Verifica delle Fondazioni

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1 Verifica delle Fondazioni

2 VERIFICHE DELLA SICUREZZA E DELLE PRESTAZIONI Le verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU) e le analisi relative alle condizioni di esercizio (SLE) devono essere effettuate nel rispetto dei principi e delle procedure indicate al 2.6.

3 VERIFICHE NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) Per ogni stato limite per perdita di equilibrio (EQU), come definito al 2.6.1, deve essere rispettata la condizione: Einst,d Estb,d Einst,d il valore di progetto dell azione instabilizzante, Estb,d e il valore di progetto dell azione stabilizzante.

4 STATI LIMITE ULTIMI Nelle verifiche agli stati limite ultimi si distinguono: lo stato limite di equilibrio come corpo rigido: EQU lo stato limite di resistenza della stru[ura compresi gli elementi di fondazione: STR lo stato limite di resistenza del terreno: GEO

5 γ F da assumersi per la determinazione degli effetti delle azioni nelle verifiche agli stati limite ultimi. equilibrio come corpo rigido (EQU) si utilizzano i coefficienti γ F riportati nella colonna EQU della Tabella 2.6.I

6 progettazione di elementi strutturali non coinvolgano azioni di tipo geotecnico, le verifiche nei confronti degli stati limite ultimi strutturali (STR) si eseguono adottando i coefficienti γ F riportati nella colonna A1 coinvolgano azioni di tipo geotecnico (plinti, platee, pali, muri di sostegno,...) le verifiche nei confronti degli stati limite ultimi strutturali (STR) e geotecnici (GEO) si eseguono adottando due possibili approcci progettuali, fra loro alternativi

7 plinti, platee, pali, muri di sostegno,. Nell Approccio 1, le verifiche possono essere condotte si conducono con due diverse combinazioni di gruppi di coefficienti parziali, rispettivamente definiti per le azioni (γ F ), per la resistenza dei materiali (γ M ) e, eventualmente, per la resistenza globale del sistema (γ R ). Combinazione 1 dell Approccio 1, per le azioni si impiegano i coefficienti γ F riportati nella colonna A1 della Tabella 2.6.I. Nella Combinazione 2 dell Approccio 1, si impiegano invece i coefficienti γf riportati nella colonna A2. si deve utilizzare la combinazione piu gravosa

8 plinti, platee, pali, muri di sostegno,. Nell Approccio 2 si impiega un unica combinazione dei gruppi di coefficienti parziali definiti per le Azioni (γ F ), per la resistenza dei materiali (γ M ) e, eventualmente, per la resistenza globale (γ R ). per le azioni si impiegano i coefficienti γ F riportati nella colonna A1.

9 Coefficienti parziali per le azioni o per l effetto delle azioni nelle verifiche SLU γ G1 coefficiente parziale dei carichi permanenti G1; γ G2 coefficiente parziale dei carichi permanenti non strutturali G2; γ Qi coefficiente parziale delle azioni variabili Q. si deve utilizzare la combinazione piu gravosa fra le due precedenti

10 Coefficienti parziali per le azioni o per l effetto delle azioni nelle verifiche SLU γ G1 coefficiente parziale dei carichi permanenti G1; γ G2 coefficiente parziale dei carichi permanenti non strutturali G2; γ Qi coefficiente parziale delle azioni variabili Q. si deve utilizzare la combinazione piu gravosa fra le due precedenti

11 Per ogni stato limite ultimo che preveda il raggiungimento della resistenza di un elemento strutturale (STR) o del terreno (GEO), come definiti al 2.6.1, deve essere rispettata la condizione: Ed Rd

12 Per le verifiche nei confronti di stati limite ultimi non espressamente trattati nei successivi paragrafi, da 6.3 a 6.11, si utilizza l Approccio 1 con le due combinazioni (A1+M1+R1) e (A2+M2+R2). I fattori parziali per il gruppo R1 sono sempre unitari; gruppo R2 possono essere maggiori o uguali all'unita e, in assenza di indicazioni specifiche per lo stato limite ultimo considerato, devono essere scelti dal progettista in relazione alle incertezze connesse con i procedimenti adottati.

13 Resistenze Il valore di progetto della resistenza Rd puo essere determinato: a) in modo analitico, con riferimento al valore caratteristico dei parametri geotecnici del terreno, diviso per il valore del coefficiente parziale γ M specificato nella successiva Tab. 6.2.II e tenendo conto, ove necessario, dei coefficienti parziali γ R specificati nei paragrafi relativi a ciascun tipo di opera; b) in modo analitico, con riferimento a correlazioni con i risultati di prove in sito, tenendo conto dei coefficienti parziali γ R riportati nelle tabelle contenute nei paragrafi relativi a ciascun tipo di opera; c) sulla base di misure dirette su prototipi, tenendo conto dei coefficienti parziali γ R riportati nelle tabelle contenute nei paragrafi relativi a ciascun tipo di opera. (A1+M1+R1) e (A2+M2+R2).

14 FONDAZIONI SUPERFICIALI VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) La verifica di stabilita globale deve essere effettuata, analogamente a quanto previsto nel 6.8, secondo la Combinazione 2 (A2+M2+R2) dell Approccio 1, tenendo conto dei coefficienti parziali riportati nelle Tabelle 6.2.I e 6.2.II per le azioni e i parametri geotecnici e nella Tab. 6.8.I per le resistenze globali.

15 FONDAZIONI SUPERFICIALI VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) Le verifiche: collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno; collasso per scorrimento sul piano di posa; devono essere effettuate applicando la combinazione (A1+M1+R3) di coefficienti parziali prevista dall Approccio 2, tenendo conto dei valori dei coefficienti parziali riportati nelle Tabelle 6.2.I, 6.2.II e 6.4.I.

16 superficiali (A1+M1+R3)

17 REQUISITI STRUTTURALI DEGLI ELEMENTI DI FONDAZIONE Le azioni trasmesse in fondazione derivano dall analisi del comportamento dell intera opera, in genere condotta esaminando la sola struttura in elevazione alla quale sono applicate le pertinenti combinazioni delle azioni di cui al Sia per CD A sia per CD B il dimensionamento delle strutture di fondazione e la verifica di sicurezza del complesso fondazione-terreno devono essere eseguiti assumendo come azione in fondazione, trasmessa dagli elementi soprastanti, una tra le seguenti: - quella derivante dall analisi strutturale eseguita ipotizzando comportamento strutturale non dissipativo (v. 7.3); - quella derivante dalla capacita di resistenza a flessione degli elementi (calcolata per la forza assiale derivante dalla combinazione delle azioni di cui al 2.5.3), congiuntamente al taglio determinato da considerazioni di equilibrio; - quella trasferita dagli elementi soprastanti nell ipotesi di comportamento strutturale dissipativo, amplificata di un coefficiente pari a 1,30 in CD A e 1,10 in CD B ;

18 FONDAZIONI SUPERFICIALI Le strutture delle fondazioni superficiali devono essere progettate per le azioni definite al precedente capoverso, assumendo un comportamento non dissipativo; non sono quindi necessarie armature specifiche per ottenere un comportamento duttile. Le platee di fondazione in calcestruzzo armato devono avere armature longitudinali, secondo due direzioni ortogonali e per l intera estensione, in percentuale non inferiore allo 0,1% dell area della sezione trasversale della platea, sia inferiormente sia superiormente. Le travi di fondazione in calcestruzzo armato devono avere, per l intera lunghezza, armature longitudinali in percentuale non inferiore allo 0,2% dell area della sezione trasversale della trave, sia inferiormente sia superiormente.

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