FLAI-CGIL giugno 2015

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1 FLAI-CGIL giugno 2015

2 INDICE SCENARIO AGROALIMENTARE 05/06/2015 Corriere della Sera - Nazionale L'etica del cibo rende liberi 05/06/2015 Il Sole 24 Ore L'agricoltura famigliare contro la fame nel mondo 05/06/2015 Avvenire - Nazionale Fame Zero, la sfida di una generazione 04/06/2015 Avvenire - Nazionale L'EREDITÀ DI EXPO PER «FAME ZERO 2030» 31/05/2015 Il Messaggero - Nazionale Agricoltura, difficile ripresa dopo i disastri 30/05/2015 Left Dai campi alla terra BIG PLAYERS SETTORE AGROALIMENTARE 04/06/2015 Corriere della Sera Nuovi ricchi ed eterni poveri È il grande risiko del cacao 14

3 SCENARIO AGROALIMENTARE 6 articoli

4 05/06/2015 Pag. 45 diffusione: tiratura:

5 05/06/2015 Pag. 12 diffusione: tiratura:

6 05/06/2015 Pag. 10 diffusione: tiratura:

7 05/06/2015 Pag. 10 diffusione: tiratura:

8 04/06/2015 Pag. 3 diffusione: tiratura:

9 04/06/2015 Pag. 3 diffusione: tiratura:

10 31/05/2015 Pag. 22 diffusione: tiratura:

11 30/05/2015 Pag. 46 N maggio 2015 diffusione:57256 tiratura:78653 Ha giocato in serie A, nell Atalanta, dal 1996 al Fabio Rustico, tosto terzino, era un idolo dei tifosi per la sua caparbietà. Ha dato esami universitari di economia, andava agli allenamenti con una Panda, rossa, non aveva la tv e ha comprato un cellulare solo quando ha deciso di candidarsi (nel 2004, ancora calciatore) in una lista civica alle elezioni amministrative di Bergamo, risultando eletto con 458 preferenze e diventando assessore alle Politiche giovanili. In un mondo - quello del calcio - in cui nessuno prende posizione, ha fatto 8 volte il giro di campo in più stadi (San Siro compreso) con addosso la bandiera della pace contro la guerra in Iraq. Oggi Fabio Rustico fa il contadino, in Sicilia, nella sua azienda specializzata in agricoltura biodinamica, un metodo di coltivazione basato sulla visione antroposofica del mondo elaborata dal filosofo Rudolf Steiner e che comprende sistemi sostenibili per la produzione agricola, in particolare di cibo, che rispettino l ecosistema terrestre. Scandali, calcioscommesse, ombre sui diritti televisivi: ci dicono che il calcio non è più come una volta. Ma com era una volta, signor Rustico? I fenomeni popolari (come il calcio o la politica) sono sostanzialmente l espressione del Paese. La differenza rispetto agli altri sport non dipende da chissà quale peccato primordiale: semplicemente il calcio è lo sport più popolare e capillare in Italia e ha preso tutti gli aspetti positivi e negativi dell italianità. Ma dal tuo angolo di osservazione che non è il solito della star miliardaria in pensione, cosa pensi di questo calcio che non è più romantico e poetico ma sembra diventato così anaffettivo? (Ride) Miliardario proprio no: ho smesso presto e guadagnato poco. Credo che bisogna allargare lo sguardo: sono questi tempi a determinare le sembianze dei mondi come quello calcistico, politico o imprenditoriale. Il business è l imputato sbagliato: il calcio è sempre stato business. Semplicemente ultimamente ha preso diverse declinazioni. Dai campi alla terra «Mi dicevano quando smetterai di giocare a calcio te ne pentirai. Non mi sono mai pentito, ma guardandomi indietro ho visto una vita che faticavo a percepire mia». Parla Fabio Rustico, fino a pochi anni fa era calciatore di serie A, oggi contadino in Sicilia di Giulio Cavalli maggio

12 30/05/2015 Pag. 46 N maggio 2015 diffusione:57256 tiratura:78653 Quello del calcio è un mondo di rapporti umani possibili? Posso parlare per me - e io sono abbastanza orso quindi non faccio testo sulla capacità di tenere i rapporti -: a me pesava la mancanza di libertà. So che molti si straniscono quando lo dico, è una vita dorata, certo, ma quasi militare, tra allenamenti e ritiri. Poi ci sono logiche perverse: quando dici quello che pensi, i tifosi, la società e i giornalisti non vedono l ora di estremizzare e quindi il comandamento è quello della cautela. Sempre. Ti faccio una domanda cattiva: in un mondo di bassa scolarizzazione la tua cultura universitaria e le tue posizioni politiche ti hanno aiutato o danneggiato? Se vuoi cavare il massimo devi turarti il naso e tenere giù la testa. Quando fai altro, destabilizzi l ambiente e questo ti si ritorce contro. Quando mi sono candidato alle elezioni a Bergamo ho pagato il rinculo : ero l idolo della curva e appena ho preso posizione sono diventato il più odiato. Non mi venne perdonato nemmeno di essere entrato in campo con la bandiera della pace, per dire. Ma perché dimostrarsi umani oggi è sinonimo di debolezza? Io ogni tanto paragono il calcio e lo spogliatoio alla campagna: ci sono persone che hanno in fondo una certa brutalità. Credo anche che sia dovuto a uno spazio vitale oggi più stretto nei tempi e negli spazi. Nella mia azienda agricola in Sicilia, ho la fortuna di avere tempi diluiti, nel bene e nel male, dove ho ritrovato i miei spazi di vita e di rapporti anche a discapito dell efficienza. Il calcio degli anni 80 era più umano? Ricordiamoci che era sorretto dai soldi neri di Tangentopoli La domanda delle domande: perché un calciatore finisce a fare il contadino? Perché il prezzo della libertà sta anche nella rinuncia di tante comodità. Amo la Sicilia perché la prima fonte della felicità sta nella luce e nei colori: la luce quotidiana di ogni alba e di ogni tramonto credo che ripaghi qualsiasi fatica. Io oggi non tornerei indietro nemmeno «Gli scandali nel calcio? Questo sport è un fenomeno popolare così come lo è la politica: rappresenta un espressione del Paese» se giocando a calcio potessi togliermi tutti i mutui che in questo momento ho sulle spalle. Mi dicevano quando smetterai di giocare a calcio te ne pentirai. Da quando sono passato dal campo ai campi, non solo non mi sono mai pentito, ma guardandomi indietro ho visto una vita che faticavo a percepire mia. Hai giocato nell Atalanta a Bergamo, patria della Lega Nord. Come lo vedi il salvinismo? Quando vedo qualcuno speculare stimolando le corde più basse delle persone non posso che prenderne le distanze. Credo che la politica dovrebbe dare risposte ben lontane da quelle di Salvini. Tu che sei imprenditore agricolo cosa pensi dell Expo che vorrebbe nutrire il pianeta? Il tema è importante e urgente sia a livello mondiale che italiano. Temo che le guerre future passeranno dall acqua, dalla terra e dal cibo. Io amo l agricoltura e la natura perché intellettualmente trovo stimolante la biodinamica e la naturalità. Ci sono tematiche di agricoltura industriale che fanno emergere i grandi limiti del nostro tempo: pensa solo che l industria bellica o petrolifera hanno trovato in questi anni uno sbocco formidabile nell agricoltura con la produzione di concimi chimici, di nitrati e altro. Il dibattito sugli Ogm, gli effetti dannosi degli ultimi 50 anni di agricoltura intensiva: questi dovrebbero essere i temi di Expo. Come dice Carlin Petrini (fondatore di Slow Food ndr) le piccole realtà di produzione artigianale sono i punti nevralgici del futuro alimentare del mondo e avrebbero dovuto avere molto più spazio. In più mi sembra che la gestione sia stata abbastanza verticistica. Sarebbe stato bello immaginare che i giovani del settore, per ogni nazione, potessero lavorare a stretto contatto cosicché alla fine dell Expo rimanesse una classe dirigente multietnica internazionale che capitalizzasse una sorta di grande workshop. A tuo figlio consiglierai di fare il calciatore o il contadino? Mio figlio è già contadino. Per fortuna. 30 maggio

13 BIG PLAYERS SETTORE AGROALIMENTARE 1 articolo

14 04/06/2015 Pag. 14 Orizzonti Expo diffusione: tiratura: BIG PLAYERS SETTORE AGROALIMENTARE - Rassegna Stampa 01/06/ /06/

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