Documentazione di base relativa ai due moduli per la mitigazione dell erosione costiera e per la difesa di infrastrutture marittime e portuali.
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- Gerardina Cattaneo
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1 Documentazione di base relativa ai due moduli per la mitigazione dell erosione costiera e per la difesa di infrastrutture marittime e portuali. Il primo, dotato di brevetto MISE UIBM N (dic 2016) registrata come Struttura filtrante frangiflutto sommersa, è dotato di polarità ed è stato testato due volte dal C.U.G.RI, c/o il laboratorio di idraulica marittima e costiera della Università Federico II, nel marzo 2015 e nel giugno È specifico per la difesa di coste basse, sabbiose e/o ciottolose, con il profilo di spiaggia a bassa pendenza, e si posiziona longitudinalmente al tratto di costa da difendere, sommerso, entro la batimetrica dei 4.5 m; pertanto la distanza dalla linea di riva entro la quale si posiziona la barriera antierosione per avere la massima efficacia della struttura, è variabile dai 50 m ai 250 m in funzione della posizione delle batimetriche 4 m / 5 m. La barriera WaVe Filter, può essere disposta anche in serie al fine di aumentare la larghezza della berma di testa, con una ulteriore miglioramento della azione filtrante e antierosiva. Il secondo modulo, un masso artificiale progettato senza polarità, si richiama alla forma marina del Riccio, al fine di avere la maggiore scabrezza e capacità di dissipazione, oltre che elevato interlocking. È progettato per la costruzione di scogliere artificiali, sommerse o emerse, in sostituzione dei massi naturali o di forme prefabbricate datate (cubi o tetrapodi). Ha una elevata capacità di rompere l energia dell onda (capacità dissipativa); la scogliera realizzata con massi artificiali Riccio ha una elevata permeabilità ovvero capacità di assorbimento dell energia ondosa, grazie alla elevata porosità che garantisce la scogliera grazie alla speciale forma dei massi. I massi sono progettati a pali (aculei), con un nucleo maggiore, medio, minimo e senza nucleo, a seconda dell altezza d onda dell unità fisiografica. In sintesi, le opere di difesa sono progettate con massi artificiali Riccio di forma e tonnellaggio diversi in funzione dell altezza d onda; pertanto progettare una difesa costiera a Napoli richiederà i massi artificiali RICCIO con i più elevati tonnellaggi e scabrezze che non a Taranto o Venezia. Pertanto, il masso nasce già in funzione della unità fisiografica ove si realizzerà l opera di difesa costiera. Il nuovo masso artificiale è stato avviato a brevetto nell ottobre 2017 con Domanda N ; non è stato ancora formalmente testato da Organismo di ricerca. Avremmo bisogno di un progetto pilota laddove testare i due moduli, o a difesa di spiagge basse sabbiose o sabbioso ciottolose con il WaVe Filter, manufatto specialistico. Altresì, testare il masso artificiale Riccio per la costruzione di scogliere a difesa di porti o moli foranei, comunque in sostituzione o in alternativa ai massi ciclopici naturali che, necessariamente, producono impatti nei territori di estrazione oltre che nel trasporto dalla cava alla costa. Entrambi i moduli, al fine di acquisire punteggi ambientali, prevedono anche una % di recupero di inerti da C&D variabile da 10 al 20 % a seconda della disponibilità di impianti di riciclo inerti, e acque reflue di riuso nella percentuale del % da utilizzarsi nel processo industriale. Al fine di concorrere alla progettazione architettonica di portualità internazionali, il masso artificiale Riccio prevede, uno ogni pezzi, una pigmentazione dei calcestruzzi con i colori e le tessiture naturali proprie dei Ricci di mare (nero, con sfumature del viola e del verde caratteristiche della specie marina), al fine di arredare la portualità o il molo foraneo sia nell ambito di concorsi d idee internazionali o di semplici offerte per migliorie tecniche.
2 Tra gli altri, in prospettiva di essere meglio accettato dalle associazioni ambientaliste e dall opinione pubblica, l elevata permeabilità e porosità delle scogliere realizzate con il masso Riccio, pur garantendo elevata stabilità e interlocking, permette il ripopolamento di specie ittiche costiere. In ultimo, ma non meno importante, la competitività economica e logistica del nuovo masso artificiale, con cantieri temporanei e mobili prossimi alla costa di intervento, grazie alla disponibilità delle casseforme d acciaio per la produzione industriale in situ
3 I vari momenti della progettazione del modulo WaVe Filter per la mitigazione dell erosione costiera delle spiagge basse sabbiose e sabbioso ciottolose a debole pendenza o a bassa acclività
4 a) Il nuovo modulo, denominato Riccio (sea urchin): è un frangifliutti prefabbricato (NO Up&Down) che richiama una forma naturale dell ambiente marino costiero. Si prefigge di competere industrialmente con la forma del tetrapode, affermatasi nell ultimo ventennio per la difesa di infrastrutture portuali e maittime La Scabrezza della forma naturale (specie marina Echinodermata) portata sul masso artificiale in cls ecocompatibile Riccio al fine di potenziare la capacità di dissipazione dell energia ondosa
5 Modelli RICCIO a 8 e a 10 pali, massi artificiali con nucleo o senza nucleo a seconda dell altezza d onda di progetto in funzione della unità fisiografica (U.F.) a) L U.F., in riferimento alla quale è stata discretizzata la penisola italiana, ed il cui significato strettamente ingegneristico implica che gli effetti indotti dalla realizzazione di un opera non si estendono al di fuori dell UF di cui essa viene a far parte specifica. b)
6 Difesa di tipo radente del molo foraneo del nuovo porto di Santa Maria di Leuca, protetto mediante una scogliera artificiale radente realizzata con tetrapodi in cls. La forma naturale del riccio è stata discretizzata in una forma efficace di masso artificiale di massa fino a 40 t, mantenendo una scabrezza utile alla capacità di dissipazione dell energia ondosa che deve caratterizzare un masso artificiale oltre, appunto, alla sua inerzia (in peso). La scabrezza del tetrapode, masso artificiale con oltre 60 anni di utilizzo in ogni opera di difesa costiera mondiale, è di un ordine di grandezza inferiore a quella del RICCIO, nuovo masso artificiale avviato a brevetto
7 1. PROGETTO ESECUTIVO DI SPERIMENTAZIONE Titolo del progetto: "C.D.T. Coastal Defense Technologies" Abstract (max 2000 caratteri) Le coste italiane sviluppano circa 7500 km; la costa pugliese, che sviluppa 860 km ca., soffre, a vario titolo, intensità e luogo, del fenomeno dell arretramento delle terre emerse, ovvero dell avanzata del mare sulla terraferma; tale fenomeno è noto come erosione costiera ed è studiato da diverse discipline, dall ingegneria costiera alla geomorfologia costiera. Interessa sia le coste basse che le coste alte, sia i litorali sabbiosi che i litorali rocciosi, ovviamente con caratteristiche specificità di resilienza derivanti dalle condizioni litologiche, meteomarine, di antropizzazione o di naturalità, nel contesto della unità o sub unità fisiografica. In relazione alla valenza trasversale del bene (demaniale) della fascia costiera pugliese, alla sua strategicità territoriale se riferito alla regione costiera pugliese, alla sua unicità e non riproducibilità nell ambito della tutela dei beni paesaggistici e ambientali della puglia, si è pensato di promuovere una azione di tutela attiva per la sua preservazione e difesa. L azione di difesa del patrimonio ambientale marino costiero pugliese, si espleterà attraverso il presente progetto pilota che su un segmento litorale di 200 m interessato da incipiente fenomeno di erosione, sperimenterà l efficacia di un nuovo modulo prefabbricato sommerso, denominato Wave Filter completamente a scomparsa sotto il l.m.m. e realizzato con materiali ecocompatibili con l ambiente marino e, in parte derivanti da riciclo di inerti da C&D. Il tratto costiero individuato (focus erosivo) si ubica nel tratto jonico del Salento, in loc.tà Baia Verde (comune di Gallipoli); sono altresì interessati tratti di costa e comuni costieri della regione Campania, soggetti ad incipienti fenomeni erosivi, laddove l arretramento in foce Sele ha raggiunto i 240 m negli ultimi 50 anni. L obiettivo è quello di testarne l efficacia in scala 1:1 in campo prove sperimentale marino e, qualora la sperimentazione si rivelasse positiva, pubblicare i risultati scientifici del monitoraggio ed esportarne i risultati. 2. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO Descrivere gli obiettivi da perseguire attraverso lo svolgimento delle attività (max 1 pagina) Regioni in obiettivo 1: Campania Progetto pilota_contrastare l erosione di un tratto di costa bassa in incipiente erosione, con un nuovo modulo innovativo prefabbricato sommerso, ad impatto paesaggistico nullo (nessuna modifica della sky line terra mare) ed a bassissimo impatto amb.le, con materiali cementizi ecocompatibili con l ambiente marino. Il modulo, denominato Wave Filter, dotato di brevetto, che mediante una struttura filtrante a palificata permette di scaricare su di essa l energia delle mareggiate ecc.li aventi potere distruttivo sui litorali bassi. Il modulo favorisce la naturale e progressiva ricostruzione della spiaggia erosa mediante accumulo di sedimenti a tergo dal modulo, favorendo anche la protezione delle specie ittiche. Il nuovo modulo antierosivo Wave Filter sostanzialmente pone quelle basi solide (stabilizzazione) per il restauro ambientale morfologico e, pertanto paesaggistico, del bene ambientale demaniale individuato dalla fascia costiera. L obiettivo è di estenderne l applicazione sui litorali bassi regionali interessati da erosione al fine di un definitivo contrasto del fenomeno. Il nuovo modulo vuole essere una alternativa ai massi ciclopici calcarei di cava che, ad oggi sono gli unici materiali utilizzati per le dighe a scogliera (sia sommerse che emerse) che difendono tratti costieri in erosione, con pesanti impatti sui territori ove insistono i bacini estrattivi da dove provengono. 3. ATTIVITA PREVISTE Descrivere le attività previste (2^fase: progetto di fattibilità tecnico economica)
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