COMMISSIONE PER IL MATRIMONIO ORIENTAMENTI E NORME DIOCESANE PER IL MATRIMONIO. Articolo 1 Preparazione al matrimonio.
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- Italo Salvatori
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1 COMMISSIONE PER IL MATRIMONIO ORIENTAMENTI E NORME DIOCESANE PER IL MATRIMONIO Articolo 1 Preparazione al matrimonio. a) La preparazione al matrimonio, nel quadro delle direttive offerte dal diritto universale, dalle disposizioni attuative della Conferenza Episcopale Italiana e da quelle stabilite nella nostra Chiesa diocesana, deve essere organizzata in modo da privilegiare diversi momenti, che coinvolgano la comunità e, in particolare, gli operatori di pastorale familiare attraverso iniziative che dispongano i nubendi alla santità e ai doveri del loro nuovo stato. Essa non deve mai limitarsi solo all espletamento delle pratiche per la celebrazione. b) I parroci sono tenuti a provvedere che la propria comunità presti ai fedeli quell assistenza mediante la quale lo stato matrimoniale perseveri nello spirito cristiano e progredisca in perfezione. Tale assistenza va prestata innanzitutto: 1) con la predicazione, con una adeguata catechesi ai minori, ai giovani e agli adulti, e anche con l'uso dei mezzi di comunicazione sociale, mediante i quali i fedeli vengano istruiti sul significato del matrimonio cristiano e sul compito dei coniugi e genitori cristiani; 2) con la preparazione personale alla celebrazione del matrimonio, per cui gli sposi si dispongano alla santità e ai doveri del loro nuovo stato; 3) con una fruttuosa celebrazione liturgica del matrimonio, in cui appaia manifesto che i coniugi significano e partecipano al mistero di unione e di amore fecondo tra Cristo e la Chiesa; 4) offrendo aiuto agli sposi perché questi, osservando e custodendo con fedeltà il patto coniugale, giungano a condurre una vita familiare ogni giorno più santa e più intensa (cfr. can. 1063). c) Ogni comunità parrocchiale, pertanto, abbia una particolare cura di predisporre un itinerario di formazione al matrimonio e alla famiglia, che si configura quale proposta organica, sistematica e capillare di educazione alla sessualità e all amore. d) A livello vicariale o interparrocchiale si programmi un itinerario di formazione, individuando coppie di sposi disponibili e preparate ad accompagnare ed animare il cammino dei fidanzati. Questi itinerari non possono essere delegati ai consultori familiari e a singoli operatori pastorali. Art. 2 Percorsi di formazione a) Gli itinerari di formazione al matrimonio devono prevedere una cateches organica che affronti i seguenti temi: la verità e il significato del proprio essere persona e della propria sessualità; la riscoperta di Gesù come senso della propria vita e della stessa esperienza di coppia; il valore e le caratteristiche dell amore e in particolare dell amore coniugale; il significato del matrimonio ed il suo valore spirituale, sociale e istituzionale; il bene della fedeltà e della definitività dell impegno e dell amore; il rapporto intrinseco del patto matrimoniale con la trasmissione della vita e la riscoperta del valore della procreazione; la responsabilità e la missione della famiglia nella società; la sacramentalità del matrimonio e i suoi effetti canonici; dimensioni ed esigenze propriamente ecclesiali della vita matrimoniale e familiare.
2 Orientamenti per il matrimonio, 2 b) Questi temi vanno proposti in modo da evitare che gli incontri si riducano a cicli di lezioni o di conferenze. c) L itinerario deve svilupparsi per almeno dodici incontri complessivi in un arco di tempo da uno a tre mesi. d) Nel caso in cui vi siano gravi difficoltà che ne rendano impossibile la frequenza, il parroco predisponga più incontri specifici per la coppia, affrontando tutte le tematiche su indicate. e) Negli incontri con i fidanzati si diano con chiarezza tutte le informazioni necessarie per la preparazione e celebrazione del matrimonio. Art. 3 Preparazione spirituale Il percorso formativo deve proporre esperienze di preghiera, eventuali momenti di ritiro o di esercizi spirituali, la partecipazione alle celebrazioni liturgiche e in particolare all Eucaristia domenicale, l accostamento al sacramento della Penitenza, esperienze e gesti significativi di carità. Art. 4 Casi particolari a) Nel caso di battezzati lontani dalla fede, di coloro cioè che, pur chiedendo il matrimonio canonico, dimostrano di non essere pienamente disposti a celebrarlo con fede, il parroco deve aiutarli a riflettere sul significato della loro scelta, sulla natura, i fini e le proprietà essenziali del matrimonio. b) Quando ogni tentativo per ottenere un segno di fede, sia pure germinale, risultasse vano e i nubendi mostrassero di rifiutare in modo esplicito e formale ciò che la Chiesa intende compiere quando celebra il matrimonio dei battezzati, la doverosa decisione di differire la celebrazione del matrimonio canonico è un gesto di rispetto, ma anche di attesa e di speranza. c) Tuttavia, una tale decisione dev essere presa solo dopo aver consultato l Ordinario del luogo. d) Se emergono problematiche attinenti la sfera psico-affettiva, si faccia in modo da predisporre degli incontri con specialisti, avvalendosi anche della consulenza del consultorio familiare diocesano, nel rispetto della buona fama e dell intimità delle persone (cfr. can. 220). Art. 5 Matrimoni di minorenni a) I parroci siano decisi, ma sempre rispettosi e sereni, nel dissuadere i minori dal contrarre matrimonio, facendo presente che le ragioni di convenienza sociale o di prassi tradizionale non valgono da sole a configurare gli estremi della speciale gravità (Decreto Generale, n. 36). b) La celebrazione del matrimonio deve essere autorizzata dall Ordinario del luogo, previa dispensa dall impedimento di età previsto dal can. 1083, che non può essere concessa se non per gravi ragioni, dopo aver accertato attraverso un esame psicologico, compiuto da un consultorio familiare di ispirazione cristiana o da un esperto di fiducia la capacità del minore di esprimere un valido consenso e di assumere gli obblighi matrimoniali essenziali (ivi). c) Di norma, non è permessa la celebrazione del matrimonio canonico prima che il Tribunale per i minorenni abbia rilasciato l autorizzazione a procedere, senza la quale non è possibile ottenere la trascrizione agli effetti civili. Art. 6 Matrimoni misti
3 Orientamenti per il matrimonio, 3 a) Si presti una particolare attenzione pastorale ai matrimoni misti, ossia a quei matrimoni contratti tra battezzati di cui una sola parte è cattolica, mentre l altra è battezzata in una confessione cristiana non cattolica. b) I contraenti devono essere messi al corrente sia delle differenze esistenti nei contenuti di fede delle rispettive confessioni sia di ciò che hanno in comune circa il matrimonio ed essere informati sugli impegni e i doveri religiosi di ciascuno. Art. 6 Matrimoni tra una parte battezzata ed una non battezzata a) Per quanto riguarda i matrimoni tra una parte cattolica e l altra parte non battezzata, si ricordi che un tale matrimonio non è sacramentale e che, per essere valido in foro canonico, si deve ottenere dall Ordinario del luogo la dispensa dall impedimento dirimente (cfr. can. 1086). b) In tali casi è doveroso richiamare i nubendi cattolici sulle difficoltà che potrebbero insorgere nella pratica della fede, soprattutto se si tratta di persone provenenti dall Islam, nel rispetto delle reciproche convinzioni e nell educazione dei figli, soprattutto quando intendono vivere in un ambiente diverso dal proprio. c) E necessario considerare attentamente che ambedue le parti accettino i valori essenziali del matrimonio relativamente all indissolubilità, unità e fedeltà. Art. 7 Istruttoria prematrimoniale a) L istruttoria prematrimoniale, che comprende tutti gli adempimenti di rito, previsti dalle norme canoniche, diretti ad accertare che nulla si opponga alla valida, lecita e fruttuosa celebrazione del matrimonio, spetta, secondo la libera scelta dei nubendi, al parroco della parrocchia, dove l uno o l altro ha il domicilio canonico o il quasi domicilio o la dimora protratta per un mese, oppure al suo delegato. b) Il parroco, o il suo delegato, è tenuto a condurre l istruttoria prematrimoniale, secondo le prescrizioni canoniche: verifica dei documenti; esame individuale dei nubendi sulla libertà del consenso e l accettazione della natura, dei fini e delle proprietà essenziali del matrimonio; cura delle pubblicazioni; domanda all ordinario del luogo di dispensa da eventuali impedimenti o di licenza alla celebrazione nei casi previsti dal diritto. c) Data l importanza e la serietà, questo adempimento deve essere fatto con diligenza, interrogando separatamente i nubendi ed instaurando un clima di dialogo che non toglie l opportunità e convenienza di altri colloqui con la coppia. d) Le risposte devono essere rese sotto vincolo di giuramento, verbalizzate e sottoscritte, nel rispetto del segreto d ufficio. Di norma l esame dei nubendi conclude la preparazione immediata al matrimonio e suppone la conclusione del percorso formativo e l avvenuta verifica dei documenti. Art. 8 Preparazione sacramentale al matrimonio a) Il parroco non trascuri di richiamare ai fidanzati gli impegni e i valori del matrimonio cristiano, di esortarli ad accostarsi ai sacramenti della Penitenza e dell Eucaristia, preparandoli a prendere parte attiva e consapevole ai riti della liturgia nuziale. b) Sia disponibile a preparare i fidanzati che non hanno ancora ricevuto il sacramento della Confermazione a riceverlo prima del matrimonio, offrendo loro uno specifico percorso di formazione spirituale, ad integrazione e completamento di quello previsto per il matrimonio. Nel
4 Orientamenti per il matrimonio, 4 caso in cui non fosse possibile o non vi fosse il tempo necessario per la preparazione i fidanzati non siano ammessi alla cresima prima del matrimonio. c) Parimenti presti particolare attenzione a coloro che, dopo il battesimo, non hanno ricevuto gli altri sacramenti né alcuna formazione cristiana, in particolare ai nubendi non cresimati che già vivono in situazione coniugale irregolare (conviventi o sposati civilmente). In questo caso, di norma, l amministrazione della Confermazione non preceda la celebrazione del matrimonio. Art. 9 Preparazione della celebrazione a) Il parroco, o il suo delegato, che assiste alla celebrazione del matrimonio, ha il compito di preparare i fidanzati a prendere parte attiva e consapevole ai riti della liturgia nuziale, coinvolgendoli nella preparazione della celebrazione, nello svolgimento del rito, nella scelta delle letture, nella preghiera dei fedeli. b) Al fine di salvaguardare la dimensione ecclesiale della celebrazione e l esigenza di coinvolgere l intera comunità parrocchiale è bene, quando le circostanze lo consentono, celebrare il matrimonio durante una delle messe di orario nella domenica. Art. 10 Rito liturgico In tutta la diocesi si osservi il Rito del matrimonio nell edizione tipica dell Ordo Celebrandi Matrimonium, approvata dalla CEI con decreto del 4 ottobre 2004 ed entrata in vigore il 28 novembre 2004, prima domenica di Avvento, ed il relativo nuovo lezionario. Se ne rispettino tutte le prescrizioni liturgiche. Art. 11 Celebrazione durante la messa La celebrazione delle nozze avvenga, di norma, durante la Santa Messa dell Eucaristia. Art. 12 Riti di accoglienza a) Per valorizzare la dimensione ecclesiale del matrimonio sin dai riti iniziali, il sacerdote può accogliere gli sposi all ingresso della chiesa accompagnandoli processionalmente al luogo loro riservato. b) La processione d ingresso può essere accompagnata da un brano musicale o da un canto adatto. c) Non è opportuno consentire ai nubendi di accedere presso l altare o nel luogo riservato a chi presiede, per evitare di confondere la loro ministerialità con quella del sacerdote. Art. 13 Celebrazione nella liturgia della Parola a) La celebrazione del matrimonio nella liturgia della Parola è consigliabile, quando i nubendi dimostrano una totale assenza alla vita ecclesiale o alla pratica religiosa o quando uno dei due non desidera accostarsi alla comunione
5 Orientamenti per il matrimonio, 5 b) Questa forma deve essere usata se il matrimonio avviene tra una parte cattolica e una parte battezzata non cattolica. Se la circostanza lo richiede, con il consenso dell Ordinario del luogo si può usare il rito del matrimonio durante la messa. Per l ammissione della parte non cattolica alla comunione eucaristica, si osservino le norme stabilite per i vari casi. Se il matrimonio avviene tra una parte cattolica ed una parte catecumena o non cristiana, si usi il rito previsto secondo la nuova versione (nn ). Art. 14 Svolgimento del rito a) Lo svolgimento della celebrazione deve essere insieme solenne e semplice, tale da esprimere la verità del mistero celebrato, il senso della gioia e della festa, attenendosi sempre alle disposizioni delle rubriche liturgiche. b) Il rito deve essere decoroso e uguale per tutte le coppie, perché maggiormente appaia il carattere comunitario della celebrazione e sia affermata la medesima dignità di tutti i fedeli. b) La celebrazione delle nozze non deve mai trasformarsi in occasione di sfoggio di lusso né ridursi a cerimonia troppo esteriore e profana e si raccomandi alla sposa di non indossare abiti succinti. Art. 15 Animazione musicale a) Le musiche e i canti siano precedentemente concordati con il parroco, scegliendoli tra quelli più adatti al rito del matrimonio, in modo da favorire la preghiera, il raccoglimento e la partecipazione di tutti, e non essere occasione di distrazione o di esibizionismo per singole persone. b) Si utilizzino, per quanto è possibile, i canti del Repertorio approvato dalla CEI, in modo da favorire la partecipazione attiva dei fedeli, evitando quei canti che poco si addicono ad una celebrazione liturgica. Art. 16 Servizi fotografici e riprese filmate Precedentemente al rito nuziale si diano ai fidanzati concrete indicazioni circa tempi e modalità d intervento di fotografi e cineoperatori, in modo da non disturbare la celebrazione, evitando di scattare foto durante la proclamazione della Parola, l omelia, la Preghiera Eucaristica, il tempo di silenzio dopo la comunione. Art. 17 Addobbo floreale L addobbo floreale, precedentemente concordato col parroco, sia predisposto in modo da rispettare la natura del luogo sacro ed il senso del rito, privilegiando gli spazi propri della celebrazione, quali la mensa eucaristica, l ambone ed il fonte battesimale, senza eccedere nello sfarzo. Art. 18 Consegna della Sacra Bibbia Si consiglia la consegna della Sacra Bibbia, quale dono che la comunità fa agli sposi, perché la Parola di Dio custodisca e accompagni la vita della nuova famiglia. Art. 19
6 Orientamenti per il matrimonio, 6 Luogo di celebrazione a) Il luogo della celebrazione è di norma la chiesa parrocchiale di uno dei nubendi oppure quella del luogo in cui essi andranno ad abitare. b) Tuttavia, validi motivi potrebbero suggerire diversamente. Solo in casi del tutto particolari, e previo consenso dell Ordinario del luogo, il matrimonio può essere celebrato in una cappella privata. c) Non è consentita la celebrazione del Matrimonio nelle ville o all'aperto, e in genere in quei luoghi dove la celebrazione rivesta carattere di cerimonia privata e riservata. Art. 20 Contributo di solidarietà a) Gli sposi siano educati a fare delle loro nozze un occasione di carità mediante gesti di attenzione e di condivisione verso i fratelli più indigenti. Si consiglia la colletta e la processione offertoriale con doni per i poveri. b) E necessario che gli sposi siano anche formati al senso di partecipazione alle necessità della Chiesa attraverso un offerta adeguata, che tenga conto dei servizi offerti dalla Chiesa (offerta al celebrante; sacrista; pulizie, consumi vari, etc). Tale offerta va doverosamente annotata nei registri di contabilità parrocchiale. c) Tenendo presente che la celebrazione dei sacramenti, e quindi anche del Matrimonio, va di norma fatta nella chiesa di appartenenza, per i fidanzati provenienti da altra diocesi che intendono celebrare le nozze in Santuari o altri edifici di culto autorizzati è previsto un contributo di euro , di cui euro sono destinati alle necessità della Diocesi. Art. 21 Adempimenti finali a) Secondo le vigenti disposizioni concordatarie, si dà lettura degli articoli del codice civile circa i diritti e i doveri dei coniugi. b) Fatta la solenne benedizione degli sposi, il celebrante congeda l assemblea. c) La firma dell Atto di Matrimonio non avvenga mai sull altare, ma in un luogo a parte, davanti al popolo o in sacrestia. d) Dopo la firma dell Atto di Matrimonio, gli sposi possono recarsi davanti all immagine della Beata Vergine Maria per la una preghiera di consacrazione della famiglia.
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