONI, CHIODI E PERNI SOGGETTI A CARICHI STATICI Unioni con bulloni e chiodi Collegamenti con perni UNIONI SALDATE Unioni con saldature a piena penetrazione Unioni con saldature a parziale penetrazione Unioni con saldature a cordoni d angolo Resistenza delle saldature a cordoni d angolo UNIONI SOGGETTE A CARICHI DA FATICA UNIONI SOGGETTE A VIBRAZIONI, URTI E/O INVERSIONI DI CARICO REQUISITI PER LA PROGETTAZIONE E L ESECUZIONE SPESSORI LIMITE ACCIAIO INCRUDITO GIUNTI DI TIPO MISTO PROBLEMATICHE SPECIFICHE APPARECCHI DI APPOGGIO VERNICIATURA E ZINCATURA C VERNICIATURA E ZINCATURA CRITERI DI DURABILITÀ

12 RESISTENZA AL FUOCO C PROFILATI FORMATI A FREDDO E LAMIERE GRECATE C MATERIALI C Effetto della formatura a freddo sulla resistenza dell acciaio C Valori limite dei rapporti larghezza - spessore C Inflessione trasversale delle ali C Classificazione delle sezioni, instabilità locale e distorsione delle sezioni trasversali C Verifiche di resistenza C Verifiche di resistenza a trazione C Verifiche di resistenza a compressione C Verifiche di resistenza a flessione C Verifiche di resistenza a presso-tenso flessione C Verifiche di resistenza a taglio C Verifiche di stabilità C Verifiche di stabilità di aste compresse C Verifiche di stabilità di aste inflesse C Verifiche di stabilità di aste presso-inflesse C Unioni C Chiodi ciechi C Chiodi ciechi soggetti a taglio C Viti autofilettanti e automaschianti C Viti autofilettanti o automaschianti soggette a taglio C Viti autofilettanti o automaschianti soggette a trazione C Chiodi sparati C Chiodi sparati soggetti a taglio C Bulloni (per impiego con spessori minori di 4 mm) C Bulloni soggetti a taglio C Bulloni soggetti a trazione C Cordoni d angolo (per impiego con spessori minori di 4 mm) C Saldature per punti (a resistenza o per fusione) C Saldature per punti soggette a taglio C Bottoni di saldatura C Bottoni di saldatura soggetti a taglio COSTRUZIONI COMPOSTE DI ACCIAIO - CALCESTRUZZO C4.3 COSTRUZIONI COMPOSTE DI ACCIAIO-CALCESTRUZZO VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA C4.3.1 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE DI ESERCIZIO FASI COSTRUTTIVE ANALISI STRUTTURALE CLASSIFICAZIONE DELLE SEZIONI C CLASSIFICAZIONE DELLE SEZIONI METODI DI ANALISI GLOBALE Analisi lineare elastica Analisi plastica Analisi non lineare LARGHEZZE EFFICACI EFFETTI DELLE DEFORMAZIONI EFFETTI DELLE IMPERFEZIONI RESISTENZE DI PROGETTO MATERIALI Acciaio

13 Calcestruzzo TRAVI CON SOLETTA COLLABORANTE TIPOLOGIA DELLE SEZIONI RESISTENZA DELLE SEZIONI C RESISTENZA DELLE SEZIONI Resistenza a flessione Metodo elastico Metodo plastico Metodo elasto-plastico Resistenza a taglio SISTEMI DI CONNESSIONE ACCIAIO-CALCESTRUZZO C SISTEMI DI CONNESSIONE ACCIAIO-CALCESTRUZZO Connessioni a taglio con pioli Disposizione e limitazioni C Disposizioni e limitazioni Resistenza dei connettori C Resistenza dei connettori (a sollecitazioni combinate) Altri tipi di connettori Valutazione delle sollecitazioni di taglio agenti sul sistema di connessione C Valutazione delle sollecitazioni di taglio agenti sul sistema di connessione Dettagli costruttivi della zona di connessione a taglio Armatura trasversale C Armatura trasversale C Instabilità flesso-torsionale delle travi composte MODALITÀ ESECUTIVE SPESSORI MINIMI COLONNE COMPOSTE GENERALITÀ E TIPOLOGIE RIGIDEZZA FLESSIONALE, SNELLEZZA E CONTRIBUTO MECCANICO DELL ACCIAIO RESISTENZA DELLE SEZIONI Resistenza della sezione per tensioni normali Resistenza a taglio della sezione STABILITÀ DELLE MEMBRATURE Colonne compresse Instabilità locale Colonne pressoinflesse TRASFERIMENTO DEGLI SFORZI TRA COMPONENTE IN ACCIAIO E COMPONENTE IN CALCESTRUZZO Resistenza allo scorrimento fra i componenti COPRIFERRO E MINIMI DI ARMATURA SOLETTE COMPOSTE CON LAMIERA GRECATA ANALISI PER IL CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI Larghezza efficace per forze concentrate o lineari VERIFICHE DI RESISTENZA ALLO STATO LIMITE ULTIMO C VERIFICHE DI RESISTENZA ALLO STATO LIMITE ULTIMO (SOLETTE COMPOSTE) VERIFICHE AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO Verifiche a fessurazione Verifiche di deformazione VERIFICHE DELLA LAMIERA GRECATA NELLA FASE DI GETTO Verifica di resistenza Verifiche agli stati limite di esercizio DETTAGLI COSTRUTTIVI Spessore minimo delle lamiere grecate

14 Spessore della soletta Inerti Appoggi VERIFICHE PER SITUAZIONI TRANSITORIE VERIFICHE PER SITUAZIONI ECCEZIONALI RESISTENZA AL FUOCO PROGETTAZIONE INTEGRATA DA PROVE E VERIFICA MEDIANTE PROVE COSTRUZIONI DI LEGNO C4.4 COSTRUZIONI DI LEGNO VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA C4.4.1 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA ANALISI STRUTTURALE C4.4.2 ANALISI STRUTTURALE AZIONI E LE LORO COMBINAZIONI C4.4.3 AZIONI E LORO COMBINAZIONI CLASSI DI DURATA DEL CARICO C4.4.4 CLASSI DI DURATA DEL CARICO CLASSI DI SERVIZIO C4.4.5 CLASSI DI SERVIZIO RESISTENZA DI PROGETTO C4.4.6 RESISTENZA DI PROGETTO STATI LIMITE DI ESERCIZIO C4.4.7 STATI LIMITE DI ESERCIZIO STATI LIMITE ULTIMI VERIFICHE DI RESISTENZA Trazione parallela alla fibratura C Trazione parallela alla fibratura Trazione perpendicolare alla fibratura C Trazione perpendicolare alla fibratura Compressione parallela alla fibratura Compressione perpendicolare alla fibratura C Compressione perpendicolare alla fibratura Compressione inclinata rispetto alla fibratura Flessione Tensoflessione Pressoflessione Taglio C Taglio Torsione Taglio e torsione VERIFICHE DI STABILITÀ C VERIFICHE DI STABILITÀ Elementi inflessi (instabilità di trave) Elementi compressi (instabilità di colonna) COLLEGAMENTI C4.4.9 COLLEGAMENTI ELEMENTI STRUTTURALI C ELEMENTI STRUTTURALI SISTEMI STRUTTURALI C SISTEMI STRUTTURALI ROBUSTEZZA C ROBUSTEZZA DURABILITÀ C DURABILITÀ

15 RESISTENZA AL FUOCO C RESISTENZA AL FUOCO REGOLE PER L ESECUZIONE C REGOLE PER L ESECUZIONE VERIFICHE PER SITUAZIONI TRANSITORIE, CONTROLLI E PROVE DI CARICO C VERIFICHE PER SITUAZIONI TRANSITORIE, CONTROLLI E PROVE DI CARICO C CONTROLLI IN FASE DI COSTRUZIONE C CONTROLLI SULLA STRUTTURA COMPLETA C CONTROLLI DELLA STRUTTURA IN ESERCIZIO VERIFICHE PER SITUAZIONI PROGETTUALI ECCEZIONALI PROGETTAZIONE INTEGRATA DA PROVE E VERIFICA MEDIANTE PROVE COSTRUZIONI DI MURATURA DEFINIZIONI MATERIALI E CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE MALTE ELEMENTI RESISTENTI IN MURATURA Elementi artificiali C Elementi artificiali Elementi naturali MURATURE C MURATURE CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLE MURATURE ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE C4.5.4 ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE C4.5.5 ANALISI STRUTTURALE VERIFICHE C4.5.6 VERIFICHE RESISTENZE DI PROGETTO C RESISTENZE DI PROGETTO VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI C VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI VERIFICHE AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO VERIFICHE SEMPLIFICATE C VERIFICHE SEMPLIFICATE MURATURA ARMATA C4.5.7 MURATURA ARMATA MURATURA CONFINATA C4.5.8 MURATURA CONFINATA VERIFICHE PER SITUAZIONI TRANSITORIE VERIFICHE PER SITUAZIONI ECCEZIONALI RESISTENZA AL FUOCO PROGETTAZIONE INTEGRATA DA PROVE E VERIFICA MEDIANTE PROVE ALTRI SISTEMI COSTRUTTIVI C4.6 ALTRI SISTEMI COSTRUTTIVI PONTI PONTI STRADALI OGGETTO PRESCRIZIONI GENERALI

16 GEOMETRIA DELLA SEDE STRADALE ALTEZZA LIBERA COMPATIBILITÀ IDRAULICA C COMPATIBILITÀ IDRAULICA AZIONI SUI PONTI STRADALI AZIONI PERMANENTI DISTORSIONI E DEFORMAZIONI IMPRESSE AZIONI VARIABILI DA TRAFFICO. CARICHI VERTICALI: Q Premessa Definizione delle corsie convenzionali C Definizione delle corsie convenzionali Schemi di Carico C Schemi di carico Categorie stradali Disposizione dei carichi mobili per realizzare le condizioni di carico più gravose C Disposizioni dei carichi mobili per realizzare le condizioni di carico più gravose C Carichi verticali da traffico su rilevati e su terrapieni adiacenti al ponte 379 C Carichi orizzontali da traffico su rilevati e su terrapieni adiacenti al ponte Strutture secondarie di impalcato AZIONI VARIABILI DA TRAFFICO. INCREMENTO DINAMICO ADDIZIONALE IN PRESENZA DI DISCONTINUITÀ STRUTTURALI: Q AZIONI VARIABILI DA TRAFFICO. AZIONE LONGITUDINALE DI FRENAMENTO O DI ACCELERAZIONE: Q AZIONI VARIABILI DA TRAFFICO. AZIONE CENTRIFUGA: Q AZIONI DI NEVE E DI VENTO: Q AZIONI IDRODINAMICHE: Q AZIONI DELLA TEMPERATURA: Q AZIONI SUI PARAPETTI E URTO DI VEICOLO IN SVIO: Q C AZIONI SUI PARAPETTI E URTI DI VEICOLO IN SVIO: q RESISTENZE PASSIVE DEI VINCOLI: Q AZIONI SISMICHE: E AZIONI ECCEZIONALI: A COMBINAZIONI DI CARICO VERIFICHE DI SICUREZZA VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE DI ESERCIZIO VERIFICHE ALLO STATO LIMITE DI FATICA C VERIFICHE ALLO STATO LIMITE DI FATICA VERIFICHE ALLO STATO LIMITE DI FESSURAZIONE VERIFICHE ALLO STATO LIMITE DI DEFORMAZIONE C VERIFICHE ALLO STATO LIMITE DI DEFORMAZIONE VERIFICHE DELLE AZIONI SISMICHE C VERIFICA DELLE AZIONI SISMICHE VERIFICHE IN FASE DI COSTRUZIONE STRUTTURE PORTANTI IMPALCATO Spessori minimi Strutture ad elementi prefabbricati PILE Spessori minimi Schematizzazione e calcolo VINCOLI

17 PROTEZIONE DEI VINCOLI CONTROLLO, MANUTENZIONE E SOSTITUZIONE VINCOLI IN ZONA SISMICA OPERE ACCESSORIE IMPERMEABILIZZAZIONE PAVIMENTAZIONI GIUNTI SMALTIMENTO DEI LIQUIDI PROVENIENTI DALL IMPALCATO DISPOSITIVI PER L ISPEZIONABILITÀ E LA MANUTENZIONE DELLE OPERE VANI PER CONDOTTE E CAVIDOTTI C5.1.8 PONTI PEDONALI C MODELLI DINAMICI PER PONTI PEDONALI PONTI FERROVIARI PRINCIPALI CRITERI PROGETTUALI E MANUTENTIVI ISPEZIONABILITÀ E MANUTENZIONE COMPATIBILITÀ IDRAULICA C COMPATIBILITÀ IDRAULICA ALTEZZA LIBERA AZIONI SULLE OPERE C5.2.2 AZIONI SULLE OPERE AZIONI PERMANENTI Carichi permanenti portati AZIONI VARIABILI VERTICALI Modelli di carico Modello di carico LM Modelli di carico SW Treno scarico Ripartizione locale dei carichi Distribuzione dei carichi verticali per i rilevati a tergo delle spalle Carichi sui marciapiedi Effetti dinamici AZIONI VARIABILI ORIZZONTALI Forza centrifuga Azione laterale (Serpeggio) Azioni di avviamento e frenatura AZIONI VARIABILI AMBIENTALI Azione del vento Temperatura C Temperatura EFFETTI DI INTERAZIONE STATICA TRENO-BINARIO-STRUTTURA C EFFETTI DI INTERAZIONE STATICA TRENO-BINARIO-STRUTTURA EFFETTI AERODINAMICI ASSOCIATI AL PASSAGGIO DEI CONVOGLI FERROVIARI Superfici verticali parallele al binario Superfici orizzontali al di sopra del binario Superfici orizzontali adiacenti il binario Strutture con superfici multiple a fianco del binario sia verticali che orizzontali o inclinate Superfici che circondano integralmente il binario per lunghezze inferiori a 20 m AZIONI IDRODINAMICHE AZIONI SISMICHE C AZIONI SISMICHE AZIONI ECCEZIONALI Rottura della catenaria

18 Deragliamento al di sopra del ponte Deragliamento al di sotto del ponte AZIONI INDIRETTE Distorsioni Ritiro e viscosità Resistenze parassite nei vincoli PARTICOLARI PRESCRIZIONI PER LE VERIFICHE COMBINAZIONE DEI TRENI DI CARICO E DELLE AZIONI DA ESSI DERIVATE PER PIÙ BINARI Numero di binari Numero di treni contemporanei Simultaneità delle azioni da traffico - valori caratteristici delle azioni combinate in gruppi di carichi Valori rari e frequenti delle azioni da traffico ferroviario Valori quasi-permanenti delle azioni da traffico ferroviario Azioni da traffico ferroviario in situazioni transitorie VERIFICHE AGLI SLU E SLE Requisiti concernenti gli SLU C Requisiti concernenti gli SLU Requisiti concernenti gli SLE Stati limite di esercizio per la sicurezza del traffico ferroviario Verifiche allo stato limite di fatica C Verifiche allo stato limite di fatica Verifiche allo stato limite di fessurazione PROGETTAZIONE GEOTECNICA DISPOSIZIONI GENERALI OGGETTO DELLE NORME PRESCRIZIONI GENERALI ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO C6.2.1 CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO INDAGINI, CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOTECNICA. 421 C6.2.2 INDAGINI, CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOTECNICA. 421 C INDAGINI E PROVE GEOTECNICHE IN SITO C PROVE GEOTECNICHE DI LABORATORIO C CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOTECNICA C VALORI CARATTERISTICI DEI PARAMETRI GEOTECNICI C RELAZIONE GEOTECNICA FASI E MODALITÀ COSTRUTTIVE C6.2.3 FASI E MODALITÀ COSTRUTTIVE VERIFICHE DELLA SICUREZZA E DELLE PRESTAZIONI C6.2.4 VERIFICHE DELLA SICUREZZA E DELLE PRESTAZIONI VERIFICHE NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) C VERIFICHE NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) Azioni Resistenze Verifiche strutturali con l analisi di interazione terreno-struttura VERIFICHE NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE ULTIMI IDRAULICI C VERIFICHE NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE ULTIMI IDRAULICI VERIFICHE NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE) C VERIFICHE NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE)

19 IMPIEGO DEL METODO OSSERVAZIONALE MONITORAGGIO DEL COMPLESSO OPERA-TERRENO STABILITÀ DEI PENDII NATURALI PRESCRIZIONI GENERALI C6.3.1 PRESCRIZIONI GENERALI MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL PENDIO C6.3.2 MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL PENDIO MODELLAZIONE GEOTECNICA DEL PENDIO C6.3.3 MODELLAZIONE GEOTECNICA DEL PENDIO VERIFICHE DI SICUREZZA C6.3.4 VERIFICHE DI SICUREZZA INTERVENTI DI STABILIZZAZIONE C6.3.5 INTERVENTI DI STABILIZZAZIONE CONTROLLI E MONITORAGGIO C6.3.6 CONTROLLI E MONITORAGGIO OPERE DI FONDAZIONE C6.4 OPERE DI FONDAZIONE CRITERI GENERALI DI PROGETTO C6.4.1 CRITERI GENERALI DI PROGETTO FONDAZIONI SUPERFICIALI C6.4.2 FONDAZIONI SUPERFICIALI VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) C VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) VERIFICHE AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE) C VERIFICHE AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE) FONDAZIONI SU PALI C6.4.3 FONDAZIONI SU PALI VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) C VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) Resistenze di pali soggetti a carichi assiali Resistenza a carico assiale di una palificata Resistenze di pali soggetti a carichi trasversali VERIFICHE AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE) VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) DELLE FONDAZIONI MISTE VERIFICHE AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE) DELLE FONDAZIONI MISTE ASPETTI COSTRUTTIVI CONTROLLI D INTEGRITÀ DEI PALI PROVE DI CARICO C PROVE DI CARICO Prove di progetto su pali pilota Prove in corso d opera OPERE DI SOSTEGNO C6.5 OPERE DI SOSTEGNO CRITERI GENERALI DI PROGETTO AZIONI SOVRACCARICHI MODELLO GEOMETRICO DI RIFERIMENTO VERIFICHE AGLI STATI LIMITE VERIFICHE DI SICUREZZA (SLU) Muri di sostegno C Muri di sostegno Paratie C Paratie VERIFICHE DI ESERCIZIO (SLE)

20 C VERIFICHE DI ESERCIZIO (SLE) TIRANTI DI ANCORAGGIO CRITERI DI PROGETTO C6.6.1 CRITERI DI PROGETTO VERIFICHE DI SICUREZZA (SLU) C6.6.2 VERIFICHE DI SICUREZZA (SLU) ASPETTI COSTRUTTIVI C6.6.3 ASPETTI COSTRUTTIVI PROVE DI CARICO PROVE DI PROGETTO SU ANCORAGGI PRELIMINARI PROVE DI CARICO IN CORSO D OPERA SUGLI ANCORAGGI OPERE IN SOTTERRANEO C6.7 OPERE IN SOTTERRANEO PRESCRIZIONI GENERALI CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOTECNICA CRITERI DI PROGETTO C6.7.4 CRITERI DI PROGETTO C METODI DI SCAVO C VERIFICA DEL RIVESTIMENTO ANALISI PROGETTUALI E VERIFICHE DI SICUREZZA CONTROLLO E MONITORAGGIO C6.7.6 CONTROLLO E MONITORAGGIO OPERE DI MATERIALI SCIOLTI E FRONTI DI SCAVO C6.8 OPERE DI MATERIALI SCIOLTI E FRONTI DI SCAVO CRITERI GENERALI DI PROGETTO C RILEVATI E RINTERRI C DRENAGGI E FILTRI VERIFICHE DI SICUREZZA (SLU) VERIFICHE DI ESERCIZIO (SLE) ASPETTI COSTRUTTIVI CONTROLLI E MONITORAGGIO FRONTI DI SCAVO C6.8.6 FRONTI DI SCAVO INDAGINI GEOTECNICHE E CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA CRITERI GENERALI DI PROGETTO E VERIFICHE DI SICUREZZA C CRITERI GENERALI DI PROGETTO E VERIFICHE DI SICUREZZA MIGLIORAMENTO E RINFORZO DEI TERRENI E DEGLI AMMASSI ROCCIOSI SCELTA DEL TIPO DI INTERVENTO E CRITERI GENERALI DI PROGETTO MONITORAGGIO CONSOLIDAMENTO GEOTECNICO DI OPERE ESISTENTI CRITERI GENERALI DI PROGETTO INDAGINI GEOTECNICHE E CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA TIPI DI CONSOLIDAMENTO GEOTECNICO CONTROLLI E MONITORAGGIO DISCARICHE CONTROLLATE DI RIFIUTI E DEPOSITI DI INERTI C6.11 DISCARICHE CONTROLLATE DI RIFIUTI E DEPOSITI DI INERTI DISCARICHE CONTROLLATE CRITERI DI PROGETTO CARATTERIZZAZIONE DEL SITO MODALITÀ COSTRUTTIVE E DI CONTROLLO DEI DISPOSITIVI DI BARRIERA

21 VERIFICHE DI SICUREZZA MONITORAGGIO DEPOSITI DI INERTI CRITERI DI PROGETTO MONITORAGGIO FATTIBILITÀ DI OPERE SU GRANDI AREE INDAGINI SPECIFICHE C INDAGINI SPECIFICHE C VERIFICHE DI FATTIBILITÀ C EMUNGIMENTO DA FALDE IDRICHE PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE GENERALITÀ REQUISITI NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE C7.1 REQUISITI NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE E MODELLAZIONE C7.2 CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE E MODELLAZIONE CARATTERISTICHE GENERALI DELLE COSTRUZIONI C7.2.1 CARATTERISTICHE GENERALI DELLE COSTRUZIONI CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE DEI SISTEMI STRUTTURALI 471 C7.2.2 CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE DEI SISTEMI STRUTTURALI CRITERI DI PROGETTAZIONE DI ELEMENTI STRUTTURALI SECONDARI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI NON STRUTTURALI C7.2.3 CRITERI DI PROGETTAZIONE DI ELEMENTI STRUTTURALI SECONDARI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI NON STRUTTURALI CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI REQUISITI STRUTTURALI DEGLI ELEMENTI DI FONDAZIONE CRITERI DI MODELLAZIONE DELLA STRUTTURA E DELL AZIONE SISMICA C7.2.6 CRITERI DI MODELLAZIONE DELLA STRUTTURA E DELL AZIONE SISMICA METODI DI ANALISI E CRITERI DI VERIFICA ANALISI LINEARE O NON LINEARE C7.3.1 ANALISI LINEARE O NON LINEARE ANALISI DINAMICA O STATICA ANALISI LINEARE DINAMICA O STATICA ANALISI LINEARE DINAMICA C ANALISI LINEARE DINAMICA ANALISI LINEARE STATICA C ANALISI LINEARE STATICA VALUTAZIONE DEGLI SPOSTAMENTI DELLA STRUTTURA ANALISI NON LINEARE DINAMICA O STATICA ANALISI NON LINEARE DINAMICA C ANALISI NON LINEARE DINAMICA ANALISI NON LINEARE STATICA C ANALISI NON LINEARE STATICA RISPOSTA ALLE DIVERSE COMPONENTI DELL AZIONE SISMICA ED ALLA VARIABILITÀ SPAZIALE DEL MOTO C7.3.5 RISPOSTA ALLE DIVERSE COMPONENTI DELL AZIONE SISMICA ED ALLA VARIABILITÀ SPAZIALE DEL MOTO RISPETTO DEI REQUISITI NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE C7.3.6 RISPETTO DEI REQUISITI NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE

22 ELEMENTI STRUTTURALI (ST) C ELEMENTI STRUTTURALI (ST) ELEMENTI NON STRUTTURALI (NS) C ELEMENTI NON STRUTTURALI (NS) IMPIANTI (IM) COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO C7.4 COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO GENERALITÀ CARATTERISTICHE DEI MATERIALI CONGLOMERATO C CONGLOMERATO ACCIAIO TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI DI COMPORTAMENTO TIPOLOGIE STRUTTURALI C TIPOLOGIE STRUTTURALI FATTORI DI COMPORTAMENTO DIMENSIONAMENTO E VERIFICA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI PRIMARI E SECONDARI C7.4.4 DIMENSIONAMENTO E VERIFICA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI PRIMARI E SECONDARI TRAVI Verifiche di resistenza (RES) C Verifiche di resistenza (RES) Verifiche di duttilità (DUT) C Verifiche di duttilità (DUT) PILASTRI Verifiche di resistenza (RES) C Verifiche di resistenza (RES) Verifiche di duttilità (DUT) C Verifiche di duttilità (DUT) NODI TRAVE-PILASTRO C NODI TRAVE-PILASTRO Verifiche di resistenza (RES) C Verifiche di resistenza (RES) DIAFRAMMI ORIZZONTALI Verifiche di resistenza (RES) C Verifiche di resistenza (RES) PARETI C PARETI Verifiche di resistenza (RES) C Verifiche di resistenza (RES) Verifiche di duttilità (DUT) C Verifiche di duttilità (DUT) TRAVI DI ACCOPPIAMENTO DEI SISTEMI A PARETI COSTRUZIONI CON STRUTTURA PREFABBRICATA TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI DI COMPORTAMENTO C TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI DI COMPORTAMENTO C Strutture a telaio C Strutture con pilastri incastrati alla base e orizzontamenti ad essi cernierati COLLEGAMENTI Regole di progetto Valutazione della resistenza ELEMENTI STRUTTURALI

23 DETTAGLI COSTRUTTIVI PER LE STRUTTURE A COMPORTAMENTO DISSIPATIVO LIMITAZIONI GEOMETRICHE Travi Pilastri C Pilastri Nodi trave-pilastro Pareti LIMITAZIONI DI ARMATURA Travi Pilastri Nodi trave-pilastro C Nodi Trave-Pilastro Pareti Travi di accoppiamento COSTRUZIONI DI ACCIAIO C7.5 COSTRUZIONI D ACCIAIO CARATTERISTICHE DEI MATERIALI TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI DI COMPORTAMENTO TIPOLOGIE STRUTTURALI C TIPOLOGIE STRUTTURALI FATTORI DI COMPORTAMENTO REGOLE DI PROGETTO GENERALI PER ELEMENTI STRUTTURALI DISSIPATIVI VERIFICHE DI RESISTENZA (RES) C VERIFICHE DI RESISTENZA (RES) VERIFICHE DI DUTTILITÀ (DUT) REGOLE DI PROGETTO SPECIFICHE PER STRUTTURE INTELAIATE TRAVI COLONNE COLLEGAMENTI TRAVE-COLONNA PANNELLI D ANIMA DEI COLLEGAMENTI TRAVE-COLONNA C PANNELLI D ANIMA DEI COLLEGAMENTI TRAVE-COLONNA COLLEGAMENTI COLONNA-FONDAZIONE REGOLE DI PROGETTO SPECIFICHE PER STRUTTURE CON CONTROVENTI CONCENTRICI C7.5.5 REGOLE DI PROGETTO SPECIFICHE PER STRUTTURE CON CONTROVENTI CONCENTRICI REGOLE DI PROGETTO SPECIFICHE PER STRUTTURE CON CONTROVENTI ECCENTRICI C7.5.6 REGOLE DI PROGETTO SPECIFICHE PER STRUTTURE CON CONTROVENTI ECCENTRICI COSTRUZIONI COMPOSTE DI ACCIAIO-CALCESTRUZZO C7.6 COSTRUZIONI COMPOSTE DI ACCIAIO-CALCESTRUZZO CARATTERISTICHE DEI MATERIALI CALCESTRUZZO ACCIAIO PER C.A ACCIAIO STRUTTURALE TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI DI COMPORTAMENTO TIPOLOGIE STRUTTURALI FATTORI DI COMPORTAMENTO RIGIDEZZA DELLA SEZIONE TRASVERSALE COMPOSTA CRITERI DI PROGETTO E DETTAGLI PER STRUTTURE DISSIPATIVE CRITERI DI PROGETTO PER STRUTTURE DISSIPATIVE

24 VERIFICHE DI RESISTENZA (RES) VERIFICHE DI DUTTILITÀ (DUT) DETTAGLI COSTRUTTIVI C COLLEGAMENTI COMPOSTI NELLE ZONE DISSIPATIVE C Modelli resistenti per la soletta soggetta a compressione C Resistenza dei pannelli d anima delle colonne composte REGOLE SPECIFICHE PER LE MEMBRATURE TRAVI CON SOLETTA COLLABORANTE MEMBRATURE COMPOSTE PARZIALMENTE RIVESTITE DI CALCESTRUZZO COLONNE COMPOSTE COMPLETAMENTE RIVESTITE DI CALCESTRUZZO COLONNE COMPOSTE RIEMPITE DI CALCESTRUZZO REGOLE SPECIFICHE PER STRUTTURE INTELAIATE ANALISI STRUTTURALE TRAVI E COLONNE COLLEGAMENTI TRAVE-COLONNA COLLEGAMENTI COLONNA-FONDAZIONE CONDIZIONE PER TRASCURARE IL CARATTERE COMPOSTO DELLE TRAVI CON SOLETTA REGOLE SPECIFICHE PER STRUTTURE CON CONTROVENTI CONCENTRICI C7.6.7 REGOLE SPECIFICHE PER STRUTTURE CON CONTROVENTI CONCENTRICI REGOLE SPECIFICHE PER STRUTTURE CON CONTROVENTI ECCENTRICI C7.6.8 CONTROVENTI ECCENTRICI COSTRUZIONI IN LEGNO ASPETTI CONCETTUALI DELLA PROGETTAZIONE C7.7.1 ASPETTI CONCETTUALI DELLA PROGETTAZIONE MATERIALI E PROPRIETÀ DELLE ZONE DISSIPATIVE C7.7.2 MATERIALI E PROPRIETÀ DELLE ZONE DISSIPATIVE TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI DI COMPORTAMENTO C7.7.3 TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI DI COMPORTAMENTO PRECISAZIONI ANALISI STRUTTURALE C7.7.4 ANALISI STRUTTURALE DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE GENERALITÀ C GENERALITÀ DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE PER I COLLEGAMENTI DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE PER GLI IMPALCATI C DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE PER GLI IMPALCATI VERIFICHE DI SICUREZZA REGOLE DI DETTAGLIO DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE PER I COLLEGAMENTI DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE PER GLI IMPALCATI COSTRUZIONI DI MURATURA C7.8 COSTRUZIONI DI MURATURA REGOLE GENERALI PREMESSA C PREMESSA MATERIALI C MATERIALI MODALITÀ COSTRUTTIVE E FATTORI DI COMPORTAMENTO CRITERI DI PROGETTO E REQUISITI GEOMETRICI

25 METODI DI ANALISI Generalità Analisi lineare statica C Analisi lineare statica Analisi dinamica modale Analisi statica non lineare C Analisi statica non lineare Analisi dinamica non lineare VERIFICHE DI SICUREZZA C VERIFICHE DI SICUREZZA PRINCIPI DI PROGETTAZIONE IN CAPACITÀ FONDAZIONI COSTRUZIONI SEMPLICI C COSTRUZIONI SEMPLICI COSTRUZIONI DI MURATURA ORDINARIA CRITERI DI PROGETTO VERIFICHE DI SICUREZZA Pressoflessione nel piano C Pressoflessione nel piano Taglio C Taglio Pressoflessione fuori piano Travi in muratura C Travi in Muratura COSTRUZIONI DI MURATURA ARMATA CRITERI DI PROGETTO VERIFICHE DI SICUREZZA Pressoflessione nel piano C Pressoflessione nel piano Taglio C Taglio Pressoflessione fuori piano COSTRUZIONI DI MURATURA CONFINATA C7.8.4 COSTRUZIONI DI MURATURA CONFINATA STRUTTURE MISTE C7.8.5 STRUTTURE MISTE REGOLE DI DETTAGLIO COSTRUZIONI DI MURATURA ORDINARIA COSTRUZIONI DI MURATURA ARMATA COSTRUZIONI DI MURATURA CONFINATA C COSTRUZIONI DI MURATURA CONFINATA PONTI CAMPO DI APPLICAZIONE CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE VALORI DEL FATTORE DI COMPORTAMENTO MODELLO STRUTTURALE INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA E ANALISI DI RISPOSTA SISMICA LOCALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STATICA LINEARE DIMENSIONAMENTO E VERIFICA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI C7.9.5 DIMENSIONAMENTO E VERIFICA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI PILE Verifiche di resistenza (RES) C Verifiche di resistenza (RES)

26 Verifiche di duttilità (DUT) IMPALCATO Verifiche di resistenza (RES) APPARECCHI DI APPOGGIO E ZONE DI SOVRAPPOSIZIONE Apparecchi d appoggio o di vincolo fissi Apparecchi d appoggio mobili Dispositivi di fine corsa Zone di sovrapposizione SPALLE Collegamento mediante apparecchi d appoggio mobili Collegamento mediante apparecchi d appoggio fissi DETTAGLI COSTRUTTIVI PER ELEMENTI DI CALCESTRUZZO ARMATO PILE Armature per il confinamento del nucleo di calcestruzzo Armature per contrastare l instabilità delle barre verticali compresse Dettagli costruttivi per le zone dissipative IMPALCATO, FONDAZIONI E SPALLE COSTRUZIONI CON ISOLAMENTO E/O DISSIPAZIONE SCOPO C SCOPO REQUISITI GENERALI E CRITERI PER IL LORO SODDISFACIMENTO 590 C REQUISITI GENERALI E CRITERI PER IL LORO SODDISFACIMENTO CARATTERISTICHE E CRITERI DI ACCETTAZIONE DEI DISPOSITIVI. 592 C CARATTERISTICHE E CRITERI DI ACCETTAZIONE DEI DISPOSITIVI INDICAZIONI PROGETTUALI C INDICAZIONI PROGETTUALI INDICAZIONI RIGUARDANTI I DISPOSITIVI C INDICAZIONI RIGUARDANTI I DISPOSITIVI CONTROLLO DI MOVIMENTI INDESIDERATI C CONTROLLO DI MOVIMENTI INDESIDERATI CONTROLLO DEGLI SPOSTAMENTI SISMICI DIFFERENZIALI DEL TERRENO C CONTROLLO DEGLI SPOSTAMENTI SISMICI DIFFERENZIALI DEL TERRENO CONTROLLO DEGLI SPOSTAMENTI RELATIVI AL TERRENO E ALLE COSTRUZIONI CIRCOSTANTI C CONTROLLO DEGLI SPOSTAMENTI RELATIVI AL TERRENO ED ALLE COSTRUZIONI CIRCOSTANTI MODELLAZIONE E ANALISI STRUTTURALE C MODELLAZIONE E ANALISI STRUTTURALE PROPRIETÀ DEL SISTEMA DI ISOLAMENTO C PROPRIETÀ DEL SISTEMA DI ISOLAMENTO MODELLAZIONE C MODELLAZIONE ANALISI C ANALISI Analisi lineare statica C Analisi lineare statica Analisi lineare dinamica C Analisi lineare dinamica VERIFICHE VERIFICHE DEGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO C VERIFICHE AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO VERIFICHE DEGLI STATI LIMITE ULTIMI Verifiche dello SLV

27 C Verifiche allo SLV Verifiche dello SLC C Verifiche allo SLC ASPETTI COSTRUTTIVI, MANUTENZIONE, SOSTITUIBILITÀ ACCORGIMENTI SPECIFICI IN FASE DI COLLAUDO C ACCORGIMENTI SPECIFICI IN FASE DI COLLAUDO OPERE E SISTEMI GEOTECNICI C7.11 OPERE E SISTEMI GEOTECNICI REQUISITI NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE C REQUISITI NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA AI FINI SISMICI C CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA AI FINI SISMICI RISPOSTA SISMICA E STABILITÀ DEL SITO RISPOSTA SISMICA LOCALE C RISPOSTA SISMICA LOCALE C Indagini specifiche C Analisi numeriche di risposta sismica locale C Scelta della schematizzazione geometrica e definizione del modello geotecnico di sottosuolo C Definizione delle azioni sismiche di ingresso C Scelta della procedura di analisi FATTORI DI AMPLIFICAZIONE STRATIGRAFICA FATTORI DI AMPLIFICAZIONE TOPOGRAFICA STABILITÀ NEI CONFRONTI DELLA LIQUEFAZIONE C STABILITÀ NEI CONFRONTI DELLA LIQUEFAZIONE Generalità Esclusione della verifica a liquefazione Metodi di analisi STABILITÀ DEI PENDII C STABILITÀ DEI PENDII Azione sismica Metodi di analisi FRONTI DI SCAVO E RILEVATI C FRONTI DI SCAVO E RILEVATI FONDAZIONI REGOLE GENERALI DI PROGETTAZIONE C Modellazione dell interazione terreno-fondazione-struttura INDAGINI E MODELLO GEOTECNICO VERIFICHE ALLO STATO LIMITE ULTIMO (SLV) E ALLO STATO LIMITE DI ESERCIZIO (SLD) Fondazioni superficiali C Fondazioni superficiali Fondazioni su pali C Fondazioni su pali OPERE DI SOSTEGNO REQUISITI GENERALI MURI DI SOSTEGNO C MURI DI SOSTEGNO Metodi di analisi Verifiche di sicurezza PARATIE C PARATIE Metodi pseudo-statici

28 Verifiche di sicurezza SISTEMI DI VINCOLO Verifiche di sicurezza COSTRUZIONI ESISTENTI OGGETTO C8.1 OGGETTO CRITERI GENERALI C8.2 CRITERI GENERALI VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA C8.3 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI C8.4 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI RIPARAZIONE O INTERVENTO LOCALE C8.4.1 RIPARAZIONE O INTERVENTO LOCALE INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO C8.4.2 INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO INTERVENTO DI ADEGUAMENTO C8.4.3 INTERVENTO DI ADEGUAMENTO DEFINIZIONE DEL MODELLO DI RIFERIMENTO PER LE ANALISI. 634 C8.5 DEFINIZIONE DEL MODELLO DI RIFERIMENTO PER LE ANALISI ANALISI STORICO-CRITICA C8.5.1 ANALISI STORICO-CRITICA RILIEVO C COSTRUZIONI DI MURATURA C COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO ARMATO O ACCIAIO C COSTRUZIONI DI LEGNO CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIALI C8.5.3 CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIALI C COSTRUZIONI DI MURATURA C COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO ARMATO O ACCIAIO C COSTRUZIONI DI LEGNO LIVELLI DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA C8.5.4 LIVELLI DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA C COSTRUZIONI DI MURATURA C COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO ARMATO O DI ACCIAIO C COSTRUZIONI DI LEGNO AZIONI C8.5.5 AZIONI C COSTRUZIONI IN MURATURA C COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO ARMATO O ACCIAIO MATERIALI C8.6 MATERIALI PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI IN PRESENZA DI AZIONI SISMICHE C8.7 PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI COSTRUZIONI IN MURATURA C8.7.1 COSTRUZIONI DI MURATURA C VERIFICA DELLE PARETI MURARIE ALLE AZIONI NON SISMICHE C MECCANISMI LOCALI - METODI DI ANALISI DELLA RISPOSTA SISMICA E CRITERI DI VERIFICA C Analisi dei meccanismi locali di corpo rigido

29 C Analisi con approccio cinematico lineare C Analisi con approccio cinematico non lineare C Definizione dell oscillatore non lineare equivalente C Azioni spettrali da applicare nella verifica dei meccanismi locali C Verifica dello Stato Limite di Danno del meccanismo locale C Verifica degli Stati Limite Ultimi di Salvaguardia della Vita (SLV) e di prevenzione del Collasso (SLC) C Verifica semplificata dello SLV con fattore di comportamento q (analisi cinematica lineare) C Verifica in spostamento allo SLV e allo SLC (analisi cinematica non lineare) C Verifica con analisi dinamica non lineare dello SLV e SLC C MECCANISMI GLOBALI - METODI DI ANALISI DELLA RISPOSTA SISMICA E CRITERI DI VERIFICA C Edifici singoli C Pareti murarie C Solai e coperture C Edifici in aggregato C Edifici semplici C ELEMENTI STRUTTURALI IN LEGNO COSTRUZIONI IN CALCESTRUZZO ARMATO O IN ACCIAIO C8.7.2 COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO ARMATO O DI ACCIAIO C REQUISITI DI SICUREZZA C Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC) C Stati Limite di Esercizio C METODI DI ANALISI E CRITERI DI VERIFICA C Analisi statica lineare C Analisi dinamica modale con spettro di risposta elastico o con fattore di comportamento q C Analisi statica non lineare C Analisi dinamica non lineare C MODELLI DI CAPACITÀ PER LA VALUTAZIONE DI EDIFICI IN CEMENTO ARMATO C Travi, pilastri e pareti: flessione con e senza sforzo normale C Stato limite di prevenzione del collasso C Stato Limite di salvaguardia della Vita C Stato Limite di Danno C Travi e pilastri: taglio C MODELLI DI CAPACITÀ PER LA VALUTAZIONE DI EDIFICI DI ACCIAIO C Travi e pilastri: flessione con e senza sforzo normale C Stato limite di prevenzione del collasso C Stato limite di salvaguardia della vita C Stato limite di danno C Travi e pilastri: taglio C Collegamenti COSTRUZIONI MISTE C8.7.3 COSTRUZIONI MISTE CRITERI E TIPI D INTERVENTO C8.7.4 CRITERI E TIPI DI INTERVENTO C CRITERI PER GLI INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO DEGLI EDIFICI IN MURATURA. 677 C CRITERI PER GLI INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO DEGLI EDIFICI IN CALCESTRUZZO 682 C Incamiciatura in c.a C Incamiciatura in acciaio C Placcatura e fasciatura in materiali compositi

30 ELABORATI DEL PROGETTO DELL INTERVENTO C8.7.5 ELABORATI DEL PROGETTO DELL INTERVENTO C8.7.6 INDICAZIONI AGGIUNTIVE PER GLI ELEMENTI NON STRUTTURALI E GLI IMPIANTI SOGGETTI AD AZIONI SISMICHE C INDIVIDUAZIONE DEI COMPONENTI NON STRUTTURALI CHE RICHIEDONO UNA VALUTAZIONE SISMICA C CRITERI DI PROGETTAZIONE E AZIONI DI VERIFICA C RACCOMANDAZIONI AGGIUNTIVE PER LA LIMITAZIONE DEL RISCHIO DI FUORIUSCITE INCONTROLLATE DI GAS A CAUSA DEL SISMA C8.8 INDICAZIONI AGGIUNTIVE RELATIVE AI PONTI ESISTENTI C8.8.1 AZIONE SISMICA C8.8.2 CRITERI GENERALI C8.8.3 LIVELLO DI CONOSCENZA E FATTORE DI CONFIDENZA C8.8.4 MODELLO STRUTTURALE C8.8.5 METODI DI ANALISI E CRITERI DI VERIFICA C ANALISI LINEARE STATICA C ANALISI LINEARE DINAMICA C ANALISI NON LINEARE STATICA C VERIFICA DEI MECCANISMI DUTTILI C VERIFICA DEI MECCANISMI FRAGILI C8.8.6 FONDAZIONI E SPALLE C8.8.7 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI COLLAUDO STATICO PRESCRIZIONI GENERALI C9.1 PRESCRIZIONI GENERALI PROVE DI CARICO C9.2 PROVE DI CARICO STRUTTURE PREFABBRICATE C9.2.1 STRUTTURE PREFABBRICATE PONTI STRADALI C9.2.2 PONTI STRADALI PONTI FERROVIARI C9.2.3 PONTI FERROVIARI C9.2.4 PONTI STRADALI E FERROVIARI CON DISPOSITIVI DI ISOLAMENTO E/O DISSIPAZIONE REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI ESECUTIVI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO CARATTERISTICHE GENERALI C10.1 CARATTERISTICHE GENERALI ANALISI E VERIFICHE SVOLTE CON L AUSILIO DI CODICI DI CALCOLO RELAZIONE DI CALCOLO C RELAZIONE DI CALCOLO VALUTAZIONE INDIPENDENTE DEL CALCOLO C VALUTAZIONE INDIPENDENTE DEL CALCOLO

31 11. MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE GENERALITÀ C11.1 GENERALITÀ CALCESTRUZZO SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO C SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO CONTROLLI DI QUALITÀ DEL CALCESTRUZZO C CONTROLLI DI QUALITÀ DEL CALCESTRUZZO VALUTAZIONE PRELIMINARE C VALUTAZIONE PRELIMINARE PRELIEVO E PROVA DEI CAMPIONI C PRELIEVO E PROVA DEI CAMPIONI CONTROLLO DI ACCETTAZIONE C CONTROLLI DI ACCETTAZIONE CONTROLLO DI TIPO A C CONTROLLO DI ACCETTAZIONE DI TIPO A CONTROLLO DI TIPO B C CONTROLLO DI ACCETTAZIONE DI TIPO B PRESCRIZIONI COMUNI PER ENTRAMBI I CRITERI DI CONTROLLO C PRESCRIZIONI COMUNI PER ENTRAMBI I CRITERI DI CONTROLLO CONTROLLO DELLA RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO IN OPERA 723 C CONTROLLO DELLA RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO IN OPERA PROVE COMPLEMENTARI C PROVE COMPLEMENTARI PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO CON PROCESSO INDUSTRIALIZZATO C PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO CON PROCESSO INDUSTRIALIZZATO COMPONENTI DEL CALCESTRUZZO LEGANTI AGGREGATI AGGIUNTE ADDITIVI ACQUA DI IMPASTO MISCELE PRECONFEZIONATE DI COMPONENTI PER CALCESTRUZZO CARATTERISTICHE DEL CALCESTRUZZO RESISTENZA A COMPRESSIONE RESISTENZA A TRAZIONE MODULO ELASTICO COEFFICIENTE DI POISSON COEFFICIENTE DI DILATAZIONE TERMICA RITIRO VISCOSITÀ DURABILITÀ CALCESTRUZZO FIBRORINFORZATO (FRC) C CALCESTRUZZI FIBRORINFORZATI (FRC) ACCIAIO PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTE LE TIPOLOGIE DI ACCIAIO CONTROLLI C CONTROLLI CONTROLLI DI PRODUZIONE IN STABILIMENTO E PROCEDURE DI QUALIFICAZIONE. 733 C CONTROLLI DI PRODUZIONE IN STABILIMENTO E PROCEDURE DI QUALIFICAZIONE MANTENIMENTO E RINNOVO DELLA QUALIFICAZIONE

32 C MANTENIMENTO E RINNOVO DELLA QUALIFICAZIONE IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI QUALIFICATI FORNITURE E DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO C FORNITURE E DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO PROVE DI QUALIFICAZIONE E VERIFICHE PERIODICHE DELLA QUALITÀ CENTRI DI TRASFORMAZIONE C CENTRI DI TRASFORMAZIONE ACCIAIO PER CALCESTRUZZO ARMATO ACCIAIO PER CALCESTRUZZO ARMATO B450C C ACCIAIO PER CALCESTRUZZO ARMATO B450C ACCIAIO PER CALCESTRUZZO ARMATO B450A C ACCIAIO PER CALCESTRUZZO ARMATO B450A ACCERTAMENTO DELLE PROPRIETÀ MECCANICHE C ACCERTAMENTO DELLE PROPRIETÀ MECCANICHE CARATTERISTICHE DIMENSIONALI E DI IMPIEGO C CARATTERISTICHE DIMENSIONALI E DI IMPIEGO RETI E TRALICCI ELETTROSALDATI C RETI E TRALICCI ELETTROSALDATI Identificazione delle reti e dei tralicci elettrosaldati SALDABILITÀ TOLLERANZE DIMENSIONALI ALTRI TIPI DI ACCIAI Acciai inossidabili Acciai zincati C Acciai zincati GIUNZIONI MECCANICHE PROCEDURE DI CONTROLLO PER ACCIAI DA CALCESTRUZZO ARMATO normale - barre e rotoli Controlli sistematici in stabilimento Generalità Prove di qualificazione Procedura di valutazione Prove periodiche di verifica della qualità Controlli su singole colate o lotti di produzione Controlli nei centri di trasformazione C Controlli nei centri di trasformazione Prove di aderenza C Prove di aderenza PROCEDURE DI CONTROLLO PER ACCIAI DA CALCESTRUZZO ARMATO ORDINARIO - RETI E TRALICCI ELETTROSALDATI Controlli sistematici in stabilimento Prove di qualificazione Prove di verifica della qualità Controlli su singoli lotti di produzione CONTROLLI DI ACCETTAZIONE IN CANTIERE C CONTROLLI DI ACCETTAZIONE IN CANTIERE ACCIAIO PER CALCESTRUZZO ARMATO PRECOMPRESSO CARATTERISTICHE DIMENSIONALI E DI IMPIEGO CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI CADUTE DI TENSIONE PER RILASSAMENTO CENTRI DI TRASFORMAZIONE PROCEDURE DI CONTROLLO PER ACCIAI DA CALCESTRUZZO ARMATO PRECOMPRESSO

33 Prescrizioni comuni - Modalità di prelievo Controlli sistematici in stabilimento Prove di qualificazione C Prove di qualificazione Prove di verifica della qualità Determinazione delle proprietà e tolleranze Controlli su singoli lotti di produzione Controlli nei centri di trasformazione Controlli di accettazione in cantiere Prodotti inguainati o inguainati e cerati Prodotti zincati C Prodotti zincati Certificati di prova rilasciati dal laboratorio di cui all art. 59 del DPR 380/ ACCIAIO PER STRUTTURE METALLICHE E PER STRUTTURE COMPOSTE GENERALITÀ C GENERALITÀ ACCIAI LAMINATI Controlli sui prodotti laminati Fornitura dei prodotti laminati ACCIAIO PER GETTI ACCIAIO PER STRUTTURE SALDATE PROCESSO DI SALDATURA C PROCESSO DI SALDATURA BULLONI E CHIODI C BULLONI E CHIODI Bulloni non a serraggio controllato Bulloni a serraggio controllato Elementi di collegamento in acciaio inossidabile Chiodi CONNETTORI A PIOLO ACCIAI INOSSIDABILI ACCIAI DA CARPENTERIA PER STRUTTURE SOGGETTE AD AZIONI SISMICHE CENTRI DI TRASFORMAZIONE E CENTRI DI PRODUZIONE DI ELEMENTI IN ACCIAIO 768 C CENTRI DI TRASFORMAZIONE E CENTRI DI PRODUZIONE DI ELEMENTI IN ACCIAIO PROCEDURE DI CONTROLLO SU ACCIAI DA CARPENTERIA Controlli in stabilimento di produzione Suddivisione dei prodotti Prove di qualificazione Controllo continuo della qualità della produzione Verifica periodica della qualità Controlli su singole colate Controlli nei centri di trasformazione e nei centri di produzione di elementi tipologici in acciaio Centri di produzione di lamiere grecate e profilati formati a freddo C Centri di produzione di lamiere grecate e profilati formati a freddo Centri di prelavorazione di componenti strutturali Officine per la produzione di carpenterie metalliche Officine per la produzione di bulloni e chiodi Controlli di accettazione in cantiere C Controlli di accettazione in cantiere ANCORANTI PER USO STRUTTURALE E GIUNTI DI DILATAZIONE 775 C11.4 ANCORANTI PER USO STRUTTURALE E GIUNTI DI DILATAZIONE

34 ANCORANTI PER USO STRUTTURALE GIUNTI DI DILATAZIONE STRADALE SISTEMI DI PRECOMPRESSIONE A CAVI POST-TESI E TIRANTI DI ANCORAGGIO SISTEMI DI PRECOMPRESSIONE A CAVI POST-TESI C SISTEMI DI PRECOMPRESSIONE A CAVI POST-TESI TIRANTI DI ANCORAGGIO PER USO GEOTECNICO APPOGGI STRUTTURALI C11.6 APPOGGI STRUTTURALI MATERIALI E PRODOTTI A BASE DI LEGNO GENERALITÀ C GENERALITÀ PROPRIETÀ DEI MATERIALI LEGNO MASSICCIO C LEGNO MASSICCIO CON SEZIONE RETTANGOLARE C LEGNO MASSICCIO CON SEZIONI IRREGOLARI LEGNO STRUTTURALE CON GIUNTI A DITA C LEGNO STRUTTURALE CON GIUNTI A DITA LEGNO LAMELLARE INCOLLATO E LEGNO MASSICCIO INCOLLATO 780 C LEGNO LAMELLARE INCOLLATO E LEGNO MASSICCIO INCOLLATO PANNELLI A BASE DI LEGNO C PANNELLI A BASE DI LEGNO ALTRI PRODOTTI DERIVATI DAL LEGNO PER USO STRUTTURALE ADESIVI ADESIVI PER ELEMENTI INCOLLATI IN STABILIMENTO ADESIVI PER GIUNTI REALIZZATI IN CANTIERE ELEMENTI MECCANICI DI COLLEGAMENTO C ELEMENTI MECCANICI DI COLLEGAMENTO DURABILITÀ DEL LEGNO E DERIVATI GENERALITÀ REQUISITI DI DURABILITÀ NATURALE DEI MATERIALI A BASE DI LEGNO PROCEDURE DI IDENTIFICAZIONE, QUALIFICAZIONE E ACCETTAZIONE - CENTRI DI LAVORAZIONE FABBRICANTI E CENTRI DI LAVORAZIONE C FABBRICANTI E CENTRI DI LAVORAZIONE Identificazione e rintracciabilità dei prodotti qualificati C Identificazione e rintracciabilità dei prodotti qualificati Forniture e documentazione di accompagnamento CONTROLLI DI ACCETTAZIONE IN CANTIERE C CONTROLLI DI ACCETTAZIONE IN CANTIERE COMPONENTI PREFABBRICATI IN C.A. E C.A.P GENERALITÀ C GENERALITÀ REQUISITI MINIMI DEGLI STABILIMENTI E DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE CONTROLLO DI PRODUZIONE C CONTROLLO DI PRODUZIONE CONTROLLO SUI MATERIALI PER ELEMENTI DI SERIE CONTROLLO DI PRODUZIONE IN SERIE CONTROLLATA PROVE INIZIALI DI TIPO PER ELEMENTI IN SERIE CONTROLLATA MARCHIATURA PROCEDURE DI QUALIFICAZIONE QUALIFICAZIONE DELLO STABILIMENTO QUALIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE IN SERIE DICHIARATA

35 C QUALIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE IN SERIE DICHIARATA QUALIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE IN SERIE CONTROLLATA C QUALIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE IN SERIE CONTROLLATA SOSPENSIONI E REVOCHE DOCUMENTI DI ACCOMPAGNAMENTO C DOCUMENTI DI ACCOMPAGNAMENTO DISPOSITIVI MECCANICI DI COLLEGAMENTO C DISPOSITIVI MECCANICI DI COLLEGAMENTO DISPOSITIVI ANTISISMICI E DI CONTROLLO DI VIBRAZIONI C11.9 DISPOSITIVI ANTISISMICI E DI CONTROLLO DI VIBRAZIONI TIPOLOGIE DI DISPOSITIVI C TIPOLOGIE DI DISPOSITIVI PROCEDURA DI QUALIFICAZIONE PROCEDURA DI ACCETTAZIONE C PROCEDURA DI ACCETTAZIONE DISPOSITIVI A COMPORTAMENTO LINEARE C DISPOSITIVI A COMPORTAMENTO LINEARE PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI DISPOSITIVI A COMPORTAMENTO NON LINEARE C DISPOSITIVI A COMPORTAMENTO NON LINEARE PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI DISPOSITIVI A COMPORTAMENTO VISCOSO C DISPOSITIVI A COMPORTAMENTO VISCOSO PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI ISOLATORI ELASTOMERICI C ISOLATORI ELASTOMERICI PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI C PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI ISOLATORI A SCORRIMENTO PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI DISPOSITIVI A VINCOLO RIGIDO DEL TIPO A «FUSIBILE» PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI DISPOSITIVI (DINAMICI) DI VINCOLO PROVVISORIO PROVE DI ACCETTAZIONE SUI DISPOSITIVI MURATURA PORTANTE ELEMENTI PER MURATURA C ELEMENTI PER MURATURA PROVE DI ACCETTAZIONE C PROVE DI ACCETTAZIONE Resistenza a compressione degli elementi resistenti artificiali o naturali 805 C Resistenza a compressione degli elementi resistenti artificiali o naturali 806 C Resistenza caratteristica a compressione degli elementi nella direzione dei carichi verticali C Resistenza caratteristica a compressione degli elementi nella direzione ortogonale a quella dei carichi verticali e nel piano della muratura MALTE PER MURATURA C MALTE PER MURATURA MALTE A PRESTAZIONE GARANTITA MALTE A COMPOSIZIONE PRESCRITTA MALTE PRODOTTE IN CANTIERE PROVE DI ACCETTAZIONE C PROVE DI ACCETTAZIONE DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI MECCANICI DELLA MURATURA

36 C DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI MECCANICI DELLA MURATURA RESISTENZA A COMPRESSIONE Determinazione sperimentale della resistenza a compressione Stima della resistenza a compressione RESISTENZA CARATTERISTICA A TAGLIO IN ASSENZA DI TENSIONI NORMALI Determinazione sperimentale della resistenza a taglio C Determinazione sperimentale della resistenza a taglio Stima della resistenza a taglio RESISTENZA CARATTERISTICA A TAGLIO MODULI DI ELASTICITÀ SECANTI RIFERIMENTI TECNICI

37 INDICE DELLE TABELLE Tab. 2.4.I - Valori minimi della Vita nominale V N di progetto per i diversi tipi di costruzioni Tab. 2.4.II - Valori del coefficiente d uso C U Tab. C2.4.I. - Intervalli di valori attribuiti a V R al variare di V N e C U Tab. 2.5.I - Valori dei coefficienti di combinazione Tab. 2.6.I - Coefficienti parziali per le azioni o per l effetto delle azioni nelle verifiche SLU Tab. 3.1.I - Pesi dell unità di volume dei principali materiali Tab. 3.1.II - Valori dei sovraccarichi per le diverse categorie d uso delle costruzioni 103 Tab. 3.2.I - Probabilità di superamento P VR in funzione dello stato limite considerato 108 Tab. C3.2.I - Valori di T R espressi in funzione di V R Tab. C3.2.II - Valori di P * VR e T R al variare di C U Tab. 3.2.II - Categorie di sottosuolo che permettono l utilizzo dell approccio semplificato Tab. 3.2.III - Categorie topografiche Tab. 3.2.IV - Espressioni di S S e di C C Tab. 3.2.V - Valori massimi del coefficiente di amplificazione topografica S T Tab. 3.2.VI - Valori dei parametri dello spettro di risposta elastico della componente verticale Tab. 3.2.VII - Valori dei parametri T E e T F Tab. 3.3.I - Valori dei parametri v b,0, a 0, k s Tab. 3.3.II - Parametri per la definizione del coefficiente di esposizione Tab. 3.3.III - Classi di rugosità del terreno Tab. C3.3.I - Edifici a pianta rettangolare: c pe per facce sopravento, sottovento e laterali Tab. C3.3.II - Edifici a pianta rettangolare: c pe per facce sopravento, sottovento e laterali Tab. C3.3.III - Edifici rettangolari: c pe per coperture piane Tab. C3.3.IV - Coefficienti di pressione per coperture piane Tab. C3.3.V - Coefficienti di pressione per coperture a semplice falda (a in ): vento perpendicolare alla direzione del colmo Tab. C3.3.VI - Coefficienti di pressione per coperture a semplice falda (a in ): vento parallelo alla direzione del colmo Tab. C3.3.VII - Coefficienti di pressione per coperture a semplice falda (a in ): vento ortogonale alla direzione del colmo Tab. C3.3.VIII - Coefficienti di pressione per coperture a semplice falda (a in ): vento parallelo alla direzione del colmo Tab. C3.3.IX - Coefficienti di pressione per coperture a doppia falda (a in ): vento in direzione parallela al colmo Tab. C3.3.X - Coefficienti di pressione per coperture a doppia falda (a in ): vento in direzione parallela al colmo Tab. C3.3.XI - Coefficienti di pressione per coperture a doppia falda: vento in direzione ortogonale al colmo

38 Tab. C3.3.XII - Suddivisione delle coperture a doppia falda in zone di uguale pressione: vento in direzione parallela al colmo Tab. C3.3.XIII - Suddivisione delle coperture a doppia falda in zone di uguale pressione: vento in direzione parallela al colmo Tab. C3.3.XIV - Suddivisione delle coperture a padiglione in zone di uguale pressione: vento in direzione parallela al colmo Tab. C3.3.XV - Coefficienti di forza per tettoie a semplice falda (a in ) Tab. C3.3.XVI - Coefficienti di forza per tettoie a doppia falda (a in ) Tab. C3.3.XVII - Coefficienti di forza per tettoie a semplice falda (a in ) Tab. C3.3.XVIII- Valori indicativi dei parametri c pm, c pb, a m e a b per k/b 0, Tab. C3.3.XIX - Valori del coefficiente d attrito Tab. 3.4.II - Valori del coefficiente di forma Tab. C3.4.I - Coefficienti di forma per il carico neve Tab. 3.4.I - Valori di C E per diverse classi di esposizione Tab. 3.5.I - Contributo dell irraggiamento solare Tab. 3.5.II - Valori di DT u per gli edifici Tab. 3.5.III - Coefficienti di dilatazione termica a temperatura ambiente Tab. 3.5.IV - Livelli di prestazione in caso di incendi Tab. 3.6.I - Categorie di azione dovute alle esplosioni Tab. 3.6.II - Categorie di azione Tab. 3.6.III - Forze statiche equivalenti agli urti di veicoli Tab. 4.1.I - Classi di resistenza Tab. 4.1.II - Impiego delle diverse classi di resistenza Tab. C4.1.I - Valori di K e snellezze l/h limite per elementi inflessi di c.a. in assenza di compressione assiale Tab. 4.1.III - Descrizione delle condizioni ambientali Tab. 4.1.IV - Criteri di scelta dello stato limite di fessurazione Tab. C4.1.II - Diametri massimi delle barre per il controllo di fessurazione Tab. C4.1.III - Spaziatura massima delle barre per il controllo di fessurazione Tab. C4.1.IV - Copriferri minimi in mm Tab. C4.1.V Tab. C4.1.VI - Classi di resistenza a compressione per il calcestruzzo leggero strutturale Classi di massa per unità di volume del calcestruzzo di aggregati leggeri ammesse per l impiego strutturale Tab. 4.2.I - Laminati a caldo con profili a sezione aperta piani e lunghi Tab. 4.2.II - Laminati a caldo con profili a sezione cava Tab. 4.2.III - Massimi rapporti larghezza spessore per parti compresse Tab. 4.2.IV - Massimi rapporti larghezza spessore per parti compresse Tab. 4.2.V - Massimi rapporti larghezza spessore per parti compresse Tab. 4.2.VI - Metodi di analisi globali e relativi metodi di calcolo delle capacità e classi di sezioni ammesse Tab. C4.2.I - Valori massimi delle imperfezioni locali Tab. 4.2.VII - Coefficienti di sicurezza per la resistenza delle membrature e la stabilità

39 Tab. 4.2.VIII - Curve d instabilità per varie tipologie di sezioni e classi d acciaio, per elementi compressi Tab. C4.2.II - Rigidezza a taglio equivalenti di aste tralicciate o calastrellate Tab. C4.2.III - Disposizione delle imbottiture di connessione tra i profili Tab. 4.2.IX (a) - Valori raccomandati di a LT per le differenti curve di stabilità Tab. 4.2.IX (b) - Definizione delle curve di stabilità per le varie tipologie di sezione e per gli elementi inflessi Tab. C4.2.IV Tab. C4.2.V Tab. C4.2.VI - Coefficienti di interazione per la verifica di stabilità a pressoflessione di elementi con modesta deformabilità torsionale Coefficienti d interazione per la verifica di stabilità a pressoflessione di elementi deformabili torsionalmente Coefficienti correttivi del momento flettente per la verifica di stabilità a pressoflessione deviata Tab. C4.2.VII - Coefficienti c w per il calcolo della resistenza all instabilità a taglio del pannello Tab. C4.2.VIII - Larghezza efficace di pannelli compressi con entrambi i bordi longitudinali irrigiditi Tab. C4.2.IX - Larghezza efficace di pannelli compressi con un solo bordo longitudinale irrigidito Tab. C4.2.X - Fattori riduttivi b per la larghezza collaborante Tab. C4.2.XI Tab. 4.2.X - Calcolo della larghezza di lamiera collaborante in riferimento alla Figura C Coefficiente correttivo del momento flettente per la verifica a stabilità delle travi inflesse Tab. 4.2.XI - Coefficienti di sicurezza da assumere per le verifiche a fatica Tab. C4.2.XII.a- Dettagli costruttivi per prodotti laminati e estrusi e loro classificazione (Ds) Tab. C4.2.XII.b- Dettagli costruttivi per prodotti laminati e estrusi e loro classificazione (Dt) Tab. C4.2.XII.c- Bulloni sollecitati a taglio (Dt) Tab. C4.2.XII.d- Dettagli costruttivi per giunti chiodati o bullonati (Ds) Tab. C4.2.XIII - Dettagli costruttivi per sezioni saldate (Ds) Tab. C4.2.XIV - Dettagli costruttivi per saldature a piena penetrazione (Ds) Tab. C4.2.XV - Dettagli costruttivi per attacchi e irrigiditori saldati (Ds) Tab. C4.2.XVI.a - Connessioni saldate direttamente sollecitate (Ds) Tab. C4.2.XVI.b - Connessioni saldate direttamente sollecitate (Dt) Tab. C4.2.XVII - Dettagli costruttivi e resistenza a fatica per le vie di corsa di carriponte Tab. 4.2.XII Tab. 4.2.XIII - Limiti di deformabilità per gli elementi di impalcato delle costruzioni ordinarie Limiti di deformabilità per costruzioni ordinarie soggette ad azioni orizzontali Tab. 4.2.XIV - Coefficienti di sicurezza per la verifica delle unioni Tab. 4.2.XV - Classi funzionali per i bulloni Tab. 4.2.XVI - Coppie di serraggio per i bulloni Tab. 4.2.XVII - Coppie di serraggio per bulloni

40 Tab. 4.2.XVIII - Posizione dei fori per unioni bullonate e chiodate Tab. 4.2.XIX - Valori dei coefficienti b 1 e b Tab. C4.2.XIX - Valori limite dei rapporti larghezza-spessore di profili formati a freddo Tab. C4.2.XX - Curve di stabilità per profili sottili compressi Tab. C4.3.I - Classificazione di piattabande compresse in profilati o in sezioni saldate parzialmente rivestiti Tab. 4.3.I - Limiti della ridistribuzione del momento negativo sugli appoggi Tab. 4.3.II - Limiti superiori del coefficiente k t Tab. C4.3.II - Altezza massima in mm dell elemento di acciaio non rivestito Tab. 4.3.III - Curve di instabilità e fattori di imperfezione Tab. 4.4.I - Classi di durata del carico Tab. 4.4.II - Classi di servizio Tab. 4.4.III - Coefficienti parziali g M per le proprietà dei materiali Tab. 4.4.IV - Valori di k mod per legno e prodotti strutturali a base di legno Tab. 4.4.V - Valori di k def per legno e prodotti strutturali a base di legno Tab. 4.5.Ia - Classificazione elementi in laterizio Tab. 4.5.Ib - Classificazione elementi in calcestruzzo Tab. 4.5.II - Valori del coefficiente g M in funzione della classe di esecuzione e della categoria degli elementi resistenti Tab. 4.5.III - Valori del coefficiente f con l ipotesi della articolazione (a cerniera) 364 Tab. 4.5.IV - Fattore laterale di vincolo Tab. 5.1.I - Numero e larghezza delle corsie Tab. 5.1.II - Intensità dei carichi Q ik e q ik per le diverse corsie Tab. 5.1.III - Valori caratteristici delle forze centrifughe Tab. 5.1.IV - Valori caratteristici delle azioni dovute al traffico Tab. 5.1.V - Coefficienti parziali di sicurezza per le combinazioni di carico agli SLU 384 Tab. 5.1.VI - Coefficienti ψ per le azioni variabili per ponti stradali e pedonali Tab. 5.1.VII - Modello di carico di fatica 2 - veicoli frequenti Tab. 5.1.VIII - Modello di carico di fatica 4 - veicoli equivalenti Tab. 5.1.IX - Dimensioni degli assi e delle impronte per i veicoli equivalenti Tab. 5.1.X - Flusso annuo di veicoli pesanti sulla corsia di marcia lenta Tab. 5.2.I - Caratteristiche Modelli di carico SW Tab. 5.2.II - Lunghezza caratteristica L f Tab. 5.2.II.b - Parametri per determinazione della forza centrifuga Tab. 5.2.III - Carichi mobili in funzione del numero di binari presenti sul ponte Tab. 5.2.IV - Valutazione dei carichi da traffico Tab. 5.2.V - Coefficienti parziali di sicurezza per le combinazioni di carico agli SLU 414 Tab. 5.2.VI - Coefficienti di combinazione Ψ delle azioni Tab. 5.2.VII - Ulteriori coefficienti di combinazione Ψ delle azioni Tab. 5.2.VIII - Massima variazione angolare e minimo raggio di curvatura Tab. C6.2.I - Mezzi di indagine e prove geotecniche in sito Tab. 6.2.I - Coefficienti parziali per le azioni o per l effetto delle azioni

41 Tab. 6.2.II - Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno Tab. 6.2.III Tab. 6.4.I Tab. 6.4.II Tab. 6.4.III Tab. 6.4.IV Tab. 6.4.V Tab. 6.4.VI Tab. 6.5.I - Coefficienti parziali sulle azioni per le verifiche nei confronti di stati limite di sollevamento Coefficienti parziali g R per le verifiche agli stati limite ultimi di fondazioni superficiali Coefficienti parziali g R da applicare alle resistenze caratteristiche a carico verticale dei pali Fattori di correlazione ξ per la determinazione della resistenza caratteristica a partire dai risultati di prove di carico statico su pali pilota Fattori di correlazione ξ per la determinazione della resistenza caratteristica in funzione del numero di verticali indagate Fattori di correlazione ξ per la determinazione della resistenza caratteristica a partire dai risultati di prove dinamiche su pali pilota Coefficiente parziale g T per le verifiche agli stati limite ultimi di pali soggetti a carichi trasversali Coefficienti parziali g R per le verifiche agli stati limite ultimi di muri di sostegno Tab. 6.6.I - Coefficienti parziali per la resistenza degli ancoraggi Tab. 6.6.II Tab. 6.6.III Tab. 6.8.I Tab. 7.2.I - Fattori di correlazione per derivare la resistenza caratteristica da prove di progetto, in funzione del numero degli ancoraggi di prova Fattori di correlazione per derivare la resistenza caratteristica dalle prove geotecniche, in funzione del numero n di profili di indagine Coefficienti parziali per le verifiche di sicurezza di opere di materiali sciolti e di fronti di scavo Fattori di sovraresistenza g Rd (fra parentesi quadre è indicato il numero dell equazione corrispondente) Tab. C7.2.I - Valori di q a per elementi non strutturali Tab. C7.2.II - Parametri a, b, a p in accordo con il periodo di vibrazione della costruzione T Tab. 7.3.I - Limiti su q e modalità di modellazione dell azione sismica Tab. 7.3.II Tab. 7.3.III Tab. C7.3.I Tab. 7.5.I - Valori massimi del valore di base q 0 del fattore di comportamento allo SLV per diverse tecniche costruttive ed in funzione della tipologia strutturale e della classe di duttilità CD Stati limite di elementi strutturali primari, elementi non strutturali e impianti Stati Limite di elementi strutturali primari, elementi non strutturali e impianti: descrizione delle prestazioni e corrispondenti verifiche Classe della sezione trasversale di elementi dissipativi in funzione della classe di duttilità e di q Tab. 7.6.I - Valori limite della snellezza per i profilati metallici Tab. 7.6.II Tab. 7.6.III Tab. 7.6.IV - Valori limite del rapporto x/d per le travi composte, al variare del fattore q Definizione della larghezza efficace parziale per il calcolo della rigidezza flessionale Definizione della larghezza efficace parziale per il calcolo del momento plastico Tab. 7.8.I - Requisiti geometrici delle pareti resistenti al sisma

42 Tab. 7.8.II - Area pareti resistenti in ciascuna direzione ortogonale per costruzioni semplici Tab I - Coefficienti di riduzione dell accelerazione massima attesa al sito Tab II Tab III Tab. C8.5.I Tab. C8.5.II Tab. C8.5.III Tab. C8.5.IV - Coefficienti parziali g R per le verifiche degli stati limite (SLV) delle fondazioni superficiali con azioni sismiche Coefficienti parziali g R per le verifiche degli stati limite (SLV) dei muri di sostegno Valori di riferimento dei parametri meccanici della muratura, da usarsi nei criteri di resistenza di seguito specificati (comportamento a tempi brevi), e peso specifico medio per diverse tipologie di muratura. I valori si riferiscono a: f = resistenza media a compressione, t 0 = resistenza media a taglio in assenza di tensioni normali (con riferimento alla formula riportata, a proposito dei modelli di capacità, nel C ), f v0 = resistenza media a taglio in assenza di tensioni normali (con riferimento alla formula riportata, a proposito dei modelli di capacità, nel C ), E = valore medio del modulo di elasticità normale, G = valore medio del modulo di elasticità tangenziale, w = peso specifico medio Coefficienti correttivi massimi da applicarsi in presenza di: malta di caratteristiche buone; ricorsi o listature; sistematiche connessioni trasversali; consolidamento con iniezioni di malta; consolidamento con intonaco armato; ristilatura armata con connessione dei paramenti Valori del coefficiente k suggeriti per l aggiornamento del valore medio dei parametri meccanici, secondo l equazione [C ], con riferimento ai più diffusi metodi di indagine diretta sulle proprietà meccaniche della muratura Livelli di conoscenza in funzione dell informazione disponibile e conseguenti metodi di analisi ammessi e valori dei fattori di confidenza, per edifici in calcestruzzo armato o in acciaio Tab. C8.5.V - Definizione orientativa dei livelli di rilievo e prova per edifici di c.a. 648 Tab. C8.5.VI - Definizione orientativa dei livelli di rilievo e prova per edifici di acciaio 649 Tab. C I - Raccomandazioni per la valutazione e l adeguamento di componenti non strutturali esistenti e per l ancoraggio di componenti non strutturali di nuova installazione al variare della zona sismica Tab. C II - Possibili alternative per la limitazione del rischio di fuoriuscite di gas sotto azioni sismiche Tab I Tab. C I. - Fattore di disturbo in funzione della resistenza a compressione delle carote (H/D = 1; d = 100 mm) Tab II Tab III Tab IV - Controlli di accettazione per aggregati per calcestruzzo strutturale Tab Va - Valori di e c Tab Vb - Valori di k h Tab VI - Valori di f (, t 0 ). Atmosfera con umidità relativa di circa il 75% Tab VII - Valori di f (, t 0 ). Atmosfera con umidità relativa di circa il 55% Tab Ia Tab Ib

43 Tab Ic Tab II - Massimo contenuto di elementi chimici in % Tab III Tab IV Tab V - f y f t - Coefficiente k in funzione del numero n di campioni (per una probabilità di insuccesso attesa del 5% [p = 0,95] con una probabilità del 90%) A gt, f t /f y. f y /f ynom. - Coefficiente k in funzione del numero n di campioni (per una probabilità di insuccesso attesa del 10% [p = 0,90] con una probabilità del 90%) Tab VI a) -.Valori di accettazione nei centri di trasformazione - barre e rotoli dopo la raddrizzatura Tab VI b) Tab VII a) - Valori di accettazione in cantiere - barre Tab VII b) - Valori di accettazione in cantiere - reti e tralicci Tab VIII Tab IX Tab X Tab XI - Dimensioni e tolleranze per le impronte dei fili, delle trecce e dei trefoli improntati (mm) Valori inferiori della tensione di prova, s 2 (MPa), nella prova di verifica della resistenza a fatica Tab XII Tab XIII.a Tab XIII.b Tab XIV Tab. C I Tab I - Profilo resistente per materiali e prodotti a base di legno Tab I Tab II Tab III Tab IV Tab I Tab II - Classi di malte a prestazione garantita Tab III Tab IV Tab V - Corrispondenza tra classi di resistenza e composizione in volume delle malte Tab VI - Valori di f k per murature in elementi artificiali pieni e semipieni (valori in N/mm 2 ) Tab VII - Valori di f k per murature in elementi naturali di pietra squadrata (valori in N/mm 2 ) Tab VIII - Resistenza caratteristica a taglio in assenza di tensioni normali f vk0 (valori in N/mm 2 )

44 INDICE DELLE FIGURE Fig. C2.1 - Evoluzione dell affidabilità strutturale e del periodo di vita nominale in funzione delle strategie d intervento Fig. C3.2.1 a - Variabilità di a g con T R : andamento medio sul territorio nazionale ed intervallo di confidenza al 95% Fig. C3.2.1 b - Variabilità di F o con T R : andamento medio sul territorio nazionale ed intervallo di confidenza al 95% Fig. C3.2.1 c - Variabilità di T * C con T R : andamento medio sul territorio nazionale ed intervallo di confidenza al 95% Fig. C Variazione di R con C U e P VR Fig. C Andamento del coefficiente S S per le componenti orizzontali dell azione sismica Fig. C Andamento del coefficiente C C Fig Mappa delle zone in cui è suddiviso il territorio italiano Fig. C Valori del coefficiente a R in funzione del periodo di ritorno T R, (asse in scala logaritmica) Fig Definizione delle categorie di esposizione Fig Fig. C3.3.2 Fig. C Andamento del coefficiente di esposizione c e in funzione dell altezza sul suolo (per c t = 1) a) Parametri caratteristici di edifici a pianta rettangolare, b) Edifici a pianta rettangolare: c pe per facce sopravento, sottovento e laterali a) Schema planimetrico di riferimento, b) Suddivisione delle pareti verticali di edificio a pianta rettangolare in zone di uguale pressione (prospetti laterali) Fig. C Quote di riferimento negli edifici bassi ed alti Fig. C Schema di riferimento per coperture piane Fig. C a) Suddivisione delle coperture piane in zone di uguale pressione, b) Altezza di riferimento per coperture piane con parapetti o raccordi (curvi e piani) Fig. C Schema di riferimento per coperture a semplice falda Fig. C3.3.8 Fig. C3.3.9 Fig. C Coperture a semplice falda: valori del coefficiente c pe : vento perpendicolare alla direzione del colmo Coefficienti di pressione per coperture a semplice falda: vento parallelo alla direzione del colmo Suddivisione delle coperture a semplice falda in zone di uguale pressione Fig. C Schema di riferimento per coperture a falda doppia Fig. C Fig. C Fig. C Coefficienti di pressione per coperture a doppia falda: falda sottovento con vento in direzione perpendicolare al colmo Coefficienti di pressione per coperture a doppia falda: vento in direzione parallela al colmo Suddivisione delle coperture a falda doppia in zone di uguale pressione Fig. C Schema delle coperture a padiglione Fig. C Coefficienti di pressione per coperture a padiglione: falde laterali

45 Fig. C Suddivisione delle coperture a padiglione in zone di uguale pressione Fig. C Suddivisione delle coperture a falda multipla Fig. C a) e b) Schema di riferimento per coperture a volta cilindrica, c) coefficienti di pressione per coperture a volta cilindrica Fig. C Differenze nel flusso dell aria per tettoie con f = 0 e f = Fig. C Coefficienti di pressione complessiva per tettoie a semplice falda Fig. C Tettoie a semplice falda: posizione del punto di applicazione della forza risultante in funzione della direzione di provenienza del vento e della direzione della forza Fig. C Coefficienti di pressione complessiva per tettoie a falda doppia Fig. C a) Tettoie a doppia falda: posizione del punto di applicazione delle forze risultanti in funzione della direzione della forza schema per a > 0, b) Tettoie a doppia falda: posizione del punto di applicazione delle forze risultanti in funzione della direzione della forza schema per a < Fig. C Tettoie a falda multipla: individuazione dei vari elementi Fig. C Coefficiente di pressione esterna c peo Fig. C Schema di riferimento per cupole sferiche Fig. C Travi parallele Fig Zone di carico della neve Fig. C Adattamento del carico della neve al suolo al variare del periodo di ritorno (coefficiente di variazione n = 0.6) Fig. C Coefficienti di forma per il carico neve Fig Condizioni di carico per coperture ad una falda Fig Condizioni di carico per coperture a due falde Fig. C Coefficiente di forma per il carico neve - Coperture a più falde Fig. C Coefficiente di forma per il carico neve - Coperture cilindriche Fig. C3.4.5 Fig. C Coefficiente di forma per il carico neve - Coperture adiacenti a costruzioni più alte Coefficienti di forma per il carico neve in corrispondenza di sporgenze ed ostruzioni Fig. C Neve aggettante dal bordo di una copertura Fig Zone della temperatura dell aria esterna Fig Andamento della temperatura all interno di un elemento strutturale Fig. C Ridistribuzione dei momenti per travi continue Fig. C4.1.2 Fig. C4.1.3 Fig. C4.1.4 Fig. C Diagramma delle sollecitazioni e schema dei momenti trasmessi al nodo con momenti d estremità discordi Diagramma delle sollecitazioni e schema dei momenti trasmessi al nodo con momenti d estremità concordi Momenti d estremità di verso opposto: ridistribuzione del momento nelle travi Momenti d estremità di verso concorde: ridistribuzione dei momenti nelle travi

46 Fig. C Diagrammi dei momenti a seguito della ridistribuzione dei momenti nelle travi Fig Modelli s-e per il calcestruzzo Fig Modelli s-e per il calcestruzzo confinato Fig. C4.1.7 Fig. C4.1.8 Fig. C Pressione laterale di confinamento: (a) sezioni circolari, (b) sezioni rettangolari Rapporto tra il volume di calcestruzzo effettivamente confinato e il volume di calcestruzzo racchiuso dalle staffe Legame tensione-deformazione del calcestruzzo confinato con ramo softening Fig Modelli s-e per l acciaio Fig. C Area tesa efficace. Casi tipici Fig. C Ampiezza delle fessure, w, in funzione della posizione rispetto alle barre di armatura Fig Sezione pressoinflessa Fig. C Relazione momento-curvatura. Fattore di duttilità di curvatura Fig. C Modelli s - e per il calcestruzzo di aggregati leggeri Fig. C Configurazione deformata di strutture a telaio sotto azioni orizzontali e verticali Fig. C Imperfezioni globali equivalenti Fig. C Effetti delle imperfezioni sugli orizzontamenti Fig. C Sistemi di forze equivalenti alle imperfezioni Fig. C Forze equivalenti in sistemi di controvento Fig. C Forze equivalenti nelle giunzioni di elementi o piattabande compresse Fig. C Aste composte costituite da due correnti uguali Fig. C Lunghezza di libera inflessione dei correnti di aste tralicciate Fig. C Schema di calcolo semplificato per un asta calastrellata Fig. C Tipologie di aste composte costituite da elementi ravvicinati Fig. C Trave soggetta a momenti d estremità Fig. C Irrigidimenti longitudinali dei pannelli d anima Fig. C Luci equivalenti L e e coefficienti riduttivi b per travi continue Fig. C Distribuzione delle tensioni normali dovute al trascinamento da taglio Fig. C Lastra irrigidita uniformemente compressa Fig. C Lastra irrigidita pressoinflessa Fig. C Lastra irrigidita con due irrigiditori nella parte compressa Fig. C Schema di calcolo per gli irrigiditori trasversali Fig. C Metodo del serbatoio Fig. C Metodo del flusso di pioggia Fig. C Curve S-N per dettagli/elementi soggetti a tensioni normali Fig. C Classificazione alternativa Ds C per dettagli classificati come Ds* C Fig. C Curve S-N per dettagli/elementi soggetti a tensioni tangenziali Fig. C Curva S-N per connettori a piolo

47 Fig Definizione degli spostamenti verticali per le verifiche in esercizio Fig Definizione degli spostamenti orizzontali per le verifiche in esercizio 281 Fig Disposizione dei fori per la realizzazione di unioni bullonate o chiodate 285 Fig Definizione dell area di gola per le saldature a cordone d angolo Fig Fig. C Incurvamento delle piattabande Fig. C Determinazione del punto X per la valutazione della larghezza di elementi piani Fig. C Esempi di determinazione della larghezza b p Fig. C Modelli statici per diverse tipologie di elementi piani Fig. C Elementi piani delimitati da un anima e da un irrigidimento di bordo Fig. C Elementi piani delimitati da due anime con irrigidimenti intermedi Fig. C Schematizzazione degli irrigidimenti Fig. C Schemi di calcolo per la determinazione della costante elastica Fig. C Anime di profili sottili Fig. C Parametri significativi per i collegamenti Fig. C Saldature a bottone Fig. C Saldature oblunghe a bottone Fig Definizione della larghezza efficace b eff e delle aliquote b ei Fig Larghezza efficace, b eff, e luci equivalenti, L e, per le travi continue. 312 Fig Tipologie di sezione composte per travi Fig. C4.3.1 Fig. C4.3.2 Fig. C Distribuzione delle tensioni plastiche allo SLU per il calcolo del momento resistente positivo Distribuzione delle tensioni plastiche allo SLU per il calcolo del momento resistente negativo Relazione tra il momento resistente della trave e il grado di connessione per connettori a taglio duttili Fig. C Trave d acciaio con soletta collaborante Fig. C Legame tra resistenza della trave e resistenza della connessione Fig (a) - Disposizione della lamiera grecata rispetto al profilo in acciaio Fig (b) - Disposizione della lamiera grecata rispetto al profilo in acciaio Fig Tipiche superfici di collasso a taglio nelle piattabande di calcestruzzo 322 Fig. C Distribuzione della sollecitazione di taglio longitudinale nella piattabanda di calcestruzzo Fig. C Telaio ad U invertita: A-B-C-D Fig Tipi di sezioni per colonne composte, trattate nel presente paragrafo 325 Fig Fig Sezione tipo di colonna composta circolare riempita di calcestruzzo in cui è possibile considerare il confinamento del calcestruzzo Metodo semplificato per la valutazione del dominio di interazione N-M per le colonne composte Fig Disposizione dei pioli per la connessione meccanica acciaio-calcestruzzo 332 Fig Perimetro efficace delle barre di armatura Fig Tipiche forme di connessione per ingranamento delle solette composte

48 Fig Diffusione del carico concentrato Fig. C Distribuzione plastica delle tensioni: (a) asse neutro nel calcestruzzo sopra la lamiera; (b) asse neutro che taglia la lamiera grecata Fig. C Diagramma di interazione parziale calcestruzzo lamiera Fig. C Deformazione per un elemento inflesso Fig Assi dell elemento Fig Esempio di numerazione delle corsie Fig Schemi di carico 1-5 (dimensioni in m) Fig. C Carichi da traffico su muri paraghiaia Fig a - Diffusione dei carichi concentrati nelle solette Fig b - Diffusione dei carichi concentrati negli impalcati a piastra ortotropa. 380 Fig Modello di carico di fatica Fig Modello di carico di fatica Fig. C Veicolo di servizio per ponti di 3 a categoria Fig Modello di carico LM Fig Modelli di carico SW Fig Distribuzione longitudinale dei carichi assiali Fig Distribuzione longitudinale dei carichi attraverso il ballast Fig Fig Fig Fig. C5.2.1 Fig. C5.2.2 Fig. C5.2.3 Fig Fig Fig Distribuzione trasversale in rettifilo delle azioni per mezzo delle traverse e del ballast. In figura, Q h rappresenta la forza centrifuga definita al successivo Distribuzione trasversale in curva delle azioni per mezzo delle traverse e del ballast. In figura, Q h rappresenta la forza centrifuga definita al successivo Limiti delle frequenze proprie n o in Hz in funzione della luce della campata Legame tra resistenza allo scorrimento e scorrimento longitudinale per metro di singolo binario (posa su ballast) Legame tra resistenza allo scorrimento e scorrimento longitudinale per metro di singolo binario (posa diretta con attacco tradizionale indiretto di tipo K) Legame tra resistenza allo scorrimento e scorrimento longitudinale per metro di singolo binario (posa diretta con attacco elastico) Valori caratteristici delle azioni q 1k per superfici verticali parallele al binario Valori caratteristici delle azioni q 2k per superfici orizzontali al di sopra del binario Valori caratteristici delle azioni q 3k per superfici orizzontali adiacenti il binario Fig Definizione della distanza max a g e min a g dall asse del binario Fig Caso Fig Caso Fig Sghembo ammissibile Fig. C Condizioni di regolarità in pianta Fig. C Condizioni di regolarità in elevazione

49 Fig. C Spettri di risposta di piano per gli elementi non strutturali Fig. C7.2.4 Fig. C Accelerazione massima, normalizzata rispetto ad as, per i seguenti valori di T 1 : (a) T 1 = 0,3 s, (b) T 1 = 0,6 s, (c) T 1 = 0,9 s, (d) T 1 = 1,2 s Dipendenza di a f dal carico assiale N e dal fattore di comportamento q Fig. C Sistema e diagramma bilineare equivalente Fig. C7.3.2a - Spostamento di riferimento per T* T C Fig. C7.3.2b - Spostamento di riferimento per T* < T C Fig. C Bilinearizzazione equivalente Fig. C Individuazione del punto di prestazione Fig. C Diagramma di flusso per la procedura iterativa di ricerca del punto di prestazione Fig Larghezza collaborante delle travi Fig. C Equilibrio dei momenti per il calcolo delle sollecitazioni di taglio di progetto V Ed nelle travi Fig Progettazione in capacità dei pilastri Fig. C Equilibrio dei momenti per il calcolo delle sollecitazioni di taglio di progetto V Ed nei pilastri Fig. C Dimensione efficace dei nodi trave-pilastro Fig Fig Fig Fig Sezioni resistenti delle pareti semplici e composte (la freccia indica la direzione del sisma) Traslazione del diagramma dei momenti flettenti per strutture a pareti e strutture miste Diagramma di inviluppo delle forze di taglio nelle pareti di strutture miste Elementi di bordo di una parete, diagramma delle corrispondenti curvature, schema esemplificativo delle armature di confinamento Fig. C Strutture a telaio con collegamenti monolitici Fig. C7.4.5 Fig. C Strutture con pilastri incastrati alla base ed orizzontamenti ad essi cernierati Strutture monopiano con pilastri secondari collegati con appoggi mobili Fig Tipologie strutturali Fig. C Configurazioni dissipative di strutture intelaiate: disposizione delle cerniere plastiche, secondo le tipologie esposte nella Tabella 7.3.II del delle NTC Fig. C Dettagli costruttivi di pannelli nodali irrigiditi Fig. C Definizione dell area delle sezioni dei controventi tesi, A + ed A _, da utilizzare nella formula [C7.5.3] Fig. C Dettagli costruttivi degli elementi di connessione Fig. C Dettagli di armatura in corrispondenza dei nodi trave-colonna Fig. C7.6.2 Fig. C Meccanismi attivabili nella soletta: a) Soletta compressa (momento positivo); b) Soletta tesa (momento negativo) Vista in pianta dei meccanismi resistenti attivabili nella soletta compressa (momento positivo)

50 Fig. C Distribuzione a SLU, sotto azioni sismiche, delle massime resistenze agenti nella soletta del nodo Fig. C Meccanismo 3 - Connettori a taglio sulle travi secondarie Fig. C Definizione del braccio di coppia interna z e rappresentazione del puntone di calcestruzzo attivo nell assorbire le sollecitazioni di taglio Fig Rapporti dimensionali Fig Definizione degli elementi in una struttura intelaiata Fig Ponte obliquo Fig. C Progettazione in capacità delle pile (schema a mensola e a doppio incastro) Fig. C Strategie di riduzione della domanda mediante isolamento sismico. 589 Fig. C Strategie di riduzione della domanda mediante dissipazione di energia Fig. C Rigidezza risultante del telaio rinforzato con sistema dissipativo Fig Fusi granulometrici di terreni suscettibili di liquefazione Fig Diagramma per la valutazione del coefficiente di deformabilità a Fig Diagramma per la valutazione del coefficiente di spostamento b Fig Diagrammi forza - spostamento per dispositivi non lineari Fig Dispositivi a comportamento viscoso

51 RASSEGNA DI NORMATIVA TECNICA PER LE COSTRUZIONI A cura di Alfonso Mancini AVVERTENZA PER LO SCARICAMENTO DEI FILE Le norme riportate con carattere evidenziato in grigio sono disponibili in testo completo nell Area download collegata al volume, accessibile all indirizzo: Per accedere, bisogna utilizzare il codice riportato sulla seconda pagina di copertina. Nel testo, accanto a ciascuna fonte è riportato, tra parentesi quadre, il corrispondente nome del file. QUADRO LEGISLATIVO E NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (NTC) VIGENTI Norme legislative sulle costruzioni e sulle strutture La normativa tecnica per l edilizia e le costruzioni è contemplata dall art. 52 del D.P.R. 06/06/2001, n. 380 (Testo unico dell edilizia), e successivi. L art. 52 del D.P.R. 380/2001 (che ha ripreso il vecchio art. 1 della L. 02/02/1974, n. 64) dispone in sintesi che tutte le costruzioni pubbliche o private devono essere realizzate in osservanza delle normative tecniche emanate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici (ai sensi degli artt. 60 e 83 del D.P.R. 380/2001, che a loro volta hanno ripreso l art. 21 della L. 05/11/1971, n e l art. 3 della L. 02/02/1974, n. 64) di concerto con il Ministero dell interno per quanto concerne gli aspetti riguardanti le costruzioni in zone sismiche. L art. 5 del D.L. 28/05/2004, n. 136 (convertito in legge dalla L. 27/07/2004, n. 186) dispone che - con le procedure di cui al menzionato art. 52 del D.P.R. 380/ il Consiglio superiore dei lavori pubblici, di concerto con il Dipartimento della protezione civile, provveda: 1) alla redazione di norme tecniche, anche per la verifica sismica ed idraulica, relative alle costruzioni; 2) alla redazione di norme tecniche per la progettazione, la costruzione e l adeguamento, anche sismico ed idraulico, delle dighe di ritenuta, dei ponti e delle opere di fondazione e sostegno dei terreni. Ai fini dell emanazione delle norme tecniche per la progettazione, la costruzione e l adeguamento, anche sismico ed idraulico, delle dighe di ritenuta, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti acquisisce il parere tecnico del Registro italiano dighe, da inviare entro 30 giorni dalla richiesta. Infine, gli artt. 54 e 93 del D. Leg.vo 31/03/1998, n. 112, relativi alla ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, prevedono che la funzione di predisporre la normativa tecnica nazionale per le costruzioni in cemento armato e in acciaio e per le costruzioni in zone sismiche, nonché le funzioni relative alla definizione di criteri generali per l individuazione delle zone sismiche, siano mantenute allo Stato, ed esercitate d intesa con la Conferenza unificata (si veda per approfondimenti in proposito sul Bollettino di Legislazione Tecnica online, la risorsa AR1447). Norme tecniche per le costruzioni (NTC) vigenti D. Min. Infrastrutture e Trasp. 17/01/2018 (NTC 2018) Parte delle norme di cui al punto 2) del paragrafo precedente sono contenute nel D. Min. infrastrutture e trasporti 26/06/2014, recante Norme tecniche per la progettazione e la costruzione 51

52 degli sbarramenti di ritenuta (dighe e traverse), c.d. NTD, pubblicato sulla G.U. 08/07/2014, n. 156 (per una completa disamina dell argomento si rinvia sul Bollettino di Legislazione Tecnica online, alla risorsa AR1017). Le norme di cui al precedente punto 1) e la rimanente parte di quelle di cui al punto 2) sono invece contenute nel D. Min. Infrastrutture e Trasp. 17/01/2018 (c.d. NTC 2018 ), pubblicato sulla G.U. 20/02/2018, n. 42, Suppl. Ord. n. 8, ed in vigore dal 22/03/2018. Il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 17/01/2018 ha sostituito, con le modalità che saranno di seguito meglio precisate, il precedente D. Min. Infrastrutture 14/01/2008. Si rinvia al paragrafo dedicato per tutte le norme tecniche precedenti, dagli inizi del Circ. Min. Infrastrutture e Trasp. 21/01/2019, n. 7 (Circolare applicativa NTC 2018) Con la Circ. Min. Infrastrutture e Trasp. 21/01/2019, n. 7, sono state emanate, a circa un anno di distanza dalle NTC 2018, le istruzioni applicative aventi lo scopo di fornire agli operatori del settore, ed in particolare ai progettisti, opportuni chiarimenti, indicazioni ed elementi informativi per una più agevole ed univoca applicazione delle norme. Il documento del 2019 sostituisce la precedente Circ. Min. Infrastrutture e Trasp. 02/02/2009, n. 617 (a sua volta applicativa del D. Min. Infrastrutture 14/01/2008). Il testo della Circolare è articolato conformemente alle norme tecniche, di cui mantiene la medesima strutturazione in capitoli e paragrafi, al fine di una più agevole consultazione. Oggetto e campo di applicazione delle NTC 2018 In base al quadro normativo in precedenza delineato, il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 17/01/2018 in commento si applica a tutte le costruzioni, sia pubbliche che private, definendo in particolare: - i criteri generali di sicurezza; - le azioni che devono essere utilizzate nel progetto, ivi comprese le azioni sismiche; - le caratteristiche dei materiali e dei prodotti per uso strutturale; - più in generale, gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere. Vigenza delle NTC 2018 e periodo transitorio Il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 17/01/2018 è entrato in vigore dal 22/03/2018 (30 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale). Per l applicazione a progetti e opere in corso si vedano le seguenti indicazioni. Per le opere pubbliche: - per le opere in corso di esecuzione al 21/03/2018, è possibile continuare ad applicare la normativa precedente; - per i lavori già affidati al 21/03/2018, è possibile continuare ad applicare la normativa precedente, a patto che la consegna dei lavori avvenga entro il 22/03/2023 (5 anni dalla data di entrata in vigore); - per i progetti definitivi o esecutivi già affidati al 21/03/2018, è possibile continuare ad applicare la normativa precedente, a patto che i progetti siano redatti in base al D. Min. Infrastrutture 14/01/2008 ed a patto che la consegna dei lavori avvenga entro il 22/03/2023 (5 anni dalla data di entrata in vigore); - in tutte le altre fattispecie occorre fare riferimento alle nuove norme. La norma non chiarisce tuttavia a quale stadio della procedura ci si riferisca con la locuzione già affidati. In assenza di indicazioni in tal senso è da ritenere che ci si debba riferire alla stipula del contratto, passaggio procedurale che sostanzialmente chiude la procedura di affidamento. A tal proposito peraltro l art. 3 del D. Leg.vo 50/2016, il vigente Codice appalti, definisce alla lettera rrr) procedure di affidamento e affidamento : l affidamento di lavori, servizi o forniture o incarichi di progettazione mediante appalto; l affidamento di lavori o servizi mediante concessione; l affidamento di concorsi di progettazione e di concorsi di idee, facendo pertanto riferimento all intera procedura. 52

53 Per le opere private: - se già depositato il progetto esecutivo presso le competenti strutture entro il 21/03/2018, è possibile continuare ad applicare la normativa con la quale sono state progettate; - per i progetti esecutivi depositati a far data dal 22/03/2018 occorre fare riferimento alle nuove norme. Appendici nazionali agli Eurocodici strutturali Ad ulteriore completamento del quadro normativo ci sono le Appendici nazionali agli Eurocodici, le quali fissano i parametri specificati a livello nazionale degli Eurocodici strutturali, che possono dunque essere utilizzati a livello nazionale, secondo quanto stabilito dalla Raccomandazione UE 11/12/2003. Si segnala infatti in proposito che: - analogamente al precedente D. Min. Infrastrutture 14/01/2008, nelle nuove NTC di cui al D. Min. Infrastrutture e Trasp. 17/01/2018 si legge al capitolo 1 Oggetto, terzo capoverso, circa le indicazioni applicative per l ottenimento delle prescritte prestazioni, che per quanto non espressamente specificato dalle stesse NTC 2018 ci si può riferire a normative di comprovata validità e ad altri documenti tecnici elencati nel capitolo 12 e che, in particolare, quelle fornite dagli Eurocodici con le precisazioni contenute nelle relative Appendici nazionali costituiscono indicazioni di comprovata validità e forniscono il sistematico supporto applicativo delle medesime norme; - nel capitolo 12 Riferimenti Tecnici delle NTC 2018, al primo capoverso, si legge che per quanto non diversamente specificato nelle stesse NTC 2018 si intendono coerenti con i principi alla base delle stesse, le indicazioni riportate negli Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni contenute nelle Appendici nazionali. I parametri tecnici per l applicazione degli Eurocodici - con riferimento al precedente quadro normativo e pertanto al D. Min. Infrastrutture 14/01/ sono contenuti nel D. Min. Infrastrutture e Trasp. 31/07/2012. Si vedano i paragrafi successivi, anche per ulteriori dettagli sugli Eurocodici strutturali nonché sugli altri riferimenti tecnici utilizzabili in base al capitolo 12 del D. Min. Infrastrutture e Trasp. 17/01/2018. Si veda più avanti il paragrafo dedicato agli Eurocodici strutturali per l elenco completo delle Appendici nazionali di cui al D. Min. Infrastrutture e Trasp. 31/07/2012. ULTERIORI RIFERIMENTI TECNICI DI COMPROVATA VALIDITÀ Generalità Come accennato, in base al richiamo effettuato dal capitolo 1 del D. Min. Infrastrutture e Trasp. 17/01/2018, terzo capoverso, nel capitolo 12 del medesimo D. Min. Infrastrutture e Trasp. 17/01/2018 si dispone che, per quanto non diversamente specificato, si intendono coerenti con i principi alla base della stessa norma, le indicazioni riportate nei seguenti documenti: - Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle Appendici nazionali (si veda il paragrafo dedicato); - norme UNI EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea (per l elenco aggiornato si veda sul Bollettino di Legislazione Tecnica online, la risorsa NW4049); - norme per prove su materiali e prodotti pubblicate dall UNI (per l elenco aggiornato si veda sul Bollettino di Legislazione Tecnica online, la risorsa AR639). Inoltre, a integrazione delle NTC 2018 e per quanto con esse non in contrasto, possono essere utilizzati i documenti di seguito indicati che costituiscono riferimenti di comprovata validità: 1) istruzioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici; 2) linee guida del Servizio tecnico centrale del Consiglio superiore dei lavori pubblici; 53

54 3) linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale e successive modificazioni, emanate dal Ministero per i beni e le attività culturali, previo parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici sul documento stesso; 4) istruzioni e documenti tecnici del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR). Documenti e codici sopra elencati possono essere utilizzati in mancanza di specifiche indicazioni, a integrazione delle norme nazionali e per quanto con esse non in contrasto. Per quanto non trattato nelle NTC 2018 o nei documenti di comprovata validità sopra elencati, possono essere utilizzati anche altri codici internazionali. Resta in tutti i casi responsabilità del progettista garantire espressamente livelli di sicurezza coerenti con quelli delle NTC Documenti Consiglio superiore dei lavori pubblici e CNR Riguardo ai documenti emanati dal Consiglio superiore dei lavori pubblici e dal CNR si richiamano quelli attualmente disponibili e validi. Istruzioni e linee guida del Consiglio superiore dei lavori pubblici - Istruzioni CSLP 08/01/2019, n. 1 [DCSLP8GE20191.PDF] Linea Guida per la identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione di compositi fibrorinforzati a matrice inorganica (FRCM) da utilizzarsi per il consolidamento strutturale di costruzioni esistenti. - Istruzioni CSLP 26/09/2017 [DCSLP26S PDF] Approvazione di aggiornamenti delle Linee Guida per la messa in opera e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito. - Istruzioni CSLP 20/04/2017 [NCSLP20A PDF] Qualificazione di gabbioni e reti metalliche ad uso strutturale. - Istruzioni CSLP 09/07/2015 [DCSLP9L PDF] Linee guida per l identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione di composti fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP) da utilizzarsi per il consolidamento di costruzioni esistenti. - Istruzioni CSLP 02/07/2013 [LGCSLP2L2013.PDF] Linee Guida per la certificazione di idoneità tecnica all impiego e l utilizzo di prodotti in rete metallica a doppia torsione. - Istruzioni CSLP 22/06/2012 [LGCSLP22G2012.PDF] Valutazione della vulnerabilità e interventi per le costruzioni ad uso produttivo in zona sismica. - Istruzioni CSLP 13/03/2012 [LGCSLP13M2012.PDF] Linee Guida per la certificazione dell idoneità tecnica all impiego di materiali e prodotti innovativi in legno per uso strutturale. - Istruzioni CSLP 22/12/2011 [LGCSLP22D2011.PDF] Linea guida per la certificazione di idoneità tecnica dei tiranti di ancoraggio per uso geotecnico di tipo attivo. - Istruzioni CSLP 17/06/2011 [LGCSLP17G2011.PDF] Linea Guida per la certificazione dell idoneità tecnica dei sistemi di precompressione a cavi post-tesi. 54

55 - Istruzioni CSLP 07/06/2011 [LGCSLP7G2011.PDF] Linee guida per l utilizzo di travi tralicciate in acciaio conglobate nel getto di calcestruzzo collaborante e procedure per il rilascio dell autorizzazione all impiego. - Istruzioni CSLP 10/02/2011 [LGCSLP10F2011.PDF] Linee guida per sistemi costruttivi a pannelli portanti basati sull impiego di blocchi cassero e calcestruzzo debolmente armato gettato in opera. - Istruzioni CSLP 24/07/2009 [LGCSLP24L2009.PDF] Linee guida per la progettazione, l esecuzione ed il collaudo di interventi di rinforzo di strutture di c.a., c.a.p. e murarie mediante FRP. - Istruzioni CSLP 28/01/2009 [LGCSLP28GE2009.PDF] Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole. - Istruzioni CSLP 07/02/2003 [LGCSLP7F2003.PDF] Linee guida per la produzione, il trasporto e il controllo del calcestruzzo preconfezionato. - Istruzioni CSLP 01/07/2001 [LGCSLP1L2001.PDF] Linee guida sul calcestruzzo strutturale ad alta resistenza. - Istruzioni CSLP 01/12/1996 [LGCSLP1D1996.PDF] Linee guida sul calcestruzzo strutturale. Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale - Dir. P.C.M. 09/02/2011 [DTPCM9F2011.PDF] Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio Istruzioni e documenti tecnici del Consiglio nazionale delle ricerche - Norma CNR DT 215/2018 [CNRDT PDF] Istruzioni per la Progettazione, l Esecuzione ed il Controllo di Interventi di Consolidamento Statico mediante l utilizzo di Compositi Fibrorinforzati a matrice inorganica. - Norma CNR DT 214/2018 [CNRDT PDF] Istruzioni per la valutazione della robustezza delle costruzioni. (Il documento tecnico è stato sottoposto ad inchiesta pubblica fino al 31/01/2019, non risulterebbe ancora ufficialmente adottato) - Norma CNR DT 213/2015 [CNRDT PDF] Istruzioni per la valutazione della sicurezza strutturale di ponti stradali in muratura. - Norma CNR DT 212/2013 [CNRDT PDF] Istruzioni per la valutazione affidabilistica della sicurezza sismica di edifici esistenti. - Norma CNR DT 211/2014 [CNRDT PDF] Istruzioni per la progettazione, l esecuzione ed il controllo delle pavimentazioni di calcestruzzo. - Norma CNR DT 210/2013 [CNRDT PDF] Istruzioni per la progettazione, l esecuzione ed il controllo di costruzioni con elementi strutturali di vetro. 55

56 - Norma CNR DT 209/2013 [CNRDT PDF] Studi preliminari finalizzati alla redazione di Istruzioni per l impiego di calcestruzzi ad alte prestazioni. - Norma CNR DT 208/2011 [CNRDT PDF] Istruzioni per la progettazione, l esecuzione ed il controllo di strutture di alluminio. - Norma CNR DT 207/2008 [CNRDT PDF] Istruzioni per la valutazione delle azioni e degli effetti del vento sulle costruzioni. - Norma CNR DT 206 R1/2018 [CNRDT206R12018.PDF] Istruzioni per la progettazione, l esecuzione ed il controllo delle strutture di legno. (Per la precedente versione del 2007 si veda [CNRDT PDF]) - Norma CNR DT 205/2007 [CNRDT PDF] Istruzioni per la progettazione, l esecuzione ed il controllo di strutture realizzate con profili sottili pultrusi di materiale composito fibrorinforzato (FRP). - Norma CNR DT 204/2006 [CNRDT PDF] Istruzioni per la progettazione, l esecuzione ed il controllo di strutture di calcestruzzo fibrorinforzato. - Norma CNR DT 203/2006 [CNRDT PDF] Istruzioni per la progettazione, l esecuzione ed il controllo di strutture di calcestruzzo armato con barre di materiale composito fibrorinforzato. - Norma CNR DT 202/2005 [CNRDT PDF] Studi preliminari finalizzati alla redazione di istruzioni per interventi di consolidamento statico di strutture metalliche mediante l utilizzo di compositi fibrorinforzati. - Norma CNR DT 201/2005 [CNRDT PDF] Studi preliminari finalizzati alla redazione di istruzioni per interventi di consolidamento statico di strutture lignee mediante l utilizzo di compositi fibrorinforzati. - Norma CNR DT 200 R1/2013 [CNRDT200R12013.PDF] Istruzioni per la progettazione, l esecuzione ed il controllo di interventi di consolidamento statico mediante l utilizzo di compositi fibrorinforzati. Materiali, strutture di c.a. e di c.a.p., strutture murarie. (Per la precedente versione del 2004 si veda [CNRDT PDF]) EUROCODICI STRUTTURALI Che cosa sono gli Eurocodici strutturali Gli Eurocodici sono un insieme di norme armonizzate europee che trattano tutte le tematiche afferenti il calcolo strutturale, affiancandosi alle norme nazionali vigenti per consentire al professionista l utilizzo di codici e criteri di calcolo comuni, adottabili anche all estero. Gli Eurocodici rappresentano anche il riferimento per la Dichiarazione di Prestazione (c.d. DoP, Declaration of Performance) dei prodotti prefabbricati da costruzione. Ogni Eurocodice riguarda un determinato argomento e si riferisce a una particolare tipologia di opere, ed è organizzato in maniera tale da fornire non solo norme da rispettare ma anche indicazioni e consigli, con istruzioni che vanno dalla fase di progettazione a quella di esecuzione e fino al collaudo. 56

57 Gli Eurocodici coprono così in modo esaustivo tutti i principali materiali da costruzione (calcestruzzo; acciaio; legno; muratura; alluminio), tutti i principali campi dell ingegneria strutturale (basi di calcolo strutturale; azioni; sicurezza in caso di incendio; geotecnica; resistenza sismica, ecc.) nonché la gran parte delle possibili tipologie strutturali (edifici; ponti; torri, pali e ciminiere; silos; serbatoi; condotte; ecc.). Gli Eurocodici sono dunque norme armonizzate di livello europeo (sigla EN ), poi trasposte nelle corrispondenti italiane dall ente normatore nazionale (cioè l UNI, Ente italiano di unificazione), acquisendo quindi la sigla UNI EN. Elenco degli Eurocodici Si riporta di seguito l elenco completo degli Eurocodici, la cui numerazione riprende l ultima cifra del numero che indica la norma (ad esempio la norma UNI EN 1991 viene comunemente identificata come Eurocodice 1, o anche abbreviato EC 1, e così via), con le singole parti in cui ciascuno è suddiviso. Le norme in questione sono acquistabili (al dettaglio della singola parte) direttamente dall UNI, consultando il sito Per l elenco completo e aggiornato di tutte le norme UNI sulle strutture portanti, con un indice analitico estremamente dettagliato, si rinvia sul Bollettino di Legislazione Tecnica online, alla risorsa AR639, dove può essere verificato, per ciascuna norma, quale sia la versione corrente. Eurocodice 0 - Criteri generali di progettazione strutturale - UNI EN 1990 Eurocodice 1 - Azioni sulle strutture - UNI EN Parte 1-1: Azioni in generale - Pesi per unità di volume, pesi propri e sovraccarichi per gli edifici - UNI EN Parte 1-2: Azioni in generale - Azioni sulle strutture esposte al fuoco - UNI EN Parte 1-3: Azioni in generale - Carichi da neve - UNI EN Parte 1-4: Azioni in generale - Azioni del vento - UNI EN Parte 1-5: Azioni in generale - Azioni termiche - UNI EN Parte 1-6: Azioni in generale - Azioni durante la costruzione - UNI EN Parte 1-7: Azioni in generale - Azioni eccezionali - UNI EN Parte 2: Carichi da traffico sui ponti - UNI EN Parte 3: Azioni indotte da gru e da macchinari - UNI EN Parte 4: Azioni su silos e serbatoi Eurocodice 2 - Progettazione delle strutture di calcestruzzo - UNI EN Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici - UNI EN Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l incendio - UNI EN Parte 2: Ponti di calcestruzzo - Progettazione e dettagli costruttivi - UNI EN Parte 3: Serbatoi e strutture di contenimento liquidi Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture di acciaio - UNI EN Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici - UNI EN Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l incendio - UNI EN Parte 1-3: Regole generali - Regole supplementari per l impiego dei profilati e delle lamiere sottili piegati a freddo - UNI EN Parte 1-4: Regole generali - Regole supplementari per acciai inossidabili - UNI EN Parte 1-5: Elementi strutturali a lastra - UNI EN Parte 1-6: Resistenza e stabilità delle strutture a guscio - UNI EN Parte 1-7: Strutture a lastra ortotropa caricate al di fuori del piano - UNI EN Parte 1-8: Progettazione dei collegamenti 57

58 - UNI EN Parte 1-9: Fatica - UNI EN Parte 1-10: Resilienza del materiale e proprietà attraverso lo spessore - UNI EN Parte 1-11: Progettazione di strutture con elementi tesi - UNI EN Parte 1-12: Regole aggiuntive per l estensione della EN 1993 fino agli acciai di grado S UNI EN Parte 2: Ponti di acciaio - UNI EN Parte 3-1: Torri, pali e ciminiere - Torri e pali - UNI EN Parte 3-2: Torri, pali e ciminiere - Ciminiere - UNI EN Parte 4-1: Silos - UNI EN Parte 4-2: Serbatoi - UNI EN Parte 4-3: Condotte - UNI EN Parte 5: Pali e palancole - UNI EN Parte 6: Strutture per apparecchi di sollevamento Eurocodice 4 - Progettazione delle strutture composte acciaio-calcestruzzo - UNI EN Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici - UNI EN Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l incendio - UNI EN Parte 2: Regole generali e regole per i ponti Eurocodice 5 - Progettazione delle strutture di legno - UNI EN Parte 1-1: Regole generali - Regole comuni e regole per gli edifici - UNI EN Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l incendio - UNI EN Parte 2: Ponti Eurocodice 6 - Progettazione delle strutture di muratura - UNI EN Parte 1-1: Regole generali per strutture di muratura armata e non armata - UNI EN Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l incendio - UNI EN Parte 2: Considerazioni progettuali, selezione dei materiali ed esecuzione delle murature - UNI EN Parte 3: Metodi di calcolo semplificato per strutture di muratura non armata Eurocodice 7 - Progettazione geotecnica - UNI EN Parte 1: Regole generali - UNI EN Parte 2: Indagini e prove nel sottosuolo Eurocodice 8 - Progettazione delle strutture per la resistenza sismica - UNI EN Parte 1: Regole generali, azioni sismiche e regole per gli edifici - UNI EN Parte 2: Ponti - UNI EN Parte 3: Valutazione e adeguamento degli edifici - UNI EN Parte 4: Silos, serbatoi e condotte - UNI EN Parte 5: Fondazioni, strutture di contenimento ed aspetti geotecnici - UNI EN Parte 6: Torri, pali e camini Eurocodice 9 - Progettazione delle strutture di alluminio - UNI EN Parte 1-1: Regole strutturali generali - UNI EN Parte 1-2: Progettazione strutturale contro l incendio - UNI EN Parte 1-3: Strutture sottoposte a fatica - UNI EN Parte 1-4: Lamiere sottili piegate a freddo - UNI EN Parte 1-5: Strutture a guscio 58

59 Formato e impostazione degli Eurocodici Ciascuna singola parte di ciascun Eurocodice è realizzata dal punto di vista editoriale con la seguente impostazione: - pagina titolo della norma italiana UNI-EN; - indicazioni di massima e riferimenti; - pagina titolo della norma EN; - traduzione della norma europea EN; - appendici della norma EN; - Appendici nazionali (NAD, National Application Document ). Applicabilità degli Eurocodici e rapporti con le NTC nazionali, Appendici nazionali Le Appendici nazionali contengono le informazioni sui parametri da impiegarsi nella progettazione degli edifici e delle opere di ingegneria civile da realizzarsi nella singola nazione, cioè: - valori e/o classi per i quali nell Eurocodice sono fornite alternative; - valori da impiegare, per i quali nell Eurocodice è fornito solo un simbolo; - dati specifici della singola nazione (geografici, climatici, ecc.), per esempio la mappa della neve; - la procedura da impiegare quando nell Eurocodice ne sono proposte diverse in alternativa; - decisioni riguardanti l applicazione delle appendici informative; - riferimenti ad informazioni complementari non contraddittorie che aiutino l utente ad applicare l Eurocodice. In pratica gli Eurocodici, con le relative Appendici nazionali, forniscono il sistematico supporto applicativo delle norme tecniche per le costruzioni, qualora espressamente richiamati ovvero per aspetti tecnici non espressamente o completamente trattati nelle stesse, nel rispetto dei principi e dei livelli di sicurezza delle medesime NTC. Il recepimento delle Appendici nazionali tramite decreto da pubblicarsi in Gazzetta Ufficiale è indispensabile per la piena applicabilità degli Eurocodici in Italia. I parametri tecnici per l applicazione degli Eurocodici, con riferimento al precedente quadro normativo e pertanto al D. Min. Infrastrutture 14/01/2008, sono contenuti nel D. Min. Infrastrutture e Trasp. 31/07/2012, come da tabella seguente EUROCODICE UNI EN 1990 [NAD1.PDF] UNI EN [NAD2.PDF] UNI EN [NAD3.PDF] UNI EN [NAD4.PDF] UNI EN [NAD5.PDF] UNI EN [NAD6.PDF] UNI EN [NAD7.PDF] UNI EN [NAD8.PDF] TITOLO Criteri generali di progettazione strutturale Appendice A1: applicazione agli edifici Appendice A2: applicazione ai ponti Azioni sulle strutture Parte 1-1: Azioni in generale - Pesi per unità di volume, pesi propri e sovraccarichi per gli edifici Azioni sulle strutture Parte 1-2: Azioni in generale - Azioni sulle strutture esposte al fuoco Azioni sulle strutture Parte 1-3: Azioni in generale - Carichi da neve Azioni sulle strutture Parte 1-4: Azioni in generale - Azioni del vento Azioni sulle strutture Parte 1-5: Azioni in generale - Azioni termiche Azioni sulle strutture Parte 1-6: Azioni in generale - Azioni durante la costruzione Azioni sulle strutture Parte 1-7: Azioni in generale - Azioni eccezionali NUM. PARAMETRI NAZIONALII

60 UNI EN [NAD9.PDF] UNI EN [NAD10.PDF] UNI EN [NAD11.PDF] UNI EN [NAD12.PDF] UNI EN [NAD13.PDF] UNI EN [NAD14.PDF] UNI EN [NAD15.PDF] UNI EN [NAD16.PDF] UNI EN [NAD17.PDF] UNI EN [NAD18.PDF] UNI EN [NAD19.PDF] UNI EN [NAD20.PDF] UNI EN [NAD21.PDF] UNI EN [NAD22.PDF] UNI EN [NAD23.PDF] UNI EN [NAD24.PDF] UNI EN [NAD25.PDF] UNI EN [NAD26.PDF] UNI EN [NAD27.PDF] UNI EN [NAD28.PDF] UNI EN [NAD29.PDF] UNI EN [NAD30.PDF] UNI EN [NAD31.PDF] Azioni sulle strutture Parte 2: Carichi da traffico sui ponti Azioni sulle strutture Parte 3: Azioni indotte da gru e da macchinari Azioni sulle strutture Parte 4: Azioni su silos e serbatoi Progettazione delle strutture di calcestruzzo Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici Progettazione delle strutture di calcestruzzo Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l incendio Progettazione delle strutture di calcestruzzo Parte 2: Ponti di calcestruzzo - Progettazione e dettagli costruttivi Progettazione delle strutture di calcestruzzo Parte 3: Serbatoi e strutture di contenimento liquidi Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l incendio Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-3: Regole generali - Regole supplementari per l impiego dei profilati e delle lamiere sottili piegati a freddo Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-4: Regole generali - Regole supplementari per acciai inossidabili Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-5: Elementi strutturali a lastra Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-6: Resistenza e stabilità delle strutture a guscio Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-7: Strutture a lastra ortotropa caricate al di fuori del piano Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-8: Progettazione dei collegamenti Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-9: Fatica Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-10: Resilienza del materiale e proprietà attraverso lo spessore Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-11: Progettazione di strutture con elementi tesi Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-12: Regole aggiuntive per l estensione della EN 1993 fino agli acciai di grado S700 Progettazione delle strutture di acciaio Parte 2: Ponti di acciaio Progettazione delle strutture di acciaio Parte 3-1: Torri, pali e ciminiere - Torri e pali Progettazione delle strutture di acciaio Parte 3-2: Torri, pali e ciminiere - Ciminiere Progettazione delle strutture di acciaio Parte 4-1: Silos

61 UNI EN [NAD32.PDF] UNI EN [NAD33.PDF] UNI EN [NAD34.PDF] UNI EN [NAD35.PDF] UNI EN [NAD36.PDF] UNI EN [NAD37.PDF] UNI EN [NAD38.PDF] UNI EN [NAD39.PDF] UNI EN [NAD40.PDF] UNI EN [NAD41.PDF] UNI EN [NAD42.PDF] UNI EN [NAD43.PDF] UNI EN [NAD44.PDF] UNI EN [NAD45.PDF] UNI EN [NAD46.PDF] UNI EN [NAD47.PDF] UNI EN [NAD48.PDF] UNI EN [NAD49.PDF] UNI EN [NAD50.PDF] UNI EN [NAD51.PDF] UNI EN [NAD52.PDF] UNI EN [NAD53.PDF] UNI EN [NAD54.PDF] Progettazione delle strutture di acciaio Parte 4-2: Serbatoi Progettazione delle strutture di acciaio Parte 4-3: Condotte Progettazione delle strutture di acciaio Parte 5: Pali e palancole Progettazione delle strutture di acciaio Parte 6: Strutture per apparecchi di sollevamento Progettazione delle strutture composte acciaio-calcestruzzo Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici Progettazione delle strutture composte acciaio-calcestruzzo Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l incendio Progettazione delle strutture composte acciaio-calcestruzzo Parte 2: Regole generali e regole per i ponti Progettazione delle strutture di legno Parte 1-1: Regole generali - Regole comuni e regole per gli edifici Progettazione delle strutture di legno Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l incendio Progettazione delle strutture di legno Parte 2: Ponti Progettazione delle strutture di muratura Parte 1-1: Regole generali per strutture di muratura armata e non armata Progettazione delle strutture di muratura Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l incendio Progettazione delle strutture di muratura Parte 2: Considerazioni progettuali, selezione dei materiali ed esecuzione delle murature Progettazione delle strutture di muratura Parte 3: Metodi di calcolo semplificato per strutture di muratura non armata Progettazione geotecnica Parte 1: Regole generali Progettazione geotecnica Parte 2: Indagini e prove nel sottosuolo Progettazione delle strutture per la resistenza sismica Parte 1: Regole generali, azioni sismiche e regole per gli edifici Progettazione delle strutture per la resistenza sismica Parte 2: Ponti Progettazione delle strutture per la resistenza sismica Parte 3: Valutazione e adeguamento degli edifici Progettazione delle strutture per la resistenza sismica Parte 4: Silos, serbatoi e condotte Progettazione delle strutture per la resistenza sismica Parte 5: Fondazioni, strutture di contenimento ed aspetti geotecnici Progettazione delle strutture per la resistenza sismica Parte 6: Torri, pali e camini Progettazione delle strutture di alluminio Parte 1-1: Regole strutturali generali

62 UNI EN [NAD55.PDF] UNI EN [NAD56.PDF] UNI EN [NAD57.PDF] UNI EN [NAD58.PDF] Progettazione delle strutture di alluminio Parte 1-2: Progettazione strutturale contro l incendio Progettazione delle strutture di alluminio Parte 1-3: Strutture sottoposte a fatica Progettazione delle strutture di alluminio Parte 1-4: Lamiere sottili piegate a freddo Progettazione delle strutture di alluminio Parte 1-5: Strutture a guscio ADEMPIMENTI TECNICO-AMMINISTRATIVI PER LE OPERE STRUTTURALI Si vedano sul Bollettino di Legislazione Tecnica online, le risorse: - AR AR1387 NORMATIVA TECNICA PER LE COSTRUZIONI DAL 1907 A OGGI Si fornisce di seguito un riepilogo della normativa tecnica per le costruzioni emanata a partire dal 1907, con le date di vigenza. Tutti i testi completi sono disponibili in banca dati. Normativa tecnica per le costruzioni del Regno d Italia D. Min. LL.PP. 10/01/1907 [DMLP10GE1907.PDF] (G.U. Regno d Italia 02/02/1907, n. 28) Requisiti essenziali cui devono soddisfare i materiali agglomeranti, calci e cementi e i cementi armati, da impiegarsi nell esecuzione delle opere pubbliche dipendenti dal Ministero dei lavori pubblici, nonché norme da seguire nelle prove e negli assaggi dei materiali stessi. Vigenza: dal 15/02/1907 al 16/06/ R.D. 16/11/1939, n [RD PDF] (G.U. Regno d Italia 18/04/1940, n. 92) Norme per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice od armato. Vigenza: dal 17/06/1940 al 05/08/1972. Abroga tutte le disposizioni contrarie o comunque incompatibili. Successive modifiche: - R.D. 19/02/1942, n. 310 [RD PDF] (G.U. Regno d Italia 15/04/1942, n. 89). Normativa tecnica per le costruzioni in cemento armato e a struttura metallica Con l emanazione della L. 05/11/1971, n [L PDF], recante Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso e a struttura metallica (poi quasi interamente confluita nel Testo unico dell edilizia di cui al D.P.R. 06/06/2001, n. 380 [DPR PDF]), viene prevista l emanazione di norme tecniche per le costruzioni in conglomerato cementizio normale e precompresso e per le strutture metalliche, in attuazione dell art. 21 della L. 1086/1971 medesima (si veda ora l art. 60 del D.P.R. 380/2001). Le norme attuative dell art. 21 della L. 1086/1971, con le rispettive circolari applicative e di chiarimenti, sono elencate qui di seguito, mentre riguardo al periodo pregresso si segnalano: - Circ. Min. LL.PP. 26/02/1970, n [CMLP26F PDF] Norme tecniche per l impiego delle strutture in cemento armato precompresso. - Circ. Min. LL.PP. 04/09/1970, n [CMLP4S PDF] Costruzioni in acciaio. Istruzioni per il calcolo, l esecuzione e la manutenzione D. Min. LL.PP. 30/05/1972 [DMLP30MA1972.PDF] (G.U. 22/07/1972, n. 190, Suppl. Ord.) 62

63 Norme tecniche alle quali devono uniformarsi le costruzioni in conglomerato cementizio, normale e precompresso ed a struttura metallica. Vigenza: dal 06/08/1972 al 31/12/1974. Ai sensi dell art. 22 della L. 1086/1971, supera il precedente decreto del 1939 (poi anche formalmente abrogato ad opera del D. Leg.vo 13/12/2010, n. 212, c.d. taglia leggi ). Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 14/02/1974, n [CMLP14F PDF] Legge 5 novembre 1971, n Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica. Istruzioni per l applicazione. La Circolare reca soltanto alcuni chiarimenti preliminari D. Min. LL.PP. 30/05/1974 [DMLP30MA1974.PDF; DMLP30MA1974-PARTI1-5.PDF; DMLP30MA1974-ALLEGATI.PDF] (G.U. 29/07/1974, n. 198, Suppl. Ord.) Norme tecniche per la esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche. Vigenza: dal 01/01/1975 al 31/12/1976. Sostituisce il precedente del Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 25/01/1975, n [CMLP25GE PDF] Impiego di materiali con elevate caratteristiche di resistenza per cemento armato normale e precompresso. La Circolare fornisce chiarimenti in merito alle nuove modalità per classificare i calcestruzzi nonché gli acciai per armature metalliche D. Min. LL.PP. 16/06/1976 [DMLP16G1976.PDF] (G.U. 14/08/1976, n. 214, Suppl. Ord.) Norme tecniche per la esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche. Vigenza: dal 01/01/1977 al 27/12/1980. Sostituisce il precedente del Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 09/01/1980, n [CMLP9GE PDF] Controlli sul conglomerato cementizio adoperato per le strutture in cemento armato. La Circolare fornisce indicazioni concernenti le prove e i controlli da eseguirsi, sia in via preliminare che in corso d opera D. Min. LL.PP. 26/03/1980 [DMLP26M1980.PDF] (G.U. 28/06/1980, n. 176, Suppl. Ord.) Norme tecniche per la esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche. Vigenza: dal 28/12/1980 al 16/02/1984. Sostituisce il precedente del Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 30/06/1980, n [CMLP30G PDF] Legge 5 novembre 1971, n Istruzioni relative alle norme tecniche per l esecuzione delle opere in cemento armato e cemento armato precompresso e strutture metalliche, di cui al D.M. 26 marzo D. Min. LL.PP. 01/04/1983 [DMLP1A1983.PDF] (G.U. 17/08/1983, n. 224, Suppl. Ord. n. 47) Norme tecniche per la esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche. Vigenza: dal 17/02/1984 al 16/11/1986. Sostituisce il precedente del

64 D. Min. LL.PP. 27/07/1985 [DMLP27L1985.PDF] (G.U. 17/05/1986, n. 113, Suppl. Ord. n. 37) Norme tecniche per la esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche. Vigenza: dal 17/11/1986 al 17/07/1992. Sostituisce il precedente del Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 31/10/1986, n [CMLP31O PDF] Legge 5 novembre 1971, n Istruzioni relative alle norme tecniche per l esecuzione delle opere in cemento armato e cemento armato precompresso e strutture metalliche, di cui al D.M. 27 luglio La Circolare, oltre a fornire indicazioni supplementari per una più chiara interpretazione delle nuove norme ed un più agevole raffronto con le precedenti, sostanzialmente ingloba anche la Circolare del 1980, i cui contenuti, salvo alcuni indispensabili adeguamenti di carattere marginale, sono stati integralmente riconfermati. - Circ. Min. LL.PP. 01/09/1987, n [CMLP1S PDF] Legge 5 novembre 1971, n Decreto ministeriale 27 luglio 1985 (Supplemento Gazzetta Ufficiale n. 113 del 17 maggio 1986) - Controllo dei materiali in genere e degli acciai per cemento armato normale in particolare. La Circolare fornisce indicazioni concernenti le modalità di accertamento delle proprietà meccaniche di acciai per conglomerato cementizio armato normale D. Min. LL.PP. 14/02/1992 [DMLP14F1992.PDF] (G.U. 18/03/1992, n. 65, Suppl. Ord. n. 55) Norme tecniche per la esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche. Vigenza: dal 18/07/1992 al 04/06/1996. Sostituisce il precedente del Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 16/07/1992, n [CMLP16L PDF] Legge 5 novembre 1971 n D.M. 14 febbraio 1992: Acciai per cemento armato e da carpenteria. La Circolare fornisce indicazioni concernenti l entrata in vigore del decreto del Circ. Min. LL.PP. 24/06/1993, n [CMLP24G PDF] (G.U. 16/08/1993, n. 191, Suppl. Ord. n. 74) Legge 5 novembre 1971, n Istruzioni relative alle norme tecniche per l esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche, di cui al decreto ministeriale 14 febbraio La Circolare supera le due precedenti del 1986 e 1987, riferite al Decreto del D. Min. LL.PP. 09/01/1996 [DMLP9GE1996.PDF] (G.U. 05/02/1996, n. 29, Suppl. Ord. n. 19) Norme tecniche per il calcolo, l esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche. Vigenza: dal 05/06/1996 al 22/10/2005; il decreto è tuttavia rimasto applicabile in via transitoria fino al 30/06/2009 in virtù del regime transitorio previsto per l entrata in vigore del testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC) per la prima volta adottato con il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 14/09/2005 (si rinvia per dettagli al paragrafo dedicato). Il decreto sostituisce il precedente del 1992, il quale ha continuato ad essere applicabile per la parte concernente le norme di calcolo e le verifiche col metodo delle tensioni ammissibili e le relative regole di progettazione e di esecuzione (art. 1 del D. Min. LL.PP. 09/01/1996, comma 2). Inoltre con questo decreto del 1996, per la prima volta in via sperimentale è stata prevista l applicabilità degli Eurocodici in Italia, con l art. 1 del D. Min. LL.PP. 09/01/1996 il quale ha 64

65 disposto al comma 3: È consentita l applicazione delle norme europee sperimentali Eurocodice 2 - Progettazione delle strutture di calcestruzzo, parte 1-1, regole generali e regole per gli edifici - ed Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture di acciaio, parte 1-1, regole generali e regole per gli edifici - nelle rispettive versioni in lingua italiana, pubblicate a cura dell UNI (UNI ENV , ratificata in data gennaio 1993 e UNI ENV , ratificata in data giugno 1994), come modificate ed integrate dalle prescrizioni di cui alla parte I, sezione III, ed alla parte II, sezione III, delle norme tecniche di cui al comma 1. Successive modifiche: - D. Min. LL.PP. 05/08/1999 [DMLP5AG1999.PDF] (G.U. 14/08/1999, n. 190). Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 15/10/1996, n. 252 [CMLP15O PDF] (G.U. 26/11/1996, n. 277, Suppl. Ord. n. 207) Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per il calcolo, l esecuzione ed il collaudo delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche di cui al decreto ministeriale 9 gennaio La Circolare supera la precedente del Normativa tecnica per le costruzioni in zone sismiche Le norme di attuazione della L. 1086/1971 sono state in seguito affiancate da quelle emanate ai sensi della L. 02/02/1974, n. 64 [L PDF] (anch essa poi quasi interamente confluita nel Testo unico dell edilizia di cui al D.P.R. 06/06/2001, n. 380 [DPR PDF]), che ha previsto l emanazione di: - norme tecniche per le costruzioni da realizzarsi in zone dichiarate sismiche (artt. 3 e 4 della L. 64/1974; si vedano ora gli artt. 83 e 84 del D.P.R. 380/2001), elencate qui di seguito; - norme tecniche riguardanti varie tipologie di costruzioni, strutture ed elementi costruttivi (art. 1 della L. 64/1974; si veda ora l art. 52 del D.P.R. 380/2001), elencate al paragrafo successivo. In precedenza, prescrizioni per l edilizia nelle zone sismiche vennero date prevalentemente in occasione del verificarsi di terremoti, fino a giungere alla L. 25/11/1962, n [L PDF], recante Provvedimenti per l edilizia, con particolari prescrizioni per le zone sismiche (con le modifiche successivamente introdotte dalla L. 05/11/1964, n [L PDF]), nella quale vennero inserite anche norme prescrittive di carattere tecnico per le costruzioni. Si veda per approfondimenti in proposito sul Bollettino di Legislazione Tecnica online, la risorsa AR D. Min. LL.PP. 03/03/1975 [DMLP3M1975.PDF] (G.U. 08/04/1975, n. 93, Suppl. Ord.) Approvazione delle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche. Vigenza: dal 30/05/1975 al 28/08/1984. Successive modifiche: - D. Min. LL.PP. 03/06/1981 [DMLP3M1975-MODIFICA.PDF] (G.U. 30/06/1981, n. 177) D. Min. LL.PP. 02/07/1981, n. 593 [DMLP2L PDF] (G.U. 21/07/1981, n. 198, Suppl. Ord. n. 39) Normativa per le riparazioni ed il rafforzamento degli edifici danneggiati dal sisma nelle regioni Basilicata, Campania e Puglia. Vigenza: dal 22/07/1981 al 28/08/1984. Il Decreto non sostituisce il precedente del 1975 ma lo affianca essendo specificatamente riferito agli interventi di riparazione di edifici comprendenti unità immobiliari abitative danneggiate dal sisma, per le quali si prevedeva l assegnazione di un finanziamento erariale. 65

66 Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 30/07/1981, n [CMLP30L PDF] Legge 14 maggio 1981, n art. 10. Istruzioni per l applicazione della normativa tecnica per la riparazione ed il rafforzamento degli edifici in muratura danneggiati dal sisma. - Circ. Min. LL.PP. 02/11/1981, n. 895 [CMLP2N PDF] Legge 2 febbraio 1974, n art. 30. Interpretazione della normativa transitoria in materia di edilizia antisismica. La Circolare fa riferimento anche al precedente decreto del 1975 (vedi). - Circ. Min. LL.PP. 12/12/1981, n [CMLP12D PDF] Legge 14 maggio 1981, n art. 10. Istruzioni per l'applicazione della normativa tecnica per la riparazione ed il rafforzamento degli edifici in cemento armato ed a struttura metallica danneggiati dal sisma D. Min. LL.PP. 19/06/1984 [DMLP19G1984.PDF] (G.U. 30/07/1984, n. 208) Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche. Vigenza: dal 29/08/1984 al 10/06/1986. Sostituisce i precedenti del 1975 e del Successive modifiche: - D. Min. LL.PP. 29/01/1985 [DMLP29GE1985.PDF] (G.U. 31/01/1985, n. 26). Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 05/03/1985, n [CMLP5M PDF] Istruzioni per applicazione norme sismiche D. Min. LL.PP. 24/01/1986 [DMLP24GE1986.PDF] (G.U. 12/05/1986, n. 108) Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche. Vigenza: dal 11/06/1986 al 04/06/1996. Sostituisce il precedente del Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 19/07/1986, n [CMLP19L PDF] Decreto Ministeriale 24 gennaio Istruzioni relative alla normativa tecnica per le costruzioni in zona sismica. La Circolare supera la precedente del D. Min. LL.PP. 16/01/1996 [DMLP16GE1996_2.PDF] (G.U. 05/02/1996, n. 29, Suppl. Ord. n 19) Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche. Vigenza: dal 05/06/1996 (1) al 22/10/2005; il decreto è tuttavia rimasto applicabile in via transitoria fino al 30/06/2009 in virtù del regime transitorio previsto per l entrata in vigore del testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC) per la prima volta adottato con il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 14/09/2005 (si rinvia per dettagli al paragrafo dedicato). Il decreto supera il precedente del Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 10/04/1997, n. 65 [CMLP10A PDF] (G.U. 28/04/1997, n. 97, Suppl. Ord. n. 89) Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche di cui al decreto ministeriale 16 gennaio La Circolare supera la precedente del Ord. P.C.M. 20/03/2003, n [OPCM20M PDF] (G.U. 08/05/2003, n. 105, Suppl. Ord. n. 72) Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica. (1) L originaria data di entrata in vigore del 06/03/1996 è stata posticipata al 05/06/1996 ad opera del D. Min. LL.PP. 04/03/1996 [DMLP4M1996_2.PDF], al fine di costituire un unico corpus normativo con il D. Min. LL.PP. 09/01/1996 in tema di costruzioni in cemento armato e in acciaio e con l altro D. Min. LL.PP. 16/01/1996 in tema di carichi e sovraccarichi. 66

67 L Ordinanza - in attesa del complessivo riordino del quadro normativo nazionale in tema di costruzioni in zone sismiche - ha approvato le Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l adeguamento sismico degli edifici, nonché le Norme tecniche per progetto sismico dei ponti e le Norme tecniche per il progetto sismico delle opere di fondazione e sostegno dei terreni di cui, rispettivamente, agli Allegati 2, 3 e 4 della medesima Ordinanza. Oltre a ciò, il provvedimento reca la nuova classificazione delle zone sismiche dei Comuni italiani, definendo altresì in via transitoria i criteri generali per l individuazione di dette zone, ai fini della formazione e dell aggiornamento degli elenchi da parte delle Regioni, in attuazione dell art. 94 del D. Leg.vo 112/1998, comma 2, lettera a). Si rinvia a tal proposito sul Bollettino di Legislazione Tecnica online, alla risorsa AR1447. Vigenza: L art. 2 della Ord. P.C.M. 3274/2003 prevedeva la possibilità per 18 mesi di continuare ad utilizzare la normativa precedente, rendendo pertanto facoltativa l applicazione della predetta Ordinanza. Con successivi provvedimenti (si veda l elenco delle modifiche riportato appresso) detto termine è stato progressivamente fatto slittare, fino al 23/10/2005, stessa data di entrata in vigore del testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC), adottato per la prima volta con il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 14/09/2005 (c.d. NTC 2005, si veda avanti). Pertanto, l Ordinanza 3274/2003 non è stata mai di fatto cogente, rappresentando, nel periodo tra la sua emanazione e l entrata in vigore delle successive NTC, solamente un riferimento facoltativo. L Ordinanza è peraltro rimasta applicabile in via facoltativa fino al 30/06/2009 in virtù del regime transitorio previsto per l entrata in vigore del testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (si rinvia per dettagli al paragrafo dedicato). Successive modifiche: - Ord. P.C.M. 02/10/2003, n [OPCM2O PDF] (G.U. 10/10/2003, n. 236), che ha introdotto un grande numero (122) di modifiche e integrazioni alla parte tecnica; - Ord. P.C.M. 05/11/2004, n [OPCM5N PDF] (G.U. 16/11/2004, n. 269), che ha introdotto un primo differimento del termine di entrata in vigore del provvedimento in via cogente e non facoltativa, contenuto nell art. 2 dell Ordinanza 3274/2003, comma 2, ed inizialmente previsto in 18 mesi; - Ord. P.C.M. 03/05/2005, n [OPCM3MA PDF] (G.U. 10/05/2005, n. 107, Suppl. Ord. n. 85), che ha introdotto ulteriori numerose (367) modifiche alla parte tecnica nonché ha previsto un nuovo differimento del termine di entrata in vigore; - Ord. P.C.M. 01/08/2005, n [OPCM1AG PDF] (G.U. 05/08/2005, n. 181), che ha introdotto un ulteriore differimento del termine di entrata in vigore; - Ord. P.C.M. 13/10/2005, n [OPCM13O PDF] (G.U. 20/10/2005, n. 245), che ha introdotto un ulteriore e definitivo slittamento al 23/10/2005 del termine di entrata in vigore dell Ordinanza 3274/2003 in via cogente e non facoltativa; - Ord. P.C.M. 07/04/2011, n [OPCM7A PDF] (G.U. 11/04/2011, n. 83), che ha soppresso l obbligo di revisione delle zone sismiche almeno ogni cinque anni. Normativa tecnica per altre costruzioni e strutture Edifici in muratura L emanazione di norme tecniche concernenti criteri generali tecnico-costruttivi per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento, è prevista dall art. 1 della L. 64/1974, comma 1, lettera a), ora trasfuso nell art. 52 del D.P.R. 380/ D. Min. LL.PP. 09/01/1987 [DMLP9GE1987.PDF] (G.U. 19/06/1987, n. 141, Suppl. Ord. n. 58) Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento. Vigenza: il decreto, che doveva entrare in vigore dal 19/12/1987, non è mai di fatto entrato in vigore, poiché con decorrenza in pari data è stato abrogato e sostituito dal successivo D. Min. LL.PP. 20/11/

68 D. Min. LL.PP. 20/11/1987 [DMLP20N1987.PDF] (G.U. 05/12/1987, n. 285, Suppl. Ord. n. 103) Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento. Vigenza: dal 19/12/1987 al 22/10/2005; il decreto è tuttavia rimasto applicabile in via transitoria fino al 30/06/2009 in virtù del regime transitorio previsto per l entrata in vigore del testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC) per la prima volta adottato con il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 14/09/2005 (si rinvia per dettagli al paragrafo dedicato). Il decreto sostituisce il precedente D. Min. LL.PP. 09/01/1987, entrando in vigore dal 19/12/1987 (data già fissata dal decreto anzidetto, che pertanto non è di fatto mai entrato in vigore). Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 04/01/1989, n [CMLP4GE PDF] Istruzioni applicative alle norme tecniche per gli edifici in muratura. Azioni sulle costruzioni (carichi e sovraccarichi) L emanazione di norme tecniche concernenti carichi e sovraccarichi e loro combinazioni, anche in funzione del tipo e delle modalità costruttive e della destinazione dell opera, nonché criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni, è prevista dall art. 1 della L. 64/1974, comma 1, lettera b), ora trasfuso nell art. 52 del D.P.R. 380/ D. Min. LL.PP. 03/10/1978 [DMLP3O1978.PDF] (G.U. 15/11/1978, n. 319) Criteri generali per la verifica della sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi. Vigenza: dal 15/12/1978 al 27/03/1982. Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 09/11/1978, n [CMLP9N PDF] Istruzioni relative ai carichi, sovraccarichi ed ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni D. Min. LL.PP. 12/02/1982 [DMLP12F1982.PDF] (G.U. 26/02/1982, n. 56) Adeguamento delle norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi. Vigenza: dal 28/03/1982 al 04/06/1996. Sostituisce il precedente del Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 24/05/1982, n [CMLP24MA PDF] Istruzioni relative ai carichi, sovraccarichi ed ai criteri per la verifica di sicurezza delle costruzioni. La Circolare supera la precedente del D. Min. LL.PP. 16/01/1996 [DMLP16GE1996.PDF] (G.U. 05/02/1996, n. 29, Suppl. Ord. n. 19) Norme tecniche relative ai Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi. Vigenza: dal 05/06/1996 (2) al 22/10/2005; il decreto è tuttavia rimasto applicabile in via transitoria fino al 30/06/2009 in virtù del regime transitorio previsto per l entrata in vigore del testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC) per la prima volta adottato con il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 14/09/2005 (si rinvia per dettagli al paragrafo dedicato). Il decreto supera il precedente del Il decreto sostituisce il precedente del (2) L originaria data di entrata in vigore del 06/03/1996 è stata posticipata al 05/06/1996 ad opera del D. Min. LL.PP. 04/03/1996 [DMLP4M1996.PDF], al fine di costituire un unico corpus normativo con il D. Min. LL.PP. 09/01/1996 in tema di costruzioni in cemento armato e in acciaio e con l altro D. Min. LL.PP. 16/01/1996 in tema di costruzioni in zone sismiche. 68

69 Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 04/07/1996, n. 156 [CMLP4L PDF] (G.U. 16/09/1996, n. 217, Suppl. Ord. n. 151) Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi di cui al decreto ministeriale 16 gennaio Sostituisce la precedente del Terreni, rocce, pendii e opere di fondazione L emanazione di norme tecniche concernenti indagini sui terreni e sulle rocce, stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, criteri generali e precisazioni tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione, è prevista dall art. 1 della L. 64/1974, comma 1, lettera c), ora trasfuso nell art. 52 del D.P.R. 380/2001. Riguardo al periodo pregresso si segnala: - Circ. Min. LL.PP. 06/11/1967, n [CMLP6N PDF] Istruzioni per il progetto, esecuzione e collaudo delle opere di fondazione D. Min. LL.PP. 21/01/1981 [DMLP21GE1981.PDF] (G.U. 07/02/1981, n. 37, Suppl. Ord. n. 6) Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. Vigenza: dal 09/03/1981 al 30/11/1988. Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 03/06/1981, n [CMLP3G PDF] Istruzioni riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione D. Min. LL.PP. 11/03/1988 [DMLP11M1988.PDF] (G.U. 01/06/1988, n. 127, Suppl. Ord. n. 47) Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. Vigenza: dal 01/12/1988 al 22/10/2005; il decreto è tuttavia rimasto applicabile in via transitoria fino al 30/06/2009 in virtù del regime transitorio previsto per l entrata in vigore del testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC) per la prima volta adottato con il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 14/09/2005 (si rinvia per dettagli al paragrafo dedicato). Il decreto sostituisce il precedente del Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 24/09/1988, n [CMLP24S PDF] Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione l esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. Istruzioni per l applicazione. Sostituisce la precedente del Circ. Min. LL.PP. 09/01/1996, n. 218/24/3 [CMLP9GE PDF] (G.U. 29/02/1996, n. 50) Legge 2 febbraio 1974, n. 64. Decreto del Ministro dei Lavori Pubblici 11 marzo Istruzioni applicative per la redazione della relazione geologica e della relazione geotecnica. 69

70 Ponti stradali L emanazione di norme tecniche concernenti criteri generali e precisazioni tecniche per la progettazione esecuzione e collaudo di opere speciali, quali ponti, dighe, serbatoi, tubazioni, torri, costruzioni prefabbricate in genere, acquedotti, fognature, è prevista dall art. 1 della L. 64/1974, comma 1, lettera d), ora trasfuso nell art. 52 del D.P.R. 380/2001. Riguardo al periodo pregresso si segnala: - Circ. Min. LL.PP. 14/02/1962, n. 384 [CMLP14F PDF] Norme relative ai carichi per il calcolo dei ponti stradali D. Min. LL.PP. 02/08/1980 [DMLP2AG1980.PDF] (G.U. 10/11/1980, n. 308, Suppl. Ord.) Criteri generali e prescrizioni tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo di ponti stradali. Vigenza: dal 10/12/1980 al 28/07/1991. Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 11/11/1980, n [CMLP11N PDF] Istruzioni relative alla normativa tecnica dei ponti stradali D. Min. LL.PP. 04/05/1990 [DMLP4MA1990.PDF] (G.U. 29/01/1991, n. 24) Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione, la esecuzione e il collaudo dei ponti stradali. Vigenza: dal 29/07/1991 al 22/10/2005; il decreto è tuttavia rimasto applicabile in via transitoria fino al 30/06/2009 in virtù del regime transitorio previsto per l entrata in vigore del testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC) per la prima volta adottato con il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 14/09/2005 (si rinvia per dettagli al paragrafo dedicato). Il decreto sostituisce il precedente del Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 25/02/1991, n [CMLP25F PDF] Istruzioni relative alla normativa tecnica dei ponti stradali. Tubazioni L emanazione di norme tecniche concernenti criteri generali e precisazioni tecniche per la progettazione esecuzione e collaudo di opere speciali, quali ponti, dighe, serbatoi, tubazioni, torri, costruzioni prefabbricate in genere, acquedotti, fognature, è prevista dall art. 1 della L. 64/1974, comma 1, lettera d), ora trasfuso nell art. 52 del D.P.R. 380/2001. Riguardo al periodo pregresso si segnalano: - Circ. Min. LL.PP. 05/05/1966, n [CMLP5MA PDF] Impiego delle tubazioni in acciaio saldate nella costruzione di acquedotti. - Circ. Min. LL.PP. 07/01/1974, n [CMLP7GE PDF] Istruzioni per la progettazione delle fognature e degli impianti di trattamento delle acque di rifiuto D. Min. LL.PP. 12/12/1985 [DMLP12D1985.PDF] (G.U. 14/03/1986, n. 61) Norme tecniche relative alle tubazioni. Vigenza: dal 13/04/1986 al 22/10/2005; il decreto è tuttavia rimasto applicabile in via transitoria fino al 30/06/2009 in virtù del regime transitorio previsto per l entrata in vigore del testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC) per la prima volta adottato con il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 14/09/2005 (si rinvia per dettagli al paragrafo dedicato). Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 20/03/1986, n [CMLP20M PDF] Istruzioni relative alla normativa per le tubazioni. D.M. 12 dicembre

71 Strutture prefabbricate L emanazione di norme tecniche concernenti criteri generali e precisazioni tecniche per la progettazione esecuzione e collaudo di opere speciali, quali ponti, dighe, serbatoi, tubazioni, torri, costruzioni prefabbricate in genere, acquedotti, fognature, è prevista dall art. 1 della L. 64/1974, comma 1, lettera d), ora trasfuso nell art. 52 del D.P.R. 380/2001. Riguardo al periodo pregresso si segnalano (riferite alla L. 1684/1962 nonché alla L. 1224/1964): - Circ. Min. LL.PP. 18/02/1966, n [CMLP18F PDF] L. 1224/64. Criteri da seguire nel collaudo delle costruzioni con strutture prefabbricate in c.a. in zone asismiche ed ulteriori istruzioni in merito alle medesime. - Circ. Min. LL.PP. 12/09/1967, n [CMLP12S PDF] Istruzioni sulle costruzioni realizzate con i sistemi di prefabbricazione. - Circ. Min. LL.PP. 11/08/1969, n [CMLP11AG PDF] Norme per la progettazione, il calcolo, la esecuzione e il collaudo di costruzioni con strutture prefabbricate in zone asismiche e sismiche D. Min. LL.PP. 03/12/1987 [DMLP3D1987.PDF] (G.U. 07/05/1988, n. 106, Suppl. Ord. n. 39) Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni prefabbricate. Vigenza: dal 07/11/1989 (prorogata rispetto all originario termine del 07/11/1988 per effetto del D. Min. LL.PP. 17/10/1988 [DMLP17O1988.PDF] e del D. Min. LL.PP. 02/05/1989 [DMLP2MA1989.PDF]) al 22/10/2005; il decreto è tuttavia rimasto applicabile in via transitoria fino al 30/06/2009 in virtù del regime transitorio previsto per l entrata in vigore del testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC) per la prima volta adottato con il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 14/09/2005 (si rinvia per dettagli al paragrafo dedicato). Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. LL.PP. 16/03/1989, n [CMLP16M PDF] Istruzioni relative alle norme tecniche per le costruzioni prefabbricate. Testo unitario delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC, a partire dal 2005) In seguito - ai sensi dell art. 5 del D.L. 28/05/2004, n. 136, che come visto in precedenza ha disposto la redazione di norme tecniche, anche per la verifica sismica ed idraulica, relative alle costruzioni nonché per la progettazione, la costruzione e l adeguamento, anche sismico ed idraulico, delle dighe di ritenuta, dei ponti e delle opere di fondazione e sostegno dei terreni - si è passati all adozione di un testo unitario contenente sia le norme relative al comportamento e resistenza dei materiali e delle strutture, sia quelle relative alla definizione delle azioni e dei loro effetti sulle strutture stesse (c.d. NTC ; per le norme tecniche sulle dighe, c.d. NTD, si rinvia sul Bollettino di Legislazione Tecnica online, alla risorsa AR1017). NTC D. Min. Infrastrutture e Trasp. 14/09/2005 [DMIT14S2005.PDF] (G.U. 23/09/2005, n. 222, Suppl. Ord. n. 159) Norme tecniche per le costruzioni. Vigenza: dal 23/10/2005 al 30/06/2009. Il Decreto - fatto salvo il periodo transitorio di applicazione di cui si dirà più avanti nel paragrafo dedicato - ha superato tutte le pregresse normative, ivi compresa la Ord. P.C.M. 20/03/2003, n (che come si è visto non è mai di fatto entrata in vigore in maniera cogente) chiarendo tuttavia che le disposizioni contenute negli Allegati 2 e 3 della citata Ordinanza e successive modificazioni e integrazioni (contenenti come visto le norme per il progetto, la valutazione e l adeguamento sismico degli edifici, nonché le norme per il progetto sismico dei ponti e delle opere di fondazione e di sostegno dei terreni) potevano continuare a rimanere quali documenti applicativi di dettaglio delle nuove norme tecniche. 71

72 NTC D. Min. Infrastrutture 14/01/2008 [DMI14GE2008.PDF] (G.U. 04/02/2008, n. 29, Suppl. Ord. n. 30) Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni. Vigenza: dal 01/07/2009 (termine più volte prorogato rispetto alla originaria data del 05/03/2008, si veda più avanti il paragrafo dedicato) al 21/03/2018. Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. Infrastrutture e Trasp. 02/02/2009, n. 617 [CMIT2F PDF] (G.U. 26/02/2009, n. 47, Suppl. Ord. n. 27) Istruzioni per l applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 14 gennaio Successive modifiche: - D. Min. Infrastrutture e Trasp. 15/11/2011 [DMIT15N2011.PDF] (G.U. 19/11/2011, n. 270) Il decreto sostituisce il paragrafo Acciaio, del Capitolo Costruzioni di calcestruzzo, introducendo l uso di acciaio B450A anche per le staffe per strutture in CD B. NTC D. Min. Infrastrutture 17/01/2018 [DMIT17GE2018.PDF] (G.U. 20/02/2018, n. 42, Suppl. Ord. n. 8) Aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni. Vigenza: dal 22/03/2018 (attualmente vigente). Circolari applicative e di chiarimenti: - Circ. Min. Infrastrutture e Trasp. 21/01/2019, n. 7 [CMIT21GE20197.PDF] (G.U. 11/02/2019, n. 35, Suppl. Ord. n. 5). Istruzioni per l applicazione dell Aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 17 gennaio Sostituisce la precedente del Periodo transitorio di applicazione del testo unitario delle NTC Il comma 2-bis dell art. 5 del D.L. 136/2004 citato (come introdotto dall art. 14-undevicies del D.L. 30/06/2005, n. 115) ha previsto un periodo transitorio di applicazione, durante il quale rimaneva consentito applicare le normative pregresse emanate in attuazione della L. 1086/1971 e della L. 64/1974. Detto periodo transitorio, inizialmente stabilito in 18 mesi dalla data di entrata in vigore delle norme, è stato in seguito oggetto di diverse proroghe: al 31/12/2007 ad opera del comma 4-bis dell art. 3 del D.L. 28/12/2006, n. 300; al 30/06/2009 ad opera dell art. 20 del D.L. 31/12/2007, n. 248; al 30/06/2010 ad opera del comma 1-septies dell art. 29 del D.L. 30/12/2008, n. 207; infine nuovamente indietro al 30/06/2009 ad opera del comma 1 dell art. 1-bis del D.L. 28/04/2009, n. 39, emanato a seguito del sisma in Abruzzo. Poiché in pratica l obbligo di applicare il testo unitario delle NTC al posto dei decreti previgenti che continuavano ad essere applicabili in via transitoria è partito dal 30/06/2009, data in cui erano già state emanate le NTC 2008 di cui al D. Min. Infrastrutture 14/01/2008, di fatto anche il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 14/09/2005 non è mai entrato in vigore in maniera del tutto cogente. 72

73 AVVERTENZA REDAZIONALE In questo volume, al posto della mera trasposizione fotografica dei testi tratti dalla Gazzetta Ufficiale, che avrebbe comportato un carattere di stampa estremamente piccolo ed in certi casi quasi illeggibile, si è scelto di ricomporre e revisionare in Redazione sia il Decreto che la Circolare. Ciò ha consentito di mettere a disposizione un volume maggiormente curato e leggibile, di più agevole e chiara consultazione, la cui presentazione editoriale confidiamo sia gradita ai Lettori e soprattutto utile a chi dovrà lungamente studiare e consultare per esigenze professionali sia le NTC 2018 che la Circolare 7/2019. Qualora residuino eventuali piccoli refusi ce ne scusiamo, e invitiamo a segnalarceli in vista di future edizioni del testo. Tale accurato lavoro redazionale, oltre a mettere in luce alcuni piccoli refusi nei testi pubblicati in Gazzetta Ufficiale, che per la loro palese evidenza sono stati direttamente corretti nel testo, ha altresì evidenziato alcune incongruenze che si ritiene opportuno segnalare, elencandole qui di seguito. Nel Decreto: nel capitolo 3 l ordine delle tabelle numerate come [3.4.I] e [3.4.II] è invertito; nel capitolo 4 sono presenti due formule numerate come [4.1.50]; nel capitolo 4 manca la formula [4.3.12]; nel capitolo 5 sono presenti due formule numerate come [5.2.10]; nel capitolo 6 manca la formula [6.2.6]; nel capitolo 7 manca la formula [7.4.25]; nel capitolo 7 mancano le formule da [7.9.12] a [7.9.15]. Nella Circolare: nel capitolo 2, la numerazione della Figura C2.1 è incoerente; nel capitolo 3, in Tabella C3.2.II la Gazzetta Ufficiale non riporta i valori di C U nelle prime tre colonne: li abbiamo inseriti redazionalmente desumendoli dalla Circolare del 2009; nel capitolo 4, manca la Tabella C4.2.XVIII; nel capitolo 7, manca la Figura C (compaiono due Figure C7.10.2); nel capitolo 8, nella formula [C ] la Gazzetta Ufficiale non riporta il valore di θ u : abbiamo inserito redazionalmente il numero

74 $ Pagine non disponibili in anteprima $

75 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE - Metodi di analisi e criteri di verifica 7.3 C ANALISI LINEARE DINAMICA (8) ANALISI LINEARE STATICA L analisi lineare statica consiste nell applicazione di forze statiche equivalenti alle forze d inerzia indotte dall azione sismica e può essere effettuata per costruzioni che rispettino i requisiti specifici riportati nei paragrafi successivi, a condizione che il periodo del modo di vibrare principale nella direzione in esame (T 1) non superi 2,5 T C o T D e che la costruzione sia regolare in altezza. Per costruzioni civili o industriali che non superino i 40 m di altezza e la cui massa sia distribuita in modo approssimativamente uniforme lungo l altezza, T 1 (in secondi) può essere stimato, in assenza di calcoli più dettagliati, utilizzando la formula seguente: T 1 2 d [7.3.6] dove d è lo spostamento laterale elastico del punto più alto dell edificio, espresso in metri, dovuto alla combinazione di carichi [2.5.7] applicata nella direzione orizzontale. L entità delle forze si ottiene dall ordinata dello spettro di progetto corrispondente al periodo T 1 e la loro distribuzione sulla struttura segue la forma del modo di vibrare principale nella direzione in esame, valutata in modo approssimato. La forza da applicare a ciascuna massa della costruzione è data dalla formula seguente: F F i h z i W j i z W j j [7.3.7] dove: F h F i = S d (T 1) W /g è la forza da applicare alla massa i-esima; W i e W j sono i pesi, rispettivamente, della massa i e della massa j; z i e z j sono le quote, rispetto al piano di fondazione (v ), delle masse i e j; (8) L analisi lineare dinamica, così come presentata nelle NTC, avviene in tre passi fondamentali: 1) determinazione dei modi di vibrare naturali della struttura (analisi modale); 2) calcolo degli effetti dell azione sismica, rappresentati dallo spettro di risposta di progetto, per ciascuno dei modi di vibrare individuati; 3) combinazione degli effetti relativi a ciascun modo di vibrare per valutare la risposta complessiva. L analisi modale consiste nella soluzione delle equazioni del moto della struttura, considerata elastica, in condizioni di oscillazioni libere (assenza di forzante esterna) e nella individuazione di particolari configurazioni deformate che costituiscono i modi naturali di vibrare di una costruzione. Questi modi di vibrare sono una caratteristica propria della struttura, in quanto sono individuati in assenza di forzante, e sono caratterizzati da un periodo proprio di oscillazione T e da un fattore di smorzamento convenzionale, nonché da una forma. Tranne che per casi particolari, quali ad esempio quelli di costruzioni dotate di sistemi di isolamento e di dissipazione, si assume che i modi di vibrare abbiano tutti lo stesso valore del fattore di smorzamento convenzionale ossia = 5%. Qualunque configurazione deformata di una struttura (e lo stato di sollecitazione a tale deformata connesso), può essere ottenuta come combinazione di deformate elementari, ciascuna con la forma di un modo di vibrare. Ovviamente, in funzione dell azione che agisce sulla costruzione, alcuni modi di vibrare avranno parte più significativa di altri nella descrizione della configurazione deformata. La massa partecipante di un modo di vibrare esprime la quota parte delle forze sismiche di trascinamento ad esso associate, da cui dipendono, unitamente alla corrispondente amplificazione, gli effetti che il singolo modo è in grado di descrivere. Per poter cogliere con sufficiente approssimazione gli effetti dell azione sismica sulla costruzione, è opportuno considerare tutti i modi con massa partecipante superiore al 5% e comunque un numero di modi la cui massa partecipante totale sia superiore all 85%, trascurando solo i modi di vibrare meno significativi in termini di massa partecipante. L utilizzo dello spettro di risposta consente di calcolare gli effetti massimi del terremoto sulla costruzione associati a ciascun modo di vibrare. Tuttavia, poiché durante il terremoto gli effetti massimi associati ad un modo di vibrare non si verificano generalmente nello stesso istante in cui sono massimi quelli associati ad un altro modo di vibrare, tali effetti non possono essere combinati tra di loro mediante una semplice somma ma con specifiche regole di combinazione, di natura probabilistica, che tengono conto di questo sfasamento temporale. La regola di combinazione imposta dalla norma è la regola di combinazione quadratica completa CQC (Complete Quadratic Combination): tale regola porta in conto anche l eventuale correlazione tra i modi, attraverso il fattore ij. Essa degenera nella più semplice regola SRSS (Square Root of Sum of Squares), valida nell ipotesi in cui i contributi massimi dei singoli modi non siano correlati e non si verifichino contemporaneamente. La SRSS può essere utilizzata, ove ritenuto necessario, come riferimento per il controllo dei risultati, tenendo presente che, in assenza di correlazione, la CQC degenera nella SRSS e che, in generale, quando il periodo di vibrazione di ciascun modo differisce di più del 10% da quello degli altri modi, le differenze tra le due regole diventano trascurabili. 493

76 7.3 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE - Metodi di analisi e criteri di verifica S d(t 1) è l ordinata dello spettro di risposta di progetto definito al ; W è il peso complessivo della costruzione; è un coefficiente pari a 0,85 se T 1 < 2T C e la costruzione ha almeno tre orizzontamenti, uguale a 1,0 in tutti gli altri casi; g è l accelerazione di gravità. C ANALISI LINEARE STATICA (9) In letteratura e nei diversi documenti tecnici di riferimento esistono espressioni più o meno semplici per determinare, in maniera approssimata, il periodo del primo modo di vibrare della struttura, in ciascuna delle due direzioni principali. L equazione [7.3.6] della norma porta in conto, in maniera indiretta, l effettiva rigidezza laterale della struttura e risulta, pertanto, più affidabile rispetto ad altre formulazioni più semplici, basate unicamente sul numero di piani o sull altezza complessiva della costruzione, ma richiede necessariamente un modello di calcolo e un analisi statica specifica. Dipende dalle finalità dell analisi il grado di approssimazione da conseguire nella determinazione del periodo T 1, cui è legata la risposta spettrale e quindi l entità delle forze statiche equivalenti. In via di prima approssimazione, si può utilizzare la seguente espressione semplificata: T 1 = C 1H ¾ [C7.3.2] dove H è l altezza della costruzione, in metri, dal piano di fondazione e C 1 vale 0,085 per costruzioni con struttura a telaio di acciaio o di legno, 0,075 per costruzioni con struttura a telaio di calcestruzzo armato e 0,050 per costruzioni di muratura o per qualsiasi altro tipo di struttura VALUTAZIONE DEGLI SPOSTAMENTI DELLA STRUTTURA Gli spostamenti d E sotto l azione sismica di progetto relativa allo SLV si ottengono moltiplicando per il fattore di duttilità in spostamento d i valori d Ee ottenuti dall analisi lineare, dinamica o statica, secondo l espressione seguente: d E = d d Ee [7.3.8] dove d q se T 1 T C [7.3.9] d T 1 q 1 T C 1 se T 1 T C In ogni caso d 5q - 4. Gli spostamenti allo SLC si possono ottenere, in assenza di più accurate valutazioni che considerino l effettivo rapporto delle ordinate spettrali in spostamento, moltiplicando per 1,25 gli spostamenti allo SLV ANALISI NON LINEARE DINAMICA O STATICA L analisi non lineare, dinamica o statica, si può utilizzare, tra gli altri, per gli scopi e nei casi seguenti: - valutare gli spostamenti relativi allo SL di interesse; (9) L analisi lineare statica consiste sostanzialmente in una analisi lineare dinamica semplificata in cui: 1) invece di effettuare l analisi dinamica della costruzione si assume per essa un modo di vibrare principale avente un periodo T 1 calcolato in maniera approssimata (utilizzando l espressione [7.3.6] delle NTC) e spostamenti linearmente crescenti con l altezza dal piano di fondazione, ai quali corrisponde la distribuzione di forze statiche data dall espressione [7.3.7] delle NTC. A questo modo di vibrare si associa un aliquota di massa partecipante pari a 0,85 se la costruzione ha almeno tre orizzontamenti e se T 1 < 2T C, pari a 1,0 in tutti gli altri casi; 2) si calcolano gli effetti dell azione sismica, rappresentata dallo spettro di risposta di progetto, per il modo di vibrare principale considerato; 3) non si effettua alcuna combinazione degli effetti in quanto non si considerano altri modi di vibrare. 494

77 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE - Metodi di analisi e criteri di verifica eseguire le verifiche di duttilità relative allo SLC; - individuare la distribuzione della domanda inelastica nelle costruzioni progettate con il fattore di comportamento q; - valutare i rapporti di sovraresistenza u/ 1 di cui ai , , , , 7.7.3, e ; - come metodo di progetto per gli edifici di nuova costruzione, in alternativa ai metodi di analisi lineare; - come metodo per la valutazione della capacità di edifici esistenti ANALISI NON LINEARE DINAMICA L analisi non lineare dinamica consiste nel calcolo della risposta sismica della struttura mediante integrazione delle equazioni del moto, utilizzando un modello non lineare della struttura e le storie temporali del moto del terreno definite al Essa ha lo scopo di valutare il comportamento dinamico della struttura in campo non lineare, consentendo il confronto tra duttilità richiesta e duttilità disponibile allo SLC e le relative verifiche, nonché di verificare l integrità degli elementi strutturali nei confronti di possibili comportamenti fragili. L analisi non lineare dinamica deve essere confrontata con un analisi modale con spettro di risposta di progetto, al fine di controllare le differenze in termini di sollecitazioni globali alla base della struttura. Nel caso delle costruzioni con isolamento alla base l analisi dinamica non lineare è obbligatoria quando il sistema d isolamento non può essere rappresentato da un modello lineare equivalente, come stabilito nel Gli effetti torsionali sul sistema d isolamento sono valutati come precisato nel , adottando valori delle rigidezze equivalenti coerenti con gli spostamenti risultanti dall analisi. In proposito si può fare riferimento a documenti di comprovata validità. C ANALISI NON LINEARE DINAMICA Per eseguire analisi non lineari dinamiche occorre definire da un lato un modello della struttura che descriva opportunamente le fonti di non linearità significative, dall altro le storie temporali di accelerazioni che descrivono il moto del terreno. Ciascuna storia temporale (accelerogramma) descrive una componente, orizzontale o verticale, dell'azione sismica; l'insieme delle tre componenti (due orizzontali, tra loro ortogonali, e una verticale) costituisce un gruppo di storie temporali del moto del terreno. Gli accelerogrammi possono essere artificiali, naturali o simulati e devono essere opportunamente selezionati e scalati, secondo quanto indicato nel e nel C Nelle analisi non lineari con integrazione al passo, un punto cruciale, oltre alla selezione degli accelerogrammi, è rappresentato dalla scelta delle direzioni di applicazione dell input sismico rispetto alle direzioni principali della struttura. A questo scopo, per gli accelerogrammi naturali, può essere utile proiettare ciascuna coppia di registrazioni lungo le direzioni principali del sisma, come indicato al C I modelli da utilizzare per effettuare analisi non lineari dinamiche devono rispettare i requisiti del delle NTC. In particolare essi devono consentire una corretta rappresentazione degli elementi strutturali in termini di rigidezza, resistenza, e di comportamento post-elastico, dovendo rappresentare correttamente la capacità dissipativa per isteresi e i possibili fenomeni di degrado associati alle deformazioni cicliche. Un punto cruciale, nelle analisi non lineari dinamiche, è rappresentato dalla adeguata definizione della matrice di smorzamento. La norma richiede espressamente il confronto tra i risultati dell analisi dinamica non lineare e quelli dell analisi modale con spettro di progetto, in termini di sollecitazioni globali alla base della struttura. Tale confronto deve fornire risultati coerenti, in generale spiegabili attraverso il fattore di comportamento o, in caso contrario, attraverso l interpretazione della risposta della struttura e dei meccanismi inelastici evidenziati dalle analisi non lineari ANALISI NON LINEARE STATICA L analisi non lineare statica richiede che al sistema strutturale reale sia associato un sistema strutturale equivalente non lineare. Nel caso in cui il sistema equivalente sia ad un grado di libertà, a detto sistema strutturale equivalente si applicano i carichi gravitazionali e, per la direzione considerata dell azione sismica, in corrispondenza degli orizzontamenti della costruzione, forze orizzontali proporzionali alle forze d inerzia aventi risultante (taglio alla base) F b. Tali forze sono scalate in modo da far crescere monotonamente, sia in direzione positiva che negativa e fino al raggiungimento delle condizioni di collasso locale o globale, lo 495

78 7.3 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE - Metodi di analisi e criteri di verifica spostamento orizzontale d c di un punto di controllo coincidente con il centro di massa dell ultimo livello della costruzione (sono esclusi eventuali torrini). Vanno considerati anche punti di controllo alternativi, come le estremità della pianta dell ultimo livello, quando sia significativo l accoppiamento di traslazioni e rotazioni. Il diagramma F b-d c rappresenta la curva di capacità della struttura. Si devono considerare almeno due distribuzioni di forze d inerzia, ricadenti l una nelle distribuzioni principali (Gruppo 1) e l altra nelle distribuzioni secondarie (Gruppo 2) appresso illustrate. Gruppo 1 - Distribuzioni principali: - se il modo di vibrare fondamentale nella direzione considerata ha una partecipazione di massa non inferiore al 75% si applica una delle due distribuzioni seguenti: distribuzione proporzionale alle forze statiche di cui al , utilizzando come seconda distribuzione la a) del Gruppo 2, distribuzione corrispondente a un andamento di accelerazioni proporzionale alla forma del modo fondamentale di vibrare nella direzione considerata; - in tutti i casi può essere utilizzata la distribuzione corrispondente all andamento delle forze di piano agenti su ciascun orizzontamento calcolate in un analisi dinamica lineare, includendo nella direzione considerata un numero di modi con partecipazione di massa complessiva non inferiore allo 85%. L utilizzo di questa distribuzione è obbligatorio se il periodo fondamentale della struttura è superiore a 1,3 T C. Gruppo 2 - Distribuzioni secondarie: a) distribuzione di forze, desunta da un andamento uniforme di accelerazioni lungo l altezza della costruzione; b) distribuzione adattiva, che cambia al crescere dello spostamento del punto di controllo in funzione della plasticizzazione della struttura; c) distribuzione multimodale, considerando almeno sei modi significativi. C ANALISI NON LINEARE STATICA L analisi non lineare statica consente di determinare la curva di capacità della struttura, espressa dalla relazione F b-d c, in cui F b è il taglio alla base e d c lo spostamento di un punto di controllo, che per gli edifici è in genere rappresentato dal centro di massa dell ultimo orizzontamento. Per ogni stato limite considerato, il confronto tra la curva di capacità e la domanda di spostamento consente di determinare il livello di prestazione raggiunto. A tal fine, abitualmente, si associa al sistema strutturale reale un sistema strutturale equivalente a un grado di libertà. Figura C Sistema e diagramma bilineare equivalente La forza F* e lo spostamento d* del sistema equivalente sono legati alle corrispondenti grandezze F b e d c del sistema reale dalle relazioni: 496

79 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE - Metodi di analisi e criteri di verifica 7.3 F* = F b/ [C7.3.3] d* = d c/ [C7.3.4] dove è il fattore di partecipazione modale definito dalla relazione: T M T M [C7.3.5] Il vettore è il vettore di trascinamento corrispondente alla direzione del sisma considerata; il vettore è il modo di vibrare fondamentale del sistema reale normalizzato ponendo d c = 1; la matrice M è la matrice di massa del sistema reale. Ai fini operativi, per poter determinare in forma chiusa l energia dissipata dal sistema e, quindi, lo smorzamento equivalente, alla curva di capacità del sistema equivalente è utile sostituire una curva bilineare. Le tecniche di bilinearizzazione si basano usualmente su principi di equivalenza energetica, imponendo che le aree sottese dalla curva bilineare e dalla curva F*-d* siano uguali. Per la valutazione del punto di prestazione (PP) della struttura è possibile seguire uno dei seguenti metodi: - Metodo A, basato sull'individuazione della domanda anelastica attraverso il principio di uguali spostamenti o uguale energia. - Metodo B, basato sulla costruzione di uno spettro di capacità. Metodo A Alla curva di capacità del sistema equivalente si sostituisce una curva bilineare avente un primo tratto elastico ed un secondo tratto perfettamente plastico (si veda Figura C7.3.1). Detta F bu la resistenza massima del sistema strutturale reale ed F* bu = F bu/ la resistenza massima del sistema equivalente, il tratto elastico si individua imponendone il passaggio per il punto 0,6F* bu della curva di capacità del sistema equivalente, la forza di plasticizzazione F* y si individua imponendo l uguaglianza delle aree sottese dalla curva bilineare e dalla curva di capacità per lo spostamento massimo d* u corrispondente ad una riduzione di resistenza 0.15F* bu. Il periodo elastico del sistema bilineare è dato dall espressione: m * T* 2 [C7.3.6] * k dove m* = M e k* è la rigidezza del tratto elastico della bilineare. Nel caso in cui T* T C la domanda in spostamento per il sistema anelastico è assunta uguale a quella di un sistema elastico di pari periodo (v delle NTC e Figura C7.3.2a): d* max = d* e,max = S De (T*) [C7.3.7] Nel caso in cui T* < T C la domanda in spostamento per il sistema anelastico è maggiore di quella di un sistema elastico di pari periodo (v. Figura C7.3.2b) e si ottiene da quest ultima mediante l espressione: d * max * e, max * TC * q 1 d d 1 * e, max q [C7.3.8] T dove: q* = S e (T*) m*/f* y è il rapporto tra la forza di risposta elastica e la forza di snervamento del sistema equivalente. Se risulta q* 1 allora si ha d* max = d* e,max. 497

80 7.3 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE - Metodi di analisi e criteri di verifica Figura C7.3.2a - Spostamento di riferimento per T* T C Figura C7.3.2b - Spostamento di riferimento per T* < T C Metodo B In questo metodo il punto di prestazione e lo spostamento atteso per un dato livello di azione sono valutati attraverso un processo iterativo. Si converte lo spettro di domanda nel relativo spettro sul piano ADRS, in cui le accelerazioni spettrali S e sono rappresentate in funzione degli spostamenti spettrali S De, ottenuti attraverso l espressione [3.2.10] delle NTC. Si effettua una prima stima del punto di prestazione ipotizzando, generalmente, che lo spostamento d* max sia pari a quello di una struttura elastica avente la stessa rigidezza iniziale della struttura analizzata: *(0) max d d [C7.3.9] e Stimato il punto di prestazione (F max*,d max*) sulla curva di capacità del sistema equivalente F*-d*, ad essa si sostituisce una curva bilineare equivalente, in termini energetici, ottenuta adottando un primo tratto con pendenza pari alla rigidezza iniziale della struttura ed identificando la forza F y* e la pendenza del tratto F y*-d max* imponendo l uguaglianza dell area sottesa dalle due curve, come mostrato in Figura C Per rappresentare la curva bilineare F*-d* sul piano ADRS, occorre dividere le forze per m*. Figura C Bilinearizzazione equivalente A partire dalla curva bilinearizzata così definita, si calcola lo smorzamento viscoso equivalente associato, espresso in percentuale, attraverso la [C7.3.10]: 498

81 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE - Metodi di analisi e criteri di verifica 7.3 *( 0 ) *( 0 ) (1) 63.7 Fy d max Fmax d y eq k 5 [C7.3.10] * ( 0 ) * ( 0 ) F d max dove il coefficiente k tiene conto delle capacità dissipative della struttura ed in particolare delle caratteristiche del ciclo di isteresi. Indicativamente, si possono assumere i seguenti valori, a seconda della differente tipologia strutturale: - strutture a elevata capacità dissipativa (caratterizzate da cicli di isteresi stabili e ragionevolmente ampi): k = 1; - strutture a moderata capacità dissipativa (caratterizzate da cicli di isteresi con moderata riduzione dell area): k = 0,66; - strutture a bassa capacità dissipativa (caratterizzate da cicli di isteresi con pinching elevato e da una sostanziale riduzione dell area): k = 0,33; - strutture dotate di appositi dispositivi di dissipazione: va valutata l energia dissipata complessivamente, attribuendo alla struttura e al sistema di dissipazione il valore di k corrispondente all effettiva capacità di dissipazione. Grazie al coefficiente eq così calcolato si abbatte, utilizzando l'espressione [3.2.4] delle NTC, lo spettro di domanda. L'intersezione, sul piano ADRS, fra lo spettro di domanda abbattuto e la curva di capacità del sistema equivalente fornisce il nuovo punto di prestazione, come mostrato in Figura C7.3.4; se esso è caratterizzato da uno spostamento *(1) d ragionevolmente prossimo a quello stimato in partenza *(0) max d, la max procedura iterativa ha termine e si ha la soluzione. max *( 0 ) *( 0 ) Figura C Individuazione del punto di prestazione La procedura, iterativa, è ripetuta fino a convergenza della soluzione, entro la tolleranza stabilita, secondo lo schema di Figura C

82 7.3 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE - Metodi di analisi e criteri di verifica Figura C Diagramma di flusso per la procedura iterativa di ricerca del punto di prestazione Una volta trovata la domanda in spostamento, d* max, per lo stato limite in esame si verifica la compatibilità degli spostamenti, per gli elementi/meccanismi duttili, e delle resistenze, per gli elementi/meccanismi fragili. L analisi non lineare statica, condotta nei modi previsti dalle NTC, può sottostimare significativamente le deformazioni sui lati più rigidi e resistenti di strutture flessibili torsionalmente, cioè strutture in cui il modo di vibrare torsionale abbia un periodo superiore ad almeno uno dei modi di vibrare principali traslazionali. Per tener conto di questo effetto, tra le distribuzioni secondarie delle forze occorre scegliere la distribuzione adattiva. Per ciascuna direzione, devono essere eseguite due analisi distinte, applicando l azione sismica in entrambi i possibili versi e considerando gli effetti più sfavorevoli derivanti da ciascuna delle due analisi RISPOSTA ALLE DIVERSE COMPONENTI DELL AZIONE SISMICA ED ALLA VARIABILITÀ SPAZIALE DEL MOTO Analisi dinamica o statica, lineare o non lineare La risposta è calcolata unitariamente per le tre componenti, applicando l espressione: 1,00 E x + 0,30 E y + 0,30 E z [7.3.10] Gli effetti più gravosi si ricavano dal confronto tra le tre combinazioni ottenute permutando circolarmente i coefficienti moltiplicativi. In ogni caso: - la componente verticale deve essere tenuta in conto unicamente nei casi previsti al la risposta deve essere combinata con gli effetti pseudo-statici indotti dagli spostamenti relativi prodotti dalla variabilità spaziale del moto unicamente nei casi previsti al , utilizzando, salvo per quanto indicato al in merito agli appoggi mobili, la radice quadrata della somma dei quadrati (SRSS). 500

83 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE - Metodi di analisi e criteri di verifica 7.3 Analisi dinamica, lineare o non lineare, con integrazione al passo La risposta è valutata applicando simultaneamente le due componenti orizzontali della storia temporale del moto del terreno (e quella verticale, ove necessario). Si devono adottare almeno 3 storie temporali; si valutano gli effetti sulla struttura utilizzando i valori più sfavorevoli. Impiegando invece almeno 7 diverse storie temporali, gli effetti sulla struttura sono rappresentati dalla media dei valori più sfavorevoli. Nel caso in cui sia necessario valutare gli effetti della variabilità spaziale del moto, l analisi può essere eseguita imponendo alla base della costruzione storie temporali del moto del terreno differenziate, ma coerenti tra loro e generate in accordo con lo spettro di risposta appropriato per ciascun vincolo. In alternativa, si potranno eseguire analisi dinamiche con moto sincrono tenendo in dovuto conto gli effetti pseudo-statici di cui al C7.3.5 RISPOSTA ALLE DIVERSE COMPONENTI DELL AZIONE SISMICA ED ALLA VARIABILITÀ SPAZIALE DEL MOTO Nel caso di analisi statiche non lineari, è possibile applicare separatamente ciascuna delle due componenti orizzontali (insieme a quella verticale ove necessario ed agli spostamenti relativi prodotti della variabilità spaziale del moto, ove necessario), riconducendo quindi la valutazione unitaria degli effetti massimi ai valori più sfavorevoli così ottenuti. Quando la variabilità spaziale del moto può avere effetti significativi sulla risposta strutturale essa deve essere considerata. In generale l effetto principale della variabilità è dovuto ai notevoli spostamenti relativi che essa genera alla base delle strutture, mentre la risposta dinamica risulta inferiore a quella ottenuta con moto sincrono. In questi casi risulta pertanto cautelativa la valutazione della risposta sovrapponendo l effetto della distorsione degli appoggi a terra alla risposta all azione sincrona, come indicato al punto Qualora si utilizzi l analisi non lineare si potranno cautelativamente imporre le distorsioni alla base ed effettuare l analisi dinamica sincrona. In alternativa è possibile imporre alla base della costruzione serie temporali del moto sismico differenziate ma coerenti tra loro, in accordo con le caratteristiche dei siti ove sono situati i punti di appoggio della costruzione. Quest ultimo criterio, apparentemente più rigoroso, presentando difficoltà operative nella effettiva definizione delle storie temporali, richiede una notevole cautela da parte del progettista. In ogni caso si deve considerare anche la risposta al moto sincrono RISPETTO DEI REQUISITI NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE Per tutti gli elementi strutturali primari e secondari, gli elementi non strutturali e gli impianti si deve verificare che il valore di ciascuna domanda di progetto, definito dalla tabella 7.3.III per ciascuno degli stati limite richiesti, sia inferiore al corrispondente valore della capacità di progetto. Le verifiche degli elementi strutturali primari (ST) si eseguono, come sintetizzato nella tabella 7.3.III, in dipendenza della Classe d Uso (CU): - nel caso di comportamento strutturale non dissipativo, in termini di rigidezza (RIG) e di resistenza (RES), senza applicare le regole specifiche dei dettagli costruttivi e della progettazione in capacità; - nel caso di comportamento strutturale dissipativo, in termini di rigidezza (RIG), di resistenza (RES) e di duttilità (DUT) (quando richiesto), applicando le regole specifiche dei dettagli costruttivi e della progettazione in capacità. Le verifiche degli elementi strutturali secondari si effettuano solo in termini di duttilità. Le verifiche degli elementi non strutturali (NS) e degli impianti (IM) si effettuano in termini di funzionamento (FUN) e stabilità (STA), come sintetizzato nella tabella 7.3.III, in dipendenza della Classe d Uso (CU). 501

84 7.3 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE - Metodi di analisi e criteri di verifica Tab. 7.3.III - Stati limite di elementi strutturali primari, elementi non strutturali e impianti STATI LIMITE SLE SLU CU I CU II CU III e IV ST ST NS IM ST NS IM (*) SLO RIG FUN SLD RIG RIG RES SLV RES RES STA STA RES STA STA SLC DUT (**) DUT (**) (*) Per le sole CU III e IV, nella categoria Impianti ricadono anche gli arredi fissi. (**) Nei casi esplicitamente indicati dalle presenti norme. Le verifiche allo stato limite di prevenzione del collasso (SLC), a meno di specifiche indicazioni, si svolgono soltanto in termini di duttilità e solo qualora le verifiche in duttilità siano espressamente richieste (v ). C7.3.6 RISPETTO DEI REQUISITI NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE In generale, la progettazione ha un articolazione di tipo multi-prestazionale e multi-strategico. I diversi livelli prestazionali sono associati ai diversi stati limite, mentre le diverse strategie sono associate alla destinazione d uso della costruzione. La Tab. 7.3.III della norma sintetizza le diverse verifiche da eseguire per le costruzioni a comportamento dissipativo; nella Tabella C7.3.I, si esplicitano con maggiore dettaglio le verifiche riportate nella Tabella 7.3.III della norma, fornendo anche una descrizione sintetica della prestazione associata a ciascuno stato limite e indicando, per ogni elemento costruttivo, il riferimento al paragrafo della norma a cui si riferisce ciascuna delle verifiche. La Tabella C7.3.I fornisce, per ciascuno Stato Limite e per ciascun tipo di elemento (strutturale, non strutturale o impianto), la descrizione delle prestazioni in termini di danno, capacità ultima (resistenza o duttilità) o funzionamento; essa indica, inoltre, il tipo di verifica, in termini di confronto tra capacità e domanda, e il tipo di elemento su cui la verifica deve essere eseguita, per soddisfare il requisito prestazionale dato. Tabella C7.3.I - Stati Limite di elementi strutturali primari, elementi non strutturali e impianti: descrizione delle prestazioni e corrispondenti verifiche STATI LIMITE SLE SLO SLD NS ST IM ST NS ST Descrizione della prestazione Limitazione del danno degli elementi non strutturali, o delle pareti per le costruzioni di muratura Funzionamento degli impianti Controllo del danno degli elementi strutturali Controllo del danno degli elementi non strutturali, o delle pareti per le costruzioni di muratura RIG RES ST NS IM DUT (SPO) Classe d uso STA FUN STA I II x x x III IV x x 502

85 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE - Metodi di analisi e criteri di verifica 7.3 STATI LIMITE Descrizione della prestazione RIG RES ST NS IM DUT (SPO) Classe d uso STA FUN STA I II III IV ST Livello di danno degli elementi strutturali coerente con il fattore di comportamento adottato, assenza di rotture fragili e meccanismi locali/globali instabili x x x SLU SLV NS IM Assenza di crolli degli elementi non strutturali pericolosi per l incolumità, pur in presenza di danni diffusi Capacità ultima degli impianti e dei collegamenti x x x x SLC ST ST Margine di sicurezza sufficiente per azioni verticali ed esiguo per azioni orizzontali Capacità di spostamento dei dispositivi nelle costruzioni con isolamento sismico (DUT) (SPO) x x x x ELEMENTI STRUTTURALI (ST) Verifiche di rigidezza (RIG) La condizione in termini di rigidezza sulla struttura si ritiene soddisfatta qualora la conseguente deformazione degli elementi strutturali non produca sugli elementi non strutturali danni tali da rendere la costruzione temporaneamente inagibile. Nel caso delle costruzioni civili e industriali, qualora la temporanea inagibilità sia dovuta a spostamenti di interpiano eccessivi, questa condizione si può ritenere soddisfatta quando gli spostamenti di interpiano ottenuti dall analisi in presenza dell azione sismica di progetto corrispondente allo SL e alla CU considerati siano inferiori ai limiti indicati nel seguito. Per le CU I e II ci si riferisce allo SLD (v. Tab. 7.3.III) e deve essere: a) per tamponature collegate rigidamente alla struttura, che interferiscono con la deformabilità della stessa: qd r 0,0050 h per tamponature fragili [7.3.11a] qd r 0,0075 h per tamponature duttili [7.3.11b] b) per tamponature progettate in modo da non subire danni a seguito di spostamenti d interpiano d rp, per effetto della loro deformabilità intrinseca oppure dei collegamenti alla struttura: qd r d rp 0,0100 h [7.3.12] c) per costruzioni con struttura portante di muratura ordinaria qd r 0,0020 h [7.3.13] d) per costruzioni con struttura portante di muratura armata qd r 0,0030 h [7.3.14] e) per costruzioni con struttura portante di muratura confinata qd r < 0,0025 h [7.3.15] dove: d r è lo spostamento di interpiano, cioè la differenza tra gli spostamenti del solaio superiore e del 503

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