UFFICIO di PRESIDENZA

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1 UFFICIO di PRESIDENZA Prot /2016 Seduta N. 37 del 29 Novembre 2016 Deliberazione N. 416 Presenti i membri dell Ufficio di Presidenza: Raffaele CATTANEO Fabrizio CECCHETTI Sara VALMAGGI Eugenio CASALINO Maria Daniela MARONI Presidente Vice Presidente Vice Presidente Consigliere Segretario Consigliere Segretario Assiste il Segretario Mauro Bernardis OGGETTO: Piano per l'utilizzo del telelavoro per il personale del Consiglio regionale anno Il presente atto si compone di 7 pagine comprensive dell'allegato.

2 L UFFICIO DI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE VISTO lo Statuto d autonomia della Lombardia, approvato con legge statutaria 30 agosto 2008, n. 1, e in particolare l articolo 22 che sancisce l autonomia di bilancio, amministrativa, contabile, patrimoniale, funzionale e organizzativa del Consiglio regionale; VISTO il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e in particolare l articolo 67, come introdotto dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, a norma del quale le Regioni assicurano l'autonomia contabile del Consiglio regionale; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche ; VISTA la legge regionale 7 luglio 2008, n. 20 Testo Unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale ; PREMESSO CHE: - il telelavoro è stato introdotto nel pubblico impiego dall art. 4 della legge 16 giugno 1998, n. 191, il quale prevede che le amministrazioni pubbliche possano avvalersi di forme di lavoro a distanza, allo scopo di razionalizzare l organizzazione del lavoro e di realizzare economie di gestione attraverso l impiego flessibile delle risorse umane; - la disciplina organizzativa di tale materia è contenuta nel D.P.R. 8 marzo 1999, n. 70 Regolamento recante disciplina del telelavoro nelle pubbliche amministrazioni e nel Contratto Collettivo Nazionale Quadro del 23 marzo 2000 Accordo quadro sul telelavoro ; - l art. 1 del CCNL del 14/9/2000 detta disposizioni per quanto riguarda l attivazione del telelavoro in via sperimentale, nella forma del telelavoro domiciliare e nella forma del lavoro a distanza, negli enti del comparto Regioni Autonomie locali; - il decreto legge del 18 ottobre 2012 n. 179, all art. 9, comma 7, prevede che, entro il 31 marzo di ogni anno, le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, pubblichino nel proprio sito web, lo stato di attuazione del piano per l'utilizzo del telelavoro ; Pagina 2 di 7

3 - la legge 7 agosto 2015 n. 214, all art. 14 prevede che le amministrazioni pubbliche, nei limiti delle risorse di bilancio disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, adottino misure organizzative volte a fissare obiettivi annuali per l'attuazione del telelavoro e per la sperimentazione di nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa in modo che entro tre anni, almeno il 10 per cento dei dipendenti, ove lo richiedano, possano avvalersi di tali modalità; RICHIAMATO l art. 3 del sopraindicato d.p.r. 8 marzo 1999, n. 70, ai sensi del quale nell ambito degli obiettivi fissati annualmente, l organo di governo di ciascuna amministrazione, sulla base delle proposte degli uffici dirigenziali generali o equiparati, individua gli obiettivi raggiungibili mediante il ricorso a forme di telelavoro, destinando apposite risorse per il suo svolgimento; VISTE le proprie deliberazioni: - 30 novembre 2015, n. 461 con la quale è stato approvato il primo piano sperimentale per l utilizzo del telelavoro per il personale del Consiglio regionale, che prevedeva l attivazione di cinque postazioni di telelavoro; - 21 marzo 2016, n. 85 con la quale sono state incrementate da cinque a sette le posizioni di telelavoro attivabili; - 11 luglio 2016, n. 231 avente ad oggetto Approvazione del Piano delle azioni positive del Consiglio regionale della Lombardia per il triennio che prevede, tra le azioni per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la prosecuzione del percorso avviato con la sperimentazione del telelavoro; RICHIAMATO il Piano della Performance del Consiglio regionale, approvato con propria deliberazione 21 dicembre 2015, n. 483 che prevede, all interno dell obiettivo strategico 3.2 Organizzazione e risorse umane, l obiettivo operativo n. 28 Per un Consiglio capace di coniugare il lavoro e le esigenze delle persone: misure di conciliazione tempi lavoro ; RITENUTO di approvare il Piano per l'utilizzo del telelavoro per il personale del Consiglio regionale per l anno 2017, quale misura organizzativa tesa a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti nonché la razionalizzazione dell organizzazione della struttura amministrativa consiliare; VERIFICATA da parte dei dirigenti proponenti la regolarità dell istruttoria, sia sotto il profilo tecnico, sia sotto il profilo della legittimità; all unanimità dei voti, espressi a scrutinio palese Pagina 3 di 7

4 D E L I B E R A 1. di approvare, per le motivazioni in premessa illustrate, il Piano per l utilizzo del telelavoro per il personale della Consiglio regionale anno 2017, allegato al presente atto per farne parte integrante e sostanziale; 2. di incaricare il Segretario generale di adottare gli atti necessari per dare attuazione al Piano. IL SEGRETARIO f.to Mauro Bernardis IL PRESIDENTE f.to Raffaele Cattaneo Pagina 4 di 7

5 ALLEGATO PIANO PER L UTILIZZO DEL TELELAVORO PER IL PERSONALE DEL CONSIGLIO REGIONALE ANNO 2017 Il telelavoro costituisce una soluzione organizzativa che può rappresentare una valida opportunità per andare incontro a crescenti richieste di flessibilità della prestazione lavorativa, anche come ausilio a quelle categorie di lavoratrici/lavoratori in situazione di disagio a causa di disabilità psico-fisica o con minori e/o familiari bisognosi di assistenza o per l eccessiva lontananza dalla propria abitazione dal luogo di lavoro. La legge 7 agosto 2015, n. 124, concernente Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, individua il telelavoro come misura organizzativa di promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (v. art. 14). Le pubbliche amministrazioni sono tenute, entro tre anni, a permettere ad almeno il 10 per cento dei dipendenti di avvalersi del telelavoro o altre modalità di svolgimento spazio-temporale della prestazione lavorativa, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Con deliberazione 30 novembre 2015, n. 461, l Ufficio di Presidenza ha approvato il proprio primo Piano per l utilizzo del telelavoro per il personale del Consiglio regionale prevedendo l attivazione di 5 posizioni di telelavoro. Il Piano della Performance del Consiglio regionale, approvato dall Ufficio di Presidenza con deliberazione 21 dicembre 2015, n. 483, ha poi previsto uno specifico obiettivo (n. 28) riguardante la definizione dei progetti di telelavoro da avviare nel corso dell anno Con la successiva deliberazione 21 marzo 2016, n. 85 il numero delle posizioni attivabili nel 2016 è stato incrementato a 7. Il Piano delle azioni positive per il triennio , approvato dall Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Regione Lombardia con la deliberazione 11 luglio 2016 n. 231, tra le azioni per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ha indicato la prosecuzione della sperimentazione del telelavoro e dello smart working. Per l anno 2017 si autorizza pertanto l avvio di ulteriori 10 postazioni di telelavoro. Pagina 5 di 7

6 Nel rispetto del numero di posizioni così individuate, l accesso al telelavoro avviene su base volontaria, a richiesta del dipendente. Possono presentare domanda di telelavoro i dipendenti in servizio a tempo indeterminato, con orario di lavoro a tempo pieno o parziale. L utilizzo del telelavoro è escluso per i lavoratori in prova, per i responsabili di posizione organizzativa e per i dirigenti. Si conferma che non possono, in ogni caso, costituire oggetto di telelavoro le seguenti attività: - attività che prevedono ricevimento di pubblico a tempo pieno (si fa riferimento a quelle attività per le quali il contratto integrativo prevede il riconoscimento dell indennità di addetto alle relazioni con il pubblico); - attività svolte dal personale nell ambito dei servizi di assistenza operativa e logistica agli organi consiliari; - attività che richiedono l utilizzo di attrezzature e macchinari complessi (ad es. centro stampa). Le domande possono essere presentate dai dipendenti interessati in qualsiasi momento dell anno. Il dirigente della struttura di assegnazione del richiedente, insieme al dirigente di Servizio, verifica se le attività lavorative svolte dal richiedente sono compatibili con una prestazione telelavorativa e le conseguenze sulla funzionalità dell intera struttura e sulla qualità del servizio fornito dalla stessa. Se la verifica ha esito positivo, il dirigente provvede alla definizione del progetto di telelavoro. I progetti di telelavoro hanno la durata minima di 12 mesi e massima di 24 mesi rinnovabili; 60 giorni prima della naturale scadenza, il dipendente può richiedere il rinnovo del progetto. Costituisce presupposto per l attivazione del progetto l idoneità del locale ove è previsto si svolga la prestazione lavorativa alla normativa in materia di ambiente, sicurezza e salute dei lavoratori. Nel caso il numero di domande accolte superi i posti a disposizione, per l individuazione dei dipendenti che accedono al telelavoro, si utilizzano i criteri per definire le priorità previsti dall art. 4, comma 2, del CCNQ Pagina 6 di 7

7 La commissione valutatrice è composta da due dirigenti e dal medico competente ex D.Lgs. 81/2008. Il trattamento retributivo, fondamentale e accessorio, del dipendente che svolge la propria attività in telelavoro è quello previsto dalla contrattazione collettiva, nazionale e integrativa. I buoni pasto vengono riconosciuti nei soli giorni di rientro presso la sede consiliare. Considerato che l incentivo all utilizzo dell istituto del telelavoro è parte di un disegno complessivo di miglioramento dell organizzazione del lavoro, che coniuga esigenze di conciliazione con obiettivi di razionalizzazione della spesa, è necessario che, contestualmente all attivazione e alla predisposizione dei progetti, si prevedaove possibile- una razionalizzazione delle postazioni, sforzandosi al massimo di condividere le postazioni da parte di chi svolge il telelavoro, onde evitare, per tali unità di personale, il mantenimento della doppia postazione (presso la sede di assegnazione e presso il domicilio). Le spese per la installazione e la manutenzione delle attrezzature informatiche, comunicative e strumentali sono a carico dell amministrazione. Pagina 7 di 7