Il Regolamento di igiene nel RET

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1 Convegno «Stato di attuazione dei Regolamenti Edilizi in Lombardia. Lavori in corso» - Milano Il Regolamento di igiene nel RET D.G. Welfare U.O. Prevenzione Struttura Ambienti di Vita e di Lavoro Nicoletta Cornaggia

2 DGR 24 OTTOBRE 2018 N. 695 «Recepimento dell intesa tra il governo, le regioni e le autonomie locali, concernente l adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all articolo 4, comma 1 sexies, del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380» (BURL SO 44 31/10/2018) 1. di recepire l Intesa ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n.131, tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del Regolamento Edilizio Tipo (RET), di cui all articolo 4, comma 1 sexies del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n.380, sottoscritta in sede di Conferenza Unificata il 20 ottobre 2016 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n.268 del 16 novembre 2016; 2. di approvare i seguenti allegati che formano parte integrante e sostanziale del presente atto: 1. Schema di regolamento edilizio-tipo (Allegato A); 2. Definizioni tecniche uniformi (Allegato B); 3. Ricognizione delle disposizioni incidenti sugli usi e le trasformazioni del territorio e sull attività edilizia, aventi uniforme e diretta applicazione sul territorio regionale (Allegato C); 4. Indicazioni ai Comuni per l adozione dello schema di Regolamento edilizio tipo regionale (Allegato D); 3. di stabilire che i Comuni, con le indicazioni di cui all allegato D, provvedono alla conformazione del regolamento edilizio entro 180 giorni dall efficacia del presente atto, secondo lo schema di Regolamento Edilizio Tipo di cui all allegato A, richiamando le definizioni tecniche uniformi di cui all Allegato B, e riorganizzando compiutamente le norme regolamentari in materia edilizia di propria competenza secondo la struttura generale uniforme di cui all Allegato C;

3 Metodo di lavoro di Regione Lombardia per il recepimento dell Intesa RET Costituzione di un gruppo di lavoro DG Territorio e Protezione Civile, DG Welfare e Anci Lombardia La DG Welfare, insieme alle Agenzie di Tutela della Salute (ATS), è intervenuta nella quarta e ultima fase per l approfondimento dello schema di indice in diretta relazione con le norme igienico sanitarie Confronto tecnico Qualità del contradditorio Obiettivo è offrire una proposta facoltativa e non obbligatoria per i Comuni, in grado di supportare nell elaborazione della seconda parte dell Indice dell Intesa RET

4 INDICE REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO Regione Lombardia Proposta per la seconda parte dell indice dell Intesa RET, relativa alle diposizioni regolamentari per l ambito igienico-sanitario, comuni a tutti i Comuni in materia edilizia

5 Conformazione e dotazione degli edifici: campo di applicazione Requisiti costruttivi/funzionali e aspetti igienico-sanitari che: NON si applicano agli edifici esistenti, già autorizzati a specifici usi o conformi a precedenti normative costituiscono comunque obiettivo di miglioramento da perseguire Per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, le norme di carattere igienico sanitario contenute nel presente titolo non si applicano alle situazioni fisiche esistenti e già autorizzate agli usi specifici o comunque conformi alla previgente normativa costituendo comunque obiettivo da perseguire il miglioramento dei requisiti igienico-sanitari preesistenti. Sono ammissibili soluzioni alternative, purché il professionista ne asseveri motivatamente il raggiungimento degli stessi obiettivi. Su motivata e documentata richiesta possono essere ammesse soluzioni alternative a quelle previste dal presente Regolamento, purché tali soluzioni permettano il raggiungimento dello stesso obiettivo, asseverato dal progettista. I requisiti degli spazi di abitazione, con l esclusione della superficie dei servizi igienici, si applicano anche agli uffici, attività commerciali, studi professionali e attività di servizi alla persona, o altre attività assimilabili, salvo diversa specifica normativa o regolamentazione.

6 DPR 380/2001 TU per l edilizia Art. 26 (L) - Dichiarazione di inagibilità 1. La presentazione della segnalazione certificata di agibilità non impedisce l esercizio del potere di dichiarazione di inagibilità di un edificio o di parte di esso ai sensi dell articolo 222 del regio decreto 27 luglio 1934, n Il Podestà, sentito l'ufficiale sanitario o su richiesta del medico provinciale, può dichiarare inabitabile una casa o parte di essa per ragioni igieniche o ordinarne lo sgombero. Inagibilità: Il Sindaco, sentito il parere o su richiesta della ATS, può dichiarare inagibile un edificio o parte di esso per motivi di igiene.

7 Inagibilità condizioni di degrado tali da pregiudicare l'incolumità degli occupanti; assenza di idonei dispositivi attivi e passivi (l idoneità implica che i dispositivi garantiscano un sufficiente livello di sicurezza nel loro utilizzo) atti ad assicurare il benessere termico; requisiti di superficie, di altezza e volume inferiori all 85% ai valori previsti; assenza di idonei dispositivi atti a garantire comfort termico e visivo (in edilizia tradizionale requisiti di aeroilluminazione naturale inferiori al 60% ai valori previsti); indisponibilità di servizi igienici; indisponibilità di acqua potabile; indisponibilità dell impianto elettrico

8 Conformazione e dotazione degli edifici Tutela ambientale del suolo e del sottosuolo: Manutenzione delle costruzioni e degli impianti: Requisiti aree di pertinenza: Intercapedini e vespai:. Distanze e altezze: Locali seminterrati e sotterranei: Scale: Locali sottotetto non agibili: Recupero dei locali sottotetto e seminterrati: Volumi tecnici: Parapetti e davanzali: Servizi e impianti indispensabili negli edifici:

9 Conformazione e dotazione delle unità immobiliari Tipologia dei locali:.. Altezze minime dei locali: Conformazione e superficie degli alloggi e delle altre unità immobiliari: Superficie e volumi minimi utili degli ambienti: Cucina, spazi di cottura, locali bagno e servizi igienici: Soppalchi:

10 Qualità dell aria e Requisiti illuminotecnici Riscontro d aria: Areazione attivata: condizionamento / ventilazione meccanica Areazione di tipo indiretto: Areazione naturale: Illuminazione: Requisiti illuminazione naturale e diretta: Parti trasparenti e visione lontana:

11 Aereazione attivata, ventilazione e requisiti igrometrici Aereazione dei servizi igienici e altri locali di servizio: Dotazione minima di canne di esalazione e fumarie : Comignoli: altezze ed ubicazioni Aereazione tramite cortili, patii: Corti o cortili: Patii: Cavedi: Cavedi tecnici o passi d uomo

12 Cubatura minima Impianti di condizionamento: Dotazione servizi igienici: Locali di ritrovo e pubblici spettacoli Edifici destinati ad attività artigianali e produttive Sistemazione dell area esterna: Pavimentazione: Altezza e Superfici minime: Rapporti aeranti e illuminanti: Dotazione servizi per i dipendenti:... Isolamento acustico strutture:

13 Edifici per attività terziarie, uffici e commerciali Altezza e Superfici minime: Rapporti aeranti e illuminanti: Impianti di condizionamento: Dotazione servizi per i dipendenti e per i clienti:... Requisiti locali per attività ludico/ricreative e attività ginnico/sportive e formazione fisica Cubatura e superfice minima, Rapporti aeranti e illuminanti: Dotazione servizi per i dipendenti e frequentatori:... Isolamento acustico strutture: Impianti di condizionamento e manutenzione:

14 Richiamo alle prescrizioni costruttive per l adozione di misure di prevenzione del rischio gas radon Per la progettazione di interventi per la prevenzione e mitigazione dall esposizione al gas radon atti a contenere le concentrazioni medie annue negli ambienti confinati, va fatto riferimento alle Linee Guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor approvate con decreto della Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia n del 21/12/2011 e ss.mm.ii.. La conformità del progetto e degli interventi realizzati alle Linee Guida è asseverata dal progettista, in fase di presentazione del progetto, e dal direttore dei lavori, all atto di presentazione della S.C.I.A. per l agibilità.

15 nuove costruzioni demolizione con ricostruzione ristrutturazione integrale manutenzione straordinaria cambi d uso con opere in locali a contatto con il terreno, con permanenza di persone nel caso della realizzazione di opere, le nuove tecniche di costruzione consentono già di eliminare il rischio di esposizione al gas radon. soluzioni costruttive L.G /2011 (vespaio, barriera, etc.); predisposizione di sistemi di rimozione aggiuntivi; Per nuove unità abitative autonome attestazione del rispetto limiti ex LR n.7/2017 «Recupero dei seminterrati»

16 soglia massima di esposizione al gas radon da considerare tra i requisiti igienicosanitari per la conformazione e dotazione degli edifici, con particolare riferimento ai cambi d uso - senza opere - di locali con pareti o pavimentazioni a contatto con il terreno i regolamenti comunali, in via suppletiva e cedevole rispetto ad eventuali diverse indicazioni fornite dal legislatore statale, possano già contenere l indicazione della soglia massima di tolleranza di cui alla nuova direttiva, ferma restando, come si diceva, la facoltà per il legislatore nazionale di fissare soglie inferiori al limite massimo dei 300 Bq/m 3 o limitatamente ai luoghi di lavoro anche superiori laddove ciò sia giustificato da particolari circostanze.

17 Misure di prevenzione contro il rischio di Cadute dall Alto nuove costruzioni di qualsiasi destinazione d uso (residenziale, commerciale, industriale, agricolo, ecc.), edifici esistenti oggetto del rifacimento strutturale della copertura Gli interventi edilizi devono essere progettati ed eseguiti in modo che le successive azioni di verifica e manutenzione possano avvenire in condizioni di sicurezza per i lavoratori. A tal fine, in esito alla valutazione del rischio per gli ipotetici scenari di intervento sull edificio, sono osservate le disposizioni di cui alla normativa vigente e di cui ai commi seguenti, privilegiando i dispositivi di protezione collettiva in luogo dei dispositivi di protezione individuale così come disposto dall articolo 15 comma 1 lettera i) del D.Lgs. 81/2008. I sistemi di protezione contro il rischio di caduta di cui trattasi sono quelli prescritti dalla normativa vigente (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. e normativa regionale specifica) e conformi alla UNI EN 795 per le coperture di tutti gli edifici. Per eseguire in sicurezza la pulizia e la manutenzione di edifici dotati di ampie superfici finestrate (ad esempio facciate continue), il progettista individua i punti di ancoraggio dei dispositivi, compresi quelli in facciata per opere provvisionali (ponteggi trabattelli, ecc.)

18 Grazie

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