UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BRESCIA. Facoltà di Economia e Commercio. Le aree demografiche omogenee in provincia di Brescia al censimento del 1981

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1 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Economia e Commercio Vittorio Boniotti Luigi Riva Ines Paccanelli Marco Trentini Le aree demografiche omogenee in provincia di Brescia al censimento del 1981 Brescia,

2 Attribuzioni: - V. B. del Servizio statistica del Comune di Brescia ha curato in particolare la realizzazione dell'indagine. - I. P. del Servizio Statistica del Comune di Brescia ha curato in particolare la scelta degli indicatori demografici. - L. R. dell'università di Brescia ha curato l'impostazione dell'indagine, il coordinamento della stessa nonché la stesura del rapporto. - M. T. del Servizio Statistica del Comune di Brescia ha curato in particolare la stesura dei programmi di calcolo per le elaborazioni ed i grafici. Facoltà di Economia e Commercio Corso G. Mameli Brescia

3 3 Indice.

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5 Premessa Lineamenti metodologici Aree demografiche omogenee Bibliografia Appendice statistica

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7 7 Premessa.

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9 Nelle analisi territoriali sub-nazionali si sente frequentemente, anche, l'esigenza di disporre di raggruppamenti di comuni omogenei ( 1 ). Infatti, per esempio, alla stabilità delle stime di parametri demografici a livello di area si contrappone normalmente l'erraticità delle stime per ciascun comune dell'area a causa, prevalentemente, delle modeste dimensioni demografiche degli stessi. Esigenza che di solito può venire soddisfatta battendo, alternativamente, più vie a secondo delle peculiari esigenze ma normalmente con diverso grado di soddisfazione al crescere del numero degli indicatori utilizzati. Sviluppiamo sinteticamente due esempi contrapposti per rendere chiaro il senso del discorso. L'esigenza di avere raggruppamenti omogenei di comuni relativamente alla mortalità per cirrosi epatica si può soddisfare operando su uno o più indicatori di evidente 1 La letteratura sull'argomento è piuttosto vasta. Le indicazioni riportate in bibliografia costituiscono solo un saggio che più si avvicina al tema trattato. 9

10 ed immediato significato: il rapporto comunale tra i decessi annui per tale causa e la popolazione media residente o presente, lo stesso rapporto distintamente per i maschi e per le femmine, ecc. Ben altri problemi invece si hanno quando l'obiettivo è quello di raggruppare i comuni per livello "economico-sociale". L'aggravante rispetto al primo esempio è che qui i guai cominciano già al momento della scelta degli indicatori: uno? più di uno? perché non questo invece di quest'altro? ecc. In questo lavoro ci proponiamo di fornire una classificazione dei comuni della provincia di Brescia al censimento dell'81 in gruppi omogenei per caratteristiche demografiche. Il n. 1 è interamente dedicato agli sviluppi metodologici del problema: scelta degli indicatori, scelta del tipo di distanza e del criterio di aggregazione. Nel n. 2 analizziamo invece i risultati della classificazione. Nel n. 3 riportiamo alcune indicazioni bibliografiche sul tema con particolare riferimento all'esperienza italiana. Nell'appendice infine, n. 4, presentiamo alcune statistiche rilevanti per ogni area omogenea individuata nel n. 2 nonché la dislocazione territoriale dei comuni di cascuna di esse.

11 1. Lineamenti metodologici. 11

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13 L'obiettivo è quello di classificare i comuni della provincia in gruppi simili al loro interno per alcune caratteristiche demografiche. L'esigenza di disporre di siffatti raggruppamenti di uso generico è molto sentita e ciò per almeno due ordini di motivi che andiamo ad esemplificare. In un processo di previsione demografica a livello di micro-aree si suole sfruttare le informazioni sulla storia delle stesse per trarre utili indicazioni sulla traiettoria futura. Però quando il collettivo di riferimento è di modeste dimensioni alcuni rapporti demografici caratteristici sono scarsamente operativi in quanto desunti da frequenze di modesto ordine di grandezza. L'allargamento della base demografica di riferimento, senza alterarne i tratti che la caratterizzano, è allora una via percorribile per ottenere stime meno erratiche dei parametri di un processo di proiezione. Ancora: nel procedimento di stima della domanda potenziale di istruzione del ciclo dell'obbligo per un dato orizzonte di un distretto scolastico è opportuno tener conto dell'eventale dualismo demografico esistente al suo interno. E' frequente infatti che 13

14 all'interno del distretto siano delimitabili aree omogenee con caratteristiche profondamente diverse: comuni fortemente invecchiati a seguito dell'esodo di nuclei famigliari giovanili, comuni che si sono allargati a macchia d'olio per far posto ai nuovi venuti, ecc. Pertanto la stima della domanda, a scapito di grossolani errori, è necessario che avvenga per aggregazione della domanda stimata di ogni singola zona. Chiarito, anche se per sommi capi, l'obiettivo del lavoro si tratta ora di passare ad illustrare le fasi operative inerenti alla scelta: - degli indicatori demografici, - del tipo di distanza, - del metodo di aggregazione. La scelta degli indicatori demografici sui quali operare è un momento di basilare importanza in quanto determina pesantemente il risultato. E' in quest'ottica infatti che abbiamo escluso a priori, e il motivo ci pare ovvio, indicatori "sintetici" quando sono disponibili i corrispondenti indicatori "analitici". In breve abbiamo ipotizzato che le caratteristiche demografiche di un comune siano riassumibili in maniera soddisfacente dalla distribuzione dei residenti per sesso ed età. E' infatti plausibile che comuni che hanno vissuto in passato analoghe vicende demografiche abbiano attualmente piramidi delle età molto simili. Ed è altrettanto assodato che comuni che hanno attualmente le stesse caratteristiche demografiche percorreranno in futuro, plausibilmente, le stesse traiettorie. A questo punto abbiamo dovuto risolvere un problema alquanto importante in questo tipo di analisi: utilizzare, cioè, le distribuzioni assolute o le distribuzioni relative? Il quesito non è banale in quanto entrambe presentano pregi e difetti. Le distribuzioni assolute sono strettamente determinate dalla dimensione demografica del comune e ben note sono le relazioni fra vicende demografiche e dimensione dei centri. Per altro le distribuzioni relative danno con immediatezza il profilo della piramide delle età, ed a profili uguali non è detto che debbano corrispondere per forza dimensioni identiche. Per tagliare la testa al toro abbiamo proceduto nella seguente maniera: a) classificazione dei comuni operando sulle

15 distribuzioni assolute; b) classificazione dei comuni operando sulle distribuzioni relative ( 2 ); c) classificazione finale dei comuni incrociando i risultati di a) e b). Operando come appena detto, ogni comune viene descritto dalla distribuzione per sesso e per età dei residenti. Il tipo di distanza scelto per misurare la distanza tra coppie di comuni è quella della somma degli scarti in valore assoluto fra le corrispondenti frequenze dei residenti per ogni età e sesso. L' interpretazione ci sembra ovvia: gli scarti mettono in evidenza lo squilibrio tra i coetanei in due comuni. Una sola battuta, a conclusione, per quanto riguarda la scelta del metodo di aggregazione. Dopo alcune prove ( 3 ) abbiamo dato la preferenza al metodo del legame medio tra i gruppi( 4 ). Con questo metodo la distanza fra due gruppi è data dalla media aritmetica delle distanze tra tutte le coppie degli elementi di ciascun gruppo. 2 Per evitare distorsioni derivanti dall'erraticità delle frequenze relative soprattutto per comuni piccoli abbiamo utilizzato le frequenze relative cumulate per età e per i due sessi. Agli stessi risultati siamo pervenuti utilizzando le frequenze relative retrocumulate e pertanto nel seguito faremo riferimento solo a quelle cumulate. 3 Non riportiamo i risultati relativi in quanto sostanzialmente uguali a quelli presentati. 4 Per la descrizione del programma di calcolo rinviamo in: "SPSS-X user's guide", McGraw Hill, London,

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17 2. Aree demografiche omogenee. 17

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19 In questo numero intendiamo presentare i dati di base utilizzati, descrivere le elaborazioni effettuate ed illustrare i risultati ottenuti. Per ogni comune della provincia di Brescia abbiamo utilizzato la distribuzione dei residenti per sesso e per anno di età (0, 1,..., 99, 100 e più) alla data dell'ultimo censimento. Abbiamo indi calcolato la distribuzione relativa cumulata sempre per anno di età e per singolo sesso. Le elaborazioni sulle distribuzioni assolute hanno fornito il seguente dendrogramma( 5 ): 5 Per ovvi motivi abbiamo escluso due comuni di, relativamente, grande dimensione demografica: Brescia e Lumezzane. 19

20 IRMA MAGASA BRIONE VALVESTINO PRESTINE ANFO 5 -+ INCUDINE LONGHENA CIMBERGO I SOIANO DEL LAGO I CERVENO I TREVISO BRESCIANO I LAVENONE I LOSINE I MONNO I PAISCO LOVENO I BRAONE I CAPOVALLE I LOZIO I PERTICA ALTA MARMENTINO I MURA I PERTICA BASSA PROVAGLIO VALLE SABB CORZANO VALLIO TERME LIMONE SUL GARDA VIONE TEMU' ACQUAFREDDA BRANDICO ONO SAN PIETRO I MACLODIO PASPARDO BARGHE ZONE SAN GERVASIO BRESCIA TIGNALE I SULZANO I CIGOLE VEZZA D'OGLIO CEDEGOLO SENIGA TREMOSINE I ORZIVECCHI I CAPO DI PONTE MANERBA DEL GARDA

21 SAN ZENO NAVIGLIO I +-+ RUDIANO I +-+ GAMBARA I +-+ RONCADELLE I I TOSCOLANO MADERNO I PADENGHE DEL GARDA I PRALBOINO I MONTICELLI BRUSATI I OME I MALEGNO I I PONTE DI LEGNO I I I MAIRANO I I I ODOLO I I I COMEZZANO-CIZZAGO I CORTENO GOLGI I I I I BOVEGNO I I I COLLIO I I I I ANGOLO TERME I I I PAVONE DEL MELLA I I I ROE' VOLCIANO I I MUSCOLINE I I PRESEGLIE I I LODRINO I I I IDRO I I SONICO I I I CEVO I I I MONIGA DEL GARDA I I POLPENAZZE DEL GARDA I I I BIONE I I OSSIMO I I I MILZANO I I I VILLACHIARA I I I TAVERNOLE SUL MELLA I +-+ CAINO I I I I CASTO I I I AGNOSINE I I I PUEGNAGO SUL GARDA I I I MONTISOLA I I I CALVAGESE DELLA RIVI I I I FIESSE I I I BERLINGO I I I VISANO I I I I PAITONE I I I GIANICO I I I AZZANO MELLA I I I SAVIORE DELL'ADAMELL I I I BASSANO BRESCIANO I I I NIARDO I I I I SELLERO I I I PEZZAZE I I +-+ CETO I I I I 21

22 BERZO INFERIORE I I I I POLAVENO I I I I I BARBARIGA I I I I I BERZO DEMO I I I I I ALFIANELLO I I I I I SAN FELICE DEL BENAC I +-+ I I I POZZOLENGO I I I I I GARDONE RIVIERA I I I I +-+ REMEDELLO I I I I I I I SALE MARASINO I I I I GARGNANO I I I I I I I BAGOLINO I I I I I I I VILLANUOVA SUL CLISI I +-+ I I COLOGNE I I I I I I PONTEVICO I I I I I BEDIZZOLE I I I LONATO I I I I SALO' I I +-+ CHIARI I I I PALAZZOLO SULL'OGLIO I I DESENZANO DEL GARDA I PREVALLE I VESTONE I CELLATICA I DELLO I I I EDOLO I I PASSIRANO I PROVAGLIO D'ISEO I I I CASTEGNATO I I I RODENGO-SAIANO I I CASTREZZATO I I I ESINE I I TRENZANO I I I CASTEL MELLA I I CORTE FRANCA I I SIRMIONE I I MARCHENO I I TORBOLE CASAGLIA I I ROCCAFRANCA I I I URAGO D'OGLIO I I I OFFLAGA I I PARATICO I I I I SERLE I I I BORNO I I I I ARTOGNE I I I I PONCARALE I I I LOGRATO I I I I MONTIRONE I I I I I I I PADERNO FRANCIACORTA I I I I I I CIVIDATE CAMUNO I I I I I I NUVOLERA I I I I I I

23 SABBIO CHIESE I I I I I I CAPRIANO DEL COLLE I I I I I I ISORELLA I I I I I I MALONNO I I I I I NUVOLENTO I I I I I I POMPIANO I I I I I MARONE I I I I I I SAN PAOLO I I I I I I I PIAN CAMUNO I I I I I I BIENNO I I I I I I I VEROLAVECCHIA I I I I I I PIANCOGNO I I I I I I I COLLEBEATO I I I BORGO SAN GIACOMO I I I I I GOTTOLENGO I I I CASTELCOVATI I I I I PONTOGLIO I I I ISEO I I VOBARNO I I MONTICHIARI I DARFO BOARIO TERME I GHEDI I I ROVATO I CONCESIO I I GARDONE VAL TROMPIA I MANERBIO I I I I BAGNOLO MELLA I I LENO I I I I REZZATO I I I GUSSAGO I I SAREZZO I I BOVEZZO I I FLERO I I BRENO I I QUINZANO D'OGLIO I I ADRO I I ERBUSCO I COCCAGLIO I I I BORGOSATOLLO I I I MAZZANO I I I I CALVISANO I I I VEROLANUOVA I I CAPRIOLO CAZZAGO SAN MARTINO I PISOGNE I I CASTENEDOLO I CALCINATO I CARPENEDOLO I I BOTTICINO I I I GAVARDO OSPITALETTO I 23

24 TRAVAGLIATO I NAVE VILLA CARCINA I ORZINUOVI L'analisi del dendrogramma ci ha portato ad individuare, comprendendo anche i due comuni isolati precedentemente, i seguenti gruppi: - da Irma a Chiari, - Palazzolo sull'oglio, - Desenzano del Garda, - da Prevalle a Montichiari, - da Darfo Boario Terme a Sarezzo, - da Bovezzo a Capriolo, - da Cazzago San Martino a Orzinuovi, - Lumezzane, - Brescia. Le elaborazioni sulle distribuzioni relative cumulate di tutti i comuni hanno fornito il dendrogramma che segue: OFFLAGA ROVATO I BAGNOLO MELLA 9 -+ I OME BEDIZZOLE BIENNO I DELLO I PEZZAZE BOTTICINO I VILLA CARCINA

25 POLAVENO I ORZIVECCHI PARATICO I I CHIARI I PASSIRANO I I SABBIO CHIESE I I I VESTONE I +-+ NIARDO I I LIMONE SUL GARDA PRESEGLIE I I VALLIO TERME I MAIRANO I MARONE I SAVIORE DELL'ADAMELL I I AZZANO MELLA I I CARPENEDOLO I I BRENO I I I MALEGNO I I PAVONE DEL MELLA I I I NUVOLERA I I I PISOGNE I MONTICHIARI I I I PROVAGLIO D'ISEO I I I I ADRO I I OSSIMO I I I CELLATICA I I CALCINATO I I I ERBUSCO I +-+ I I BORNO I I I I LENO I +-+ I VILLACHIARA I I I CALVISANO I I I CORTENO GOLGI I I PAISCO LOVENO I GAMBARA I MILZANO I MARMENTINO I I MONTISOLA I I SERLE I I BARBARIGA I I +-+ CAPO DI PONTE I I I I QUINZANO D'OGLIO I I I I VEROLAVECCHIA I I I I I CASTENEDOLO I I I I BASSANO BRESCIANO I I I I ORZINUOVI I I I I I VEROLANUOVA I I I I I I AGNOSINE I I I I I PIANCOGNO I I I I BOVEGNO I I I MUSCOLINE I I I I 25

26 ANGOLO TERME I I I I I BIONE I +-+ I I I PROVAGLIO VALLE SABB I I I I SOIANO DEL LAGO I I I I BRIONE I I I I MURA I I I I LONGHENA I I I IRMA I I VALVESTINO I CASTEL MELLA I FLERO I MARCHENO I TORBOLE CASAGLIA I +-+ I BOVEZZO I I I MACLODIO I I GIANICO I I LUMEZZANE I I ROCCAFRANCA I I I TRENZANO I I I I I ARTOGNE I I I I I I CASTREZZATO I I I I ESINE I +-+ I BERZO INFERIORE I I I I POMPIANO I I I I I MONTIRONE I I I I COMEZZANO-CIZZAGO I I I I PIAN CAMUNO I I I RUDIANO I I I COLLEBEATO I I I SAN ZENO NAVIGLIO I I I I CAPRIANO DEL COLLE I I I I REZZATO I I I I I PADERNO FRANCIACORTA I +-+ I I I PONCARALE I I I I I I PREVALLE I I I I I I I DARFO BOARIO TERME I I I I I I CORZANO I I I I ODOLO I I I I I CAZZAGO SAN MARTINO I I I I SAN PAOLO I I I I GUSSAGO I I I I TRAVAGLIATO I MAZZANO I I I I CASTEGNATO I I I I I RODENGO-SAIANO I I I I SAREZZO I I I I CONCESIO I I I I I BERZO DEMO I +-+ I I CIVIDATE CAMUNO I I I I I I I NUVOLENTO I I I I I I MALONNO I I I I I I I

27 MONTICELLI BRUSATI I I I I PAITONE I I I I BRAONE I I I I ONO SAN PIETRO I I I LOGRATO I I I OSPITALETTO I I I COCCAGLIO I I I I NAVE I I I I PONTOGLIO I +-+ I I GHEDI I I I I I COLOGNE I I I I I I CAPRIOLO I I I I CETO I I I I BORGOSATOLLO I I I I I BRANDICO I I I I SELLERO I I I I I RONCADELLE I I I CORTE FRANCA I I I URAGO D'OGLIO I I I I I I BERLINGO I I I I I ISORELLA I I CASTO I I I I LODRINO I I I I VISANO I I I PASPARDO I I CASTELCOVATI I LAVENONE I TREMOSINE I VIONE I I GARDONE RIVIERA I I GARGNANO I I TOSCOLANO MADERNO I TIGNALE I I I MAGASA I I I LOSINE I I I PRESTINE I I PERTICA ALTA I I LOZIO I I PERTICA BASSA I I I DESENZANO DEL GARDA I I I SAN FELICE DEL BENAC I I I MANERBA DEL GARDA I SALO' I MONIGA DEL GARDA I I I PRALBOINO I I I I I ACQUAFREDDA I I I ANFO I I I CAPOVALLE I I I I I INCUDINE I I POZZOLENGO I I I SENIGA I I I 27

28 _ CEVO I I CERVENO BRESCIA I VILLANUOVA SUL CLISI I PADENGHE DEL GARDA I ROE' VOLCIANO I BARGHE I I I PONTEVICO I ZONE I I I MONNO I I FIESSE I I SONICO I I TREVISO BRESCIANO I BAGOLINO I I CIMBERGO I I CEDEGOLO I I I PALAZZOLO SULL'OGLIO I I I VOBARNO I I I I GAVARDO I I +-+ MANERBIO I PUEGNAGO SUL GARDA I I I GARDONE VAL TROMPIA I I I I SIRMIONE I I I ISEO I I I I TAVERNOLE SUL MELLA I I COLLIO I +-+ EDOLO I I SULZANO I POLPENAZZE DEL GARDA SAN GERVASIO BRESCIA I IDRO I TEMU' I I ALFIANELLO I I BORGO SAN GIACOMO I I I LONATO I I I SALE MARASINO CALVAGESE DELLA RIVI I GOTTOLENGO I I REMEDELLO I I I PONTE DI LEGNO I I CAINO CIGOLE VEZZA D'OGLIO I gruppi individuati con questo secondo criterio sono i seguenti: - da Offlaga a Valvestino,

29 - da Castel Mella a Castelcovati, - da Lavenone a Prestine, - da Pertica Alta a Cerveno, - da Brescia a Vezza d'oglio. L'incrocio dei risultati delle due procedure ha originato ben ventidue aree di cui sette costituite da un solo comune (tutti i comuni che superano i quindicimila residenti e un solo comune con otto-novemila abitanti). Nel seguito riportiamo l'elenco dei comuni, in ordine alfabetico, di ogni area. Le aree sono ordinate per valori decrescenti dell'età media dei maschi e delle femmine e nei casi di indecidibilità per età media dei residenti. Inoltre per ogni comune abbiamo indicato nell'ordine: il codice geografico, la distanza dall'area di appartenenza ( 6 ), l'ammontare della popolazione residente. 74 GARDONE RIVIERA GARGNANO LAVENONE LOSINE MAGASA PERTICA ALTA PRESTINE TIGNALE TOSCOLANO MADERNO TREMOSINE VIONE ACQUAFREDDA ANFO CAPOVALLE CERVENO CEVO INCUDINE Al solito la distanza è data dalla somma degli scarti in valore assoluto tra le corrispondenti frequenze relative dei residenti, per sesso e per età, nel comune e nell'area. 29

30 95 LOZIO MANERBA DEL GARDA MONIGA DEL GARDA PERTICA BASSA POZZOLENGO PRALBOINO SALO' SAN FELICE DEL BENACO SENIGA DESENZANO DEL GARDA BRESCIA ALFIANELLO BAGOLINO BARGHE CAINO CALVAGESE DELLA RIVIERA CEDEGOLO CIGOLE CIMBERGO COLLIO FIESSE IDRO LONATO MONNO PADENGHE DEL GARDA POLPENAZZE DEL GARDA PONTE DI LEGNO PONTEVICO PUEGNAGO SUL GARDA REMEDELLO ROE' VOLCIANO SALE MARASINO SAN GERVASO BRESCIANO SONICO SULZANO TAVERNOLE SUL MELLA TEMU' TREVISO BRESCIANO VEZZA D'OGLIO VILLANUOVA SUL CLISI ZONE BORGO SAN GIACOMO EDOLO

31 80 GOTTOLENGO ISEO SIRMIONE VOBARNO GAVARDO GARDONE VAL TROMPIA MANERBIO PALAZZOLO SULL'OGLIO BOTTICINO CALCINATO CARPENEDOLO CASTENEDOLO ORZINUOVI PISOGNE VILLA CARCINA CHIARI ANGOLO TERME BIENNO BORNO CELLATICA DELLO MARONE NUVOLERA OFFLAGA PARATICO PASSIRANO PIANCOGNO PROVAGLIO D'ISEO SABBIO CHIESE SERLE VEROLAVECCHIA VESTONE AGNOSINE AZZANO MELLA BARBARIGA BASSANO BRESCIANO BEDIZZOLE

32 19 BIONE BOVEGNO BRIONE CAPO DI PONTE CORTENO GOLGI GAMBARA IRMA LIMONE SUL GARDA LONGHENA MAIRANO MALEGNO MARMENTINO MILZANO MONTISOLA MURA MUSCOLINE NIARDO OME ORZIVECCHI OSSIMO PAISCO LOVENO PAVONE DEL MELLA PEZZAZE POLAVENO PRESEGLIE PROVAGLIO VALLE SABBIA SAVIORE DELL'ADAMELLO SOIANO DEL LAGO VALLIO VALVESTINO VILLACHIARA ADRO BRENO CALVISANO ERBUSCO QUINZANO D'OGLIO VEROLANUOVA BAGNOLO MELLA LENO ROVATO MONTICHIARI CONCESIO DARFO BOARIO TERME

33 78 GHEDI GUSSAGO REZZATO SAREZZO CAZZAGO SAN MARTINO NAVE OSPITALETTO TRAVAGLIATO BERLINGO BERZO DEMO BERZO INFERIORE BRANDICO BRAONE CASTO CETO COLOGNE COMEZZANO-CIZZAGO CORZANO GIANICO LODRINO MACLODIO MONTICELLI BRUSATI ODOLO ONO SAN PIETRO PAITONE PASPARDO RONCADELLE RUDIANO SAN ZENO NAVIGLIO SELLERO VISANO ARTOGNE CAPRIANO DEL COLLE CASTEGNATO CASTEL MELLA CASTELCOVATI CASTREZZATO CIVIDATE CAMUNO COLLEBEATO CORTE FRANCA ESINE ISORELLA LOGRATO MALONNO MARCHENO

34 114 MONTIRONE NUVOLENTO PADERNO FRANCIACORTA PIAN CAMUNO POMPIANO PONCARALE PONTOGLIO PREVALLE ROCCAFRANCA RODENGO-SAIANO SAN PAOLO TORBOLE CASAGLIA TRENZANO URAGO D'OGLIO BORGOSATOLLO BOVEZZO CAPRIOLO COCCAGLIO FLERO MAZZANO LUMEZZANE Prima di passare all'analisi delle caratteristiche di ciascuna area sgombriamo subito il campo da una perplessità connessa al numero delle aree individuate. Ventidue aree sono troppe a fini operativi? La risposta non è univoca in quanto, per esempio, possono essere appena sufficienti per l'analisi degli spostamenti giornalieri per motivi di studio e/o lavoro, mentre sono decisamente troppe per la stima della domanda potenziale di istruzione superiore. In questa evenienza sarà allora necessario aggregare ulteriormente le aree giudicate contigue in maniera conveniente. I risultati ottenuti meritano alcune brevi battute conclusive in almeno due direzioni: quella delle caratteristiche demografiche dei comuni all'interno di ciascuna area e, l'altra, dell'analisi delle caratteristiche demografiche differenziali delle aree stesse. La procedura di classificazione adottata, nell'esperienza particolare, tende sì a raggruppare comuni dello stesso peso demografico (e questo non è certamente un aspetto negativo), ma tiene conto anche del profilo delle piramidi delle età (e ciò è certamente un altro aspetto non negativo). Infine, un altro elemento

35 ancora a sostegno della validità dei raggruppamenti ottenuti viene indirettamente dai livelli delle distanze, globali, tra le piramidi delle età di ciascun comune e quella dell'intera area omogenea di appartenenza. Infatti solo raramente i valori superano 0,5 ( 7 ) e nella stragrande maggioranza dei casi sono sotto 0,2, e in ben diciannove comuni, di medie dimensioni, addirittura sotto 0,1. Molto più interessanti sono invece i confronti tra le aree. A tal fine abbiamo raccolto ordinatamente nell'appendice statistica una batteria di indicatori concernenti ( 8 ): - l'ammontare della popolazione e la sua composizione per sesso, nonché la frazione sulla popolazione dell'intera provincia; - l'età media ed i quartili dell'età per sesso; - una serie di rapporti, sempre per sesso, tra particolari classi di età: a) la popolazione di età sulla popolazione di età 5-14; b) la popolazione di ciascuna classe decennale di età da a sulla popolazione delle classi decennali immediatamente precedenti; - il rapporto tra gli infanti di età 0-4 sulle femmine di età feconda 15-49; - il grafico della piramide delle età riferita alle frequenze assolute; - il grafico della piramide delle età riferita alle frequenze relative; -il cartogramma che evidenzia la dislocazione territoriale dei comuni dell'area. Le schede dell'appendice parlano da sole e per non essere ridondanti ci limitiamo a sviluppare, a chiusura del lavoro, solo scarne considerazioni che riteniamo 7 Ciò avviene sempre in corrispondenza di comuni con poche centinaia di anime. 8 Non sono certo quelli riportati gli unici indicatori proponibili. Hanno solo il pregio di essere semplici e di derivare direttamente dalla sola piramide delle età. 35

36 molto interessanti e particolarmente preoccupanti. L'esame degli indicatori ingenera un senso di inquietudine che deriva soprattutto dalla forma delle piramidi delle età. Inquietudine che è più forte in corrispondenza delle aree con più elevata età media, e che mano a mano diminuisce, senza però scomparire, fino a quando si arriva a quella di Lumezzane. La preoccupazione deriva dalla forma delle piramidi e, per tutte, dalla sensazione sgradevole che traiamo di fondamenta decisamente inadeguate a reggere il peso dell'edificio ( 9 ). E' questa situazione chiaramente dovuta al declino della natalità che, iniziato grosso modo nella metà degli anni sessanta, perdura ancora oggi senza che si possano intravvedere segni di inversione di tendenza. 9 Per il solo Comune di Brescia, grazie all'anagrafe meccanizzata, abbiamo riportato anche i dati dell'83 e dell'86. La situazione non migliora, anzi...

37 37 3. Bibliografia.

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39 R. M. Ball, "The use and definition of travel to work areas in Great Britain. Some problems", Regional Studies, vol. 14, A. Bellacicco, "La metodologia delle aggregazioni territoriali", C.N.R., Roma, A. Bellacicco, "I dati e i modelli per la delimitazione delle aree subregionali per le politiche dei servizi", Atti della XXX Riunione Scientifica della Società Italiana di Statistica, vol. 1, Trento, A. Bellacicco, "Clustering di dati territoriali", Ricerca Operativa, vol. 29,1984. C. S. Bertuglia, G. Rabino, "Modello per l'organizzazione di un comprensorio", Guida, Napoli, G. A. Bocca, "Contributi per la stima dei redditi per aggregati territoriali sub-provinciali e per singoli comuni", Rivista di Statistica Applicata, vol. 5,

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45 45

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