CONDIZIONI TECNICHE per il SERVIZIO di PREPARAZIONE e. SOMMINISTRAZIONE PASTI (comprese le connesse operazioni di

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CONDIZIONI TECNICHE per il SERVIZIO di PREPARAZIONE e. SOMMINISTRAZIONE PASTI (comprese le connesse operazioni di"

Transcript

1 MINISTERO DELLA DIFESA DIREZIONE GENERALE del COMMISSARIATO e dei SERVIZI GENERALI II REPARTO 6^ DIVISIONE 2 SEZIONE commiservizi@commiservizi.difesa.it CONDIZIONI TECNICHE per il SERVIZIO di PREPARAZIONE e SOMMINISTRAZIONE PASTI (comprese le connesse operazioni di PULIZIA LOCALI ed ATTREZZATURE) con FORNITURA di GENERI ALIMENTARI da parte dell AMMINISTRAZIONE DIFESA (SERVIZIO di RISTORAZIONE) Edizione

2 INDICE 1. GENERALITÀ pag RAPPRESENTANTE per l AMMINISTRAZIONE pag RAPPRESENTANTE per l APPALTATRICE pag PERSONALE pag SERVIZIO pag PREPARAZIONE del VITTO pag MENU pag CONSERVAZIONE, MANIPOLAZIONE e COTTURA degli ALIMENTI pag DISTRIBUZIONE con SELF SERVICE pag DISTRIBUZIONE con SERVIZIO a TAVOLA pag OPERAZIONI di PULIZIA e RASSETTO LOCALI pag MATERIALI di CONSUMO ed ATTREZZATURE pag LA FUNZIONE di CONTROLLO pag VIGILANZA, CONTROLLI e PENALITÀ pag CONTROLLO sulla QUALITÀ pag VARIE pag. 20 ALLEGATI: Pulizia cucine all. 1 Pulizia mense all. 2 Pulizia spogliatoi all. 3 Pulizia servizi igienici all. 4 2

3 1. GENERALITÀ a. Il servizio di preparazione e somministrazione pasti (comprese le connesse operazioni di pulizia locali ed attrezzature) con fornitura di generi alimentari da parte dell Amministrazione Difesa (servizio di ristorazione ) presso Enti, Distaccamenti e Reparti delle Forze Armate (più avanti indicati come EDR ), viene svolto secondo le modalità di dettaglio previste dall Amministrazione appaltante (più avanti indicata come Amministrazione ) e riportate nel relativo bando di gara. b. Nelle presenti Condizioni Tecniche (più avanti indicate come CC.TT. ), facenti parte integrante del contratto d appalto (più avanti indicato come contratto ), sono riportate tutte le prescrizioni di carattere tecnico riguardanti specificatamente lo svolgimento dell appalto (più avanti indicato come servizio ). 2. RAPPRESENTANTE per l AMMINISTRAZIONE a. Il Comandante dell EDR nomina un Ufficiale/Sottufficiale quale Rappresentante per l Amministrazione. A lui fanno capo tutte le attività relative allo svolgimento del servizio, ivi compresa l esclusiva competenza ad intrattenere rapporti formali con il Rappresentante per l Appaltatrice, di cui al successivo punto 3. Egli, per gli EDR dell Esercito, di norma ricopre l incarico di Ufficiale al vettovagliamento o equivalente ed opera sulla base della normativa interna di Forza Armata, per quanto applicabile, in relazione alle particolarità proprie del servizio. b. Il Comandante nomina contestualmente anche un sostituto, che opererà in caso di assenza del titolare. 3

4 3. RAPPRESENTANTE per l APPALTATRICE a. L Appaltatrice deve nominare e comunicare all EDR utilizzatore del servizio, entro 15 (quindici) giorni dalla sottoscrizione del contratto, un proprio responsabile qualificato, per assicurare che il servizio sia svolto regolarmente ed in conformità agli impegni contrattuali assunti. Tale Rappresentante, nominato per ogni singolo EDR, deve essere reperibile in ogni momento dello svolgimento del servizio, in modo che nessun operazione possa essere ritardata a causa della sua indisponibilità. b. L Appaltatrice provvederà anche a nominare contestualmente un sostituto, che opererà in caso di assenza del responsabile e ne darà comunicazione entro i termini suddetti all Amministrazione. 4. PERSONALE a. Tutto il personale addetto all esecuzione dei servizi deve essere alle dipendenze dell Appaltatrice, professionalmente idoneo alle mansioni assegnate, nel numero necessario per l esecuzione ottimale del servizio, secondo qualità e livelli professionali previsti dalle vigenti disposizioni in materia di lavoro per le prestazioni che tale personale è chiamato a svolgere. Ai fini della definizione dei livelli professionali in questione, si fa riferimento a quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per i dipendenti dei settori ristorazione collettiva e pulizia. b. Almeno 30 (trenta) giorni prima dell inizio delle prestazioni, l Appaltatrice dovrà far pervenire all Amministrazione l elenco nominativo completo del personale che intende impiegare, corredato dalla copia di un valido documento di riconoscimento, con specificazione dei dati anagrafici, delle qualifiche e delle mansioni, oltre che dell indicazione del settore d utilizzo di ognuno. Le stesse informazioni devono essere fornite per il personale di riserva, per eventuali sostituzioni, affinché l EDR possa concedere il relativo benestare. 4

5 L Amministrazione, ai sensi dell art. 20 del D.P.R. 8/7/1977 n. 751 Approvazione del capitolato generale d oneri per gli appalti del servizio di manovalanza presso gli Enti della Difesa, si riserva la facoltà di chiedere all Appaltatrice la sostituzione di personale ritenuto non idoneo o non gradito, a suo insindacabile giudizio. In tal caso, l Appaltatrice provvede alla sostituzione richiesta entro 8 (otto) giorni, senza che ciò possa costituire maggior onere. c. Ove non diversamente previsto in contratto, devono essere previsti, per il funzionamento di un complesso fino a 300 uomini, n. 4 addetti (cuochi, refettoristi, personale vario) per ogni 100 uomini, oltre al personale occorrente per le operazioni di pulizia. Per ogni ulteriori 100 conviventi oltre le 300 unità, devono essere previsti, in aggiunta, n. 2 addetti, oltre al personale addetto alle pulizie. d. L Appaltatrice deve assicurare al personale, in tutti i settori d impiego, idonei capi di vestiario, nonché - ove previsto dalla legislazione vigente - capi speciali antinfortunistici (dotazioni di protezione individuale). Devono essere previsti indumenti distinti per la preparazione degli alimenti, la distribuzione degli stessi ed i lavori di pulizia, in conformità con quanto disposto dal DPR 327/80. In particolare: (1) uomini addetti alla sala mensa ed alla distribuzione: - copricapo e giacca (bianchi o di colore chiaro) con contrassegno stampato dell Appaltatrice, numero d identificazione e targhetta con il cognome; - pantaloni neri, maglietta bianca e calzature antiscivolo con calze chiare; - guanti e mascherina monouso. (2) donne addette alla sala mensa ed alla distribuzione: - cuffia e grembiule (bianchi o di colore chiaro) con contrassegno stampato dell Appaltatrice, numero d identificazione e targhetta con il cognome; - calzature antiscivolo; - guanti e mascherina monouso. (3) cuochi, aiuto cuochi ed addetti alla preparazione dei pasti: 5

6 - tenuta bianca (o di colore chiaro) con contrassegno stampato dell Appaltatrice, numero d identificazione e targhetta con il cognome; - copricapo igienico bianco e calzature antiscivolo con calze chiare; - guanti e mascherina monouso. (4) addetti al lavaggio stoviglie ed alle pulizie: - tuta blu con contrassegno stampato dell Appaltatrice, numero d identificazione e targhetta con il cognome; - calzature antiscivolo. L Amministrazione si riserva la facoltà di richiedere la sostituzione di quei capi ritenuti, a suo insindacabile giudizio, non rispondenti al decoro e/o all uso. Sono vietati capi d abbigliamento personali al di fuori di quelli sopra elencati. e. Tutto il personale impiegato deve essere in possesso delle certificazioni sanitarie previste dalla vigente legislazione. Ciò nonostante, l Amministrazione si riserva la facoltà di richiedere all Appaltatrice di sottoporre i propri addetti ad analisi cliniche riflettenti patologie incompatibili con il servizio. Il personale non può avere smalto sulle unghie né indossare anelli e braccialetti durante il servizio, al fine di evitare possibili contaminazioni delle pietanze in lavorazione od in distribuzione. E, inoltre, obbligatorio l uso del copricapo. f. Nello svolgimento del servizio, il personale deve tenere un comportamento irreprensibile, sempre formalmente corretto e deve evitare di aggirasi a vuoto. 5. SERVIZIO a. Il servizio si compone di: (1) preparazione del vitto; (2) distribuzione a mezzo sistema self service o con servizio a tavola; (3) operazioni di pulizia e riassetto locali; (4) operazioni varie connesse. 6

7 b. Il servizio riguarda tutti i giorni della settimana ed il numero dei pasti da confezionare viene segnalato, a mezzo comunicazione scritta: entro le ore per il pranzo; entro le ore per la cena e la prima colazione del giorno successivo. c. Gli orari di distribuzione dei pasti sono concordati con l Ente presso cui il servizio è istituito e tengono conto di eventuali particolari esigenze connesse con l attività dell Ente stesso. Tali orari, comunque, possono variare entro i seguenti limiti temporali: dalle ore alle ore per la prima colazione; dalle ore alle ore per il pranzo; dalle ore alle ore per la cena. d. Oscillazioni nel numero dei pasti effettivamente consumati rispetto al numero segnalato non comportano alcuna variazione al prezzo unitario medio. Sarà riconosciuto il pagamento dei soli pasti effettivamente consumati, da rilevarsi sulla base dei buoni pasto rilasciati giornalmente dall EDR agli aventi diritto e da questi consegnati, al momento della consumazione del vitto, all incaricato dell Appaltatrice. Ai fini della quantificazione del numero delle colazioni, pranzi e cene, per una corretta contabilizzazione, ogni Ente fruitore del servizio potrà anche fare ricorso, alternativamente, al rilevatore elettronico delle presenze e quindi ogni utente del servizio, in tal caso, dovrà possedere il corrispondente tesserino magnetico. 6. PREPARAZIONE del VITTO a. Giornalmente, l Appaltatrice provvede al prelevamento delle derrate dai locali di stivaggio, secondo le esigenze imposte dal menu ed in ottemperanza alle disposizioni del Comando. b. Il servizio giornaliero è suddiviso nei tre pasti corrispondenti alla prima colazione, al pranzo e alla cena. Le percentuali di incidenza dei suddetti componenti rispetto al valore economico delle operazioni previste dalle presenti CC.TT. sono così fissate: 12% per la prima colazione; 58% per il pranzo; 7

8 7. MENU 30% per la cena. I pasti devono essere preparati in conformità alle vigenti norme legislative e disposizioni sanitarie. a. Il menu, comunicato all Appaltatrice nei termini previsti dal precedente paragrafo 5, deve avere la periodicità fissata dal Comando (settimanale/quindicinale) ed essere riportato su apposito tabellone da apporre all entrata di ogni refettorio, in modo da poter essere ben visibile ai commensali. Non è consentito apportare variazioni non autorizzate al menu, salvo casi eccezionali, come: (1) esigenze particolari dell Amministrazione; (2) guasto di uno o più impianti da utilizzare per la confezione del piatto previsto; (3) interruzione temporanea della produzione per cause indipendenti dalla volontà dell Appaltatrice quali sciopero, incidenti, interruzione dell energia elettrica, del gas e/o dell erogazione dell acqua; (4) avaria della catena di conservazione dei prodotti deperibili. b. Le paste asciutte devono essere condite al momento della distribuzione ed il formaggio grattugiato, se richiesto, aggiunto al piatto dall operatore addetto alla distribuzione. Le porzioni vanno fatte al momento del passaggio del commensale davanti all incaricato della distribuzione. c. L Amministrazione, utilizzando un campione rappresentativo dei commensali, svolgerà un programma di accertamento periodico del livello di gradimento del servizio, che sarà formalizzato dalla Commissione di controllo di cui al paragrafo 14. I risultati di tale accertamento, appositamente verbalizzati e posti in visione al Comandante, devono essere comunicati al Rappresentante dell Appaltatrice, al fine di individuare ulteriori condizioni e soluzioni migliorative. 8. CONSERVAZIONE, MANIPOLAZIONE e COTTURA degli ALIMENTI 8

9 a. Generi alimentari di diversa natura (carni, pesce, salumi, formaggi, prodotti ortofrutticoli, etc.) non preconfezionati devono essere conservati in strutture frigorifere distinte. Qualora, per ragioni infrastrutturali, ciò non sia possibile, potranno essere temporaneamente adottati opportuni accorgimenti volti ad impedire le contaminazioni incrociate (idonee separazioni, uso di contenitori a chiusura ermetica, etc.). I prodotti cotti da consumare freddi devono raggiungere la temperatura di conservazione e distribuzione (inferiore a 10 C) nel tempo massimo di 30 minuti, attraverso l ausilio di idonee attrezzature (abbattitori di temperatura). Tutti i prodotti alimentari devono essere conservati conformemente alle loro caratteristiche merceologico-annonarie e nel rispetto delle norme igienicosanitarie vigenti. Ogni qualvolta viene aperto un contenitore in banda stagnata, se il contenuto non viene immediatamente consumato, deve essere travasato in altro contenitore di vetro o acciaio inox o altro materiale non soggetto ad ossidazione. La protezione delle derrate deve avvenire solo mediante impiego di pellicola di alluminio o film plastico idonei al contatto diretto con gli alimenti e che rispettino i requisiti normativi in vigore o con altro materiale comunque conforme al DPR 23 agosto 1982, n. 777 e successive modifiche ed integrazioni. I prodotti cotti devono essere conservati solo in contenitori in vetro od acciaio inox. Il personale non deve effettuare più operazioni contemporaneamente, al fine di evitare rischi di contaminazioni incrociate. Tutte le operazioni di manipolazione e cottura degli alimenti devono mirare ad ottenere standard ottimali di qualità igienica, nutritiva e gastronomica. Le suddette operazioni, unitamente a quelle di cottura e distribuzione, devono avvenire con l ausilio di mascherine e guanti monouso. b. Le operazioni che precedono la cottura devono essere eseguite secondo le modalità di seguito descritte: tutte le derrate congelate di grossa pezzatura, prima di essere sottoposte a cottura, devono essere scongelate con procedimento lento, in apposite celle frigorifere a temperatura compresa tra 0 e 4 C. I congelati di piccole dimensioni e, in particolare, i surgelati, qualora la loro natura ed il tipo di preparazione gastronomica lo consentano, possono essere immessi direttamente nella fase di cottura; 9

10 la lavorazione delle carni crude deve essere effettuata nella stessa giornata in cui le stesse vengono consumate; la carne tritata deve essere preparata in giornata; il formaggio grattugiato deve essere preparato in giornata, se non approvvigionato già confezionato; il lavaggio e taglio delle verdure deve essere effettuato nelle ore immediatamente precedenti il consumo e con particolare cura (utilizzando, ove necessario, prodotti disinfettanti nelle percentuali di diluizione previste); le operazioni di impanatura devono essere effettuate nelle ore immediatamente precedenti la cottura; per le fritture, l olio deve essere sostituito dopo ogni frittura e, comunque, ogni qualvolta si effettuino cotture di alimenti di natura diversa; tutte le vivande devono essere cotte in giornata; le porzioni di salumi e formaggio devono essere preparate nelle ore immediatamente precedenti la distribuzione; i legumi secchi devono essere tenuti a mollo per 24 ore con due ricambi d acqua. Nel caso di fagioli, l acqua deve essere cambiata al raggiungimento della prima ebollizione. c. La conservazione degli alimenti, la manipolazione e cottura, la produzione e la distribuzione dei pasti devono rispettare gli standard igienici previsti dalle leggi vigenti da qualsiasi autorità emanate. Le linee di lavorazione devono essere predisposte in modo da evitare contaminazioni incrociate. 9. DISTRIBUZIONE con SELF SERVICE a. Con il termine distribuzione s intendono tutte le operazioni di trasporto degli alimenti dai locali di preparazione a quelli di consumo, il mantenimento dei prodotti in attesa e lo sporzionamento vero e proprio. 10

11 L Appaltatrice deve garantire la somministrazione di tutte le vivande previste dal menu nelle quantità prefissate. Ferme restando tutte le disposizioni di legge in materia da qualsiasi autorità emanate, i principi di base delle attività consistono nel: mantenere caratteristiche organolettiche ottimali; minimizzare i rischi di contaminazione microbica durante tutte le fasi del servizio. b. A tal fine, valgono le seguenti norme: gli alimenti da consumare caldi, durante la movimentazione e la distribuzione, devono essere mantenuti a temperature pari o superiori a 65 C a cuore ; gli alimenti cotti da consumare freddi, devono essere portati a temperature inferiori a 10 C a cuore, nel più breve tempo possibile (con l ausilio di idonee attrezzature). Tale temperatura deve essere mantenuta durante la movimentazione e la distribuzione; durante la distribuzione, tutto il personale a ciò destinato deve indossare la divisa prescritta completa; la divisa deve essere mantenuta perfettamente pulita e ad uso esclusivo del servizio (a tal fine deve essere prevista la distribuzione di almeno due esemplari completi di divisa, al fine di consentire il lavaggio ed il ricambio); i cibi devono viaggiare coperti ed arrivare alle linee di distribuzione protetti da tutte le eventuali contaminazioni; il tempo massimo di servizio deve essere, comunque, minore di 30 minuti, dal momento di ogni caricamento dei contenitori sulla linea di distribuzione. L Appaltatrice provvede ad assicurare, per ogni vassoio, un coprivassoio e due tovagliolini di carta a doppio velo. 10. DISTRIBUZIONE con SERVIZIO a TAVOLA 11

12 Il Comandante dell EDR, in via eccezionale e per particolari esigenze, potrà disporre, per iscritto, facendo riferimento all atto formale autorizzativo, la distribuzione del pasto meridiano e/o serale con servizio al tavolo. La richiesta dovrà essere comunicata all Appaltatrice con un preavviso di almeno 48 ore e dovrà espressamente indicare il numero dei commensali da servire, nonché il giorno e l ora in cui tale servizio dovrà essere svolto. Per tale servizio, l Appaltatrice dovrà impiegare personale professionalmente idoneo alle mansioni assegnate, nel numero necessario per l esecuzione dello stesso e secondo qualità e livelli professionali previsti dalle vigenti disposizioni in materia di lavoro rispetto alle prestazioni che tale personale viene chiamato a svolgere e, di massima, dovrà assicurare n. 1 Cameriere di 6 livello per ogni 8 commensali da servire. Pertanto, in aggiunta al prezzo contrattualmente previsto, l A.D. corrisponderà una maggiorazione per ogni commensale, commisurata al 65% del prezzo procapite giornaliero. Per lo svolgimento del servizio, all Appaltatrice viene richiesto di: svolgere tutte le operazioni relative alla preparazione ed all apparecchiamento dei tavoli e degli oggetti previsti per l occasione; svolgere il servizio di tavola sia autonomamente, sia sotto la direzione delle professionalità superiori; effettuare il servizio secondo le istruzioni impartite, preparare cibi di uso tradizionale e servire i commensali, secondo l ordine di precedenza ad essi spettante; fornire, se richiesto, informazioni circa le modalità di confezionamento e di preparazione dei cibi serviti; sparecchiare i tavoli e riporre stoviglie, vetrerie e posaterie come prescritto, consegnando al personale incaricato il tovagliato da lavare ed assicurandosi, all atto del ritiro di quello pulito, dello stato di pulizia e di conservazione dello stesso, in modo che nessun danno possa derivare a cose e persone dal modo con cui detto materiale è stato conservato; controllare che i locali nei quali deve essere svolto il servizio siano puliti e procedere personalmente alla spolveratura o lucidatura, ove necessario, delle vetrerie e posaterie da usare; 12

13 attenersi, nel corso del servizio, alle regole di igiene per quanto riguarda lo stato dei cibi ed assicurarsi che il vasellame, le vetrerie e la posateria siano perfettamente puliti. 11. OPERAZIONI di PULIZIA e RASSETTO LOCALI a. Tutti i trattamenti di pulizia da eseguire presso i locali di stoccaggio, preparazione, cottura e nelle sale di distribuzione e consumazione del pasto, devono essere regolamentati da un adeguato e dettagliato PIANO DI SANIFICAZIONE. Tale documento deve necessariamente comprendere le Tabelle tecnico-merceologiche dei detersivi e dei disinfettanti, che l Appaltatrice deve produrre all Amministrazione prima dell inizio del rapporto contrattuale e, successivamente, con cadenza trimestrale, per la relativa accettazione. Inoltre, tutti i prodotti di pulizia che l Appaltatrice intende utilizzare devono essere supportati da Schede tecniche di sicurezza da inviare all Amministrazione prima dell utilizzo, per la relativa approvazione. La Ditta deve assicurare l uso di prodotti eco-compatibili. Tutti i prodotti devono essere utilizzati dal personale secondo le indicazioni fornite dalle Case produttrici, con particolare attenzione a quanto concerne le concentrazioni e le temperature indicate sulle confezioni. b. Gli orari di svolgimento delle operazioni di pulizia devono essere tassativamente differenziati dalle operazioni di preparazione e distribuzione. c. Tutto il materiale di sanificazione durante l utilizzo deve essere riposto su un carrello adibito esclusivamente a tale funzione. d. Al termine delle operazioni di confezionamento e distribuzione dei pasti, nonché ogni qualvolta se ne presenti la necessità, tutte le attrezzature ed i locali devono essere detersi e disinfettati come previsto nel Piano di sanificazione. In particolare, devono essere eseguite le operazioni di cui alle annesse schede (allegati 1-4). e. Durante le operazioni di preparazione, cottura e distribuzione delle derrate è assolutamente vietato accantonare detersivi, scope e strofinacci di qualsiasi genere nelle zone di preparazione, cottura e distribuzione. 13

14 I detersivi e gli altri prodotti di sanificazione devono essere sempre conservati in locale apposito e in armadi chiusi ed essere contenuti nelle confezioni originali con relativa etichetta. Le operazioni di lavaggio e pulizia non devono essere eseguite dal personale che effettua preparazioni alimentari e/o distribuzione dei pasti. Il personale che effettua pulizia o lavaggio deve indossare indumenti di colore visibilmente diverso da quelli indossati dagli addetti alla distribuzione ed alla preparazione degli alimenti. f. Le pulizie delle aree immediatamente esterne di pertinenza dei locali di produzione (entro il limite di m. 5) sono a carico dell Appaltatrice, che deve avere cura di mantenere dette aree costantemente pulite. g. I rifiuti solidi devono essere raccolti in sacchi di plastica secondo la normativa in vigore e convogliati, subito dopo la preparazione dei pasti, la pulizia ed il riassetto dei locali di pertinenza, negli appositi contenitori. Il successivo asporto nonché lo smaltimento degli oli esausti è a cura dell Amministrazione. h. Disposizioni di dettaglio in merito a materiale di consumo ed attrezzature da impiegare (ove non fornite dall Amministrazione) sono contenute nel successivo paragrafo 12. i. Disposizioni di dettaglio in merito alla periodicità ed alle caratteristiche delle operazioni di pulizia sono contenute nelle schede in allegato 1 (cucine), allegato 2 (mense), allegato 3 (spogliatoi) e allegato 4 (servizi igienici). j. Resta inteso che, trattandosi di un obbligazione di risultato, tutte le prestazioni devono essere comunque tali da garantire la perfetta esecuzione del servizio nei tempi ed orari richiesti. 12. MATERIALE di CONSUMO ed ATTREZZATURE a. Ove non diversamente indicato nella lettera di invito, la fornitura dei materiali di consumo (scope, stracci, spugne, detersivi, detergenti, deodoranti, etc.) e delle attrezzature (lavapavimenti, aspirapolvere, 14

15 lucidatrici, battiscopa elettrici, carrettini per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti, etc.) è a totale carico dell Appaltatrice. Tali materiali ed attrezzature devono essere messi a disposizione in numero e quantità sufficienti a garantire l efficace e regolare svolgimento del servizio di pulizia e devono essere di ottima qualità. E inoltre a carico dell Appaltatrice la fornitura di tovagliette coprivassoio in carta usa e getta e dei tovaglioli di carta bivelo. b. L Amministrazione può chiedere la sostituzione dei materiali di consumo e delle attrezzature giudicate non idonee e/o non rispondenti a norme di sicurezza o alle proprie esigenze. c. L Appaltatrice deve anche produrre la documentazione attestante il numero, il tipo e le caratteristiche delle attrezzature elettriche e/o meccaniche ausiliarie che intende adoperare, oltre alla certificazione della loro rispondenza alle norme di sicurezza vigenti (marchio CE). d. Per quanto concerne, in particolare, i trattamenti di pulizia da eseguire presso le Cucine (locali di stoccaggio, preparazione e cottura del vitto) e presso le Mense (locali di distribuzione e consumazione del pasto), deve essere redatto il Piano di sanificazione, completo delle Tabelle di cui al paragrafo 11. La mancata presentazione del Piano di sanificazione da parte dell Appaltatrice, dopo tre richiami, sarà motivo di risoluzione del contratto e di esclusione dalle gare per tre anni. e. All Appaltatrice, compatibilmente con le disponibilità logistiche dell EDR, sarà messo a disposizione uno o più locali per il deposito del materiale di consumo e delle attrezzature. 13. LA FUNZIONE DI CONTROLLO Il primario ed inderogabile obiettivo dell azione di controllo sull esecuzione contrattuale deve essere quello di pretendere il rigoroso rispetto delle norme e condizioni contrattuali da parte delle Ditte appaltatrici. Per raggiungere tale risultato è impegno prioritario per i Comandi degli Enti beneficiari dei servizi e responsabili dell esecuzione dei contratti improntare la loro azione in strettissima aderenza a quanto espressamente previsto nel contratto e nelle relative condizioni tecniche, emanando le disposizioni applicative interne ritenute più opportune. 15

16 In particolare gli stessi devono: nominare gli Organi di controllo e verifica previsti nei contratti; pretendere dalle ditte la comunicazione dei nominativi del personale che le stesse intendono impiegare nell espletamento dei servizi, nei termini e con le modalità previste dai contratti, nonché l autocertificazione che il personale autorizzato è in regola secondo la legislazione sul lavoro e la normativa recata da CCNL di categoria; accertare, prima dell inizio del servizio, che il personale impiegato abbia le qualifiche previste dalla vigente normativa per le mansioni che è chiamato a svolgere, con particolare riguardo per quello impiegato nei servizi di ristorazione, che deve essere anche in possesso delle prescritte autorizzazioni sanitarie; richiedere alle ditte appaltatrici, anche esecuzione durante, la sostituzione del personale che sia ritenuto non idoneo; vigilare sull azione degli Organi di controllo dell esecuzione contrattuale, che devono essere a perfetta conoscenza del contenuto dei contratti e delle annesse Condizioni Tecniche nonché della normativa applicabile nello svolgimento dei servizi, al fine di potere svolgere un incisiva azione di controllo volta a pretendere che le ditte aggiudicatarie diano puntuale ed esatta applicazione alle pattuizioni contrattuali e garantiscano le obbligazioni di risultato alle quali si sono impegnate, intervenendo in caso di inadempienze accertate con tempestività e senza incertezze; applicare puntualmente e senza remore le penalità previste dai contratti per tutte le inadempienze; segnalare, con la massima tempestività, agli Alti Comandi territoriali da cui dipendono ed alla Direzione Generale del Commissariato e dei Servizi Generali, situazioni di recidività o di particolare gravità, al fine di applicare le sanzioni previste dalle norme contrattuali e dalle vigenti disposizioni applicabili; porre la massima attenzione nel verificare che le ditte aggiudicatarie ottemperino a tutti gli obblighi di legge e di contratto relativi alla protezione del lavoro ed alla tutela dei lavoratori, con particolare 16

17 riguardo a quelli riguardanti la Previdenza Sociale, nonché a quegli obblighi che trovano la loro origine nei contratti collettivi di lavoro, richiedendo le documentazioni previste dai contratti e, in casi particolari, disponendo gli accertamenti ritenuti più opportuni. Gli Alti Comandi territoriali dovranno esplicare un attenta e continua sorveglianza sull attività dei Comandi/Enti fruitori dei servizi, fornendo agli stessi il supporto tecnico necessario in casi di eventuali contenziosi con le Ditte. E inoltre indispensabile che gli stessi valutino attentamente le relazioni periodiche sull andamento dei servizi prestati dalle Ditte, sulla base delle quali valuteranno i risultati raggiunti dalle Ditte stesse ed interverranno in proposito. Gli stessi dovranno, infine, segnalare con tempestività alla Direzione Generale del Commissariato e dei servizi generali tutte le sanzioni direttamente adottate e le situazioni in cui si rendesse necessario applicare provvedimenti sanzionatori di propria competenza nei confronti di Ditte inadempienti. I Comandanti degli Enti fruitori del servizio non dovranno esitare a richiedere verifiche degli Ispettorati del Lavoro competenti per territorio, al fine di fare accertare che le Ditte appaltatrici dei servizi per la Difesa operino secondo la legislazione vigente a tutela dei lavoratori impiegati nelle infrastrutture militari. 14. VIGILANZA, CONTROLLI e PENALITÀ a. L attività di controllo, posta in essere dall Amministrazione, ispirata ai criteri fissati dal D. L.vo nr. 123/93, riguarda le seguenti aree di interesse : introduzione delle derrate; modalità di conservazione; lavorazione delle materie prime e preparazione del vitto; distribuzione; pulizia dei locali e smaltimento dei rifiuti alimentari; andamento generale del servizio. b. La vigilanza quotidiana è affidata al Rappresentante per l Amministrazione, di cui al precedente paragrafo 2. 17

18 A lui devono essere tempestivamente comunicati, anche verbalmente, con successiva formalizzazione scritta, eventuali inadempienze e motivi di lamentela. Egli provvede, nel caso l Appaltatrice durante lo svolgimento del servizio dia motivo a rilievi per negligenze ed inadempienze nell osservanza delle clausole contrattuali, a notificare quanto prima e, comunque, entro le ventiquattro ore successive, una formale diffida (normalmente a mezzo raccomandata a mano da consegnare al Responsabile per l Appaltatrice, che firma per ricevuta) senza pregiudizio per l applicazione delle penalità. Ove l Appaltatrice, nel corso dello stesso anno, incorra in più diffide per negligenze, inadempienze, gravi recidive, anche relativamente ad un solo Ente oggetto del contratto, l Amministrazione ha facoltà di escluderla dalla partecipazione alle gare per un periodo non inferiore ad 1 (un) anno. Nei casi di grave recidiva, può anche escluderla per un periodo non inferiore a 2 (due) anni. c. Viene inoltre nominata, mensilmente, una Commissione. della quale non può far parte il Rappresentante per l Amministrazione, ma che deve comprendere, obbligatoriamente, l Ufficiale medico o veterinario dell EDR, la quale provvede all accertamento della perfetta ed uniforme osservanza delle presenti CC.TT., nonché di ogni altra disposizione legislativa in materia. La Commissione si riunisce normalmente due volte al mese e comunque ogni volta che ne ricorra la necessità e verbalizza la propria attività, sottoponendo il verbale di riunione in visione al Comandante dell EDR. I controlli posti in essere dall Amministrazione devono intendersi indipendenti da qualsiasi altra forma di controllo di qualità e/o autocontrollo effettuato dall Appaltatrice, anche in esecuzione delle presenti CC.TT.. d. Il Rappresentante dell Appaltatrice ha la facoltà di assistere alle riunioni della Commissione e, a tal fine, viene tempestivamente avvisato. La sua assenza non infirma comunque la validità del controllo. e. Contro la decisione della Commissione, l Appaltatrice può formulare, entro 30 (trenta) giorni, una richiesta di riesame al Comandante dell EDR, il quale, sulla base del verbale e degli accertamenti che riterrà opportuno condurre in prima persona, prenderà la decisione finale. L Appaltatrice può presentare, contestualmente alla richiesta di riesame, le sue deduzioni. Per lo svolgimento di tale attività, il Comandante può: 18

19 - delegare un Ufficiale superiore di sua fiducia, che sia estraneo al precedente giudizio e non sia il Rappresentante dell Amministrazione; - richiedere l intervento, quale consulente tecnico di un Ufficiale commissario, possibilmente perito in merceologia. f. Ogni avvenimento o fatto ritenuto causa di forza maggiore, da cui possa essere derivato ritardo, difficoltà o impossibilità a adempiere agli obblighi contrattuali, deve essere comunicato entro 2 (due) giorni dal verificarsi. Nessun fatto o avvenimento può essere addotto a fondamento dell eventuale domanda di condono di penalità, ove non sia stato partecipato entro il suddetto termine. g. L Amministrazione si riserva la facoltà di eseguire e/o fare eseguire tutti quei controlli che dovesse ritenere opportuni per il regolare svolgimento del servizio, ed in particolare: (1) Modalità di conservazione: L Amministrazione provvede al controllo costante del funzionamento delle strutture adibite alla conservazione delle derrate, agendo tempestivamente per la rimozione di tutte le cause che impediscono un ottimale funzionamento delle predette strutture. La Commissione di controllo, inoltre, provvede ad effettuare tutti i controlli ritenuti necessari per l accertamento dell applicazione delle procedure stabilite per la corretta conservazione degli alimenti. (2) Preparazione del vitto: La Commissione di controllo provvede, ogniqualvolta lo ritenga opportuno, al prelievo di campioni di piatti pronti per la successiva richiesta delle indagini di laboratorio che, fatte salve particolari esigenze, dovranno orientarsi principalmente alla ricerca dei germi patogeni. (3) Distribuzione: Il controllo dell attività deve avvenire giornalmente a cura del Rappresentante dell Amministrazione, il quale constaterà il regolare svolgimento delle operazioni, con particolare riferimento a: tempi di completamento del servizio; effettivo utilizzo del vestiario da parte del personale da parte del personale preposto; rispetto delle prescrizioni igienico sanitarie contenute nelle presenti CC.TT.. (4) Pulizia dei locali: Il controllo dell attività ha lo scopo di accertare il rispetto delle prescrizioni contenute nelle schede in allegato 1, 2, 3 e 4 delle presenti CC.TT.. e che lo stesso avvenga sulla base di un 19

20 Programma di controllo redatto trimestralmente e comprendente tutti gli accertamenti che la Commissione di controllo riterrà opportuno eseguire. (5) Andamento generale del servizio: La Commissione di controllo, con cadenza almeno mensile, provvede ad effettuare il controllo relativo ad un intera giornata lavorativa evidenziando, in apposito verbale, da sottoporre in visione al Comandante dell EDR, le eventuali manchevolezze riscontrate relativamente a tutte le singole fasi del servizio. 15. CONTROLLO sulla QUALITÀ a. L appalto è soggetto alle disposizioni di cui all art. 24 del D.M. 14/4/2000, n. 200, intendendo per prestazioni tutte le fasi dello svolgimento del servizio, così come descritte al precedente paragrafo 14, lettera g). I controlli sull operato dell Appaltatrice riguarderanno ogni singola fase della prestazione, allo scopo di introdurre elementi migliorativi e/o azioni correttive e saranno effettuati direttamente dall Ente fruitore del servizio. Ulteriori controlli potranno, comunque, essere effettuati dalla Direzione del Commissariato e dei Servizi Generali, senza preavviso e nei tempi e modalità ritenuti opportuni. b. Tali controlli saranno anche tesi alla verifica del perdurare del possesso di tutti i requisiti che hanno determinato la concessione della certificazione UNI EN ISO serie 9000 all Appaltatrice. c. In particolare, gli stessi saranno volti a determinare se le attività svolte per garantire il sistema qualità ed i risultati ottenuti siano in accordo con quanto pianificato e se quanto predisposto a tale scopo dall Appaltatrice sia realmente messo in atto e risulti idoneo al conseguimento degli obiettivi. d. Tale attività è da considerarsi aggiuntiva e non sostitutiva rispetto alla quotidiana azione di controllo che il Comando fruitore del servizio deve svolgere, la quale ha come scopo precipuo il monitoraggio dei processi operativi in loco, per la conseguente accettazione (o meno) del prodotto finale (certificazione di servizio svolto a perfetta regola d arte). 16. VARIE 20

21 a. L Appaltatrice è direttamente responsabile, per sé e per il proprio personale, di qualsiasi inadempienza o evento dannoso che possa accadere, durante e/o in dipendenza dell esecuzione dell attività oggetto del contratto, ai suoi dipendenti, ai suoi beni ed ai beni dell Amministrazione, nonché ai terzi ed ai beni dei terzi, facendo salva l Amministrazione da qualsiasi responsabilità; b. eventuali significative modifiche rispetto alle prescrizioni delle presenti CC.TT. (caratteristiche del servizio, numero del personale, etc.) dovranno essere indicate nella lettera di invito ed inserite in contratto. 21

22 A L L E G A T I 22

23 PULIZIA CUCINE (allegato n. 1) N. PERIODICITÀ SERVIZIO GIORNALIERA A GIORNI ALTERNI SETTIMANALE QUINDICINALE MENSILE BIMESTRALE TRIMESTRALE Spazzatura e lavatura di pavimenti e pareti piastrellate fino ad 1 altezza d uomo, con prodotto detergente ad azione germicida e sgrassante Spazzatura e lavatura, con prodotto detergente ad azione 2 germicida e sgrassante di porte, battiscopa, davanzali e serrande 3 Svuotamento e pulitura cestini Spolveratura e lavatura, con prodotti 4 idonei, di attrezzature ed accessori 23

24 N. PERIODICITÀ SERVIZIO GIORNALIERA A GIORNI ALTERNI SETTIMANALE QUINDICINALE MENSILE BIMESTRALE TRIMESTRALE 5 Spolveratura di sistemi di illuminazione e riscaldamento 6 Spolveratura di tende, infissi ed accessori vari 7 Spolveratura e lavatura di superfici vetrate 8 Lucidatura di parti cromate 9 Decalcificazione lavastoviglie Spurgo di pozzetti di scarico Lavaggio di celle di refrigerazione e frigoriferi 24

25 N. PERIODICITA SERVIZIO GIORNALIERA A GIORNI ALTERNI SETTIMANALE QUINDICINALE MENSILE BIMESTRALE TRIMESTRALE 12 Pulizia filtri delle cappe di aspirazione 13 Disinfezione, derattizzazione e disinfestazione con idonei preparati 14 Pulizia pavimenti con mezzi meccanici ed eventuale applicazione di sigillanti e ripristino della ceratura 25

26 PULIZIA MENSE (allegato n.2) N. PERIODICITÀ SERVIZIO GIORNALIERA A GIORNI ALTERNI (lavorativi) SETTIMANALE QUINDICINALE MENSILE BIMESTRALE TRIMESTRALE 1 Spazzatura e lavatura di pavimenti e pareti piastrellate fino ad altezza d uomo con prodotto detergente ad azione germicida e sgrassante 2 Spazzatura e lavatura, con prodotto detergente ad azione germicida e sgrassante di porte, soglie, battiscopa, davanzali e serrande 3 Svuotamento e pulitura cestini 26

27 N. PERIODICITÀ SERVIZIO GIORNALIERA A GIORNI ALTERNI (lavorativi) SETTIMANALE QUINDICINALE MENSILE BIMESTRALE TRIMESTRALE Spolveratura e 4 lavatura, con prodotti idonei, di linee di distribuzione ed accessori, di tavoli e sedie Spolveratura di sistemi 5 di illuminazione e riscaldamento 6 Spolveratura di tende, infissi ed accessori vari 7 Spolveratura e lavatura di superfici vetrate 8 Lucidatura di parti cromate 27

28 N. PERIODICITÀ SERVIZIO GIORNALIERA A GIORNI ALTERNI (lavorativi) 9 Decalcificazione di lavastoviglie SETTIMANALE QUINDICINALE MENSILE BIMESTRALE TRIMESTRALE Spurgo di pozzetti di scarico Lavaggio di celle di refrigerazione e frigoriferi Pulizia di filtri cappe di aspirazione 13 Disinfezione, derattizzazione e disinfestazione con idonei preparati 14 Pulitura di pavimenti con mezzi meccanici ed eventuale applicazione di sigillanti e ripristino della ceratura 28

29 PULIZIA SPOGLIATOI (allegato n.3) N. PERIODICITÀ SERVIZIO GIORNALIERA A GIORNI ALTERNI (lavorativi) SETTIMANALE QUINDICINALE MENSILE BIMESTRALE TRIMESTRALE 1 Spazzatura di pavimenti 2 Lavatura di pavimenti Spazzatura e lavatura di porte, soglie, 3 battiscopa, davanzali e serrande 4 Svuotamento e pulitura cestini 5 Spolveratura di mobili ed elementi di arredamento 29

30 N. PERIODICITÀ SERVIZIO GIORNALIERA A GIORNI ALTERNI (lavorativi) SETTIMANALE QUINDICINALE MENSILE BIMESTRALE TRIMESTRALE 6 Spolveratura di sistemi illuminazione e riscaldamento 7 Spolveratura di tende, infissi ed accessori vari Spolveratura e 8 lavatura di superfici vetrate 9 Lucidatura di parti cromate Pulitura di pavimenti con mezzi meccanici 10 ed eventuale applicazione di sigillanti e ripristino della ceratura 30

31 PULIZIA SERVIZI IGIENICI (allegato n.4) N. PERIODICITÀ SERVIZIO GIORNALIERA A GIORNI ALTERNI (lavorativi) SETTIMANALE QUINDICINALE MENSILE BIMESTRALE TRIMESTRALE Spazzatura, lavatura e disinfezione di 1 pavimenti e pareti piastrellate, fino ad altezza d uomo Spazzatura, lavatura e disinfezione di porte, 2 soglie, davanzali e serrande, 3 Svuotamento e pulitura cestini Spolveratura, lavatura e disinfezione di 4 lavabi, vaschette, specchi ed attrezzature igieniche 31

32 N. PERIODICITÀ SERVIZIO GIORNALIERA A GIORNI ALTERNI (lavorativi) SETTIMANALE QUINDICINALE MENSILE BIMESTRALE TRIMESTRALE Spolveratura di sistemi 5 di illuminazione e riscaldamento 6 Spolveratura di tende, infissi ed accessori vari 7 Spolveratura e lavatura di superfici vetrate 8 Lucidatura di parti cromate 9 Spurgo di pozzetti di 10 scarico Pulizia di pavimenti con mezzi meccanici ed eventuale applicazione di sigillanti e ripristino della ceratura 11 Derattizzazione e disinfestazione con idonei preparati 32

FAC SIMILE DI PROPOSTA CHECK LIST

FAC SIMILE DI PROPOSTA CHECK LIST ALLEGATO N. 1.6 al Capitolato Speciale d oneri Azienda pubblica di Servizi alla Persona Cordenonese Arcobaleno FAC SIMILE DI PROPOSTA CHECK LIST VERIFICA EFFETTUATA IL GIORNO / / DALLE ORE ALLE ORE TUTTI

Dettagli

ANNESSO 1.B (APPLICABILI PER GLI EDR INSERITI NEL LOTTO 19)

ANNESSO 1.B (APPLICABILI PER GLI EDR INSERITI NEL LOTTO 19) ANNESSO 1.B SCHEDE CONTENENTI, PER CIASCUNA TIPOLGIA DI LOCALI, LE PRESTAZIONI CHE DEVONO ESSERE SVOLTE, LE RELATIVE PERIODICITA ED I GIORNI IN CUI I SERVIZI DEVONO ESSERE SVOLTI. (APPLICABILI PER GLI

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE (C.M.) Approvato con Delibera C.C n.

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE (C.M.) Approvato con Delibera C.C n. REGOLAMENTO COMUNALE PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE (C.M.) Approvato con Delibera C.C n. 13 del 11/02/2005 ART. 1 FUNZIONI La Commissione Mensa Comunale (d ora

Dettagli

PREMESSO CHE SI DISPONE ARTICOLO 1

PREMESSO CHE SI DISPONE ARTICOLO 1 REGOLAMENTO PER L ASSEGNAZIONE E FORNITURA DEL VESTIARIO E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE PER IL PERSONALE DELL ISTITUZIONE approvato con Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 31 del

Dettagli

Regolamento. per la Commissione Mensa. del servizio. di ristorazione scolastica

Regolamento. per la Commissione Mensa. del servizio. di ristorazione scolastica Regolamento per la Commissione Mensa del servizio di ristorazione scolastica Delibera di Giunta Comunale n 20 del 27/01/2011 Art. 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO La Commissione Mensa esercita, nell interesse

Dettagli

COMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA

COMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA COMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA APPROVATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 41 DEL 22/12/2010 MODIFICATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO

Dettagli

COMUNE DI PADERNO FRANCIACORTA PROVINCIA DI BRESCIA

COMUNE DI PADERNO FRANCIACORTA PROVINCIA DI BRESCIA COMUNE DI PADERNO FRANCIACORTA PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 24 del 29/10/2013

Dettagli

MODALITA FUNZIONAMENTO COMMISSIONE CONTROLLO MENSA SCOLASTICA

MODALITA FUNZIONAMENTO COMMISSIONE CONTROLLO MENSA SCOLASTICA MODALITA FUNZIONAMENTO COMMISSIONE CONTROLLO MENSA SCOLASTICA ART.1 OBIETTIVI Il Comune di Montereale Valcellina istituisce una Commissione Consultiva per il controllo del servizio mensa, con l obiettivo

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DI COMMISSIONE MENSA

REGOLAMENTO COMUNALE DI COMMISSIONE MENSA COMUNE di PORTO MANTOVANO REGOLAMENTO COMUNALE DI COMMISSIONE MENSA Approvato con Deliberazione Consiglio Comunale n. del 2 Art. 1 - Finalità La Commissione Mensa ha la finalità di favorire la partecipazione,

Dettagli

Procedura : PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO PRODOTTI ALIMENTARI

Procedura : PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO PRODOTTI ALIMENTARI IPSSEOA Michelangelo Buonarroti - Fiuggi - Procedura del Sistema di Gestione della Qualità PGE 02 Rev. 01 del 23.03.2012 Procedura : PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO PRODOTTI ALIMENTARI ELENCO REVISIONI

Dettagli

1) Area uffici /laboratorio per complessivi mq 3962 così suddivisi:

1) Area uffici /laboratorio per complessivi mq 3962 così suddivisi: CAPITOLATO D APPALTO C.I.G. [04292471D4] SERVIZI DI PULIZIA LOCALI DEL CNR Istituto di Scienze dell Alimentazione Via Roma, 64 Avellino Si definiscono, nell ambito della superficie totale dell ISA, 3 aree

Dettagli

COMUNE DI CARIATI (Prov. COSENZA) REGOLAMENTO COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA

COMUNE DI CARIATI (Prov. COSENZA) REGOLAMENTO COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA COMUNE DI CARIATI (Prov. COSENZA) REGOLAMENTO COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 12 del 16/02/2012 Articolo 1 Costituzione La Commissione Mensa scolastica

Dettagli

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO L approccio del Laboratorio Chimico nella ristorazione scolastica Paolo Vittone Il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino Il Laboratorio Chimico

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE.

REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE. REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE. Approvato con deliberazione di C.C. n. 30 del 27.3.1998 Modificato con deliberazioni di C.C.: n. 49 del 29.5.1998 n.

Dettagli

CITTÀ DI ALBANO LAZIALE

CITTÀ DI ALBANO LAZIALE CITTÀ DI ALBANO LAZIALE Provincia di Roma REGOLAMENTO COMUNALE PER LA COSTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA INDICE 1. Funzioni...2 2. Costituzione e composizione della commissione...2

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE E LA GESTIONE DELL ALBO DEI FORNITORI DI CUI ALL ART. 125 DEL D.LGS. 163/06.

REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE E LA GESTIONE DELL ALBO DEI FORNITORI DI CUI ALL ART. 125 DEL D.LGS. 163/06. REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE E LA GESTIONE DELL ALBO DEI FORNITORI DI CUI ALL ART. 125 DEL D.LGS. 163/06. ARTICOLO 1 - ISTITUZIONE ALBO FORNITORI La Fondazione Teatro Regio di Torino procede all istituzione

Dettagli

ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE

ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE 1 Norme Generali Prodotti di Sanificazione RISPETTARE E AGGIORNARE IL PIANO DI SANIFICAZIONE IN MODO PERIODICO E OGNI VOLTA CHE INTERVENGONO DEI CAMBIAMENTI (indicare

Dettagli

Direzione Arsenale Militare Messina Funzione Amministrazione e Bilancio

Direzione Arsenale Militare Messina Funzione Amministrazione e Bilancio CAPITOLATO TECNICO PER IL SERVIZIO DI COLLABORAZIONE ALLA PREPARAZIONE E DISTRIBUZIONE DI PASTI PRESSO LA MENSA DI SERVIZIO DELL ARSENALE MILITARE DI MESSINA PER L ANNO 2012.- 1. GENERALITA *****************

Dettagli

COMUNE DI MERLINO PROVINCIA DI LODI REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI DIFESA AMBIENTALE

COMUNE DI MERLINO PROVINCIA DI LODI REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI DIFESA AMBIENTALE COMUNE DI MERLINO PROVINCIA DI LODI REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI DIFESA AMBIENTALE Approvato con Delibera Consiglio comunale n 24 del 25-06-2013 INDICE Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6

Dettagli

CITTA DI MONOPOLI Provincia di Bari RIPARTIZIONE CULTURA E PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO REFEZIONE SCOLASTICA

CITTA DI MONOPOLI Provincia di Bari RIPARTIZIONE CULTURA E PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO REFEZIONE SCOLASTICA CITTA DI MONOPOLI Provincia di Bari RIPARTIZIONE CULTURA E PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO REFEZIONE SCOLASTICA REGOLAMENTO COMUNALE PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA

Dettagli

COMUNE DI SEZZE ISTITUZIONE COMITATO MENSA SCOLASTICA MODALITA DI CONTROLLO REFEZIONE SCOLASTICA

COMUNE DI SEZZE ISTITUZIONE COMITATO MENSA SCOLASTICA MODALITA DI CONTROLLO REFEZIONE SCOLASTICA ART. 1 - Finalità COMUNE DI SEZZE ISTITUZIONE COMITATO MENSA SCOLASTICA MODALITA DI CONTROLLO REFEZIONE SCOLASTICA Il Comune di Sezze gestisce la mensa scolastica della scuola dell infanzia. Il Comune

Dettagli

Comune di Airuno REGOLAMENTO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA

Comune di Airuno REGOLAMENTO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA Comune di Airuno REGOLAMENTO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA Deliberazione di Consiglio Comunale 31 25.09.2002 Approvazione Deliberazione di Consiglio Comunale 14 29.06.2005 Modifica Deliberazione di Consiglio

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale In vigore dal 01/04/2012 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39 0654228692

Dettagli

ARTICOLO 1 ARTICOLO 2. 1 UFFICI DIREZIONE Pavimenti mq. 436,5 Servizi igienici mq. 48 Superfici vetrate mq. 164

ARTICOLO 1 ARTICOLO 2. 1 UFFICI DIREZIONE Pavimenti mq. 436,5 Servizi igienici mq. 48 Superfici vetrate mq. 164 DISCIPLINARE TECNICO PER L ESECUZIONE DEL SERVIZIO DI PULIZIA DEI LOCALI, STRADE E CORTILI DELLO STABILIMENTO MILITARE DEL MUNIZIONAMENTO TERRESTRE, BAIANO DI SPOLETO. ARTICOLO 1 Il servizio sarà atto

Dettagli

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO INFORMATICO INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 ART. 7 ART. 8 ART. 9 ART. 10 ART. 11 ART.

Dettagli

SCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO. Articolo 1 Oggetto del contratto

SCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO. Articolo 1 Oggetto del contratto SCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO Articolo 1 Oggetto del contratto Il presente contratto ha per oggetto la fornitura secondo lo schema del contratto estimatorio, con relativa consegna

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del

Dettagli

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 24/05/2005 con deliberazione

Dettagli

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA INDICE: 1 - Campo di applicazione 2 - Scopo 3 - Documenti di riferimento 4 - Definizioni e abbreviazioni 5 Responsabilità 6 - Modalità Operative 7 Archiviazione

Dettagli

TECNICO PER L AFFIDAMENTO DELL INCARICO DI COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE (D.

TECNICO PER L AFFIDAMENTO DELL INCARICO DI COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE (D. ACEA S.p.A. DISCIPLINARE TECNICO PER L AFFIDAMENTO DELL INCARICO DI COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE (D. Lgs. 81/2008 - Art. 89 punto 1 lett. e) e Art. 91) Roma, marzo 2015 Disciplinare

Dettagli

COMUNE DI SESTU PROVINCIA DI CAGLIARI LINEE DI INDIRIZZO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA

COMUNE DI SESTU PROVINCIA DI CAGLIARI LINEE DI INDIRIZZO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNE DI SESTU PROVINCIA DI CAGLIARI LINEE DI INDIRIZZO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA Indice generale Articolo 1...3 Articolo 2...3 Articolo 3...3 Articolo 4...3 Articolo 5...3 Articolo

Dettagli

CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti

CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti 1/7 ART. 1 OBBLIGATORIETA (Articolo 2 e 3 del Regolamento dei Contratti) 1.1. In virtù della delega contenuta nell articolo

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI ARTICOLO N.1 DEFINIZIONE La reperibilità è l obbligo del lavoratore di porsi in

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA Art. 1 Finalità La Commissione mensa è un organismo consultivo che si propone di : a) migliorare la qualità della refezione scolastica;

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA 1 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA ART. 1 OGGETTO E FINALITA DEL SERVIZIO Il servizio di refezione scolastica è realizzato dal Comune nell ambito delle proprie competenze. Il servizio

Dettagli

Regolamento per la Commissione Mensa Comunale

Regolamento per la Commissione Mensa Comunale Regolamento per la Commissione Mensa Comunale Approvato con Deliberazione Consiliare n. 28 del 30 maggio 2015 1 ART. 1 COSTITUZIONE E COMPOSIZIONE La Commissione Mensa è composta da: a. un numero di rappresentanti

Dettagli

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE M AT E R A REGOLAMENTO SUL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO MENSA E BAR

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE M AT E R A REGOLAMENTO SUL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO MENSA E BAR AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE M AT E R A REGOLAMENTO SUL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO MENSA E BAR 1 ART. 1 (Principi Generali) 1. Il presente Regolamento disciplina le modalità di erogazione del servizio di

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Luogo di nascita: Comune Provincia Stato Allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune di OSTRA NOTIFICA INIZIO ATTIVITÀ SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R.

Dettagli

Comune di. Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Comune di. Luogo di nascita: Comune Provincia Stato Al Dipartimento di Prevenzione della ZT n dell ASUR Allegato 2 Al Comune di NOTIFICA INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA VIDEOSORVEGLIANZA. Approvato con delibera di Consiglio comunale n. 36 del 30.6.2010

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA VIDEOSORVEGLIANZA. Approvato con delibera di Consiglio comunale n. 36 del 30.6.2010 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con delibera di Consiglio comunale n. 36 del 30.6.2010 Art. 1 Definizioni Ai fini del presente regolamento, con i termini che seguono si

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO DI DIFESA COMUNALE AMBIENTALE (Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 26 del 09 settembre

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO DI DIFESA COMUNALE AMBIENTALE (Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 26 del 09 settembre REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO DI DIFESA COMUNALE AMBIENTALE (Approvato con deliberazione ) 1 1. FINALITÀ Il Comune di Giffoni Valle Piana, istituisce e coordina il Servizio di Volontariato

Dettagli

COMUNE di VERZUOLO Provincia di CUNEO

COMUNE di VERZUOLO Provincia di CUNEO SCHEDA N 1 Art. 53 comma 16 ter D.Lgs. 165/2001 Nei mesi di marzo, giugno, ottobre i responsabili di posizione organizzativa inviano al Responsabile Anticorruzione apposita comunicazione con la quale danno

Dettagli

Al Comune di GROTTAMMARE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R. N. 2232 DEL 28-12-2009) Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Al Comune di GROTTAMMARE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R. N. 2232 DEL 28-12-2009) Luogo di nascita: Comune Provincia Stato 1 (modello x manifestazioni temporanee) Al Dipartimento di Prevenzione della ZT n 12 dell ASUR Al Comune di GROTTAMMARE di SAN BENEDETTO DEL TRONTO NOTIFICA INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Prot. n. 381 /C14e Roma, li 20.01.2016 SITO WEB: WWW.SCUOLAREGINAMARGHERITA.GOV.IT. IL Dirigente Scolastico

Prot. n. 381 /C14e Roma, li 20.01.2016 SITO WEB: WWW.SCUOLAREGINAMARGHERITA.GOV.IT. IL Dirigente Scolastico MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ISTITUTO COMPRENSIVO Regina Margherita Via Madonna dell Orto,2 00153 ROMA 065809250 Fax: 065812015 Distretto

Dettagli

COMUNE DI MOGORO REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LA MENSA SCOLASTICA

COMUNE DI MOGORO REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LA MENSA SCOLASTICA COMUNE DI MOGORO REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LA MENSA SCOLASTICA Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 31 del 25.09.2014 Articolo 1 Oggetto.

Dettagli

Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali

Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali CITTA DI RONCADE Provincia di Treviso Via Roma, 53 31056 - RONCADE (TV) Tel.: 0422-8461 Fax: 0422-846223 Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali Approvato con delibera di Consiglio

Dettagli

GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE FORNITURE DI BENI E SERVIZI

GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE FORNITURE DI BENI E SERVIZI Pagina 1 di 10 GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE DISTRIBUZIONE Fornitori di beni e servizi Documento pubblicato su www.comune.torino.it/progettoqualita/procedure.shtml APPLICAZIONE SPERIMENTALE Stato del documento

Dettagli

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con delibera consiglio comunale n. 175 del 22/11/2006 Modificato con delibera consiglio comunale n. 36 DEL 14/03/2013

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Acquisizione Beni e Servizi

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Acquisizione Beni e Servizi Acquisizione Beni e Servizi Indice dei contenuti 1. SCHEDA SERVIZIO ACQUISIZIONE BENI E SERVIZI...3 1.1. TIPOLOGIA... 3 1.2. SPECIFICHE DEL SERVIZIO... 3 1.2.1 Descrizione del servizio... 3 1.2.2 Obblighi

Dettagli

PROVINCIA DI BRINDISI

PROVINCIA DI BRINDISI $//(*$72³% DOOD'HWHUPLQD]LRQH'LULJHQ]LDOH1BBBBBGHOBBBBBBBBBBB PROVINCIA DI BRINDISI 9LD'H/HR%5,1',6, CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO SERVIZIO DI MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA (parte meccanica ed

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

SUDDIVISO IN DUE LOTTI PER IL SERVIZIO, DI MANUTENZIONE, RIPARAZIONE, CONTROLLO E Pagina 1/6

SUDDIVISO IN DUE LOTTI PER IL SERVIZIO, DI MANUTENZIONE, RIPARAZIONE, CONTROLLO E Pagina 1/6 DI MANUTENZIONE, RIPARAZIONE, CONTROLLO E Pagina 1/6 VEICOLARE A QUANTITA INDETERMINATA CONDIZIONI PARTICOLARI TECNICHE SUDDIVISO IN DUE LOTTI PER IL SERVIZIO DI MANUTENZIONE, RIPARAZIONE, CONTROLLO E

Dettagli

Regolamento per il Servizio di Volontariato di Difesa Ambientale e controllo, deposito, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti

Regolamento per il Servizio di Volontariato di Difesa Ambientale e controllo, deposito, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti Comune di Monteforte Irpino PROVINCIA DI AVELLINO Settore Ambiente Regolamento per il Servizio di Volontariato di Difesa Ambientale e controllo, deposito, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti ^^^^

Dettagli

Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA

Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 46 del 13.4.2010 ART. 1 FINALITA 1. Il servizio

Dettagli

CITTA di SARZANA Provincia della Spezia REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA

CITTA di SARZANA Provincia della Spezia REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA Adottato con deliberazione di Giunta Comunale n. 144 del 30.05.2002 ad oggetto Approvazione del Regolamento per l utilizzo dell Isola Ecologica, esecutiva ai sensi di legge,

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA COMUNE DI MARCIGNAGO Prov. Pavia REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 7 del 13.03.2006 INDICE ART.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

COMUNE DI CALDERARA DI RENO Provincia di Bologna REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE TEMPORANEA IN USO DEI LOCALI DI VIA ROMA 12/C A CALDERARA DI RENO

COMUNE DI CALDERARA DI RENO Provincia di Bologna REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE TEMPORANEA IN USO DEI LOCALI DI VIA ROMA 12/C A CALDERARA DI RENO COMUNE DI CALDERARA DI RENO Provincia di Bologna REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE TEMPORANEA IN USO DEI LOCALI DI VIA ROMA 12/C A CALDERARA DI RENO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 16

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO DIGITALE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 14/4/2011 Depositato

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA Comune di Castellanza REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA Approvato con Deliberazione di C.C. n. 70 del 27/11/2003 I N D I C E ARTICOLO 1 - COSTITUZIONE OBIETTIVI DELLA COMMISSIONE MENSA ARTICOLO 2 - COMPOSIZIONE

Dettagli

Regolamento di Partecipazione Fiere Agro-Alimentari 2008

Regolamento di Partecipazione Fiere Agro-Alimentari 2008 ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE SERVIZIO POLITICHE DI MERCATO E QUALITA Regolamento di Partecipazione Fiere Agro-Alimentari 2008 Art. 1 - Ente Organizzatore Assessorato Regionale

Dettagli

2. Articolazione sequenziale dei controlli e delle verifiche ispettive

2. Articolazione sequenziale dei controlli e delle verifiche ispettive Procedura per l effettuazione dei controlli telefonici e delle verifiche ispettive nei confronti di imprese distributrici di gas in materia di pronto intervento svolti ai sensi della deliberazione dell

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento Regolamento del Comitato Controllo e Rischi Data approvazione: 16/01/2007 Ultima modifica: 08/11/2012 Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

Dettagli

ALLEGATO 1 CAPITOLATO TECNICO

ALLEGATO 1 CAPITOLATO TECNICO ALLEGATO 1 PROCEDURA DI GARA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI RECEPTION, CENTRALINO E FATTORINAGGIO ESTERNO PER GLI UFFICI DELLA SOGESID S.P.A. VIA CALABRIA 35 E VIA CALABRIA 56. CIG: 5066492974

Dettagli

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

Dettagli

DISCIPLINARE TECNICO

DISCIPLINARE TECNICO ALLEGATO B) DISCIPLINARE TECNICO 1. LUOGO DI ESECUZIONE DEL SERVIZIO: Il luogo di esecuzione del servizio è il seguente: Istituto Nazionale di Astrofisica Sede Centrale Viale del Parco Mellini n. 84 c.a.p.

Dettagli

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 72 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con D.G.P. in data 17.10.2005 n. 610 reg. SOMMARIO

Dettagli

REGOLAMENTO PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALBO PRETORIO ONLINE

REGOLAMENTO PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALBO PRETORIO ONLINE REGOLAMENTO PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALBO PRETORIO ONLINE ART.1 - CONTESTO NORMATIVO 1.Il presente Regolamento disciplina le modalità di pubblicazione sul sito informatico dell Istituto Comprensivo Statale

Dettagli

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA COSA È IN PRATICA UN SISTEMA DI GESTIONE? L insieme delle regole e dei processi di funzionamento di un organizzazione. Comprende:

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA VERIFICA DELLE CONDIZIONI DI ACCESSO AGLI INCARICHI EX D.LGS. N. 39/2013

REGOLAMENTO PER LA VERIFICA DELLE CONDIZIONI DI ACCESSO AGLI INCARICHI EX D.LGS. N. 39/2013 REGOLAMENTO PER LA VERIFICA DELLE CONDIZIONI DI ACCESSO AGLI INCARICHI EX D.LGS. N. 39/2013 ARTICOLO 1 - DEFINIZIONI 1.1. - Ai fini del presente Regolamento valgono le seguenti definizioni: PTTI: Piano

Dettagli

COMUNE DI CASPERIA ( Provincia di Rieti ) CAP 02041 e-mail: comunedicasperia@libero.it Tel. (0765) 63026-63064 / Fax 63710 REGOLAMENTO

COMUNE DI CASPERIA ( Provincia di Rieti ) CAP 02041 e-mail: comunedicasperia@libero.it Tel. (0765) 63026-63064 / Fax 63710 REGOLAMENTO COMUNE DI CASPERIA ( Provincia di Rieti ) CAP 02041 e-mail: comunedicasperia@libero.it Tel. (0765) 63026-63064 / Fax 63710 REGOLAMENTO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 36 DEL

Dettagli

COMUNE DI MONTESANO SALENTINO Provincia di Lecce Via Monticelli 47 C.A.P. 73030- Telefono 0833 763611 / Fax 0833 763602

COMUNE DI MONTESANO SALENTINO Provincia di Lecce Via Monticelli 47 C.A.P. 73030- Telefono 0833 763611 / Fax 0833 763602 COMUNE DI MONTESANO SALENTINO Provincia di Lecce Via Monticelli 47 C.A.P. 73030- Telefono 0833 763611 / Fax 0833 763602 BANDO DI GARA MEDIANTE PROCEDURA APERTA Procedura aperta art. 3, comma 37 e Art.

Dettagli

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento.

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento. REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento Il Centro socio-culturale di Azzanello di Pasiano di Pordenone (di seguito nominato

Dettagli

Gestione della Scuola Comunale di Nuoto e di Ginnastica IMPIANTO POLIVALENTE ARBOSTELLA Regolamento

Gestione della Scuola Comunale di Nuoto e di Ginnastica IMPIANTO POLIVALENTE ARBOSTELLA Regolamento Comune di Salerno SETTORE IMPIANTI-MANUTENZIONI Gestione della Scuola Comunale di Nuoto e di Ginnastica IMPIANTO POLIVALENTE ARBOSTELLA Regolamento Allegato f) al Capitolato Speciale per l affidamento

Dettagli

Riferimenti normativi

Riferimenti normativi CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO

SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO COMUNE DI MARACALAGONIS PROVINCIA DI CAGLIARI SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO PROGETTO SERVIZIO DI PULIZIA DEI LOCALI COMUNALI ART. 5, C. 5 LETT. D), ART. 94 D.LGS 163/2006 RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

Dettagli

COMUNE DI LAURIANO (Provincia di Torino) CAP. 10020 REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA.

COMUNE DI LAURIANO (Provincia di Torino) CAP. 10020 REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA. COMUNE DI LAURIANO (Provincia di Torino) CAP. 10020 REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA. INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento Art. 2 Composizione e nomina Art.

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per

Dettagli

GESTIIONE RECLAMII,, RIICORSII E CONTENZIIOSII

GESTIIONE RECLAMII,, RIICORSII E CONTENZIIOSII GESTIIONE RECLAMII,, RIICORSII E CONTENZIIOSII Pagina 1 di 5 CAPITOLO 7 RICORSI, RECLAMI E CONTENZIOSI 7.1 PREMESSA Si premettono le seguenti definizioni: Reclamo: manifestazione di insoddisfazione, sia

Dettagli

AO ORDINE MAURIZIANO DI TORINO. Servizio Sanitario Nazionale Regione Piemonte. Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino

AO ORDINE MAURIZIANO DI TORINO. Servizio Sanitario Nazionale Regione Piemonte. Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino Servizio Sanitario Nazionale Regione Piemonte Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino CONFERIMENTO DELLA POSIZIONE DI COORDINATORE SANITARIO E DI ASSISTENTE SOCIALE CRITERI GENERALI (art. 10 c.8

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione

Dettagli

Il Dirigente Scolastico I N D I C E

Il Dirigente Scolastico I N D I C E ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE «GUGLIELMO MARCONI» FORLÌ Viale della Libertà, 14-Tel. 0543-28620 -Fax 0543-26363 - e mail itisfo@itisforli.it SITO www.itisforli.it BANDO DI GARA N. 3240884 Il Dirigente

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)

REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) Art.1 - Oggetto Il presente Regolamento disciplina, ai

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA Approvato con deliberazione di Consiglio comunale n.4 in data 10.03.2003 In vigore dal 01.04.2003 Il Sindaco: Alberto Bartesaghi

Dettagli

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005.

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005. LEGGE REGIONALE 20 novembre 2007, n. 17 Disciplina dell'attività di acconciatore e di estetista (B.U. 29 novembre 2007, n. 104) INDICE DELLA LEGGE Art. 1 (Oggetto) Art. 2 (Competenze della Regione, delle

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO SOSTITUTIVO DI LEVA NELLA POLIZIA MUNICIPALE

REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO SOSTITUTIVO DI LEVA NELLA POLIZIA MUNICIPALE REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO SOSTITUTIVO DI LEVA NELLA POLIZIA MUNICIPALE ( art. 46, Legge 27 Dicembre 1997, n. 449. ) Approvato con delibera del Consiglio Comunale

Dettagli

Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A.

Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A. Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A. In vigore dal 06. 07. 2011 RINA Via Corsica 12 16128 Genova - Italia tel +39 010 53851 fax +39 010

Dettagli

Istituto di Istruzione Secondaria Superiore

Istituto di Istruzione Secondaria Superiore LICEO "Francesco Crispi" TECNICO "Giovanni XXIII" PROFESSIONALE "A. Miraglia" Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "Francesco Crispi" Via Presti, 2-92016 Ribera (Ag) Tel. 0925 61523 - Fax 0925 62079

Dettagli

I N D I C E. Pag. 2 di 6

I N D I C E. Pag. 2 di 6 Pag. 1 di 6 I N D I C E Articolo 1 - Ambito di applicazione pag. 3 Articolo 2 - Parco Automezzi.. pag. 3 Articolo 3 - Responsabile Parco Automezzi.... pag. 3 Articolo 4 - Referente del Parco Automezzi.....

Dettagli

PROCEDURA SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI DELLA CLIENTELA

PROCEDURA SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI DELLA CLIENTELA PROCEDURA SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI DELLA CLIENTELA Approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 26/06/2013 1 Indice 1. Modalità di trattamento dei reclami... 3 2. Registro dei reclami... 5 3.

Dettagli