La specificità ispettiva relativa alle SDS estese e la loro interazione con gli usi identificati dell utilizzatore finale
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- Agata Corsini
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1 AUTORITÁ COMPETENTI REACH E CLP DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Enforcement Forum La specificità ispettiva relativa alle SDS estese e la loro interazione con gli usi identificati dell utilizzatore finale Relatore: Celsino Govoni Autorità Competente per i controlli REACH e CLP della Regione Emilia-Romagna Coordinamento Interregionale REACH (c.govoni@ausl.mo.it) (cegovoni@regione.emilia-romagna.it) COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA 1
2 Chi sono gli utilizzatori a valle secondo REACH e OSH? Gli utilizzatori a valle sono le imprese o i datori di lavoro che usano agenti chimici sia pericolosi che cancerogeni/mutageni durante le loro attività industriali o professionali 2
3 Come possiamo identificare l utilizzatore a valle/du? 1)-Formulatori-DU: sono coloro che producono le miscele che verranno impiegate dal DU-Finale in tutta la catena di approvvigionamento come le vernici, pitture, lubrificanti, detergenti, colle, adesivi, ecc.. 2)-DU-Finali: sono coloro che impiegano le sostanze o le miscele senza commercializzarle, essendo produttori di articoli o di prodotti del consumo, i quali normalmente applicano o incorporano a loro volta sostanze o miscele nei beni prodotti. 3
4 Quali sono i principali obblighi del Formulatore-DU e del DU-Finale? 1)-Informare il registrante delle sostanze acquistate relativamente al proprio uso identificato. 2)-Adottare le misure di gestione del rischio descritte nella SDS e negli scenari di esposizione adottando un uso sicuro o applicando le relative azioni di correzione necessarie. 3)-Informare il fornitore delle nuove informazioni sul pericolo o sull adozione di nuove misure di gestione del rischio chimico, quando ne fosse venuto a conoscenza e quando le RMM proposte non sono considerate più appropriate. 4
5 Quali sono i principali obblighi del Formulatore-DU e del DU-Finale? 4)-In caso di immissione sul mercato di miscele, il Formulatore-DU deve fornire informazioni relativamente ai pericoli e alle misure di gestione del rischio per un uso sicuro. 5)- In caso di articoli prodotti da un primo DU-Finale, deve valutare se è necessario intraprendere azioni correttive e di miglioramento delle RMM in conformità con il REACH (artt. 7 e 33). 6) Tenere a disposizione tutte le informazioni necessarie per assolvere le sue funzioni in ambito REACH, per un periodo di almeno dieci anni dopo che ha fornito o utilizzato la sostanza o la miscela (art.36) 5
6 Importante criticità applicativa nell Unione Europea E ancora molto forte l impatto delle differenze di pericolosità delle sostanze e delle miscele pericolose secondo il CLP rispetto alla DSP e DPP, nell ambito della valutazione del rischi da agenti chimici pericolosi condotta secondo il Titolo IX Capo I D.Lgs.81/08 6
7 Non è sempre possibile convertire le sostanze con classificazione armonizzata direttamente dalla classificazione DSP a CLP. Le sostanze o miscele che non sono stati considerate pericolose secondo i criteri di classificazione DSD e DPD, possono essere classificate come pericolose secondo i criteri CLP divenendo agenti chimici pericolosi, oppure modificando la classe o la categoria di pericolo. Necessità di aggiornare il DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO da agenti chimici pericolosi secondo il Titolo IX Capo I D.Lgs.81/08 7
8 Conseguenze dell implementazione del REACH nella OSH Nuove informazioni sui pericoli intrinseci delle sostanze Nuovi canali e modalità di comunicazione delle informazioni lungo la catena di approvvigionamento Procedure per l Autorizzazione e la Restrizione 8
9 Quali sono le principali criticità? quelle derivanti dalla nuova SDS quelle provenienti dall'art. 32 REACH quelle derivanti dalla prima e la seconda scadenza del REACH (30/11/2010 e 31/05/2013) quelle derivanti dagli usi non previsti e considerati 9
10 Tuttavia possiamo anche dire che il REACH ed in particolare modo il Titolo IX Capo I D.Lgs.81/08 seguono due diversi percorsi normativi relativi alla valutazione del rischio chimico che sono in effetti diverse espressioni del stesso percorso logico. 10
11 "REACH" non significa che gli obblighi dei datori di lavoro sono duplicati Se il Titolo IX Capo I D.Lgs.81/08 è stato applicato correttamente, il Datore di lavoro avrà poco da fare oltre alla revisione del documento di valutazione del rischio chimico e l'attuazione delle eventuali modifiche alle proprie misure specifiche di prevenzione e protezione a seguito di nuove indicazioni di RMM in SDS o in esds. 11
12 L'obiettivo principale per l'integrazione efficace tra la normativa in materia di OSH e il regolamento REACH è: per evitare ambiguità derivanti dal diverso contesto della Normativa sociale (OSH) e la Normativa di prodotto (REACH, CLP) da parte sia del Fabbricante/ Importatore (M / I) e l'utilizzatore a valle (DU) 12
13 Qual è la reale consapevolezza degli utilizzatori a valle con particolare attenzione per gli utilizzatori finali, circa i loro ruoli e gli obblighi relativi all uso delle sostanze e delle miscele in conformità sia al REACH che al Titolo IX Capi I e II D.Lgs.81/08? 13
14 Interazione del REACH/CLP con il Titolo IX D.Lgs.81/08 REACH D.Lgs. 81/08 Obiettivi e campo d applicazione Tutte le sostanze in quanto tali o contenute in miscele o in articoli, fabbricate o importate in quantità superiore a 1 t/a Tutte le sostanze pericolose per la salute e la sicurezza dei lavoratori tal quali o contenute in miscele o che si sviluppano da processi lavorativi in qualsiasi quantità Attori coinvolti Fabbricanti/Importatori, Utilizzatori a valle, Distributori, Lavoratori, Consumatori, Cittadini Datori di Lavoro, Lavoratori e loro organizzazioni, Medici competenti, RSPP, ASPP Valutazione del rischio chimico Caratterizzazione della presunta esposizione al rischio chimico per la salute e la sicurezza umana dei lavoratori, della popolazione e dell ambiente Caratterizzazione del rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori nello specifico luogo di lavoro 14
15 Interazione del REACH/CLP con il Titolo IX D.Lgs.81/08 Conformità della esposizione Scenari di esposizione Autorizzazione/ Restrizione Informazione sui rischi chimici REACH Esposizione Stimata/Misurata inferiore al valore del DNEL (o DMEL) Definizione di procedure per valutare il rischio espositivo e individuare le RMM che permettono di ridurre il rischio sotto il DNEL (o DMEL) Autorizzazione e Restrizione nell uso di sostanze che destano molta preoccupazione Informazioni che circolano lungo la catena d approvvigionamento D.Lgs. 81/08 Misurazione della esposizione o dimostrazione che l esposizione sia inferiore all OEL Caratterizzazione dell esposizione (rischio irrilevante per la salute e basso per la sicurezza) RMM in grado di ridurre il rischio al minimo Sostituzione delle sostanze pericolose e modica dei processi produttivi Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori 15
16 Relazione fra lo Scenario d esposizione e la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi ai sensi del Titolo IX Capo I D.Lgs.81/08 Gli agenti chimici pericolosi secondo il Titolo IX Capo I D.Lgs.81/08 sono sostanze pericolose tal quali o miscele pericolose tal quali o miscele od articoli contenenti sostanze pericolose o processi lavorativi che pur impiegando sostanze pericolose o non pericolose possono comunque rilasciare sostanze pericolose 16
17 Rischio Chimico Disposizioni in caso di incidenti ed emergenze Misurazione dell esposizione in conformità agli Allegati XXXVIII e XLI e alla Norma UNI-EN 689:1997 Misure specifiche di prevenzione protezione di cui all art.225, 226, D.Lgs.81/08: Sostituzione, progettazione di appropriati processi lavorativi, controlli tecnici e uso di attrezzature e materiali adeguati, appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio, misure di protezione e dispositivi di protezione individuali e SORVEGLIANZA SANITARIA. SOGLIA DEL RISCHIO CHIMICO IRRILEVANTE PER LA SALUTE E BASSO PER LA SICUREZZA CHIMICA DEI LAVORATORI Informazione e formazione dei lavoratori Valutazione del rischio chimico nei luoghi di lavoro Caratterizzazione del livello, del tipo e della durata di esposizione dei lavoratori agli agenti chimici pericolosi Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi chimici Obblighi del datore di lavoro 17
18 Relazione fra lo Scenario d esposizione e la valutazione del rischio da agenti cancerogeni/mutageni ai sensi del Titolo IX Capo II D.Lgs.81/08 Gli agenti cancerogeni/mutageni secondo il Titolo IX Capo II D.Lgs.81/08 sono sostanze cancerogene/mutagene (Cat.1A e 1B secondo il CLP) tal quali o miscele classificate cancerogene/mutagene secondo il DLgs.65/03 (o CLP) o sostanze, preparati emessi durante un processo previsto dall Allegato XLII D.Lgs.81/08 18
19 Rischio Cancerogeno/Mutageno Misure tecniche, organizzative, procedurali di prevenzione e protezione: quantità limitate, numero minimo di lavoratori esposti, progettazione dei processi lavorativi e dell impiantistica, controllo delle misure di prevenzione, aspirazione localizzata e ventilazione generali in conformità alla protezione della popolazione e dell ambiente esterno, metodi e procedure di lavoro appropriate, misure igieniche e di protezione collettiva, informazione, formazione e addestramento dei lavororatori, limitazione delle aree di rischio, metodi sicuri di stoccaggio, manipolazione, trasporto, classificazione ed etichettatura dei contenitori, impianti, tubazioni sia per i rifiuti che per i processi, ecc... Esposizione non superiore al valore limite dell agente cancerogeno Valutazione carcinogenic dell esposizione risk / mutagenic degli agenti in the unexposed cancerogeni/mutageni population nel luogo di lavoro Valutazione del livello, del tipo e durata dell esposizione Assicurarsi che l esposizione dei lavoratori sia ridotto al più basso valore tecnicamente raggiungibile Uso in sistema chiuso Sostituzione e riduzione Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi chimici Rischio cancerogeno/mutageno per la popolazione non esposta 19 Obblighi del datore di lavoro
20 Come è possibile stabilire se uno Scenario d Esposizione è applicabile ed è soprattutto compatibile con il Titolo IX Capi I e II D.Lgs.81/08? 20
21 Input: VRC e VECM nei luoghi di lavoro Checking the exposure scenario received from M/I All phases are contemplated? Y Document missing steps Compare ES with DU s OC. Identify differences Compare ES with DU s RMM. Identify differences The use is not covered DU should implement alternatives N Are there differences? Y Y Scaling allows to overcome exclusion? N Document compliances END 21
22 DU deve verificare e documentare (art.37,5.reach): Condizioni Operative (OC) 22
23 DU deve verificare e documentare (art.37,5.reach): Misure di gestione del rischio (RMM) 23
24 Come rendere l'uso della sostanza un uso identificato? M/I DU ES Implemented by DU OC OC & RMM Largely similar Proposed by M/I RMM Proposed by M/I DU OC & RMM Various lower EL M/I= Manufacturer/Importer EL Proposed by M/I OC & RMM Different SCALING OC= Operative Conditions RMM= Risk Management Measures EL= Exposure Level ES= Exposure Scenario OC & RMM Largely different CSA-DU CSA-DU= Chemical Safety Assessment produced by DU 24
25 L applicazione del REACH nel luogo di lavoro è possibile? Il datore di lavoro deve interrogarsi e chiedersi se lo scenario di esposizione proposto dal fornitore (M/I) è conforme ai Capi I e II D.Lgs. 81/08 25
26 Quando i datori di lavoro/dus possono effettuare lo scaling? La loro valutazione del rischio chimico effettuata è quantitativa M/I hanno impiegato un modello di valutazione e non misurazioni di esposizione M/I hanno definito i determinanti dell esposizione impiegati nel CSA soggetti implicitamente a SCALING 26
27 Quando i datori di lavoro/dus possono effettuare lo scaling? Sono interessate altre vie di esposizione Sono interessati altri organi bersaglio La durata e la frequenza dell esposizione alla sostanza implicano una diversa velocità di assorbimento 27
28 Cosa possono fare i datori di lavoro (DUs) se l'uso non è coperto? Formalmente devono richiedere al Fornitore l'inserimento del proprio uso al fine di inserirlo nel suo CSR Cerca un Fornitore con ES, che prevede l'uso proprio (altrimenti deve sostituire la sostanza/ il processo o interrompere l'uso) Modificare il proprio uso nel rispetto del ES del Fornitore (entro 12 mesi) Preparare un proprio CSA (in base all art.37, 4. REACH, entro 12 mesi) Informare l'echa circa l'intenzione di preparare un proprio CSA (entro 6 mesi) 28
29 Conclusioni (1): I datori di lavoro/ DUs devono rispettare il REACH. Inoltre nell ambito dei Capi I e II D.Lgs.81/08 il, i datori di lavoro/dus dovrebbero: contribuire con il M/I a migliorare l'uso sicuro delle sostanze chimiche; identificare meglio la sua destinazione d'uso/uso identificato, come descritto nella sezione 1.2 della nuova SDS della sostanza o miscela pericolosa; garantire che qualsiasi misura di gestione del rischio descritta nella sezione 8.2 della nuova SDS sia adottata in conformità al Titolo IX Capi I e II D.Lgs.81/08 29
30 Conclusioni (2): Il Produttore/Importatore (M/I) devono cooperare con i datori di lavoro/dus e con le Autorità di ogni singolo Stato membro al fine di stabilire le corrette informazioni da fornire e da introdurre nelle schede di dati di sicurezza (SDS) e negli scenari di esposizione (ES), in conformità al Titolo IX Capi I e II D.Lgs.81/08 30
31 Non deve essere mai dimenticato La SDS deve consentire agli utilizzatori di adottare le misure necessarie per la tutela della salute umana, la sicurezza sul luogo di lavoro e la tutela dell'ambiente. Le informazioni fornite dalle schede di dati di sicurezza devono anche essere conformi alle prescrizioni di cui al Titolo IX Capi I e II D.Lgs.81/08. In particolare, la SDS deve consentire ai datori di lavoro di determinare se sono presenti sostanze pericolose sul luogo di lavoro e di valutare i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori derivanti dal loro uso. 31
32 Pertanto non deve essere mai dimenticata la centralità della scheda di dati di sicurezza, sia pur estesa, nel processo di valutazione e nella scelta delle misure di prevenzione e protezione dal rischio chimico 32
33 33
Enforcement Forum. Relatore: Celsino Govoni Autorità Competenti per i controlli REACH e CLP della Regione Emilia-Romagna
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