LA BEATIFICAZIONE. Milano, domenica 25 ottobre 2009

Dimensione: px

Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LA BEATIFICAZIONE. Milano, domenica 25 ottobre 2009"

Cipriano Novelli
8 anni fa
Visualizzazioni

1 LA BEATIFICAZIONE Milano, domenica 25 ottobre

2 «C è una bella Italia in piazza Duomo davanti all urna del beato don Gnocchi, un Italia che non sempre vediamo, che si ritrova nel bene e nel coraggio della solidarietà. Milano per una volta è contenta di sé, si avvolge con legittimo orgoglio nella biografia del cappellano militare che dalla casa degli orfani e poi dalla Fondazione ha dato speranza a chi l aveva perduta, ha aiutato i più sfortunati a riconoscersi a pieno titolo nella società. Anche oggi c è molto da ricostruire: per i più deboli, per gli indifesi, soprattutto per i più giovani. Serve un nuovo civismo, contro la tentazione di alzare le spalle, di ignorare quel che accade fuori dalla porta di casa. Bisogna ricominciare a dire: che cosa posso fare io? L esempio di don Gnocchi non è passato di moda: bisogna cambiare in meglio il nostro tempo, bisogna ritrovare la passione per il sociale e l umanità». GIANGIACOMO SCHIAVI dalla prima pagina del Corriere della Sera (lunedì 26 ottobre 2009) Ore 9: chiesa di San Bernardino alle Ossa, piazza S. Stefano Gli alpini portano a spalla l urna. ancora coperta, con le spoglie mortali del cappellano don Carlo Gnocchi 80 81

perduta, ha aiutato i più sfortunati a riconoscersi a pieno titolo nella società. Anche oggi c è molto da ricostruire: per i più deboli, per gli indifesi, soprattutto per i più giovani.

3 Ore 9: il corteo Alpini, chierichetti, rappresentanti della Fondazione Don Gnocchi, dei Fratelli delle Scuole Cristiane, dell Associazione Ex Allievi di don Gnocchi, dell Aido, degli scout in corteo dietro l urna di don Carlo verso piazza Duomo 82 83

dell Associazione Ex Allievi di don Gnocchi, dell Aido, degli

4 «Gli alpini non dicono nulla. Marciano, lavorano e tacciono. Quasi ostinatamente. Non chiedono nulla. Anche l eroico è per loro normale. Lo straordinario è ordinario. Io mi vergogno davanti a loro, nel trovare eccezionale e bella questa mia vita, e penso anche spesso ai nostri ragazzi che sanno troppo poco il sacrificio, o, meglio, lo sanno troppo esaltare, davanti a sé, davanti agli altri e davanti a Dio. Potessi imparare anch io dai miei alpini questa virtù sublime: di rendere naturale e quasi inavvertito il sacrificio!». DON CARLO GNOCCHI lettera al direttore del Gonzaga,

Io mi vergogno davanti a loro, nel trovare eccezionale e bella questa mia vita, e penso anche spesso ai nostri ragazzi che sanno troppo poco il

5 Ore 9,30: il corteo L urna giunge in piazza Duomo, accompagnata dai canti del coro Ana di Milano 86 87

6 «Ogni cristiano deve essere tendenzialmente santo Nulla è più santificante e salvifico della santità. Credetelo. Nessun tempo è più utilmente impiegato alla salvezza del mondo di quello dato alla preghiera. è la comunicazione con Dio quella che rende l azione spiritualmente feconda. La santità, come un corpo incandescente e radioattivo, ha un irradiazione quanto misteriosa altrettanto potente, ben più efficace dei più industriosi mezzi umani. Il suo ambito è il mondo universo delle anime. La santità irradia tacitamente fede e bontà». DON CARLO GNOCCHI Andate e insegnate, 1934 Ore 10: piazza Duomo, la celebrazione L Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, presiede la liturgia di beatificazione di don Gnocchi 90 91

La santità, come un corpo incandescente e radioattivo, ha un irradiazione quanto misteriosa altrettanto potente, ben più efficace dei più industriosi mezzi umani.

7 90

8 Ore 10,15: piazza Duomo, la proclamazione L effigie di don Gnocchi sulla facciata del Duomo, svelata al momento della solenne proclamazione della beatificazione, letta dal legato pontificio, mons. Angelo Amato 94 95

momento della solenne proclamazione della

9 «Noi, accogliendo il desiderio del Nostro Fratello Dionigi Cardinale Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, di molti altri Fratelli nell episcopato e di molti fedeli, dopo aver avuto il parere della Congregazione delle Cause dei Santi, con la nostra Autorità Apostolica CONCEDIAMO che il Venerabile Servo di Dio Carlo Gnocchi, presbitero pieno di zelo pastorale tra i giovani negli oratori e nei pericoli della guerra, che coronò la sua missione dedicando le sue energie ai piccoli orfani, mutilati, poliomielitici, vittime innocenti del dolore, d ora in poi sia chiamato BEATO e che si possa celebrare la sua festa nei luoghi e secondo le regole stabilite dal Diritto ogni anno il 25 ottobre». S.E. MONS. ANGELO AMATO prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e legato pontificio Solenne proclamazione in piazza Duomo Ore 10,15: piazza Duomo, don Gnocchi beato Silvio Colagrande e Amabile Battistello (che ricevettero le cornee di don Carlo) scoprono l urna 96 97

pericoli della guerra, che coronò la sua missione dedicando le sue energie ai piccoli orfani, mutilati, poliomielitici, vittime innocenti del dolore, d ora in poi sia chiamato BEATO e che si possa

10 Ore 10,30: piazza Duomo, la celebrazione Con l Arcivescovo di Milano e il prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi celebrano un cardinale, 18 vescovi e 211 sacerdoti. Oltre mille i chierichetti presenti 98 99

11 Piazza Duomo, il popolo di don Gnocchi Cinquantamila fedeli hanno partecipato al rito di beatificazione, altri 3 milioni lo hanno seguito in diretta tv

12 100

13 «Don Carlo ha vissuto la sua vocazione come impegno leale nel mondo, senza sminuire - anzi arricchendo - il suo essere di sacerdote. Impegno nel mondo così come si presentava al suo tempo: lontano dalle nostalgie del passato, calato cordialmente nel presente, aperto, profetico e anticipatore del futuro, mai nel segno del pessimismo o della paura. Al mondo moderno don Carlo augurava un tempo nuovo, un nuovo tipo di umanità; augurava la personalità cristiana, cioè cristianesimo e cristiani attivi, ottimisti, sereni, concreti e profondamente umani; che guardano al mondo, non più come a un nemico da abbattere o da fuggire, ma come a un figlio prodigo da conquistare e redimere con l amore». S.E. CARD. DIONIGI TETTAMANZI Arcivescovo di Milano Dall omelia alla liturgia di beatificazione di don Gnocchi

14 Piazza Duomo, il popolo di don Gnocchi Quasi diecimila (tra operatori, disabili, anziani, familiari, religiosi, volontari e amici) le persone provenienti dai 28 Centri della Fondazione Don Gnocchi in Italia e dai progetti attivi nei Paesi più poveri del mondo

amici) le persone provenienti dai 28 Centri della Fondazione Don

15 Piazza Duomo, il popolo di don Gnocchi Quindicimila gli alpini accreditati in piazza, in rappresentanza delle 81 sezioni italiane. Venti i reduci della campagna di Russia

16 116

18 «Nella Milano in ricostruzione, don Gnocchi lavorò per restaurare la persona umana raccogliendo i ragazzi orfani e mutilati e offrendo loro assistenza e formazione. Diede tutto se stesso fino alla fine e morendo donò le cornee a due ragazzi ciechi. La sua opera ha continuato a svilupparsi ed oggi la Fondazione Don Gnocchi è all avanguardia nella cura di persone di ogni età che necessitano di terapie riabilitative. Mentre saluto il Cardinale Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, e mi rallegro con l intera Chiesa ambrosiana, faccio mio il motto di questa beatificazione: Accanto alla vita, sempre!». S.S. BENEDETTO XVI Dal saluto all Angelus di piazza San Pietro a Roma Ore 12: il saluto del Santo Padre In collegamento da piazza San Pietro, Benedetto XVI saluta i fedeli in piazza Duomo

La sua opera ha continuato a svilupparsi ed oggi la Fondazione Don Gnocchi è all avanguardia nella cura di persone di ogni età che necessitano di terapie riabilitative.

19 122

20 Ore 11,30: piazza Duomo L urna con il corpo del beato don Gnocchi sfila tra la commozione dei fedeli in piazza. In corteo raggiungerà la chiesa di San Sigismondo in Sant Ambrogio

21 Ore 13: verso la basilica di Sant Ambrogio Mons. Apeciti, mons. Barbareschi e mons. Bazzari accompagnano l urna di don Gnocchi

Documenti analoghi

LA VEGLIA. Milano, sabato 24 ottobre 2009

LA VEGLIA. Milano, sabato 24 ottobre 2009 LA VEGLIA Milano, sabato 24 ottobre 2009 47 «L uomo è un pellegrino; malato di infinito, incamminato verso l eternità. La personalità è sempre in marcia, perché essa è un valore trascendente: la sua forma