LA RIPARAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE: SPUNTI E STRATEGIE PER L URBAN MINING
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- Marino Borrelli
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1 LA RIPARAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE: SPUNTI E STRATEGIE PER L URBAN MINING Ing. Paola Di Toppa, Ing. Laura Calcagni ISPRA - Centro Nazionale per le Crisi, le Emergenze Ambientali e il Danno Area per l accertamento, la quantificazione e la riparazione del Danno Ambientale Remtech Expo 2018 Urban Mining, opportunità e possibilità di sviluppo 21 settembre 2018
2 LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE L Area CRE_DAN effettua la valutazione del danno ambientale a supporto del Ministero nelle azioni di riparazione esercitate nei procedimenti giudiziari e nelle procedure amministrative. Rete Operativa SNPA Rete Operativa ISPRA Il supporto, in origine fornito nel quadro del rapporto di avvalimento tra Ministero e ISPRA, trova oggi una base nell articolo 3 della legge n. 132/2016 sul SNPA La collocazione dell Area nel CN-CRE assicura l espletamento degli incarichi in un quadro organico. In particolare, gli aspetti attinenti alla prevenzione del danno sono curati attraverso le collaborazione con le Aree per le Emergenze Centro Nazionale per le Crisi, le Emergenze Ambientali e il Danno Area per l Accertamento, la Valutazione e la Riparazione del DANNO AMBIENTALE È stata istituita la Rete dei referenti ISPRA per il danno ambientale, volta ad assicurare la condivisione, tra le strutture dell Istituto, di dati, informazioni e valutazioni sui casi oggetto delle istruttorie di danno ambientale RemTech Expo 2018 (19, 20, 21 Settembre) FerraraFiere
3 LA RETE OPERATIVA IN MATERIA DI DANNO AMBIENTALE: LE RICHIESTE DI VALUTAZIONE Aumenta in Italia la soglia di attenzione per le situazioni di crisi ambientale che espongono il territorio a fenomeni di inquinamento e degrado. 184 procedimenti giudiziari 217 casi 33 richieste di intervento statale Negli ultimi due anni grazie al crescente numero di indagini giudiziarie e ad una più diffusa sensibilità pubblica, sono stati portati all attenzione del Ministero dell Ambiente ben 217 casi distribuiti su tutto il territorio nazionale. (da gennaio 2017 a luglio 2018). Si tratta di 184 procedimenti giudiziari in cui il Ministero può richiedere la riparazione del danno ambientale, a cui si aggiungono 33 richieste dirette di intervento statale da parte di enti locali, associazione ambientaliste e comitati di quartiere che denunciano potenziali danni alle matrici ambientali.
4 LA RETE OPERATIVA IN MATERIA DI DANNO AMBIENTALE: LA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE 184 procedimenti giudiziari 33 richieste di intervento statale Distribuzione dei casi giudiziari per Tribunali Distribuzione delle richieste di intervento statale per Regione
5 LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE 1. inquadramento territoriale; 2. descrizione delle attività che hanno prodotto il danno ambientale; 3. individuazione delle vie di esposizione in presenza di agenti inquinanti; 4. individuazione delle risorse e dei servizi compromessi con dimostrazione del rapporto causa-effetto e quantificazione del danno ambientale; 5. valutazione delle misure di riparazione. Cause Effetti Sorgenti Vie di esposizione Bersagli Riparazione
6 LA RIPARAZIONE DEL DANNO AI SENSI DELLA PARTE SESTA DEL DLGS 152/2006
7 LA RIPARAZIONE DEL DANNO AI SENSI DELLA PARTE SESTA DEL DLGS 152/2006 TIPI DI RIPARAZIONE Il ripristino delle condizioni originarie non è attuabile, LIMITE O OPPORTUNITA? PRIMARIA COMPLEMENTARE COMPENSATIVA Qualsiasi misura di riparazione che riporta le risorse e/o i servizi naturali danneggiati alle o verso le condizioni originarie. Qualsiasi misura di riparazione intrapresa in relazione a risorse e/o servizi naturali per compensare il mancato ripristino completo delle risorse e/o dei servizi naturali danneggiati. Qualsiasi azione intrapresa per compensare la perdita temporanea di risorse e/o servizi naturali dalla data del verificarsi del danno fino a quando la riparazione primaria non abbia prodotto un effetto completo.
8 URBAN MINING E DANNO AMBIENTALE Dal RIFIUTO Dall impossibilità del recupero delle condizioni originarie alla MATERIA PRIMA all opportunità di attuare interventi che migliorano la realtà danneggiata con la riparazione complementare e compensativa Le riparazioni compensativa e complementare come parte di un modello circolare di gestione sistematica delle risorse naturali, antropogeniche (prodotti, edifici, spazi) e dei rifiuti per una prospettiva di salvaguardia ambientale a lungo termine
9 METODOLOGIE PER LA DETERMINAZIONE DELLE MISURE DI RIPARAZIONE COMPLEMENTARI E COMPENSATIVE 1 Nel determinare la portata delle misure di riparazione complementare e compensativa, occorre prendere in considerazione in primo luogo l'uso di metodi di equivalenza risorsa-risorsa o servizio-servizio. Questi metodi forniscono risorse naturali e/o servizi dello stesso tipo, qualità e quantità di quelli danneggiati. 2 Se non è possibile usare, come prima scelta, i metodi di equivalenza risorsa-risorsa o servizio-servizio, si devono utilizzare tecniche di valutazione alternative.
10 1 Metodi di equivalenza risorsa-risorsa o servizio-servizio PRINCIPI DI BASE I metodi di equivalenza, nascono negli Stati Uniti negli anni 90. Si basano sul principio di quantificare una equivalenza tra: i servizi danneggiati e quelli da ricostituire con l intervento di riparazione del danno (metodi servizio-servizio: analisi di equivalenza dei servizi HEA); le risorse danneggiate e quelle da ricostituire con l intervento di riparazione del danno (metodi risorsa-risorsa: analisi di equivalenza delle risorse REA). L applicazione di tali metodi si basa su un analisi di equivalenza che permette di stabilire il tipo e l entità di riparazione compensativa e complementare che devono essere adottate per riparare il danno ambientale. L analisi di equivalenza consente, infatti, di quantificare l entità dei benefici (crediti) commisurati alle perdite procurate dal danno (debiti). Nell ambito delle valutazioni effettuate, l HEA è il metodo più utilizzato, per la disponibilità di software che facilitano i calcoli e adottano semplificazioni tali da richiedere un numero limitato di parametri di input.
11 Applicazione del metodo HEA con il software Visual HEA Servizi ecosistemici offerti dalla Prateria prima del danno Posidonia oceanica Prateria di Posidonia oceanica danneggiata
12 METODOLOGIE PER LA DETERMINAZIONE DELLE MISURE DI RIPARAZIONE COMPLEMENTARI E COMPENSATIVE 2 Se non è possibile usare, come prima scelta, i metodi di equivalenza risorsa-risorsa o servizio-servizio, si devono utilizzare tecniche di valutazione alternative. Quando non è possibile la MISURA (intesa come quantificazione diretta) della risorsa o dei servizi danneggiati si passa alla quantificazione attraverso una valutazione indiretta (ossia assegnazione di un VALORE)
13 Ripristino delle stesse risorse o servizi (RIPARAZIONE PRIMARIA) (RIPARAZIONE COMPLEMENTARE E CONPENSATIVA) Costruzione di altre risorse o servizi individuati con metodi di equivalenza DEBITO nei confronti della collettività e dell ambiente BENEFICI per la collettività e l ambiente
14 (RIPARAZIONE COMPLEMENTARE E CONPENSATIVA) DEBITO nei confronti della collettività e dell ambiente BENEFICI per la collettività e l ambiente Rapporto che può essere: valore-valore non monetario valore-valore monetario Rapporto : Valore (monetario)-costo
15 ISPRA CONSIDERA PRIORITARIO L USO DEI METODI VALORE VALORE NON MONETARIO Stralcio della relazione illustrativa dei metodi
16 ESEMPIO METODO DI EQUIVALENZA VALORE-VALORE NON MONETARIO Immissione di un quantitativo di percolato pari a mc nel corpo idrico sotterraneo Coefficiente di rilascio pari a 0,69 mc di percolato / mc di rifiuti mc il volume complessivo di rifiuti in grado di rilasciare mc di percolato Rimozione e invio in una idonea discarica di mc di rifiuti oggetto di deposito abusivo presso i corsi d acqua, con priorità per le aree prossime al corpo idrico oggetto del danno. Rimuovendo tali rifiuti si eviterà la dispersione incontrollata di un quantitativo di percolato pari a quello immesso nel periodo relativo alle contestazioni
17 CASO 1 ATTIVITA ILLECITA DANNI PRODOTTI Trattamento di tubi catodici in un impianto non dotato di idonei sistemi di abbattimento, situato in un comune costiero Emissioni in atmosfera di sostanze pericolose, in particolare piombo Danno temporaneo alla qualità dell aria Esame degli interventi previsti localmente per il miglioramento della qualità dell aria RIPARAZIONE COMPENSATIVA Riduzione di una emissione qualitativamente e quantitativamente uguale a quella illecita INTERVENTO Elettrificazione delle banchine dei porti per l alimentazione delle navi in sosta al fine di mitigare le emissioni inquinanti associate al traffico navale
18 CASO 2 ATTIVITA ILLECITA DANNI PRODOTTI Processo di compostaggio difforme rispetto alle autorizzazioni Mancata produzione di compost grigio, smaltimento in discarica di materiali non opportunamente recuperati Recupero non efficiente dei rifiuti (mancata produzione di compost e eccessivi smaltimenti in discarica) Esame delle pratiche agricole e del ciclo dei rifiuti locale RIPARAZIONE COMPLEMENTARE Riduzione degli smaltimenti in discarica per quantitativi equivalenti a quelli illecitamente smaltiti e gestione alternativa di superfici agricole pari a quelle non fertilizzati per la mancata produzione di compost INTERVENTI Incentivi per l uso di ammendanti organici Incentivi per la raccolta differenziata
19 CASO 3 ATTIVITA ILLECITA DANNI PRODOTTI Gestione di un impianto di produzione di laterizi in maniera difforme rispetto le autorizzazioni Emissioni fuori norma (concentrazioni fuori norma di fluoruri) Danno temporaneo alla qualità dell aria Analisi tecnica per l individuazione di soluzioni impiantistiche migliorative RIPARAZIONE COMPENSATIVA Riduzione di una emissione qualitativamente e quantitativamente uguale a quella illecita INTERVENTO Installazione nell impianto di un sistema di abbattimento delle emissioni in atmosfera per una riduzione delle emissioni tale da compensare le fuoriuscite
20 CASO 4 ATTIVITA ILLECITA DANNI PRODOTTI Consolidamento di una scogliera realizzato in maniera difforme rispetto il progetto approvato Compromissione della conformazione della scogliera e riduzione dell efficacia degli interventi di protezione Danno irreversibile al paesaggio Analisi per l individuazione del fabbisogno economico per opere di difesa costiera RIPARAZIONE COMPLEMENTARE Miglioramento di un tratto di costa di estensione pari a quella danneggiata INTERVENTO Finanziamento per attività di monitoraggio e di protezione delle coste dall erosione
21 URBAN MINING E DANNO AMBIENTALE ATTIVITA ILLECITE Impianti per il recupero di rifiuti Impianti per lo smaltimento di rifiuti Interventi edilizi Attività industriali ANALISI DEI DANNI PRODOTTI RIPARAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE AZIONI PER LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE Riduzione delle emissioni in atmosfera Supporti per le pratiche agricole Protezione costiera Incentivazione della raccolta differenziata Miglioramenti impiantistici
22 CONCLUSIONI La riparazione del danno ambientale offre l opportunità per una gestione sistematica delle risorse naturali e antropogeniche Al fine rafforzare l azione di danno ambientale in tutte le fasi e in tutte le sedi, è prioritario per il Ministero dell ambiente emanare due decreti attuativi finalizzati a definire criteri e procedure per l accertamento e per la riparazione del danno ambientale. ISPRA partecipa ai tavoli tecnici aperti nelle sedi istituzionali per la promozione di un confronto tra gli operatori con l obiettivo di assicurare la discussione e l approfondimento necessari e dare risposte alla crescente richiesta del territorio di una efficace prevenzione e riparazione dei danni ambientali. Tra le proposte ISPRA sul tavolo ci sono i criteri alternativi basati su metodi valore - valore NON MONETARIO per incentivare il modello circolare di gestione sistematica delle risorse naturali e antropogeniche (prodotti, edifici, spazi)
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