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1 Premessa Percorso metodologico per l individuazione dei siti Primo screening Criteri escludenti Criteri penalizzanti Tabelle riepilogative e ipotesi individuate per ciascuna area omogenea Secondo screening Scelta siti idonei alla realizzazione delle discariche Presentazione del progetto Elaborati di progetto Aspetti generali dell area Ubicazione del sito Zonizzazione sismica Raggiungibilità dell area Stato attuale dell area Utilizzo del suolo Presentazione del progetto Impostazione generale degli interventi Dati significativi di progetto Organizzazione della pianificazione temporale dei lavori Aspetti Economici e Finanziari Normativa di riferimento

2 Premessa Il presente progetto preliminare, Ricomposizione ambientale della cava dismessa in località Masseria Monticelli nel Comune di Giugliano in, si configura tra le attività previste dal D.P.G.R. Campania n. 64/2011. In attuazione del D.L. 26 novembre 2011, n.196 convertito nella legge 24 gennaio 2011, n.1, con provvedimento n. 64 del 23 marzo 2011, il Presidente della Regione Campania ha nominato il Viceprefetto, Dott. Vardè, Commissario Straordinario per l individuazione dei siti e la realizzazione di impianti di discarica nel territorio della provincia di Napoli Il punto 4 di detto decreto presidenziale - ai sensi dell art.1, comma 2, ultima parte del D.L. n. 196 citato - prevede che il Commissario Straordinario, per l espletamento delle attività previste dalla stessa legge, si debba avvalere degli uffici della Regione e della Provincia interessate. La Provincia di Napoli, con decreto del Presidente n. 144 del 19/3/2010 ha costituito la S.p.A. denominata Sistema Ambiente Provincia di Napoli (S.A.P.NA.), a cui ha attribuito tutte le competenze connesse al ciclo integrato dei rifiuti. Alla luce di quanto sopra premesso, al fine di attuare la fase operativa delle funzioni attribuite dalla legge al Commissario Straordinario, con ordinanza n. 1 del 19/05/2011 è stata costituita una struttura tecnica di supporto composta da personale in servizio presso la S.A.P.NA. e con successiva ordinanza n. 3 del 30/06/2011 è stato nominato il Prof. Ing. Perillo, attuale Direttore Tecnico della S.A.P.NA., Responsabile del Procedimento per la realizzazione dei siti nella Provincia di Napoli ed è stato affidato l incarico della redazione dei progetti preliminari alla citata struttura tecnica, allo scopo integrata dall ordinanza n. 4 del 05/07/2011. In particolare la struttura tecnica così organizzata è stata incaricata della verifica delle aree potenzialmente utilizzabili per l allestimento dei siti, della redazione dei progetti preliminari per la realizzazione dei siti, della predisposizione dei piani economico-finanziari e dell adozione di ogni altro atto amministrativo connesso. Tale struttura ha avviato un percorso metodologico, la cui descrizione è riportata nel paragrafo seguente, per l individuazione dei siti potenzialmente idonei alla realizzazione di 2

3 impianti da destinare al conferimento di frazione umida tritovagliata stabilizzata, proveniente dagli impianti di tritovagliatura della provincia di Napoli. 3

4 1. Percorso metodologico per l individuazione dei siti Ai fini del raggiungimento degli obiettivi assegnati al Commissario Straordinario si è inteso recepire e valorizzare le iniziative promosse dall Amministrazione provinciale, che aveva già accorpato i Comuni della provincia in distinte aree omogenee, configurate in base a criteri di contiguità territoriale, in ottemperanza al principio della minima movimentazione dei rifiuti urbani residuali sul territorio provinciale. In particolare, sono state individuate definite 7 aree omogenee all interno del territorio provinciale, così definite: Area NOLANA abitanti Camposano, Carbonara di Nola, Casamarciano, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Liveri, Mariglianella, Marigliano, Nola, Palma Campania, Roccarainola, San Gennaro Vesuviano, San Paolo Bel Sito, San Vitaliano, Saviano, Scisciano, Tufino, Visciano AREA ACERRANA abitanti Acerra, Brusciano Caivano, Casalnuovo di Napoli, Casoria, Castello di Cisterna, Crispano, Frattaminore, Pomigliano d Arco, Volla AREA NORD abitanti Afragola, Arzano, Calvizzano, Cardito, Casandrino, Casavatore, Frattamaggiore, Grumo Nevano, Marano, Melito, Mugnano, Qualiano, Sant Antimo, Villaricca AREA METROPOLITANA (1 Comune) abitanti Napoli AREA DOMITIO-FLEGREA (12 Comuni) abitanti

5 Bacoli, Barano d Ischia, Casamicciola Terme, Forio d Ischia, Giugliano in Campania, Ischia, Lacco Ameno, Monte di Procida, Pozzuoli, Procida, Quarto, Serrara Fontana. AREA PENISOLA SORRENTINA (16 Comuni) abitanti Agerola, Anacapri, Capri, Casola di Napoli, Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere, Massa Lubrense, Meta di Sorrento, Piano di Sorrento, Pimonte, Sant Agnello, Sant Antonio Abate, Santa Maria La Carità, Sorrento, Vico Equense. AREA VESUVIANA (20 Comuni) abitanti Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Poggiomarino, Pollena Trocchia, Pompei, Portici, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant'Anastasia, Somma Vesuviana, Striano, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase. Ci si è posti, pertanto, l obiettivo di individuare per ciascuna aree omogenea siti potenzialmente idonei allo smaltimento della FUT (Frazione Umida Tritovagliata) biostabilizzata utilizzabile per la ricomposizione ambientale. Mediante il monitoraggio di tutte le cave ricomprese nell elenco delle cave individuate come chiuse o abbandonate ai sensi del Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) approvato da parte del Commissario ad Acta con Ordinanza n. 11 del 7 giugno 2006, ubicate nell ambito delle sette distinte aree omogenee, è stato effettuato un primo e successivamente un secondo screening Primo screening Nell ambito di ciascuna zona omogenea sono stati individuati i siti su cui effettuare successivi approfondimenti ed eventuali studi di prefattibilità, mediante un lavoro di riscontro sul progetto censimento, tipizzazione e monitoraggio delle cave in Campania effettuato dall Arpac Multiservizi, sulle tabelle del PRAE e sugli allegati forniti dalla Provincia, basato essenzialmente sul solo riscontro visivo di tali fonti cartacee e cartografiche. Il percorso metodologico è stato caratterizzato dai seguenti step: 5

6 definizione dei criteri escludenti e penalizzanti; predisposizione di tabelle riepilogative per ciascuna area omogenea; individuazione di due ipotesi, una principale e l altra secondaria; predisposizione di uno schema di check-list che permette una immediata valutazione della vincolistica sulle scelte ipotizzate; compilazione delle citate check-list attraverso la raccolta delle informazioni fornite dagli uffici competenti dell amministrazione regionale, provinciale e delle ASL. Per effettuare una prima selezione dei siti, sui quali successivamente eseguire la necessaria verifica vincolistica, sono stati definiti criteri escludenti o penalizzanti a valle della consultazione della documentazione presente, di seguito riportati Criteri escludenti Siti non riscontrati nel progetto censimento, tipizzazione monitoraggio delle cave in Campania effettuato dall Arpac Multiservizi; Siti per i quali è stata riscontrata presenza di rifiuti (fonte:monografie del progetto censimento, tipizzazione e monitoraggio delle cave in Campania effettuato dall Arpac Multiservizi); Siti posti sotto sequestro (fonte:monografie del progetto censimento, tipizzazione e monitoraggio delle cave in Campania effettuato dall Arpac Multiservizi); Siti individuati come cava non evidenziata in quanto discariche attive o in gestione post-mortem Criteri penalizzanti Siti non presenti nell elenco cave e nelle tabelle del PRAE ma individuati nel progetto censimento, tipizzazione e monitoraggio delle cave in Campania effettuato dall Arpac Multiservizi e definito come cava evidenziata sul territorio ; Siti che non presentano evidenze di cava e pertanto definiti come cava non evidenziata (fonte: monografie del progetto censimento, tipizzazione monitoraggio delle cave in Campania effettuato dall Arpac Multiservizi); 6

7 Siti che presentano un estensione medio-piccola (fonte: monografie e cartografie del progetto censimento, tipizzazione e monitoraggio delle cave in Campania effettuato dall Arpac Multiservizi); Siti in prossimità di centri urbani (fonte: monografie e cartografie del progetto censimento, tipizzazione monitoraggio delle cave in Campania effettuato dall Arpac Multiservizi); Siti ad uso reale industriale all interno dei quali si presuppone l esistenza di attività o manufatti incompatibili per le finalità richieste Tabelle riepilogative e ipotesi individuate per ciascuna area omogenea Sulla scorta dei criteri sopra citati, sono state elaborate delle tabelle riepilogative che riportano i riscontri effettuati. Tali tabelle, relative alle sette aree omogenee, contengono l identificativo-cava e i dati caratteristici di ciascun sito ed evidenziano le ipotesi di siti potenzialmente idonei. Nella tabella seguente sono riportati i risultati ottenuti a valle del primo screening e l identificazione dei siti potenzialmente idonei. PRIMO SCREENING INDIVIDUAZIONE DELLE CAVE POTENZIALMENTE IDONEE ALLO SMALTIMENTO DELLA FUT CON FUNZIONALITA' DI RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE Ipotesi selezionate sulla base di criteri escludenti e penalizzanti AREA OMOGENEA COMUNE IDENTIFICATIVO SITO (Arpac Multiservizi) NOLANA VESUVIANA PALMA CAMPANIA Località vallone di Aiello PALMA CAMPANIA Località Cupa Miano SOMMA VESUVIANA Località Alveo macedonia I ipotesi II ipotesi I ipotesi 7

8 ACERRANA NORD METROPOLITANA DOMITIO-FLEGREA PENISOLA SORRENTINA SANT ANASTASIA ACERRA località Stendardo MARANO Località Cupa dei Cani VILLARICCA NAPOLI NAPOLI Località Cesinelle GIUGLIANO Località Licola GIUGLIANO Località Masseria Monticelli VICO-EQUENSE Località Bikini META DI SORRENTO Località Scuotolo Tabella 1. Risultanze primo screening II ipotesi I ipotesi II ipotesi I ipotesi II ipotesi I ipotesi II ipotesi I ipotesi II ipotesi La successiva verifica vincolistica, da effettuare in primis sulle scelte ipotizzate, è stata programmata sulla base dei seguenti riferimenti normativi di settore: D.Lgs. 36/03; P.R.G.R Campania O.C n.500 del 31/12/2007; Delibera di Giunta Provinciale n.84 del 7/02/2008 criteri e procedure per la localizzazione degli impianti di smaltimento, trattamento e recupero dei rifiuti. Le risultanze del primo screening sono state sottoposte ad un primo tavolo tecnico, tenutosi il 26/05/2011, con i rappresentanti dei competenti uffici della Regione, Provincia e ASL. A seguito di tale riunione, ciascun ufficio, per quanto di competenza, è stato incaricato della compilazione dello schema di chek-list proposto, relativamente alle 13 ipotesi individuate.. 8

9 1.2. Secondo screening Per ognuna delle aree omogenee, come convenuto verbalmente nel tavolo tecnico, si è proceduto all individuazione di ulteriori siti potenzialmente idonei, congiuntamente all analisi vincolistica. Il percorso metodologico è stato caratterizzato dal ridimensionamento dei criteri escludenti e penalizzanti sopra riportati. Nella seguente tabella sono riportate le risultanze del secondo screening. SECONDO SCREENING INDIVIDUAZIONE DELLE CAVE POTENZIALMENTE IDONEE ALLO SMALTIMENTO DELLA FUT CON FUNZIONALITA' DI RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE AREA OMOGENEA Ipotesi selezionate sulla base di criteri escludenti e penalizzanti COMUNE IDENTIFICATIVO SITO (Arpac Multiservizi) NOLA NOLANA TUFINO TUFINO TUFINO ERCOLANO ERCOLANO VESUVIANA ERCOLANO TERZIGNO OTTAVIANO S'ANASTASIA NORD MARANO DI NAPOLI MARANO DI NAPOLI NAPOLI METROPOLITANA NAPOLI NAPOLI NAPOLI DOMITIO-FLEGREA GIUGLIANO POZZUOLI Tabella 2. Risultanze secondo screening 9

10 1.3. Scelta siti idonei alla realizzazione delle discariche Nei successivi tavoli tecnici organizzati alla presenza di tutti gli Enti coinvolti nella scelta delle cave dismesse o abbandonate potenzialmente idonei per la ricomposizione ambientale, sono state ulteriormente vagliate le ipotesi individuate nelle tabelle precedenti e sono state presi in considerazione anche dei siti non presenti all interno dell elenco cave fornito dalla provincia. Le risultanze delle fasi di consultazione hanno portato all individuazione di un quadro di sintesi fra tutte le ipotesi vagliate, che si riporta nella tabella seguente. SITI POTENZIALMENTI IDONEI INDIVIDUAZIONE DELLE CAVE POTENZIALMENTE IDONEE ALLO SMALTIMENTO DELLA FUT CON FUNZIONALITA' DI RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE AREA OMOGENEA COMUNE IDENTIFICATIVO SITO (Arpac Multiservizi) NOLANA COMIZIANO VESUVIANA SANT'ANASTASIA NORD MARANO METROPOLITANA NAPOLI DOMITIO-FLEGREA POZZUOLI GIUGLIANO (corretta nella ) 10

11 Tabella 3. Elenco siti per la progettazione 2. Presentazione del progetto La struttura del progetto Ricomposizione ambientale della cava dismessa in località Masseria Monticelli nel Giugliano in è stata studiata in modo da adempiere a quanto previsto dalla normativa di riferimento in tema di Lavori pubblici. Il D.P.R. 05 ottobre 2010 n. 207 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE» all articolo 17 prevede che: 1. Il progetto preliminare definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire nel rispetto delle indicazioni del documento preliminare alla progettazione; evidenzia le aree impegnate, le relative eventuali fasce di rispetto e le occorrenti misure di salvaguardia, nonché le specifiche funzionali ed i limiti di spesa delle opere da realizzare, ivi compreso il limite di 11

12 spesa per gli eventuali interventi e misure compensative dell impatto territoriale e sociale e per le infrastrutture ed opere connesse, necessarie alla realizzazione. Il progetto preliminare stabilisce i profili e le caratteristiche più significative degli elaborati dei successivi livelli di progettazione, in funzione delle dimensioni economiche e della tipologia e categoria dell intervento, ed è composto dai seguenti elaborati, salva diversa motivata determinazione del responsabile del procedimento ai sensi dell articolo 15, comma 3, anche con riferimento alla loro articolazione: a) relazione illustrativa; b) relazione tecnica; c) studio di prefattibilità ambientale; d) studi necessari per un adeguata conoscenza del contesto in cui è inserita l opera, corredati da dati bibliografici, accertamenti ed indagini preliminari - quali quelle storiche archeologiche ambientali, topografiche, geologiche, idrologiche, idrauliche, geotecniche e sulle interferenze e relative relazioni ed elaborati grafici atti a pervenire ad una completa caratterizzazione del territorio ed in particolare delle aree impegnate; e) planimetria generale e elaborati grafici; f) prime indicazioni e misure finalizzate alla tutela della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro per la stesura dei piani di sicurezza con i contenuti minimi di cui al comma 2; g) calcolo sommario della spesa; h) quadro economico di progetto; i) piano particellare preliminare delle aree o rilievo di massima degli immobili. 2. I contenuti minimi dell elaborato di cui al comma 1, lettera f), sono i seguenti: a) l'identificazione e la descrizione dell'opera, esplicitata con: 1) la localizzazione del cantiere e la descrizione del contesto in cui è prevista l'area di cantiere; 2) una descrizione sintetica dell'opera, con riferimento alle scelte progettuali preliminari individuate nella relazioni di cui agli articoli 18 e 19; b) una relazione sintetica concernente l'individuazione, l'analisi e la valutazione dei rischi in riferimento all'area ed all'organizzazione dello specifico cantiere nonché alle lavorazioni interferenti; c) le scelte progettuali ed organizzative, le procedure e le misure preventive e protettive, in riferimento all'area di cantiere, all'organizzazione del cantiere, e alle lavorazioni; d) la stima sommaria dei costi della sicurezza, determinata in relazione all opera da realizzare sulla base degli elementi di cui alle lettere da a) a c) secondo le modalità di cui all articolo 22, comma 1, secondo periodo. 12

13 3. Qualora il progetto debba essere posto a base di gara di un appalto di cui all articolo 53, comma 2, lettera c), del codice o di una concessione di lavori pubblici: a) sono effettuate, sulle aree interessate dall intervento, le indagini necessarie quali quelle geologiche, idrologiche, idrauliche, geotecniche, nonché archeologiche e sulle interferenze e sono redatti le relative relazioni ed elaborati grafici nonché la relazione tecnica sullo stato di consistenza degli immobili da ristrutturare; b) è redatto un capitolato speciale descrittivo e prestazionale; c) è redatto uno schema di contratto. L elaborato di cui al comma 1, lettera f), contenente la stima sommaria dei costi della sicurezza da indicare nel bando di gara, nell avviso di gara o nella lettera di invito, è allegato al contratto, ferma restando l integrazione del contratto con il piano di sicurezza e coordinamento di cui all articolo 100 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, predisposto a corredo del progetto esecutivo. 4. Qualora il progetto preliminare è posto a base di gara per l affidamento di una concessione di lavori pubblici, deve essere altresì predisposto un piano economico e finanziario di massima, sulla base del quale sono determinati i criteri di valutazione dell offerta da inserire nel relativo bando di gara. L impianto di discarica è stato progettato conformemente a quanto definito dal D. Lgs. 36/03, considerando i seguenti sistemi: - protezione del fondo e delle pareti; - gestione del percolato prodotto (drenaggio, estrazione, stoccaggio e smaltimento); - regimentazione delle acque meteoriche esterne alla discarica; - chiusura definitiva della discarica mediante copertura e riassetto vegetativo; - protocolli di monitoraggio; - sorveglianza e controllo Elaborati di progetto Il presente progetto si articola attraverso i seguenti elaborati: 13

14 ELABORATI DESCRITTIVI elab.n titolo A Relazione illustrativa B Relazione tecnica e Capitolato prestazionale C Studio di prefattibilità ambientale D Indicazioni geologiche idrologiche e geotecniche E Piano particellare preliminare F Calcolo sommario della spesa G Quadro economico di progetto H Piano Economico Finanziario I Prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza L Schema di contratto ELABORATI GRAFICI 14

15 elab.n titolo G.01 Corografia (1:25.000) G.02 Stralcio rilievo aerofotogrammetrico (1:5000) G.03 Planimetria generale stato di fatto (1:500) G.04 Planimetria stato di progetto (1:500) G Sezioni stato di fatto e di progetto da 1 1 a 4 4 (1:500/1:500) G Sezioni stato di fatto e di progetto da 5 5 a 8 8 (1:500/1:500) G.06 Sistema di captazione del percolato (1:500) G.07 G.08 Interventi di rivegetazione e ingegneria naturalistica Planimetria (1:500) Interventi di rivegetazione e ingegneria naturalistica Sezioni tipo e particolari (varie) G.09 Particolari costruttivi (1:50) 15

16 In merito alle richieste di cui all art. 8 del D.Lgs. 36/03, nel quadro sinottico seguente è riportata una sintesi delle relazioni e dei paragrafi in cui tali informazioni possono essere trovate nell ambito del presente progetto: ELEMENTO DA INSERIRE NELLA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE Richiedente DOCUMENTO DI RIFERIMENTO NEL PRESENTE PROGETTO Commissario Straordinario (D.P.G.R. Campania n. 64/2011) Volume utile per il conferimento dei rifiuti Relazione tecnica e capitolato prestazionale Descrizione del sito Relazione tecnica e capitolato prestazionale Indicazioni geologiche, idrologiche e geotecniche Metodi per la riduzione dell inquinamento Relazione tecnica e capitolato prestazionale Studio di prefattibilità ambientale Piano di sorveglianza e controllo Prime indicazioni sulla sicurezza Piano finanziario Piano economico finanziario Tabella 4. Quadro sinottico 3. Aspetti generali dell area Di seguito si riportano i dati di carattere generale del sito oggetto di progettazione. 16

17 3.1. Ubicazione del sito La cava dismessa oggetto degli interventi di ricomposizione ambientale è situata in località Masseria Monticelli, nel comune di Giugliano in Campania a confine con i comuni di Villaricca, Qualiano e Quarto. La cava, segnalata nelle monografie Arpac con il codice , è identificata con il codice PRAE Tale area ricade nel foglio catastale 74 del Comune di Giugliano in Campania, come evidenziato nella figura 1. 17

18 EX ART. 1, COMMA 2, LEGGE N. 1/2011 E D.P.G.R. CAMPANIA N. 64/2011 A RELAZIONE ILLUSTRATIVA Figura 1- Ortofoto con indicazione dell area di cava 18

19 Nelle figure successive sono riportate le immagini aeree con evidenziato il sito oggetto di intervento. Figura 2- Immagine aerea con evidenziata l estensione areale della cava

20 Figura 3- Immagine aerea con indicazione del sito 3.2. Zonizzazione sismica Nell'ordinanza n della Presidenza dei Consiglio dei Ministri dei 20 marzo 2003 Primi elementi in tema di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per la costruzione in zona sismica e s.m.i., nonché nell Ordinanza P.C.M. 28/04/2006 n 3519 Criteri generali per l individuazione delle zone sismiche e per la 20

21 formazione e l aggiornamento degli elenchi delle medesime zone il territorio di Napoli è stato confermato nella zona sismica Raggiungibilità dell area L area è raggiungibile da Napoli percorrendo la tangenziale e successivamente la SS7 Domitiana in direzione Varcaturo. Internamente si può raggiungere il sito dalla Via Ripuaria e da Via Grotte dell Olmo e da qui raggiungere la strada di percorrenza interna al sito. Figura 4 - Immagine aerea con indicazione delle vie di accesso al sito indicato in rosso 21

22 3.4. Stato attuale dell area L area oggetto di studio è caratterizzata dalla presenza di una cava non attiva, di natura litologica roccia sciolta, ubicata a una quota di circa 40 m s.l.m., nell ambito di un andamento territoriale e morfologico molto mosso e frastagliato, sia per conformazione naturale sia per intervento antropico. La cava esistente occupa un area pressoché rettangolare dalle pareti subverticali, per una superficie complessiva prossima a mq e per un volume totale pari a circa mc. Figura 5 Panoramica fronti cava 22

23 Figura 6 - Panoramica della cava 3.5. Utilizzo del suolo L area oggetto di studio è inserita in un contesto di utilizzo del suolo prevalentemente agricolo; la densità abitativa pertanto è molto bassa e, in genere, si individuano abitazioni isolate o organizzate in piccoli nuclei con poche unità abitative. Le distanze dagli abitati limitrofi, se si escludono le abitazioni sparse, sono superiori a 500 m rispetto all invaso. 23

24 4. Presentazione del progetto Il presente progetto preliminare prevede la realizzazione di un nuovo impianto per lo smaltimento della frazione umida tritovagliata (FUT) biostabilizzata, in uscita dagli impianti STIR della Provincia di Napoli, con codice CER Compost fuori specifica. Le modalità di produzione ed utilizzo di tale tipologia di rifiuto devono tener conto di quanto disposto dalla Delibera della Giunta Regionale della Campania n. 426 del Disciplinare Tecnico per l utilizzo del biostabilizzato ottenuto dal processo di stabilizzazione delle matrici organiche dei rifiuti. In particolare l Allegato A del Disciplinare Tecnico di cui sopra cita che: Il biostabilizzato prodotto secondo entrambe le modalità sopra riportate può essere utilizzato per il riempimento di cave da attrezzarsi come discariche secondo la normativa vigente, per tendere alla preesistente morfologia di cava. Tale impianto deve essere realizzato principalmente a servizio dei comuni dell area Domitio Flegrea, per la quale si stima, considerata la percentuale di R.D. certificata e la produzione annuale di rifiuti, una produzione annua di rifiuti residuali pari a circa ton. Riguardo al processo meccanico di tritovagliatura e a quello biologico di stabilizzazione, funzionanti all interno degli impianti STIR, si stima che la produzione annua di FUT stabilizzata con codifica di compost fuori specifica sia pari a circa ton, da cui consegue una produzione potenziale nell arco temporale considerato (pari a 5 anni) di circa ton. Quanto detto è schematizzato nella tabella seguente. Percentuale R.D. (2009) Dati validati Produzione annuale rifiuti AREA DOMITIO FLEGREA Produzione annuale rifiuti differenziati Produzione annuale rifiuti indifferenziati (anno 2009) Rifiuto secco smaltito presso il TMV di Acerra Frazione umida tritovagliata (FUT) % [ton/a] [ton/a] [ton/a] [ton/a] [ton/a] 19,

25 Totale FUT [ton/a] [ton/a] Produzione [ton] Totale FUT biostabilizzata potenziale di prodotta (riduzione del 30%) FUT (per 5 anni) Tabella 5. Produzione FUT stabilizzata dell area metropolitana Tale valore, calcolato sui dati validati per l anno 2009, è puramente indicativo in considerazione del possibile aumento, durante l arco temporale considerato, della percentuale di raccolta differenziata e dell aumento della percentuale di riduzione della FUT derivante dal processo di raffinazione a valle della stabilizzazione. Inoltre è possibile che tale sito venga destinato anche a servizio dei comuni dell area acerrana, per i quali si stima una potenziale produzione di FUT stabilizzata, nell arco temporale dei 5 anni, pari a circa ton Impostazione generale degli interventi A livello progettuale si è tenuto conto dell esigenza di allestire un invaso per il conferimento di materiale idoneo per la ricomposizione ambientale, con una volumetria complessiva necessaria a soddisfare la potenziale produzione di materiale dell area metropolitana e che allo stesso tempo fosse in grado di garantire la formazione nel minor tempo possibile di tutti gli apprestamenti necessari al fine di rendere il sito immediatamente ricettivo. Di qui la scelta di utilizzare un invaso di formazione antropica, dalla potenzialità estrattiva ormai esaurita e con caratteristiche morfologiche e volumetriche adatte per un rapido ed efficace allestimento Dati significativi di progetto 25

26 L impianto in progetto sarà caratterizzato prevalentemente da una vasca interrata principale ricavata nell invaso esistente, costituito da pareti subverticali, e che costituirà la sede di deposito del materiale biostabilizzato sin dalle prime fasi di adduzione. La capacità complessiva della cava dismessa è pari a circa mc, comprensivo delle impermeabilizzazioni all uopo predisposte, realizzate sul fondo e lungo le sponde e della percentuale di terreno vegetale da utilizzare per la miscela. La viabilità di accesso esistente sarà adeguata e resa funzionale attraverso la costituzione di un piazzale strutturato e ottimizzato per alloggiare le infrastrutture di supporto all attività di smaltimento dell impianto Organizzazione della pianificazione temporale dei lavori Nella primissima fase di predisposizione del cantiere saranno apprestate le seguenti infrastrutture: - Piste, recinzioni e deforestazione cigli della cava; - sistemazione stradale e rampa di accesso; - regimentazione idraulica preliminare; - costruzione pacchetto impermeabilizzante; - rete acque bianche e vasca di prima pioggia; - pesa; - vasca ed impianto antincendio; - impianto di stoccaggio percolato; - impianto lavaggio automezzi; - uffici. In fase propedeutica al deposito del materiale biostabilizzato verrà inoltre realizzato il sistema pluristrato di impermeabilizzazione di fondo, mentre l impermeabilizzazione delle 26

27 pareti, data la loro natura subverticale, verrà realizzata in fase di coltivazione, seguendo gli abbancamenti di FUT per successivi strati. 5. Aspetti Economici e Finanziari Per gli aspetti economici e finanziari si rimanda all elaborato Piano Economico Finanziario nel quale sono evidenziati i costi di realizzazione dell intervento e la conseguente incidenza. In particolare, considerato che il costo stimato per l esecuzione delle opere previste dal progetto è di ,27, nella tabella seguente si riporta l incidenza dell intervento, comprensiva della sola fase realizzativa e non della successiva fase gestionale. Soluzione progettuale Tonnellate di compost fuori specifica Costo a tonnellata abbancabile (C.E.R ) [ /ton] [ton] ,37 Tabella 6. Calcolo incidenza per la realizzazione 27

28 6. Normativa di riferimento Si riportano di seguito i principali riferimenti normativi utilizzati per redigere il presente progetto: Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n. 152 e s.m.i.; Norme in materia ambientale ; in particolare la Parte quarta: Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti contaminati ; Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36; Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti ; Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163; Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE ; Decreto Presidenziale 05 ottobre 2010 n. 207 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE» ; Decreto Legislativo 09 Aprile 2008 n. 81 e ss.mm.ii.; Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ; Decreto Legislativo 23 maggio 2008, n. 90 e s.m.i.; Misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile ; Decreto Legislativo 26 Novembre 2010 n. 196 e s.m.i.; Disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della Regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti ; D. P. G. R. Campania 23 marzo 2011 n. 64; Nomina del Commissario Straordinario per l espletamento delle procedure finalizzate alla individuazione dei siti e alla realizzazione di impianti di discarica nel territorio della provincia di Napoli ; D. G. R. Campania 04 agosto 2011 n. 426; Disciplinare tecnico per l utilizzo del biostabilizzato ottenuto dal processo di stabilizzazione delle matrici organiche dei rifiuti. 28

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Provincia di Napoli

Provincia di Napoli Certificazione della annuale di rifiuti urbani e in Acerra 16.508.946-8.822.398 25.331.344 56.905 445,151 65,17 122.339 25.453.683 37,65-6,48 Afragola 7.016.893-20.795.132 27.812.025 63.658 436,898 25,23-27.812.025

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Provincia di Napoli Certificazione della annuale e della in Acerra 20.895.452-8.773.718 29.669.170 59.436 499,178 70-29.669.170 2,45-0,89 Afragola 12.402.463-14.009.107 26.411.569 65.489 403,298 47-26.411.569 2,08 0,20 Agerola

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