RISCHIO CHIMICO. D.Lgs 81/08

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1 RISCHIO CHIMICO D.Lgs 81/08

2 RISCHIO CHIMICO RISCHIO CONNESSO ALL USO PROFESSIONALE DI SOSTANZE O PREPARATI IMPIEGATI NEI CICLI DI LAVORO, CHE POSSONO ESSERE INTRINSECAMENTE PERICOLOSI O RISULTARE PERICOLOSI IN RELAZIONE ALLE CONDIZIONI D IMPIEGO

3 RISCHIO CHIMICO DEFINIZIONI PERICOLO RISCHIO La proprietà intrinseca di un La probabilità che si raggiunga il potenziale agente chimico nocivo nelle di poter condizioni di utilizzazione o esposizione produrre effetti nocivi

4 RISCHIO CHIMICO DEFINIZIONI RISCHIO La probabilità che si raggiunga il potenziale nocivo nelle condizioni di utilizzazione o esposizione

5 RISCHIO CHIMICO DEFINIZIONI AGENTE L agente chimico, fisico o biologico presente durante il lavoro e potenzialmente dannoso per la salute AGENTI Tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato

6 RISCHIO CHIMICO DEFINIZIONI SOSTANZE Gli elementi chimici ed i loro compositi allo stato naturale o ottenuti mediante qualsiasi procedimento di produzione PREPARATI Miscele o soluzioni costituite da più sostanze

7 I RISCHI DA AGENTI Il Titolo IX Sostanze Pericolose" riguarda: Capo I : protezione da agenti chimici; Capo II: protezione da agenti cancerogeni o mutageni; Capo III: protezione dai rischi connessi all esposizione ad amianto;

8 I RISCHI DA AGENTI Il Titolo IX Capo I : protezione da agenti chimici riguarda: tutti gli agenti chimici presenti in azienda: nel ciclo produttivo, intenzionali e non, nello stoccaggio, come rifiuti, come emissioni da lavorazioni, come sottoprodotti, da miscelazioni, ecc.; tutti gli agenti chimici pericolosi, classificati secondo le normative, o non classificati ma che comunque rispondono ai criteri di pericolosità, o che siano solo potenzialmente pericolosi (es. lavorazione a caldo di polimeri che liberano monomeri); tutte le attività lavorative, industriali e commerciali, private e pubbliche, artigianali e agricole, ecc.

9 I RISCHI DA AGENTI AGENTI PERICOLOSI 1. agenti chimici classificati come sostanze pericolose ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni, nonché gli agenti che corrispondono ai criteri di classificazione come sostanze pericolose di cui al predetto decreto. Sono escluse le sostanze pericolose solo per l ambiente; 2. agenti chimici classificati come preparati pericolosi ai sensi del decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65, e successive modificazioni, nonché gli agenti che rispondono ai criteri di classificazione come preparati pericolosi di cui al predetto decreto. Sono esclusi i preparati pericolosi solo per l ambiente 3. agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi, in base ai numeri 1) e 2), possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale

10 I RISCHI DA AGENTI DEFINIZIONE DI PERICOLOSITÀ L. 256/74 -D.M. 28/01/92-D.Lgs. 52/97 Etichettatura sostanze e preparati pericolosi Sono pericolose le sostanze e i preparati che hanno una o più delle seguenti proprietà: TOSSICOLOGICHE CHIMICO-FISICHE

11 I RISCHI DA AGENTI IN PARTICOLARE OCCORRE RIFERIRSI A SOSTANZE E PREPARATI: ESPLOSIVI COMBURENTI (Ossigeno) ESTREMAMENTE INFIAMMABILI (R12- os. etilene) FACILMENTE INFIAMMABILI (R11 Toluene) INFIAMMABILI (R10 - xilene) MOLTO TOSSICI (T+) TOSSICI (T formaldeide) NOCIVI (Xn clorobenzene) CORROSIVI (C acido cloridrico) IRRITANTI (Xi dimetilammina) SENSIBILIZZANTI ( Xn - R42; Xi R43) CANCEROGENI MUTAGENI TOSSICI PER IL CICLO RIPRODUTTIVO

12 I RISCHI DA AGENTI esplosivi le sostanze ed i preparati solidi, liquidi, pastosi o gelatinosi che, anche senza l azione dell ossigeno atmosferico, possono provocare una reazione esotermica con rapida formazione di gas e che, in determinate condizioni di prova, detonano, deflagrano rapidamente o esplodono in seguito a riscaldamento in condizione di parziale contenimento comburenti le sostanze ed i preparati che a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, provocano una forte reazione esotermica

13 I RISCHI DA AGENTI estremamente infiammabili le sostanze ed i preparati liquidi con i punto di infiammabilità estremamente basso ed un punto di ebollizione basso e le sostanze ed i preparati gassosi che a temperatura e pressione ambiente si infiammano a contatto con l aria infiammabili le sostanze ed i preparati liquidi con un basso punto di infiammabilità

14 I RISCHI DA AGENTI facilmente infiammabili le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono subire innalzamenti termici e da ultimo infiammarsi le sostanze ed i preparati solidi che possono facilmente infiammarsi dopo un breve contatto con una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo il distacco della sorgente di accensione le sostanze ed i preparati liquidi il cui punto d'infiammabilità è molto basso le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas estremamente infiammabili in quantità pericolose

15 I RISCHI DA AGENTI molto tossici le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche tossici le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccole quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche nocivi le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche

16 I RISCHI DA AGENTI corrosivi le sostanze ed i preparati che, a contatto con i tessuti vivi, possono esercitare su di essi un'azione distruttiva irritanti le sostanze ed i preparati non corrosivi, il cui contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria sensibilizzanti le sostanze ed i preparati che, per inalazione o assorbimento cutaneo, possono dar luogo ad una reazione di ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce reazioni avverse caratteristiche

17 I RISCHI DA AGENTI mutageni le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza tossici per il ciclo riproduttivo le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare o rendere più frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a carico della funzione o delle capacità riproduttive maschili o femminili

18 I RISCHI DA AGENTI

19 I RISCHI DA AGENTI pericolosi per l'ambiente le sostanze ed i preparati che qualora si diffondano nell'ambiente, presentano o possono presentare rischi immediati differiti per una o più delle componenti ambientali.

20 I RISCHI DA AGENTI SI EVIDENZIA CHE NEGLI AGENTI PERICOLOSI SONO COMPRESSI anche quelli etichettati come irritanti e nocivi oltre a quelli tossici o molto tossici

21 I RISCHI DA AGENTI Sono escluse solo le sostanze definite pericolose per l ambiente

22 I RISCHI DA AGENTI ATTIVITA CHE COMPORTA LA PRESENZA DI AGENTI Ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, o se ne prevede l utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi: la produzione, la manipolazione, il trasporto, l immagazzinamento il trasporto o l eliminazione il trattamento dei rifiuti o che risultino da tale attività lavorativa

23 I RISCHI DA AGENTI IL DECRETO SI APPLICA A QUASI TUTTE LE ATTIVITÀ aziende manifatturiere e industriali (quasi tutte ad es. tessili, meccaniche, galvaniche,conciaria, etc) aziende di trasporto trattamento rifiuti agricoltura supermercati imprese di pulizia lavanderie ospedali, case di cure scuole, università, laboratori carrozzerie falegnameria etc

24 D.L.gs 9 aprile 2008, n. 81 sugli agenti chimici EFFETTO IMMEDIATO PER IL COMPLESSO DEI RISCHI Viene meno l obbligo in ogni caso di visita medica secondo le scadenze (trimestrali, semestrali,ecc.) come erano state fissate dal DPR 303/56 e dal D.Lgs 626/94, indipendentemente dal livello di rischio, cioè in base alla sola presenza dell agente tabellato nel ciclo lavorativo (vecchia dicitura: lavoratori addetti) La periodicità delle visite è stabilita dal medico competente se non altrimenti indicato

25 I RISCHI DA AGENTI ESPOSIZIONE L esposizione lavorativa al rischio chimico dipende dal ciclo di lavorazione o delle modalità operative, oltre che dalle caratteristiche chimico fisiche e tossicologiche delle sostanze e/o preparati usati

26 I RISCHI DA AGENTI VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE Se non diversamente specificato, il limite della concentrazione media ponderata nel tempo di un agente chimico nell aria all interno della zona di respirazione di un lavoratore in relazione ad un determinato periodo di riferimento; un primo elenco di tali valori è riportato nell allegato XXXVIII (valori limite di esposizione professionale) e XXXIX (valori limite biologici obbligatori e procedure di sorveglianza sanitaria).

27 I RISCHI DA AGENTI ACGIH Per quanto attiene all inalazione per l esposizione professionale i limiti di soglia elaborati dalla Conferenza Americana degli Igienisti Industriali sono i più diffusi ed autorevoli Possono essere di tre tipi: TLV TWA : concentrazione media ponderata per giornata lavorativa di 8 ore e 40 ore settimanali (esposizione cronica) TLV STEL: concentrazione massima per breve periodo TLV C: concentrazione massima da non superare mai nell arco di 15 (di tetto)

28 I RISCHI DA AGENTI A LIVELLO COMUNITARIO LA DEFINIZIONE DI LIMITE È STATA EFFETTUATA PER IL PIOMBO (all. II Dir. 98/24/CE) per alcuni agenti specifici (all. Dir. 2000/39/CE) oltre che per benzene, polveri di legno e CVM (direttive recepite con D.Lgs. 66/2000)

29 I RISCHI DA AGENTI VALORE LIMITE BIOLOGICO Il limite della concentrazione del relativo agente, di un suo metabolita, o di un indicatore di effetto, nell appropriato mezzo biologico; un primo elenco di tali valori è riportato nell allegato XXXIX (D.Lgs. 81/08).

30 I RISCHI DA AGENTI

31 I RISCHI DA AGENTI SORVEGLIANZA SANITARIA La valutazione dello stato di salute del singolo lavoratore in funzione dell esposizione ad agenti chimici sul luogo di lavoro.

32 I RISCHI DA AGENTI VALUTAZIONE DEI RISCHI. Il D.L. prende in considerazione a) le loro proprietà pericolose; b) le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal produttore o dal fornitore tramite la relativa scheda di sicurezza c) il livello, il tipo e la durata dell esposizione; d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresi la quantità degli stessi; e) i valori limiti di esposizione professionale o i valori limiti biologici f) gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare g) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese

33 I RISCHI DA AGENTI ATTIVITÀ PRELIMINARE identificare tutti gli agenti chimici utilizzati (anche di origine naturale purché dotati di pericolosità); esaminare la rassegna dei processi e lavorazioni per verificare se si sviluppino, in qualunque modo, agenti chimici pericolosi; procedere alla classificazione di tutti gli agenti chimici individuati utilizzando le frasi di rischio R secondo la classificazione CE

34 I RISCHI DA AGENTI ATTIVITÀ PRELIMINARE In questa fase sono valutati i processi e le procedure di lavoro, quindi occorre considerare: le proprietà pericolose dell'agente chimico - In genere queste proprietà pericolose sono individuate dalle frasi R che accompagnano la classificazione CE; le informazioni contenute nella scheda di sicurezza - anche per i preparati non pericolosi ma che contengono almeno una sostanza pericolosa per la salute al di sopra dei limiti di concentrazione definiti dalla norma;

35 I RISCHI DA AGENTI ATTIVITÀ PRELIMINARE il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, mediante: A. valutazioni qualitative che identificano le variabili ed eseguono una graduazione preliminare del livello di esposizione (fonti di emissione e tempi di esposizione); B. misurazioni, già eseguite in precedenza o eseguite in questa fase, le circostanze di svolgimento del lavoro (le mansioni - compiti e funzioni - i carichi di lavoro, le attività e tecniche operative, i processi di produzione, la configurazione del posto di lavoro) e le quantità in uso;

36 I RISCHI DA AGENTI ATTIVITÀ PRELIMINARE l esistenza di valori limite professionale e/o biologici dell'agente; gli effetti delle misure preventive e protettive adottate (efficacia delle precauzioni e procedure relative); le conclusioni, se disponibili, della sorveglianza sanitaria.

37 I RISCHI DA AGENTI LA COMUNICAZIONE DEI RISCHI.

38 I RISCHI DA AGENTI

39 I RISCHI DA AGENTI Nuovi criteri di classificazione secondo il regolamento europeo CLP Gas sotto pressione Esplosivo Corrosivo Comburente Infiammabile

40 I RISCHI DA AGENTI Nuovi criteri di classificazione secondo il regolamento europeo CLP Dannoso per l ambiente Nocivo / Irritante Dannoso a lungo termine / Cancerogeno / Mutageno / Tossico per la riproduzione Tossico

41 I RISCHI DA AGENTI Nuovi criteri di classificazione secondo il regolamento europeo CLP

42 I RISCHI DA AGENTI Nuovi criteri di etichettatura secondo il regolamento europeo CLP

43 I RISCHI DA AGENTI SCHEDA DI SICUREZZA Molto più dettagliate delle etichette Rivolte all utilizzatore professionale (datore di lavoro); Per la protezione della salute e della sicurezza sul posto di lavoro e la protezione dell ambiente.

44 I RISCHI DA AGENTI SCHEDA DI SICUREZZA Accompagnano obbligatoriamente l immissione sul mercato di sostanze e preparati pericolosi; Sono una vera e propria guida alla manipolazione sicura da parte di chi utilizza professionalmente un prodotto pericoloso Le schede contengono 16 informazioni Devono essere richieste al produttore o fornitore del prodotto Vanno conservate nel luogo di lavoro rendendo facile e rapida la loro consultazione

45 I RISCHI DA AGENTI

46 I RISCHI DA AGENTI INFIAMMABILI + COMBURENTI = questa reazione, che è a tutti gli effetti una combustione, può produrre grandi quantità di calore, fino ad arrivare alla accensione della miscela ed all'innesco di incendi, e può produrre la decomposizione delle sostanze con lo sviluppo di vapori tossici. ACIDI + ALCALI = anche questa reazione, che ha come effetto la formazione di sali, produce tanto più calore quanto più forti e concentrate sono le sostanze coinvolte; considerato che acidi ed alcali si presentano generalmente come soluzioni acquose non sussiste un pericolo di innesco, ma il forte calore prodotto può comportare l'evaporazione delle soluzioni, lo sviluppo di vapori tossici e la rottura dei contenitori in vetro. ACIDI O ALCALI + IPOCLORITO = questo è un caso particolare di combinazione di sostanze aggressive (acidi e alcali) con una sostanza tossica (ipoclorito); tutte le sostanze indicate sono estremamente diffuse, anche negli ambienti ospedalieri, in quanto entrano nella composizione dei prodotti per la pulizia degli ambienti (disincrostanti e disinfettanti). Nel caso specifico, le sostanze aggressive provocano la rottura della molecola di ipoclorito che libera gas cloro, molto tossico ed irritante.

47 I RISCHI DA AGENTI CLASSIFICAZIONE DEL PERICOLO DI ESPOSIZIONE: presenza di rischio considerato basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori presenza di rischio superiore a quello considerato basso

48 I RISCHI DA AGENTI La presenza di rischio considerato Basso permette al DL di non applicare specifiche norme di prevenzione contenute nel titolo IX misure specifiche di prevenzione e protezione disposizioni in caso di incidenti o di emergenza sorveglianza sanitaria e cartelle sanitarie

49 I RISCHI DA AGENTI IL CONCETTO DI RISCHIO BASSO È RIPORTATO ART. 224, COMMA 2 Se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo e alle quantità di un agente chimico pericoloso e alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi è solo un rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori e che le misure di cui al comma 1 sono sufficienti a ridurre il rischio, non si applicano le disposizioni di cui agli artt. 225, 226, 229 e 230.

50 I RISCHI DA AGENTI IL CONCETTO DI RISCHIO MODERATO Innanzitutto, occorre chiarire il significato che deve essere dato al temine basso". A questo scopo servono le seguenti precisazioni: a) Gli altri Paesi europei, nel recepire l originaria direttiva europea 98/24 - hanno utilizzato termini quali "basso" o "irrilevante" (slight (GB), baixo (P), faible (F), ecc.); b) ricordiamo che le direttive non devono essere recepite abbassando i livelli di sicurezza e le condizioni di miglior favore definite da leggi nazionali e contratti o accordi;

51 I RISCHI DA AGENTI DEFINIZIONI MODERATO: CONTENUTO ENTRO I DOVUTI LIMITI; PRUDENTE BASSO: PICCOLO, SCARSO, ESIGUO; CHE OCCUPA UN POSTO NON ELEVATO IN UNA GRADUATORIA DI IMPORTANZA ESIGUO: PICCOLO, TENUE, IRRELEVANTE IRRILEVANTE: CHE NON HA MOLTA IMPORTANZA

52 I RISCHI DA AGENTI L ART. 35 del D.P.R. 303/56 - CONCETTO DI RISCHIO IRRILEVANTE nella nostra normativa era ed è già prevista l ipotesi di una soglia di rischio alla quale può scattare l esonero dell obbligo della sorveglianza sanitaria. Si tratta dell art. 35 del DPR 303/56 che però non parla di rischio "moderato" ma di rischio "irrilevante": L Ispettorato del lavoro può altresì esentare il datore di lavoro dall obbligo delle visite mediche, qualora, per la esiguità del materiale o dell agente nocivo trattato o per l efficacia delle misure preventive adottate, ovvero per il carattere occasionale del lavoro insalubre, possa fondatamente ritenersi irrilevante il rischio per la salute dei lavoratori."

53 I RISCHI DA AGENTI IL CONCETTO DI RISCHIO MODERATO PER LA SICUREZZA E IRRILEVANTE PER LA SALUTE DOVRÀ ESSERE DEFINITO DAL D.D.L. La definizione del rischio moderato deve essere accompagnata da una relazione da allegare al DVR dove si motivano le considerazioni che hanno portato a questa CONCLUSIONE

54 I RISCHI DA AGENTI MISURE E PRINCIPI GENERALI PER LA PREVENZIONE Il decreto stabilisce, oltre l art. 15 del D.LGS 81/08 (misure generali di tutela), che devono: essere eliminati i rischi derivanti da agenti chimici

55 I RISCHI DA AGENTI Ridotti al minimo mediante le seguenti (art. 225) a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro; b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate; c) riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti; d) riduzione al minimo della durata e dell intensità dell esposizione; e) misure igieniche adeguate; f) riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessità della lavorazione; g) metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti che contengono detti agenti chimici.

56 I RISCHI DA AGENTI MISURE SPECIFICHE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE a) progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonché uso di attrezzature e materiali adeguati; Quando la natura dell attività non consenta eliminare il rischio b)appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio; c) misure di protezione individuali, compresi i DPI, qualora non si riesca a prevenire con altri mezzi l esposizione; d) sorveglianza sanitaria dei lavoratori a noma degli artt. specifici

57 RISCHI PER LA SICUREZZA pericolo di incendio e/o esplosione pericolo di contatto con sostanze corrosive pericoli di intossicazione o asfissia PER LA SALUTE pericolo d inalazione e/o contatto con sostanze nocive che possono provocare effetti irreversibili

58 ESPLOSIONE In un locale separato, nella cantina di una casa unifamiliare, era stata sistemata una cisterna per l olio combustibile della capienza di ca l, contenente ancora all incirca 2000 l d olio. Questa cisterna doveva essere munita di una condotta di aerazione più grande. A tale scopo si forò dapprima un apertura nella lamiera della parete in alto, nella quale si sarebbe dovuto in seguito saldare un anello filettato, Erano appena spiccate via le prime scintille dell elettrodo per saldatura che all interno della cisterna scoppiò una violenta esplosione. Questa provocò lo squarciamento della cisterna e la proiezione di spruzzi d olio che investirono anche il saldatore, il quale si vide incendiati i vestiti da una fiammata. Egli riportò gravi ustioni e per poco non riportò lesioni letali. L addetto alla sorveglianza venne scaraventato a 4 m di distanza contro una parete. I danni allo stabile furono ingenti,

59 ASFISSIA Una pompa per acqua si trovava sul fondo di un pozzo profondo circa 10 m e situato nell edificio di un bagno termale con sorgente contenente acido carbonico. Il pozzo era aperto in alto accessibile lungo una scala verticale, montata in modo fisso. Quando un montatore entrò nel pozzo per rimontare la pompa, che era stata nel frattempo revisionata, si arrestò a metà strada per poi precipitare a testa in giù sul piedistallo della macchina, rimanendo ucciso sul colpo. Dalle misurazioni fatte risultò che a metà altezza del pozzo il tenore d ossigeno era soltanto del 16%, quello del biossido di carbonio (anidride carbonica) per contro del 25%

60 INTOSSICAZIONE Una cisterna sotterranea di cemento armato, destinata all immagazzinamento del carburante diesel, doveva essere pulita con tricloroetilene, prima di applicare il rivestimento sintetico. Per poter allontanare i vapori tossici, i due operai addetti all operazione introdussero il tubo aspirante di un ventilatore dall alto nell interno della cisterna. Nonostante fossero provvisti di maschere con filtri a carbone attivo, ambedue rimassero intossicati: nessuno, però, si accorse del fatto, in quanto essi lavoravano da soli. Vennero ritrovati il giorno dopo morti nella cisterna.

61 INQUINANTI AERODISPERSI POLVERI FIBRE FUMI NEBBIE AEROSOL (solidi o liquidi dispersi in atmosfera) GAS VAPORI AERIFORMI (sostanze gassose disperse in atmosfera)

62 Cosa può essere un agente chimico? calce viva ( ossido di calcio ); cemento; amianto ( asbesto ); fibre di vetro e fibre minerali artificiali; sabbia e polveri silicotigene ( mole abrasive, etc); manufatti e prodotti contenenti piombo; oli disarmanti; additivi per cemento e calcestruzzo; prodotti vernicianti; solventi organici a base di idrocarburi aromatici acidi e liscive; collanti e adesivi; polveri di legno; polveri metalliche; materie plastiche e gomma; ossido di ferro; sostanze derivanti dalla saldatura, etc.

63 DANNO DA AGENTI DALL INALAZIONE causato DAL CONTATTO (pelle e mucose ) DALL INGESTIONE effetti riscontrati IRRITAZIONI APPARATO RESPIRATORIO ALLERGIE RESPIRATORIE E CUTANEE IRRITAZIONI PELLE E OCCHI ALTERAZIONI SUL SISTEMA NERVOSO ALTERAZIONI AL FEGATO E ALL APPARATO DIGESTIVO

64 DANNO DA AGENTI causato da

65 DANNO DA AGENTI causato da

66 DANNO DA AGENTI causato da

67 POLVERI particelle solide di varie dimensioni disperse nell aria inferiore a 0.5 µ tra 0.5 e 5 µ maggiore di 5 µ penetra in profondità ma in parte espirato frazione respirabile si fissa negli alveoli vengono trattenute dalle vie aeree superiori Un micron (µ ) è uguale alla miglionesima parte del metro 1 µ = m 1 µ = mm

68 NEBBIE aerosol di particelle liquide di dimensioni inferiori a 1 µ disperse nell aria generate da processi di evaporazione e condensazione, di atomizzazione, di nebulizzazione, ecc. Es. nebbie acquose nebbie oleose nebbie di solventi

69 FUMI aerosol con particelle solide provenienti dalla combustione incompleta di sostanze carboniose o dalla condensazione di sostanze gassose di dimensioni inferiori a 1 µ Es. scarichi di motori (carrelli trasportatori) fumi di saldatura

70 aeriforme che a temperatura ambiente esiste solo allo stato di gas ossido di carbonio acetilene protossido di azoto ozono ecc. GAS VAPORI forma gassosa di una sostanza normalmente allo stato liquido vapori di solventi vapori di acidi ecc.

71 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO IL DATORE DI LAVORO DEVE valutare i rischi connessi al uso dei prodotti pericolosi scegliere opportunamente le sostanze ed i preparati chimici da impiegare; sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non lo è o è meno pericoloso (per esempio l utilizzo di un agente cancerogeno sul luogo di lavoro è subordinato alla dimostrazione che non è tecnicamente possibile ricorrere a sostanze alternative o a processi tecnologici meno pericolosi; informare i lavoratori sui pericoli connessi all uso delle sostanze e dei preparati pericolosi e addestrali in occasione dell introduzione di nuovi prodotti sul modo di prevenire incidenti, disturbi e malattie. Informare i lavoratori dell esistenza della scheda e del luogo in cui è conservata.

72 SISTEMA DI GESTIONE DEI PRODOTTI PERICOLOSI Identificare le sostanze a rischio presenti o potenzialmente presenti in ogni fase dell attività; limitare l utilizzo degli agenti chimici sul luogo di lavoro; valutare la possibile sostituzione con altri prodotti a minor grado di rischio; limitare al minimo il numero dei lavoratori che sono o possono essere esposti e separare le lavorazioni a rischio; verificare le incompatibilità o la possibilità di reazioni pericolose o prodotti di decomposizione; individuare le modalità di conservazione e impiego necessarie a limitare al più basso livello possibile l esposizione, rispettare i livelli di esposizione regolamentari e tenere conto dei valori raccomandati; controllare l esposizione dei lavoratori mediante misurazione dell agente chimico ogni qualvolta non è ragionevolmente possibile escluderne la presenza; sottoporre a controllo sanitario i lavoratori e consultare M.C. informare e formare i lavoratori sugli agenti chimici presenti

73 SISTEMA DI GESTIONE DEI PRODOTTI PERICOLOSI

74 PUNTI DI RIFERIMENTO PER LA SCELTA DELLE BONIFICHE DA EFFETTUARE ❶ SOSTITUIRE IL PRODOTTO NOCIVO ❷RIVEDERE LE TECNOLOGIE APPLICATE ❸AUTOMATIZZARE DOVE POSSIBILE ❹ASPIRARE ALLA FONTE MANUTENZIONE E PULIZIA PROGRAMMATA

75 GRAZIE PER L ATTENZIONE

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